giovedì 31 dicembre 2009

2010 - di Emanuele Pecheux

2010

di Emanuele Pecheux

Nella riunione dello scorso 30 dicembre, la segreteria nazionale del partito ha definito le attività che vedranno il PSI protagonista nel mese di gennaio 2010.
Anzitutto l'imminente incontro della segreteria con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che avrà luogo nella prima decade del mese. Il 19 gennaio, nel decennale della morte di Bettino Craxi,una delegazione del partito renderà omaggio alla tomba dello scomparso leader socialista sepolto ad Hamammet in Tunisia. Della delegazione, guidata da Riccardo Nencini, farà parte anche il presidente del Consiglio nazionale, Pia Locatelli, assieme a militanti e quadri che stanno da giorni aderendo attraverso il sito web del partito. E' in preparazione per il 16 gennaio, a Roma, un convegno che avrà non solo lo scopo di ricordare il leader socialista ma soprattutto sottolineare l'attualità della sua intuizione rispetto alla necessità, da lui avvertita sin dagli anni 80, di introdurre nelle istituzioni del nostro Paese una grande riforma; un problema che continua a permanere irrisolto nell'agenda politica nazionale. Il tema sarà anche ripreso dallo speciale di Mondoperaio che segue al numero di dicembre dedicato a Pietro Nenni che ha riscosso un grande successo. Il 21 di gennaio ricorrerà inoltre il sessantesimo dalla morte dello scrittore George Orwell, socialista militante, che nell'immediato secondo dopoguerra del secolo scorso immaginò, nel suo più celebre romanzo, una società omologata e cloroformizzata sotto il profilo culturale e della libertà di espressione. Purtroppo una società sempre più simile alla nostra, non tanto (e non solo) perchè impazza in TV un reality show che prende il nome dall'invisibile protagonista di quell'opera, quanto perchè mai come quest'anno che ci lasciamo alle spalle si è affermato, come prassi consolidata, l'assordante silenzio decretato dal sistema mediatico al PSI e ai partiti e movimenti che, a causa di una pessima legge elettorale, non avendo rappresentanze parlamentari, sono scientificamente ignorati e oscurati. Nel 2009, nonostante il partito abbia svolto un'intensa attività politica, con interventi giornalieri sui temi dell'attualità politica e più di una iniziativa di interesse pubblico, i cosidetti "grandi quotidiani" e gran parte delle Tv, a cominciare dalla RAI, hanno evitato con uno scrupolo ed un'applicazione sconcertanti di darne conto a lettori e spettatori. Uno scenario orwelliano, non fosse altro perchè l'accesso all'informazione è affidato all'arbitrio e alla discrezionalità di oligarchie editoriali che pretendono di dettare modi, tempi e protagonisti della vita politica nazionale. Una lesione alla libertà che colpisce il PSI e soprattutto priva i cittadini del diritto a ricevere un'informazione libera, completa e il più possibile obiettiva. Dunque una lesione alla democrazia, alla quale occorrerà, nel 2010, porre rapidamente rimedio.


Milano dedica un giardino a Bettino Craxi

A 10 anni dalla morte di Craxi, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, avrebbe deciso di intitolargli una via o un giardino ma e’ polemica. La scelta dovrebbe avvenire subito prima o dopo il 19 gennaio, giorno della morte del leader socialista, avvenuta ad Hammamet, in Tunisia, nel 2000. ma sulla questione e’ gia’ polemica. “Il gesto preannunciatomi da Letizia Moratti, di cui sono particolarmente grato, ricopre un significato politico e storico di particolare importanza, poiché riconosce, con equilibrio, che la missione positiva in vita del cittadino milanese Craxi fu di gran lunga superiore alle cose negative attribuitegli”.

E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi al fine di ringraziare il sindaco di Milano, Letizia Moratti, per la sua decisione di voler dedicare una strada o un parco a Bettino Craxi in vista della cerimonia di commemorazione del grande leader socialista prevista ad Hammamet il prossimo 19 gennaio, a dieci anni dalla scomparsa. “Si levano e si leveranno”, prosegue la nota, “polemiche inevitabili. Tuttavia, io credo si debba andare verso una pacificazione politica nazionale e verso una vera seconda Repubblica con senso di coraggio e di verità nell’interesse di tutti gli italiani”.

CRAXI DIECI ANNI DOPO

Statista, leader politico o latitante come suggerisce Di Pietro? Bobo Craxi, oggi direttore del quotidiano on line Socialist, sorride pensando alla targa del giardino che Milano vuole dedicare a suo padre Bettino. «Posso dire quale definizione piacerebbe a lui: patriota».

Il tempo sembra essersi fermato. Dieci anni dopo Craxi continua ad alimentare feroci polemiche.
«Se suscita queste passioni e questo interesse significa che è più vivo che mai. E da un certo punto di vista è un bene che il decennale della morte diventi l’occasione per ripensare alla storia e guardare al futuro. Il bel gesto di Letizia Moratti dovrebbe servire a concludere un esame di coscienza, non ad avviare una nuova discussione».

L’hanno ferita le parole di Borrelli e Di Pietro?
«Le racconto un episodio. Quando passavamo per Via generale Fara a Milano mio padre borbottava tra sè, come faceva sempre: “Era un fascistone, bisognerebbe toglierla questa targa”. Anni dopo passammo di nuovo per via Fara e la sua indignazione si era mitigata. Il tempo aiuta. Soprattutto quando non si parla di toponomastica ma di politica e di segni che restano sulla carne».

Borrelli e Di Pietro.
«Reazioni scontate. Uno, Borrelli, si sarà sentito disturbato dalla notizia mentre era immerso nell’ascolto di ovattate sinfonie… L’a ltro, Di Pietro, cerca un tornaconto politico. Un giorno anche a lui dedicheranno una strada a Montenero ed è stato solo ministro dei Trasporti… Figuriamoci Craxi. Sarebbe difficile per Milano non ricordare il primo presidente del Consiglio nato in città. La verità è che Borrelli e Di Pietro sono espressione di una minoranza e vogliono tenere in piedi un finto muro. Al contrario, questo anniversario dovrebbe essere una pietra edificante per costruire una vera Seconda repubblica e un vero rinnovamento della politica. Si può riprendere, come dice Formica, il filo della continuità del pensiero craxiano, a partire dalla grande riforma. E si può sollecitare, come spiega Martelli, l’eredità attiva del socialismo di Craxi in una nuova forza politica».

Ha notato l’imbarazzo del Pd? Silenzio assoluto. Così Craxi, dopo le riabilitazioni, viene ricordato in positivo solo a destra.
«È un errore da evitare. Ma non vedo imbarazzo. Ho parlato con qualche dirigente del Pd e so che c’è voglia di una riflessione invece. Del resto tutto si può dire tranne che Craxi non appartenga al filone politico e culturale della sinistra italiana. Ricordo che era vicepresidente dell’Internazionale socialista e progressista con cui il Partito democratico dialoga naturalmente».

Teme che la rissa su Craxi finisca per tenere Napolitano lontano dalle commemorazioni?
«Spero che si abbassino i toni, questo sì. Da tutte le parti, anche dalla sponda Pdl. Perché mio padre non è stato un martire della destra italiana. Il decennale comunque c’è, a prescindere dalla politica. Lo devono commemorare i parenti, gli amici, i compagni di lotta e tutti gli italiani che conservano un senso di giustizia e di amore. Mio padre fu un servitore dello Stato ed è giusto che cittadini lo ricordino così».

La salma di Craxi dovrebbe rientrare in Italia?
«Le sue ultime volontà, rimanere in Tunisia, non vanno disattese. Però mi fa piacere che qualcuno mi faccia questa domanda».

