venerdì 24 ottobre 2008

Università. I socialisti dalla parte degli studenti e della qualità della formazione
venerdì 24 ottobre 2008
Credo che né con i tagli a destra, né con la salvaguardia demagogica dei posti di lavoro nati con le proliferazioni delle università si possa salvare la qualità dell'Università italiana". Così Chiara Lucacchioni-responsabile nazionale politiche giovanili del Partito Socialista.
"I giovani socialisti sono contrari ai tagli indiscriminati all'Università, ma a favore di tagli mirati (si pensi ad esempio che pù di 320 facoltà hanno solo 15 iscritti e 37 corsi di laurea uno solo), i cui proventi debbano essere reinvestiti nelle ricerca, in borse di studio che premino il merito e nella creazione di campus universitari che consentano di scegliere dove formarsi non in base al costo della vita ma in base alla qualità della formazione"- dichiara la Lucacchioni -che continua affermando che “in Italia ci sono troppe Università, ma poche in grado di essere centri di eccellenza capaci di produrre un virtuoso meccanismo di concorrenza sui saperi. Il blocco del turn-over, inoltre, aumenterà ulteriormente la fuga dei cervelli e il numero di ricercatori precari e non consentirà un ricambio generazionale del corpo docente, che nel nostro Paese è il più anziano d’Europa.”
“Importante inoltre rivalutare l’operato e i criteri di selezione dei docenti, con concorsi più selettivi e momenti di verifica sulla qualità dell’offerta didattica. I giovani del Partito Socialista si batteranno sempre per porre fine alle baronie universitarie e per un’Università che sia casa dei “meriti e dei bisogni”.

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