lunedì 30 novembre 2009

COMUNICATO STAMPA: REGIONALI/SICILIA: DI LELLO, PSI: ALLEANZA DI SINISTRA, LAICA E RIFORMISTA, PER RIDARE SPERANZA AI SICILIANI

COMUNICATO STAMPA

REGIONALI/SICILIA: DI LELLO, PSI: ALLEANZA DI SINISTRA, LAICA E
RIFORMISTA, PER RIDARE SPERANZA AI SICILIANI

"Una democrazia con pochi e consociativi partiti e' una democrazia malata:
noi socialisti siamo impegnati a costruire subito un'aggregazione di
sinistra, laica riformista ed ambientalista, alternativa al centro destra
ed al suo modello gestionale" - Lo ha dichiarato Marco Di Lello
Coordinatore Nazionale del PSI, a Palermo durante lo svolgimento
dell'assemblea dei socialisti siciliani in corso presso l'Hotel
Mediterraneo.

"Ridare speranza ai siciliani - prosegue Di Lello - e' il nostro obiettivo
immediato, per offrire una prospettiva ai tanti giovani di talento che non
sia il riparo del potente locale ma la valorizzazione del merito - ha
concluso Di Lello -: il Partito Socialista e' percio' in campo con i propri
militanti e le proprie idee, con coraggio e fantasia per produrre
cambiamento, spezzare l'incantesimo e restituire fiducia ai siciliani.

p. l'Ufficio STampa

Andrea Nesi

335.6359382

--
www.partitosocialista-mc.org
--

*Una interessante riflessione dalla "galassia" di radicali marche: "Definizioni Operative" - di Remo Appignanesi*

From: remo appignanesi <r.appignanesi@eclettico.org>
Date: Mon, 30 Nov 2009 20:51:19 +0100
Subject: [radicalimarche] definizioni operative.


Se si sbaglia la definizione operativa si finisce facilmente in vicoli ciechi.
Se si definisce la situazione italiana come una peste si rischia di
cercare un antibiotico o se si individua un regime si rischia di
caricarsi per dire
"signorno' al regime" (citazione da "LUI") e vedere tutti che si girano e ti
guardano strano.

Ripartire da un minimo di contatto con la realta' dovrebbe aiutare visto che
trattasi di politica e non metafisica.
Bene innanzitutto gli iscritti: qualcuno nel 1986 disse che un PR senza
almeno 10.000 iscritti (poi rilanciati a 30.000) non poteva esistere.
Mi pare una cosa sensata e il deserto che c'e' intorno mi pare una
prima definizione dela nostra situazione.
Visto che gli iscritti al PR non sono stati portati negli stadi e poi
lanciati con gli elicotteri in mare aperto (tragica situazione
purtroppo accaduta e che merita rispetto e quindi mi pento del
paragone che dimostra come si finisca facilmente fuori strada coi
paragoni), queste persone hanno deciso che la nostra offerta politica
non e' interessante.

Il ricordo delle europee dell'8,5% (ricordiamo che furono comunque
delle europee e in un momento particolare) e' forte nel segnalare la
incapacità di fare tesoro dei risultati raggiunti.

Adelio dice che gli italiani ci conoscono ma ci evitano: penso sia vero.
Penso sia vero pero' che in questo momento o ci riscoprono o ci sara' una
svolta a destra (e non parlo di Berlusconi).

Proviamo a fare un discorso senza la parola Regime?
Proviamo a fare una assise senza demonizzare tutti gli assenti e osannare
qualsiasi politicante di passaggio?
Discutiamo su dove sono finiti (o commissioniamo un sondaggio) gli iscritti?
Ma soprattutto decidiamo di smettere di far ridere con la "rivolta al regime",
la "rivoluzione prossima", "la classe dirigente radicale alla guida
del paese" e altre balle del genere e scegliamo 2 o 3 obiettivi
(scegliendo tra
obiettivi liberali e quelli libertari) da raggiungere e sui quali fare sane
alleanze (senza insultare i compagni di strada) e vediamo di portali a casa.

Perche' qui tra straordinarie e uniche rivolte alle successive straordinarie
e uniche mobilitazioni contro il reigme ci stanno svuotando casa e la svolta
verso una svolta di destra si avvicina.
A morte il regime!

Dr. REMO APPIGNANESI
(Associazione Radicali Marche)


--
www.partitosocialista-mc.org
--

domenica 29 novembre 2009

*Resoconto della riunione dell'ATTIVO REGIONALE PSI con l'On.DI GIOIA: "Come riscaldare il freddo autunno socialista"*

"Come riscaldare il freddo autunno socialista"

di Ivo Costamagna*

Una "gelata" e' una gelata, inutile girarci intorno.

Ancona, 29/11/2009 - Ognuno puo' viverla come vuole, senso di liberazione oppure amarezza, ma l'abbandono repentino di una linea politica, con modalita' del tipo... "contrordine compagni, dimenticate Togliatti", e', comunque, una sconfitta.

Mi riferisco a Sinistra e Liberta' di cui si e' parlato ieri, Sabato 28/11, a Loreto, nella riunione dell'Attivo Regionale del PSI delle Marche che ha registrato un numero di presenze maggiori rispetto alle ultime riunioni ma, a mio avviso, ancora insufficenti per avere la massa critica necessaria per un appuntamento elettorale "solitario/identitario". Figuratevi poi se quel che ancora c'è si divide pure.

In compenso fa ben sperare un buon dibattito, appassionato e partecipato, concluso, poi, da par suo, dall'On. Di Gioia.

Occorre, innanzitutto, chiamare le cose con il loro nome: impegnare, nel Giugno scorso, sotto un simbolo, quello di Sinistra e Liberta', e su di una linea politica democraticamente decisa, tutto il corpo del Partito (meno alcuni perchè per affermare quel progetto abbiamo pure scontato la micro scissione di Bobo Craxi), militanti, candidati ed eletti (negli Enti Locali) e, dopo appena 5 mesi, "registrarne il naufragio" e' una sconfitta. Una sconfitta per tutti, favorevoli e contrari, perche' crea sbandamento, disillusione e ci priva di credibilità con interlocutori ed elettori.

Il progetto era difficile, perchè... uomini ed idee erano "difficili"? VERO ma lo sapevamo, Macerata (elezioni provinciali) docet!

La sconfitta piu' grande è quella che subisce Vendola perchè così rinuncia a diventare un leader Riformista e Socialista di livello nazionale e, per calcoli di potere pugliesi, come nel gioco dell'oca, torna, incredibilmente, alla "casella di partenza", giustizialista e rifondarolo? VERO ma dovevamo, in ogni modo, impedirlo.

SIC STANTIBUS REBUS... alle regionali... "si salvi chi puo'", poi... chi vivra' vedra'.

Prospettiva non esaltante ma ci si spiega che occorre "CORAGGIO E FANTASIA". Sono doti che al tormentato "popolo della diaspora socialista", in questi 15 anni, non sono mai mancate, altrimenti non sarebbe arrivato, sfinito, fin qui.

Oggi, però, è, appunto, "sfinito".

Il coraggio starebbe nel rialzare, per le regionali, la nostra bandiera più gloriosa, quella rossa del PSI. Per farlo occorre, però, mi permetto di aggiungere intervendo nel dibattito, RESPONSABILITA' ED UN PERCORSO CONDIVISO, TRASPARENTE E LEALE, PRIMA E DOPO LE ELEZIONI REGIONALI, CHE RIMOBILITI TUTTI COLORO CHE SI SENTONO SOCIALISTI NELLE MARCHE.

Questo per evitare, dividendoci, che la bandiera più gloriosa, il PSI, faccia la fine più... ingloriosa!

Ho proposto un "percorso" cercando di tener conto di... "tutto". Nell'autonomia concessa alle Regioni, nella politica delle alleanze, la stessa Segreteria Nazionale del Partito non esclude "Sinistra Ecologia Libertà".

Nelle Marche, allora, pur consci di tutte le difficoltà, spesso strumentali, frapposte da alcuni nostri "interlocutori" di SEL, OCCORRE RIPARTIRE DA LI.

Dobbiamo organizzare noi un incontro, presenti i compagni che in qualche modo in SEL ci hanno messo la faccia e, giustamente, non vogliono perderla, per fare un tentativo serio, BASATO SU DI UNA REALE PARI DIGNITA' POLITICA E PROGRAMMATICA TRA LE FORZE CHE L'HANNO PROMOSSA, per presentare una lista di SEL nella nostra regione, SUPERANDO OGNI PREGIUDIZIALE.

Verificato l'esito di questo incontro decideremo democraticamente, MA CON L'IMPEGNO MORALE DI RIMANERE TUTTI INSIEME, i passaggi successivi.

Un compagno, evidentemente non d'accordo, chiede, legittimamente di votare questa mia proposta. Il Segretario Regionale la fa, seppur tacitamente, propria impegnandosi in tale direzione.

L'Attivo si chiude cosi, sulla "parola". Non dobbiamo avere riserve mentali specie verso il compagno Seri e, soprattutto, non abbiamo margini per consentirci errori.

PROVIAMOCI, COMPAGNI, E PROVIAMOCI CON GENEROSITA' E SINCERA VOLONTA' UNITARIA. Avremo, comunque ci presenteremo, bisogno di compiere un piccolo... MIRACOLO LAICO!

Forse non a caso "ripartiamo" da LORETO......!

*Segretario Provinciale PSI Macerata - Esponente di Sinistra e Liberta'


Intervista a Nichi Vendola

“La gente è con me. Emiliano accetti le primarie”.

http://www.sinistraeliberta.eu/wp-content/themes/sel2010/images/nichi.jpg

Vendola : la gente è con me. D’Alema, anche 5 anni fa disse che non potevo vincere…


INTERVISTA di Riccardo Barenghi Roma – La Stampa pag 19 del 27/11/2009

Il Governatore della Puglia

“Vogliono candidare qualcuno contro di me? Prego si accomodino. A patto però che l’eventuale mio concorrente accetti le primarie. E vedremo chi ha più consenso”.

