domenica 29 marzo 2009

LETTERA A GIULIA (E RICCARDO) NENCINI
Adriano Sofri su Facebook ritorna su Sinistra e Libertà.



29/03/2009 - Cara Giulia Nencini, chissà se tu, che hai vent’anni, hai orecchiato la famosa domanda di Stalin: “Quante divisioni ha il Papa?” Stalin, che era un orribile tiranno e credeva solo ai brutali rapporti di forza, voleva sapere quante divisioni militari avesse il Papa, e dunque voleva dire che, disarmato com’era, il Papa era insignificante. I tiranni sono anche fessi, come mostra il fatto che, benché Stalin sia morto malamente ma nel suo letto, i suoi eredi sovietici abbiano pagato molto caro il coraggio di un Papa disarmato come Giovanni Paolo II. Ora: quante divisioni ha la sinistra in Italia? Nessuna divisione militare, grazie al cielo: Berlusconi può dormire fra due guanciali. Ma può dormire fra quattro guanciali se si mette a contare quante divisioni aritmetiche ha la sinistra. Ieri leggevo in cronaca fiorentina un comicissimo (senza volere) articoletto che elencava i concorrenti di sinistra alle elezioni comunali imminenti: Ornella De Zordo per la lista cittadina “Perunaltracittà”; Valdo Spini per la lista civica “Insieme per Firenze”; “Rifondazione comunista non sosterrà De Zordo né Spini e non è chiaro se presenterà la candidatura dell’ex parlamentare Mercedes Frias”. Trema l’accordo fra Rifondazione e PdCI. Il PdCI è spaccato sull’accordo con Renzi (vincitore delle primarie del PD). La Sinistra anche. Eccetera. Comico, ho detto: farsesco, anche.
Ora, la Sinistra e Libertà cui è impegnato il tuo ottimo padre – che sarà ancora migliore dopo essersela vista così brutta - vanta per l’appuntamento europeo un accordo unitario fra socialisti (guidati appunto da tuo padre Riccardo), i fuorusciti dai Ds alla fondazione del PD, con Mussi e Fava, i Verdi, la quasi metà di Rifondazione guidata da Vendola e non so più chi ancora. E’ facile vedere che l’altra faccia dell’accordo “unitario”, che è per ora essenzialmente un rispettabile ma labile espediente elettorale, è quella di una precedente frantumazione tragicomica. Quando le cose vanno in pezzi, si può radunarle per incollare i cocci, o per spazzarle insieme nella pattumiera. Quando Berlusconi, la sera, davanti al caminetto, chiede a Bondi: “Quante divisioni ha la sinistra?”, Bondi gli risponde: “Molte, moltissime...”, e tutto nel salotto di Arcore è lusso e voluttà. Perché ci sono tante divisioni? C’è il retaggio di un passato. I socialisti hanno più ragioni di tutti di restar affezionati al loro passato, e anche di ricordarsi di che cosa gli ha fatto una parte del Pci, peraltro sempre più vecchia ed esigua, nella burrasca di Tangentopoli. Però pesa, almeno quanto una fedeltà, o una prigionia, al passato, l’impulso all’autoconservazione di leader, mezzi leader e apparati che non hanno voglia di fare altro o non hanno altro da fare. Questa autoconservazione prende a pretesto cose solenni come i principii, i programmi, la purezza e il rigore. Con una doppia ipocrisia. Una, più sgradevole e piccina, è l’incoerenza spettacolosa fra i principii retoricamente enunciati e la vita effettivamente vissuta. Il comunismo, per esempio, è un “dio che è fallito”: ma chi non ne vuole ancora registrare fallimento e bancarotta dovrebbe almeno perseguirlo nell’ambito più concretamente realizzabile, quello del personale modo di vivere. I politici di professione che si chiamano comunisti non danno l’impressione di una esistenza personale coerente con quel proclama. Purezza di principii e programmi è un pretesto, o tutt’al più una infantile illusione. Le visioni del mondo, le utopie e i programmi possono essere preziosi e numerosi e diversi quante sono le persone che vi si dedicano, ma è giusto dedicarvisi nella società, nei luoghi di lavoro e di studio, nel volontariato, nelle stesse relazioni private, dove si cambia un po’ il mondo e si cambia, poco o molto, se stessi. Ma la questione del governo è un’altra cosa. Al governo si concorre, e, una volta che si sia vinto, si va non a realizzare i propri programmi massimi, le proprie utopie, le proprie intransigenze personali. Si va ad attuare e proteggere un programma comune, limitato per necessità, compromissorio anche, ma molto migliore, o almeno molto meno peggiore, del governo promesso dall’altra parte politica. Dunque l’impegno politico deve prima di tutto riabituarsi a un disinteresse personale e di gruppo, e poi adeguarsi a una specie di doppia temperatura: quella alta, e in certi momenti bruciante, dell’impegno diretto, militante, nella società, e quella più tepida, più sfebbrata, del consenso della maggioranza e della responsabilità di un paese. Il contrario della scena indecente cui abbiamo assistito durante il governo Prodi, e che non a caso ha eccitato negli italiani non semplicemente una delusione e un distacco politico, ma un vero rigetto umano. Nella politica legata alla questione del governo bisogna subordinare la propria piccola percentuale e la rendita parassitaria che ne deriva –piccolo potere, vanità soddisfatta, finanziamenti pubblici, neanche tanto piccoli- all’interesse comune, alla conquista della maggioranza e alla sua coesione. Questa è la ragione forte, inesorabile, per auspicare un partito grande e davvero unitario, l’auspicio che stava dietro il Partito Democratico, e gli sta ancora dietro, sebbene si sia fatto così tardi, e l’entusiasmo abbia sempre più ceduto al disincanto o anche al rigetto. Ma non è una partita chiusa. Avrai visto anche tu la “ragazza” Debora (in realtà è una donna di 38 anni, quasi il doppio dei tuoi) cantare a Franceschini una canzone che non ti sembrerà diversa dalla tua. Ce ne sono tante, di persone così, nel PD: la gran maggioranza.
Non entrando nel PD, o uscendone, gli “intransigenti” hanno favorito il suo sabotaggio ad opera di fazioni burocratiche e personalità clericali e si sono condannati alla scomparsa dal parlamento italiano. Il PD ha avuto, per inettitudine o per una ingiustificatissima boria da grande partito, il torto di non aprirsi a un’area sociale e politica di sinistra che la lezione della rovina dell’alleanza di governo e del “voto utile” scelto da gran parte dell’elettorato avrebbe potuto restituire a un impegno più leale e lucido. Questo non è successo, e già era stato grave che il PD offrisse, contraddicendo se stesso sull’ “andare solo”, a Di Pietro l’apparentamento elettorale, e lo negasse ai socialisti e, ospitalità a parte, ai radicali. Dunque la coalizione di Sinistra e Libertà ha ragioni dalla sua, e bisogna augurarle di farcela, e io glielo auguro. Ma non certo perché la (difficile) eventualità che ce la faccia a superare il 4 per cento e a guadagnarsi i suoi due o tre o quattro parlamentari europei diventi il punto di partenza di una ricostruzione della sinistra riformatrice e libertaria che crescerà, come la ricottina della favola, fino a dare un governo riformatore e libertario all’Italia. La necessità di rimettersi insieme, di licenziare senza buonuscita notabili di mezza tacca e di vanità intera, di rifarsi la faccia dopo averla persa agli occhi di tanti italiani, compresi quelli generosamente di sinistra, resterebbe comunque. Se no, avanzerà in Italia un pluralismo fatto di una maggioranza autoritaria e forcaiola e una minoranza forcaiola e autoritaria. Questo è un gran problema per tuo padre. Ancora di più per te.

