giovedì 30 giugno 2011

AD ATENE IL CONSIGLIO DELL'INTERNAZIONALE SOCIALISTA


Iniziano domani mattina ad Atene i lavori del Consiglio dell'Internazionale Socialista che si concluderà sabato 2 luglio.

La delegazione del Partito Socialista Italiano, unico partito italiano membro effettivo del plenum, è composta da Pia Locatelli, Vice Presidente dell' Internazionale Socialista Donne, Bobo Craxi responsabile esteri del Psi e da Luca Cefisi membro dell'Ufficio di Presidenza del Pse

mercoledì 29 giugno 2011

REFERENDUM. INCONTRO NENCINI PASSIGLI: ILPSI SOSTIENE LA RACCOLTA FIRME CONTRO IL PORCELLUM



"Già da due mesi il Psi ha indetto la campagna di raccolta firme di iniziativa popolare '4 Firme per cominciare a rifare l'Italia.Ora', tra le quali spicca la petizione riguardante la richiesta dei socialisti al Parlamento di calendarizzare l'esame e l'approvazione di una nuova legge che -tra le altre cose- restituisca all'elettore la possibilità di scegliere i
propri rappresentanti e cancelli la norma illiberale del premio di maggioranza".


E' quanto ha dichiarato il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, al termine dell'incontro con il Sen. Stefano
Passigli, al quale il leader socialista ha confermato il sostegno all'iniziativa. Il referendum anti- Porcellum, dallo slogan "Io firmo. Riprendiamoci il voto", a cui hanno già aderito intellettuali tra cui Giovanni Sartori, Umberto Eco, Tullio De Mauro e Dacia Maraini oggi trova il sostegno anche del Psi. "E' importante - ha continuato Nencini - che le due iniziative, quella del Psi e quella promosso da Passigli, si unifichino per dare, con un referendum abrogativo, la parola ai cittadini e abolire definitivamente una delle distorsioni più nocive del sistema politico italiano".

GLI AUGURI DI NENCINI A NAPOLITANO



Il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, ha inviato un caloroso messaggio di auguri al Capo dello stato che oggi compie 86 anni.


Nel suo messaggio augurale il leader socialista ha sottolineato "la grande stima e l'apprezzamento dei socialisti per l'opera instancabile e la saggezza" di Giorgio Napolitano, che conferma quotidianamente di essere " costante punto di riferimento per tutti gli italiani per l' equilibrio e per il rigoroso rispetto delle istituzioni e l'osservanza della Costituzione”.


Giorgio Napolitano, in visita di stato in Gran Bretagna, riceverà oggi all'Università di Oxford, il prestigioso " Degree of Doctor of Civil Law".

martedì 28 giugno 2011

Per una nuova sinistra

Per una nuova sinistra
di Franco Bartolomei

La Lega dei Socialisti vuole essere un soggetto strutturato a livello nazionale, organizzato sulla base di leghe regionali e cittadine, che ha il compito di sviluppare l'azione di promozione politica e culturale necessaria ad aggregare tutti i socialisti, attualmente dispersi in diverse forze della sinistra (PSI, SEL, PD, indipendenti, senza partito, associazioni sul territorio, IdV, se ci sono, nella FeD ), che condividono l'idea di superare la pretesa di autosufficienza del socialismo italiano, per rifondare la sinistra attraverso la costruzione di una nuova forza socialista e democratica che abbia come cardini di riferimento i seguenti punti:

  1. La ricostruzione nella sinistra di una prassi politica fondata sulla rappresentanza democratica degli interessi reali dei cittadini come vincolo ineludibile della propria legittimazione sostanziale, e su una interpretazione critica dei processi sociali , economici, e culturali in atto, necessaria a definire un nuovo progetto programmatico che traduca in proposta politica concreta una visione alternativa dello sviluppo economico e dei suoi nuovi modelli culturali e sociali di riferimento. Che renda concreto a partire dalla nostra realtà nazionale un processo ineludibile di rifondazione a sinistra di tutto il socialismo democratico europeo.
  2. La necessità di tradurre, quindi, in un progetto politico conseguente, la constatazione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e possa quindi rendere possibile il superamento definitivo di quella egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche, attorno a cui l'Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi, sul cui altare, nella fase storica trascorsa, la socialdemocrazia europea e l'Ulivo italiano, di cui il PDS-DS-PD rappresenta la forza chiave, ha purtroppo, per acquiescenza, sostanziale logorato la propria credibilità.
  3. La convinzione che la sinistra italiana debba quindi necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
  4. L'idea che il superamento della autosufficienza del socialismo italiano passi conseguentemente attraverso una ristrutturazione di tutta la sinistra, in cui il pensiero e l'esperienza storica, culturale , e politica socialista assumano in termini unitari una nuova centralità a sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali, ed abbia come fine la sostituzione del PD come forza centrale di riferimento della sinistra italiana, o la sua trasformazione in un soggetto politico assolutamente nuovo che possa consentire alla sinistra di recuperare la propria piena autonomia politica, fuori dai condizionamenti e dalle necessità di legittimazione esterna da parte di forza estranee alla sua area sociale di riferimento.

Da queste premesse politiche discende logicamente che l'area di riferimento dell'azione della Lega dei Socialista è costituita dal PSI, da SEL, dalla FeD, dai movimenti spontanei sui temi dell'ambiente , della legalità ,e dei diritti civili e sociali, ed anche evidentemente da quelle aree che nel PD intendono modificare in profondità gli assetti e le impostazioni di quel soggetto politico.

Il recupero della diaspora socialista all'interno di un progetto politico di questa natura diviene evidentemente un nostro compito primario.

Franco Bartolomei

segretario nazionale Lega dei Socialisti


Comunicato della Lega dei Socialisti

L'assemblea costituente della Lega dei Socialisti nazionale, svoltasi sabato 25 giugno 2011 a Roma, in una sezione storica del PSI del quartiere San Saba, nel ribadire l'impegno per la costruzione di una nuova, grande, forza della sinistra, plurale, socialista ed ecologista, che si faccia carico di dare risposta alla pressante richiesta di unità delle classi subalterne interpretando l'esigenza di un nuovo ordinamento politico, socio-economico ed ecologico, alla luce del fallimento del neoliberismo, ha eletto i propri riferimenti nazionali che risultano così composti:

Presidente - Pier Luigi Camagni (Lega dei Socialisti Lombardia)

Segretario - Franco Bartolomei (Leghe dei Socialisti Roma)

Vice Segretario - Augusto Da Rin (Lega dei Socialisti Nord-Est)

Direttivo Nazionale

Adriano Bartolucci Proietti (Leghe dei Socialisti Roma)

Michele Bertaggia (Lega dei Socialisti Nord-Est)

Giorgio Brero (Lega dei Socialisti Liguria)

Adrea Buonajuto (Lega dei Socialisti Napoli)

Nadia Butini (Lega dei Socialisti Novara)

Carmen Centrone (Lega dei Socialisti Puglia)

Desiree Cocchi (Leghe dei Socialisti Roma)

Antonio Di Pasquale (Lega dei Socialisti Abruzzo)

Stefano Ferrari (SocialismoeSinistra)

Norberto Fragiacomo (Lega dei Socialisti Nord-Est)

Francesco Gismondi (Lega dei Socialisti Lombardia - Movimento RadicalSocialista)

Giuseppe Iacopini (Lega dei Socialisti Marche)

Giacomo La Commare (Lega dei Socialisti Emilia Romagna)

Vito Lattarulo (Lega dei Socialisti Puglia)

Lucio Lo Faro (Leghe dei Socialisti Roma)

Franco Maltinti (Lega dei Socialisti)

Manfredi Mangano (Lega dei Socialisti Marche)

Carmelo Nucera (Lega dei Socialisti Calabria)

Anna Maria Pagano (Lega dei Socialisti Liguria)

Manuel Santoro (Libertà ed Eguaglianza)

Paolo Trovato (Lega dei Socialisti Nord-Est)

Raffaele Vilonna (Lega dei Socialisti Lombardia)

Francesco Virgilii (Lega dei Socialisti Abruzzo - A.N.CO.DA.S)

Nell’ambito del Direttivo nazionale, la compagna Desiree Cocchi è stata nominata Tesoriere, mentre al compagno Mario Michele Pascale è stato affidato il compito della creazione di un ufficio stampa e la responsabilità della WebTV.

Il compagno Michele Ferro, storico riferimento del socialismo romano, è stato acclamato Presidente onorario.

