lunedì 30 giugno 2008

[AUGURI DI BUON LAVORO]

Vorrei ringraziarvi per l'invito al congresso e scusarmi per l'assenza, sono stato fuori paese ed ero impossibilitato. Con l'occasione formulo a voi e a tutto il nuovo direttivo l'augurio di buon lavoro.

Cordialmente,

Augusto Ciampechini

Segreteria U.D.C. Provincia di Macerata




*Se dovessi incontrare un Giudice che vuole "FARE GIUSTIZIA" e non, invece, "APPLICARE LE LEGGI" ne avrei terrore e scapperei all'estero (Piero Calamandrei) - La mia liberta' equivale alla mia vita (Bettino Craxi)*

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Ivo Costamagna
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IL DOCUMENTO POLITICO approvato, con voto unanime, dal Congresso Provinciale del Partito Socialista di Macerata

1° CONGRESSO PARTITO SOCIALISTA

Provincia di Macerata


DOCUMENTO POLITICO PROVINCIALE


I socialisti maceratesi si accingono a celebrare il 1° Congresso del Partito Socialista sotto il segno di una ricercata e ritrovata unità.

Dopo anni segnati da dolorose divisioni oggi prevalgono, finalmente, le ragioni di unità e le esigenze di rinascita di un partito antico nei riferimenti valoriali ma che vuole essere nuovo nel modo di porsi rispetto ad una società che non è più quella del ‘900.

Ci auguriamo che ognuno voglia mettere da parte qualche possibile, residuale, riserva per provare segnare insieme un “nuovo inizio”. Riteniamo, infatti, che non vi sia un solo compagno che non valga la pena di coinvolgere positivamente in questa operazione di rinascita e rinnovamento. Per questo consideriamo gli organismi che andiamo ad eleggere aperti ad ulteriori, auspicabili, contributi da parte di altre realtà del partito e della società civile.

Siamo fiduciosi che l’orgoglio di essere socialisti, la prospettiva di costruire qualcosa di positivo per la società, la capacità di mettere a disposizione i propri talenti (di esperienza, di entusiasmo, di professionalità) prevalga su ogni altra motivazione contraria. Ciò non significa dimenticare il passato, ma superarlo razionalmente evitando di rimanerne prigionieri a vita.

A livello provinciale questo significa la caduta di ogni steccato tra dirigenza del partito e gruppo consiliare con il reciproco riconoscimento di ruoli e funzioni; significa fiducia e sostegno alla delegazione che rappresenta i socialisti all’interno del Consiglio e della Giunta Provinciale ed accettazione del principio del “primato del partito” e delle sue democratiche decisioni.

I socialisti vogliono riprendere a svolgere la propria azione di proposta, di stimolo e d’impulso per affrontare in maniera incisiva e concludente tutti i maggiori nodi politici che caratterizzano il nostro territorio (infrastrutture, rifiuti, sostegno allo sviluppo, ecc.) e lo faranno avendo come riferimento l’interesse dei cittadini e tutelando, pur nella necessaria ricerca di ampie convergenze, la propria autonomia.

La nostra collocazione è e resta nell’area di un centrosinistra democratico, riformista e liberale ed in questa prospettiva ricercheremo la collaborazione con tutti i soggetti sociali e politici affini non tanto e non solo per il marchio che espongono ma soprattutto per i contenuti delle loro proposte programmatiche e degli uomini che proporranno per realizzarli.

La nostra sarà, ad ogni livello territoriale ed istituzionale, una ricerca di collaborazione seria e responsabile, che offrirà lealtà e rispetto pretendendo fermamente altrettanto da ogni nostro interlocutore; che vorrà mettere innanzi a tutto la capacità di rispondere alle attese del territorio e della sua comunità; che vorrà massimizzare la partecipazione attiva della gente in ogni fase di elaborazione dei progetti politici ed amministrativi; che non si sottrarrà mai alla responsabilità delle scelte che, alla fine, la politica deve avere il coraggio di fare.

Autonomia socialista significa parlare il linguaggio della lealtà ma anche della chiarezza. Per questo non possiamo non definire fallimentare l’attuale strategia politica del PD che ha condotto lo stesso e l’intero centrosinistra ad una sconfitta di dimensioni storiche e che ha finito per dare forza ad un’opposizione giustizialista e non certo riformista.

L’eventuale riproporsi di quella linea non verrà subita passivamente dal Partito Socialista che lavorerà alla costruzione di una nuova politica delle alleanze.

Ci presentiamo al Paese come socialisti; per la prima volta semplicemente solo come socialisti, senza alcuna specificazione.

Questo, però, non significa che vogliamo rifugiarci in una nicchia ideologica, in un recinto identitario, in un’enclave esclusiva, anzi, tutt’altro: consapevoli della forza intrinseca delle nostre radici ideali e culturali vogliamo essere una forza politica inclusiva, aperta alle diverse esperienze che maturano nella società civile, dialogando con esse e ricercando pragmaticamente le più ampie convergenze ideali e programmatiche per realizzare un modello di società in cui trovino una sintesi compiuta i diversi riformismi della tradizione democratica, socialista, laica, radicale, cattolica e liberale.

domenica 29 giugno 2008

*Avviso importante ai 30 Delegati della Federazione di Macerata: IL CONGRESSO REGIONALE PS E' CONVOCATO PER MERCOLEDI' 2 LUGLIO, ORE 17.30, TEATRO "CORTESI" DI SIROLO*

Il Congresso Regionale del Partito Socialista delle Marche e'
convocato per Mercoledi' 2 Luglio alle ore 17.30 presso il Teatro
"Cortesi" di Sirolo con il seguente Ordine del Giorno: 1)Nomina della
Commissione Verifica Poteri; 2)Elezione dei 17 Delegati al Congresso
Nazionale PS; 3)Elezione del Segretario Regionale PS; 4)Elezione del
Direttivo e degli Organismi di Garanzia Regionale PS. - I 30 compagni
eletti delegati dal Congresso Provinciale di Macerata (l'elenco verra'
pubblicato domani su questo Blog unitamente a quello di tutti gli
Organismi della Federazione Provinciale PS) comprenderanno
l'importanza fondamentale di tale riunione e sono tenuti ad assicurare
la massima presenza. In caso di REALE IMPOSSIBILTA' a partecipare e'
necessario che il compagno assente consegni, firmata, la DELEGA a
rappresentarlo ad un altro delegato della nostra Provincia. OGNI
DELEGATO NON POTRA' AVERE PIU' DI UN'ALTRA DELEGA. In relazione alla
"complessa" situazione del Partito a livello regionale, ritengo utile
un incontro preventivo tra tutti i delegati della Provincia di
Macerata per concordare una COMUNE LINEA DI COMPORTAMENTO rispetto
alle scelte da effettuare. Potremmo vederci un'ora prima, alle 16.30
di Mercoledi' 2 Luglio, sempre al Teatro "Cortesi" di Sirolo. Sara'
mia cura confermarvi tale riunione via sms. Ivo Costamagna (Segretario
Provinciale Partito Socialista Macerata)

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Ivo Costamagna
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*BATTE IL CUORE SOCIALISTA IN PROVINCIA DI MACERATA*(di Peppe Iacopini)

Siamo arrivati alle 3,00 del mattino successivo, dopo aver dato inizio al 1° Congresso Provinciale del "Partito Socialista" alle 17,30 del 27 giugno 2008, fino al punto che all'Hotel Grassetti di Corridonia stavano allontanandoci per essere stati troppo invadenti !!!!!!!

Naturalmente e' una battuta di scherzo, ma per la prima volta dopo circa 15 anni il popolo Socialista del Maceratese ha ritrovato la sua Unita' Politica e Programmatica.
Siamo arrivati a tutto cio' grazie anche ai nostri Giovani Compagni, che pur non avendo vissuto il periodo buio ci hanno sicuramente dato delle grandi lezioni di Socialismo e di militanza.

A questo punto in tutti gli angoli della nostra provincia ci sono Compagni vecchi e nuovi che gia' stanno costruendo il "Partito Socialista" un partito collocato nella tradizione della Sinitra Italiana, riformista e ancorato al Partito Socialista Europeo e all'Internazionale Socialista.

Sappiamo con certezza che nella nostra provincia battono tanti cuori Socialisti, ma per motivi diversi, magari manca un po' di coraggio, si ha paura di chiamarsi con questo nome ; Compagni e' arrivato il momento, la casa Socialista e' aperta, non indugiate, e' la vostra casa naturale!!!!!
Auspichiamo prima possibile un tavolo e un forum permanente di tutte le forze progressiste e di sinistra anche in vista delle elezioni amministrative del 2009.

Batte il Cuore Socialista in Povincia di Macerata!!!!

Un Fraterno Saluto,

Peppe Iacopini
Tessera Socialista N° 53368









Auguri a tutti

Sapere che gran parte delle anime del Partito si sono riunite e unite nell’intento di dare forza, coraggio e dignità ad un’azione politica che non poteva vedersi sottrarre ulteriori forze, mi fa pensare che il PS in questa Provincia ha di fronte a sé una prospettiva, se non rossa, almeno rosea a cui volgere lo sguardo.
Per favorire questa unione, che so non essere solo di facciata, ho fatto anch’io la mia parte, dove e come ho potuto. D’altronde, ho sempre pensato che sia eticamente corretto iniziare dalle piccole cose per poter poi potersi guadagnare l’autorevolezza di progettare quelle grandi. Per inverso, invece, il rischio reale è quello di essere o diventare o dei sognatori sganciati dalla realtà dell’evidenza o peggio ancora dei presuntuosi. Venerdì scorso quindi ho visto realizzare, o più esattamente prender vita e corpo, quel tentativo riuscito di avvicinare i compagni socialisti.

La cena-riunione che mi ha visto ideatore e promotore un paio di mesi fa a San Severino ricade proprio in quest’ottica. Avere il coraggio del probabile costa fatica impegno, ma a volte, si è ripagati. Anticipare piccoli eventi per poi vederli accadere su grande scala, da un gusto unico. L’odore di officina che può assaporare chi dà vita ad un prototipo.
E’ lì che abbiamo sotterrato con cura e amore un seme che giusto qualche giorno fa ha cominciato a fiorire sotto i nostri occhi.

Il dato elettorale delle passate elezioni politiche seppur drammatico non è quello che dovrebbe farci preoccupare maggiormente, quanto invece la possibile balcanizzazione dei soggetti socialisti. Cosa non nuova per carità e che è sempre dietro l’angolo.
E non mi sento nemmeno di stilare classifiche di purezza, perché siamo tutti così adulti da sapere perfettamente la storiella dei puri più puri e degli epurati dai puri più puri.
L’appartenenza al PSE non deve altresì farci pensare che solo questo di per sé porti vantaggi chissà quali, perché altrimenti sarebbe difficile spiegarsi la disfatta elettorale.