Perciò auguri e saluti dal tuo Adriano Sofri.



sabato 28 marzo 2009

*NATO IL PRESIDIO DI LIBERA A MACERATA*
*ANNA GERMONI*
NOMINATA COORDINATRICE PROVINCIALE DI LIBERA



Martedì 24 marzo, a pochi giorni dall’entusiasmo per la grandissima partecipazione civica e sociale alla Giornata della Memoria e dell’Impegno diNapoli, si è svolta nella sala delle Associazioni, a Macerata, la prima assemblea dei soci individuali e delle associazioni aderenti al Presidio Provinciale di Libera. Lanascita dell’antimafia sociale in città, erastata costituita ufficialmente con la presenza di Gabriella Stramaccioni, dirigente nazionale di Libera, il 17 febbraio scorso dalla volontà di tre associazioni aderenti nel territorio maceratese: Arci provinciale di Macerata, la cooperativa sociale Rapadura e il movimento giovanile salesiano Ser.Mi.Go.. Martedì alla presenza dei soci è stato votato all’unanimità il direttivo: Ivan Del Gobbo Acciarretti, Antonio Carlini in rappresentanza del Ser.Mi.Go, Paolo Salvatori, Pierluigi Tordini della cooperativa sociale Rapadura e infine Federica Curzi e Gianluca Ioannisci per l’Arci provinciale di Macerata. Votata dall’assemblea dei soci all’unanimità "Anna Germoni" giornalista della testata antimafia IMG Press, come coordinatrice del Presidio Provinciale di Libera Macerata. La nascita di questo coordinamento rappresenta dunque un momento di straordinaria importanza nella storia della città, un segnale molto forte di solidarietà e di speranza per tutti coloro che sono o sono stati vittime di ingiustizie, e un'occasione per tutti gli altri per dimostrare il proprio impegno e la propria vicinanza agli ideali della giustizia e della legalità. L’adesione è aperta a tutte le associazioni, scuole, classi e singoli che intendono ribadire con forza la loro voglia di essere contro tutte le mafie per costruire percorsi di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia e solidarietà. “Le mafie sono liquide, invisibili, permeabili - ha detto Don Ciotti, fondatore della più grande rete di associazioni antimafia -. Libera ha un impegno immenso di concretezza di coerenza, di continuità contro tutte le illegalità, contro tutte le forme di ingiustizia, di sopraffazione, contro le mafie. Bisogna seminare positività. Stringerci e ricordare le vittime della criminalità mafiosa ma al tempo stesso testimoniare la bellezza della vita. Il coraggio. L’onestà. E per fare questo, dobbiamo partire da noi stessi. Certo, sono piccole cose. Ma sono sicuro che tutti quanti insieme, riusciremo a trasformare le spine dolorose delle mafie in gioia. Non basta desiderare che qualcosa cambi, bisogna essere il cambiamento”. Chiunque fosse interessato a partecipare a questa grande scommessa può mandare mail a:

macerata@libera.it

Presidio Provinciale di Macerata

Via Verdi, 10 - 62100 Macerata



*GIU’ LE MANI DA BETTINO*
CRAXI NON C’ENTRA COL PDL

*Intervista di Bobo Craxi al Riformista del 28 Marzo 2009*


"L'omaggio di Berlusconi a Craxi celebra la nostra fine, non il riscatto dei socialisti attraverso di lui." Bobo, figlio di Bettino Craxi, non ha gradito la citazione del padre fatta dal premier dal palco della Fiera di Roma: "Craxi, col Pdl, non c'entra niente". Giù le mani da Craxi? "Il punto è che il disegno teorico e politico del berlusconismo con Craxi non c'entra nulla. A parte che, nonostante l'amicizia tra mio padre e Berlusconi non ci fu mai un passaggio diretto di consegne, sono certo che mio padre non avrebbe sostenuto l'attuale posizione di Berlusconi." Perché? "L'elemento dominante del craxismo è il rovesciamento dei rapporti di forza a sinistra e la sfida all'egemonia comunista per realizzare l'unità delle forze progressiste alternative alla Dc. Mio padre si considerava un epigono di Mitterrand, non di De Gaulle." Berlusconi invece? "Dopo la fase della difesa della libertà di fronte alla macchina da guerra c'è stata una involuzione politica. E ora il Pdl è un partito plebiscitario nella forma. Anche il riferimento al Ppe poi taglia definitivamente i ponti col filone socialista, laico e liberale proprio del Psi." Eppure ci sono tanti socialisti: Brunetta, Sacconi… "Sono socialisti perché stavano seduti allora dove sta seduto Fini oggi: alla quinta fila. Sono «ex». Punto. Non capiscono che il Pdl è un salto rispetto a Forza Italia. Non dico che Berlusconi è un fascista ma politologicamente il nuovo partito assomiglia al partito unico del ventennio: tiene dentro tutto e il suo contrario in nome di una alleanza nazionale. È una rottura anche rispetto alla Dc. Ai socialisti dico: uscite finché siete in tempo." Prevede una brutta fine per loro? "Come quella dei palestinesi di Giordania durante il settembre nero. Ricorda? Uscirono da Israele per chiedere rifugio in Giordania e furono massacrati. Quelli che sono andati in Forza Italia per non cadere nelle mani dei comunisti in nome dell'identità socialista stanno facendo la stessa fine." Il Pdl nasce da quindici anni di Seconda Repubblica. Non salva niente? "I comunisti, dopo il '92, avevano paura di scomparire e Berlusconi aveva paura di essere travolto dalla fine della Prima Repubblica. Ora, ciò che resta di quella paura, è la vittoria di Berlusconi." Nel '94 i socialisti scelsero lui. "Sì. Era necessaria una discontinuità. Nel vuoto politico gli elettori socialisti votarono contro la gioiosa macchina da guerra per salvare la loro identità. Anche se Berlusconi, in nome della retorica del nuovo, non mise i parlamentari socialisti nelle liste per paura di compromettersi l'immagine." Un tradimento rispetto all'amicizia con Craxi? "Diciamo che al di là dell'amicizia il rapporto è controverso dall'inizio. Basti pensare che nel libro che Berlusconi ha mandato a tutti gli italiani Craxi è assente. Dopo la riabilitazione, la cancellazione: un'operazione staliniana." Proprio non le piace il Pdl. "Ma scusi, guardi anche le politiche del governo: una volta sono di destra, una di sinistra. L'elemento coagulante non è ideologico né programmatico. Nel richiamo al popolo le singole appartenenze si sgretolano." Che pensiero le viene dopo il discorso di Berlusconi? "Mi vengono in mente i diari di Nenni in esilio a Ponza. Diceva che il ventennio aveva rappresentato per Mussolini la gloria e per i Socialisti l'esilio. Anche Berlusconi ha vissuto con i Socialisti vent'anni di gloria. Ora il suo omaggio a mio padre è doloroso, perché celebra la nostra fine, non il nostro riscatto attraverso di lui."


SINISTRA e LIBERTA':
NEL WEEK END LANCIA 'PRIMARIE DELLE IDEE'


(ASCA) - Roma, 27 mar - Anche la nuova formazione politica ''Sinistra e liberta''', lancia le sue primarie ma ''delle idee''. A promuoverle con mille gazebo in tutta Italia, in questo fine settimana, e l'Associazione per la Sinistra, rendendo cosi' operativa una proposta lanciata nel dicembre scorso durante l'assemblea costitutiva dell'associazione al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Nel corso delle ''Primarie delle idee'' i cittadini che lo vorranno potranno, con una scheda, esprimersi attraverso un questionario attraverso le sette proposte su cui si vuole ricostruire ''un pensiero ed una pratica di sinistra nel paese'', dal lavoro all'ambiente, dalla pace ai diritti.

''Il tentativo e' quello di dare attuazione reale - afferma Sinistra e liberta' - all'idea di una sinistra che ascolta, che si confronta, che fa del reciproco scambio di opinioni un metodo permanente. Sara' uno degli elementi costitutivi della nuova forza della sinistra italiana che vogliamo costruire''.



BIOTESTAMENTO. NENCINI: APPELLO
A DISSIDENTI CAMERA, MOLTI EX SOCIALISTI



Biscardini: questa legge è una schifezza che nessuno rispetterà

27/03/2009 -"Alla Camera dei deputati alcuni dissidenti della maggioranza sul testo votato al Senato sul testamento biologico sono ex socialisti. Mi appello a loro perché si facciano sentire, insieme agli altri di tradizione e storia liberale, laica, radicale, contro un disegno di legge che calpesta il diritto di decidere della propria vita e perciò stesso contrario alla nostra Costituzione". Lo sottolinea Riccardo Nencini commentando l'approvazione al Senato, ieri, del ddl sul testamento biologico. "Questa legge è una schifezza, verrà svuotata nei fatti. Nessuno la rispetterà, non lo faranno i medici, non lo faranno i pazienti, né i loro parenti. E non lo faranno quelli che come me hanno già depositato dai notai un testamento biologico nel quale si chiede di non essere sottoposti a trattamenti terapeutici, alimentazione e idratazione forzata comprese", afferma Roberto Biscardini, della Segreteria Nazionale. del Ps "Invocheremo la validità di questi nostri atti - aggiunge Biscardini - già sottoscritti, davanti ai medici e davanti alla Magistratura. Contro questa legge che impedisce la libertà di scelta e che offende l’intelligenza degli italiani, inizieremo comunque la raccolta delle firme per indire un referendum abrogativo. Un referendum che si può vincere con l’aiuto dei cattolici, nonostante tutti i tentativi che la Chiesa farà per farlo fallire con l’astensione”.



PRESENTATO A MONTECITORIO
IL NUOVO MONDOPERAIO


La rivista fondata nel 1948 da Pietro Nenni riprende le pubblicazioni sotto la direzione di Luigi Covatta

26/03/2009 - E’ stata presentata alla Camera dei Deputati, alla presenza del questore Francesco Colucci, la nuova serie di Mondoperaio. Il mensile riprende le pubblicazioni sotto la direzione politica di Luigi Covatta e quella editoriale di Roberto Biscardini, grazie al ritorno della Nuova Editrice Mondoperaio srl guidata dal tesoriere del Partito Socialista, Oreste Pastorelli. E’ stato Biscardini ad introdurre la conferenza stampa spiegando che in assenza di “luoghi” dove discutere di politica il Partito Socialista ha “ritenuto utile mettere a disposizione di tutti uno strumento, un mezzo e un luogo dove riprendere il cammino”. Il concetto della ripresa di un percorso interrotto è stato anche il motivo conduttore dell’intervento del nuovo direttore del periodico. “In un periodo di bipolarismo traballante e in assenza totale di produzione di cultura politica - ha detto Covatta - diventa obbligatorio riaprire un dibattito politico pubblico attraverso saggi e commenti sui principali temi del momento, perché il fatto che la grande crisi globale porta direttamente alla politica non viene percepito né da una parte né dall’altra. E davanti a due paradossi emersi legiferando sui temi della sicurezza e della bioetica non si può più tacere: nella sicurezza si è affrontato con taglio privato ciò che deve essere pubblico; e nella bioetica si è affrontato in modo pubblico ciò che dovrebbe restare privato. Troppa confusione sotto il cielo”. Molte le personalità presenti in sala, tra le quali Rino Formica, Emanuele Macaluso, Luciano Cafagna, Gianni De Michelis, Giorgio Ruffolo e Gennaro Acquaviva.


