giovedì 30 dicembre 2010

*AUGURI SOCIALISTI PER UN 2011 DI SERENITA' E SODDISFAZIONI*

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From: Ivo Costamagna ; ivocostamagna@gmail.com

Date: Fri, 24 Dec 2010 13:04:58

Subject: *AUGURI DI BUON NATALE E PER UN 2011 DI SERENITA' E SODDISFAZIONI*


* AUGURI SOCIALISTI *

E DI CUORE A VOI TUTTI, ALLE VOSTRE FAMIGLIE E PER UN 2011 CHE RIDIA, FINALMENTE, AL NOSTRO PAESE, UNA VERA *GIUSTIZIA E LIBERTA'*

ED UNA GRANDE FORZA DELLA *SINISTRA SOCIALISTA E RIFORMISTA* COME ESISTE IN TUTTA EUROPA !

Un abbraccio sincero.

IVO


Mercoledì 22 Dicembre 2010 - Auguri Socialisti

vita

Care compagne e Cari compagni,

l’anno che verrà sarà un anno molto duro da affrontare per molti cittadini Italiani, sotto una moltiplicità di aspetti; innanzitutto economici,sociali e politici.

Anche nella nostra Regione i problemi del lavoro, quello precario in particolare , quello dell’occupazione giovanile, quello dello sviluppo e del reddito di cittadinanza,non sono da meno della media nazionale.

I socialisti saranno impegnati a realizzare una serie di proposte che abbiamo tradotto nelle parole d’ordine della “Rivoluzione del buon senso” ed in quelle della “Sobrietà è di rigore”.

Ed è per questo che,prima di riprendere il percorso appena iniziato con il nostro congresso regionale,voglio esprimervi, a prescindere dai convincimenti religiosi, o atei in cui ognuno di voi si riconosce, i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Il Segretario Regionale

Luciano Vita



IL CENTROSINISTRA DEL SAPER FARE


La Nazionale di Bearzot potrebbe fornire l'ispirazione. La Nazionale quarta in Argentina e quella prima in Spagna. Entrambe. Un gruppo collaudato aperto ai più giovani, gioco spumeggiante retto da una difesa solida, il sostegno di un Presidente – quindi di una nazione -, una guida con un piglio mai bellicoso. Un'ottima combinazione di creatività e di esperienza, quella stessa sinergia che fece uscire l'Italia, tra il 1943 e il 1948, dal tunnel in cui era stata precipitata dal fascismo morente.

Al ciclo berlusconiano che tramonta si deve opporre una squadra che fondi la sua coesione ed il suo progetto su quegli stessi fattori e che faccia del lavoro, della conoscenza, della inclusione e del merito i pilastri attorno ai quali costruire una politica nuova.

Sull'asse tra la sinistra riformista, i cattolici democratici ed i liberaldemocratici di centro si può coltivare l'idea di un'Italia normale. Un Piano Marshall etico e politico destinato alla ricostruzione di una nazione che ha smarrito la sua missione, rancorosa ed egoista nella forbice sempre più aperta tra ricchezza e povertà, seduta sulla porta di casa con lo sguardo perso nel vuoto.

La ricostruzione deve avvenire fuori dal Parlamento e passare intanto dalle città che in primavera andranno al voto. 'L'aria della città rende liberi' recitava un detto medievale. Nelle città ancora oggi maturano i semi del nuovo, le radici del cambiamento. Da lì bisogna partire.

Prima di parlare di 'primarie', una trappola per i riformisti non ancora legati in una coalizione certa, bisogna spiegare agli italiani le cose che si intendono fare.
Il 'centrosinistra del saper fare'. Il più bel regalo per l'anno nuovo che si possa fare all'Italia.

Riccardo Nencini

*I RADICALI sulla "Parentoli" civitanovese e sull'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati (APE)*


Riguardo la correttezza sia delle dichiarazioni di Ivo Costamagna sulla presunta "parentoli" civitanovese e sia delle repliche che sono seguite, vi sono, per chi lo vorrà, le sedi opportune. Prima di allora è, o dovrebbe essere, la politica a svolgere il proprio ruolo che è altro rispetto a quello, necessariamente "diverso" e più limitato, che la magistratura può assumere.

Il punto della questione sollevata da Costamagna sta nell'opacità che
caratterizza i rapporti tra cittadini ed istituzioni, opacità e
discredito che rappresentano un costo occulto ed insostenibile che la
partitocrazia scarica sull'intera collettività. Contrariamente a
quanto sostenuto da uno personaggi citati da Costamagna la legge sulla
trasparenza degli atti della pubblica amministrazione non fornisce un
apprezzabile contributo di trasparenza trattandosi di un diritto di
accesso agli atti subordinato ad un "interesse qualificato" del
cittadino, tra l'altro sempre più restrittivamente inteso.
Mettere in sicurezza le istituzioni dalle crescenti istanze
demagogiche dell'antipolitica è una priorità che, da anni, ispira
l'azione politica dei radicali, obiettivo perseguito attraverso
l'anagrafe degli eletti e nominati ovvero mediante un'iniezione di
trasparenza nella pubblica amministrazione con la quale realizzare
l'enaudiano "conoscere per deliberare".

Si tratta di una riforma a costo zero, che mira a rendere trasparente
l'operato della classe dirigente pubblicizzando, mettendo on line,
retribuzioni e interessi finanziari di consiglieri e assessori, del
management di tutti gli enti, aziende, società, agenzie, consorzi e
organismi controllati o partecipati dall'ente locale.
Insieme alla pubblicità dei dati relativi alla consistenza
patrimoniale degli eletti ed i nominati, l'anagrafe degli eletti
prevede che siano rese pubbliche informazioni relative al lavoro da
essi svolto all'interno delle istituzioni. (presenze, proposte voti
espressi, atti assunti).
L'adozione di questo strumento mediante delibera comunale anche a
Civitanova Marche potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per
ricostruire un rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini ed
al contempo un formidabile presidio di legalità rispetto a presunte o
reali condotte illecite o poco trasparenti.

Non resta che augurarsi che la principale conseguenza alle
dichiarazioni di Costamagna sia l'adozione dell'anagrafe degli eletti
e nominati anche a Civitanova. Facciamo per questo appello a tutte
forze presenti in Consiglio Comunale affinché la politica e per essa i
partiti finalmente dimostri la capacità di riformarsi.

ANDREA GRANATA
(Segretario dell'Associazione Radicali Marche)

per info 3470790694


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www.partitosocialista-mc.org
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*PSI CIVITANOVA. Una Conferenza Stampa difficile ma necessaria: Supestipendi dei dirigenti - Parentopoli - Privatizzazioni - Inefficenze e MANCANZA DI TRASPARENZA all'interno del Comune di Civitanova Marche. Questioni amministrative ed economiche ma, soprattutto, ETICHE*

*CONOSCERE PER DELIBERARE (Luigi Einaudi)*

IMPOSSIBILE RIASSUMERE TUTTI I CASI SPECIFICI E CONCRETI CITATI NELLE 2 ORE DI CONFERENZA STAMPA CHE ABBIAMO ORGANIZZATO COME PSI E CHE HO TENUTO, STAMATTINA NELLA SALA CONVEGNI DELL'HOTEL MIRAMARE, INSIEME AL COMPAGNO GIOVANNI GAROFOLO, Segretario Cittadino del PSI di Civitanova Marche.