Sì. E’ vera, quanto reale e dolorosa per questo Partito, la politica disonesta attuata sia dal PD che dalla PDL sull’utilizzo disinvolto del voto utile.
E’ vero pure, però, che il PS ha promosso una campagna elettorale che io ho già avuto modo di descrivere, facendo un parallelo con il film del compianto Dino Risi, “Il sorpasso” che vedeva i giovani Gassman e Trintignant, figli dell’Italia del boom economico, guidare uno spider Lancia B24, dove, sulla Flaminia, andavano sorpassando a destra e a sinistra. Tornando a noi, in campagna elettorale, sembravamo più Realisti del Re. I Radicali a confronto sembravano dei reazionari, degli accodati. In uno sforzo finale spazio temporale ci siamo appellati, arrancando, pure a Gesù Cristo…ma ahimè non sono di certo queste le scorciatoie che ci daranno quel consenso elettorale che ci permetterà di attuare le nostre politiche riformiste.

Il rafforzamento e un investimento massiccio in una Scuola che rimanga pubblica, ma che sia, prima di tutto, veramente e realmente formativa.
Una Scuola, una Sanità, una Pubblica Amministrazione non solo più efficienti, ma dove l’unico strumento di giudizio che agevoli l’aumento retributivo e di carriera professionale sia il merito, la professionalità, la dedizione al lavoro e il rispetto dell’altro, sia esso uno studente, un paziente o un cittadino che debba sbrigare una pratica…non più le baronie o il semplice avanzamento di carriera per anzianità di servizio.
Un approccio umano e seriamente meritocratico.

Una Giustizia giusta che sappia dare risposte certe e in tempi decisamente più brevi e che soprattutto SAPPIA essere autonoma e CONSAPEVOLE della propria libertà d’autonomia. Che sappia essere virtuosa, efficiente e non politicizzata. Che si riappropri dello strumento investigativo fondato sul saper fare le indagini e non solamente sull’ascoltare morbosamente tutto e tutti indistintamente, nani e ballerine…perché se è vero che non fa piacere sapere che un politico si preoccupa di segnalare starlette, è anche vero che il corretto metro di giudizio di un politico non è la sua vita privata, le sue debolezze, ma bensì le politiche e le riforme che egli sa mettere in campo.

Abbiamo oggigiorno un giornalismo sempre più civettuolo e sempre meno nel merito, sempre meno sul punto, sempre più lontano dalla capacità di analisi. Un giornalismo che se non è di parte, è quantomeno poco autorevole.

Una politica quella del vecchio e defunto centro sinistra che ancora fa distinzioni tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. Non può avere respiro. Il centro sinistra non ha saputo produrre politiche che tolgano il gap nemmeno ai figli dei lavoratori autonomi con quelli dei lavoratori dipendenti. E parlo dei figli, non dei padri! Come se questi bambini fossero figli di un dio minore.
E siccome non si ha la capacità di entrare nel merito, allora si ragiona col falcione e si da dell’evasore a chiunque abbia una Partita Iva. Regalando intere fasce di elettorato al PDL, senza che questo faccia niente. Ringrazia e porta a casa. A gratis.
La Sinistra forse inconsapevolmente, ha lasciato la bandiera tricolore alla Destra, noi Socialisti non facciamo l’errore strategico e culturale di “regalare” la Famiglia al Centro.
In questi ultimi anni abbiamo assistito inerti ad una classe dirigente di Governo che non ha saputo riscoprire il valore Costituzionale del Lavoro. Di un dignitoso posto di lavoro. Perché di lavoro NON SI PUO’ E NON SI DEVE MORIRE !!!

Ancora troppi disoccupati e troppi occupati sottopagati, che fanno media per le statistiche e basta. Specialmente tra le donne. Datori di lavoro che negano un’assunzione a donne che sono in odore di gravidanza! Non penso di esagerare se dico che questo è un crimine contro l’umanità !!!

Ma come attuare queste politiche se siamo fuori dal Parlamento?
Il Parlamento, luogo del legiferare, oggi abitato da molti politici dalla p minuscola, qualche soubrettina, avvocati del capo, ex giornalisti di parte ed ex magistrati che di parte, forse, lo sono sempre stati.

Per fortuna che qualche socialista tiene ancora alta (e per adesso sottotraccia)la bandiera socialista al Parlamento e al Governo. Brunetta e Sacconi sono risultati in un recente sondaggio, molto per merito loro, certamente, ma molto per una concorrenza che già a chiamare così, non si fa onore alla lingua di Dante.

Dicevo, come attuare queste politiche, come dare “Un nuovo inizio per il Partito Socialista” ?

Pensando al presente non ho altre risposte se non quella di ri - partire dal territorio, veramente e senza ulteriori indugi. Si abbia la forza di investire dove esistono realtà vive che se motivate saranno la nostra salvezza e che altrimenti perderemo inevitabilmente. Dopodichè ognuno si assuma le proprie individuali e collettive responsabilità.

Tornando alla politica nazionale, non posso tralasciare il giusto rapporto che questo nascente Partito deve avere col Pianeta, con l’Ambiente circostante.
Un ambientalismo che non sappia dire solo no, ma non per questo, che sappia dire solo Si!
E mi riferisco alla giusta posizione che il segretario provinciale del Partito Socialista, Ivo Costamagna, ha prima preso contro la cementificazione della superstrada della Val Potenza e qualche settimana fa contro l’idea-progetto di edificare una diga a Fiuminata. O come ha fatto il sottoscritto facendo un intervento, depositato poi a protocollo, durante il Consiglio Provinciale aperto, tenutosi mesi fa a San Severino contro la Turbogas.
Porto sempre con me la responsabilità di essere e rappresentare i socialisti, ma ancor di più di essere un cittadino parte organica di questo pianeta sempre più globale e sempre meno solidale.

Pensando ad una politica di alleanze, perché è evidente che da soli non si va da nessuna parte, come non pensare ai nostri vicini, cugini e a volte Caini del Partito Democratico?
Non certo a quello che abbiamo conosciuto fino adesso però, perché gli attuali dirigenti, ma ancor più la attuale linea politica ci legittima nel territorio a considerare qualsiasi alleanza su base programmatica e se penso a come vengono trattati i Socialisti in queste latitudini, non ho nessun imbarazzo nel dire che prima viene la sopravvivenza del Partito e delle idee Socialiste e poi, ma poi… la logica del “recinto” del quale recinto troppe volte siamo stati costruttori per poi vederci intrappolati perché le chiavi le avevamo lasciate fuori (o agli altri) !!!

Fatemi pensare che questo nascente Partito sappia guardare avanti, sapendo però avere la dignità e la forza di affrontare gli appuntamenti che abbiamo di fronte agli occhi. Il secondo passo dopo aver fatto il primo e il terzo passo dopo aver fatto il secondo. A campana ci giocano i bambini e il tempo delle mele è passato da un pezzo.

Scrivendo avanti mi è tornato alla mente quel quotidiano, “L’Avanti” che vide nei due direttori Nenni e Pertini due direttori di non più eguagliata lucidità politico strategica che sommata ad un senso etico e ad una umanità oggi introvabili li rendono sempre più punti di riferimento altissimi.
Se poi penso ai padri, mi viene facile pensare al “figlio” . Come non fare quindi l’occhiolino da quaggiù a Bettino Craxi esempio di quell’autonomia socialista che a queste latitudini è quasi sconosciuta. Terre di steppe e manganelli dove neanche l’acqua santa è più quella di una volta. Ma a guardar bene, qualche garofano ancora si vede. Lì, solo.
Mentre le rose, sempre più rosse, si vendono e svendono a chiunque.



Viva il Socialismo, viva la Libertà !

*IN RICORDO DI MIO PADRE: Mario Costamagna*

Quattro anni fa' moriva mio padre, Mario Costamagna. I miei ricordi
appartengono alla sfera affettiva di un figlio che sente oggi la
mancanza dei suoi consigli che, senza rendermi conto di quanto fossero
importanti, finivo spesso per considerare assillanti, mancanza del suo
sostegno, burbero ma quotidiano, e del suo amore di genitore. Questi,
e tanti altri, i miei ricordi di mio padre. Lui e' stato, pero', per
piu' di 50 anni, un MILITANTE SOCIALISTA. Insieme alla famiglia ed al
lavoro, il partito e' stato una delle cose piu' importanti della sua
vita. Si iscrisse al Movimento Giovanile a 18 anni, nel 1948, subito
dopo la disfatta del Fronte Popolare e, in particolare, dei
socialisti. Riprendeva una storia familiare di impegno politico. Il
nonno, Luigi Costamagna, fu' il primo Sindaco Socialista di
Civitanova, cacciato ed ucciso dai fascisti nel 1922. Venne licenziato
dalla "Cecchetti" nel 1956, si era appena sposato, per le sue idee e
per gli scioperi contro la famigerata "Celere", la Polizia "speciale"
istituita dal Ministro Scelba. Appartenne sempre alla corrente
Autonomista di Nenni prima ed a quella Riformista di Craxi poi.
Faceva parte, da militante di base, di un'altra generazione di
socialisti. Quella di Giacomo Brodolini, che ricordo, seppur bambino,
tante volte a pranzo in quella casa di Piazza XX Settembre che, tanti
anni dopo, dovetti vendere per potermi difendere da accuse ingiuste e
per riuscire a riaffermare quella ONESTA' a cui mio padre teneva piu'
di ogni altra cosa. La generazione di Achille Corona, di Pascucci e di
Capodaglio, dei Pallotta e di Nazzare' Acquaroli, di Corti, di Bertoni
e Marsili, di Ramovecchi e di Censi.... Un'altra generazione di
socialisti, un'altra tempra di uomini. Sarebbe felice per la ritrovata
unità dei Socialisti Maceratesi in questo momento cosi' difficile e di
vedere la firma del nipote, Mario Costamagna, nell'allegato dei
giovani per il Congresso di Montecatini. DEDICO A LUI, RINGRAZIANDO I
COMPAGNI, LA MIA ELEZIONE A SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PARTITO
SOCIALISTA.

