"Gruppo contro ordinanza antielemosina".
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31/01/2009 - In passato i presidenti della Repubblica sono stati accusati di golpismo (Segni), stragismo (Saragat), corruzione (Leone), attentato alla Costituzione (Cossiga), parzialità politica (Scalfaro). Criticare il capo dello Stato, dunque, è possibile. Basta volerlo. E Di Pietro l’ha voluto. E’ dubbio che abbia inteso accostare il nome di Napolitano a quello della mafia, mentre è certo che l’abbia accusato di essere “poco arbitro” e molto sbilanciato verso il governo. Insinuazione coerente con quanto sostenuto in novembre da Beppe Grillo, l’altra faccia del dipietrismo. La novità non è nell’attacco al Quirinale, ma nei suoi effetti. Era già tutto calcolato. Di Pietro si prenderà una denuncia per l’ipotesi di vilipendio al capo dello Stato (art. 278 del codice penale), ci sarà un fuggi fuggi di qualche colonnello ma essendo un populista, Di Pietro non potrà che scegliere i militanti. Anche perché quanto più si dimostrerà politicamente scorretto tanto più sottrarrà voti al Pd. E lui da buon giustizialista vuole questo. In un’intervista all’Unità l’ex simbolo di Mani Pulite ha dichiarato: “Questa è L’Italia dei valori e guai a chi prova a giocare con le mie parole”. “Il silenzio è un comportamento mafioso”, ha detto Di Pietro in piazza Farnese “e lo ribadisco, ma non tiriamo per la giacchetta il Presidente della Repubblica. Io non ho offeso Napoletano bensì ho ritenuto il sacrosanto appello dell’Associazione vittime di mafia che vedono con dolore e preoccupazione il silenzio che c’è nella lotta alla mafia”. Di Pietro, non solo sta corrodendo i voti all’interno del Pd, ma usa l’antimafia come suo slogan elettorale e come cartina tornasole acchiappavoti dell’Italia dei valori. Poco importa se alcuni suoi colonnelli decideranno di andarsene. Ha già calcolato tutto, ne fagociterà altri. In fondo sappiamo tutti che il 6 e 7 giugno prossimi ci sarà l’election day: europee e amministrative insieme. E l’Idv non è immune da questa data. Quindi il discorso a Piazza Farnese era autentico o finalizzato a cogliere nella rete da pesca qualche voto? Il professionista dell’antimafia non dovrebbe cadere nel tranello…a meno che non sogni di combattere la mafia dalla poltrone di rue Wiertz a Bruxelles. Ma c’è una tegola in agguato: lo sbarramento al parlamento europeo del 4 %. E questo Di Pietro lo sa bene per questo si è rimboccato le maniche.
Grande partecipazione al Direttivo Provinciale che si è tenuto ieri sera dalle ore 18 presso la sede del partito a Civitanova.
Questo l'ordine del giorno:
1) Comunicazioni del Segretario Provinciale;
2) Discussione ed approvazione del Documento Politico-Programmatico proposto dall'Esecutivo Provinciale;
3) Esame Documento inviato da componenti del Direttivo Provinciale;
4) Situazione Amministrativa Comune di Macerata;
5) Tesseramento, Raccolta Firme e Situazione Finanziaria;
6) Convocazione Prima Conferenza Programmatica Provinciale del Partito Socialista Macerata;
7) Varie ed Eventuali.
Alla riunione erano presenti il nostro Segretario Regionale Massimo Seri e l'On. Lello Di Gioia Responsabile Nazionale Organizzazione PS.
Dopo la relazione del Segretario Provinciale Ivo Costamagna, a cui personalmente non ho assistito essendo arrivato un po' in ritardo, si è aperto il dibattito fra i presenti.
La prima osservazione che desidero fare è di carattere anagrafico. L'età dei presenti alla riunione era infatti un po' alta, diciamo che si attestava su una media dei 50 anni. Non siamo un partito di giovani e tranne qualche brillante presenza come il nostro Morelli, quasi tutti i militanti di questo partito nelle Marche si vantano di avere una storia di militanza socialista più che ventennale.