(30 dicembre 2009)

REAZIONI SOCIALISTE ALLE POLEMICHE SU CRAXI

ROMA 29 DIC – ”E’ veramente indecente che degli ex Pm che hanno fatto carriere con l’uso distorto e strumentale della giustizia, si permettano anche di ergersi a giudici di un politico che ha fatto dell’Italia un paese forte, moderno e progredito dedicandovi tutta la loro vita”. Lo afferma in una nota Saverio Zavettieri dei ‘Socialisti Uniti – Psi’. ”Bettino Craxi – conclude – e’ morto sofferente lontano dal suo paese senza lasciare ricchezze, a differenza invece di alcuni signori che in questi anni hanno messo in piedi aziende politiche a struttura familiare, che non producono nulla di positivo per il paese ma fruttano molto ai suoi unici titolari”.Il comportamento del Pdl e di tanti ex Psi, nel decennale della morte di Craxi, è un furto di memoria di un grande leader della sinistra, moderno e innovatore. Dal canto suo ha dichiarato Riccardo Nencini Si ergono a suoi paladini, ma solo post mortem,per far credere di essere gli interpreti autentici del riformismo craxiano. Ma Craxi, solo per fare qualche esempio, al posto di Berlusconi si sarebbe vergognato di dirsi amico di un tipo come Lukashenko e si sarebbe nascosto piuttosto che comportarsi, nel caso Englaro, come ha fatto la ‘guardia svizzera’ ad honorem, Sacconi. La verità è che gli stessi di ieri continuano anche oggi a speculare su quelle vicende. Non solo il partito di Berlusconi, ma anche Di Pietro, la Lega, i comunisti, vecchi e nuovi, tutti insieme a spacciarsi per salvatori della patria. Quanto ai guai con la giustizia, Borrelli dovrebbe spiegarci come mai dopo 15 anni la corruzione in Italia anziché diminuire è aumentata. Forse sarebbe il caso, soprattutto nel PD, di affrontare seriamente le questioni che aveva posto Craxi a cominciare dalle ‘grandi riforme’ e, finalmente, parlare di politica”.
Scriveva il grande socialista George Orwell che “la quotidiana falsificazione del passato è necessaria alla stabilità del regime.” Questo è Esattamente ciò che fa Flavio Arzarello nel suo maldestro tentativo di accodarsi al manettaro Di Pietro – così Luigi Iorio Segretario nazionale della FGS commenta l’intervento del coordinatore della FGCI- a proposito della proposta di intitolare un luogo pubblico milanese a Bettino Craxi. E -prosegue Iorio- a proposito di storia distorta e/o mal raccontata e di simboli del passato mi domando cosa aspettino gli amministratori di piccole e grandi città a rimuovere le intitolazioni a Palmiro Togliatti e all’Unione Sovietica vie di corsi, piazze e quant’altro. Quando ciò avvenisse, cosa di cui dubito, – osserva il giovane dirigente socialista – si potrebbe anche aprire una discussione sulle strumentali obiezioni che vengono poste. Ma oggi- conclude Iorio – permanendo in certa sinistra la terrificante inclinazione tardostalinista incarnata plasticamente da Di Pietro e dal fido Arzanello, non è neppure il caso di parlarne.

Al movimento RadicalSocialista piace Lara Ricciatti

Al movimento "Radical-Socialista" piace

"Lara Ricciatti"

Lara Ricciatti - click per ingrandire 30/12/2009 , Fano (Pesaro Urbino) - "A conclusione del 2009 vogliamo segnalare una preoccupazione ed insieme esprimere una speranza - scrive il Movimento Radical-socialista di Fano - La preoccupazione è che l’attuale fase politica sta sempre più emarginando, se non addirittura cancellando, quelle sensibilità che con più coraggio sono pronte a battersi per la difesa dei lavoratori, per la tutela dell'ambiente, per la pulizia nel governo della cosa pubblica, per l'eguaglianza dei diritti e di fronte alla legge, per la laicità delle istituzioni, per le libertà individuali, per una società più aperta e solidale, per un benessere diffuso come alternativa ad una società che concentra in poche mani potere, ricchezze ed opportunità.

L’auspicio è che le prossime elezioni regionali diventino un'occasione per cominciare a invertire la china che ha inquinato la politica italiana negli ultimi quindici anni.

Come Movimento Radical-Socialista seguiremo con interesse e simpatia chiunque si impegni, nel campo laico e progressista, a rinnovare le idee e il personale politico; a ricercare con costanza e convinzione l’apporto dei movimenti, dei comitati e delle associazioni della società civile; a valorizzare i giovani e le donne. Su di loro in particolare si fondano le nostre speranze per una politica più pulita e più giusta, libera da quei giochi di segreteria che anche a livello locale, ed anche nel centrosinistra, garantiscono un'oligarchia di potenti, sordi perfino alla propria base se le indicazioni che da essa provengono non risultano funzionali alle decisioni prese da pochi a tavolino.

Serve anche in ambito regionale l'impegno e l'energia di giovani come ad esempio la Fanese Lara Ricciatti. Per il suo impegno e le sue capacità, per aver dimostrato nei fatti di credere nell’unità della sinistra e per l’apertura che ha sempre manifestato nei confronti di comitati e associazioni (un’attenzione che l’ha portata a collaborare ed infine ad aderire anche al nostro Movimento), auspichiamo la sua candidatura nelle liste regionali, considerandola un’opportunità non solo per il suo partito - Sinistra, Ecologia e Libertà - ma per l’intera Sinistra Fanese e provinciale".


FESTIVITA' 2010: *AUGURI !*

From: Riccardo Nencini - riccardonencini@partitosocialista.it

Date: Wed, 30 Dec 2009 15:50:42 +0100

Subject: FESTIVITA' 2010: *AUGURI !*
To: ivo costamagna - ivocostamagna@gmail.com

Caro Ivo,

Auguri di cuore a te, alla tua famiglia, ed a tutti i compagni della provincia di Macerata.

Ci attende un anno molto importante.

Può e deve essere quello della rinascita e del riscatto socialista, quello per il quale hai ed avete lottato in tutti questi anni tanto difficili.

Un caro abbraccio.

Felice 2010.

RICCARDO NENCINI


mercoledì 30 dicembre 2009

UNA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI SOCIALISTI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SINISTRA E DEL SOCIALISMO.

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UNA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI SOCIALISTI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SINISTRA E DEL SOCIALISMO.