Nichi Vendola, Governatore della Puglia, non appare preoccupato di quel che sta accadendo nel Partito Democratico, con D’Alema che sta cercando di cambiare cavallo e mettere al suo posto l’attuale Sindaco di Bari Michele Emiliano. Per la semplice ragione che l’UDC, partito col quale il PD vuole allearsi, non accetta Vendola come candidato.

Il PD pugliese si riunirà domani per decidere chi candidare e pare che sceglieranno Emiliano e non lei. D’Alema in persona si sta spendendo molto per questa scelta e non a caso scenderà apposta in Puglia per partecipare alla riunione.

“ Ma qui siamo alla voci di corridoio, ai boatos di Transatlantico. Non c’è niente di pubblico, è tutto un si dice. A me nessuno ha ancora detto niente”.

Però ieri su La Stampa e sul Corriere è uscita la notizia che lo stesso D’Alema, proprio in Transatlantico, ha detto a Franco Giordano che il loro candidato sarà Emiliano e non lei. Anzi, più che detto, gliel’ha urlato in faccia…

“Me lo urlassero anche a me in faccia, allora. A D’Alema voglio solo ricordare che anche cinque anni fa lui diceva che io non avrei potuto vincere perché ci voleva un candidato più moderato, pure nel look : uno come me, comunista e con l’orecchino, come poteva pensare di sconfiggere la destra in una regione di destra. E invece l’ho sconfitta”.

Ora però c’è il problema di casini che non la vuole appoggiare. Lei ha capito perché?

“Veramente no, e devo dire che neanche lui è riuscito a spiegarmelo. E questo malgrado io abbia fatto di tutto per cercare un compromesso con l’UDC, anche scontando parecchi dissensi tra la mia gente. In ogni caso non posso che prenderne atto”.

Ne prende atto e che fa un passo indietro per aiutare il centro-sinistra a rivincere?

“Ma neanche per sogno, il popolo di centro sinistra in Puglia mi appoggia in modo direi tumultuoso. E mi appoggia perché abbiamo fatto scelte politiche giuste, basta farsi un giro nelle città o nel mondo del web per rendersene conto. E quel popolo, lo dico ai dirigenti del PD, è composto in gran parte di loro elettori”.

E dunque, Vendola, come se ne esce?

“Per me la strada è molto semplice, si fanno le primarie e chi vince si presenta agli elettori contro la destra”.

Primarie comunque, anche se il suo concorrente fosse Emiliano?

In tanto io non ci credo che lui voglia candidarsi contro di me mentre fino a ieri mi dimostrava entusiasmo per la mia candidatura, tanto da voler fare il coordinatore della mia futura campagna elettorale. Si trasformerebbe improvvisamente in un Giano bifronte: mi lascerebbe basito. In ogni caso, se poi decidesse di candidarsi, benissimo. Ma insisto: si presenti alle primarie. E anzi dico di più: se vincesse lui, per me sarebbe comunque una vittoria perché avrebbe vinto il popolo. Certo se invece vincessi io, la vittoria sarebbe doppia”

Non pensa che abbia pesato molto anche la vicenda giudiziaria che ha coinvolto esponenti della sua giunta?

Certo che ha pesato, ma qui voglio dire una cosa molto chiara. Da tempo, qualcuno sia a destra che a sinistra ha cercato di utilizzare la questione giudiziaria per farmi fuori. Non faccio nomi ma li definisco cecchini della politica. Purtroppo per loro non ci sono riusciti, hanno sparato a salve. Adesso poi siamo passati ad una sorta di accanimento terapeutico per convincermi a mollare, messaggi trasversali, interviste sui giornali, retroscena di ogni ordine e grado. La mia impressione è che il problema sia la politica che abbiamo messo in campo e che forse vogliono cambiare. Ma anche questo sta ottenendo l’effetto opposto: la gente ormai mi vede come una sorta di Davide contro Golia”.


sabato 28 novembre 2009

*CONGRESSO NAZIONALE DI NESSUNO TOCCHI CAINO: 17 E 18 DICEMBRE NELLA CASA DI RECLUSIONE DI PADOVA*

From: Nessuno Tocchi Caino newsletter <nessunotocchicaino@arte.it>
Date: Sat, 28 Nov 2009 11:44:33 +0100
Subject: CONGRESSO DI NESSUNO TOCCHI CAINO 17 E 18 DICEMBRE NELLA CASA
DI RECLUSIONE DI PADOVA
To: ivocostamagna@gmail.com


==============================================

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS
La newsletter a cura di Nessuno Tocchi Caino
Provided by Nexta Media

==============================================
Anno 9 - n. 144 - 28-11-2009

Contenuti del numero:

1. LA STORIA DELLA SETTIMANA : CONGRESSO DI NESSUNO TOCCHI CAINO 17 E
18 DICEMBRE NELLA CASA DI RECLUSIONE DI PADOVA

2. NEWS FLASH: FIRENZE: ASSISE INTERNAZIONALE CONTRO LA PENA DI MORTE

3. NEWS FLASH: SUDAN: SEI MINORENNI CONDANNATI A MORTE

4. NEWS FLASH: CINA: DUE ESECUZIONI PER LATTE CONTAMINATO

5. NEWS FLASH: IRAN: IMPICCATO IN CARCERE PER STUPRO

6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : DAL SITO DI "INNOCENTI EVASIONI -
LA PRIVAZIONE DELLA LIBERTA' E LE LIBERTA' POSSIBILI


CONGRESSO DI NESSUNO TOCCHI CAINO 17 E 18 DICEMBRE NELLA CASA DI
RECLUSIONE DI PADOVA

27 novembre 2009: Il prossimo Congresso di Nessuno tocchi Caino si
svolgerà il 17 e 18 dicembre 2009 in un luogo particolare: la Casa di
Reclusione di Padova.

E' la prima volta che un congresso – non solo di un'associazione
Radicale, ma in assoluto – tiene i suoi lavori in un penitenziario e
Nessuno tocchi Caino ringrazia il Dipartimento per l'Amministrazione
Penitenziaria di aver condiviso l'idea e concesso le necessarie
autorizzazioni.
Il Congresso si svolgerà proprio nei giorni del secondo anniversario
dello straordinario successo sulla Moratoria Universale delle
esecuzioni capitali all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Con
quel voto abbiamo raggiunto un obiettivo di portata storica per il
nostro Paese e di grande rilievo umano e civile per il mondo intero e
il Congresso sarà anche occasione per il rilancio della campagna per
la Moratoria, un rilancio assolutamente necessario per evitare che sia
dissipato quello straordinario risultato.
La scelta è caduta a ragione sulla Casa di Reclusione di Padova,
essendo nel generalmente disastrato pianeta carcerario italiano il
luogo dove negli ultimi anni si è manifestata una realtà – pensiamo ad
esempio all'esperienza di "Ristretti Orizzonti" – particolarmente viva
e attenta alle questioni del carcere, della pena e della
risocializzazione dei detenuti.
Per i tempi molto stretti dell'organizzazione e le comprensibili
esigenze sicurezza per le quali l'ingresso in carcere va
individualmente autorizzato, Nessuno tocchi Caino invita i propri
iscritti a preannunciare la partecipazione al Congresso inviando
subito una email a gaia.rosini@nessunotocchicaino.it lasciando i
propri dati e un recapito telefonico.
Per saperne di piu':

http://www.nessunotocchicaino.it/azioniurgenti/index.php?iddocumento=12316469

---------------------------------------
NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

FIRENZE: ASSISE INTERNAZIONALE CONTRO LA PENA DI MORTE

26 novembre 2009: 'Un esempio e un concreto strumento di riferimento
per le azioni di tutto il movimento in favore dell'abolizione della
pena di morte nel mondo, nei confronti dei 58 Paesi che ancora la
mantengono, sui 192 membri delle Nazioni Unite, affinche' abbandonino
questa pratica inumana, crudele e degradante'. E' quanto si propone il
documento conclusivo dell'assise contro la pena capitale che oggi a
Firenze ha riunito rappresentanti dei vari paesi che recentemente
hanno abolito la pena di morte, in occasione delle iniziative della
Festa della Toscana. In agenda dunque 'il lavoro per aumentare il
sostegno' attorno alla moratoria sulle esecuzioni in vista
dell'Assemblea Onu; e l'esortazione ai rappresentanti della comunita'
internazionale per inserire questo punto nei loro rapporti con i Paesi
che ancora applicano la pena capitale. In primo luogo verso Cina,
Iran, Arabia Saudita, Pakistan, Egitto, Giappone e Usa, 'responsabili
della maggior parte delle esecuzioni al mondo', sa
ra' indirizzata l'attivita' di monitoraggio del rispetto dei diritti
umani fondamentali, facendo appello alla comunita' internazionale e
alle leadership nazionali perche' la pratica della condanna capitale
venga abbandonata ovunque.
Mentre si chiede 'con urgenza' la fine delle esecuzioni di minorenni e
di persone affette da disturbo mentale.
Anche l'Europa non e' ancora un continente libero dalla pena capitale;
per questo, la dichiarazione finale invita nuovamente la Bielorussia a
sospendere le esecuzioni. Non manchera' infine il sostegno alla
'Coalizione mondiale' e alle 'Coalizioni regionali', strumento
fondamentale per raggiungere l'abolizione della pena capitale e per
promuovere una cultura abolizionista a tutti i livelli e in tutti i
paesi, rafforzando la giornata mondiale contro la pena di morte e
tutte le iniziative della giornata internazionale delle citta', nella
data della storica abolizione decisa nel Granducato di Toscana il 30
novembre 1786. L'approvazione del documento di intenti e' giunta a
conclusione della seconda parte dei lavori che per l'intera giornata
si sono svolti in Palazzo Bastogi e che ha visto la partecipazione,
tra gli altri, di Amnesty International, della Comunita' di
Sant'Egidio e di Nessuno tocchi Caino. Per NtC, Giancarlo Scheggi e
Sergio D'Elia hanno confermato 'l'apprezzamento per l'in
iziativa della Festa della Toscana e il plauso per la legge regionale
che istituisce in Toscana il garante dei detenuti, strumento di
democrazia per tutto il sistema carcerario'.
D'Elia ha avanzato la proposta di una azione 'per l'abolizione del
segreto di Stato nelle procedure per la pena di morte in tutti i paesi
che ancora vi fanno ricorso'.
Per saperne di piu' :