BIOTESTAMENTO. NENCINI: UN REFERENDUM PER LA LIBERTA' DI AUTODETERMINAZIONE


26/03/2009 - "Lunedì prossimo Firenze conferirà a Beppino Englaro la cittadinanza onoraria: da Firenze parta la campagna referendaria per difendere la libertà di autodeterminazione del cittadino costituzionalmente sancita. Sinistra e Libertà sarà in prima fila e chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore la laicità dello stato e la libertà dell’individuo". Così Riccardo Nencini, commentando l’approvazione da parte del Senato del ddl sul testamento biologico. "Ha ragione Umberto Veronesi – dice Nencini - quando parla di notizia tragica. Lo è anche perché abbiamo assistito al fallimento di ogni tentativo di mediazione da parte del Pd per arrivare a un testo condiviso con la maggioranza. Delle due l’una quindi: o il Pd assiste passivo alla sconfitta oppure partecipa al nostro fianco all’iniziativa referendaria, così come faranno il professor Veronesi ed il senatore Marino". “Quando la violenza di una legge, di gran lunga minoritaria nel paese, si fa strada nel modo che abbiamo visto tutti, non c’è altra cosa da fare che scendere in piazza e, contemporaneamente chiedere al Presidente della Repubblica di tutelare i contenuti della Costituzione”, ha affermato Marco Di Lello a margine del sit-in che si è tenuto oggi davanti al Senato. “E’ assurdo - ha aggiunto Di Lello - che la legge i cui principi dovevano essere all’insegna della libertà individuale e collettiva davanti all’accanimento terapeutico sia in realtà tutto il contrario e in così evidente contrasto con la Costituzione vigente”. "La legge approvata al Senato sul ‘biotestamento’ rafforza l’isolamento dell’Italia nel continente europeo sulle questioni legate all’avanzamento scientifico e alle libertà civili e individuali”, ha affermato invece Bobo Craxi. “La conservazione culturale - ha aggiunto - può essere il fondamento di una religione, ma non di uno Stato libero e laico. La libertà deve essere difesa negli interessi del popolo”. Una "legge che e’ soprattutto un trionfo dell’ipocrisia - secondo Pia Locatelli - che vedra’ i meno abbienti implorare soluzioni clandestine e i più ricchi risolvere il problema in discrete e accomodanti cliniche di lusso". “Come è gia’ avvenuto con la legge sulla fecondazione assistita, - nota - il furore integralista non risolve nessuno dei problemi a cui dice di tenere, ma rende solo più difficile la vita di tanti comuni cittadini, mentre chi ha i mezzi economici per poterlo fare, trovera’ all’estero il modo per risolvere i suoi problemi. "Una legge liberticida - infine secondo Alessandro Battilocchio - una forzatura ideologica che va contro ciò che pensa la maggioranza degli italiani: una pagina triste per la storia democratica del nostro paese".

venerdì 27 marzo 2009

Dimissioni Esecutivo Provinciale PS - MC


Con la presente, comunico le mie ovvie ed irrevocabili dimissioni dall'esecutivo provinciale del PS.

Come già anticipato in direttivo regionale ed in occasione dell'ultimo attivo provinciale, confermo la mia posizione di dissenso in merito all'operazione politica "Sinistrà e Libertà, che vede protagonista il Partito a cui sono iscritto. Registrando nuovamente, via stampa, oltre ad una confusione imperante, la ripetuta e ferma volontà da parte della Segreteria provinciale PS, di aderire anche in provincia di Macerata al progetto "SeL", rinunciando, pertanto, a presentare il proprio simbolo alle consultazioni amministrative, salvo casi estremi, non dettati e determinati dal Ps stesso, il mio, lo considero un atto dovuto. E' giusto e coerente, che chi si ponga alla guida (anche, dunque, i componenti dell'organo esecutivo) del Ps in questa fase, creda nella bontà di tale percorso, in modo da poter imprimere maggior efficacia e credibilità. Le motivazioni che mi spingono a bocciare il nuovo corso del nostro partito sono note a tutti, avendo illustrato in ogni sede, a mio parere, tutta l'impotabilità di un cartello composto ex abrupto, che mette assieme culture dissonanti, snaturando, inoltre, le scelte della mozione vincente di Montecatini. Augurando, sinceramente, buona strada a tutti i compagni, da oggi mi colloco in una dimensione di stand by, sempre disponibile al confronto ed all'ascolto; sperando che dal 9 giugno la linea politica subisca modifiche. In caso contrario, se tale cartello dovesse trasformarsi in un soggetto unitario dopo il verdetto delle urne, annuncio sin da ora che il giorno successivo ritirerò la mia tessera, non rinnovando l'adesione al partito. Se mi è consentito, mi permetto di avanzare un suggerimento, senza accenti e toni polemici: pensiamo, tutti, me compreso, meno alle scelte altrui, evitando demonizzazioni, e concentrando le energie all'interno. Sino a ieri sarebbe stato anche lecito contestare, ma uniti in matrimonio con Occhetto Verdi&dintorni, verginità, ortodossia e patenti rischiano di venir meno. Ma il motivo principale per il quale abbandonerei tali derive e che mi sta molto a cuore è semplice: conservo sempre la speranza di ritrovare tutti assieme Mandrelli, Acquaroli e Corvatta, Di Pietro, Costamagna, Ronchetti, Morelli Simonetti e Conti, Stella, Seri, Giampaoli, Canella, Scipioni, Iacopini e Orazi … e tanti altri, magari ripartendo dal deliberato del congresso fondativo del Ps, con un partito veramente autonomo e corsaro, riformista e liberale, semplicemente socialista. Quindi da una parte sola: dei cittadini!


Francesco Gennaro


giovedì 26 marzo 2009

[TESTATA+PSMC+AVANTI-+pes-is.orig2.jpg]
TUTTI A RECANATI, NELLA CITTA' DI GIACOMO BRODOLINI, PER DIRE *NO* AL TENTATIVO DI LIQUIDAZIONE "A BASSO COSTO" DELLA STORIA E DELL'ATTUALE ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO SOCIALISTA!!!!