di Giuseppe Giudice

Il documento redatto dai compagni espressione di associazioni e circoli socialisti, nonché dai delegati socialisti eletti nelle assemblee locali e presentato all’assemblea nazionale di SEL del 19 e 20 Dicembre è la testimonianza di un lavoro tenace e proficuo prodotto in questi mesi.
Un lavoro connotato, fra l’altro, da elevato spessore e densità di analisi e proposta, non semplicemente finalizzato (anche se è fra i suoi obbiettivi) a modificare radicalmente la linea del PS ma volto a dare un contributo forte al processo costituente di SEL, quale primo mattone per la ricostruzione della Sinistra Italiana.
E’ un lavoro collettivo fatto in questi mesi, un lavoro che non nasce da ceto politico auto replicante (questo è un elemento importante da sottolineare) ma dalla passione Socialista di militanti ed intellettuali che hanno saputo creare una comunità politica, inizialmente virtuale, ma di cui vi sono tutte le condizioni affinchè diventi realtà organizzata anche a livello nazionale. Una comunità che ha vissuto l’assenza del Socialismo dalla sinistra non come un vuoto identitario da riempire con la testimonianza ma come una mutilazione grave per la sinistra italiana. Quindi come una condizione da superare rilanciando la grande attualità delle ragioni del Socialismo quale cultura e progetto senza i quali la sinistra è una pura astrazione. Il lavoro svolto da associazioni come “Socialismoesinistra” e “Labour” (quest’ultima parte del gruppo di Volpedo) è stato essenziale come pure lo è stato il contributo di tanti compagni facenti parte di questa comunità che si è creata spontaneamente dalla convergenza di idee, analisi e passioni. Dicevo che oggi ci sono le condizioni (anzi è una richiesta che viene avanti a gran voce) affinchè questa comunità diventi una associazione nazionale per la ricostruzione del socialismo e della sinistra (aperta a socialisti iscritti o non al PS). Il cui fine è certo quello di dare una propria connotazione al percorso costituente di SEL (che riteniamo essere il progetto politico in cui meglio si possa incastonare la nostra iniziativa) ma , se permettete, va anche oltre SEL. Quest’ultima infatti ha senso solo se (come già affermato) è il primo passo verso un soggetto più vasto della sinistra. Proprio per questo la iniziativa dei socialisti per la sinistra (che non intende muoversi come una componente politicista interna a SEL) vuole offrire un percorso di elaborazione, dibattito e lavoro politico che traguardi verso una prospettiva più ampia di SEL stessa. La profonda crisi della II Repubblica di cui non si intravede lo sbocco se non in una implosione del sistema stesso, la incapacità del PD non solo nel fare l’opposizione ma nel definire un progetto democratico adeguato alla crisi di sistema, i toni abbaiati dell’IDV che si conferma come pura e semplice operazione parassita rispetto al PD (né potrebbe essere altrimenti visto che tale partito è speculare alla degenerazione politica e culturale che ha prodotto il berlusconismo), il dato inoppugnabile che la elezione di Bersani non ha assolutamente modificato la natura sostanzialmente centrista e moderata del PD (anch’esso del resto figlio dell’antipolitica della II Repubblica e come tale passibile di una crisi radicale con la sua implosione); tutti questi elementi messi insieme rendono urgente una qualche forma di aggregazione di ciò che è rimasto della sinistra. Il processo costituente di SEL deve andare avanti fino al congresso costituente e dare forma definita al nuovo soggetto politico. Ma questo non esclude che si discuta e si converga con il resto della sinistra anche se non è prefigurabile per oggi un progetto politico generale unitario. La stessa Fed. di Ferrero e Salvi non può certo ritenere di risollevare le proprie sorti andando al carro di un cialtrone come Di Pietro inseguendolo sull’antipolitica giustizialista. E comunque alcune prese di posizione all’interno della Fed fanno pensare alla possibilità di poter costruire alleanze elettorali per le regionali nonché battaglie comuni (ribadite anche da Vendola) su temi come quelli del lavoro (abrogazione legge 30) e sul nucleare. Ma, al di là delle posizioni di Ferrero (che non condivido per niente), bisogna pensare che tra chi ha votato per la FEM alle europee c’è molto elettorato contrario ad una sinistra rinchiusa in un recinto minoritario. Insomma io credo che su un progetto di socialismo del XXI Secolo è aggregabile in prospettiva una area più vasta di SEL e possa comprendere elettorato della FEM e del PD. Ma senza un profilo identitario chiaro un soggetto politico non fa molta strada. Se è sbagliato rinchiudersi nel recinto minoritario di un comunismo astratto ed astorico è altrettanto sbagliata la posizione di chi propugna una “sinistra senza aggettivi” di sapore nuovista, quasi da veltronismo di sinistra. La scissione tra Socialismo e sinistra è la madre delle sconfitte culturali e politiche della sinistra italiana. Sul superamento di tale scissione deleteria deve lavorare la nostra associazione. Lo deve fare all’interno di SEL e lo deve fare oltre SEL. Vedete compagni io credo che, a parte poche eccezioni, pochi all’interno degli attuali gruppi dirigenti della sinistra abbiano la consapevolezza della profonda crisi di sistema di quella “costituzione materiale” chiamata II Repubblica. Costituzione Materiale perché essa ha significato uno specifico sistema di rapporti politici, di relazione tra politica ed economia, tra politica e realtà territoriali. Un sistema fragile che non è riuscito a creare un equilibrio stabile (non a caso si parla di “transizione infinita”) e che ora pare giunto al capolinea con gravi incognite su da cosa possa essere sostituito. Il guaio è che in questa crisi di sistema la sinistra si trova al minimo delle sue forze. I partiti sono importanti (chi è della mia generazione lo sa per certo); ma i partiti “vivono” nel sistema e sono soggetti alle sue leggi (costruire alleanze, essere presenti nelle istituzioni): pertanto non sono in grado di prefigurare una fuoriuscita dal sistema stesso (perlomeno non da soli). Questa è la ragione per cui ritengo che le associazioni politiche di tendenza, in una fase critica come l’attuale, abbiano una rilevanza particolare in quanto strumenti più agili dei partiti e maggiormente in grado di legare insieme elaborazione culturale-progettualità politica, creazione di comunità politica in cui si intergra riflessione , dibattito e lavoro politico. Dobbiamo concepire quindi associazioni e partiti come due forme di comunità politiche differenti nelle modalità d’essere ma convergenti negli obbiettivi. Quindi massimo impegno nel percorso costitutivo di SEL ma anche massima autonomia nell’elaborazione politica. Anche per far capire a chi in SEL ragiona troppo da ceto politico (non certo Vendola ) che c’è molto più da guadagnare (per il progetto di SEL) confrontandosi con chi vuole discutere di idee e progetti che tenere in caldo qualche posticino per dirigenti del PS che non hanno avuto il coraggio di fare una seria battaglia nel proprio partito per sostenere SEL (come altri hanno invece fatto) e vogliono mantenere i piedi in più staffe . Credo che comunque il percorso sia tracciato. Una convenzione nazionale dell’area socialista di sinistra per lanciare la nostra idea è indispensabile. I socialisti si sono sentiti di fatto estranei alla II Repubblica. Non i craxiani (di vario tipo) mossi più da rancori che ragionamenti (per non parlare dei furboni andati con il Cavaliere). Chi è rimasto più estraneo culturalmente e politicamente a questi ultimi quindici anni è stato il socialismo di sinistra (quello di Lombardi e Fernando Santi). Questo socialismo che può trovare nuova linfa in Europa dopo la crisi della destra socialdemocratica di Blair e Schroeder può anche essere il filo conduttore della rinascita della sinistra italiana (fuori dalla II Repubblica).

PEPPE GIUDICE



lunedì 28 dicembre 2009

*APPELLO per la Costituente della Sinistra di Alternativa alla Giunta Comunale di Civitanova Marche*

-Ai rappresentanti delle forze politiche (PSI - SD/SEL - VERDI -
RADICALI) facenti parte del Coordinamento Cittadino "RIFORMISTA ED
ECOLOGISTA" di Civitanova Marche:

-FRANCESCO ANNIBALI
(Verdi)

-LUIGI CARLOCCHIA
(Sinistra Democratica /
Sinistra Ecologia Libertà)

-GIOVANNI GAROFOLO
(Partito Socialista Italiano)

-ANDREA GRANATA
(Radicali Italiani)


CARI COMPAGNI,

Vi inoltro il testo dell'Appello per la Costituente della Sinistra di
Alternativa alla Giunta Comunale di Civitanova Marche.

Lo stesso mi è stato inviato da Flavio Angeletti (Segreteria cittadina
PRC) a nome e per conto di una serie di compagni, rappresentanti di
Rifondazione Comunista e del PdCI di Civitanova Marche.

Ho già chiarito positivamente con Flavio sia che questo "Appello" è
prettamente locale e, quindi, completamente sganciato dal processo
costitutivo della Federazione della "Sinistra Antagonista" che si è
avviato a livello nazionale e sia che lo stesso Appello sarà
presentato ed illustrato in un'apposita Conferenza Stampa che si
terrà, unitariamente con tutti i sottoscrittori, i primi giorni del
mese di Gennaio 2010.

Nel merito, personalmente, ritengo che, a parte i punti sul Sistema
Giudiziario e sulle Missioni di Pace che dovrebbero essere meglio
chiariti ed emendati, il testo dell'Appello è condivisibile.

