venerdì 9 gennaio 2009

SALO'. NENCINI A MICHELE SERRA:
SOCIALISTA VUOL DIRE VASSALLI

Locatelli: Vassalli i repubblichini li ha subiti sulla propria pelle. Barani no”.

09/01/2009 - «Socialista, in questo Paese, vuol dire solo Vassalli, che ha speso parole durissime contro la proposta di legge che equipara i soldati di Salò agli altri combattenti italiani e che da mesi noi socialisti chiediamo che venga nominato senatore a vita». Così scrive Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, a Michele Serra, che sulla rubrica 'L'Amaca' pubblicata oggi su Repubblica aveva parlato della pdl che istituisce l'Ordine della Patria, in cui tutti i combattenti della Seconda guerra mondiale, 'repubblichini' compresi, potranno ricevere onorificenze ma anche contributi. Visto che la legge incriminata ha come primo firmatario un ex socialista, Lucio Barani, oggi deputato del centrodestra, secondo Serra "socialista, in questo Paese, vuol dire Vassalli ma vuol dire anche Barani: e dunque, in via definitiva, non vuol dire più nulla". «I socialisti – ribatte Nencini a Serra – non hanno mai fatto confusione sui questi temi, e da quando sono Segretario nazionale del Partito Socialista, e prima ancora in qualità di presidente del Consiglio regionale della Toscana, ho contribuito in prima persona a far sì che venissero alla luce gli scheletri chiusi a chiave da decenni dentro l'"armadio della vergogna", che contiene notizie risalenti ad alcune tra le più efferate stragi nazi-fasciste». Quanto «a coloro che hanno scelto di convivere politicamente anche con gli eredi della tradizione repubblichina», Nencini li invita a «non abusare, soprattutto in contesti così delicati e dolorosi, del termine socialista. Non possono assolutamente fregiarsene». Anche Pia Locatelli, Presidente del CN del partito, in una lettera al direttore di Repubblica è intervenuta sulla questione: “Il tema della dignità della memoria dei combattenti di Salò, è scabroso a andrebbe affrontato con tutta la serietà e la prudenza che merita- scrive la Presidente dell'IS donne - Violante, da presidente della Camera, venne contestato con inusitata durezza quando appena accennò una riflessione su quella tragica esperienza. Perfino Sandro Pertini venne attaccato da Giorgio Bocca per non aver rifiutato, durante una cerimonia, il saluto col pugnale degli ex fascisti. Serra- prosegue Locatelli- di solito ottimo corsivista a cui piace intingere la penna nel veleno, si accosta al tema solo per fare una polemica sciocca e gratuita contro i socialisti, commettendo pure un grossolano errore. Pretende difatti di dimostrare che il ‘socialismo’ non vuol dire più niente, perché il socialista Vassalli e il socialista Barani su Salò si smentirebbero a vicenda. È evidente per chiunque, ma non evidentemente agli antisocialisti viscerali, che Vassalli e Barani non possono avere lo stesso peso se non altro perché - conclude l'europarlamentare del PS -Vassalli i repubblichini li ha subiti sulla propria pelle e Barani no”.


Ricorre il V anniversario della scomparsa del grande filosofo
NENCINI: NORBERTO BOBBIO,
MAESTRO DI SOCIALISMO

09/01/2009 - «Coscienza critica di tutta la sinistra, maestro di socialismo, protagonista del risveglio culturale dell'area socialista negli anni '70». Riccardo Nencini ricorda con sentimento e passione di dirigente politico Norberto Bobbio, nel quinto anniversario della morte. «Il pensiero politico di Bobbio rappresenta per il Partito socialista – sottolinea Nencini - un punto di riferimento costante. Guardando intorno alle macerie della sinistra oggi in Italia – aggiunge Nencini – vengono in mente alcune sue parole profetiche: 'Un partito socialista ha bisogno per sopravvivere e per guardare con fiducia il proprio avvenire, di grandi ideali. Ma non ha bisogno di inventare nulla. Ha bisogno solo di restare fedele alla propria storia'. Nel ricordare il grande maestro di socialismo – conclude Nencini – è a lui che guardiamo come bussola per la nostra azione politica e i nostri programmi».