SUDAN: SEI MINORENNI CONDANNATI A MORTE

22 novembre 2009: sei minorenni sono stati condannati a morte in Sudan
per aver partecipato lo scorso anno all'attacco di ribelli del Darfur
contro Khartoum, tuttavia le autorità sudanesi avrebbero promesso di
non giustiziarli.
Un funzionario governativo sudanese ha detto di non poter commentare
il caso, aggiungendo però che le esecuzioni di minori non sono
consentite dalla legge e che nel Paese sono previsti controlli
affinché i minori non finiscano nel braccio della morte.
"Il governo sudanese dice che secondo una commissione militare i sei
non sono minorenni, tuttavia le agenzie internazionali sostengono che
si tratti di minori", ha dichiarato Radhika Coomaraswamy,
Rappresentante speciale del Segretario Generale dell'Onu per fanciulli
e conflitti armati.
"Oggi ho ricevuto assicurazioni dal Ministro della Giustizia che non
saranno giustiziati", ha detto la Coomaraswamy alla stampa, al termine
del suo giro in Sudan.
"In base alla legge nessun minore può essere messo a morte" ha
dichiarato all'agenzia Reuters il portavoce del Ministero degli
Esteri, Moawia Osman Khalid. "Se una condanna del genere è stata
emessa, sarà annullata in appello".
Per saperne di piu' :


CINA: DUE ESECUZIONI PER LATTE CONTAMINATO

24 novembre 2009: due persone sono state giustiziate in Cina in
relazione allo scandalo del latte contaminato alla melamina, che tra
il 2007 ed il 2008 causò la morte di sei neonati e l'intossicazione di
più di 300.000 bambini.
Il primo dei due giustiziati, Zhang Yujun, era stato riconosciuto
colpevole di aver messo in pericolo la salute pubblica, mentre Geng
Jinping avrebbe prodotto e venduto il latte contaminato, rende noto il
Tribunale Intermedio del Popolo della Municipalità di Shijiazhuang.
Zhang avrebbe prodotto oltre 770 tonnellate di latte in polvere alla
melamina, vendendone più di 600 tonnellate tra il luglio 2007 e
l'agosto 2008. Geng ne ha messe in commercio oltre 900 tonnellate, tra
ottobre 2007 e agosto 2008.
La sostanza tossica era utilizzata per aumentare artificialmente il
valore proteico del latte.
Le due condanne capitali erano state pronunciate dal Tribunale
Intermedio del Popolo di Shijiazhuang lo scorso 21 gennaio ed erano
state confermate dall'Alta Corte provinciale dell'Hebei il 26 marzo,
infine erano state ratificate dalla Corte Suprema del Popolo.
Per saperne di piu':

http://english.aljazeera.net/news/asia-pacific/2009/11/2009112474935675377.html


IRAN: IMPICCATO IN CARCERE PER STUPRO

25 novembre 2009: un uomo riconosciuto colpevole di stupro è stato
impiccato in Iran, nel carcere della città di Karaj, una trentina di
chilometri ad ovest di Teheran.
Lo rende noto l'agenzia ISNA, secondo cui Mohammad Oruji, 25 anni, era
stato riconosciuto colpevole anche di consumo di bevande alcoliche.
L'uomo era inoltre stato condannato a 80 frustate, ma l'agenzia non
chiarisce se la pena corporale sia stata effettivamente applicata
prima dell'impiccagione.
Nel 2008 sono state giustiziate nella Repubblica Islamica almeno 346 persone.
Nel 2007, l'Iran ha praticato almeno 355 esecuzioni, a fronte delle
215 del 2006 e delle 113 del 2005.
La pena di morte è prevista per omicidio, rapina a mano armata,
stupro, blasfemia, apostasia, cospirazione contro il Governo,
adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga.

---------------------------------------
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA

DAL SITO DI "INNOCENTI EVASIONI - LA PRIVAZIONE DELLA LIBERTA' E LE
LIBERTA' POSSIBILI

Visita ispettiva all'Ospedale "Pertini"
http://www.innocentievasioni.net/index.php?option=com_content&view=article&id=637:resoconto-parlamentari-pertini&catid=57:e-la-stampa-bellezza

Nove disegni di legge per introdurre il crimine di tortura nel codice penale
http://www.innocentievasioni.net/index.php?option=com_content&view=article&id=628:nove-disegni-di-legge-per-introdurre-il-crimine-di-tortura-nel-codice-penale&catid=54:editoriale

In Jail
http://www.innocentievasioni.net/index.php?option=com_content&view=article&id=408:statistiche-delle-presenze-negli-istituti-penitenziari-italiani-aggiornate-all11082009&catid=54:editoriale

=================================================================
NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS e' un servizio gratuito distribuito da NEXTA MEDIA

Grazie per aver firmato per la moratoria all'ONU delle esecuzioni
capitali nel mondo.
Per maggiori informazioni: http://www.nessunotocchicaino.it
=================================================================


--
Ivo Costamagna
--
www.partitosocialista-mc.org
--

*Menabò di Etica ed Economia_(28 Novembre 2009)*

From: Etica ed Economia <info@eticaeconomia.it>

Subject: Menabò di Etica ed Economia_(28 Novembre 2009)

E' presente sul Menabò on line un nuovo aggiornamento, che è possibile
visualizzare o collegandosi al sito

www.eticaeconomia.it

0ppure cliccando sui titoli degli articoli della newsletter.

In evidenza

"La crisi e i settori: le PMI" di Sandro Trento

"Il problema della PA digitale è la governance" di Luigi Reggi

"Licenzi gli avvocati" di Luciano Barca

"Il furto dell'acqua ai Comuni" di Marta Allovatti


Si invitano i lettori ad intervenire con commenti agli articoli ed a
proporre approfondimenti ai temi trattati

Per proporre contributi scrivere a
redazione@eticaeconomia.it


Associazione Etica ed Economia
Via Rodriguez Pereira, 41
00136 Roma
www.eticaeconomia.it


--
Ivo Costamagna
--
www.partitosocialista-mc.org
--

venerdì 27 novembre 2009

Appello di Daniela Brancati, Gim Cassano e Gianni Mattioli.

A tutti i membri del Coordinamento Nazionale

di "Sinistra Ecologia Libertà"


Vogliamo sperare che sussistano la volontà, il senso della realtà, e le condizioni minime perché il progetto di Sinistra e Libertà non affondi, disperdendone il significato e le potenzialità.

Allo scopo, è necessario fare uno sforzo diretto a valutare realisticamente punti di convergenza e di disaccordo, ed a aver rispetto gli uni delle ragioni degli altri. Siamo convinti che l'interesse della democrazia italiana, prima che quello dei soggetti che a suo tempo hanno dato vita a SeL, poi SEL, richieda che questo progetto possa proseguire. E siamo quindi convinti che le ragioni per sviluppare questo percorso prevalgano su quelle dirette ad abbandonarlo.

Una sinistra “nuova” e capace di produrre buona politica e capacità di crescita richiede necessariamente la presenza delle diverse esperienze e tradizioni del riformismo progressista italiano, delle quali nessuna può esser considerata irrilevante. Non si tratta di porre in atto la semplice giustapposizione di percorsi sinora separati, a volte anche in modo conflittuale, ma di rispondere alle trasformazioni ed alle emergenze del Paese, che non sono solo dell'oggi, con nuovi approcci e sintesi che, non appartenendo in via esclusiva ad alcuno, richiedono un grande sforzo di confronto ed elaborazione.

Non ci deve affatto stupire che in questo tentativo si siano incontrate difficoltà, punti di vista, ed interessi divergenti. Ma queste non sono ragione sufficiente per rinchiudersi nel proprio guscio ed arrendervisi; e, semmai, confermano le ragioni per le quali la sinistra italiana è uscita sconfitta dai processi politici degli ultimi anni, ed indicano, per converso, una strada possibile per riprendere l'iniziativa

Rivolgiamo pertanto a tutti coloro che considerano SEL come un progetto utile al Paese e capace di grandi potenzialità un appello a non far fallire questo tentativo, cercando una possibile intesa fondata su un ragionamento che muova da premesse tendenti a considerare in termini realistici le attuali difficoltà.


1- Si ribadisca il significato riformista ed innovatore dell'idea di SEL come quello di una nuova sinistra, larga, aperta, plurale.

Che, se ha il fine di aggregare le forze della sinistra sinora disperse in tante e fallimentari esperienze, e di ritrovare consenso e radicamento, deve utilizzare metodi empirici ed induttivi, e deve partire dalla consapevolezza di molti errori commessi.

Che si colloca su posizioni più chiare e compiute rispetto al PD sul piano della difesa dei diritti individuali e collettivi, sul piano della difesa della democrazia e delle sue regole, sul piano delle politiche ambientali, sul piano dell'individuazione di un possibile criterio di sviluppo per la società postindustriale, e su quello degli interventi atti a promuovere merito, mobilità sociale ed equità.

Che vede la necessità di un rapporto non conflittuale e non subordinato nei confronti del PD, con il comune obbiettivo strategico di riprendere l'iniziativa politica nei confronti di una destra che ha vinto la battaglia politica e culturale nel Paese più per demeriti ed incapacità altrui che per meriti propri.