Ne va colto, inoltre, il particolare indirizzo politico che mi sembra
lo stesso che ha ispirato la costituzione del nostro Coordinamento
"RIFORMISTA ED ECOLOGISTA":
SVILUPPARE UNA DIVERSA E PIU' INCISIVA OPPOSIZIONE, DEMOCRATICA E
PARTECIPATA, ALLA GIUNTA DI DESTRA CHE GOVERNA CIVITANOVA DA, ORMAI,
15 ANNI.

Questo anche sulla base di un comportamento, dilatorio e divisivo,
dell'attuale dirigenza del PD cittadino come conferma il rinvio anche
dell'ultima riunione convocata dopo mille nostri solleciti.

Se a ciò aggiungiamo che in Consiglio Comunale non esiste neanche...
"l'opposizione di Sua Maestà" ma una deprimente rincorsa consociativa,
ADERIRE ALL'APPELLO E DAR VITA AD UNA FEDERATA SINISTRA CITTADINA
D'OPPOSIZIONE DIVIENE NECESSARIO, INNANZITUTTO, NELL'INTERESSE DELLA
GENTE DI CIVITANOVA MARCHE.

Ecco perchè credo sia utile che il nostro Coordinamento, ferma
restando la sua autonomia, aderisca unitariamente all'Appello.

Confermatemi quanto prima l'adesione ed, eventuali, proposte di modifica.

AUGURI, di cuore, per il 2010.

Civitanova M., li 28/12/2009

Ivo Costamagna

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APPELLO PER UNA PARTECIPAZIONE IN BASSO A SINISTRA


Le cittadine e i cittadini civitanovesi che si riconoscono nei valori
e nelle idee della Sinistra si appellano al senso civico dei loro
concittadini per reagire a questo clima di emergenza democratica che
sta rendendo invivibile la nostra Città e il nostro Paese.

Sentiamo l'urgenza e la gravità del momento storico che ci troviamo a
vivere dovuto alla crisi lavorativa, alla situazione di precarietà e
di incertezza spesso drammatica che affligge tanti lavoratori, frutto
di una crisi sistemica del capitalismo.

A questo clima si pensa di reagire con il mito della governabilità a
tutti i costi, anche a costo della democrazia, con il mito degli
"italici" contro tutti i "diversi", con il continuo appello al
consenso del popolo, quando la differenza tra un paese democratico e
uno che democratico non è, non la fa il consenso, ma il riconoscimento
legittimo di un dissenso.

Il confronto politico si è sempre più imbarbarito: si è passati dal
dominio delle ideologie al rifiuto delle idee, al discredito delle
culture politiche.

Il sistema giudiziario è attaccato quotidianamente e le decisioni dei
massimi organi giudiziari sono biecamente messe in discussione e
delegittimate con lo scopo di minarne l'autonomia.

La libertà del sistema informativo è screditata ogni giorno dal Capo
del Governo, e chi non si allinea è ovviamente comunista, o
catto-comunista.

A questa deriva democratica nelle istituzioni corrisponde un clima
diffuso nel paese di intolleranza, di caccia al diverso: i profughi
sono respinti e fatti morire in mare; gli stranieri sono criminali a
norma del diritto positivo, nei confronti degli omosessuali si
registrano ogni giorno atti di omofobia di inaudita gravità.

Infine, si è tornati alle forme più becere di maschilismo: sesso,
potere e denaro, una triade antica e mai scomparsa; si assiste al
degrado della "cosa pubblica" e all'uso privatistico delle
istituzioni.

Il corpo reale e immaginario delle donne è sempre più usato e abusato
nel linguaggio, negli atteggiamenti, nei comportamenti di tanti, è il
caso di dirlo, "hommes public".

A questo pericoloso clima nazionale si aggiunge una situazione locale
di altrettanta gravità, dove le misere lotte di potere dentro la
maggioranza di destra paralizzano l'azione amministrativa.

Pertanto rivolgiamo questo appello a tutte\i quelli che hanno a cuore
la democrazia del nostro Paese per impegnarci in una battaglia comune

· in difesa della Costituzione, della libertà di ognuno di esprimere
le proprie idee, la propria fede religiosa, il proprio orientamento
sessuale;

· per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo delle persone sia
nell'ordine economico- diritto al lavoro e diritti dei lavoratori
prima di tutto- sia nell'ordine sociale- salvaguardia del Welfare-;

·investire in cultura: scuola pubblica, università, ricerca, cinema e teatro;

· salvaguardia e valorizzazione del territorio, a partire dal nostro,
per una politica piuttosto di decrescita e di energie rinnovabili che
di sviluppo ormai insostenibile;

· per una politica internazionale di pace vera e non per presunte
missioni di pace che alimentano sempre nuovi terrorismi.

TORNIAMO A FARE POLITICA, SCEGLIAMO LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA DI
CITTADINI AL TORPORE DI SUDDITI!!!

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www.partitosocialista-mc.org
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domenica 27 dicembre 2009

*DUE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (...sino alle Elezioni Regionali) sulla RISPOSTA del compagno STELVIO ANTONINI (Sinistra Democratica / Sinistra Ecologia Libertà): "I SOCIALISTI CON I SOCIALISTI !" (Pietro Nenni)* - di Ivo Costamagna


CARO STELVIO,

ho letto attentamente la tua risposta alla proposta che ti ho fatto a
nome e per conto del PSI (ndr: vedi apposito Post) e ritengo che la
stessa meriti almeno due considerazioni conclusive (solo per il
momento, spero...):

1)SONO E RESTO ISCRITTO A SEL (almeno sino a quando uno Statuto non me
lo impedirà) e, se la tua risposta, come sembra, dovesse essere quella
definitiva, ALLE ELEZIONI REGIONALI VOTERO' ED INVITERO' A VOTARE LA
LISTA DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO.
Tu scomodi, addirittura, per definire questo mio comportamento, il...
"conflitto di interesse" riproponendo, di fatto, un modello
organizzativo che è stato uno dei principali motivi di contrasto
all'interno di Sinistra e Libertà.

Invece di consentire la costruzione per tappe, con "diverse velocità"
tra le sue componenti essenziali, di un soggetto politico realmente
nuovo, anche per la sua organizzazione interna, si è voluto insistere
sul... "Partito subito", COSTI QUEL CHE COSTI, finendo poi per non
riuscire a farlo nascere neanche all'Assemblea di Roma del 20 Dicembre
scorso dove si è solo ribadita la data per il... parto/congresso
fondativo che, per altro, era già stata fissata a Bagnoli.

Eppure questa "accellerazione" aveva, prima, messo in grande
difficoltà, al loro interno, i compagni VERDI che si erano spesi per
Sinistra e Libertà, determinandone la sconfitta al loro Congresso
Nazionale dove ha prevalso la linea della "Costituente Ecologista" di
Bonelli e Boato, e, subito dopo, determinato la rottura con il PSI.

PENSI DAVVERO CHE NE VALEVA LA PENA?

O, FORSE, ERA PROPRIO QUESTO IL "RISULTATO" CHE QUALCUNO VOLEVA DETERMINARE?

Io milito in un Partito, il PSI, che consente sin dal 1976, proprio
l'anno in cui mi iscrissi all'età di 15 anni,
LA DOPPIA TESSERA CON IL PARTITO RADICALE.

Possibile che dopo 33 anni, quando tutti riconoscono che il vecchio
modello organizzativo dei partiti è, irreversibilmente, in crisi, tu
ed il gruppo dirigente di "QUESTA" SEL siate così ermeticamente chiusi
ad un approfondimento su di una questione così importante?

Eppure la "forma partito" insieme con i "contenuti" sono gli elementi
su cui si costruisce un soggetto politico che sia davvero nuovo.