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Ivo Costamagna
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sabato 28 giugno 2008

L'unità ritrovata e la nuova stagione del Partito Socialista

Poche, brevissime note a margine del Congresso Provinciale che ha sancito la ritrovata unità del Partito Socialista. Non posso nascondere la soddisfazione di aver assistito, in questa mia prima esperienza congressuale, all'evento che la maggioranza dei compagni della Provincia auspicava: il superamento definitivo di divisioni che oggi non hanno più ragion d'essere.
Il documento votato dalla maggioranza dei compagni, presto disponibile su questo Blog, contiene - a mio modesto avviso - spunti programmatici impegnativi che fugano i dubbi e i timori di sotterranei accordi di potere. I Socialisti hanno voluto e saputo guardare con onestà alle difficoltà della situazione presente, ed ai personalismi ed alle incomprensioni hanno anteposto l'interesse del Partito.
Come è stato detto ieri, ciascuno ha fatto un passo indietro per farne molti avanti, insieme, nel prossimo futuro. Che questo non sia soltanto un proclama, ma un'esigenza sentita, lo si è capito nell prime ore di questa mattina, quando ormai al termine dei lavori, i compagni, pure stanchissimi per le ore spese ad organizzare - con successo - questo evento cruciale, si sono addentrati in un interessantissimo confronto sulla forma partito e sul modello che dovrà contrassegnare la nostra futura azione politica. E' questo lo spirito di confronto del quale si sentiva la mancanza, sono queste le condizioni per creare quella casa comune che desideriamo.

Aggiungo a queste brevi note una non secondaria comunicazione di servizio. Come avrete potuto notare il blog, pur conservando il medesimo indirizzo, ha cambiato denominazione, trasformandosi in "PARTITO SOCIALISTA - MACERATA - Il blog dei Socialisti della Provincia di Macerata". Sarà mia premura, nei prossimi giorni, fare in modo di estendere la partecipazione a nuovi membri.
Non vorrei peccare di ingenuità - un peccato che preferisco rispetto all'eccesso di realismo o di cinismo, a dirla tutta - col parlare troppo facilmente di una "nuova stagione" per il nostro partito. Mi sono convinto però che dietro i fatti ci sono gli uomini con i loro sogni e le loro aspettative, che riemergono non appena la storia ne offre le condizioni. Abbiamo fatto in modo che questo accadesse: perché non continuare a lasciare che accada ancora? Compagni, Avanti!

venerdì 27 giugno 2008

APPELLO DEL COMPAGNO ALDO PASSARINI AL CONGRESSO PROVINCIALE - MC DEL PARTITO SOCIALISTA

APPELLO DI "ALDO PASSARINI" AL CONGRESSO PROVINCIALE - MC DEL PARTITO SOCIALISTA

Care compagne e compagni, vogliate accogliere i miei più fervidi auguri di buon lavoro nella speranza che altri compagni, oggi collocati in Sinistra Democratica, possano uscire dalla loro assemblea costituente con un chiaro ed esplicito avvio di adesione formale e piena al solco del Socialismo Europeo e del'Internazionale Socialista, fuori dai quali non c'è futuro per nessuna sinistra di governo. Tendetegli anche voi una mano: forse non tutto è perduto!

Un saluto e ogni bene a tutti.

Aldo Passarini



  

*OGGI I SOCIALISTI A CONGRESSO: TUTTI ALL'HOTEL GRASSETTI (PIEDIRIPA) ALLE ORE 17.30 - LA PARTECIPAZIONE DI OGNI MILITANTE E' INDISPENSABILE PER UN... "NUOVO INIZIO" DEL PARTITO SOCIALISTA DELLA PROVINCIA DI MACERATA*

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Ivo Costamagna
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giovedì 26 giugno 2008

*Comunicato di sintesi della Conferenza Stampa sul 1° Congresso del Partito Socialista della Provincia di Macerata*

Alla Conferenza Stampa di presentazione del 1° Congresso del Partito Socialista della Provincia di Macerata erano presenti:
Ivo Costamagna (Coordinatore Prov.le Costituente Socialista), Francesco Acquaroli (Capogruppo PS in Consiglio Prov.le), Luigi Tomassucci (Consigliere Prov.le PS), Enrico Paolucci (gia' Sindaco di Tolentino), Adelio Bravi (Responsabile Provinciale "Radicali per il PS"), Roberto Vezzoso (Ass. Prov.le Romolo Murri, rappresentante i "doppia tessera" Radicale e Socialista).
Due i punti che hanno caratterizzato sia la relazione iniziale di Ivo Costamagna e sia gli interventi di Tomassucci, Acquaroli, Paolucci e Bravi:
1) Dopo il fallimento della "strategia" politica del PD che ha condotto ad una grave sconfitta l'intero centro-sinistra, il Partito Socialista, pur con suoi 116 anni di storia, celebra il suo PRIMO Congresso. Non si tratta di un paradosso ma di una conseguenza della "rottura democratica" avvenuta in Italia nel 1992 e non ancora sanata. Una "falsa rivoluzione" che sta facendo vivere al Paese un'interminabile e logorante "transizione". Guardando all'Europa non e', pero', possibile pensare ad un futuro in cui in Italia non esista la forza politica che raccoglie la maggioranza dei consensi dei cittadini del Continente: quella Socialista. Da qui il "Nuovo Inizio" che verra' sancito dal Congresso Nazionale di Montecatini.
2) Il Congresso Prov.le di Macerata si celebrera' sulla base di una ritrovata unita' dei socialisti. Dopo anni di divisioni, anche profonde e laceranti, dei vari "tronconi", questo fatto rappresenta un valore necessario ma non sufficiente. L'unita' non limitera' il confronto, anche serrato, delle idee. Il reciproco riconoscimento tra la maggioranza del Partito ed il Gruppo Consiliare Prov.le determina, da un lato, il leale sostegno dei socialisti alla maggioranza di centro-sinistra in questi ultimi mesi che ci separanodalle Elezioni Provinciali e, dall'altro, la riacquisizione di una piena autonomia sia di proposta che nella costruzione di una nuova politica delle alleanze.
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Ivo Costamagna

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mercoledì 25 giugno 2008

*INVITO CONFERENZA STAMPA PARTITO SOCIALISTA - GIOVEDI' 26/6, ore 12.00, "Bar Pierino" Macerata*

Vi invitiamo a partecipare alla

Conferenza Stampa di presentazione
del 1° Congresso del Partito Socialista della provincia di Macerata
che si terrà domani
Giovedi' 26 Giugno
, ore 12.00,
presso la saletta del "Bar Pierino" in Piazza Cesare Battisti di Macerata.

Una grande storia politica, quella LiberalSocialista, oggi la piu' rappresentativa dei cittadini europei, tenta... "Un Nuovo Inizio" anche in Italia per contribuire, in piena autonomia, alla ripresa sociale, civile ed economica del nostro Paese. "Prima la Politica" per un vero "Progetto e Ricambio": questi i temi conduttori delle Mozioni che si confronteranno al prossimo Congresso Nazionale che si terra' a Montecatini Terme. La Conferenza Stampa sara' anche l'occasione per una riflessione sulla situazione politica provinciale che i Socialisti tornano ad effettuare sulla base di una ritrovata e forte UNITA'. In attesa di incontraVi, Vi inviamo i piu' cordiali saluti.

Ivo Costamagna (Coordinatore Partito Socialista Provincia di Macerata)
Francesco Acquaroli (Capogruppo Partito Socialista in Amministrazione Provinciale Macerata)

martedì 24 giugno 2008

Ciao Mario!

Mario Crucianelli se n'è andato, portandosi via un altro pezzo di Macerata.
Poche parole, come sarebbe piaciuto a lui, ma dovute a causa della stima e dell'affetto che seppe conquistarsi dagli amici ma anche dagli avversari.
E mio avversario è stato, sempre, su quasi tutto, ma un avversario leale: uno che magari ti da un pugno, pronto a riceverlo se hai il coraggio di ridarglielo, ma che mai ti avrebbe fatto uno sgambetto di nascosto.
Altri tempi, altra tempra di uomini e fra tanti quacquaracquà ne sentiremo l'incolmabile mancanza.
Ciao Mario, ad majora.
Adelio

lunedì 23 giugno 2008

Buon compleanno zio Mario !!!

Il Coordinatore Nazionale di SD muove un appello a tutto il centro sinistra (e oltre) ma si ricorda di dimenticare qualcuno. I Socialisti.

Non sarà mica che avrà ragione quella fava di zio Mario?



Fava propone che l'opposione chieda udienza a Napolitano sulla giustizia
'Basta con le accuse e l'aggressione di Berlusconi ai poteri dello Stato. Tutta l'opposizione chieda un incontro al Capo dello Stato'. E' l'appello del coordinatore di Sinistra Democratica, Claudio Fava, a tutti i segretari di opposizione dopo l'ulteriore attacco di oggi del premier Silvio Berlusconi ai magistrati.
'Oggi - attacca Fava - con le invettive, le minacce, gli insulti alla magistratura italiana, peraltro pronunciate in una sede internazionale, il presidente del Consiglio ha superato ogni limite. Se alcuni magistrati stanno sovvertendo l'ordine costituzionale, come Berlusconi afferma, e' giusto che ne rispondano. Ma se, come noi crediamo, venisse dimostrato che le accuse di Silvio Berlusconi sono infondate, e non sono altro che un modo surrettizio per colpire la magistratura, il giorno dopo il premier dovra' presentare le sue dimissioni per essere giudicato nelle sedi competenti'.
'Mi rivolgo allora - conclude - ai segretari dei partiti dell'opposizione parlamentare e non, a Veltroni, Di Pietro, Diliberto, ai Verdi, all'Udc, ai dirigenti di Rifondazione: occorre che l'opposizione chieda un incontro urgente al Presidente della Repubblica. Le accuse lanciate oggi sono troppo gravi per essere derubricate al gusto di battute di un capo di governo in trasferta'

In risposta alle dichiarazioni dell'On.Zavettieri

Zavettieri partecipi con noi al Congresso.

 

Non comprendo l'accanimento proveniente da più parti ai danni di Riccardo Nencini in seguito alle recenti dichiarazioni del Segretario del PD. Veltroni ha avanzato una chiara ed inequivocabile apertura al dialogo tra forze riformiste che passi per un reciproco rispetto delle identità e per il riconoscimento dell'autonomia socialista.

Tale è il risultato lampante di un ripensamento del loft in merito alla perdente strategia dell'auto-sufficienza, ed al riconoscimento della rinnovata spendibilità di spessore e contenuti che la proposta di candidatura alla segreteria del PS di Riccardo Nencini ha già sortito.

Meravigliano altresì le infondate illazioni rilasciate dall'On.Saverio Zavettieri sulla volontà di Nencini di "traghettare" il nostro Partito all'interno del PD. Proprio mentre il Presidente del Consiglio della Regione Toscana ribadisce con fermezza la linea autonoma e corsara del PS, per un partito deviante e federale, e sottolinea la volontà di voler riallacciare i rapporti con il mondo intellettuale e con la sfera giovanile, trovo innaturale lo sganciamento dello stesso Zavettieri, che da sempre ha auspicato tale prospettiva.