La Conferenza Stampa ha riguardato, infatti, questioni che attengono aspetti fondamentali per una Pubblica Amministrazione:

*TRASPARENZA - IMPARZIALITA' - EFFICENZA - ETICITA' ("Potere del denaro")*

Hanno, tra le forze di opposizione e del Centro - Sinistra, partecipato: Andrea Granata (Radicali), Andrea Del Gobbo (Verdi),
Benigno Bianchini (Civica -Lega Marche) e, impossibilitati ad essere presenti, hanno inviato un messaggio di piena, pubblica adesione e sostegno ai contenuti dell'iniziativa sia Tommaso Corvatta (Federazione della Sinistra) e sia Luigi Carlocchia (Sinistra Ecologia Libertà).

Assordante e "preoccupante", invece, il SILENZI(o) del PD !!

Su questo torneremo ampiamente sia attraverso il nostro sito e sia con apposite iniziative.

Adesso, però, sono davvero troppo stanco per prolungarmi.

*VI INVITO, INTANTO, A LEGGERE LA CRONACA DI CIVITANOVA DEI TRE GIORNALI LOCALI (Resto del Carlino, Messaggero, Corriere Adriatico) DI DOMANI, VENERDI' 24 DICEMBRE.
Cosi potrò sapere che ne pensate*.

Credetemi è stata la Conferenza Stampa più "DIFFICILE" della mia vita politica ma, allo stesso tempo, la più "GIUSTA" e... TERRIBILMENTE NECESSARIA !

DIFFICILE perchè ho dovuto fare nomi di persone che conosco da decenni con il rischio che non comprendano le reali finalità mie e dei socialisti civitanovesi: *ROMPERE UN SISTEMA DI POTERE BASATO SULLA... OPACITA', SUL "FURTO DELLA VERITA'", SULLA PARZIALITA' E, SOPRATTUTTO, SUL "POTERE DEL DENARO" QUALE UNICO STRUMENTO DI "AFFERMAZIONE SOCIALE"*.

DIFFICILE anche perchè, se la maggioranza e l'opposizione presente in Consiglio Comunale (PD, PRC e 2 Liste Civiche) non istituiranno su TUTTE queste vicende una *Commissione D'Indagine Amministrativa* del Comune stesso, mi sono pubblicamente impegnato ad *inviare io, a nome del PSI, TUTTA LA DOCUMENTAZIONE ALL'ATTENZIONE DELLA CORTE DEI CONTI*.

*UNA CONFERENZA STAMPA DIFFICILE MA, PROPRIO PER TUTTI QUESTI MOTIVI, "GIUSTA" PER LA MIA COSCIENZA DI SOCIALISTA E "TERRIBILMENTE NECESSARIA" PER IL FUTURO DI CIVITANOVA MARCHE, LA MIA CITTA', A CUI HO "DATO", DA SINDACO, I MIEI ANNI MIGLIORI !*.

Civitanova Marche, li 23 Dicembre 2010

IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI)

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*NELLA FOTO DA SINISTRA*:
Laura Boccanera (il Messaggero), Emanuele Pagnanini (Corriere Adriatico), Ivo Costamagna (PSI), Lorena Cellini (il Resto del Carlino) al termine della Conferenza Stampa*.
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www.partitosocialista-mc.org
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*Superstipendi, "parentopoli" e privatizzazione degli spazi pubblici e di quelli culturali al Comune di Civitanova Marche: con la Sinistra Socialista Ecologista e Libertaria al Governo della città non è mai e non sarebbe mai avvenuto !*


*A D E S S O B A S T A ! !*


From: "selcivitanova@libero.it" <selcivitanova@libero.it>

To: info@giuliosilenzi.it, ivocostamagna@gmail.com,
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ghio@avvocati-riuniti.it, info@facgb.it, graziabye@yahoo.it

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Alla sacrosanta analisi della vicenda degli stipendi "super" fatta dai
compagni di Sel non ho nulla da aggiungere e la SOTTOSCRIVO. Punto.
Nel Centro-Sinistra, se si vuol tornare a vincere, occorre cominciare
a fare così: se si è d'accordo va detto a prescindere da chi ha
avanzato la proposta, senza timori di "primogeniture" inesistenti.

Troppe volte è, e mi è, successo il contrario: l'ultima volta è
avvenuto di recente, sulla proposta del Tunnel che "SOLO" PER QUESTO è
stata rifutata.
Per fortuna non credo sia affatto "affossata" e su di essa torneremo
presto QUALE UNICA ALTERNATIVA PRATICABILE ALL'ECOMOSTRO CAVALCAVIA
NEL RISPETTO, PERO', DELLE NECESSITA' DI UNA NUOVA VIABILITA' PER
TUTTA LA CITTA'!
La partita è, fortunatamente, ancora aperta.

Tornando ai superstipendi, propongo alle forze di opposizione
disponibili un'iniziativa comune nella città ed in Consiglio Comunale.

La cosa più grave della vicenda delle supergratificazioni è che non si
conoscono neanche i criteri oggettivi di valutazione finendo cosí, di
fatto, per danneggiare la professionalità di Dirigenti che conosco e
che mai avrebbero voluto vederla legata ad un fatto meramente
economico (... o, almeno, spero!)

Vengo alla nostra PROPOSTA come SOCIALISTI:

partendo da questa vicenda occorre mettere le mani e far conoscere per
bene alla città altri due veri "SCANDALI" che segnano il punto più
basso di questi 15 anni di Governi di Centro-Destra e che, tra
l'altro, sono due facce della stessa medaglia:

1) LA "PARENTOPOLI" CIVITANOVESE, facendo nomi e cognomi di quella
che, atti alla mano, specie nelle varie Aziende Partecipate, è una
pratica troppo, e troppo a lungo, "utilizzata";

2) LA PRIVATIZZAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI, dalle "Rotonde griffate"
all'ultima, vergognosa, vicenda del Teatro Annibal Caro "affittato"
insieme a... Piazza della Libertà (*Viva gli Sposi* ma il "regalo" di
due dei "gioielli" più preziosi di Civitanova non è solo "eccessivo"
ma, Sindaco Mobili, è un vero e proprio abuso da parte sua, perchè la
città non è di sua proprietà!)