In questo contesto non mi stupisce che, in perfetto "stile
togliattiano" (nella sua migliore accezione), il "conflitto di
interesse" che tu mi attribuisci non valga, invece, per quei
socialisti che, con in tasca la tessera del PSI, dovesso decidere di
votare SEL !!

2)RISPONDI, te ne va dato atto, in maniera molto netta e chiara, IN
MODO NEGATIVO ALLA PROPOSTA DI UN PATTO FEDERATIVO TRA SEL E PSI ED
ALLA POSSIBILE PRESENTAZIONE, SU QUESTA BASE, DI UN'UNICA LISTA ALLE
ELEZIONI REGIONALI DELLE MARCHE.

Lo fai, anche in questo caso, dicendo che le vostre priorità non sono
le... *terracque vicende delle elezioni dove eleggere un consigliere
regionale (... hai chiesto al nuovo Coordinatore, Mentrasti, se è,
d'accordo, almeno a parole, con te?) bensi la... costruzione del nuovo
Partito!*

Ci dici, inoltre, che consideri "TRAGICA L'ESPERIENZA DI SINISTRA E
LIBERTA', CON IL PSI ED I VERDI, ALLE ELEZIONI EUROPEE".

Anche in questo caso, caro Stelvio, le contraddizioni mi sembrano
soltanto le tue.

Affermi che non ti interessano le elezioni come se non fosse, invece,
proprio il consenso elettorale il primo elemento costitutivo di un
Partito (la tanto decantata LINKE, dopo 10 anni, deve ancora tenere il
suo primo congresso ma, intanto, ha superato il 10% dei voti!).
Subito dopo, però, ti affretti a scrivere di... AVERE UN SIMBOLO ED UN
NOME (e su questo, purtroppo, ci sarà da discutere molto) e che... "le
liste di SEL sono aperte a tutti e, soprattutto, ai socialisti".

E CERTO, COME SEMPRE NELLA TRADIZIONE TOGLIATTIANA, il PSI, seppure
in... dimensioni ridotte, resta il famoso "salame da tagliare a
fette", e, quindi, I SOCIALISTI VANNO BENE SOLO SE ADERISCONO IN MODO
SINGOLO O A PICCOLI GRUPPI, IN MODO DA ESSERE MARGINALI ED
ININFLUENTI.

Qui non sono io a risponderti ma ti rimando all'intervento conclusivo
di Nichi Vendola all'Assemblea Nazionale di SeL a Bagnoli, il 20
Settembre scorso (sono appena tre mesi anche se sembra un secolo fa),
dove ammoniva che SeL non poteva nascere senza la presenza del PSI
(..."NON DEI SINGOLI SOCIALISTI O DI UN PEZZO DI SINISTRA SOCIALISTA",
queste le sue parole testuali) con tutta la sua storia, la sua cultura
riformista e con la sua attualità anche se fatta di "piccoli numeri".
Vendola invitava tutte le componenti di SeL a farsi carico di
assecondare questo "evento storico".....!!

RIASCOLTA QUELL'INTERVENTO anche perchè se può essere vero che, come
tu dici, un partito dell'1virgola incide poco nella vita politica
malgrado le sue idee ed i suoi programmi siano gli stessi che uniscono
CENTINAIA DI MILIONI DI SOCIALISTI IN EUROPA (...ALTRO CHE ABOLIZIONE
DELLA LEGGE BIAGI!), mi chiedo e ti chiedo che senso abbia spendere
tante energie per dar vita ad un ennesimo partitino che, così com'è
oggi, lo sai bene, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI, ARRIVERA' AL 2%.

Non è certo questa la NUOVA SINISTRA ITALIANA per la quale, dallo
scorso mese di Marzo, mi batto DENTRO il mio Partito ed in cui tanti
italiani sperano!

"TRAGICA" l'esperienza del 3.1% e del milione di voti alle Europee??

Io credo, invece, che se vogliamo davvero costruire un Partito nuovo
della SINISTRA LAICA, RIFORMISTA, GARANTISTA ED ECOLOGISTA, ancorato
al PSE (mi dispiace che nessuno di voi ne parli più dopo che QUESTO fù
il punto di rottura con il PD e che Sinistra Democratica, nel SIMBOLO,
si definisce PER IL SOCIALISMO EUROPEO... ma anche i DS, in effetti,
lo avevano scritto sotto la QUERCIA...!), si debba ripartire, subito
dopo le Elezioni Regionali, proprio da li e con i contenuti originari
di Sinistra e Libertà!

Consentimi ora di concludere con una riflessione rivolta a tutti i
SOCIALISTI ANCHE A QUELLI NON ISCRITTI AL PSI O CHE ANCORA NON HANNO
RINNOVATO LA TESSERA.

Per poter tentare di cambiare questa situazione durante la fase
costituente che rischia, invece, concretamente, specie dopo le vicende
pugliesi di queste ore, di far diventare SEL un altro micropartito per
di più, "orgogliosamente", COMUNISTA (ED, INFATTI, IN ALCUNE REGIONI
PENSANO
A "BICICLETTE" ELETTORALI CON LA "SINISTRA ANTICAPITALISTA" DI
RIFONDAZIONE E PDCI) non possiamo più avere ambiguità di sorta,
A PARTIRE DALL'ISCRIZIONE AL PSI ENTRO IL 31 DICEMBRE 2009.


Se siamo, innanzitutto, SOCIALISTI, aldilà dei nostri scontri ed
incontri dentro il Partito, per le ELEZIONI REGIONALI, dobbiamo fare,
ADESSO, scelte chiare, A SOSTEGNO DEL PSI, che serviranno anche per
avere la forza per poter, SUBITO DOPO, COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO,
SALVAGUARDANDO, INTANTO, NON QUESTO O QUEL "PERSONAGGIO" MA QUEL
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO CHE, PER NOI, E' "RAGIONE" MA, PRIMA
ANCORA, "CUORE" E, PER ORA, L'UNICO STRUMENTO PER PORTARE AVANTI LE
*NOSTRE* IDEE.

L'invito conclusivo, CHE VALE PER NOI TUTTI, non ve
lo rivolgo io ma lo lascio alle parole usate, in un altro momento di
difficoltà per i socialisti, da un "grande vecchio", PIETRO NENNI:

"I SOCIALISTI CON I SOCIALISTI !!!"

AUGURI PER UN BUON 2010.

Civitanova Marche, li 27/12/2009

Ivo Costamagna
Consiglio Nazionale e Segretario Provinciale PSI Macerata - iscritto
PSI dal 1976;

Militante Radicale dal 1987;

Aderente a Sinistra Ecologia Libertà (modulo n.1314) dal 2009

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La Russa offende il Paese e le forze armate

La Russa offende il Paese e le forze armate


Poche ore a Natale, La Russa si trova a Livorno, presso la caserma Vannucci. Qui parla dei molti meriti dei militari italiani, bene. Poi quella che inizia a rimbalzare come gaffe ma che, a ben vedere, di gaffe non ha nulla. Il ministro della Difesa si lascia sfuggire una frase che sarebbe fuori luogo anche in sottoscala frequentato da naziskinTra i reparti schierati in questo piazzale c’è l’elite delle nostre forze armate, come il Comsubin della marina, erede della non dimenticata Decima Mas“. Un offesa grave al Paese e alla Repubblica, d’accordo, ma anche un offesa ai militari che con professionalità e senso del dovere svolgono quotidianamente il loro mestiere e che senz’altro non hanno nulla a che vedere con una sanguinaria unità di torturatori, assassini asserviti all’occupante nazista.

Capita così che i (sedicenti) difensori della Patria, come l’ex missino La Russa, finiscano per offendere il Paese e per gettare ombre sulle sue Istituzioni. No, l’esercito italiano non è in nessun modo erede della Decima Mas, neppure lontano parente. Se il ministro vuole cercare legami tra l’esercito italiano e il regio esercito, meglio farebbe a cercarli guardando all’eroismo e al supremo sacrificio della Divisione Acqui, che piuttosto che passare dalla parte dei nazisti preferì affrontarli (nonostante le soverchianti risorse dei tedeschi) e ne fu trucidata.