Già questo punto ci dovrebbe stimolare una riflessione sul perché il nostro partito non riesca ad attirare al proprio interno nuove e fresche adesioni.
Questo tema è stato trattato da alcuni compagni nei loro interventi – cito per esempio quello del compagno Scipioni – ed è un tema che rimanda ad un altro importantissimo: quale è la nostra presenza sul territorio e come si qualifica la nostra azione politica?
La risposta a queste domande va forse ricercata nelle responsabilità della direzione del partito a tutti i livelli – nazionale, regionale e provinciale - ma anche nelle singole persone dei militanti. Resto dell'idea che un buon partito dovrebbe avere, per crescere, prima di tutto un buon capo. Ci vuole una direzione ferma, precisa ed autorevole.
Al secondo punto dell'ordine del giorno era posta la discussione ed eventuale approvazione del Documento Politico-Programmatico proposto dal Esecutivo Provinciale.
In questo documento si prospetta una nostra partecipazione alle prossime elezioni Provinciali a sostegno della candidatura di Giulio Silenzi.
E' bene ricordare che quasi un anno fa ci siamo spesi in una campagna di affissioni pubbliche chiedendo le dimissioni di Silenzi, di cui abbiamo anche contestato alcuni programmi e progetti relativi al territorio maceratese come, per esempio, la ventilata costruzione della Superstrada nella vallata del Potenza. Il nostro rapporto con l'attuale Presidenza della Provincia è sempre stato caratterizzato da un certo nervosismo. Credo che andare a sostenere la sua elezione ci comporterà qualche problema, a meno che…
A meno che, siccome siamo un partito politico, non si faccia questo passo concordando e chiarendo bene, anticipatamente, quali siano le nostre posizioni su alcuni problemi e quale funzione avrà il nostro partito all'interno dell'alleanza. Ma questa è una cosa che va discussa con onestà e serietà prima all'interno del nostro partito. Proprio per questo ieri sera il documento non è stato votato per dare la possibilità ai compagni di discuterne con maggiore calma. Speriamo che questo confronto avvenga al più presto.
Trovo molto interessante la proposta della convocazione di una Prima Conferenza Programmatica. Sarà un momento di confronto costruttivo sulle tematiche che riguardano il nostro territorio in una particolare fase di grande crisi economica; una buona occasione per far conoscere alla gente come noi socialisti viviamo i problemi di tutti e quali rimedi siamo in grado di proporre.
A proposito di partecipazione mi duole notare come questo blog non venga usato mai da persone che nella nostra realtà maceratese contano politicamente qualche cosa. Mi riferisco, per esempio al compagno Francesco Acquaroli, al compagno Federico Valori e ed altri. Su molti argomenti trattati su questo foglio elettronico potevano e possono far sentire la loro voce, partecipare dei loro pensieri politici la comunità socialista. Perché non cogliere questa opportunità?
Felice Besostri* - 26 gennaio 2009 - www.aprileonline.info
Il bipartitismo non può nascere con le stampelle di una legge elettorale fatta su misura perchè il PDL vinca e il PD si mantenga artificialmente in vita. Ora in questa fase difficile che i democratici stanno attraversando, le forze d'opposizione che si riconoscono nel socialismo europeo devono dare una risposta unitaria.
Insegno all'Università Diritto Pubblico Comparato e conosco un solo esempio analogo a quello della ventilata riforma della legge elettorale per le europee. I militari brasiliani, dopo un golpe che diede vita ad una sostanziale dittatura, per darsi una parvenza di democraticità, decretarono per legge l'esistenza di due soli partiti l'ARENA (Alleanza per il Rinnovamento Nazionale) governativo di maggioranza e lo MDB (Movimento Democratico Brasiliano) minoritario di opposizione. Le elezioni si facevano ma la minoranza non poteva vincerle.
Se nell'imminenza delle elezioni si dovesse approvare la riforma elettorale trattata sottobanco da PD e PDL, tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità a cominciare da D'Alema e da chi si definisce di sinistra o a sinistra nel PD, fino al Presidente della Repubblica, Napolitano, che non dovrà stupirsi se sarà investito in prima persona dalle polemiche, altro che tirato per la giacchetta!