L’assemblea, dopo un ampio e costruttivo dibattito, oltre ad eleggere, su proposta della commissione politica, gli organismi così come indicato, ha approvato all’unanimità l’integrazione dello statuto, già votato nell’assemblea dello scorso ottobre, con l’art. 6 che prevede una ampia autonomia politica delle Leghe territoriali per le decisioni riguardanti gli ambiti locali.

Nel dibattito, che ha visto numerosi interventi, tra gli altri, quelli dei compagni Fragiacomo, Maltinti, Nucera, Butini, Vilonna, Ferro, Brero, ecc., quelli dei compagni Manuel Santoro, dell’associazione Libertà ed Eguaglianza, che ha aderito alla Lega dei Socialisti, il saluto del compagno Francesco Gismondi, aderente alla Lega dei Socialisti Lombardia e referente lombardo del Movimento RadicalSocialista, e quello del compagno Francesco Virgilii, presidente nazionale dell’A.N.CO.DA.S. (Associazione Nazionale Contro il Danno Sociale, associazione tra le promotrici della protesta del 16 u.s. contro Equitalia) e membro della Direzione nazionale della Federcontribuenti.

Presidente e Segretario si sono impegnati, nell’ambito del processo politico indicato, ad avviare a breve consultazioni nazionali con partiti e movimenti della sinistra, a cominciare dai rapporti mai interrotti con Sinistra Ecologia e Libertà e con i compagni della Federazione della Sinistra.

Nell’ambito del mondo socialista, l’assemblea ha dato mandato di avviare contatti con il Network per il Socialismo Europeo e con il Gruppo di Volpedo per trovare, pur nelle rispettive autonomie organizzative, momenti di incontro, elaborazione e proposta politica comuni.

Lega dei Socialisti



*LA NUOVA SEDE DELLA UIL DI PORTO RECANATI INTITOLATA ALL'INDIMENTICABILE COMPAGNO CLAUDIO LATINI*

Una manifestazione molto bella e significativa quella con cui, Venerdì 24 Giugno, la UIL ha voluto intitolare la sua nuova Sede di Porto Recanati, sita nella Galleria De Angelis proprio davanti al Municipio, all'indimenticabile Compagno CLAUDIO LATINI.

Erano presenti, oltre a tanti amici e compagni, ed hanno portato il loro saluto e ricordo, personale, sindacale e politico, tutte le "componenti" fondamentali nella vita e nell'attività di Claudio.

Il SINDACATO, LA UIL, è intervenuta ai massimi livelli con il Segretario Nazionale UILM, Luca Colonna, il Segretario Generale UIL MARCHE, Graziano Fioretti ed il Segretario Generale UIL MACERATA, Roberto Broglia; il SINDACO di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi, il RAPPRESENTANTE DEGLI EXTRACOMUNITARI ed il suo PARTITO, IL PSI, attraverso il sottoscritto.

PRIMARIA PER CLAUDIO E' STATA, PERO', COME SEMPRE NELLA SUA VITA PUR PIENA DI TANTI IMPEGNI, LA PRESENZA DI TUTTA LA SUA FAMIGLIA: la moglie DINA, i figli RICCARDO e SILVIA, i suoi NIPOTINI sono sempre stati, in ogni istante, le persone più importanti ed amate.

Nessuna retorica negli interventi ma un omaggio sentito ed, a tratti, commosso delle tante cose fatte da Claudio con l'onestà, la passione, la generosità e la sensibilità umana che lo rendono indimenticabile.

CLAUDIO LATINI non si è mai risparmiato, ha sempre lottato, sino in ultimo, a fianco di chi aveva bisogno, degli ultimi, degli emarginati.
Ha cercato di dare risposte concrete alle necessità della povera gente non solo del suo paese Porto Recanati, che tanto amava, ma dell'intera comunità maceratese.
Tanti episodi sono stati ricordati per sintetizzare questo "filo rosso" che Claudio non ha mai smarrito nell'attività di ogni giorno.

Non lo hai mai smarrito nel "suo" Sindacato, la UIL di BRUNO BUOZZI, nel "suo" Partito, il PSI, di NENNI, PERTINI, LOMBARDI, BRODOLINI e CRAXI e nei suoi riferimenti sociali come, per ultimo, verso gli extracomunitari che, non a caso, lo stanno ricordando con un Memorial Sportivo che si sta svolgendo proprio in queste settimane.