Cari Compagni/e, questo e' il rischio concreto che sta correndo il Partito Socialista. C'e' bisogno di una vostra *mobilitazione straordinaria* per impedire che cio' avvenga realmente. A tal fine e' convocato per Venerdi' 27 Marzo, alle ore 18.15, presso la Sala Riunioni dell'Albergo "Emilio", Via Belvedere (a 100 metri dalla Piazza Centrale di Recanati), un INCONTRO-DIBATTITO a cui partecipera' il compagno On. GIORGIO BENVENUTO, gia' Segretario Nazionale del PSI e della UIL ed, attualmente, Presidente Nazionale della Fondazione Bruno Buozzi. L'incontro si svolgera' a latere del Convegno di celebrazione dell'attivita' Politica, Sindacale e di Governo di GIACOMO BRODOLINI a 40 anni dalla sua scomparsa. Tale Convegno si terra', infatti, sempre a Recanati, nell'Aula magna del Palazzo Comunale. Recanati, con Nicola Badaloni, Giacomo Brodolini e di tanti altri dirigenti socialisti (cito per tutti il compagno Elio Capodaglio), e' diventata un riferimento nazionale per il RIFORMISMO SOCIALISTA e l'indimenticabile compagno Brodolini, il... "SOCIALISTA ministro", ci ha lasciato il piu' grande degli insegnamenti: "I VERI SOCIALISTI STANNO SEMPRE DA UNA PARTE SOLA!!". VI ASPETTO.

Macerata, li 26 Marzo 2009

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale Partito Socialista)
www.partitosocialista-mc.it


Convegno "Una stagione del riformismo Socialista"

Giacomo Brodolini a 40 anni dalla sua scomparsa”
- 27 e 28 marzo 2009 -



La Fondazione Giacomo Brodolini, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di brodolini1Vittorio, l’Istituto di Storia Marche, la Regione, la provincia di Macerata e il comune di Recanati, promuove nella città leopardiana un convegno di studi dedicato a Giacomo Brodolini (nella foto insieme a Pertini e Nenni alla sua destra e Lombardi alla sua sinistra), sindacalista e ministro del lavoro recanatese, a 40 anni dalla sua scomparsa. “Una stagione del riformismo socialista” è il titolo del congresso in programma venerdì 27 e sabato 28 marzo nell’Aula magna del Palazzo comunale.

All’appuntamento interverranno personalità di spicco del mondo politico e sindacale. Il convegno sarà presieduto, venerdì (inizio ore 10), da Piero Boni, presidente onorario della Fondazione Brodolini. Ad introdurre i lavori sarà invece Enzo Bartocci, presidente della stessa Fondazione. Porteranno i saluti il sindaco di Recanati Fabio Corvatta, il presidente della Provincia Giulio Silenzi e il direttore dell’Istituto di Storia Marche Massimo Papini.

Seguiranno le relazioni degli studiosi sui vari aspetti della personalità di Giacomo Brodolini: Simone Massaccesi parlerà della “Formazione giovanile: dall’azionismo al Partito socialista”, Piero Boni del sindacalista, Mario Fratesi dell’esperienza, in particolare, come segretario della Fillea Cgil, Maria Paola Del Rossi, di quella di vice segretario nazionale della Cgil. Andrea Ricciardi presenterà, invece, una relazione sul carteggio Nenni-Brodolini. Il congresso proseguirà nel pomeriggio (dalle 14,30) e sarà presieduto da Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Seguiranno le relazioni di Paolo Bagnoli, sulle “Ragioni storiche della crisi del riformismo in Italia”, Paolo Borioni, su “Giacomo Brodolini e la costruzione del welfare italiano”, di Andrea Pennacchione, sulla “Parabola dell’unificazione socialista tra speranza e delusione” e infine di Franco Liso, che parlerà di “Brodolini e la riforma del diritto del lavoro”.

Sabato 28 marzo i lavori riprenderanno alle 9,30, presieduti da Daniele Salvi, assessore alla Formazione professionale e Politiche del Lavoro della provincia di Macerata. A portare i saluti sarà il presidente della Regione Gian Mario Spacca, seguirà la tavola rotonda su “Lo statuto dei lavoratori e le politiche di protezione sociale nel XXI secolo”. A coordinare i lavori sarà l’ex segretario generale della Uil e segretario nazionale del Psi onorevole Giorgio Benvenuto. Parteciperanno alla tavola rotonda i segretari confederali della Cgil Nicoletta Rocchi, della Cisl Giorgio Santini e della Uil Paolo Pirani, insieme con il direttore de “Il diario del lavoro” Massimo Mascini. La chiusura dei lavori sarà affidata al presidente della Fondazione Brodolini Enzo Bartocci.

Il congresso rappresenta un’iniziativa di alto spessore finalizzata a ricordare ed approfondire la figura del sindacalista, parlamentare socialista ed ex ministro del lavoro recanatese. L’Amministrazione comunale ha promosso, negli ultimi anni, diverse iniziative per celebrare la figura di Brodolini, fra cui la creazione della Fondazione a lui intitolata.



CLAUDIO FAVA
E I BUONI MAESTRI DI SINISTRA


di Anna Germoni*
Claudio Fava

25/03/2009 Claudio Fava, leader di Sinistra Democratica è oberato di impegni. Per ottenere un’intervista va “placcato”, dopo ore di estenuante attesa per una tavola rotonda politica o per un incontro-seminario per la promozione del suo ultimo libro. Alla fine, ci concede un lungo colloquio e senza mezzi termini mette nero su bianco su tutto: dalla politica all’antimafia.

In un convegno a Genzano di Roma, ha detto: “I partiti sono solo scatole vuote, riempite dagli interessi privati e forti”. Lei però, è un uomo di partito e segretario nazionale di Sd e suonano strane queste parole. Quali soluzioni propone?
“Dare attuazione all'articolo 49 della Costituzione: una legge che regoli i partiti, ne garantisca le regole di democrazia, dia garanzia di trasparenza. Oggi in Italia esistono sedicenti partiti che non hanno mai celebrato un solo congresso, che vivono all'ombra del leader, che presentano gestioni finanziarie assai opache. E che sono permeabili a qualunque interesse o potere forte. Riscattare la politica da questa condizione di subalternità, restituirle autonomia é la prima condizione per riformare la politica e avvicinarla al paese reale”.