2- SEL sta in un progetto di questo genere, e nel percorso culturale, strategico e politico che tende a realizzarlo. In questo senso, il progetto mantiene la sua importanza, ed è necessario al Paese, prima ancora che alle sue componenti. Ciò richiede l'apporto di tutti coloro che vi hanno dato vita, nessuno escluso. Questo progetto mantiene, nonostante difficoltà e battute d'arresto, intatte le sue potenzialità, ed il dichiararlo esaurito, o volerlo bruciare nella camicia di forza della costruzione del n-simo partito della sinistra sarebbe venir meno ad una grande occasione.

Ci vorrà il tempo necessario alla costruzione di una cultura politica comune e di un organo che si doti di democrazia interna e ne rispetti le regole, e si dovranno affrontare infinite contraddizioni, ma la sua importanza è tale che esso non possa esser messo da parte sulla scorta di incomprensioni, mancanze di chiarezza e di lealtà. Tutti, nessuno escluso, ne usciremmo perdenti.

3- Nel frattempo, la politica incombe, con i suoi tempi, le sue scadenze, e con un'agenda dettata dalle emergenze del Paese. A questo occorre dare risposte. Occorre quindi che SEL possa dare il massimo grado possibile di risposte comuni, ad iniziare dalle liste per le Regionali nella misura più larga possibile e dall'assunzione comune di tutte le iniziative sulle quali sarà possibile convergere, che dovranno essere “targate” SEL, oltre che dai singoli soggetti politici. Ove non si verifichi tale convergenza, uno o più dei soggetti costituenti SEL potranno assumere le loro iniziative, ma senza la copertura di SEL.

4- Si stabilisca che di ogni contatto con altre forze politiche, a livello nazionale ed ai livelli regionali, si dia informazione preventiva tra i corrispondenti Segretari o Responsabili.

5- La funzione del Coordinamento, unico organo proclamato a rappresentare SEL, resta quella di svilupparne l'idea, i contenuti, la possibile forma, e di realizzare ed estendere il massimo grado di politiche ed iniziative comuni che sarà possibile mettere in atto; e, attraverso le Commissioni “dei 60”, concretare in termini di cultura politica e di capacità di proposta il progetto di SEL (per la prima), e (per la seconda) fornire le basi per l'idea di una forma politica innovativa, che consenta le partecipazioni individuali e quelle di soggetti politici e culturali collettivi, aventi rilevanza nazionale, locale, ed anche settoriale, senza richiedere alcun scioglimento preventivo. Cioè federale a partire dalla periferia, e però tale da consentire a chi ritenga di farlo come indviduo, di aderire, partecipare, generare e trovare rappresentanza.

6- Il fatto che alcuni dei soggetti fondatori di SEL, oltre a singoli aderenti, ritengano necessario costituirsi in un nuovo partito, è una legittima aspirazione, e può anche esser visto come un elemento di chiarezza. A condizione di concordare sul fatto che SEL si riferisce al tutto e non alla parte. E, di questo tutto, i socialisti sono parte integrante e necessaria.

In questo senso, l'Assemblea del 19-20 dovrebbe mantenere il carattere di Assemblea programmatica stabilito a Bagnoli, portandovi l'elaborazione sviluppata dalle Commissioni, e potrebbe essere il luogo nel quale chi lo ritenga annunci di costituirsi in partito, entro il percorso di SEL, ma senza poter essere, da solo, SEL.

Si chiarisca che, alla fine, SEL potrà farsi come soggetto politico comune a tutte le forze che vi hanno dato vita e che continuano a condividerne il progetto ed, auspicabilmente, altre, alle quali dovranno aggiungersi le adesioni di individui, associazioni, circoli; ciò non potrà avvenire in tempi brevi, e non potrà attuarsi che in una forma federativa innovativa, in linea con quanto detto sopra, senza la pretesa che alcuno debba sciogliersi preventivamente.

7- Occorre, con spirito di correttezza e lealtà, dirimere le questioni dei simboli e della ripresa e della gestione del sito, che dovrà rispondere ad una gestione collegiale ed alla logica federativa ispiratrice di SEL.

8- I Comitati Regionali e Provinciali già costituiti vanno integrati per assicurare, ove vi sia, la presenza di tutte le componenti di SEL. Essi avranno, nei rispettivi ambiti, funzione analoga a quella del Coordinamento Nazionale. Ovviamente, vi saranno aree nelle quali il livello e l'estensione della collaborazione potrà risultare più sviluppato di altre.

9- Non sarebbe cosa sbagliata l'individuare un Comitato di Garanti per SL: 4-5 persone di assoluto prestigio, non legate da dipendenza politica nei confronti di questo o di quello, e tali da poter svolgere forme di autorevole persuasione e giudizio all'insorgere di difficoltà.

Daniela Brancati, Gim Cassano, Gianni Mattioli. (25-11-2009)


*CONFERENZA STAMPA "VERITA'"INDETTA DAL PSI DI CIVITANOVA MARCHE: SUPERATO OGNI LIMITE! - L'OPPOSIZIONE DEVE PRESENTARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA GIUNTA MOBILI! - Lunedì 30/11, ore 11.45, Hotel Miramare - INVITO A PARTECIPARE*

La presente quale invito a partecipare alla Conferenza Stampa, indetta
dal PARTITO SOCIALISTA ITALIANO, che si terra':

Lunedi' 30 Novembre 2009, alle ore 11.30, presso la Sala Convegni
"Ciacco" dell'Hotel Miramare, Viale Matteotti,1 di Civitanova Marche.

L'argomento della Conferenza Stampa sara' il seguente:

"PARALISI AMMINISTRATIVA ED ILLEGALITA' DIFFUSA:
E' ORA DI FAR DIMETTERE LA GIUNTA DI DESTRA CHE (S)GOVERNA CIVITANOVA"

Per relazionare sui vari aspetti di questa inaccettabile situazione,
sulla sua origine, sui gravi danni che sta producendo all'intera città
ed a tutti i suoi abitanti ed anche sul perchè di tanto silenzio da
parte dell'opposizione... "istituzionale", interverrano:

IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI);

GIOVANNI GAROFOLO
(Segretario PSI Civitanova Marche)

AUGUSTO FRINCONI
(Gia' Sindaco di Civitanova Marche)

BENIGNO BIANCHINI
(Ingegnere)

FEDERICO VALORI
(Avvocato)


In attesa d'incontrarvi, invio i piu' cordiali saluti.

Civitanova Marche, li 27/11/2009

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)


--
www.partitosocialista-mc.org
--

Nuovo commento su: Auguri Ivo ! - GRAZIE ED AUGURI A TUTTI NOI, CAR@ COMPAGN@!*

Ivo Costamagna ha lasciato un nuovo commento sul post "Auguri Ivo !":

GRAZIE DI CUORE, CARI/E COMPAGNI/E, A TUTTI VOI, A PARTIRE DA CHI SI OCCUPA
QUOTIDIANAMENTE DEGLI SPAZI WEB SOCIALISTI CHE MI HANNO "REGALATO"
QUESTA BELLA TORTA "VIRTUALE E TELEMATICA"!

Rispondo un pò in ritardo ai tanti auguri che mi avete fatto sia di
persona e sia attraverso telefonate, sms ed e-mail.

Aldilà del fatto personale che mi ha fatto, ovviamente, piacere questo
testimonia che continua ad esistere una piccola ma vitale COMUNITA'
SOCIALISTA.

Chi doveva fare altre scelte le ha fatte magari con tempi e modi che
ognuno può valutare ma ora dobbiamo riunire tutti coloro che
continuano a pensare che una forza politica organizzata che si
richiami al
Socialismo non sia nostalgia ma che serva, invece, al nostro Paese e,
soprattutto, agli "ultimi", agli emarginati ed ai tanti "precari" di
una Italia che sembra aver dimenticato la Giustizia Sociale, i Diritti
Civili e la SOLIDARIETA'.

Su come farla vivere, in quali forme e con quali progetti, è il
dibattito di questi ultimi anni ed, in particolare, di queste ultime
settimane.

Ci siamo ridati il nome più glorioso: PSI.
A me ed a tanti altri questo emoziona e commuove ma sono consapevole
che, oggi, non basta più.
NON ESISTE, ALDILA' DEI NOSTRI SENTIMENTI, UN PSI ALL'1%.

Occorre costruire una NUOVA SINISTRA, AMPIA E PLURALE, LAICA,
RIFORMISTA, AMBIENTALISTA, RADICALE E SOCIALISTA.

Non mi sono ancora rassegnato alla fine del progetto politico della
ROSA NEL PUGNO, men che meno accetto l'archiviazione di SINISTRA
ECOLOGIA E LIBERTA'.
Entrambi i progetti andavano nella direzione che prima indicavo e che,
nell'Italia di oggi, mi sembra anche l'unica possibile.

Rialziamo la nostra bandiera più gloriosa ma rendiamoci conto che
quella bandiera ha sempre aperto le vie del futuro, ha sempre
significato progresso. Non possiamo utilizzarla solo per "conservare"
fosse anche una "identità" che così finirebbe, tra l'altro, per essere
cancellata.

OCCORRE CORAGGIO, GENEROSITA' E FANTASIA per riprendere e rilanciare i
progetti, troppo in fretta abbandonati, per quanto possibile unendoli
e, in questo modo, migliorandoli.
Dobbiamo chiederlo agli altri ma, innanzitutto, a noi stessi.

Non è facile ma quando mai la migliore storia socialista ha avuto
"passaggi" facili?

Abbiamo il diritto, ma anche il dovere, di provarci a partire una
SINISTRA e LIBERTA' che, adesso è chiaro anche ai compagni di SD ed
MpS, o sarà ancorata al SOCIALISMO oppure non sarà.

I SOCIALISTI debbono, però, dopo averlo democraticamente deciso, FARE
QUESTO TENTATIVO TUTTI INSIEME, CONSAPEVOLI CHE... SCORCIATOIE
PERSONALI NON NE ESISTONO PIU' e che
questo PD, ANCHE QUELLO DI BERSANI, non c'entra nulla con le nostre
idee e la nostra cultura politica, prima ancora che con la nostra
storia.

AUGURI A TUTTI NOI, CARI COMPAGNI!