Non nascondo che, quando mi hanno chiesto di intervenire, mi sono emozionato e commosso. Era da tempo che non mi accadeva troppo preso come sono dallo squallido "teatrino" non della Politica, passione nobile, ma dalle "figurine" che oggi ne occupano la scena.

CLAUDIO LATINI, invece, era un GALANTUOMO ed un VERO SOCIALISTA !

Per me, inoltre, è stato e resta un secondo padre, un Amico, un Compagno che mi ha dato ed imparato tanto.

Quel "CLAUDIO TI VOGLIO BENE" con cui ho concluso il mio intervento, oltre che un abbraccio affettuoso a DINA, RICCARDO e SILVIA ed un ringraziamento alla UIL, vorrei che diventasse un impegno che propongo a tutti i socialisti ed in particolare a quelli di Porto Recanati.

Il PSI in provincia di Macerata si sta riorganizzando e riunificando ed il positivo risultato elettorale delle Provinciali credo che ci aiuterà in questa direzione. Claudio teneva molto al valore dell'unità del Partito e l'ha sempre cercata anche nei drammatici anni che abbiamo vissuto nel recente passato. Oggi la realtà che resta più divisa è proprio quella di Porto Recanati.

Ciò che propongo ai compagni è, utilizzando come Sede Provinciale quella "Bettino Craxi", di RITROVARSI TUTTI IN UN'UNICA, NUOVA, SEZIONE DEL PSI DI PORTO RECANATI INTITOLANDOLA A *CLAUDIO LATINI*.

PROVIAMOCI, CLAUDIO LO MERITA !!

Porto Recanati, li 24 Giugno 2011

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI Macerata)



lunedì 27 giugno 2011

*LETTERA APERTA AI SOCIALISTI DI BUONSENSO - di Mauro Gradi*



Avv. Mauro Gradi



Cassazionista


C.so Buenos Aires 10/10 - 16129 Genova


Tel. 010 - 55.33.210 - Gsm 347-2319297


e-mail : avv.gradi@libero.it











*Lettera aperta


ai socialisti di buonsenso*





Siamo al crepuscolo di Berlusconi, quindi, più o meno prossimi alla
fine di una certa fase politica nata sulle ceneri di Tangentopoli, la
c.d. Seconda Repubblica, caratterizzata, tra l'altro, da un aspro e
dannoso antagonismo
dicotomico tra berlusconiani e antiberlusconiani.




Sarà, inevitabilmente, conseguente un rimescolamento delle carte, in
altri termini, il quadro politico italiano assumerà nuovi
connotati…verrà
ridisegnata, almeno in parte, la geografia politica del nostro paese.
Sarebbe un peccato se noi socialisti ci facessimo trovare impreparati
a tale storico passaggio.




E allora che fare?


Partiamo dalla cosa, certamente, da non fare: candidare qualche
socialista nelle liste del PD alle prossime elezioni politiche!
Significherebbe
abdicare politicamente come partito socialista italiano; significherebbe
mortificare, forse irrimediabilmente, la nostra identità; ma,
significherebbe, altresì, pregiudicare, proprio in un momento storico
favorevole, la possibilità di rilanciare un'autonoma forza socialista
organizzata, per la quale continua ad essere vitale il rimborso
elettorale (come lo è stato in questi anni il finanziamento pubblico
sull' 1% della nostra lista alle ultime politiche).




Stabiliti ciò che va evitato per non morire, occorre offrire ai socialisti,
in tempi ragionevolmente brevi, un progetto politico, a cominciare dal
rilancio dell'attuale PSI su una linea politica chiara e di
prospettiva strategica.




Ripartendo, necessariamente, dall'autonomia socialista, sono fiducioso nel
fatto che i socialisti di buonsenso (che in questi anni di impazzimento
generale si sono dispersi, disimpegnati o rifugiati anche su fronti opposti)
vogliano considerare l'opportunità di traguardare, in vista delle
imminenti elezioni parlamentari, ad una nuova gamba di un nuovo
centro-sinistra.