In definitiva, invito l'On.Zavettieri a contribuire attivamente alla costruzione del Partito Socialista, anziché emettere sentenze affrettate, che, come la storia ci insegna, hanno portato alla continua "scissione dell'atomo".

 

Francesco Gennaro

Primo Firmatario Allegato III Mozione

 



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Convocazione 1° Congresso Provinciale PARTITO SOCIALISTA

Commissione Congressuale
Partito Socialista
Provincia di Macerata

Agli iscritti al Partito Socialista
della Provincia di Macerata

OGGETTO : Invito al 1° CONGRESSO PROVINCIALE
DEL PARTITO SOCIALISTA

Caro Compagno, Cara Compagna,
sei invitato/a a partecipare al

1° Congresso del Partito Socialista
- Provincia di Macerata -
che si svolgerà

VENERDI’ 27 GIUGNO 2008 ORE 17.30

presso HOTEL GRASSETTI - CORRIDONIA

Presenzieranno l’On. BOBO CRAXI,
membro del Comitato Promotore Nazionale PS

e l' On. ALESSANDRO BATTILOCCHIO,
deputato PSE al Parlamento Europeo.

Questo il programma dei lavori:

ore 17.30 Nomina della Commissione Verifica Poteri ed insediamento
della Presidenza

ore 17.45 Relazione del Coordinatore Costituente PS della Provincia di Macerata
IVO COSTAMAGNA

ore 18.00 Relazione del Capogruppo PS Provincia di Macerata
FRANCESCO ACQUAROLI

ore 18.15 Interventi degli invitati

ore 19.15 Intervento dell’On. BOBO CRAXI
Comitato Promotore Nazionale PS

ore 20.00 Pausa lavori e cena

ore 21.00 Illustrazione delle mozioni congressuali

ore 21.45 Dibattito

ore 23.15 Votazioni:

1. Elezione 30 delegati Congresso Regionale

2. Elezione Segretario Provinciale

3. Elezione Direttivo Provinciale

4. Elezione Commissione di Garanzia Provinciale

5. Elezione Collegio Revisori dei Conti Provinciale

Ti ricordiamo che, per esercitare il Tuo diritto di voto, dovrai esibire un valido documento di riconoscimento. Qualora il Tuo nominativo non dovesse risultare dall’ultimo elenco degli iscritti compilato dal Comitato Promotore Nazionale, potrai votare, purché residente in provincia di Macerata, previa esibizione della Tessera o della ricevuta attestante l’avvenuto pagamento della quota di iscrizione entro il 30 aprile 2008.

Confidando nella Tua partecipazione per celebrare un momento centrale nella vita del nostro Partito, Ti rivolgiamo un saluto fraterno.

Macerata, 21 giugno 2008

La Commissione Congressuale Provinciale PS

sabato 21 giugno 2008

*Convocato il 1° Congresso del Partito Socialista della Provincia di Macerata - Venerdi' 27 Giugno 2008, dalle ore 17.30, Sala Convegni Hotel Grassetti (Corridonia)*

La Commissione Congressuale Provinciale ha convocato, con voto
unanime, LA PRIMA ASSEMBLEA CONGRESSUALE DEL PARTITO SOCIALISTA DELLA
PROVINCIA DI MACERATA. Un'unita' raggiunta su procedure e regole che
fa' da "viatico" ad un Congresso di larga convergenza politica e di
forte tensione unitaria. Questo nella consapevolezza che il permanere
di una, anche serrata, dialettica interna puo' continuare ad avere un
significato solo se inserita in un contesto di reciproco
"riconoscimento". Si potra' tentare di affrontare l'attuale
difficilissima situazione del Partito solo se riusciremo, tutti
insieme, a rapportarci in modo diverso con la comunita' maceratese ed
i suoi problemi, con le istituzioni e con le altre forze politiche.
Purtroppo per ricostruire una forza di sinistra, larga e plurale ma di
ispirazione liberalsocialista, non tutto dipendera' da noi. Il modo
migliore per ricordare, anche in provincia di Macerata, Luciana Nenni
e', pero', quello di attuare un insegnamento che il padre, Pietro,
soleva ripetere e che ha trasmesso a tutti noi: "OGNUNO FACCIA CIO'
CHE DEVE, ACCADA QUEL CHE PUO'". PROVIAMOCI, COMPAGNI! - La lettera di
invito verra' spedita a tutti i circa 650 iscritti al PS e la stessa
conterra' sia il PROGRAMMA DETTAGLIATO DEI LAVORI (che verra'
pubblicato, al piu' presto, anche su questo Blog) e sia il nome del
compagno/a del COMITATO PROMOTORE NAZIONALE che presenziera' e
concludera' il Congresso. OGNI ISCRITTO SOCIALISTA SAPPIA CHE
PARTECIPARE ED ESPRIMERE IL PROPRIO VOTO AL CONGRESSO E' UN
FONDAMENTALE DIRITTO-DOVERE DI OGNI VERO MILITANTE! Ivo Costamagna

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Ivo Costamagna
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ps-macerata.blogspot.com

venerdì 20 giugno 2008

Roberto Vezzoso ritira le dimissioni

Con estremo piacere, do notizia della scelta di Roberto Vezzoso di ritirare le proprie dimissioni da membro della Commissione Congressuale Provinciale.

Convocata per oggi alle ore 18,30 in Civitanova Marche la Commissione Congressuale di Macerata, sono ben lieto di ritirare le mie dimissioni.
La politica passa anche attraverso il rispetto delle forme e degli uomini.

Roberto Vezzoso
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Riccardo Morelli

Comunicato di Roberto Vezzoso

Pubblico a malincuore, su sua richiesta, un comunicato di Roberto Vezzoso relativo alla situazione della Commissione Congressuale Provinciale di Macerata.
Nell'attestare pubblicamente l'impegno, la serietà e la dedizione con le quali ha svolto la propria funzione, colgo l'occasione per invitarlo a ritirare le proprie dimissioni, che avrebbero l'effetto di privare la Commissione di un contributo importante.

AD OGGI, VENERDI 20 GIUGNO 2008, LA COMMISSIONE PROVINCIALE DI MACERATA
NON E' STATA CAPACE DI AUTOCONVOCARSI E DI NOMINARE AL SUO INTERNO UN COORDINATORE COME PREVISTO DAL REGOLAMENTO CONGRESSUALE.
DICHIARATI MOTIVI POLITICI E DI MEDIAZIONE FRA ALCUNE PARTI DEL VECCHIO PARTITO SONO LA CAUSA DI QUESTO RITARDO NEGLI ADEMPIMENTI CONGRESSUALI.
RITENENDOMI IMPOSSIBILITATO A SVOLGERE IL COMPITO A CUI ERO STATO CHIAMATO PER VOLONTA' ALTRUI, NON MI RIMANE CHE RASSEGNARE LE MIE DIMISSIONI DALLA COMMISSIONE PROVINCIALE DI MACERATA.

ROBERTO VEZZOSO

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Riccardo Morelli

giovedì 19 giugno 2008

Ciao Luciana!



da www.partitosocialista.it

Questa notte, a Roma, si é spenta Luciana Nenni.
Ciao Luciana!

19/06/2008 - “La scomparsa di Luciana Nenni costituisce un grave lutto per tutta la comunità dei socialisti italiani che ancora rammentano la vicinanza e il fiero ed entusiasta spirito di militanza che ha sempre mostrato”. Lo afferma Giuseppe Albertini, presidente della commissione congressuale del Partito socialista in un telegramma inviato a Pierpaolo Nenni, nipote di Luciana, esprimendo il cordoglio, dei militanti e dei dirigenti del Partito Socialista.
“Tutti noi – prosegue Albertini - la ricordiamo in prima fila ai nostri congressi ed impegnata al nostro fianco, fino a che la salute l’ha sostenuta, nelle battaglie elettorali che in questi anni difficili abbiamo sostenuto”.
“Con Luciana Nenni scompare un’autentica socialista, un’amica, una compagna” Aggiunge Pia Locatelli. “Luciana – prosegue– ha dimostrato una coerenza di vita che l’ha portata a essere sempre vicina a noi anche nei momenti più difficili, quando sarebbe stato molto più comodo abbandonarci. Sempre presente a tutti i congressi, dello Sdi, fu la prima a mettere la firma per la presentazione della lista della Rosa nel pugno alle politiche del 2006. Con lei – conclude Locatelli – se ne va un altro pezzo della nostra gloriosa storia, il suo insegnamento e il suo esempio di vita devono essere uno stimolo ad affrontare le attuali difficoltà del Partito socialista e della sinistra italiana”
Riccardo Nencini, che questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il nipote di Luciana Pierpaolo, ha ricordato che “ Luciana aveva sempre mantenuto un legame forte con la famiglia socialista e fino all'ultimo ha seguito con passione e coinvolgimento le vicende del partito. Ci mancherà, - ha aggiunto - non solo perché rappresentava l'ultimo pezzo di una storia di cui oggi i socialisti sono impegnati a raccogliere l'eredità ma anche perché la sua vita, così come quella delle sorelle Giuliana e Vittoria, è stata una testimonianza di quei valori di giustizia e di libertà che grazie a suo padre sono diventati patrimonio comune per tutti gli italiani».

La camera ardente sarà aperta domani, venerdi 20 giugno, per l'intera giornata, presso l'ospedale Santo Spirito di Roma


I compagni socialisti della Federazione Provinciale di Macerata si uniscono al cordoglio della famiglia Nenni.

*Assemblea Provinciale di Sinistra Democratica Per il Socialismo Europeo - INVITO*

Cari Compagni, estendo a voi tutti, a partire dai rappresentanti
politici ed istituzionali socialisti ai vari livelli, l'invito che ho
ricevuto dal Coordinatore Provinciale di SINISTRA DEMOCRATICA,
compagno Igino Colonnelli, nella mia veste di Coordinatore della
Costituente Provinciale del Partito Socialista. Questo il testo:
VENERDI' 20 Giugno 2008, ore 21, a Macerata, Sala di Via Verdi 10a, si
svolgera' L'ASSEMBLEA PROVINCIALE DI SINISTRA DEMOCRATICA PER IL
SOCIALISMO EUROPEO in preparazione della Conferenza Nazionale
(Chianciano 27-28-29 Giugno 2008). Ci e' gradito rivolgervi l'invito a
partecipare alla nostra assemblea e ad ascoltare la proposta politica
di Sinistra Democratica che sara' presentata dal Coordinatore
Nazionale CLAUDIO FAVA auspicando che, nei prossimi mesi, possa tra di
noi estendersi e rafforzarsi il confronto in vista delle Elezioni
Provinciali e Comunali del 2009.