Dopo Veltroni, Franceschini. Il Pd cambia volto o intraprende una nuova strada?
“Cambia volto. Sulla strada, vedremo. Allo sciopero sulla scuola non hanno partecipato, a quello della Cgil del 4 aprile non hanno aderito, sul testamento biologico si sono divisi in tre posizioni, dicono di non voler più andare da soli ma non dicono con chi vorrebbero accompagnarsi: la sinistra ma anche l'Udc?”.

Parliamo di passato recente: il famoso dualismo tra Veltroni e D’Alema. Chi era Joker e chi Batman?
“Veltroni-Batman? D'Alema-Batman? Troppa grazia...”.

Sbarramento al 4% alle europee, lei ha dichiarato: “Nel baratto Pd-Pdl sulla legge elettorale c’è la lotta alla mafia”. Ha prove di questo o e’ solo esternazione a caldo?
“Hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Cosentino, accusato da cinque collaboratori di giustizia di essere uomo della Camorra. Poi però in aula non l'hanno votata. Ha spiegato la Sereni, vicecapogruppo del PD: era cambiato il clima politico. In quel baratto c'è finito di tutto, soprattutto la faccia del PD, costretto a piatire una legge elettorale a due mesi da voto, caso unico tra i ventisette paesi europei”.

Lei, insieme al Compagno Nencini, Vendola e Francescato avete creato Sinistra e libertà, per le elezioni europee. Ma, detto tra noi, è un cartello elettorale o un’alleanza programmatico politica?
“I nuovi partiti politici, quando non nascono per decreto dal predellino di un'auto, passano anche attraverso il confronto tra storie diverse e percorsi diversi. Se volevamo fare un cartello, lo facevamo più largo, da Pannella a Ferrero. Questa è una lista che sta dentro un progetto politico, che non si conclude il 7 giugno ma in questo voto cerca, com'è naturale, ottimismo e legittimazione”.

Parliamo di Antimafia…spesso l’antimafia “ufficiale” ha prese di posizione “strane” nei confronti del Ros. Perchè questa lotta interna ad un corpo militare che ha permesso molte operazioni di polizia giudiziaria, infliggendo colpi strategici alle criminalità mafiosa?
“No comment”.

Cosa ne pensa di Tano Grasso e delle sue "dimissioni" dall'antiracket?
“Credo che abbia sentito venir meno lo spirito positivo che le istituzioni di questo paese - e perchè no? - la sinistra seppero investire nella lotta alla mafia negli anni passati. Adesso, nel dibattito politico, mafia e antimafia sono diventate parole fuori moda, inutili, superflue. E taluni strumenti operativi che c'eravamo dati stanno lentamente arrugginendo”.

Se mafia e antimafia come dice lei sono parole fuori moda, perché non c'è stata mai una azione seria di controllo nella provincia tirrenica messinese?
“No comment”.

Chi sono ora gli attuali professionisti dell'Antimafia?
“Non esistevano e non esistono professionisti dell'antimafia. A meno di non considerare una professione "antimafiosa" fare il giudice, il giornalista o il "civil servant" con il senso di normale decenza che dovrebbe sempre appartenere alle nostre esistenze”.

Un giudizio sul capitano Ultimo, Sergio De Caprio, ora colonnello del Noe.
“Non lo conosco. So solo il suo ruolo nella cattura di Riina. E le talune "distrazioni" che sono seguite a quella cattura”.

Cosa pensa dei pentiti?
“Utili. Senza la collaborazione di alcuni di loro, saremmo alla preistoria della mafia”.

Ha letto il libro su Maurizio Avola di Roberto Gugliotta e Gianfranco Pensavalli, “Mi chiamo Maurizio, sono un bravo ragazzo e ho ucciso 80 persone”?
“Sì”.

Un commento a caldo ?
“Mi ha lasciato senza fiato l'assenza, in lui, di un solo dubbio: ammazzare era il suo mestiere, era un bel mestiere, peccato che sia andata male...”


CONSIGLIO NAZIONALE Partito Socialista - SINISTRA e LIBERTA'*
UFFICIO STAMPA - IMGPRESS*


Proiezione del film "2 volte genitori" (AGEDO)


Parliamo di noi. Parliamo dei (e speriamo anche con) i nostri genitori.
E' lo scoglio più difficile, il più duro.
Ma se non facciamo i conti con la nostra famiglia difficilmente saremo in grado di formarne una nostra.
E l'alternativa è di finire di letto in letto tra speranze deluse, amarezze, senso di vuoto o, peggio, di sfruttamento.
In realtà siamo solo Esseri profondamente feriti che incontrano altri Esseri profondamente feriti. Finiamo col farci tanto male senza volerlo.
C'è un modo per uscirne? SI! INCONTRARSI E PARLARNE. La parola, il racconto, l'incontro GUARISCONO. Non dall'omosessualità (che NON E' una malattia ma UN MODO DI ESSERE, il NOSTRO modo di essere!), bensì dalle nostre ferite causate dall'incomunicabilità, dai rifiuti, dai pregiudizi, dai giudizi che fanno male. A cominciare da quelli che abbiamo sentito nelle nostre famiglie di origine.
Per parlare di questo ti invito a vedere questo bel film-documentario in cui alcuni genitori scoprono l'omosessualità dei propri figli e si rimettono in discussione nel profondo. Sono certo che ci riconosceremo molto in quel che vedremo. E ne parleremo con una delle "nostre" mamme, Rita De Santis, Presidente dell'AGEDO che ha preso il posto di Paola Dall'Orto.
Cerca di esserci: spesso maciniamo kilometri su kilometri per una serata in disco o per un incontro al buio. Stavolta è una proposta seria.
L'iniziativa, promossa da Arcigay Agorà di Pesaro, è sostenuta da un nutrito cartello di associazioni e si terrà a Fano venerdì 27 marzo, alle ore 20.45, presso la Sala di S.Maria Nuova, in via da Serravalle 5. L'ingresso è libero.
per info: 389.9725980 (Pietro), info sul film: http://www.duevoltegenitori.com, spazio web locale: http://rimarchevole.wordpress.com
LUCA PERILLI