Oggi il centro-sinistra, piaccia o non piaccia, si fonda sostanzialmente su
tre soggetti: PD, IdV e SEL. Poi, seguono "gli altri", quindi: i socialisti,
i radicali e verdi… Insieme, queste formazioni c.d. minori, non solo
rischiano di essere determinanti negli equilibri che si stanno
delineando
(un 2-3 % potrebbe essere decisivo per la vittoria della coalizione di
centro-sinistra),
ma hanno un comune denominatore ancora più forte: la
laicità, il liberal-riformismo, l'ambientalismo non estremo. Un
patrimonio
che non può non essere rappresentato nel Parlamento italiano (del
resto l'unito potenziale elettorale di quest'area è oggettivamente
superiore alla soglia minima parlamentare).




Penso, allora, ad un'alleanza strategica e non tattico-elettorale, tra
socialisti, radicali, verdi e altri partiti laici minori: insomma, una nuova
"rosa nel pugno" allargata, una delle quattro gambe in cui si verrebbe
ad articolare un auspicabile nuovo centro-sinistra. Un centro-sinistra
diverso
da quello (di oggi e di ieri) in cui comanda uno, altri due ricattano e gli
altri remano come "servi da botte".




Il nuovo centro-sinistra di governo non può essere costituito da un dominus
e da più appendici, bensì, da più forze con pari dignità ed un condiviso
progetto moderno per l'Italia, anche perché i socialisti di buon senso,
ineluttabilmente autonomisti, non possono che riconoscere in un vero
centro-sinistra il loro campo naturale, ma, attenzione: il campo
naturale,
in quanto tale, non è una scelta obbligata!





MAURO GRADI




(Direzione Nazionale PSI)





*Genova-Roma, 27 giugno 2011*










































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Ivo Costamagna
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www.partitosocialista-mc.org
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domenica 26 giugno 2011

GOVERNO. NENCINI: BERSANI CONVOCHI IL TAVOLO DELLE OPPOSIZIONI




“Tra una riedizione dell’Unione e ‘ognuno per sé’, c’è una bella differenza e Di Pietro non ha torto quando solleva il problema”.
Lo afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini.


“Vediamo anche se il leader dell’IdV – prosegue Nencini - ha davvero rinunciato all’ossessione antiberlusconiana e smesso i panni del giustizialista oppure è solo alla ricerca di un po’ di visibilità nella gara con Vendola, ma intanto pensiamo anche a organizzarci per non farci prendere di sorpresa da un possibile collasso improvviso di questa maggioranza.


Il segretario del maggior partito dell’opposizione potrebbe convocare un tavolo di confronto delle opposizioni, come chiediamo da tempo, e cominciare a verificare – conclude il leader socialista - la possibilità di dare vita a un’alleanza dei riformisti alternativa a questo governo”.

RIFORME. NENCINI: UN FRONTE COMUNE DELLE OPPOSIZIONI CONTRO GLI SPRECHI DELLA POLITICA



Taglio delle indennità dei consiglieri regionali fino al livello più basso dell'Umbria e della Toscana, con un risparmio immediato di 110 milioni di euro; nuove regole per i rimborsi elettorali, eliminando sprechi e privilegi che consentono ai partiti di intascare soldi anche quando finisce la legislatura; abolizione del Senato e sua trasformazione in una Camera delle autonomie locali, dimezzando il numero dei parlamentari in tutti e due i rami.


Sono le proposte di riforma per le quali il PSI si mobiliterà per tutta l'estate continuando, come spiega il segretario nazionale Riccardo Nencini, la raccolta di firme iniziata da alcuni mesi “per cambiare l'Italia e dare maggiore sobrietà e trasparenza ad una politica che in questi anni ha accumulato sprechi e privilegi non più tollerabili. Ancor più quando si chiedono sacrifici sempre maggiori ai cittadini”.


“Tagliare gli sprechi della politica non è demagogia – dice Nencini -, lo diventa quando se ne parla e poi non si fa nulla. Queste sono riforme che si possono fare subito e per le quali chiediamo a tutta l'opposizione di fare fronte comune e di assumere un'iniziativa per incalzare, su un tema non più rinviabile, un Governo ormai a fine corsa e completamente staccato dal paese reale”.

venerdì 24 giugno 2011

*L'UDC, IL PSI E L'ESPROPIO DEI DIRITTI A POTER PARCHEGGIARE ED ALLA SICUREZZA OPERATO DALLA GIUNTA NEI CONFRONTI DEI CITTADINI DEL CENTRO STORICO DI CIVITANOVA ALTA*




E', finalmente, terminata la "telenovela" sulla collocazione futura
dell'UDC di Civitanova Marche.
Questo non solo perchè i suoi tre
Consiglieri Comunali sono stati determinanti per approvare il Bilancio
di Previsione anche per il Triennio 2011 - 2012 - 2013 ma,
soprattutto, sulla base delle "esternazioni" del Segretario Cittadino.