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Ivo Costamagna
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*Stasera, Giovedi' 19 Giugno alle ore 17.30, presso la Sala del Consiglio della Fiera di Ancona, MANIFESTAZIONE SOCIALISTA. Interverra' il compagno RICCARDO NENCINI candidato alla Segreteria Nazionale del PS*

Si tratta di una Manifestazione Pubblica ed e', aldila' della
presentazione della Mozione Congressuale "Per un Nuovo Inizio del
Partito Socialista", la prima iniziativa socialista a livello
regionale dopo le elezioni di Aprile. Sarebbe importante dare un
"segnale di vitalita'" con, a prescindere dalla Mozione di
"appartenenza", una massiccia partecipazione dei compagni che sono
TUTTI INVITATI. Ivo Costamagna (Coordinatore Partito Socialista
Provincia di Macerata)

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Ivo Costamagna
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mercoledì 18 giugno 2008

e Veltroni ci riprova...leggere "il Baratto" di Michele De Lucia esattamente 5 centesimi a pagina ben spesi ;-)

Nomine in Rai/ Il king maker di Veltroni tratta con il PdL e punta su Sassoli al Tg3, Balzoni per il Gr Radio e Augias a una vicedirezione
Mercoledí 18.06.2008 16:07
Nuovi scenari si profilano in Rai. E se sulla Giustizia tra maggioranza e opposizione è scontro, o almeno così sembra, a Viale Mazzini la collaborazione tra gli uomini del PdL e gli emissari del Pd è ancora in piedi.

New media/ Rai cerca online i nuovi autori. L'ad di Rainet Piero Gaffuri ad Affari
Il king maker della Rai per conto di Veltroni? E' il "sempreverde" Realacci... che ha ormai soppiantato Cuillo nel cuore dei giornalisti di Saxa Rubra... ebbene, quali sono le candidature che il Pd non prodiano intende portare avanti negli incontri con il padrone Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio?

David Sassoli (per il Tg3), Giorgio Balzoni (per il Gr Radio), Montanari (quirinalista). Per una vicedirezione Realacci punta su Natalia Augias, Albertazzi, Ferri e Filippo Gaudenzi...

*E ADESSO I SOCIALISTI MACERATESI E MARCHIGIANI FACCIANO COME LA NAZIONALE DI CALCIO (...ANCHE SENZA GLI STIPENDI MILIONARI)*

Non vincevamo (rigori a parte) da trentanni con la Francia, eravamo...
"appesi ad un filo", il futuro non dipendeva solo da noi ma anche dal
comportamento di altri (Olanda), la nostra "grande storia" rischiava
di non bastare per eliminare una modesta Romania, non vinciamo in
Europa da quarantanni..... Potete "leggere" da soli quante
similitudini ci sono con la situazione attuale dei Socialisti. E' per
questo che mi auguro che al nostro CONGRESSO PROVINCIALE si verifichi
cio' che e' successo all'Italia ieri sera. Uno "SPIRITO DI GRUPPO" in
cui ognuno abbia il suo "RUOLO", UNITI dalla volonta' di raggiungere
un obiettivo molto difficile ma non impossibile, PASSIONE, IDEE e
GENEROSITA' per ricostruire un "gioco di squadra" che faccia passare,
ad "altri", quell'atteggiamento di sufficenza con cui ci guardano oggi
malgrado non possano proprio permetterselo (vedi risultati Elezioni in
Sicilia). E poi un... "CASSANO FURIOSO" che, recuperato e trasformato,
diventa uno dei punti di forza, un.."LUCA TONY" che aspettendo di
sbloccarsi ed iniziare a segnare intanto si sacrifica per la squadra
e, soprattutto, un "DONADONI" che smentisce tutti i "de profundis" e
dimostra che il lavoro quotidiano e le vecchie amicizie (con...Marco)
a volte sono fondamentali per evitare i... "biscotti". Adesso possiamo
pensare alla SPAGNA proprio come, se sapremo fare cio' che dobbiamo,
potrebbe succedere ai Socialisti che, da tempo, hanno in ZAPATERO il
loro riferimento piu' importante. FORZA COMPAGNI, FACCIAMO RINASCERE
LA SPERANZA CHE ANCHE IN ITALIA, COME IN EUROPA, CONTINUERA' AD
ESISTERE UNA FORZA LIBERALSOCIALISTA! PROVIAMO A DARE, ANCHE DALLA
PROVINCIA DI MACERATA, IL NOSTRO CONTRIBUTO AD... "UN NUOVO INIZIO".
Ivo Costamagna

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Ivo Costamagna
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lunedì 16 giugno 2008

e se ...

La rivincita del garofano all'ombra di Berlusconi


• da La Stampa del 16 giugno 2008, pag. 5


di Federico Geremicca

erano una voltai socialisti... Nient’affatto: non solo i socialisti ci sono ancora, ma sono di nuovo massicciamente al governo. E non basta, perché leggi l’ultimo rilevamento sul livello di fiducia che gli italiani ripongono in Silvio Berlusconi e nei suoi ministri(Ipr Marketing per "la Repubblica") e ti stropicci gli occhi, perché quasi non ci credi: primo Tremonti e, a seguire, Brunetta, Frattini e Maurizio Sacconi (a pari merito, in verità, con Bobo Maroni). Quattro socialisti. E soprattutto la troika economica al completo: cioè, il pacchetto di mischia nelle cui mani sono la ripresa del Paese e le sorti stesse del governo del Cavaliere. Il risultato, ovviamente, sorprende. E naturalmente può esser spia di due cose opposte: che l’Italia ha finalmente fatto pace con un pezzo travagliato ma importante della sua storia; oppure che la sua storia l’ha dimenticata, o addirittura l’ignora: visto che chi ha trent’anni oggi ne aveva quattordici nel ‘92, troppo giovane - forse - per ricordare e dare un senso alla bufera di Tangentopoli. Sia come sia, i socialisti sono li: in testa alla classifica dei migliori. E mai, nemmeno ai tempi di "mamma Dc", tutti i dicasteri economici sono stati nelle mani di un partito solo. E’ un bene? E’ un male? E soprattutto: continuano a "comportarsi da socialisti", cioè facendo gruppo nel gruppo, costituendosi in lobby, salvo poi litigare in nome di antichissimi rancori?



«Intanto è una bella rivincita, e mi passi la soddisfazione anche se può sembrare un po’ retrò», dice Giuliano Cazzola, economista, vicepresidente della Commissione lavoro di Montecitorio, e uomo di raccordo della "troika". «Non solo: hanno cominciato muovendosi molto bene. Penso a Tremonti sui mutui e sull’idea di anticipare la Finanziaria; a Brunetta con le sue iniziative sulla Pubblica amministrazione e i cosiddetti "fannulloni"; e poi a Sacconi che ha avviato col piede giusto il dialogo con le parti sociali». In fondo, si può dire lo stesso (cioè bene, per ora) per Frattini, già molto attivo alla Farnesina, e per alcuni degli ex Psi della squadra: da Cicchitto (capogruppo alla Camera) a Stefania Craxi fino all’onnipresente Paolo Bonaiuti. L’impronta socialista sul governo, dunque, è forte: certo più forte di quella degli ex de. «Nel precedente esecutivo la punta era Beppe Pisanu - spiega Peppino Caldarola, ex direttore de l’Unità - Oggi vedo solo figure di serie B - come Scajola - e altre nemmeno del tutto ortodosse, come Alfano e Fitto...».



Lavorano in squadra i socialisti di Berlusconi? Fanno lobby? Certamente sì. Si sostengono nei passaggi stretti e stringono patti quando c’è da metter mano a faccende di potere: per esempio sarebbe loro, si dice, l’idea di puntare su Stefano Parisi per la sostituzione di Cappon sulla poltrona-chiave di direttore generale della Rai. E non disdegnano, naturalmente, un po’ di baruffe con gli amici-nemici ex de ogni volta che se ne presenta l’occasione. L’ultima, per dire, vedrebbe contrapposti Tremonti e Gianni Letta. Oggetto del contendere il deficit accumulato dalla Regione Lazio nel settore della Sanità: il ministro dell’Economia spinge per soluzioni drastiche, fino al commissariamento; Letta sarebbe più prudente, preoccupato - si dice - che a fare le spese del piano di rientro possano essere ospedali come il Gemelli e cliniche cattoliche. Ma nella sostanza, a governo ancora in piena luna di miele, a prevalere sul lavoro di lobby e su questo o quel braccio di ferro, prevale l"‘attivismo programmatico" della folta pattuglia ex Psi e il loro sfornare idee a raffica: dall’attacco ai "fannulloni", appunto, al Tremonti "Robin hood" partito lancia in resta contro i petrolieri. Idee che originerebbero, addirittura, da antiche suggestioni socialiste. Insomma: realizzare con Berlusconi quel che non fu possibile nell’era di Bettino. Dice Rino Formica, grande vecchio del Psi col quale Tremonti ha a lungo collaborato in passato: «Per chi ha memoria, la sortita di Brunetta sui "fannulloni" non è altro che lo sviluppo della nostra teoria sui meriti e i bisogni: prima battaglia contro un egualitarismo banale e inutilmente livellatore. Quanto a Tremonti... Ci sentiamo quasi tutti i giorni, e vedo che in lui continuano a convivere due sentimenti opposti: un evidente sinistrismo sociale e la presa d’atto, non recente, dell’inconsistenza valoriale della sinistra».



A Rino Formica la presenza socialista al governo pare una garanzia dopo il recente terremoto elettorale: «L’esclusione della sinistra dal Parlamento e la leggerezza del Pd, comprimono ogni dialettica sociale e politica nel recinto della maggioranza e del governo: dunque è una fortuna avere li tanti socialisti». Socialisti, non craxiani: perché nessuno di loro era parte del giro stretto di Bettino. «Ma non direi che è un problema perché, in fondo, c’è chi colma questo vuoto...», dice con una delle sue solite battute. Già. Il più craxiano del governo, in fondo, è proprio il premier: amico di Bettino e solidale anche nei giorni del declino, quando era tutto uno scappare di qua e di là...