mercoledì 25 marzo 2009

I SOCIALISTI DELLA PROVINCIA DI MACERATA ED IL PROGETTO POLITICO DI "SINISTRA e LIBERTA"
di Ivo Costamagna*


Macerata 25/03/2009 - Nei giorni scorsi avevo, personalmente, provveduto a comunicare ai Partiti ed ai Movimenti del Centro-Sinistra la decisione del Partito Socialista di sospendere la propria partecipazione alle trattative in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Ho, infatti, ritenuto fosse urgente e necessario aprire una fase di riflessione e di verifica in ordine alle prime risultanze delle trattative stesse ed alla evoluzione che il quadro politico provinciale stava presentando con elementi di novita', non sempre positivi. Il Partito in questi giorni e' stato impegnato in un confronto serrato ma franco le cui risultanze saranno da me portate all'approvazione del prossimo Comitato Direttivo Provinciale PS che stiamo convocando per la prossima settimana (Giovedi' 2 o Venerdi' 3 Aprile pv.) in accordo con gli organismi Nazionali e Regionali del Partito. Posso anticipare che il Partito Socialista si pone, fondamentalmente, l'obiettivo di garantire nelle Istituzioni una presenza socialista forte ed autorevole, in un quadro di riconoscimento del ruolo che i socialisti hanno sempre svolto con una grande attenzione ai veri problemi della gente ed attraverso la loro capacita' di governo delle Istituzioni stesse. In questo senso, molto ci attendiamo dalla possibilita' di realizzare, anche in provincia di Macerata, il progetto politico sotteso alla lista elettorale "Sinistra e Liberta'" a cui il Partito Socialista, in campo nazionale, ha dato vita insieme ai Verdi, Unire la Sinistra, Movimento per la Sinistra, Sinistra Democratica, Critica Liberale, Partito d'Azione e di cui auspichiamo l'adesione, almeno in provincia di Macerata, anche dei compagni Radicali e del Movimento dei Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati oltre che di altre Associazioni e Movimenti della Sinistra Riformista e Libertaria. Fondamentale sara' la capacita' di superare gli steccati ideologici del Novecento anche in considerazione che la Storia ha gia' assegnato torti e ragioni e che, quindi, i socialisti non possono non richiedere, innanzitutto, il rispetto della loro dignita'. Con tutta franchezza aggiungo che non siamo, invece, interessati a "surrogati" localistici.

Segretario Provinciale Partito Socialista Macerata*
www.partitosocialista-mc.it


PARTITO SOCIALISTA. SOLLAZZO:
*FRANCESCHINI SBAGLIA SU ALLEANZE*


25 marzo 2009 -"Le ultime uscite di Franceschini - ha commentato Angelo Sollazzo della Segreteria Nazionale del Partito Socialista - aggravano la gia' precaria situazione del partito democratico. Non si tratta solo di riferirsi ai sondaggi, punto piu' o punto meno, vi e' una perdita netta intorno al dieci per cento, ma di una proposta politica ondivaga e senza alcun progetto chiaro per sconfiggere il Cavaliere. Il neosegretario del PD conferma la linea che ha provocato i disastri elettorali della gestione Veltroni. La pretesa dell'autosufficienza, di un rifiuto delle alleanze possibili e della mira ad un bipartitismo impossibile, lo portera' ad una nuova debacle elettorale, forse anche utile per un definitivo chiarimento nel centro-sinistra italiano. Una democrazia plurale come quella italiana non si modifica a colpi di leggi elettorali, i riferimenti ideali ai filoni storici della filosofia politica non sono sopprimibili a colpi di leggi e decreti. I partiti contenitori all'americana non sono adattabili alla politica italiana ed europea e prima o poi mostrano tutte le debolezze della loro presenza ed incidenza nello scenario politico nazionale. Dopo la caduta del contenitore PD sara' la volta di quello che sta nascendo,tra mille malumori, nella destra italiana, il PDL. In Europa la destra e la sinistra hanno connotati ben definiti e chi pensa che tutto cio' sia armamentario del passato, commette un grave errore politico. I matrimoni di interresse prima o poi falliscono, senza ideali non si crea consenso duraturo. Il PD senza una vera politica delle alleanze e' costretto a franare. In Italia bisogna eliminare la anomalia che vede il nostro Paese non avere una sinistra di governo ed un partito socialista elettoralmente forte. Cio' che non si comprende e' l'atteggiamento di D'Alema che, in silenzio, assiste ad uno spettacolo che non gli piace. Perche' gli manca il coraggio di rompere gli argini mettendosi a lavorare per la costruzione di un grande Partito Socialista? Mistero da ex-comunista".


TESTAMENTO BIOLOGICO. DI LELLO, SINISTRA E LIBERTA' UNICA OPPOSIZIONE IN PIAZZA.



25/03/2009 - “Stiamo facendo opposizione in piazza, davanti al Senato perché dentro quel palazzo l’opposizione non c’è più. E la legge sul testamento biologico, il cui risultato finale è quello di essere contro il testamento biologico lo dimostra ancora una volta”. Lo ha sostenuto per “Sinistra e Libertà” Marco Di Lello, coordinatore della segreteria del Partito Socialista rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della manifestazione svoltasi oggi a piazza Navona”.



lunedì 23 marzo 2009

SINISTRA e LIBERTA’...
*Mia figlia maggiore e il 6 di Giugno*

23/03/2009 - Babbo, ho letto il pezzo di Sofri (‘La sinistra, la libertà e le elezioni europee’). Agrodolce. Non mi avevi detto che dietro al simbolo si nascondeva la sinistra radicale. Tu, un riformista “doc”, in compagnia di antagonisti ed estremisti. Una novità.. «Ma quale novità, Giulia! Sofri si è lasciato prendere la mano. Gli antagonisti ed i veterocomunisti saranno con Ferrero e Diliberto. ‘Sinistra e Libertà’ sarà la lista della sinistra del futuro: pochi punti programmatici – laicità, merito, rigore, lavoro, ecologia -, molte novità. Poche chiacchiere e molte proposte..»

Magari............