Un mese fa, infatti, aveva posto una, categorica, preclusione a
discutere con FDS, SEL, CLP, PSI, VERDI E RADICALI e adesso estende tale preclusione anche alle due Liste Civiche.


Non resterebbe che un... improbabile e... "pericoloso" *TRIANGOLO* con
PD ed IDV !



Bene, questa autodefinizione del perimetro politico della coalizione
di Centro-Sinistra ci consente di tornare ai problemi concreti.



E' davvero inaccettabile quello che si può configurare come una sorta
di esproprio, da parte della Giunta Comunale, sia al diritto a poter
parcheggiare la propria auto e sia a quello, fondamentale, alla
sicurezza, perpretato ai danni dei cittadini del centro storico di
Civitanova Alta ed, in particolare, a quelli di Via Annibal Caro.



Non si può vietare il parcheggio lungo Via Annibal Caro e
contemporaneamente, senza dare un'alternativa ai residenti, dire che
questo provvedimento non c'entra nulla con il costante pericolo di
crolli in cui quella zona vive ormai da un anno. Questo in assenza,
ancora oggi, di qualsiasi intervento strutturale da parte
dell'Amministrazione Comunale.
E' una responsabilità enorme quella che Sindaco e Giunta si stanno assumendo.



Riguardo ai parcheggi un'alternativa esiste ed è quella di utilizzare
lo spazio adiacente l'ex Liceo Classico che, invece, è stato
"assegnato" ai ragazzi della Parrocchia. Vorrei ricordare alla Giunta
che per le attività ludiche e di svago dei giovani esiste un apposito
"Verde attrezzato", fatto costruire dalla Giunta presieduta dal
sottoscritto di cui andrebbero meglio curate la manutenzione ed,
appunto, l'utilizzo.



Ci si meraviglia se la gente si ribella ad un provvedimento "farsa"
come quello dei dieci posti auto in zona Acquedotto?
Sarebbe stato strano il contrario !



100 (CENTO) famiglie hanno firmato ed inviato, da settimane, al
Sindaco una petizione in cui si chiedono, unitamente alla chiusura al
traffico di Via Annibal Caro per i non residenti, le cose che ho prima
esposto.
Dal Sindaco nessuna risposta ma lui è abituato. Non risponde neanche
alle Petizioni firmate da quasi 1000 (MILLE) cittadini, figurarsi...!




Per fortuna della città a lui ed alla sua Giunta restano, però,
solo.... 10 (DIECI) mesi !




Civitanova Marche, 24 Giugno 2011




IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI - Delegato "La Nostra Provincia")

lunedì 20 giugno 2011

*Un Bilancio di cose irrisolte: l'esempio di Civitanova Alta*


Quello che va in "scena" questa sera, "sopra" il Cine Teatro Rossini non è un Bilancio Preventivo ma una sorta di... "Concordato Fallimentare" dell'attuale Giunta di Destra.

Si porta in Consiglio Comunale un Preventivo dell'anno 2011, dopo che
6 mesi sono già trascorsi, senza l'obbligatorio parere, seppur
consultivo, dei Quartieri, senza aver minimamente e democraticamente
ascoltato ne le categorie economiche e sociali ne, tantomeno, i
cittadini. Si è convocato il Consiglio, Presidente Borroni, senza
neanche aver acquisito i necessari pareri obbligatori per legge, con
mille dubbi sulla reale esistenza delle entrate previste per
finanziare spese tutte dettate dalla funzione elettoralistica e
clientelare del Bilancio stesso. E', infatti, questo l'ultimo
strumento previsionale che verrà approvato (?) dalla Giunta di Destra
che da quasi un "Ventennio" governa Civitanova.