Su queste tre, gravissime, vicende si scrivano, rapidamente, insieme,
con il "sussulto di dignità" che serve, parole di verità in una
Mozione del Centro -Sinistra per il Consiglio Comunale firmata da
tutte le sue componenti (presenti o meno nell'attuale assise).
Se, invece, ancora una volta, dovesse prevalere, e mi rivolgo,
innanzitutto, al Segretario del PD GIULIO SILENZI, la logica delle
*primogeniture* o, peggio, del *consociativismo interessato*
consegnando la coalizione di centro-sinistra ad una ulteriore
*sconfitta annunciata* (allo stesso modo di quello che è avvenuto oggi
a livello nazionale) allora, ancora una volta, insieme a chi se la
sentirà, sarò io ad assumermi le mie responsabilità CHIAMANDO LE COSE
CON IL LORO NOME E FACENDO... NOMI E COGNOMI.

Otto giorni, caro Silenzi, sono sufficenti per incontrarsi e decidere.

Altrimenti, *con tutti coloro che saranno d'accordo (ed avranno
"coraggio")*, terremo un'apposita Conferenza Stampa, *SU TUTTE QUESTE
VICENDE E SULLE INIZIATIVE CHE INTENDIAMO ASSUMERE*, già fissata, sin
d'ora, per

*GIOVEDI' 23 DICEMBRE, ALLE ORE 11.30, PRESSO LA SALA RIUNIONI
DELL'HOTEL MIRAMARE*

Civitanova Marche, li 14 Dicembre 2010

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)

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www.partitosocialista-mc.org
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CRAXI: IL METODO MARCHIONNE PONE INTERROGATIVI


“A sinistra, le crisi più devastanti si sono avute sulle scelte politiche, nelle questioni sindacali e sul lavoro. Ma ai tempi della scala mobile, i benefici di quella scelta ricaddero sull’intera economia nazionale, mentre la nuova tipologia contrattuale introdotta da Marchionne piega le relazioni sindacali alle esigenze della competitività internazionale”.

E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi, commentando gli interrogativi che il mondo della politica italiana si sta ponendo, in queste ore, nel merito del cosiddetto ‘accordo di Mirafiori’. “Chi la giudica in modo ostile”, prosegue Craxi, “non è contro lo sviluppo, ma teme inevitabili ripercussioni sulla funzione nazionale del sindacato.

Per questo”, conclude l’esponente socialista, “è naturale che nelle sinistre, riformiste e non, gli interrogativi siano d’obbligo”.

mercoledì 29 dicembre 2010

NOI, ITALIANI E SOCIALISTI.


Inizio questo mio ultimo editoriale del 2010 dalle bugie che l’onorevole Rosy Bindi ha rovesciato sui socialisti durante il suo recente comizio a Ballarò.
Meritano poche parole, meriterebbero anzi il silenzio se fossero state pronunciate per strada da una signora di mezza età anziché in tv dal presidente del maggior partito di opposizione che, in nome del riformismo, si candida a diventare l’alternativa a Berlusconi.

L’amara constatazione è che il sentimento antisocialista è ancora vivo in parte del centrosinistra e che, a distanza di quasi venti anni dalla mattanza politica di Tangentopoli, le mistificazioni sulla storia recente del PSI siano ancora nelle corde di tanti Bertoldo. Cominciamo intanto col dire che dei disastri degli ultimi diciotto anni, quelli della Seconda Repubblica, i socialisti non portano alcuna responsabilità; abbiamo pagato a carissimo prezzo la furia giacobina degli anni ‘90, continuiamo oggi a portarne i segni.



In tutta Europa il blocco progressista è organizzato attorno a forze di ispirazione socialista, che si alternano al governo con i conservatori; in Italia si è deciso di eliminare o di considerare residuale il riformismo socialista. Risultato: la peggiore destra d’Europa rischia di prevalere ancora, nonostante il suo ciclo stia giungendo al termine.

Il voto in Parlamento del 14 dicembre scorso ha sancito, nonostante la risicata vittoria numerica (e politica) di Berlusconi, il fallimento della “missione” nella quale milioni di italiani si erano riconosciuti. Il quadro è desolante: l’Italia è più divisa, più povera, con istituzioni più deboli, lontana dalla possibilità di agganciare la ripresa in tempi brevi.

Come si batte questa destra? Non con un nuovo “frontismo”, ma con una coalizione della sinistra riformista con le forze di centro strette attorno ad un progetto per l’Italia fondato sul lavoro, sulla sicurezza, sulla sobrietà, sul merito, lontano da ogni radicalismo e da ogni forma di giustizialismo.

Il centrosinistra, anziché lacerarsi con primarie fratricide per la leadership, deve definire un programma e un progetto di “ricostruzione nazionale” in grado di dare risposte concrete alla crisi del sistema politico e istituzionale, causa principale della crisi economica e sociale che sta travolgendo soprattutto il modo giovanile. Per quanto ci riguarda, proseguiremo nel dialogo con radicali ed ambientalisti per costruire iniziative comuni su questioni che stanno nel cuore degli italiani (dai costi della politica all’informazione) senza escludere un lavoro condiviso in alcune tra le città che andranno al voto in primavera.

Il 2010 è stato l’anno del congresso di Perugia, in cui si è delineata “la rivoluzione del buonsenso” ed in cui il PSI ha ritrovato se stesso. L’anno che verrà, Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, sarà decisivo per le sorti del nostro Paese e noi, come socialisti e come italiani, vogliamo fare la nostra parte: con l’orgoglio, il senso di responsabilità e la cultura di governo che da sempre sono la cifra del nostro partito.

RICCARDO NENCINI

sabato 25 dicembre 2010

LATERZA VIA !

LA TERZA VIA !

di Norberto Fragiacomo

A molti dei suoi scoraggiati elettori, il Partito Socialista appare oggi come un viandante che, dopo aver imboccato con leggerezza sentieri sbagliati, si è perduto nel bosco, e vede il cielo rannuvolarsi sopra di sé.

La metafora è logora, ma rende benissimo l’idea: il problema, adesso, è quello di uscire dalla “selva oscura” prima che scoppi il temporale. Sarà tutt’altro che facile, anche perché i continui spasmi della politica italiana e la minaccia di un aggravamento della crisi economico-sociale impongono decisioni rapide.

La domanda è sempre quella: questo partito, oltre ad avere un glorioso passato (ed un più modesto presente), ha anche un futuro? Detto altrimenti: ci sono alternative all’irrilevanza politica, anticamera della sparizione?

Eliminando le ipotesi per assurdo – “sfondamenti” a destra, opzioni astensioniste stile PMLI – residuano tre ipotesi di lavoro. In apparenza ve ne sarebbe una quarta: quella di andare avanti per conto proprio, conservando nome e identità e sperando in un miracolo (elettorale). Novanta, sessanta, quarant’anni fa milioni di italiani votavano per noi: non potrebbero – loro, o i figli e i nipoti – farlo di nuovo? No, è la mia risposta - perché è cambiata l’Italia, e siamo cambiati noi: i Nenni e i Brodolini non si inventano, tanti piccoli progetti non ne fanno uno grande. La strada dell’autosufficienza porta dritta al precipizio: sarebbe forse una scelta nobile, non sarebbe una scelta politica. Nessun ultimo samurai è stato capace di fermare la Storia.

Tre possibilità, dunque: esaminiamole brevissimamente.