Lettera aperta ai compagni socialisti - Rino Formica

Congresso PS: Formica scrive a
Locatelli, Nencini e Sollazzo
12 giugno 2008

Cara Pia, Caro Riccardo, Caro Angelo,
conosco e rispetto la vostra storia umana e politica, vissuta interamente nella famiglia socialista.Dinanzi alle grandi difficoltà del recente passato non vi siete arresi e con la stessa determinazione volete affrontare i disagi del domani. Attenzione, però, a non peccare di titanismo.Il dramma socialista è all’interno del disastro della sinistra italiana. La responsabilità socialista di questa debacle è marginale. Ma ciò che rende temerario il vostro sforzo è il dover constatare che il crollo della sinistra storica nasce all’interno della crisi del nostro sistema politico fondato su la forza creatrice e sorvegliante dei grandi partiti di massa.La colpa che possiamo tranquillamente riconoscere a noi stessi è che non abbiamo saputo tradurre in reale azione politica la felice intuizione della “grande riforma”. Ed è così che ci è caduto addosso il concentrato distruttivo della triplice crisi: istituzionale, politica e sociale. Ho scritto una lettera aperta ai compagni socialisti che andranno al Congresso nel mese di luglio. Questa lettera la invio a voi tre non per recriminare o polemizzare. So che avete un’anima pulita ed una mente libera ed è per questo che non vorrei assistere alla distruzione di un’altra pattuglia di cavalieri polacchi.Arretrare è la più difficile arte militare da dover applicare nella vita. Il vostro impegno non sarà sciupato se la correzione di linea non sarà intesa come fuga ma come ricerca di più fruttuosa riscossa.
Vi allego la lettera aperta e vi auguro buon lavoro!


Con fraterna amicizia.

Rino Formica
*****
Lettera aperta ai compagni socialisti

Care compagne e cari compagni,

la Costituente socialista non ha retto alla prova del fuoco elettorale. Una prova ineludibile per chi voglia proporre al paese un’utile e chiara risorsa di governo (tale è stato sempre agli occhi dei lavoratori italiani il socialismo democratico e riformista) e non solo una testimonianza politica e ideale. L’iniquità della legge elettorale combinata con l’insolenza dell’appello al voto utile spiegano solo in parte l’assai magro risultato. Né interessa qui disquisire sul deficit di leadership politica o sulla debolezza dell’attuale gruppo dirigente, quando ha voluto caricare il peso eccessivo delle ambizioni personali sulle fragili spalle di una proposta politica che alcuni di noi voleva larga ma che altri invece hanno ristretto dentro le antiche pratiche del carrismo, questa volta legando le scarse forze dei socialisti non tanto a una prospettiva politica ma a un personaggio, Romano Prodi. Se si aggiungono le passate compagnie radicali, certamente affini ma non organiche alla storia del socialismo italiano, che hanno costretto la proposta socialista dentro il mono-tema del laicismo, una maschera di ferro applicata alle potenzialità e alla vitalità del socialismo italiano, come si erano espresse dal Midas in poi nelle forme della “questione istituzionale”, diventa ancor più chiara la lettura della crisi della Costituente socialista.

L’elemento che rende incerto non solo il quadro politico ma quello democratico è costituito dalla quasi assenza di voci che reclamano l’urgenza della “questione istituzionale”, vale a dire la necessità e la priorità di rimetter mano al patto costitutivo, al suo nucleo centrale, al principio fondante dal quale partì l’opera della Carta costituzionale. Non stiamo quindi parlando di ordinaria manutenzione. Stiamo ponendo il tema della straordinaria revisione. E se ci fu nel lavoro costituente un punto di partenza da riprendere, non per una eccentrica volontà di “ridiscutere tutto” ma per leggere dentro la storia della Repubblica senza lenti ideologiche, decifrarne le contraddizioni e ricercare le soluzioni, quel punto di partenza va ricercato nell’ordine del giorno Perassi nel quale veniva detto che “ La seconda sottocommissione, ritenuto che né il tipo di governo presidenziale, né quello del governo direttoriale risponderebbero alle condizioni della società italiana, si pronuncia per l’adozione del sistema parlamentare “. Nel quale Odg l’opzione parlamentare è da preferire alle altre non per un giudizio di valore ma in quanto corrispondente alla democrazia compromissoria che solo il sistema parlamentare poteva sostenere.

La domanda oggi è: quel principio da cui partì la Costituente, con l’adozione del sistema parlamentare, che aveva le sue ragioni nel compromesso di due sistemi politico-ideologici cui corrispondeva la divisione del mondo in campi contrapposti, regge ancora il peso dello stravolgimento degli equilibri di potenza e della scala dei valori ideologici e culturali in atto?

Non c’è dubbio che la Carta costituzionale è un capolavoro di unità, non esercizio di machiavellismo politico, cui si applicò una classe dirigente di prima grandezza e che non avremmo mai più avuto. Tenere assieme, formando una “comunità di visione”, la rappresentanza del comunismo internazionale, quella delle liberaldemocrazie occidentali vittoriose, la forza morale e politica della Chiesa cattolica, il ventre molle del conservatorismo nazionale, è stata operazione grandiosa. Non lavoro di banale compromesso, di sommatoria di elementi diversi, ma creazione in Italia di una via originale (la “terza via”) alla formazione della base democratica e alla governabilità.

Cosa rimane oggi della Terza via? Con la scomparsa dei partiti storici, con la chiusura (potremmo dire) delle due ambasciate, del comunismo internazionale (il PCI) e del cattolicesimo politico (la DC) e con il venir meno di quella particolare forza, di quel particolare fermento politico che fu il PSI, con le sue incertezze, le impennate, ma con l’indiscusso dinamismo che frenò l’incedere della crisi del parlamentarismo, l’impalcatura del sistema parlamentare sta piegandosi pericolosamente.

Tutti ne sono consapevoli, molti reclamano profondi rimaneggiamenti “tecnici”, qualcuno denuncia l’inadeguatezza delle tecnicalità, ma l’unico “tavolo riformatore” oggi veramente affollato è quello delle leggi elettorali. E si comprende. A partiti virtuali, ad organizzazioni usa e getta, a classi dirigenti residuali, sopravvissute e selezionate con strumenti populistici, a culture politiche non più feconde ma prodotte per successive incorporazioni di suggestioni alla moda e quasi sempre d’importazione, non resta che la scorciatoia delle leggi elettorali. Per guadagnar tempo, per non deperire, per far fronte all’emergenza della governabilità.

Ci sono anche teorici, non sappiamo quanto disinteressati, di un simile stato di cose e che fanno di necessità virtù. Citiamo per tutti il prof. Valerio Onida, il quale in un recente opuscolo edito dal Sole-24 ore (sarà un caso?), rileggendo la Costituzione, scrive:

“Il sistema parlamentare scelto dal costituente italiano presenta caratteri di massima flessibilità: è in grado di funzionare in modi assai diversi, in presenza di sistemi politici diversi. (…). E’ chiaro come sia importante il modo di formazione della Camere, cioè il sistema elettorale”.

Ecco servita la riforma. Non è necessario ripensare alle ragioni che portarono all’ascesa e poi alla cancellazione della prima repubblica, che sono le ragioni dalle quali far discendere le culture e le idee di rinnovamento. Serve, per toglierci dalle ambasce, soltanto l’intercambialità dei sistemi elettorali che dovranno servire di volta in volta le specifiche esigenze della governabilità (locale? nazionale? sovra-nazionale?). Serve un metodo, la flessibilità, da applicare a tutti i livelli, dal sistema dei partiti a quello istituzionale, ma non agli interessi consolidati e corporati, per questi non c’è flessibilità, per questi vale il principio della centralità.

Dobbiamo dire con chiarezza al paese che è in atto una linea tendente a svuotare (flessibilizzare secondo Onida) gli strumenti e le idee della politica, promuoverne la loro fungibilità, teorizzando il carattere liquido, transeunte, empirico delle istituzioni e delle forme della politica. Partiti liquidi e leggeri, istituzioni flessibili, teorie politiche empiriche. Il “pieno”, (vale a dire i contenuti pesanti) è dato dai centri di alimentazione, riproduzione e conservazione dei giacimenti valoriali, identitari, religiosi e così via. Partiti leggeri incastonati dentro quadri di riferimento pesanti. Questa sembra essere la soluzione che si va preparando.

La vediamo operante in Italia, attraverso il rapporto passivo e strumentale dei due schieramenti, di destra e di sinistra, con la Chiesa cattolica. Un rapporto che vuole nascondere il vuoto e la liquefazione delle forme della politica.

Un rapporto tra l’altro considerato non utile perfino dalla parte più avanzata della Chiesa cattolica che, per mantenere la credibilità e la forza dei propri “giacimenti” valoriali, ha bisogno di un sistema di relazioni con la società e con la politica che si alimenta attraverso la dialettica e la competizione tra la propria visione e quella dello Stato laico.

Per il motivo del rapporto sterile con la “questione cattolica” avuta dal centrodestra e dal centrosinistra, è stato un errore inchiodare la proposta laica dei socialisti alla fissità della denuncia delle “interferenze” delle gerarchie, piuttosto che porre la questione di una nuova laicità, condivisa da tutte le componenti della società e in grado di far uscire la questione cattolica dalle secche dello scambio politico.

Ritorniamo alla domanda iniziale: perché la crisi irreversibile della Costituente socialista? Abbiamo detto delle ragioni della congiuntura politica, delle avversità, della gracilità del partito, dell’illusione di lanciare un progetto facendo leva sulla sua coerenza intrinseca, senza il supporto degli apparati, senza il consenso delle macro-strutture dei poteri. Ma c’è una ragione ancora più profonda che spiega l’esaurimento della Costituente, e questa sta nella realtà delle cose, nella fine definitiva dei partiti storici della repubblica.

In sostanza con la Costituente socialista si voleva ridare vita, in uno slancio sentimentale estremo, alla storicità (vale a dire alla necessità storica) del socialismo riformatore in un quadro politico nel quale la storia dei partiti s’è fermata, non c’è più e con essa le culture e, se vogliamo, anche le sotto-culture. Oggi sono rimasti i simulacri del vecchi partiti, solo maschere vagamente somiglianti.

Va subito però aggiunto che il mutamento della geografia dei partiti storici non è avvenuto solo per fattori esterni, per volontà occulta di poteri oscuri, è avvenuto perché è venuta meno nel ceto politico e nella società, in un momento particolare di passaggio epocale (la crisi del comunismo, l’affacciarsi della globalizzazione e, in Italia, l’urgenza di nuovi modelli di governabilità che poggiassero su un nuovo patto costituzionale), è venuta meno, dicevamo, l’intelligenza e la volontà di concepire per la politica nazionale una grande stagione di revisionismo.

Se vogliamo individuare il punto di caduta del sistema democratico della Prima repubblica, questo sta precisamente nell’aver escluso dall’orizzonte della politica nazionale la fatica di dar vita a una fase di revisionismo, sostituendolo con il più comodo e tradizionale nuovismo. Il nuovismo ha dunque sconfitto il revisionismo.