Nessuna risposta, ad esempio, alla Petizione sottoscritta da quasi
1000 (MILLE) cittadini per chiedere una "Commissione d'Indagine Consiliare sulla Trasparenza Amministrativa" sia nelle assunzioni e
consulenze e sia sulla reale situazione economica delle Società
Partecipate (Atac -Teatri - Farmacie) delle quali, sempre stasera, si
dovrebbe approvare (?) il Bilancio di ognuna.

Prendendo atto che, per effettuare tale verifica, non resta che la
possibilità di attivare un controllo della CORTE DEI CONTI attraverso
un apposito e circostanziato esposto, mi auguro che tutte le forze di
opposizione, come atto politico, escano dall'Aula al momento del voto
di mercoledì.

Ho utilizzato il punto interrogativo dopo la parola "approvazione"
perchè ritengo che l'onore e la responsabilità di tale decisione vada
lasciata tutta e per intero ai tre voti DETERMINANTI dell'UDC. Solo
così si porrà fine alla "telenovela" sulle loro reali intenzioni per
il futuro. Consentendo l'appravazione anche dell'ultimo Bilancio
saranno definitivamente fuori da ogni, CREDIBILE, coaliazione
alternativa.

Un esempio recente del Bilancio Fallimentare di questa Giunta: LA VERGOGNOSA VICENDA DELL'ESPROPRIO DEL DIRITTO AL PARCHEGGIO ED ALLA SICUREZZA CHE E' STATO IMPOSTO AI CITTADINI DEL CENTRO STORICO DI CIVITANOVA ALTA ED, IN PARTICOLARE, DI QUELLI DI VIA ANNIBAL CARO !
*Su tale argomento tornerò domani con alcune riflessioni*.

PER FORTUNA CHE QUESTO SARA' DAVVERO IL LORO "L'ULTIMO BILANCIO !!"

Civitanova Marche, li 20 Giugno 2011

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI e Delegato "La Nostra Provincia")

giovedì 16 giugno 2011

*IL PSI e "LA NOSTRA PROVINCIA" SONO D'ACCORDO PER UN CONFRONTO ISTITUZIONALE E POLITICO A SINISTRA CON FRANCESCO ACQUAROLI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE*

Seguiamo con attenzione e rispetto il dibattito interno al PD relativo alla formazione della nuova Giunta Provinciale su cui esprimiamo alcune valutazioni perchè possono far parte della loro riflessione prima di discuterne nella riunione collegiale di tutti i partiti della coalizione di maggioranza insieme con il Presidente Pettinari.

1) La maggioranza di centro-sinistra nasce, politicamente ed anche elettoralmente, aperta al confronto a sinistra. Pettinari, Ucchielli e Favia sino ad arrivare a D'Alema e Casini hanno, prima e dopo le elezioni, tracciato in tal modo il perimetro, presente e futuro, del "Laboratorio Macerata" portato più volte come esempio nazionale. Il Presidente Spacca ne ha tratto spunto per auspicare pubblicamente un analogo coinvolgimento di SEL nella maggioranza che governa la Regione.

Per questo ho letto con meraviglia la "lapidaria" dichiarazione di ieri al Resto del Carlino del Segretario Provinciale del PD, Broccolo, secondo cui: "la Presidenza del Consiglio Provinciale spetta al Partito Democratico". Mi chiedo e ci chiediamo, come PSI e "LA NOSTRA PROVINCIA", come sarebbe possibile, in tal caso, concretizzare il "coinvolgimento" della Sinistra su cui, tanto autorevolmente, ci si era impegnati. Non è neanche immaginabile "congelare" per mesi un assessore, il settimo, attendendo il rimpasto in Regione. La cosa esporrebbe tutti, maggioranza e sinistra, agli attacchi dell'opposizione di destra, strumentali ma "spendibili", che "urlerebbe" di... accordi sottobanco, tradimento degli elettori e quanto altro che, invece, non è assolutamente vero !

2) La dichiarazione, sempre di ieri, di disponibilità istituzionale sulla Presidenza del Consiglio Provinciale, fatta dal candidato Presidente della coalizione di Sinistra, Francenco Acquaroli, va, a nostro avviso, raccolta ed accolta. Si tratta, è vero, di una dichiarazione personale così come, però, personale ed unilaterale era stato l'invito, sempre di Acquaroli, a votare Pettinari al ballottaggio dando un contributo, politico ed elettorale, molto importante al largo successo del centro-sinistra. E' evidente che, prima di qualunque decisione della maggioranza in proposito, riteniamo legittima la richiesta di chi chiede un pronunciamento anche di SEL e/o della coalizione di Sinistra specie dopo le ultime dichiarazioni fatte dalla stessa su tale questione.