Civitanova M., li 27/11/2009

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI Macerata)


--
www.partitosocialista-mc.org
--

*Quel che faranno i socialisti, regione per regione - di Mauro Del Bue*

*Quel che faranno i socialisti, regione per regione *

*di Mauro Del Bue*


Le regionali s'avvicinano e i socialisti sono ufficialmente fuori da
Sinistra e Libertà.

La recente segreteria del Psi, col documento approvato,ha lasciato una
certa libertà di alleanze in periferia, salvo la collocazione naturale
nel centro sinistra. Vi è fin d'ora una certa diversificazione
delle possibili alleanze tra Nord e Sud del paese.
E, dal punto di vista
politico, vi è anche una certa differenzazione tra chi saluta con
favore la fine di Sinistra e Libertà (possibile una ricongiunzione con
Bobo Craxi), e chi invece si sente tuttora vedovo di questa alleanza e
non esclude di ripresentarla a livello locale, sia pure in forme nuove
(va sottolineato che senza il Psi non si potrà più chiamare Sinistra e
libertà).

In fondo lo stesso documento approvato, che contiene su questo un
certo, forse inevitabile, margine di ambiguità, lo consente. Ad un
primo sguardo nelle singole regioni si stanno prendendo in esame altre
tre possibilità:

1)la presentazione del solo simbolo del partito, ma questo può rendere solo al
Sud;

2)l'accorpamento di un'area socialista, radicale e verde riformista;

3)un rapporto diretto col Pd.

In Piemonte si stanno misurando due posizioni,
l'una favorevole al mantentimento della vecchia alleanza e l'altra
intenzionata a stringere un rapporto con radicali e verdi riformisti.

In Lombardia si parla di una nuova forma di Sinistra e Libertà, con coloro che
sono stati contro Sinistra e Libertà a Roma. Un bel guazzabuglio.

In Veneto e in Emilia-Romagna si esclude invece Sinistra e libertà e
si guarda ad alleanze laiche con verdi riformisti, radicali, in Emilia
anche con repubblicani, o direttamente col Pd, magari con la formula
della vecchia
alleanza di Uniti nell'Ulivo.

In Toscana la legge impone una aggregazione di
forze elettorali,

*in Umbria e nelle Marche si pensa al simbolo di
partito e così in Puglia e nel Lazio.*

In Campania e in Calabria non si esclude la vecchia alleanza.

Insomma tutto è in discussione e l'idea di una
rete di alleanze molto frastagliate potrebbe anche portare problemi di
tenuta alla piccola comunità dei socialisti.

*Ne sapremo di più dopo la
segreteria di mercoledì prossimo che dovrà anche convocare la Direzione del
Partito e poi il Consiglio nazionale.*

--
www.partitosocialista-mc.org
--

*Svolta tra Pd e Udc, in Puglia*

In campo Emiliano.

Svolta tra Pd e Udc.

Le manovre dei partiti per le
regionali: sì al sindaco
di Bari dai centristi, che aprono a Zingaretti e Bresso.

Emiliano e Vendola

ROMA — Detto, fatto. L'al­tro ieri alla Direzione del Pd Massimo
D'Alema aveva dato la linea, chiedendo un «sacrifi­cio personale o di
partito» in Puglia o in Piemonte con l'obiettivo di siglare
un'allean­za con l'Udc.

L'indomani l'ex premier si è dato da fare per trovare la soluzione (e
il 'sacrificando') così già oggi potreb­be esserci l'annuncio che il
candidato
del Pd alla presiden­za della Puglia è Michele Emi­liano e non Vendola.
Il sindaco di Bari ha l'appog­gio dei centristi di Pier Ferdi­nando
Casini e, secondo i son­daggi, con uno schieramento ampio potrebbe
battere il candidato del centrodestra. Natu­ralmente il passaggio
obbliga­to sarebbe quello delle prima­rie, un passaggio che, però, non
dovrebbe creare nessuna
difficoltà a Emiliano anche nel caso in cui l'attuale gover­natore Vendola
decidesse di non ritirarsi e di partecipare al­le consultazioni per la
scelta del candidato di centrosinistra.

D'Alema da giorni era determinato ad andare avanti su questa soluzione
e ha lavorato molto a questo scopo, tenen­do i contatti con l'Udc.
Ieri lo ha
capito a sue spese l'ex segretario di Rifondazione co­munista Franco
Giordano, amico di Vendola, nonché suo compagno di avventura politi­ca con
Sinistra e Libertà.

Il presidente della Fondazione Ita­lianieuropei ha incrociato Giordano
nel Transatlantico di Montecitorio ieri mattina e il
colloquio tra i due è stato, per usare un eufemismo, alquanto vivace e
concitato. Per farla breve, le voci dei due si sentivano a distanza di
parec­chi metri.
E infatti le hanno sentite sia i giornalisti che i de­putati che erano
lì. D'Alema è andato quasi su­bito al sodo, invitando Giorda­no a
convincere Vendola a ritirarsi. L'ex leader di Rifondazio­ne ha negato
che vi potesse es­sere un'eventualità del gene­re.
E a quel punto il colloquio tra i due è trasceso. Il presiden­te della
Fondazione
Italianieu­ropei è stato chiarissimo: an­che se Nichi non si ritira,
Emi­liano scenderà in campo lo stesso. E' finita lì, ma la notizia di
quel colloquio ha fatto il giro della Puglia e, come era inevitabile,
è giunta quasi in tempo reale alle orecchie di Vendola. Il quale, per
ora, non
intende recedere ma vuole aspettare di capire come si evolveranno le cose.
I dalemia­ni, però, sono convinti che, al­la fine, il governatore della
Pu­glia, di fronte alla candidatura di Emiliano appoggiato dal­l'Udc, non
vorrà assumersi l'onere di una divisione del centrosinistra che
porterebbe ad una sconfitta certa di questo schieramento e ad una
vittoria del Pdl.

Ma la posta in questo gioco non è solo la Puglia. Casini, in­fatti, ha
lasciato intendere che potrebbe siglare un patto con il Pd anche nel
Lazio.
Questo solo nel caso in cui si presenti Nicola Zingaretti, perché con
il presi­dente della provincia di Roma la partita sarebbe vinta e
l'Udc
risulterebbe determinante per il successo. In questo caso i centristi
potrebbero ingoiare il rospo in Piemonte, sostenendo Mercedes Bresso a
cui finora hanno detto di 'no'.

Al­trove l'Udc si schiererebbe in­vece con il centrodestra: in
Lombardia, Campania e Cala­bria. Un modo, anche questo, per contarsi e
per far risaltare il ruolo determinante dei cen­tristi.

Ma ancora ieri Zingaret­ti ha lanciato dei segnali nega­tivi: non mi
potete chiedere
­è stato il suo ragionamento di lasciare la provincia dopo un anno e
mezzo, non sarebbe serio nei confronti degli eletto­ri che ci hanno
votato.


Maria Teresa Meli
*26 novembre 2009*

--
Ivo Costamagna
--
ps-macerata.blogspot.com

giovedì 26 novembre 2009

*UN SIMBOLO DI "FANTASIA" O L'ESTREMO TENTATIVO DI SALVARE UN PROGETTO POLITICO?*

Ivo Costamagna
--
www.partitosocialista-mc.org
--

*Un interessante "laboratorio politico": ALLE REGIONALI LOMBARDE IL PSI PER UNA LISTA CON SINISTRA E LIBERTA'*

ALLE REGIONALI LOMBARDE IL PSI PER UNA LISTA CON SINISTRA E LIBERTA'

Sabato 21 novembre si e' tenuta l'Assemblea regionale lombarda di
Sinistra e Liberta'.

La Segreteria regionale del Psi si era riunita il giorno 20 novembre
per stabilire forme e finalita' della propria partecipazione e
contenuti delle dichiarazioni da promuovere in seno all'Assemblea.

Tali determinazioni sono raccolte nel documento della Segreteria e
sono state riportate nell'assemblea da Federico Parea a nome della
segreteria stessa.
In particolare, secondo quanto deciso dall'Assemblea regionale del Psi
del 7 novembre ed a seguito del documento della Segreteria nazionale
del Partito del 18 novembre, il Psi ha formulato ai partecipanti
all'Assemblea regionale di SeL la richiesta di rendere da subito certa
la scelta di una lista elettorale comune alle prossime elezioni
regionali. In sostanza si trattava di certificare o meno il fatto che
, pur in presenza di una evidente crisi di "Sinistra e Liberta'"
nazionale, in Lombardia il lavoro comune effettuato, in termini di
definizione della cultura politica della Lista, del programma di
riferimento e della politica di alleanze, mantenesse la sua
continuita', confermando il mandato alla delegazione in essere a
condurre trattative ed ulteriore lavoro di approfondimento.

Come noto e' gia' stato sottoscritto un accordo per la costruzione di
una coalizione di centro-sinistra in Lombardia che attualmente conta
su un nucleo base composto dal Pd, da IdV e proprio da SeL, che sta
lavorando alla redazione di un programma elettorale ed
all'individuazione del candidato Presidente: a tale proposito la
delegazione di SeL (nella quale i socialisti sono presenti fin dallla
sua costituzione) ha espresso la sua decisa opzione per
l'effettuazione delle "primarie" di coalizione, alle quali sara' in
questo caso presente con una propria candidatura, che molto
verosimilmente sarebbe quella di Pia Locatelli.

L'Assemblea ha confermato tutto questo, riaffermando la determinazione
a presentare una Lista comune alle forze che in Lombardia hanno
sostenuto la lista di "SeL" alle Europee, allargata a tutte le forze
dell'area laica, radicale, ecologista e libertaria disponibili che non
avevano ancora effettuato tale scelta alla scorsa scadenza elettorale
.
Nei prossimi giorni verra' formalizzato il cambiamento di
"denominazione sociale" del coordinamento regionale, che dara' vita al
"Comitato promotore della Lista SeL Lombardia" che procedera' alla
raccolta di firme, definizione delle candidature e, soprattutto,
all'impostazione campagna elettorale .