Il bipartitismo non può nascere con le stampelle di una legge elettorale fatta su misura per il PDL per vincere e per il PD per mantenersi artificialmente in vita.
La progressiva paralisi involutiva del PD apre obiettivi e spazi politici, ma non facciamoci illusioni perché gli spazi se non ci sono forze soggettivamente in grado di occuparli diventano vuoti che ingoiano tutti.
Lo abbiamo già sperimentato alla nascita del PD: lo spazio lasciato libero a sinistra non è stato occupato, anzi c'è stata la grave sconfitta della Sinistra Arcobaleno (e la Costituente Socialista non è decollata).
Ora nella fase preagonica del PD, se non si riesce a dare una risposta unitaria di tutte le forze che si riconoscono nel socialismo europeo- come richiesto da iniziative di base del tipo degli appelli di Volpedo e della Garbatella o dal manifesto Salvi-Tamburrano-, c'è il rischio che quel poco che è rimasto a sinistra sia ingoiato da un buco nero.
Una settimana fa si è votato nel Land dell'Assia e da quanto è successo dobbiamo trarre delle lezioni, pur tenendo conto delle differenze del sistema politico ed elettorale tedesco ed italiano. La SPD ha perso un quarto dei suoi voti, che non sono stati assorbiti dalla Linke, che ha perso voti in assoluto: gli astenuti in più, rispetto al 2008, sono soprattutto della Linke. In Germania non c'è alternativa a sinistra della SPD, ma la SPD non è più un'alternativa credibile alla CDU.
Lo stesso sta avvenendo in Italia, se non si riesce a ricostituire e rinnovare una sinistra socialista ed europeista: la sinistra esistente non è alternativa al PD ed il PD non è, non può e, neppure, vuole essere alternativa al PDL, il suo interessato rianimatore.
Chi è all'opposizione e non è alternativa oggi, non potrà mai diventare maggioranza domani.
Intervento tenuto al Consiglio Nazionale del PS, organizzato a Roma il 24 gennaio*
24/01/2009 - Esiste un gran connubio tra maggioranza e opposizione. Ma è un fatto che non ha precedenti nelle sue modalità, perché questo 'patto del Minotauro', questa alimentazione assistita del Partito Democratico da parte del Pdl non avviene per dare risposte alla grave crisi economica ed istituzionale del paese, bensì perché chi sta al governo ha deciso di scegliersi il più conveniente competitore possibile dentro l'opposizione". Lo ha affermato il segretario del Partito, Riccardo Nencini, affrontando il tema della possibile riforma elettorale europea nel passaggio della relazione con cui ha aperto i lavori del C.N. "L'accordo tra Pdl e Partito Democratico - ha aggiunto - si è realizzato anche su Federalismo, Rai, Regolamenti per velocizzare il Parlamento, Lesioni costituzionali sul caso Villari, contribuendo ad aggravare la crisi di un sistema democratico che attua ormai riforme per decreto legge". Davanti a questo stato di cose, ha proseguito il segretario , che ha ricordato di aver già chiesto un nuovo incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e aver saldato l'intesa con i partiti non presenti in Parlamento, attraverso il 'Comitato per la Democrazia', "ci prepariamo alle primarie delle idee per radicarci sul territorio in vista delle amministrative". "Riempiremo le grandi città con i manifesti del Socialismo Europeo - ha concluso Nencini - e terremo entro aprile una grande Conferenza Programmatica dei socialisti riformisti. Sul piano elettorale ci presenteremo con il nostro simbolo e con le nostre liste, mentre sul piano della battaglia politica quotidiana ci batteremo per abbattere il Minotauro metà Pd metà Pdl con tutti i partiti che vorranno unirsi a noi. Ma - ha poi aggiunto il segretario - a conclusione della sua relazione in Cn - approviamo noi oggi l'odg Follini in materia di rapporti con Di Pietro, che è lontano dai disegni riformisti per il suo giustizialismo e per il suo radicalismo ideologico e saremo a sinistra con la nostra autonomia lavorando a un'alleanza tra riformisti dentro e fuori del Parlamento. Ma se la legge elettorale sarà modificata interverremo pesantemente sul piano giuridico e su quello degli accordi politici nelle amministrazioni locali".