Eppure non mancano i precedenti. All’inizio della storia della repubblica ci sono stati slanci di grande e audace progettualità, eccome! Da parte dei socialisti per come hanno voluto la rupture dell’esperienza della monarchia. De Gasperi per come ha disegnato e perseguito il tracciato liberaldemocratico e laico (laicità concepita da un cattolico liberale come lui) per la giovane democrazia. I comunisti per come hanno amministrato l’utopia rivoluzionaria nella continuità della tradizione storica nazionale e dentro le regole del costituzionalismo. Da parte del terzismo cattolico dei “professorini” che con grande tenacia e visione ideologica configurarono quel particolare compromesso politico e sociale con la sinistra che ha dato forma allo Stato e al rapporto tra politica, società ed economia.

Qui sta l’origine e lo snodo delle contraddizioni, qui bisognerà ritornare non per gusto della storiografia, ma per necessità politica e per l’avvenire.

Tutta roba del passato? Tutti temi da vedere in una dimensione di riflessione storica? Oppure è vero esattamente il contrario, vale a dire è proprio da un ripensamento di quel terreno di culture politiche e ripercorrendo il fiume carsico che ha portato quei fondamenti e quei principi a ibridarsi con i passaggi materiali e forzosi di revisione costituzionale e a confrontarsi con la mappa dei nuovi poteri, dei nuovi centri di potere cresciuti dentro e fuori i confini nazionali; è da questo insieme di modernità e nello stesso tempo di indebolimento della dimensione della politica, di invecchiamento dei partiti che bisogna ripartire per un nuovo revisionismo, per un nuovo riformismo di sistema.

Dobbiamo ammettere che la sinistra entra nella fase discendente quando manca a questo confronto, non riuscendo a ripensarsi fuori dei confini della propria tradizione, considerando la propria storia nei termini statici di conservazione dei patrimoni e non di dinamismo politico, in cui le tradizioni più vitali sono quelle che con maggiore velocità intercettano le sfide della modernizzazione e ne assorbono i fermenti positivi.

Eppure dovremmo, noi socialisti, trarre lezione dal non lontano passato quando, dopo la prima grande scossa che rovinò direttamente sul sistema dei partiti democratici (ci riferiamo a Tangentopoli) vedemmo l’albero della furia giustizialista e non scorgemmo la foresta della crisi del sistema.

Chi meglio dei socialisti poteva, allora, sparigliare il gioco delle forze conservatrici immettendo nel circuito della democrazia bloccata la forza fluidificante della grande riforma (così dai socialisti chiamata e dagli altri derisa), della democrazia governante, come oggi affannosamente è denominata la forma moderna degli Stati?

Finì come sappiamo, con uno spostamento dell’asse politico a destra, cui contribuì lo stato maggiore ex comunista con la sua voglia di immettere il vino del nuovismo dentro le vecchie botti degli egemonismi e delle diversità.

Con l’inseguirsi delle leggi elettorali sempre più “alla carta” e a misura dello “stato di crisi”, è stato il trionfo del trasformismo, del falso bipolarismo che ci ha portato alle paludi di questi tempi, in cui (lo diciamo con tristezza) tre livelli di potere uniti, governo, opposizione e massimo garante, riescono a mala pena a tirare la carretta di una governabilità decente.

Non c’è chi non veda, a fronte di questo quadro, le ragioni della inevitabile caduta e la inadeguatezza della Costituente socialista.

Come e da dove ripartire? E’ evidente che una forza politica, benché ridotta nelle dimensioni e nel peso politico, non può rinunciare a battere il terreno della lotta politica nelle condizioni che la congiuntura impone. E la situazione mostra, a sinistra come a destra, processi di ristrutturazione profonda, sul versante del Partito democratico e della Sinistra radicale, rispetto ai quali i socialisti dovranno trovare forme e strumenti di intervento non minoritari, flessibili, adattabili a situazioni di grande fluidità e soprattutto con una iniziativa audace diretta al cuore della crisi.

Il socialismo italiano interromperà la sua fecondità, questo deve esser chiaro a tutti noi, se rinuncerà a sciogliere i nodi che stringono il Paese. Questi nodi si chiamano: riforma istituzionale, questione sociale e nuova laicità.

Della grande riforma istituzionale abbiamo qui cercato di delineare la dimensione sistemica e non tecnica entro la quale convogliare il confronto e abbiamo anche definito i confini della nuova laicità, da non chiudere nelle antiche dispute tra guelfi e ghibellini.

Anche per la questione sociale va ripreso il coraggio, va recuperato quello spirito audacemente riformista che alla metà degli anni Ottanta segnò con successo l’iniziativa socialista. Oggi come allora c’è uno spirito conservatore da battere, che si nasconde sotto la nostalgia di un’organizzazione del lavoro e di uno Stato assistenziale che appartiene al passato, a una fase nella quale la “classe operaia” è stata non soltanto categoria sociale e produttiva al pari delle altre ma categoria ideologica da usare come arma politica.

Per ragioni di brevità ricordiamo soltanto come i nuovi termini in cui oggi si pone in Italia e in Europa la questione sociale siano in debito con la stagione del riformismo socialista. Sempre per brevità diciamo che la questione sociale oggi si colloca in una dimensione larga, europea, al di fuori della quale c’è la resa senza condizioni alla deregulation selvaggia e a divisioni sociali sempre più acute. Ne sono consapevoli i sindacati? E’ concepibile la rappresentanza sindacale degli interessi compositi dei lavoratori saltando la dimensione sovra-nazionale delle leghe sindacali?

Questo è il terreno di rilancio del socialismo democratico italiano, questa la proposta che i socialisti devono porre alle forze politiche, in un momento in cui il sistema politico tutto è come un grande cantiere di costruzione e di rifondazione. Lo richiede la maturità della coscienza pubblica, la scomparsa del sistema dei partiti storici, delle culture politiche che hanno fatto la storia della democrazia repubblicana; è imposto dall’indeterminatezza dei partiti attuali, dalla moltiplicazione dei poteri, dalla stratificazione disorganica e confusa di questi, dall’irruzione potente e a volte prepotente dei poteri sovra-nazionali che, non incontrando sulla propria strada una forte statualità, entrano in contraddizione con i poteri propri della sovranità nazionale determinando non solo conflitti ma autentici ingorghi. A questo proposito condividiamo la proposta di Tremonti di dare al Parlamento europeo sulle materie già di competenza comunitaria il potere legislativo. E’ una proposta di trasparenza e chiarezza, impedirebbe intrusioni, sovrapposizioni e mediazioni burocratiche da parte di tecnocrazie piene di potere e vuote di rappresentanza.

E’ il solo modo, crediamo, di misurare la diversità strategica degli schieramenti politici a livello europeo (socialisti, popolari, liberali, conservatori) e la funzione concreta dei partiti sovra-nazionali. Oggi si distinguono sulla base delle logiche di appartenenza o del piccolo cabotaggio amministrativo; reggeranno l’urto delle grandi questioni epocali che confluiranno nel Parlamento europeo sotto forma di provvedimenti vincolanti e come si comporteranno i partiti europei di fronte al ridimensionamento con vincolo di legge degli interessi nazionali?

Chiediamo che su questa proposta i socialisti italiani aprano una discussione in sede europea e nazionale, per iscriverla non in un imprecisato calendario ma per inserirla all’ordine del giorno della prossima scadenza elettorale europea.
Cari Compagni e Care Compagne,

l’esaurirsi della forza motrice della Costituente socialista, costringe i partecipanti al progetto ad una riflessione nell’ambito dei luoghi di provenienza.

E’ per questa ragione che non ho nulla da ridire se anche voi rientriate nell’ambito del vecchio SDI, con i suoi riti, con i suoi problemi e con le sue difficoltà.

Le ragioni di casa hanno sempre una precedenza, ma non possono costituire uno scopo, perché un partito è innanzitutto una comunità di visione che deve saper parlare a chi è fuori.

Nuove alleanze, nuovi patti di tribuna istituzionale, nuovi programmi di governo ci devono interessare poco o niente, perché i socialisti non possiedono la forza materiale, l’aggiornamento della dottrina dell’autonomismo creativo, e sono privi degli strumenti istituzionali per incidere nei programmi di governo.

Possono creare le condizioni di un nuovo e profondo rimescolamento delle carte tra i due schieramenti.

Proporre un Referendum propositivo simile a quello dirimente e rivoluzionario che proposero Nenni ed i socialisti nel ’45.
Allora si scelse tra monarchia e repubblica oggi è indilazionabile scegliere tra democrazia parlamentare e democrazia presidenziale.

L’esito di questo referendum porrà i problemi delle nuove garanzie democratiche, delle nuove leggi elettorali stabili e non esposte alle convenienze di occasionali maggioranze, di una rinnovata e più alta coesione sociale e di un forte rilancio degli interessi nazionali nella Comunità Europea.

Buon lavoro e speriamo in un arrivederci.

Rino Formica

*SUCCESSO DELLE MANIFESTAZIONI "PRO TIBET" CHE SI SONO SVOLTE, QUELLA NAZIONALE, A ROMA E, NELLA NOSTRA PROVINCIA, A SAN SEVERINO MARCHE DOMENICA 15 GIUGNO*

---------- Forwarded message ----------
From: Radicali Italiani - Partito Radicale Nonviolento <info@radicali.it>
Date: Fri, 13 Jun 2008 14:07:46 +0200
Subject: MANIFESTAZIONE PRO TIBET A ROMA 15 GIUGNO. PARTECIPA!
To: ivocostamagna@gmail.com

Venerdi' 13 giugno 2008


Caro Ivo,

Ti invitiamo a partecipare a a questa iniziativa per non dimenticare
quanto sta accadendo in Tibet.


Matteo Mecacci

Rita Bernardini

Massimiliano Iervolino

TIBET: DOMENICA ALLE 17 MANIFESTAZIONE A ROMA, AL COLOSSEO, DELLA
COMUNITA' TIBETANA IN ITALIA. INTERVIENE MATTEO MECACCI

Domenica 15 Giugno alle 17 a Roma presso il Colosseo si terra' una
manifestazione convocata dalla Comunita' tibetana in Italia e aperta a
tutte le forze politiche per non dimenticare la repressione ancora in
corso in Tibet.

Dopo l'iniziativa parlamentare di Matteo Mecacci che ha fatto emergere
le divisioni esistenti all'interno del Governo sulla volonta' di
partecipare alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino, con
da un lato il Sottosegretario Mantica e il Ministro Meloni, contrari
alla partecipazione e dall'altro il Ministro degli Esteri Frattini che
non esclude affatto la presenza del Presidente del Consiglio
Berlusconi a Pechino, e' importante essere presenti a fianco dei
tibetani per chiedere alle nostre istituzioni di non dimenticare la
tragedia in corso in Tibet e chi si continua a battere per la liberta'
del popolo tibetano.