--
www.partitosocialista-mc.org
--

*26 Novembre 1857:nasceva il fondatore del Partito Socialista Italiano,il compagno Filippo Turati*

Esattamente 152 anni fa nasceva Filippo Turati.
Avvocato penalista, scrittore, il primo e il più grande dei riformisti,convintamente antifascista ma anche colui che ammoniva il nascente Partito Comunista Italiano al Congresso di Livorno che prima o poi coloro che in quel giorno se ne andavano in nome del Comunismo non potevano che tornare, se fossero stati onesti,su quella che era l'unica "Via Maestra" della sinistra: il Socialismo.
Questo e molto altro è stato il fondatore del P.S.I. Ricordarlo non è solo una mozione degli affetti ma soprattutto un'occasione di riflessione per il futuro.
IL compagno Filippo Turati nacque il 26 Novembre 1857.....
oggi è il 26 Novembre 2009......e,purtroppo,è tutta un'altra storia.

Ivo Costamagna
Segretario Provinciale P.S.I.Macerata

mercoledì 25 novembre 2009

Video: la storia di Radio Radicale

From: "RadioRadicale.it" <internet@radioradicale.it>
Date: Tue, 24 Nov 2009 21:54:27 +0100
Subject: Video: la storia di Radio Radicale
To: ivocostamagna@gmail.com

Caro Ivo Costamagna,

la campagna per la salvezza del servizio pubblico svolto da Radio
Radicale va avanti. Al Senato, nonostante l'emendamento sottoscritto
da oltre 200 senatori di tutti gli schieramenti, si sono limitati ad
accantonare i fondi necessari per soli due anni, rimandando il rinnovo
della convenzione a un successivo intervento legislativo. La
finanziaria é passata ora all'esame della Camera, dove riproporremo
l'obiettivo del rinnovo della convenzione per i prossimi tre anni.

La storia di Radio Radicale non ha nulla a che fare con le elargizioni
di denaro pubblico in forma di favori e clientele. E' la storia, che
dura da più di trent'anni, di un servizio pubblico che ha segnato la
vita del paese. Come hai voluto testimoniare firmando il nostro
appello, e come abbiamo tentato di documentare con questo video.

Video: la storia di Radio Radicale
http://www.radioradicale.it/radio-radicale-la-tua-storia


Condividi su Facebook
http://www.facebook.com/sharer.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DOoBC1I1XFc4


Ma la storia di Radio Radicale è soprattutto la storia dei suoi
ascoltatori. Per questo chiediamo a te, che hai voluto testimoniare il
tuo apprezzamento, di raccontare il modo in cui ci hai conosciuto,
usato e ascoltato. E' l'aiuto più importante che puoi darci per
raccontare il significato di questa storia. Ne faremo tesoro.

http://www.radioradicale.it/radio-radicale-la-tua-storia

Grazie,

RadioRadicale.it
Via Principe Amedeo, 2
00185 Roma
Email internet@radioradicale.it
http://www.radioradicale.it

-----------------


--
www.partitosocialista-mc.org
--

*IMPORTANTE RIUNIONE DELL'ATTIVO REGIONALE PSI CON IL COMPAGNO ON. LELLO DI GIOIA - SABATO 28 NOVEMBRE, ORE 10.30, A LORETO - Invito a tutti i compagni*

- A tutti i membri effettivi, supplenti e di diritto del Direttivo
Regionale del PSI Marche;

- Ai Segretari ed ai Componenti dei Direttivi Provinciali PSI;

- All'Assessore Regionale, Lidio Rocchi, al Presidente Gruppo PSI
Regione Marche, Antonio D'Isidoro, ed tutti gli Amministratori
Socialisti;

- A tutti i Segretari di Sezione PSI;

p.c.-Al comp. On. Riccardo Nencini
Segretario Nazionale PSI

CONVOCAZIONE ATTIVO REGIONALE PSI MARCHE

Cari compagni/e,

nell'ambito dell' iniziativa indetta dalla Segreteria Nazionale del Partito
di incontrare tutte le realtà regionali del PSI, con la presente vi
comunico che:

Sabato 28 Novembre, alle ore 10.30, presso l'Ostello della Gioventù di
Loreto (AN),

si terrà la riunione dell'Attivo Regionale PSI Marche.

O.D.G.:
1) Relazione Segretario Regionale PSI;

2) Elezioni Regionali 2010;

3) Varie ed eventuali.

Parteciperà e concluderà i lavori il Compagno On. LELLO DI GIOIA,
Responsabile Nazionale Organizzazione PSI.

Certo che comprenderete la fondamentale importanza di tale incontro per le
decisioni che si andranno ad assumere, conto sulla vostra massima
partecipazione.

Fraterni saluti.

Ancona, lì 24/11/2009

Massimo Seri
(Segretario Regionale PSI)

PS.: I Segretari Provinciali e Sezionali sono impegnati ad estendere
tale invito a tutti i membri dei rispettivi Direttivi ed agli
Amministratori Socialisti

______________


--
Ivo Costamagna
--
www.partitosocialista-mc.org
--

martedì 24 novembre 2009

GIULIANO VASSALLI. SOCIALISTA AL DI FUORI DI OGNI RETORICA

GIULIANO VASSALLI.
SOCIALISTA AL DI FUORI DI OGNI RETORICA


24/11/2009 - Ad un mese dalla scomparsa, Giuliano Vassalli è stato commemorato alla Camera nella sala del mappamondo,con gli interventi dei presidenti emeriti della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick e Mauro Ferri, del presidente dell’ANPI Raimondo Ricci e di Ugo Intini. Riportiamo il discorso di Intini.