La prima - che non esclude affatto la seconda, e sembra gradita al vertice nazionale – si basa su una rinnovata intesa con i radicali: ultimamente, i contatti tra i due partiti si sono intensificati, ed il dialogo pare ben avviato.

Insomma, visto che non c’è niente di meglio in giro, perché non riprovarci con la Rosa nel Pugno? Per un sacco di motivi, direi. Anche a non considerare l’esito fallimentare della precedente esperienza (datata 2006, non cent’anni fa!), le controindicazioni appaiono, a chi scrive, insuperabili. La coerenza e l’impegno dei radicali “storici” sono fuori discussione; ma essi hanno ben poco in comune con noi socialisti. In quattro anni non sono mutati: il loro atlantismo e filosionismo intransigenti, l’entusiasmo per il laissez faire risultano incompatibili con le nostre migliori tradizioni; di più: con la nostra anima. Certo, condividiamo la passione per i diritti civili – che oramai l’opinione pubblica associa istintivamente al nome di quell’abilissimo self promoter che è Marco Pannella, anche se le prime e decisive battaglie recano il marchio socialista – ma questo non basta: è inutile essere d’accordo sulla decorazione, quando uno vuole la torta al cioccolato e l’altro quella alla crema (leggi: assetti sociali liberisti o socialisti). Se riuscisse a sbocciare, la nuova Rosa ci pungerebbe con le sue spine, e finirebbe per trasformarci in radicali di complemento.

L’eutanasia è preferibile alla sofferenza: ma per quanto “dolce”, sempre morte è.

Seconda soluzione: confluire nel Partito Democratico, smettendola finalmente con l’ipocrisia del “dentro/fuori” che caratterizza i rapporti tra PSI e PD in alcune regioni. Maggior chiarezza, dunque; proviamo ad elencare gli ulteriori vantaggi. Per quanto mi sforzi, non riesco a scorgerne, per il nostro partito (per alcuni suoi esponenti di alto rango sì, ma questa è un’altra storia): più che ad una “ditta”, la compagine guidata (?) da Pierluigi Bersani assomiglia ad una caotica torre di babele, in cui ognuno dice la sua, e va quotidianamente in scena lo spettacolo del “tutti contro tutti”. Giustizia ed assetti sociali, politica economica, diritti civili, tutela dei lavoratori, rapporti col mondo cattolico: ciascun tema genera divisioni insanabili. La banale verità è che la fusione a freddo tra diessini e Margherita non è andata a buon fine; anzi, ha scatenato faide all’interno delle classi dirigente ex comunista e diellina, moltiplicando – complice il mancato decollo elettorale - attriti ed incomprensioni. Lasciamo da parte gli interessi personali di capi e capetti; una formazione politica che mira ad essere socialdemocratica ma anche centrista, laica ma anche amica della Chiesa, tutrice delle istanze dei dipendenti ma anche dei loro padroni non ha alcuna chance di diventare un vero partito: rimarrà – è rimasta – una creatura capace, in certi frangenti, di “spaventare” l’elettorato di sinistra, inducendolo al voto “utile”, ma mai di conquistarne l’affetto o la duratura fiducia. Ecco perché, dopo l’effimero exploit del 2008, quando si annesse i voti dell’arcobaleno bertinottiano, e perse comunque di brutto, il PD non ha più conseguito un risultato elettorale decente, malgrado lo “schieramento a noi avverso” faccia rabbrividire. Altro che “vocazione maggioritaria”, altro che il 42% sognato da Veltroni: il Partito democratico è born to lose, e per infittire, a nostro comune danno, le schiere degli astenuti.

Quale apporto potrebbe arrecare il Partito Socialista al gigante deperito e confuso? Il suo 1% circa di voti: uno spuntino per placare la fame. Nient’altro: la nostra identità socialista non interessa, anzi creerebbe imbarazzo ad un gruppo dirigente che, in omaggio al primum vivacchiare, ha cortesemente declinato l’invito ad aderire al PSE; le poche proposte avanzate a Perugia verrebbero lasciate cadere – meglio non turbare i delicati equilibri interni! – e ci verrebbe chiesto, in cambio di qualche candidatura od assessorato, di diventare bravi centristi obamiani.

Finis PSI: spegnersi all’ospizio, dopo 120 anni di lotte.

C’è infine una terza via, che passa attraverso la ricostruzione della Sinistra italiana. Della Sinistra abbiamo scritto, si noti: non di un Centrosinistra a fisarmonica. Di questo processo di rigenerazione, i Socialisti potrebbero/dovrebbero divenire protagonisti, insieme a SeL, alla Federazione della Sinistra e, se vorranno rinunciare ai dogmi identitari, a movimenti minori di ispirazione marxista. Non va taciuto il fatto che la strada è tutta in salita, per noi più ancora che per gli altri. Tra i socialisti e gli eredi del comunismo persiste un’antica diffidenza, nutrita, negli anni, di reciproci rancori e incomprensioni; la pessima gestione, da parte nostra, dell’esperimento Sinistra e Libertà, con il codazzo deprimente della querelle sul sito internet, non ha di certo migliorato i rapporti.

Eppure bisogna provare, eppure bisogna crederci. La proposta-esca di Nichi Vendola ha costretto il PD a ribadire una posizione espressa sempre a mezza voce: loro non intendono “ridursi” ad un partito di sinistra, socialista o socialdemocratico; preferiscono restare né carne né pesce e, soprattutto, confermano la loro piena adesione a quel modello liberal-capitalista che ha prodotto la crisi e la sua “medicina”, vale a dire lo smantellamento dello Stato sociale novecentesco. Prendiamone atto; e prendiamo atto che da chi critica blandamente il sistema – anzi, le sue asserite “storture” - dall’interno non è lecito attendersi alcuna istanza di cambiamento. E tuttavia un cambiamento radicale è indispensabile: lo esigono gli studenti di tutta Europa, espropriati del diritto allo studio; lo domandano i lavoratori licenziati e quelli a cui non viene rinnovato il contratto collettivo; lo pretendono i pensionati alla fame e quelli che, oggi precari, chiederanno tra quarant’anni l’elemosina.

A tutti questi disperati di oggi e di domani noi dobbiamo una risposta, e la dobbiamo anche a quei banchieri, politicanti, capitani d’industria e profittatori che stringono la cinghia… ma dei pantaloni altrui.

La nostra risposta sia: il Capitalismo è ingiusto, non funziona e mina l’esistenza stessa della società; sostituiamolo con un sistema fondato sulla condivisione, la cooperazione e l’uguaglianza sostanziale. E’ ora di riprovarci, tenendo conto degli errori passati.

Mi si ribatterà: quale contributo può offrire il piccolo Partito Socialista alla causa della Sinistra europea, perché mai “gli altri” (cioè la Sinistra “radicale”) dovrebbero accoglierci?

Azzardo: perché sappiamo discutere liberamente, riflettere e far riflettere; e perché loro, “gli altri”, magari senza ammetterlo, ci stanno dando ragione – da Nichi Vendola che esalta i valori socialisti alla neonata Federazione che individua, come obiettivo di lungo periodo, non più il Comunismo, ma il Socialismo del XXI secolo.