PD. LOCATELLI: IMPLOSIONE O SEPARAZIONE VA BENE PURCHÉ FACCIANO IN FRETTA.


Ogni giorno si allunga la lista di occasioni perse e di risse.

09/01/2009 - “Il Pd rischia l’implosione, come scrive Il Regno, o più semplicemente una banale separazione consensuale tra Margherita e Ds. Va tutto bene purché questa agonia abbia fine il più presto possibile”. È quanto afferma l’europarlamentare socialista del Ps Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale socialista delle donne. x “In caso contrario – continua la Locatelli - si aggraverà la condizione di minorità in cui si trova tutto il centrosinistra, socialisti compresi, conseguenza diretta della mancata soluzione della crisi di identità di un Pd ‘senza passato e senza futuro’ come scrive la rivista dei dehoniani. Dall’Abruzzo a Napoli, dalla giustizia alla politica estera, ogni giorno si allunga la lista delle occasioni perse e delle risse interne e non potranno essere certo i commissari di Veltroni a risolvere la situazione.

Oggi, ad esempio, Rutelli si dice fiducioso che Veltroni riuscirà a trovare nelle prossime settimane ‘una soluzione innovativa e intelligente per l'approdo del Pd nel Parlamento europeo’ ma il problema non è tirare fuori un coniglio dal cappello bensì avviare un confronto serio e alla luce del giorno. Scelgano di aderire al Pse , come vorremmo noi socialisti – conclude l’esponente socialista - oppure a un altro gruppo esistente, ma ci risparmino l’ennesimo pateracchio che non convincerebbe nessuno né in Italia né in Europa”.
SOLLAZZO: LA CRISI DEI PARTITI CONTENITORE: DOPO IL PD SARA' IL TURNO DEL PDL

09/01/2009 - I nodi sono giunti finalmente al pettine - ha dichiarato Angelo Sollazzo, della Segreteria nazionale del Partito Socialista .

Per oltre un decennio i novisti della politica e certa stampa convinta di poter decidere le sorti del governo della nazione, hanno tentato di convincerci che erano ormai superati i vecchi partiti politici,che certe ideologie erano pezzi d'antiquariato del secolo scorso e che ormai la politica volgeva al modello americano in cui le parole destra o sinistra non avevano più senso. Tali soloni presuntuosi ed arroganti sono stati smentiti clamorosamente dalla crisi profonda che ha colpito proprio i loro protetti. E' bastata la crisi finanziaria internazionale e interna per riscoprire ricette del passato che, evidentemente, tanto male non erano. L'aver voluto puntare sulla finanza creativa in luogo dell'industria che produce,sulla carta e non sul lavoro vero,ha portato l'economia mondiale a guardarsi indietro ed a pensare finalmente a dotare il mercato di regole e controlli per evitare che l'impalcatura del liberismo selvaggio crollasse del tutto portandoci alla rovina. Allora c'è bisogno nei vari settori del salvataggio dello Stato,in particolare per le Banche e per il settore dell'auto, e ci si appresta con formule e nomi diversi ad inaugurare una nuova stagione delle partecipazioni statali. Insomma - ha osservato il responsabile organizzativo del PS- dopo trent'anni si rispolverano le teorie di Riccardo Lombardi e dei socialisti. Il PD è in crisi perché non ha identità politica, perchè le due anime che lo compongono sono inconciliabili, perchè non possono avere un riferimento europeo,perché vacillano su tutti i temi da quelli del lavoro a quelli dei diritti civili a quelli della politica estera. Insomma in disaccordo su tutto,senza progetto e senza leaderschip. Il botto non tarderà molto. nfine - ha concluso Sollazzo - il cosiddetto Popolo della Libertà dovrà anch'esso affrontare gravi contraddizioni. I post-fascisti non vogliono lasciare ad altri la collocazione tipica di un partito di Destra, gli ex socialisti non vogliono trasformarsi in democristiani europei, gli exDC non possono vedersi usurpato il loro ruolo nel momento in cui il PDL sceglie il partito popolare europeo. Insomma senza identità, checché si dica, prima o poi i partiti si sfasciano e ciò non dipende da fattori esterni.


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