Mario Angeloni, eroe della prima guerra mondiale,leader del partito repubblicano,volontario antifascista nella guerra di Spagna,fu ucciso in combattimento dai franchisti. La polizia fascista,in una nota riservata,ordinò di controllare da quel momento i suoi parenti,perché avrebbero potuto diventare antifascisti militanti. Indovinò perfettamente. Angeloni era lo zio del giovane Vassalli(il fratello della madre). Da quel momento abbracciò la causa antifascista,maturò negli ideali risorgimentali dello zio,si unì infine alla Resistenza. Nel novembre 2007,con il suo bastone, per sostenere i passi ormai malfermi,volle essere presente alla inaugurazione della mostra per il settantesimo anniversario della guerra di Spagna,organizzata a Roma dalla Fondazione Nenni. Lo vidi fermarsi a lungo,commosso,davanti a una piccola vecchia foto,riprodotta in migliaia di copie come un santino laico:l’eroe della guerra di Spagna Mario Angeloni. “Era mio zio-disse-la sua morte è stata la svolta della mia vita”. Fu in effetti la svolta. Raccolse il testimone dallo zio,ma,come tanti giovani del tempo, accompagnando l’amore per la libertà a quello per la giustizia sociale. Fu partigiano:partigiano socialista. Nella Roma occupata dai nazisti,giovanissimo,compì azioni di guerriglia temerarie,sino a prendere il posto di Pertini,che era in carcere,come membro dell’esecutivo clandestino del partito e come rappresentante socialista nella Giunta militare del comitato di liberazione nazionale,con personalità come Amendola,Bauer e Brosio. Sino alla impresa storica che tutti ricordano:la liberazione da Regina Coeli di Pertini e Saragat.
Vassalli è diventato così un simbolo della Resistenza. “Con pudore,al di fuori di ogni retorica”,come ha scritto recentemente il presidente Napolitano. Lo è stato per oltre mezzo secolo,con la curiosa sorte di festeggiare la vittoria della Resistenza e il suo compleanno lo stesso giorno:perché era nato il 25 aprile. “Con pudore e al di fuori di ogni retorica”,con la sua proverbiale mitezza e moderazione,non accettò tuttavia mai il revisionismo storico che da qualche anno si è diffuso(guarda caso, si è diffuso contestualmente al successo della destra). Questo revisionismo è stato ed è uno dei tanti paradossi italiani. Spesso gli stessi che hanno demonizzato per decenni i fascisti,anche i fascisti in buona fede,gli stessi che hanno negato l’esistenza di errori e atrocità commesse purtroppo anche da frange di partigiani(prima e soprattutto dopo la Liberazione)sono passati all’estremo opposto, a cancellare il valore della Resistenza. Un valore scolpito nella storia e indelebile per almeno due ragioni,che Vassalli ebbe sempre chiarissime. La prima. La Resistenza è stata un fenomeno non solo italiano ma europeo e mondiale. I nostri partigiani hanno collocato l’Italia nel grande fiume internazionale della libertà. Quando De Gasperi, all’indomani della guerra, si presentò alla conferenza di pace a Parigi,esordì con la famosa frase “in questo consesso mondiale,sento che tutto,tranne la vostra personale cortesia,è contro di me”. Ma non era completamente esatto. No. Il sacrificio dei partigiani era la carta che ci poneva non soltanto sul banco degli accusati e degli sconfitti,che ci restituiva l’onore. La seconda ragione è che,come il Risorgimento fu considerato la base dello Stato unitario,così la Resistenza fu posta come pietra fondante dello Stato democratico,in continuazione ideale con il Risorgimento stesso,persino nei simboli(si pensi alla icona di Garibaldi).Anche nei momenti di maggiore tensione,il richiamo alla Resistenza ha introdotto per mezzo secolo un elemento di pacificazione tra le forze del cosiddetto “arco costituzionale” .
Il disconoscimento della Resistenza(e a tratti ormai anche del Risorgimento)rischia oggi di sciogliere il cemento che tiene insieme la Nazione,con conseguenze sulle quali gli apprendisti stregoni del revisionismo dovrebbero riflettere.
Oggi sembra a tratti che la “lotta di classe” di un tempo sia stata sostituita dalla “lotta di classi”:di classi di età,tra giovani e vecchi. L’Italia delle sue stagioni migliori vedeva invece,persino in gesti fortemente simbolici,la continuità dei valori trasmessi di generazione in generazione. Turati consegnò al giovane Pertini i valori del socialismo. E Pertini rischiò la vita per portare il suo maestro Turati al sicuro dal fascismo in Corsica,con un motoscafo partito da Savona. Pertini fu maestro di socialismo per il giovane Vassalli. Che ripetè il gesto generoso e eroico del discepolo verso il maestro. Portando a sua volta,a rischio della vita, in salvo dal nazifascismo Pertini( e Saragat)per ordine di Nenni. Nella descrizione che lui stesso ha fatto di questi tre uomini sta la sintesi dei sentimenti dei giovani socialisti nella Roma occupata del 1943. “In Nenni –scrisse Vassalli- sentivamo il fascino del grande dirigente politico di livello mondiale,del reduce di mille battaglie difficili,capace di riprenderne altre non meno complesse,adattando alle nuove situazioni canoni derivanti dall’ideologia e dall’esperienza. In Saragat vedevamo lo studioso dei problemi della libertà e del socialismo,pronto a pagare di persona ogni giorno per questi ideali. In Pertini sentivamo invece,in modo naturale e immediato,il fratello maggiore,l’uomo d’azione,il trascinatore eloquente e appassionato,il capo.”
Vassalli lavorò con modestia nei Partiti di Nenni,Saragat,Pertini e infine Craxi,che considerò un continuatore dell’autonomismo di Nenni. Condivise le sue politiche sul terreno istituzionale,economico e internazionale. “In lui- scrisse-ho conosciuto soltanto un vero compagno,nel senso fraterno ed autentico del termine, e un vero amico. Ecco perché la sua personale sventura,il suo doloroso esilio,la sua grave malattia,i ricoveri e le operazioni subite negli ospedali tunisini,infine l’improvvisa morte mi hanno tanto addolorato e il pensiero di quanto è accaduto continua a ferirmi nei miei sentimenti più profondi. Se si fa astrazione dalla tragica fine di Aldo Moro,occorre riconoscere che nella storia dell’Italia prefascista e in quella dell’Italia democratica nessuno che fosse stato presidente del Consiglio aveva subito una sorte tanto amara”.
Vassalli lavorò con Nenni,Saragat,Pertini e Craxi come i militanti di un tempo,che non salgono e scendono dai partiti come si fa oggi,quasi fossero dei taxi per raggiungere i luoghi del potere. Erano militanti che preferivano “avere torto con il partito piuttosto che ragione fuori del partito”,come spesso diceva Pertini.Che quando non erano d’accordo non polemizzavano clamorosamente all’esterno,ma lottavano con tenacia e umiltà all’interno del partito. Che non si tiravano indietro di fronte a chi chiedeva loro tempo e impegno. Veniva a sostenermi per la campagna elettorale a Genova,dove ero candidato, e dove lui era ricordato come un mitico professore di diritto penale alla locale università. Quando gli chiedevo un articolo per l’Avanti! lo faceva subito,nei tempi e della lunghezza richiesta. I militanti come Vassalli seguivano il partito nella buona e nella cattiva sorte,considerandolo molto più che una organizzazione. Nella buona e nella cattiva sorte. Tanto che continuò a manifestare il suo appoggio al piccolo,ma orgoglioso partito socialista nel quale ho militato(e milito)negli anni 2000. Sino a mandarmi nel 2006 una lettera per contestare in pubblico,da giurista,la mancata attribuzione dei seggi al Senato per la Rosa nel Pugno,avvenuta sulla base di una discutibile interpretazione della legge. Sino ad appoggiare i nostri candidati ancora alle ultime elezioni europee.
Oggi si arruolano i belli e i televisivamente famosi per sostenere che i Partiti sono aperti alla società civile. Ma Vassalli,forse il più grande giurista italiano,fu consigliere comunale socialista a Roma. Semplice consigliere comunale. Fu poi deputato nel 1968. Fu candidato in un collegio sicuro ed eletto a Senato nel 1983. Non rieletto nel 1987,il presidente Cossiga lo voleva nominare subito giudice costituzionale,ma Craxi gli chiese di fare il ministro tecnico della Giustizia. Gli altri ministri tecnici indicati con Vassalli da quel PSI che è stato spesso individuato come l’espressione peggiore della cosiddetta “partitocrazia”,furono quell’anno,come lui stesso ha ricordato con orgoglio,La Pergola,Ruberti,Renato Ruggero e Carraro. “Ricordo- scrisse Vassalli- che nel 1989 Craxi mi invitò a riflettere sulla inopportunità di fare entrare in vigore il codice di procedura penale e a tenere così conto dell’opinione di molti magistrati che si erano rivolti anche a lui esprimendo le proprie preoccupazioni. Non mi sembrò possibile. Bettino rispettò questa mia posizione. Non ricordo,in tre anni e mezzo al ministero della Giustizia,alcun altro suggerimento o invito di Bettino,che pure era il segretario del mio partito”. Anche questi erano,nella prima Repubblica,i rapporti tra la politica e il ministero della Giustizia.
Vassalli passò attraverso le più alte cariche pubbliche sempre disinteressato,sereno e a tratti ironico. Avrebbe forse potuto,come Saragat e Pertini,ai quali lui salvò la vita,diventare presidente della Repubblica. Nel 1978,quando il Quirinale sembrava aperto a un socialista,Craxi aveva nel cuore anche la sua candidatura. Fu eletto Pertini. Ero direttore dell’Avanti! e chiesi quel giorno a Vassalli il commento. Era non deluso per sé,ma felice per l’amico e di getto telefonò agli stenografi. “Per noi giovani socialisti di un tempo l’elezione del nostro Sandro a presidente della Repubblica italiana è come coronamento di un sogno. Caro e buon Sandro,fermo e forte,ma suasivo e comprensivo al massimo grado:gli occhi si riempiono di lacrime al pensiero del bene che ci hai fatto”.
Ero nella stanza di Craxi durante le drammatiche votazioni per il presidente della Repubblica nel 1992. Quando ci si accorse che Forlani non sarebbe passato,chiamò Vassalli e gli propose la candidatura. Lo ascoltò a lungo. Poi abbassò la cornetta profondamente turbato.”Insiste che è troppo anziano e che non sta bene di salute”.
Vassalli era per un socialismo libertario e ,secondo lo slogan di Nenni,”dal volto umano”. Nel 1947 scelse perciò,a Palazzo Barberini,pur tra grandi angosce,il partito di Saragat. Tornò alla casa socialista soltanto dopo il 1956 e la rottura con Mosca. Libertario,non condivise gli eccessi di Mani Pulite,le manette facili per fare confessare con il tormento del carcere gli inquisiti, la violazione costante del segreto istruttorio,gli strappi allo Stato di diritto. L’idea di un socialismo e quindi di un diritto dal volto umano lo portò a porre sempre la vita delle persone in primo piano,come un valore assoluto,superiore a qualunque altro. Per questo,durante il caso Moro, si oppose a quello che veniva definito il fronte della fermezza e collaborò con la segreteria del partito socialista nel tentativo di trovare una via di salvezza per il leader democristiano. Non mi permetterei ancor oggi di dare giudizi su quella pagina tragica della nostra storia. Non ho certezze e capisco le opposte ragioni di tutti. Vassalli sottolineò che lo Stato tedesco aveva liberato terroristi per salvare la vita del leader democristiano bavarese Lorenz. Che lo stesso Stato italiano liberò dei terroristi palestinesi per evitare attentati. E che la Corte d’Assise di Genova scarcerò arbitrariamente dei criminali in cambio del giudice Sossi sequestrato come Moro. D’altronde,due anni dopo,il giudice D’Urso fu liberato dopo alcune forzature della legge e dopo una campagna dell’Avanti! nella quale Vassalli mi incoraggiò con una lettera indimenticabile. Vassalli individuò il brigatista Buonoconto,che non aveva sparso sangue, e che poteva essere liberato per le sue gravi condizioni di salute. Scarcerato tempo dopo,il povero Buonoconto in effetti morì. Secondo il giudice Imposimato(che raccolse una testimonianza del brigatista Gallinari)la sua scarcerazione avrebbe davvero portato alla salvezza di Moro. E’ doloroso e ormai inutile insistere su questi temi. Ma certo è giusto dare a tutte le posizioni che allora si scontrarono il riconoscimento della loro buona fede e della loro dignità. La convinzione di Vassalli fu che Moro avesse sviluppato,nella sua prestigiosa carriera di giurista,tesi non diverse da quelle contenute nei suoi tragici appelli lanciati dalla prigionia. “Essi- scrisse Vassalli anni dopo-non erano solo gli appelli di chi non voleva morire,ma gli appelli del filosofo,del giurista,dell’uomo di Stato a considerare gerarchie di valori e a collocare in una giusta prospettiva i molteplici e difficili doveri dello Stato. Moro scriveva dal carcere quegli argomenti che,se libero,avrebbe cercato di far valere a favore di altri. In tutto il suo pensiero domina infatti l’idea del carattere subordinato dello Stato alla realtà dell’uomo. La persona nella sua singolarità rappresenta il principio e il fine dell’esperienza giuridica”.
Sono stato a trovarlo l’ultima volta nella sua villetta sul Lungotevere il 25 aprile 2007,con l’amico Matteo Lo Presti,per fargli gli auguri di compleanno. Proposi di preparare un libro di sue interviste e testimonianze. Ma era troppo stanco per farle. Lo Presti realizzò allora insieme a lui un libro ugualmente importante,con i suoi scritti e discorsi più significativi. Purtroppo Vassalli non ha fatto in tempo a vederlo. Uscirà in questi giorni. Con il titolo “Frammenti di storia”. Il presidente Napolitano ne conclude così la prefazione.”Sono onorato e lieto di poter dare,con la presentazione di questo libro,un piccolo segno della riconoscenza che la Repubblica fondata sulla Costituzione deve a Giuliano Vassalli come rigoroso “giudice delle leggi”,come strenuo combattente per la libertà e la dignità della patria e come sapiente servitore dello Stato democratico”. In poche parole,c’è tutto.
Vassalli mancherà ai suoi amici e ai suoi compagni. Ma gli uomini come lui mancheranno all’Italia. Concludo su questo. Perché –ci si può domandare-la credibilità della politica e dei partiti un tempo era molto maggiore? Per tante ragioni,certo,ma anche per la credibilità personale dei leader di allora(tutti,di sinistra,di centro e di destra). La credibilità conquistata con il sacrificio, o con il rischio, della propria libertà e della propria vita. Si poteva concordare o dissentire con uomini come Vassalli,ma nessuno poteva metterne in dubbio il disinteresse e la statura morale. “Beato il popolo-scriveva Bertold Brecht- che non ha bisogno di eroi”. La nostra Italia,dal dopoguerra in poi,ne ha avuto bisogno,per la sua ricostruzione morale e materiale. Purtroppo,ne avrebbe ancora bisogno. E molto. Anche per questo,è chiamata a ricordare e onorare gli eroi scomparsi. Come Giuliano Vassalli.