Chiamiamolo Sinistra, questo nuovo soggetto, o Partito dei Lavoratori Italiani; ma vediamo di farlo nascere in fretta, e di allacciare solidi legami con le forze europee a noi più vicine.

Lasciamo invece i maggiorenti del PD ai loro giochi: non sarà per loro il nostro messaggio, ma per quanti, senza più illusioni, continuano per inerzia a votarli oppure, schifati e delusi, hanno già deciso di mandarli a quel paese.

Auguro Buone Festivita' 2010


Norberto FRAGIACOMO

Portavoce del PSI per la Venezia Giulia

Via Aldegardi 35/1 – 34142 Trieste

Tel.: 3474227147 – email: eugeniof2003@yahoo.it

www.socialismoesinistra.it



martedì 21 dicembre 2010

PER TORNARE A VINCERE IN PROVINCIA DI MACERATA.....

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*PER TORNARE A VINCERE IN PROVINCIA DI MACERATA AL CENTRO-SINISTRA SERVE UNA FORTE LISTA DELLA SINISTRA SOCIALISTA. ECOLOGISTA, LIBERTARIA E DI RISCOSSA CIVICA*

Il Consiglio di Stato ha finalmente e definitivamente deciso:
*IN PROVINCIA DI MACERATA SI TORNA A VOTARE NELLA PRIMAVERA 2011*

Svolgo due considerazioni a "caldo" rinviando il dibattito (CHE INTANTO INVITO AD INIZIARE UTILIZZANDO ED INTERVENENDO SU QUESTO NOSTRO SITO) e le determinazioni ufficiali al Direttivo Provinciale che mi accingo a convocare, d'intesa con il compagno Dario Conti, Presidente del Partito, per SABATO 18 DICEMBRE, ALLE ORE 16.00, A LORO PICENO, NELL'AMBITO DELLA FESTA PER IL TESSERAMENTO AL PSI.

1) Franco Capponi, persona stimabile anche se protagonista di una, seppur breve ma molto... "opaca", esperienza alla giuda del Governo della Provincia di Macerata, ha voluto concluderla nel modo peggiore possibile, in un modo che non fa onore, innanzitutto, a se stesso.

Dopo tre gradi di giudizio, a cui si è giunti in un modo questo si incredibile, e lo dico da convinto GARANTISTA, essendo di tutta evidenza che quello di cui si discuteva era chiaramente UN MERO ERRORE MATERIALE NEL DATARIO DI UN TIMBRO E, QUINDI, SANABILE PER LEGGE, dopo questa, inutile e dispendiosa, economicamente e non solo, "Odissea Giudiziaria" in cui il Centro-Destra a trascinato con se le Istituzioni Provinciali e l'intera collettività maceratese, Capponi, anzichè tacere e scusarsi, non trova di meglio che scimmiottare il peggior Berlusconi e prendersela con i... "GIUDICI DI SINISTRA !!"

2) Il Centro-Sinistra non può più perdere altro tempo. Dall'interminabile "Conclave - Congressuale" che ha impegnato il PD per oltre 18 mesi (AUGURI SOCIALISTI DI BUON LAVORO A ROBERTO BROCCOLO, NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE), non ci sembra che sia ancora emersa nessuna strategia politica chiara, condivisa nel PD e condivisibile dalle altre forze di Centro-Sinistra.
Dal "piccolo" ma sempre molto vivace, culturalmente e politicamente, recente Congresso Provinciale del PSI maceratese una proposta è, invece, stata votata in modo unanime.

E' ora di riproporla e lo faremo incontrando tutte le forze politiche ed i movimenti interessati.

Per far tornare a vincere il Centro-Sinistra in Provincia di Macerata occorre costruire subito ciò che è mancato, per errori e veti incrociati, nel 2009 e, cioè, una grande, forte, ampia e plurale, *LISTA DELLA SINISTRA SOCIALISTA, ECOLOGISTA, LIBERTARIA E DI RISCOSSA CIVICA*

Una lista per capirci, DISTINTA E DISTANTE DAL PD, che abbia l'obiettivo di ricomprendere al suo interno le forze politiche che si richiamano ad una comune cultura politica ed ideale e che, soprattutto, ritengono prioritaria la "partita" di una Italia da salvare e rifondare con il contributo determinante di una Sinistra finalmente di stampo europeo rispetto ai piccoli egoismi di, comunque, piccoli "partiti".

Dal PSI a SEL, dai VERDI ai RADICALI ma anche, e soprattutto, a tutti i MOVIMENTI CIVICI RIFORMISTI (da "Pensare Macerata", a "La Nuova Citta", da "Una Forza per Cambiare" alle varie componenti de "La Tua Provincia", ecc.), a loro rivolgiamo questa proposta.

SI FACCIANO SUBITO LE "PRIMARIE DELLE IDEE", per costruire il Programma di Governo insieme a cittadini e, solo dopo, le *Primarie per il Candidato Presidente* avendo, intanto, costruito una coalizione che si deve aprire all'UdC ma che non deve accettare pregiudiziali a sinistra.

*SU QUESTA POLITICA E PER QUESTO NUOVO CENTRO-SINISTRA TUTTI I SOCIALISTI, NE SONO CERTO, SI RITROVERANNO UNITI*.

Macerata, li 11 Dicembre 2010

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)



*Ulteriori valutazioni sulle prospettive politiche in vista delle Elezioni Provinciali di Macerata* - di Gianni Bonfili


From: giovannibonfili@tin.it

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Caro Ivo,

sull'argomento della distinzione e della distanza dal PD, concetto sul
quale noto che insisti molto, crederei sia il caso di evitare toni
totalmente drastici e definitivi, come potrebbe apparire dalle tue
espressioni.

Sarei dell'avviso di precisare con assoluta nettezza che la
distinzione e la distanza derivano dagli orientamenti assunti dal PD
al momento della sua costituzione giacchè ha privilegiato il rapporto
con il riformismo cattolico anzichè quello con il riformismo
socialista, come onestà intellettuale e logica politica avrebbero
consigliato.

Questa critica permane perchè quegli orientamenti tuttora sussistono.

Ciò significa che la distinzione e la distanza si restringerebbero
fino a scomparire se il PD rettificasse la linea ed aprisse un
confronto senza riserve con il riformismo socialista che certamente
non è quello che crede di aver trovato una "giusta" collocazione nel
centro-destra.

Il rapporto con il riformismo cattolico certamente andrebbe curato con
la massima disponibilità ma forse non potrebbe andare oltre
un'alleanza e la collaborazione governativa specialmente se venisse
meno l'attuale, forzato, bipolarismo.

Si tratterebbe, quindi, di presentare la distinzione e la distanza dal
PD in termini incisivamente dialettici.