L'APPUNTAMENTO E' PER DOMENICA 15 GIUGNO ALLE 17 PRESSO IL COLOSSEO
MANIFESTAZIONE PER NON DIMENTICARE IL TIBET


..................................

Per non ricevere altre email inviare un messaggio a
cancellami@radicali.it inserendo nel testo del messaggio l'indirizzo
email del quale si vuole richiedere la cancellazione

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Ivo Costamagna
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*Riunione di Sabato 14 e Domenica 15 Giugno del "Dopo Chianciano"*

---------- Forwarded message ----------
From: Ivo Costamagna <ivopse1@vodafone.it>
Date: Mon, 16 Jun 2008 02:32:40 +0200
Subject: Riunione del \"Dopo Chianciano\"
To: ivocostamagna@gmail.com

La seguente pagina proveniente dal sito "Federazione dei Giovani
Socialisti" ti è stata inviata da Ivo Costamagna ( ivopse1@vodafone.it
). Puoi accederci presso l'indirizzo:
http://www.giovanisocialisti.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1072&Itemid=48


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Ivo Costamagna
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venerdì 13 giugno 2008

*Cronache da... un altro mondo: per "cacciare" i ROM(eni) non basta la... "Bossi-Fini", ci vorrebbe... Totti*

C'e' chi gioca a... RISIKO e chi a CALCIO. Io vorrei fare POLITICA e
partecipare ad un Congresso in cui i Socialisti riescano a ritrovare,
almeno, la consapevolezza di essere una, seppur piccola, Comunita' con
tanta Storia e tante Idee per il futuro ma che dovrebbe basarsi su di
un forte SPIRITO DI SOLIDARIETA', specie in una situazione
difficilissima come quella che stiamo vivendo. SPERO ancora che, a
tutti i livelli, questo si possa realizzare sconfiggendo la cronica
predisposizione dei socialisti all'autodistruzione. Tra il RISIKO ed
il CALCIO, comunque, preferisco il calcio: FORZA ITALIA (adesso che
c'e il PD.L si puo' tornare a dirlo)..... Si accettano suggerimenti a
"DONADONI" (pover'uomo) per Martedi' 17/6....

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Ivo Costamagna
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ps-macerata.blogspot.com

A proposito di politica

Domenica 15 si terranno in tutta Italia tavoli di informazione e volantinaggio a favore del Tibet, in appoggio alla manifestazione che si terrà a Roma.
Vorremmo fare due tavoli, uno a San Severino e uno a Macerata, che sono le città al cui consiglio comunale verrà presentata una mozione di adesione alla "Associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet".
Qualche consigliere provinciale è disposto a presentare analoga mozione in Provincia? A questo link potete avere tutte le informazioni
http://www.consiglioregionale.piemonte.it/organismi/altri_org/tibet/index.htm

Fateci sapere la vostra disponibilità per domenica pomeriggio.

Associazione radicale "Romolo Murri":
Adelio Bravi
Gianluca Gelsomino
Ivo Costamagna

giovedì 12 giugno 2008

*IL PD ED IL SOCIALISMO EUROPEO* Ivo Costamagna (Coordinatore Partito Socialista Provincia di Macerata)

---------- Forwarded message ----------
From: ivo costamagna <ivocostamagna@gmail.com>
Date: Thu, 12 Jun 2008 11:58:28 +0200
Subject: *IL PD ED IL SOCIALISMO EUROPEO* Ivo Costamagna (Coordinatore
Partito Socialista Provincia di Macerata)
To: cronaca.macerata@ilcarlino.net

Bruno Mandrelli pone dal Carlino, con l'intelligenza politica che gli
va riconosciuta, una questione che non riguarda solo il PD ma tutte le
forze politiche che si richiamano al Socialismo Europeo. Nella sua
riflessione parte da una affermazione importante ed impegnativa e
cioe' che "una forza riformista e progressista come il PD non possa
avere altra collocazione che nella grande famiglia del Socialismo
Europeo". Molto bene. Condivisibile e' anche la richiesta di un
allargamento, non solo nominalistico, dell'Internazionale Socialista a
tutte le forze progressiste. Ragionevole che, a quel punto, la
denominazione venga modificata in Internazionale dei "Socialisti e dei
Democratici". Mandrelli, tra l'altro, ricordera' che il primo ad
avanzare tale proposta, quasi 20anni fa', fu' Bettino Craxi allora
V.Presidente dell'Internazionale. Tale proposta e' stata, proprio
ieri, autorevolmente ripresa e rilanciata dal Capogruppo del Partito
Socialista al Parlamento Europeo, Martin Schulz. Non dovrebbero,
quindi, esserci problemi. Mandrelli sa bene che non e' cosi'. Non e'
il PSE a tenere.. "chiuse le porte" ma e' una parte consistente del PD
a non voler avere qualsiasi tipo di "rapporto" con una organizzazione
che si richiami alle idee, ai principi ed ai programmi di ispirazione
Socialista. Quelle di Blair e Zapatero anticipate, in gran parte,
dalla elaborazione politica e culturale del "nuovo corso" socialista
di Craxi, Martelli e Signorile. Una parte del PD, forse "vedovo"
dell'Ulivo Mondiale che non esiste piu' neanche come ipotesi, agisce
come se l'Europa dovesse, politicamente, diventare una sorta di...
"Italia allargata" in cui i socialisti europei dovrebbero dichiarare
esaurita la loro funzione e, "andando oltre", sciogliersi in un
indistinto Partito "di nuovo conio". In Italia ci stanno provando ma
in Europa non avverra'. Allora, perche', non lanciare, da Macerata,
la proposta di una LISTA COMUNE, ALLE ELEZIONI EUROPEE, DI TUTTE LE
FORZE CHE SI RICHIAMANO AL SOCIALISMO DEMOCRATICO come "viatico" per
un.."NUOVO PD?"

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Ivo Costamagna
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mercoledì 11 giugno 2008

*Commissione Congressuale Provinciale. MOZIONE 1(UIAS): Luca Cabascia, Giuseppe Iacopini, Riccardo Morelli - MOZIONE 2(LOCATELLI): Adelio Bravi, Anna Germoni, Roberto Vezzoso - MOZIONE 3(NENCINI): Lorenzo Anselmi, Ivo Costamagna, Luigi Tomassucci*

---------- Forwarded message ----------
From: ivo costamagna <ivocostamagna@gmail.com>
Date: Wed, 11 Jun 2008 08:09:31 +0200
Subject: *Nominata la Commissione Congressuale Provinciale. MOZIONE 1
(UIAS): Luca Cabascia, Giuseppe Iacopini, Riccardo Morelli - MOZIONE 2
(LOCATELLI): Adelio Bravi, Anna Germoni, Roberto Vezzoso - MOZIONE 3
(NENCINI): Lorenzo Anselmi, Ivo Costamagna, Luigi
To: ivocostamagna.mistero@blogger.com, ivocostamagna@gmail.com

Vedi Regolamento. Post e Commenti, anzi ognuno dica e scriva la sua
opinione.....

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*Prima la Politica.... per un Nuovo Inizio... nell'Unita' Identita' Autonomia Socialista... Sono tre Mozioni, NON UNA PARTITA DI... RISIKO!*

UNITA' chiedono, autorevolmente e con considerazioni, a mio avviso,
condivisibili, Valdo Spini e Giacomo Mancini. Altri, da noi, invece,
prima "predicano" CHIAREZZA e poi compiono atti tipici non di un
Congresso in cui e' in discussione la stessa sopravvivenza di una
forza socialista in Italia ma di una.... PARTITA DI RISIKO! PER CHI HA
UN'AUTENTICA PASSIONE PER IL SOCIALISMO ED I SUOI IDEALI E NON PER
POCO EDIFICANTI GIOCHETTI DI SOTTOPOTERE E' GIUNTO IL MOMENTO DI FAR
TORNARE A SENTIRE LA SUA VOCE. COSTRUIAMO LA MASSIMA UNITA' POSSIBILE
MA DAVVERO NELLA CHIAREZZA POLITICA! Ivo Costamagna (Coordinatore
Partito Socialista Provincia di Macerata)

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martedì 10 giugno 2008

Il futuro è adesso

Il coraggio di un nuovo inizio…

 

 

Care compagne e cari compagni,

sabato 14 giugno p.v., alle ore 10.30, a Firenze presso la sala del Gonfalone del Consiglio regionale si svolgerà un meeting nazionale con l'obiettivo di presentare e discutere la mozione3    "Un nuovo inizio per il Partito Socialista", che propone come candidato alla segreteria nazionale del PS Riccardo Nencini

L'iniziativa è promossa dal "Gruppo dei 100 giovani", che hanno aderito da subito a questo progetto con la composizione di una piattaforma di proposte ed idee, in forma di allegato: "Nuove generazioni e ruolo dei giovani nel PS".

L'incontro toscano sarà una prima tappa di un percorso volto fornire un contributo politico, di dinamismo, tenacia e freschezza, volto a restituire dignità, credibilità ed identità, peri il rilancio del Partito Socialista, nello scenario politico italiano.

Ce la faremo solo se riusciremo ad apportare una necessaria discontinuità, valorizzando il merito ed innescando un intelligente rinnovamento.

L'esempio calcistico magari non sarà il più idoneo, visto il negativo debutto agli Europei della nostra nazionale, però bisogna comprendere che se negli anni 80' eravamo una squadra da Champions League e nell'ultimo quindicennio in un modo o in un altro siamo riusciti a salvarci dalla retrocessione, ormai siamo a pieno titolo nella serie cadetta.

Occorre dunque rialzarci, costruendo un team garibaldino e "rompiscatole", con uno spogliatoio che sia un mix vincente tra vecchie glorie e giovani promesse, con un'autorevole storia nel cuore, ma con lo sguardo proiettato al futuro.

 

 

Contiamo sulla partecipazione di ognuno di voi, per pianificare insieme la svolta del nostro Partito.

Inizia una nuova storia…

 

 

 

 

-Nota organizzativa

-          la sede del consiglio regionale è sita in via Cavour 2(nei pressi di Piazza Duomo)

-          sarà gentilmente offerto il pranzo di sabato presso la Trattoria Nerone Via Faenza, 95/R

-          si dà, inoltre, la possibilità di pernottare per il venerdì sera e per il sabato sera presso l'Ostello Europa Villa Camerata, sito in Viale Augusto Righi 2/4. A soli 20 €

-          e' necessario far pervenire le adesioni a gruppodei100@libero.it sia per il pranzo sia per il pernotto entro e non oltre le ore 18 di mercoledì 11 giugno.

 

 

 

 

Francesco Gennaro

gruppodei100@libero.it

 



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