Rifletta La Russa e magari, approfittando della pausa natalizia, rilegga la sentenza nei confronti della Decima, dove si parla di continue e feroci azioni di rastrellamento di partigiani e di elementi antifascisti in genere, talvolta in stretta collaborazione con le forze armate germaniche, azioni che di solito si concludevano con la cattura, le sevizie particolarmente efferate, la deportazione e la uccisione degli arrestati. Peraltro il comandante della Decima, non pago di quegli anni, provò a far riprecipitare l’Italia nell’orrore fascista durante l’anno 1970, quando fu protagonista di un maldestro tentativo di golpe con la forestale.

Credo che Berlusconi, dopo i continui appelli alla distensione del clima politico, dovrebbe pretendere le scuse e, perchè no, le dimissioni di La Russa.

http://www.leragioni.it


sabato 26 dicembre 2009

*Le polveri sottili a Civitanova Marche: interessanti riflessioni del Dr. Tommaso Claudio Corvatta*

RICEVIAMO E, CON MOLTO PIACERE, PUBBLICHIAMO

From: "corvatta tommaso claudio" <corvattatommaso@fastwebnet.it>

Subject: polveri sottili


Considerato che tutt'ora nei giornali locali periodicamente si
riaccendono polemiche sui dati sulle polveri sottili,senza che nel tempo
mi sembra che vi sia una evoluzione sul dibattito e sulle argomentazioni
a sostegno delle varie tesi,mi sono deciso a puntualizzare qualche cosa
in questi poche righe.

La centralina mobile posta in via Pola presenta pochissimi sforamenti, 3
negli ultimi due mesi e mezzo nei valori delle pm10, la centralina di
San Marone presenta degli importanti difetti struttrali:

1) rileva solamente le pm10.
2) e' posta a ridosso della
strada e del conseguente traffico veicolare,
3)non rileva le pm 2,5, di cui peraltro non esistono dei limiti soglia.

1) Le pm 10 sono una frazione di per se scarsamente nociva per la
salute in quanto riescono a penetrare solo nel naso e nella gola, non
più
profondamente, le particelle veramente pericolose sono quella parte
all'interno del pm10 che ha dimensioni al di sotto dei 5 micron, ma
quanta parte di quelle rilevate dalla centralina di San Marone sono al
di sotto di tale soglia?
Non lo sappiamo.

2) La posizione di tale centralina la rende influenzabile da qualsiasi
camion od auto a gasolio non ben regolati che le transitino accanto,
basta una bella "sgasata" e vai!! quel giorno la centralina supera i
limiti di legge,ma risulta poi rappresentativo tale valore di un
inquinamento diffuso? Nelle città "serie" proprio perchè le centraline
segnalino valori più rappresentativi, esse sono poste a qualche decina
di metri dal traffico veicolare, come ho potuto capire parlando con i
responsabili del settore aria dell'Arpa di Modena, Como, Milano.
Certo, se la nostra rilevasse anche le pm 2,5 le sue misurazioni
sarebbero più attendibili, visto che mentre le pm 10 permangono in
sospensione per max 12 ore ed in assenza di vento percorrono
mediamente un metro, le pm 1 ad esempio possono permanere in aria
anche per 30 giorni ed in tale tempo percorrere un tragitto maggiore.

3)La posizione dela centralina porta, quindi, ad una sovrastima dei
dati rilevati, mentre la mancata misurazione delle pm 2,5 porta ad una
sottostima degli stessi.

Praticamente tale centralina HA UNA UTILITA' IRRISORIA, limitata a
suggerire la possibile presenza di un problema ADIACENTE alla sola
area dell'incrocio, riguardante cioè i lavoratori di tale area: pompa
di benzina, Mac Donald ed, al limite, gli abitanti delle case che si
AFFACCIANO sull'incrocio.

CHE COSA SI PUO' FARE?

1) Mappare seriamente il territorio: rivoluzionando quella centralina,
dotandola cioè della rilevazione delle pm 2,5 e spostandola in una
posizione più idonea a misurare dei valori medi di quell'area; inoltre
utilizzando una centralina mobile posizionata di volta in volta in
diversi punti della città che possa far costruire una carta del
rischio diffusa.

2) Una volta acquisiti dei dati meno risibili agire sulla qualità e
quantità del traffico veicolare cercando di favorire l'utilizzo dei
mezzi meno inquinanti di scoraggiare il pasaggio dei mezzi pesanti
nelle zone più afflitte dalle polveri.

3) Ovviamente l'utilizzo dei mezzi pubblici sarebbe l'ideale come pure
una rivoluzione della viabilità urbana ed extraurbana collegata.
NON risultano utili per tentare di risolvere il problema ne la chiusura
del centro al traffico, come già sperimentato in passato, visto che il
problema sta a San Marone e non in centro per quel che ne sappiamo, ne
il gridare al lupo al lupo ogni qual volta un camion sgasa in faccia
alla centralina "troppo sensibile"!

Come pura curiosità, in Germania stanno sperimentando il muschio come
"spazzino "per le polveri sottili.

Dr. TOMMASO CLAUDIO CORVATTA

________.


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VERSO IL DECENNALE - UN DEBITO DA SANARE

UN DEBITO DA SANARE

UN DEBITO DA SANARE

Il prossimo 19 gennaio, forse, si ridisegneranno quindici anni di storia

Craxi, dieci anni dopo.
Un debito che è tempo di sanare

di Sergio Talamo

Dieci anni sono un’epoca, sono il terrorismo che irrompe sul mondo, sono l’America di un presidente nero, sono la crisi globale, sono la Cina, l’India e il Brasile. In dieci anni l’Italia non ha ancora deciso chi è stato Bettino Craxi. Lo ha lasciato appeso al dileggio di un ricordo obliquo, oscillante fra statista e avventuriero; e la sua Tunisia si è scissa fra la terra dell’esule e il rifugio del latitante. Ora, scrive Fabio Martini sulla Stampa, sembra certo che il 19 gennaio 2010 – dieci esatti dalla morte di Craxi – arriverà un segno dal Colle più alto. Forse allora, con le parole di Giorgio Napolitano, il dilemma sarà finito. Dopo Ciampi, Violante, D’Alema, Casini, Fassino, Veltroni, Bossi e persino Francesco De Gregori, sarà la Repubblica Italiana a salutare con rispetto un suo figlio illustre.
Il prossimo 19 gennaio potrà così essere il giorno in cui si ridisegnano 15 anni di storia italiana, e si riabilitano i partiti che hanno costruito ciò che siamo. Tra le righe, apparirà chiaro anche ciò che un presidente della Repubblica non può dire: se Craxi è uno statista, allora sono uomini piccoli o in malafede coloro che lo hanno crocifisso e perseguitato. Il 19 gennaio del 2000 Craxi morì da solo. Dal giorno in cui lasciò l’Italia aveva dismesso giacca e cravatta per la sahariana. Al posto dei palazzi del potere, c’erano le spiagge e i mercatini arabi. Invece del futuro di un paese e di un partito, il suo orizzonte si fermava al flash del futuro che più temeva: «A riabilitarmi saranno coloro che mi uccideranno». Non Napolitano, che allora taceva ma non infieriva, ma i campioni di una sinistra delle manette che speravano di speculare sulla sua demolizione.

Il risultato, per loro, è stato molto deludente: senza le idee e i consensi socialisti e laici, la sinistra si è snaturata ed è politicamente perdente da 15 anni. Tra le sue tante vicissitudini, gli errori e le divisioni, il socialismo italiano ha sempre precorso i tempi e anticipato le scelte che hanno fatto grande l’Italia. Da Turati a Rosselli, odiati non solo dai fascisti ma soprattutto dai massimalisti e dai comunisti, a Saragat e Nenni, fino al Psi che con Craxi sceglie definitivamente di tagliare i ponti con le parole d’ordine della sinistra conservatrice: il classismo, lo statalismo, il neutralismo in politica estera. l’economia in cui salari e costi si rincorrono in una spirale impazzita.