Caso contrario a me pare che si pregiudichi sempre più il rapporto con
il PD, in larga parte già così vistosamente prevenuto verso il
riformismo socialista ed il PSI, con grave danno per il
centro-sinistra nessuna componente esclusa. Non vorrei che,
involontariamente, si finisca per dare forza sia alla posizione di
quei compagni che guardano alla sinistra del PD e che ci liquidano
come morti viventi e sia di quelli che bene si sentirebbero nelle file
del centro-destra.

A mio parere bisogna sistematicamente tallonare il PD, anche con
un'incisiva capacità di proposta politica e con accorto spirito
critico, fino a che non prevalga la fredda ragione.

*Resto in attesa di eventuali osservazioni, tue e di altri compagni,
soprattutto se non coincidenti con le mie considerazioni*.

Recanati, li 20 Dicembre 2010


GIANNI BONFILI
(Direttivo Regionale e Provinciale PSI)


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www.partitosocialista-mc.org
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DIPIETRISMO E VELTRONISMO


DIPIETRISMO E VELTRONISMO

di Ugo Intini

L’ antipolitica e la retorica “anti partitocratica” cavalcata da una parte della sinistra le hanno fatto danni politici ed elettorali catastrofici per anni. Il 14 dicembre, le hanno fatto danni anche pratici e immediati, decidendo la vittoria numerica di Berlusconi.

Da sempre osserviamo (ripetendo per la verità l’ABC) che antipolitica”, anti partitocrazia”, qualunquismo e personalizzazione della politica sono in tutto il mondo lo strumento della destra, mentre al contrario la politica con la P maiuscola e i partiti organizzati democraticamente sono lo strumento della sinistra. Soltanto una sinistra italiana anomala e “impazzita” poteva inseguire dipietrismo e veltronismo. Anche perché il dipietrismo è una assicurazione sulla vita per Berlusconi, l’altra faccia della stessa medaglia, l’avversario perfetto da scegliersi per aumentare i voti. Di Pietro, padre padrone come Berlusconi di un partito non democratico e demagogo come Berlusconi. A lui speculare, è sempre stato un formidabile repellente di voti ai danni della sinistra. Un repellente per gli ex socialisti ed ex democristiani che non gli perdonano di avere distrutto i loro partiti. Un repellente per chi crede nello Stato di diritto,ricorda e teme gli eccessi del giustizialismo. Un repellente perché formidabile “testimonial” di Berlusconi quando questi inveisce contro la “magistratura politicizzata alleata della sinistra”. Qualcuno contesta lo slogan? Compare l’ex magistrato Di Pietro diventato leader politico e alleato del PD e compare il perfetto simbolo vivente (e strepitante) della “magistratura politicizzata alleata della sinistra”. E a ulteriore rafforzamento del suo essere testimonial berlusconiano, si tira dietro continuamente altri simboli, persino più spregiudicati, come De Magistris.
Mentre questi danni di fondo si trascinano da anni, ecco che il 14 si è aggiunto in modo emblematico il danno immediato, la sconfitta concreta e cocente. E’ un caso che due deputati dipietristi e il PD Calearo abbiano fatto la differenza nel voto decisivo? Per di Pietro, perdere parlamentari lungo la strada non è l’eccezione, ma la norma. Dopo le elezioni del 2001, il suo unico senatore, Carraro, è andato in Forza Italia, ed è ancora parlamentare del PdL. Dopo il 2006, il pluri inquisito senatore Di Gregorio, passando al nemico, ha segnato l’inizio del declino per il governo Prodi.
Adesso i transfughi sono diventati addirittura due. Perché? Perché l’Italia dei Valori è l’essenza della antipolitica e della sua personalizzazione. Non è un partito e non è democratica, non ha storia, né cultura, né programmi. Il dipietrismo è un marchio in franchising, un brand a disposizione sul mercato elettorale. Qualunque imbroglione e mestatore locale lo può adottare e aprire una bottega politica, sperando di fare fortuna.
Non c’è bisogno di ragionare e approfondire, per diventare un dipietrino locale. Basta gridare più forte degli altri un concetto semplice: “vogliamo che i politici ladri vadano in galera”. Una propaganda popolare e monotematica. Come quella di Bossi d’altronde: “non vogliamo gli immigrati delinquenti e non vogliamo pagare le tasse per mantenere quegli straccioni di meridionali”. Naturalmente, se al dipietrino viene offerto in franchising un marchio più vantaggioso, cambia l’insegna della bottega e passa alla concorrenza, come è avvenuto il 14 dicembre (e precedentemente con i senatori Carraro e Di Gregorio).
L’antipolitica, scriteriatamente cavalcata dalla sinistra, si è ritorta contro gli apprendisti stregoni anche nel caso Calearo.
Che non è un semplice deputato, è il capolista del PD alla Camera, imposto da Veltroni, in una regione chiave come il Veneto. Un simbolo clamoroso, dunque, del fallimento del veltronismo. Ci si doveva accodare nella regione più leghista alla retorica della “Italia che produce”? Si doveva dimostrare che si è vicini alle imprese private nascondendo la lunga coda di paglia di ex comunisti? Semplice. Si è preso non un industriale vero, ma il figlio di un industriale e in 24 ore lo si è trasformato in leader politico.
Come d’altronde si è fatto a suo tempo per il candidato a sindaco di Milano Fumagalli che, regolarmente sconfitto, non si è neppure degnato di guidare come consigliere comunale l’opposizione: si è dimesso dopo pochi mesi. Si dava uno schiaffo in questo modo ai militanti e ai quadri dirigenti di partito, scavalcati dopo anni di sacrifici? Si ridicolizzavano le chiacchere spese per la “meritocrazia” e i giovani, dimostrando che si viene scelti come leader di un partito della sinistra esattamente come si fa carriera nell’Italia del declino, ovvero perché si è figli di qualcuno? Non importa. Alla vigilia delle elezioni politiche del 2008 il “nuovismo” di Veltroni non si fermava certo di fronte a queste piccolezze. Come avrebbe potuto? In nome del nuovismo e della demagogia, Veltroni aveva nel contempo contribuito a cancellare dal Parlamento (cosa riuscita al solo fascismo) i socialisti, e aveva invece salvato i dipietristi, che senza l’alleanza elettorale col Pd, non avrebbero probabilmente raggiunto la soglia del 4 per cento e sarebbero spariti: sarebbero spariti loro, il loro brand in franchising, il loro ricatto continuo al PD e i loro deputati in vendita.
Adesso, il 14 dicembre, i due deputati dipietristi e Calearo hanno deciso la partita.
E’ finita 314 a 311 per Berlusconi. Se i tre non avessero tradito, sarebbe finita sempre 314 a 311, ma contro Berlusconi. I numeri, come i fatti, hanno la testa dura.
Fanno toccare con mano a tutti i risultati devastanti per la sinistra della anti politica, accompagnata dai suoi naturali corollari di “nuovismo” e demagogia.

UGO INTINI


*Elezioni Provinciali Macerata: si apra il dibattito sulla proposta del Segretario del PSI, Ivo Costamagna, anche attraverso il nostro Sito*



CARO IVO,

ti invio la nota sottostante per accogliere il tuo invito a sviluppare
il nostro dibattito sulle prossime elezioni provinciali di Macerata
tramite il sito del Partito e ritengo sia opportuno che vi partecipi
il maggior numero possibile di compagni e simpatizzanti.

