venerdì 9 gennaio 2009

Turci: Le elezioni europee ?
*Occasione decisiva per il PS*


09/01/2009 - Un mese fa in un articolo per la rivista”Ragionamenti” con qualche volo di fantasia cercavo di individuare un possibile ruolo politico a medio termine per il PS,di fronte alla crisi della sinistra italiana.Nel suo piccolo avrebbe dovuto svolgere,secondo me, una funzione maieutica in chiave liberalsocialista analoga a quella modernizzatrice che seppe svolgere il piccolo partito di La Malfa nell’Italia centrista del dopoguerra. Contemporaneamente evidenziavo anche i limiti di risorse politiche e intellettuali,nonché i pesi burocratici e i vizi da piccolo ceto politico che rendevano molto difficile,se non impossibile, per questo PS svolgere un tale ruolo.Le ultime settimane,se da un lato hanno visto aggravarsi fino al rischio dell’esplosione(o dell’implosione?)la crisi del PD,hanno pure confermato e aggravato le condizioni più che critiche del PS.Basti pensare al voto in Abruzzo o alle varie microscissioni,ultima quella in atto a Roma e nel Lazio con la costituzione della ,ennesima scialuppa in rotta verso il PD,questa volta verso il faro di Marrazzo.La situazione è dunque quanto mai precaria. Nonostante l’attivismo della segreteria Nencini ,che è certo incomparabile con i lunghi sonni della segreteria Boselli,siamo ancora nella situazione del barone di Munchausen che si voleva sollevare tirandosi su per i capelli.Questo forse spiega perché nel vertice del PS nessuno abbia fatto cenno alla mia proposta sulla possibile strategia del PS e perché si evitino accuratamente tutti i discorsi di lungo periodo.E allora stiamo al breve perché direbbe keynes nel lungo…Dunque nel breve il problema è se siamo in grado di arrivare ancora in piedi all’appuntamento con l’esito,qualunque esso sarà ,della crisi del PD,o se la nostra crisi non precipiterà prima ancora.di quella del PD E’ paradossale,ma di fronte a una crisi del PD che tanti socialisti vivono come l’ennesima prova dellil rischio concreto è che si chiuda prima ancora la vicenda socialista.Un amico liberale sinceramente interessato alla prospettiva socialista mi ha chiesto se assumendo la crisi del PD come la precipitazione di un processo chimico,si possa considerare il PS come un fattore di aggregazione della nuova catena cristallina.Gli ho risposto che non so se a quel momento ci sarà ancora quel cristallo.Da cosa dipenderà?Da un solo dato:dal risultato delle prossime elezioni europee.Bisogna che questa valutazione divenga il punto imprescindibile di tutta l’azione del PS.Il segretario Nencini ha lanciato nei giorni scorsi un importane appello alla sinistra,che non ha ancora avuto l’eco che merita e che potrebbe essere presto declassato al livello della dichiarazione di giornata ,se il gruppo dirigente del PS non ne farà l’asse del proprio impegno quotidiano.In questo appello Nencini avanza la proposta di unire in una lista unitaria tutte le forze socialiste,riformiste e liberaldemocratiche che si riconoscono nel programma di Madrid e nel simbolo del PSE.Leggo questa proposta come la volontà di recuperare la ispirazione iniziale della Costituente socialista ,senza la pretesa di costringere forze diverse in una formazione partitica né tanto meno la pretesa di imporre ad esse la guida del PS.Potrebbe essere la volta buona per i compagni della Sinistra Democratica,per quella parte dei Verdi e della stessa Rifondazione Comunista che vogliono uscire dalle secche della sinistra antagonista.Potrebbe essere anche l’occasione per chi nel PD non confida più nella possibilità di correzione strategica restando dentro la camicia di forza delle strutture ex PCI e ex DC.Potrebbe essere una provocazione positiva per quanti, pur collocati nell’orbita del centro-destra, rivendicano con fierezza(quanto vera?)la loro matrice socialista.Potrebbe essere un nuovo punto di incontro-sia pur provvisorio-per quel pulviscolo di forze socialiste,laiche e liberali che si erano ritrovate a Bertinoro, ma non si sono poi ritrovate nella Costituente e nei panni ancora più ristretti del PS attuale. Potrebbe essere tante cose,ma è certamente l’ultima occasione per dimostrare che esiste davvero un’area socialista,riformista,liberale che non si riconosce né nel PD né nel PDL. Non si propone a questa area il passaggio al momento impraticabile a una nuova formazione partitica o un apparentamento in termini di sudditanza all’attuale PS. Si propone invece di riunire in una sorta di lista coalizionale partiti,movimenti,circoli e singole personalità che si riconoscono nel PSE e nell’esigenza che ci siano anche eletti italiani nel prossimo gruppo socialista del parlamento europeo. Se noi ci metteremo tutta la determinazione e la disponibilità necessaria,senza alcuna riserva mentale,se altri che non stanno in acque migliori delle nostre,ci metteranno altrettanta buona volontà,il miracolo potrebbe avvenire e funzionare anche da pungolo potente nella crisi e nella riorganizzazione della sinistra italiana.Se no,se il simbolo socialista,l’unico dichiaratamente integrato nel PSE, non si schioderà dalla soglia dell’1-2%,allora bisognerà realisticamente prendere atto che si è chiuso definitivamente il capitolo di formazioni provenienti dal vecchio ceppo del PSI e fare pianta nuova. Si aprirà inevitabilmente una fase in cui ognuno cercherà le vie più idonee per dare corpo ai valori in cui crede.


1 commento:

  1. In comune con Turci ho moltissimo nel Ps, cioe' la non provenienza dal "ceppo" del Psi e l'avere creduto nell'esperienza della Rosa nel pugno: forse per questo condivido questo intervento e lo sento molto vicino. Il Ps resta infatti una emanazione sia pure mediata quanto si vuole di aggregati post-Psi: niente di male per carita`, pero' le cose si devono riconoscere. I contributi esterni sono andati piano piano perdendo di intensita` qualitativa e quantitativa. Francamente non mi pare un bene, mi sembrava diverso lo slancio della Rnp in termini di opinione pubblica. Comunque, visti "gli editoriali pieni e le urne vuote" non e`detto che invece le europee e le provinciali non ci riservino piacevoli sorprese.

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