Craxi pensa a una Repubblica in cui il governo tratta e si confronta con tutti, ma poi è in grado di decidere; a un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza in cui i partiti siano ancora centrali; a uno Stato non ingessato dalle corporazioni e a un sistema giudiziario non condizionato dalle caste. Poi commette l’errore di non cogliere una voglia di rinnovamento che uno come lui aveva sempre sollecitato e che quindi avrebbe dovuto gestire e non contrastare. Infine, preso dalla lotta politica contro Dc e Pci, lascia che il suo partito si riempia di opportunisti senza scrupoli, rimandando sempre il momento di una rigenerazione ormai necessaria, perché, come diceva il suo padre politico Nenni, «le idee camminano sulle gambe degli uomini». Quando l’Italia è pervasa dal furore giacobino dei tagliateste, lui non sa far altro che tenere la testa dritta. E va in Parlamento a dire ciò che tutti sanno. Quando finisce di parlare, nessuno fiata. Tacciono soprattutto coloro che tanto volentieri parlano con i giornali forcaioli. Tacciono soprattutto coloro per cui, in tribunale e sulla stampa, non varrà la regola del “non poteva non sapere”.
Oggi Craxi non è tanto un nome da riabilitare per dedicargli qualche targa, ma un politico di cui cogliere l’incredibile modernità. Oltre ai temi più strettamente politici e di riforma costituzionale, si pensi alla sua idea di partito: idee, programmi e riforme invece che etichette come destra, sinistra, laici e cattolici, progressisti e moderati. Pragmatico, decisionista, post-ideologico: nei suoi anni questi pregi erano insulti, come sempre accade agli anticipatori. Nei suoi discorsi c’era sempre un riferimento a ciò che ancora doveva succedere. Dopo 10 anni, il suo “partito dell’avvenire”, concreto e animato da nuove idee e nuove generazioni, è ancora da fare. È il debito che l’Italia migliore ha con Craxi.

venerdì 25 dicembre 2009

*La RISPOSTA del compagno STELVIO ANTONINI (SEL) ad una nostra PROPOSTA (ndr: vedi post) ai compagni di Sinistra Ecologia Libertà delle Marche*

From: Stelvio Antonini <stelvioantonini@alice.it>

Date: Thu, 24 Dec 2009 15:25:35 +0100

Subject: Re: *Una RISPOSTA al compagno Franco Bartolomei ed una
PROPOSTA a Stelvio Antonini e ai compagni di Sinistra Ecologia Libertà
delle Marche* - di Ivo Costamagna

To: ivo costamagna <ivocostamagna@gmail.com>


Caro Ivo,

nel tuo lungo argomentare trovo al meno due contraddizioni:

1) sei iscritto a SEL e dici di non votargli. Non puoi essere iscritto
in due posti e chiedere di votarne uno.
C'è un conflitto d'nteresse che devi risolvere.

2) vorresti fare un patto federativo per presentare una lista alle
elezioni regionali e chiedi a SEL di starci. E' una contraddizione che
ci proponi e che non possiamo accettare. Noi
lavoriamo per costruire un nuovo partito della Sinistra.

La priorità non è quella di partecipare alle elezioni per avere uno o
due consiglieri
regionali.

Abbiamo detto basta con i patti federativi o elettorali che sia. Ora
c'è un movimento che ha fissato la data per il congresso di
costituzione di un nuovo partito della Sinistra. C'è un simbolo. Le
liste sotto quel simbolo sono aperte a tutti e, soprattutto, ai
socialisti.

E' assurdo continuare a mantenere soggetti politici che contano meno
dell'uno per cento. Del resto abbiamo fatto due tragiche
esperienze: Arcobaleno alle politiche eppoi con il PSI e i Verdi alle europee.

Se ci credi a SEL devi starci come hanno fatto tanti socialisti
presenti a Roma all'Assemblea Nazionale e
nelle varie province italiane.

Buon Natale.

STELVIO ANTONINI
(Coordinamento Regionale SEL Marche e Direzione Nazionale Sinistra Democratica)


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*Buon Natale e Felice 2010 con il Convegno sul "Potere della Nonviolenza", svoltosi sabato 19 dicembre ad Ancona, con l'On. Giuseppe Rippa* - di Gianluigi Mazzufferi

From: Gianluigi Mazzufferi <gianluigi.mazzufferi@tin.it>

Date: Thu, 24 Dec 2009 23:12:00 +0100
Subject: buon Natale
To: ivocostamagna@gmail.com

Buon Natale e Felice 2010,
a te, caro Ivo, all'instancabile organizzatore Andrea Granata, a tutti
i Radicali ed a tutti i Socialisti, anche con il POST del bellissimo
Convegno svoltosi sabato 19 Dicembre ad Ancona, su:

"Il Potere della Nonviolenza"

tema del n.104 di QUADERNI RADICALI con GEPI RIPPA, direttore dei
Quaderni, gia Deputato della Repubblica e Segretario Nazionale
Radicale.

http://scaloni.it/popinga/geppi-rippa-il-potere-della-non-violenza/

Ciao.
Gianluigi Mazzufferi


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giovedì 24 dicembre 2009

L’ANNO CHE VERRA’

L’ANNO CHE VERRA’

Di Riccardo Nencini

Carissime compagne, cari compagni,
Di Pietro ha scritto una letterina a Gesù Bambino per spiegargli che l’Italia è preda del diavolo, io scrivo a ciascuno di voi per ricordare che sta finendo un anno terribile – per noi e per le famiglie italiane – e che il 2010, per essere migliore, va affrontato con una determinazione nuova. Ma soprattutto vi scrivo per augurarvi di essere felici e perché eleviate la ‘complicità’ con chi amate a vette insuperabili. Le comunità, tutte le comunità, tengono se reagiscono ai momenti di crisi con coesione, combattività e passione. E’ il monito che lancia Al Pacino alla sua squadra di football in ‘Ogni maledetta domenica’, prima di una partita decisiva: difendersi e reagire assieme per non essere accerchiati e sconfitti uno ad uno. Ho promesso - abbiamo promesso un anno e mezzo fa a Montecatini - che il partito avrebbe continuato a vivere e che sarebbe uscito dall’isolamento. E ci stiamo riuscendo. La strada maestra è accettare le sfide e chiedersi cosa possiamo fare noi per questo piccolo partito e per il suo futuro prima di domandarsi cosa può fare per noi il PSI. Il 2010 sarà anche il nostro anno. Saremo alle Elezioni Regionali di marzo con candidati, idee, simboli e progetti. A febbraio terremo la Conferenza Programmatica Nazionale. Da gennaio riprenderanno le iniziative perché sia l’Assemblea Costituente il luogo di discussione delle riforme istituzionali e costituzionali. Tra gennaio e febbraio, ricordando Nenni e Craxi in tutta Italia, lavoreremo alla nostra idea del futuro centro-sinistra e la faremo conoscere ai socialisti ed agli italiani. L’Avanti della Domenica si affiancherà a Mondoperaio. Celebreremo i 150 anni dell’Unità d’Italia andando a toccare i luoghi del bisogno e i luoghi dell’eccellenza, in un viaggio che collegherà il Sud al Nord del Paese. Il mio augurio è che abbiate la possibilità di fare le cose che desiderate di più. E’ il modo migliore per realizzare il ‘libero arbitrio’, quella ricerca della libertà, intanto interiore, che ci rende felici. Ho due libri da consigliare, uno vecchio ed uno recente: ‘L’ombra del vento’ del catalano Zafon e ‘A un cerbiatto somiglia il mio amore’ dell’israeliano Grossman. E da ascoltare il ‘Te deum’ di Charpentier. Aiutano il riposo e soddisfano lo spirito.
Con un abbraccio per tutto l’anno che verrà.