GIANNI

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A mio modo di vedere il centro-sinistra, non solo per quanto riguarda
le prossime elezioni provinciali, può ottenere il voto di tutto il suo
elettorato naturale fino alle ultime propaggini centriste, solo se lo
convince con fatti concreti che ogni attore ha accantonato pretese
egemoniche, ancorchè variamente motivate.

Occorre una fortissima spregiudicata, innovativa dialettica tra tutti
i naturali protagonisti per arrivare ad un comune sentire sulla
maggior parte dei problemi significativi che sono sul tappeto.
Siamo in una situazione in cui bisogna assolutamente capire che il
vero consegiumento del bene del Paese passa per una sincera generosità
figlia di lungimiranza, che, nell'immediato, per qualcuno potrebbe
anche comportare qualche rinuncia, ma penserei, spero non troppo
ottimisticamente, che ne varrebbe la pena.

Capisco bene che quest'approccio potrebbe condurmi verso un
itinerario, indigesto per chi all'interno dei singoli partiti nutre
aspettative anche legittime, che sarebbe quello di una valida ed
oculata candidatura esterna da individuare nella cosiddetta società
civile, espressione in verità che mi piace poco, ma si tratta soltanto
di un'ipotesi di lavoro.

Mi viene, però, spontanea una domanda: le primarie di fatto blindate
sono veramente una significativa apertura democratica? O sono soltanto
un passo avanti rispetto al passato ma non sufficente?


GIANNI BONFILI
(Direttivo Regionale e Provinciale PSI)

sabato 18 dicembre 2010

*Il DOCUMENTO POLITICO APPROVATO DALLA SEGRETERIA NAZIONALE*










La Segreteria Nazionale del PSI, riunitasi il 16/10/2010, approvata la relazione del Segretario,


1) Ritiene si sia aperta una nuova fase politica nonostante il Parlamento abbia bocciato la mozione di sfiducia. E’ fallita infatti la “missione” per la quale il Presidente del Consiglio aveva chiesto il consenso degli italiani. L’Italia è più divisa, più povera, con istituzioni più deboli, lontana dalla possibilità di agganciare la ripresa in tempi brevi.

2) Il Psi ritiene necessario che le forze riformiste del centrosinistra si ritrovino, qui ed ora, per definire un programma e un progetto di “ricostruzione nazionale” in grado di dare risposte concrete alla crisi del sistema politico e istituzionale, causa principale della crisi economica e sociale che sta travolgendo soprattutto il mondo giovanile.

3) L’opportunità di rovesciare la destra non si realizza attraverso la presentazione del “fronte delle sinistre” ma con una coalizione della sinistra riformista con le forze di centro strette attorno ad un progetto per l'Italia fondato sul lavoro, sulla sicurezza, sulla sobrietà, sul merito, lontano da ogni radicalismo e da ogni forma di giustizialismo, sulla linea tracciata dal Congresso di Perugia.

4) Tenere le primarie tra i partiti della sinistra significherebbe, in questa situazione, chiudersi in un recinto, moltiplicare le lacerazioni ed isolarsi da un rapporto con partiti e movimenti dell’area di centro con i quali ricercare un'alleanza.

5) Il Psi proseguirà nei suoi contatti con radicali ed ambientalisti per costruire iniziative comuni su questioni che stanno nel cuore degli italiani (dai costi della politica all’informazione) senza escludere un lavoro condiviso in alcune tra le città che andranno al voto in primavera.

6) Deplora l’On. Rosy Bindi per il giudizio espresso sulla storia del socialismo in Italia. Un giudizio che mistifica la realtà e dimostra come certe letture della vicenda politica italiana siano del tutto funzionali all’avversario politico che si intende combattere.

PARTITO

La Segreteria Nazionale nella riunione del 16 dicembre, in accoglimento delle richieste avanzate da alcuni Segretari Regionali e di Federazione, ha deliberato:
1. in deroga a quanto stabilito dalla delibera del Consiglio Nazionale del 18 settembre scorso, la celebrazione entro il 31 gennaio 2011 del Congresso Provinciale di Cosenza, nonché dei congressi provinciali e regionali del Lazio, della Puglia e della Sicilia;
2. la proroga della chiusura della campagna di adesione al Psi per il 2010 al 31 gennaio 2011.

*TUTTI I SOCIALISTI SÒNO VICINI A RICCARDO NEL MOMENTO DEL SUO GRANDE DOLORE PER LA SCOMPARSA DELL'AMATISSIMA NONNA ADALGISA*




Ieri sera si è spenta, all'Ospedale INRCA di Fermo,
*ADALGISA*

l'amatissima nonna del compagno RICCARDO MORELLI, Segretario Provinciale del PSI di Ascoli Piceno, giovane e brillante Dirigente Regionale del Partito delle Marche che, tutto unito, gli esprime un sentimento di fraterna partecipazione al suo dolore e le più sentite condoglianze.

Una vicinanza particolare è quella che gli vogliono rappresentare i socialisti della Provincia di Macerata dove Riccardo, quattro anni fa, aderì per la prima volta al Partito Socialista e si fece apprezzare da tutti per le sue qualità, professionali e politiche, unite ad una grande sensibilità umana.

La stessa sensibilità che lo legava profondamente a Nonna Adalgisa, la madre del papà di Riccardo, prematuramente e tragicamente scomparso undici anni fa.


L'abbraccio più forte a Riccardo vogliamo, però, darglielo noi, lo "STAFF" di questo Sito Web che esiste grazie, innanzitutto, alla tenacia ed alla ventata di intelligente rinnovamento che Riccardo ha saputo portare nella sua esperienza di dirigente della Federazione di Macerata.


*FORZA RIC, TI VOGLIAMO BENE!! *

Condoglianze sincere a tutta la sua famiglia.

IVO - UNO - WEBMASTER

PS.: I FUNERALI AVRANNO LUOGO DOMANI, DOMENICA 19 DICEMBRE 2010 ALLE ORE 11,00 NELLA CHIESA DI SANTA LUCIA, A MONTEFIORE DELL'ASO IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO.


*NENCINI: DA BERSANI UN CONTRIBUTO ALLA CHIAREZZA*



“Bersani ha dato con la sua intervista a Repubblica un positivo contributo alla chiarezza e alla definizione di una strategia per il centrosinistra”.

E’ quanto afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini commentando l’intervista del segretario del Pd a La Repubblica.

“Con la doppia presa di distanza dalla vocazione maggioritaria e dalle primarie, - prosegue - si sgombra il campo da due ostacoli che minavano alla base una possibile coalizione dele forze riformiste e che in passato avevano già portato il centrosinistra di Veltroni a una clamorosa sconfitta. Nello stesso tempo, come avevamo ripetutamente auspicato ancora ieri, la sottolineatura della stagione costituente per una vera e propria riforma della Repubblica assieme alla sollecitazione al confronto col nascente terzo polo, - conclude il leader socialista - traccia una rotta possibile e percorribile per arrivare a sfidare l’attuale maggioranza di governo con idee e programmi, senza farsi imprigionare nell’ennesimo sterile referendum pro o contro Berlusconi”.