Documento da inviare alla segreteria del PSI per la convocazione del Consiglio Nazionale

Documento da inviare alla segreteria del PSI per la convocazione del Consiglio Nazionale
Questo spazio web socialista ha, da sempre, seguito la linea di consentire, senza censura alcuna, e di favorire il piu' ampio ed aperto confronto tra le varie posizioni esistenti nel tormentato mondo della Sinistra Laica, Socialista, Ambientalista e Radicale.

Intendiamo proseguire su tale impostazione credendo che solo attraverso tale dibattito si possa raggiungere un punto di sintesi che consenta di ottenere il massimo di unita', politicamente compatibile, all'interno di questa area culturale ed ideale.

A maggior ragione intendiamo farlo in questo momento di estrema difficolta per tutte le componenti di quest'area ed, in particolare, di quella che rischia di tornare ad essere la... (micro) diaspora socialista.

Se questo avvenisse la forza politica socialista, di gran lunga la piu' consistente della Sinistra Europea, in Italia, dove ha una ultracentenaria storia gloriosa, SCOMPARIREBBE PER SEMPRE.

Restiamo, invece, convinti che, non per nostalgia ma per le condizioni attuali del Paese, una forza autenticamente SOCIALISTA, come il PSI, sia utile all'Italia.

Per questo RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

invitando tutti coloro che intendono esprimere la loro posizione di farlo SCRIVENDO UN *COMMENTO* A QUESTO POST.

Macerata, li 22/11/2009

Ivo Costamagna
(iscritto al PSI dal 1976 - Segretario Provinciale Macerata e componente Consiglio Nazionale PSI; iscritto al PR dal 1987; aderente a SEL dal 2009 e componente del Coordinamento della Regione Marche)

---------- Forwarded message ----------
From: SINISTRA E LIBERTA' - MC sinistraeliberta.mc@gmail.com
Date: Sun, 22 Nov 2009 18:44:12 +0100

Subject: Documento da inviare alla segreteria del PSI per la convocazione del Consiglio Nazionale.


Carissimi Compagni, riteniamo assurdo far morire il progetto di Sinistra e Liberta', quindi, vi chiediamo di sottoscrivere il documento sottoriportato, da inoltrare alla Segreteria Nazionale del Partito Socialista Italiano. P.S...Chi lo sottoscrive puo' rimandarlo direttamente al mittente in oggetto sinistraeliberta.mc@gmail.com inserendo oltre al nome e cognome, eventuali cariche a tutti i livelli, sia nel PSI che in Sinistra e Liberta'


Documento da inviare alla segreteria per la convocazione del Consiglio Nazionale

I Sottoscritti compagni alla luce della discutibile decisione della segreteria del partito di interrompere la partecipazione dei Socialisti al progetto costituente di Sinistra e Liberta ritengono necessaria ed urgente la convocazione immediata e straordinaria di un Consiglio Nazionale del PARTITO SOCIALISTA per definire con chiarezza la linea politica del Partito Socialista alle elezioni regionali , convinti che lorgano esecutivo del Partito non possa autonomamente ribaltare la linea politica, precedentemente definita e più volte riconfermata dal Consiglio e dalla Direzione nazionale, senza un esplicito e specifico mandato in tal senso proveniente dai medesimi organi di indirizzo politico.

La questione da noi posta allattenzione del Partito riguarda, nel merito, la nostra convinzione che il progetto di SINISTRA e LIBERTA continui a costituire, pur con tutti i suoi aspetti problematici, lunico possibile progetto di ricostruzione nel nostro paese di una Sinistra riformatrice, plurale e rappresentativa , che consideri il patrimonio di cultura, di valori e di programmi del SOCIALISMO ITALIANO elemento essenziale delle proprie ragioni di esistenza, e, nel metodo, investe la stessa natura democratica dei rapporti interni del partito.

La segreteria è infatti arrivata a dichiarare la fine della partecipazione Socialista in Sinistra e Libertà dopo aver continuamente modificato le decisioni prese in precedenza dagli organi politici del partito, ed a conclusione di una gestione quasi individuale delle trattative sulle modalità ed i tempi di attuazione del percorso costituente, chiaramente molto più governata dalla necessità di tutelare esigenze ed interessi elettorali locali, peraltro contrastanti con il disegno politici complessivo, che non dallesigenza di risolvere nel confronto unitario con le altre componenti i veri punti di divergenza, sui programmi ed i riferimenti politici, decisivi per la concreta qualificazione della identità della nuova forza politica.

E' NECESSARIO pertanto RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE NEL PARTITO QUEL CLIMA DI GESTIONE UNITARIA DEMOCRATICA E DI COLLEGIALITA
nelle decisioni CHE ERA ALLA BASE DELE CONCLUSIONI DEL CONGRESSO DI MONTECATINI , riportando la discussione sulla linea politica da assumere allinterno deL CONSIGLIO NAZIONALE , ed EVITANDO il consolidamento del recente costume per cui CIASCUN componente della segreteria ALL'INTERNO DEL SITO del partito diffonda SUE personali o locali LINEE POLITICHE NON DISCUSSE NEGLI ORGANISMI di partito.


LA SITUAZIONE CHE SI STA DELINEANDO IN ALCUNE REGIONI DEL NORD , IN MERITO ALLO SBARRAMENTO SULLA LEGGE ELETTORALE (LOMBARDIA), TENDE SEMPRE DI PIU AD OMOGENEIZZARE LA SITUAZIONE dei sistemi elettorali regionali A QUELLA NAZIONALE ,CANCELLANDO DI FATTO ,ANCHE con lessenziale ed interessato contributo del PARTITO DEMOCRATICO , LA reale possibilita di garantire nei territori la autonoma PRESENZA istituzionale DEI PICCOLI PARTITI .

Riteniamo quindi di dover respingere OGNI TENTATIVO di riproporre la autosufficienza del partito , delineando una strategia fondata sulla presentazione di LISTE elettorali AUTONOME CHE DI FATTO determinerebbe la DEFINITIVA CANCELLAZIONE DELLA PRESENZA SOCIALISTA NEL NOSTRO PAESE, ed il definitivo esaurimento dei nostri quadri costretti ad inseguire un risultato scontato su cui sarebbe impossibile qualsiasi futuro investimento politico.

Al tempo stesso riportare il partito in uno stato di nuovo isolamento politico , attraverso la presentazione di liste autonome destinate ad ottenere inevitabilmente esigui risultati,preparerebbe la strada esclusivamente ad un futuro di necessitata confluenza nel Partito Democratico

Per rendere possibile la difesa delle ragioni politiche della sopravvivenza dei Socialisti nella sinistra italiana diventa ,quindi, ancor più indispensabile la salvezza del progetto DI SINISTRA E LIBERTA' attraverso la valorizzazione al suo interno del nostro ruolo specifico .

iL PARTITO SOCIALISTA deve a questo fine recuperare un atteggiamento di totale disponibilità a proseguire nel progetto costituente, attestandosi doverosamente sulle DECISIONI ASSUNTE DALL'ASSEMBLEA DI BAGNOLI, compresa la individuazione avvenuta in quella sede dei momenti di definizione della identità programmatica del nuovo soggetto, ed il rifiuto da opporre ad un metodo di governo a maggioranza dei COORDINAMENTI unitari che anticiperebbe un processo di costituzione di una realta
partito ancora da consolidare.

A TAL fine IL PARTITO DEVE LASCIARE TUTTI COLORO CHE VOGLIONO PROSEGUIRE NEL PROCESSO DI SINISTRA E LIBERTA liberi di partecipare alla vita delle strutture unitarie, anche in ragione della necessità che il dibattito sui caratteri della nuova forza non metta in discussione o paralizzi la realizzabilità del disegno.

A tal fine il Partito, utilizzando anche la nuova impostazione assunta dai compagni di Sinistra Democratica , orientata a favorire un allungamento dei tempi costitutivi del nuovo soggetto, deve caratterizzare la propria partecipazione al progetto chiedendo che in tutta questa fase di transizione venga istituzionalizzata la doppia adesione al progetto, attraverso la TESSERA al PSI e la contemporanea ADESIONE A SEL .

Resta inteso che qualora non venisse CONVOCATO IL CONSIGLIO NAZIONALE, entro un tempo utile a riannodare il tessuto unitario prima della assemblea costitutiva di SeL del 19 e 20dicembre, I FIRMATARI SI SENTONO AUTORIZZATI ad AUTOCONVOCARE UNA RIUNIONE NAZIONALE DI tutti COLORO CHE RITENGONO La salvaguardia del processo costituente di Sinistra e Liberta lunica strada per contribuire a porre in salvo le IDEE ,LA CULTURA, i VALORI , E LA STORIA DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO , rispetto a questo percorso di inevitabile confluenza nel PARTITO DEMOCRATICO a cui è destinata ad approdare LA GUIDA MALDESTRA E INTERESSATA DEI SUOI DIRIGENTI.


Spazio per la sottoscrizione........


www.partitosocialista-mc.org