Riccardo Nencini


*Una RISPOSTA al compagno Franco Bartolomei ed una PROPOSTA a Stelvio Antonini e ai compagni di Sinistra Ecologia Libertà delle Marche*

*Una RISPOSTA al compagno Franco Bartolomei ed una PROPOSTA a Stelvio Antonini e ai compagni di Sinistra Ecologia Libertà delle Marche*

di Ivo Costamagna

Il compagno Franco Bartolomei ha scritto in un Commento nel nosto sito di aver deciso di sostenere Sinistra Ecologia Liberta (SEL).

Da iscritto a SEL voglio rispondergli pubblicamente che NON SONO D'ACCORDO e che dico questo certo nell'interesse del PSI ma anche della stessa SEL, o meglio, del suo progetto originario, quello di una forza di SINISTRA LAICA, RIFORMISTA E LIBERTARIA.

Lo faccio sulla base di una semplice analisi politica.

Noi socialisti avevamo creduto, e continuiamo a credere, nella necessità di una nuova forza della Sinistra Italiana che fosse, però, dichiaratamente Riformista e di Governo. Avevamo sperato in quello che ritenevamo un "percorso naturale" che portava all'approdo di NICHI VENDOLA quale leader di una nuova Sinistra SOCIALISTA.

Il PSI avrà sicuramente commesso degli errori, al centro ed in periferia, nel percorso successivo alla Prima Assemblea Nazionale di SeL, quella di Bagnoli del 19 Settembre scorso, occorre, però, prendere atto che quello uscito dall'Assemblea di Roma del 20 Dicembre è, oggettivamente, un... OGM (ORGANISMO GENETICAMENTE MODIFICATO) rispetto al Progetto Politico originario.

Allo stato attuale (io non mi arrendo e ritengo che sia ancora modificabile ma soltanto se si realizzano determinate condizioni) mi chiedo e chiedo:

1) Cosa c'entriamo noi con un Partito che, appena nato, mette come primo punto fondativo del suo programma L'ABROGAZIONE (e non dell'integrazione con i necessari ammortizzatori sociali) DELLA LEGGE 30, QUELLA, PER CAPIRCI, CHIAMATA "LEGGE BIAGI" perchè ispirata dal "Libro Bianco" del Giuslavorista bolognese, il Socialista Marco Biagi, che, proprio per questo, è stato barbaramente assasinato. Neanche Rifondazione Comunista ne aveva più fatto, da tempo, della richesta di abrogazione della Legge 30, il suo "cavallo di battaglia" prioritario come, invece, ha deciso di fare "QUESTA" SEL !!

2) Cosa c'entra con NOI SOCIALISTI chi "dimentica" non dico di aderire ma anche di citare il Partito del Socialismo Europeo (PSE) persino dopo il Congresso di Praga (a cui, senza la nostra "spinta", SEL non ha più neanche partecipato) che pure ha impresso, sui contenuti, alla più grande organizzazione della sinistra europea, una ulteriore "svolta" riformatrice.

3) Cosa c'entriamo noi con chi si avvicina al GIUSTIZIALISMO DELLA PIAZZA "dipietrista" dimenticando che Sinistra e Libertà doveva essere sinonimo di GARANTISMO E DI FORZA RIFORMISTA, A SINISTRA DEL PD MA DI GOVERNO!

Potrei continuare ma credo che questi esempi siano sufficenti per capire cosa deve fare un socialista che non ha abbandonato la speranza di cambiare questa SEL e che vuole impedire, come altrimenti diverrebbe inevitabile, magari con la "scusante" dello sbarramento elettorale da superare, il rifluire di SEL nell'orbita della... FEDERAZIONE DELLA SINISTRA ANTICAPITALISTA E COMUNISTA.

Per poter intervenire ed influire sul processo costituente di SEL, e per questo mantengo la mia adesione, occorre riorganizzare una significativa presenza socialista, il PSI, A PARTIRE DAL TESSERAMENTO E DALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI.

ECCO PERCHE', ALLE REGIONALI, OCCORRE SOSTENERE LE LISTE LAICO-RIFORMISTE CHE SARANNO ORGANIZZATE DAL PSI, ALTRO CHE VOTARE SEL !

PIU' ELETTI SOCIALISTI CI SARANNO IL 28 MARZO 2010 E PIU' DIVERRA' POSSIBILE RIPORTARE SEL AL SUO PROGETTO ORIGINARIO !

Intanto, laddove ancora possibile, nelle regioni, promoviano noi dei Patti Eederativi e, magari, liste unitarie di tutte le forze d'ispirazione Laica, Riformista e Libertaria chiedendo a SEL di fare una scelta in tale direzione.


Colgo, io per primo, l'occasione per fare una PROPOSTA al compagno STELVIO ANTONINI, ex coordinatore regionale di Sel, eletto, due mesi fa, anche con il voto dei socialisti, che ce l'aveva chiesta nei giorni scorsi attraverso il compagno Massimo Seri, Segretario Regionale PSI.

UNA PROPOSTA CHE AVANZO SULLA BASE DEI RUOLI POLITICI CHE SVOLGO COME SEGRETARIO PROVINCIALE DI MACERATA, MEMBRO DELLA SEGRETERIA REGIONALE E DEL CONSIGLIO NAZIONALE PSI:

ANTONINI VERIFICHI LA DISPONIBILITA' DEL NUOVO COORDINATORE REGIONALE DI SEL, EDOARDO MENTRASTI, AD UN PATTO FEDERATIVO, NELLE MARCHE, CON IL PSI E A DAR VITA AD UNA LISTA UNITARIA DI TUTTE LE FORZE LAICHE, RIFORMISTE, ECOLOGISTE E RADICALI DISPONIBILI, A PARTIRE, NATURALMFNTE, DA SEL e PSI.

Questo anche per reiquilibrare quello che si sta prospettando come "l'asse dominante", interno alla nuova coalizione del Centro-Sinistra regionale: PD-UDC e con il REALISTICO OBIETTIVO DI ELEGGERE ALMENO DUE CONSIGLIERI REGIONALI.

Oppure i "movimentisti" che hanno prevalso nell'ultima assemblea regionale di SEL, COME HO SCRITTO NEL POST DI RISPOSTA AL COMPAGNO ROCCHI CHE VI INVITO A LEGGERE, pensano di farlo con RIFONDAZIONE&PdCI ??

Sarebbe legittimo ma, a nostro avviso, un grave errore politico.

Resto in attesa di una RISPOSTA, UN "SI" O UN "NO", che, almeno, riporti chiarezza e lealtà nei rapporti.

Una chiarezza ed una lealtà che deve, intanto, esserci tra di noi socialisti.

STOP ALLE DIVISIONI, AI PERSONALISMI ED ALLE AMBIGUITA' !!

Malgrado i suoi tanti difetti, un PSI, RAFFORZATO E RIORGANIZZATO RENDENDO PROTAGONISTE, NELLE MARCHE, TUTTE LE FEDERAZIONI PROVINCIALI, serve a cambiare SEL per poter riprendere un progetto comune, a costruire un centro-sinistra diverso da quello che si prospetta e, soprattutto, serve a dar voce ai diritti degli "ultimi" e dei nuovi "emarginati", di ogni tipo, di cui nessuno si occupa.

PROVIAMOCI ANCORA COMPAGNI ma per poter, almeno, tentare di fare tutto questo occorre, però, oggi come ieri, seguire L'APPELLO DI PIETRO NENNI:

*I SOCIALISTI CON I SOCIALISTI !!*

Ancona, li 24/12/2009

Ivo Costamagna
(Segreteria Regionale PSI Marche e Segretario Provinciale PSI Macerata)