«Scommettici il tuo mensile e l’esame di anatomia. Nessuno dei protagonisti delle divisioni clamorose del governo Prodi è in campo. Anzi, chi portava le responsabilità maggiori dei litigi sta altrove: Mastella nel Popolo delle Libertà, Rifondazione e Pdci assieme. Il progetto è condiviso. I fondatori appartengono tutti alla sinistra libertaria, laica e riformatrice»

Ma non c’è il rischio, se giornali e tv non offriranno l’opportunità di una corretta informazione sul progetto di Sinistra e Libertà, che l’opinione di Sofri possa diventare anche l’opinione di altri? In passato è già accaduto..
«È vero, questo rischio c’è, ma ci batteremo con tutte le nostre forze perché questo messaggio non passi. Semplicemente perché non corrisponde al vero. Sinistra e Libertà rappresenta l’autentica novità della politica italiana. Direi di più: l’autentica novità, e forse anche l’ultima speranza, per la sinistra italiana di vedere affermati e rappresentati i valori e le idee di un riformismo moderno che nel nostro Paese, a differenza delle altre grandi democrazie europee, ha perso il diritto di cittadinanza»

Quindi Sinistra e Libertà è un progetto riformista? Se è così le cose cambiano, almeno per me.............

«E’ così Giulia. Come lo chiami un progetto che mette al primo posto quei valori di cui ti parlavo prima, ovvero la laicità, il merito, il rigore, il lavoro, l’ecologia e li declina finalmente senza ‘ ismi’ e con la consapevolezza che c’è una parte della società - quella dei lavoratori precari, delle giovani coppie di conviventi che non hanno diritti riconosciuti, dei ricercatori meritevoli ma soffocati dai baroni solo per citare alcune categorie – che non ha una voce e un riferimento politico che non sia solo bandiere e piazza, ma idee e proposte concrete su cui incalzare un Parlamento velocissimo ed efficiente quando si tratta di introdurre sbarramenti elettorali ma non altrettanto quando si tratta di capire e cambiare il Paese?»

Lo chiamerei riformista in effetti................

«Togli il condizionale e parlane coi tuoi amici, abbiamo bisogno soprattutto di voi».


Riccardo Nencini


*NENCINI TORNA AL LAVORO*


Beppino Englaro è sempre stato socialista.
Non è obbligatorio dargli una tessera onoraria



23/03/2009 - Riccardo Nencini è tornato al lavoro dopo l’incidente stradale nel quale era stato coinvolto all’inizio del mese ed in una conferenza stampa tenuta questa mattina a Firenze ha affrontato con i giornalisti i temi di più stretta attualità politica.
Il primo argomento riguarda le prossime elezioni di giugno. "Alle europee – ha affermato Nencini - ci sara' la lista Sinistra e liberta', l'unica rappresentazione di una sinistra laica, riformista e libertaria, unica rappresentazione di una storia: l'occasione per dare una rappresentanza ai tre milioni e mezzo di cittadini che si stanno allontanando stabilmente dal centro sinistra, e in particolare dal Pd". Rispondendo ad una domanda sulla sua eventuale candidatura, Nencini ha detto: "Per ora mi curo, c'e' tempo per decidere”, ed ha definito "un'ipotesi" la possibilità che si presenti come capolista nel collegio dell’Italia centrale. "Credo moltissimo – ha aggiunto - in questa operazione perché la possibilità di riportare la sinistra riformista in parlamento passa da questa strada".
Per quanto riguarda poi il congresso di Alleanza Nazionale che si è chiuso ieri, Nencini considera lo scioglimento di An " una vittoria del presidente della Camera". "Non sono - ha spiegato - tra coloro che sostengono che Fini sia stato sconfitto da questa operazione. Fini chiuderà la sua partita quando Berlusconi per un qualsiasi motivo, abbandonerà il campo, e sarà in grado di giocare la sua partita grazie allo scioglimento di An e alla nascita del Popolo della libertà”.
Durante l’incontro con i giornalisti Nencini ha affrontato anche il tema Englaro. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul rifiuto del papà di Eluana di ricevere la tessera onoraria del partito che domani gli sarebbe stata consegnata a Lecco, il Segretario ha affermato: “Ha fatto bene. Il giorno dopo la manifestazione di Micromega - ha ricordato - dove intervenne telefonicamente chiamato da Di Pietro, Englaro mi telefonò e mi disse che voleva fare un passo indietro per pensare solo alla fondazione intitolata a sua figlia perchè la sua sovraesposizione poteva essere letta politicamente in modo sbagliato. Io gli risposi che, se le cose stavano così, faceva benissimo a fare non uno, ma due passi indietro. Si sa - ha concluso Nencini - e' sempre stato socialista: perciò non e' obbligatorio dargli una tessera onoraria".


COMUNICATO DEI LIBERALI DI SINISTRA
“SPAZIO LIB-LAB” - "SINISTRA e LIBERTA'

23 marzo 2009 - “Nel dibattito sulla prospettiva di una sinistra nuova sono da tempo presenti espressioni politico-culturali laiche, liberali di sinistra, liberalsocialiste che, insieme ad una parte del mondo socialista hanno dato vita all’iniziativa di “spazio lib-lab: laboratorio liberale e socialista per la società aperta”; e, da altrettanto tempo, queste sostengono la necessità di costruire in Italia una sinistra dotata di connotati europei ed in grado di far propri i metodi e le conquiste del moderno pensiero liberaldemocratico e di una visione non totalizzante del socialismo. Nella situazione dell’Italia di oggi, ove nelle forze politiche di minoranza presenti in Parlamento manca la capacità di opporsi in modo coerente, credibile ed efficace allo sgretolamento delle radici e dei principii sui quali è stata scritta la Costituzione, ed una destra, che al tempo stesso si manifesta bigotta, illiberale e corporativa, impone la sua agenda ed i suoi metodi politici, quest’esigenza è ancora più fortemente avvertita. Ed è da ritenere che sia avvertita anche da una non piccola parte dell’opinione pubblica democratica, dagli elettori delusi del PD, da quella che è stata definita come “l’Italia che non ci sta”. Per queste ragioni, che possono essere riassunte nelle tre parole d’ordine di “laicità, democrazia, società ed economia eque ed aperte”, l’iniziativa della lista europea “Sinistra e Libertà” risulta un passo utile ed efficace in questa direzione. In questa logica, nella visione di una sinistra che ponga le libertà a premessa necessaria, di un liberalismo impegnato a dare il proprio contributo nella difesa della democrazia insieme alle forze di sinistra, ed in conformità al documento che qui si allega e che già è stato reso noto, viene dichiarata la partecipazione a Sinistra e Libertà, che potrà esprimersi attraverso la presenza nelle azioni e nel dibattito politico, nella campagna elettorale, nelle liste.”

Gim Cassano, Paolo Patanè, Saro Pettinato, Francesco Velo.