lunedì 30 giugno 2008

IL DOCUMENTO POLITICO approvato, con voto unanime, dal Congresso Provinciale del Partito Socialista di Macerata

1° CONGRESSO PARTITO SOCIALISTA

Provincia di Macerata


DOCUMENTO POLITICO PROVINCIALE


I socialisti maceratesi si accingono a celebrare il 1° Congresso del Partito Socialista sotto il segno di una ricercata e ritrovata unità.

Dopo anni segnati da dolorose divisioni oggi prevalgono, finalmente, le ragioni di unità e le esigenze di rinascita di un partito antico nei riferimenti valoriali ma che vuole essere nuovo nel modo di porsi rispetto ad una società che non è più quella del ‘900.

Ci auguriamo che ognuno voglia mettere da parte qualche possibile, residuale, riserva per provare segnare insieme un “nuovo inizio”. Riteniamo, infatti, che non vi sia un solo compagno che non valga la pena di coinvolgere positivamente in questa operazione di rinascita e rinnovamento. Per questo consideriamo gli organismi che andiamo ad eleggere aperti ad ulteriori, auspicabili, contributi da parte di altre realtà del partito e della società civile.

Siamo fiduciosi che l’orgoglio di essere socialisti, la prospettiva di costruire qualcosa di positivo per la società, la capacità di mettere a disposizione i propri talenti (di esperienza, di entusiasmo, di professionalità) prevalga su ogni altra motivazione contraria. Ciò non significa dimenticare il passato, ma superarlo razionalmente evitando di rimanerne prigionieri a vita.

A livello provinciale questo significa la caduta di ogni steccato tra dirigenza del partito e gruppo consiliare con il reciproco riconoscimento di ruoli e funzioni; significa fiducia e sostegno alla delegazione che rappresenta i socialisti all’interno del Consiglio e della Giunta Provinciale ed accettazione del principio del “primato del partito” e delle sue democratiche decisioni.

I socialisti vogliono riprendere a svolgere la propria azione di proposta, di stimolo e d’impulso per affrontare in maniera incisiva e concludente tutti i maggiori nodi politici che caratterizzano il nostro territorio (infrastrutture, rifiuti, sostegno allo sviluppo, ecc.) e lo faranno avendo come riferimento l’interesse dei cittadini e tutelando, pur nella necessaria ricerca di ampie convergenze, la propria autonomia.

La nostra collocazione è e resta nell’area di un centrosinistra democratico, riformista e liberale ed in questa prospettiva ricercheremo la collaborazione con tutti i soggetti sociali e politici affini non tanto e non solo per il marchio che espongono ma soprattutto per i contenuti delle loro proposte programmatiche e degli uomini che proporranno per realizzarli.

La nostra sarà, ad ogni livello territoriale ed istituzionale, una ricerca di collaborazione seria e responsabile, che offrirà lealtà e rispetto pretendendo fermamente altrettanto da ogni nostro interlocutore; che vorrà mettere innanzi a tutto la capacità di rispondere alle attese del territorio e della sua comunità; che vorrà massimizzare la partecipazione attiva della gente in ogni fase di elaborazione dei progetti politici ed amministrativi; che non si sottrarrà mai alla responsabilità delle scelte che, alla fine, la politica deve avere il coraggio di fare.

Autonomia socialista significa parlare il linguaggio della lealtà ma anche della chiarezza. Per questo non possiamo non definire fallimentare l’attuale strategia politica del PD che ha condotto lo stesso e l’intero centrosinistra ad una sconfitta di dimensioni storiche e che ha finito per dare forza ad un’opposizione giustizialista e non certo riformista.

L’eventuale riproporsi di quella linea non verrà subita passivamente dal Partito Socialista che lavorerà alla costruzione di una nuova politica delle alleanze.

Ci presentiamo al Paese come socialisti; per la prima volta semplicemente solo come socialisti, senza alcuna specificazione.

Questo, però, non significa che vogliamo rifugiarci in una nicchia ideologica, in un recinto identitario, in un’enclave esclusiva, anzi, tutt’altro: consapevoli della forza intrinseca delle nostre radici ideali e culturali vogliamo essere una forza politica inclusiva, aperta alle diverse esperienze che maturano nella società civile, dialogando con esse e ricercando pragmaticamente le più ampie convergenze ideali e programmatiche per realizzare un modello di società in cui trovino una sintesi compiuta i diversi riformismi della tradizione democratica, socialista, laica, radicale, cattolica e liberale.

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