*QUALCOSA DI SOCIALISTA*



*CRAXI: LA SECONDA REPUBBLICA? POCHE IDEE MA CONFUSE*


La fase che il nostro Paese sta attraversando necessita risposte politiche autenticamente riformiste. Non è affatto un caso che grandi forze politiche, anche dotate di cospicue maggioranze in sede parlamentare, non siano mai riuscite, in questi anni, a proporre o a far approvare delle riforme istituzionali di ampio respiro, poiché senza l’apporto di quelle forze ispirate a tradizioni storicamente radicate vengono a mancare sia i presupposti di principio per una effettiva condivisione di intenti, sia l’idea di un serio obiettivo strategico di ridisegno collettivo, politico e sociale, del nostro Paese”.

Così Bobo Craxi, annunciando il convegno organizzato dal Psi che si terrà domenica prossima, 19 dicembre 2010, alle ore 10.00, presso l’Hotel Aran Mantegna di via Mantegna 130 in Roma e intitolato “Perché essere socialisti, oggi”.
“Poche idee, ma confuse”, conclude Craxi, “questo il vero ‘nonsense’ della seconda Repubblica”.

venerdì 17 dicembre 2010

*RINVIATA CAUSA MALTEMPO FESTA TESSERAMENTO PSI PREVISTA PER SABATO 18 DICEMBRE A LORO PICENO*

IL DIRETTIVO E LA FESTA PER IL TESSERAMENTO AL PSI DELLA PROVINCIA DI MACERATA SONO RINVIATI A DOPO IL 6 GENNAIO PER PREVISTO PEGGIORAMENTO CONDIZIONI METEO.

QUESTO VISTA ANCHE LA PROROGA DELIBERATA IERI DALLA SEGRETERIA NAZIONALE PSI DELLA SCADENZA DEL TESSERAMENTO AL 31 GENNAIO 2011.

IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI)

mercoledì 15 dicembre 2010

NENCINI: ROSY BINDI MENTE E MISTIFICA LA REALTA'


Quando parla dei socialisti Rosy Bindi mente e mistifica la realtà, perché in questi anni sono stati proprio l'antisocialismo e la scarsa valutazione del riformismo socialista a portare alla sconfitta il centrosinistra e ad impedire la costruzione di una credibile alternativa a Berlusconi.

Così Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, commentando l'intervento di Rosy Bindi a Ballarò.
Dubito di chi, come l'onorevole Bindi, ritiene di essere sempre stato dalla parte giusta e di chi riscrive la storia a sua immagine e somiglianza – conclude Nencini - ma la storia vera dice che dei disastri degli ultimi diciotto anni i socialisti non portano alcuna responsabilità.

Per Bobo Craxi quello della Bindi - è stato un attacco squallido nei confronti dei socialisti e dei ‘craxiani’, giustificato solo dalla cecità di una rovinosa sconfitta parlamentare, figlia di un’illusione politica ingenua e banale di una sinistra che va rottamata”.

NENCINI: DOPO LA FIDUCIA AL GOVERNO SI CREI SUBITO UN NUOVO CENTROSINISTRA .


Berlusconi è campione d'inverno, ma è un titolo virtuale: il suo ciclo è ormai finito. I numeri di oggi dicono che l'Italia è destinata a vivere un'altra stagione di instabilità e che il pallino della maggioranza è sempre più nelle mani di Bossi. - Così Riccardo Nencini, segretario del PSI, commentando il voto parlamentare.

E' finito – conclude – il tempo dei tatticismi. Si proponga subito un'alleanza di governo al partito di Casini e su questo asse si crei il nuovo centrosinistra.

Per Bobo Craxi - si è trattato di no spettacolo penoso, una fiducia 'capriccio' che apre la stagione dell'instabilità e dell'incertezza'.
''Il centro-sinistra – sottolinea Craxi - ha di fronte a sé la possibilità di rovesciare la situazione, ma nelle urne, non dal 'palazzo'.

lunedì 13 dicembre 2010

CIAO MI CHIAMO ENRICO VENGO DA BO E VADO A BOH!?

CIAO MI CHIAMO ENRICO VENGO DA BO E VADO A BOH!?

di Mario Porcelli

Ciao mi chiamo Enrico,

20 anni or sono mi hanno regalato un Partito e consegnato un lumicino raccomandandosi di mantenerne accesa la fiammella.

Io l'ho fatto con cura, per evitare che si spegnesse non mi sono mosso di un palmo.

Fermo li, in laico (perchè sono laico) silenzio nel timore che un'alitata potesse nuocere alla fiammella.

Ad ogni tornata elettorale non ho fatto difficoltà con gli alleati, chiunque essi fossero (nel centro sinistra s'intende!), purchè potessi tenere laicamente (perchè sono laico) celata la fiammella benedetta e non esporla a turbolenze pericolose.

Ma non poteva durare laicamente (perchè sono laico) per sempre.

Ad un certo punto la Rosa nel Pugno, il contatto stretto con i radicali, ha creato in me uno sconvolgimento e fatta emergere la mia anima anticlericale: il Vaticano è il nemico dell'Umanità, sconfiggerlo significa risolvere tutti i problemi del pianeta.

Da quel momento non mi sono risparmiato (si fa per dire; non è che potessi muovermi granchè per via della fiammella) e credo di poter dire che a tutt'oggi di me si possa dire che sono l'unico e vero antipapa.

Ho parlato solo e sempre di questo, non mi sono mosso da li a dimostrare la mia coerenza.

Nonostante tutto questo, alla prima occasione in cui ho dovuto (sia ben chiaro che di mia volontà non l'avrei mai fatto) affrontare le elezioni esponendo timidamente e con mille cautele la fiammella e puntando sulle mie armi segrete (Gesù Cristo e Milly D'abbraccio), NON MI HANNO VOTATO!

Cioè, vi rendete conto? Ingrati!

Così ho mollato tutto, sono sparito senza salutare nessuno, neanche gli amici. Ero deluso. Ho assaltato per anni Stato Vaticano e Papa per nulla.

Per fortuna erano 15 anni che facevo il parlamentare e quindi 'pane e vin' non mi mancavano.

Almeno a questo sta fiammella è servita, altrimenti sarebbe stato proprio un disastro.

Per due anni ho meditato e, come talvolta accade, la meditazione illumina.

In questo caso ha illuminato più della fiammella che ho custodito per quasi 20 anni.

Passo all'API di Rutelli amici, vi aspetto tutti in chiesa, ogni giorno dalle 8,30 alle 9,30 e la Domenica alle 10,00.

PS: Non nascondo la mia irritazione nel vedere che da quando me ne sono andato, lasciando il Partito senza parlamentari e senza soldi, la fiammella si sia pian piano rinvigorita.