Si tratta di una vicenda politica importante anche in prospettiva e, come tale, va affrontata e risolta.

Macerata, li 16 Giugno 2011

IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI - Delegato "La Nostra Provincia)



lunedì 13 giugno 2011

*Per tornare a vincere alle Elezioni Comunali di Civitanova Marche il Centro - Sinistra deve ricostruire una classe dirigente di governo*


Il Centro-Sinistra civitanovese ha appena finito di festeggiare la
vittoria alle elezioni provinciali, inaspettata nelle proprorzioni,
che assume il chiaro significato di un... "preavviso di sfratto" per
la Giunta comunale di destra e neanche ha potuto riflettere
sull'enorme significato politico del quorum largamente raggiunto anche
nella nostra città dai 4 quesiti referendari, che già sembra di essere
al... Palio di Siena, l'unico dove le "liti" avvengono prima che la
"corsa" (elezioni comunali 2012) sia "ufficialmente" iniziata.

Il PSI e la lista "La Nostra Provincia", terzo partito in città,
ritengono opportune e necessarie alcune puntualizzazioni.

1) La riunione convocata dall'IDV per sabato scorso, dopo l'aspra
polemica sul possibile candidato Sindaco del centro-sinistra, è stata,
sin qui, l'unica a cui non era prevista la partecipazione del PD.
Questo, infatti, è stato il motivo per cui, concordemente, tutte le
altre forze politiche hanno suggerito agli amici dell'Italia dei
Valori di sopprassedere nella convocazione della riunione.
Le uniche riunioni a cui il PD, tra l'altro insieme proprio all'IdV,
non ha partecipato sono state quelle, programmatiche ed organizzative,
del "Tavolo della Trasparenza" ma questo è avvenuto soltanto sulla
base di una meditata autoesclusione.

2) Occorre lealtà e questi sono i fatti. Abbiamo anche noi le nostre
idee in merito alle questioni in discussione ma riteniamo che prima si
debba partire dalle priorità e da "regole" condivise: stabilire i
"titoli" principali del Programma ed un "perimetro" della coalizione
che tenga conto del fatto che il 60% raggiunto a Civitanova è
costituito dal 30% del PD e da un altro 30% di consensi aggregabile in
4, massimo 5, liste, comprendenti tutta intera la Sinistra e senza
commistione alcuna con chi dovesse ritenere di continuare, anche
adesso, a restare parte integrante dell'attuale Giunta, e che deve la
coalizione basarsi su di una effettiva e convintamente praticata "pari
dignità" politica.

3) Ci ridurremmo, però, ad un sorta di... "Mozione degli Affetti" se
non affrontassimo anche quello che, come socialisti, riteniamo il
problema principale, quasi pregiudiziale: Civitanova Marche non può
più essere "terra di conquista", da quasi 20 anni senza rappresentanza
in Parlamento e nel Governo Regionale, e, quindi, priva di una classe
politica che sappia e possa dare risposte concrete, in quanto
fortemente legata al territorio, ad una realtà sociale attiva e vivace
come la nostra.
Il centro-sinistra deve riuscire a suscitare nuovo entusiasmo e
partecipazione, specie dei giovani, e sulla base di questo ricreare
una classe dirigente di governo onesta, appassionata e preparata
attraverso un mix virtuoso di esperienza e rinnovamento.
E' chiaro che, ormai lo accetta anche.... Berlusconi, lo strumento
delle Primarie è oggi, a nostro avviso, quello più democratico per
tale selezione. Entro l'autunno alla città il centro - sinistra deve,
però, far conoscere non solo il candidato Sindaco ma anche una
"Squadra di Governo", un... "Brain Trust" che sia all'altezza delle
necessità ed esigenze di Civitanova.

Non è il "Palio", amici e compagni, è in gioco il nostro comune futuro !

Civitanova M., li 13 Giugno 2011

IVO COSTAMAGNA
(Segretario Provinciale PSI - Delegato "La Nostra Provincia")

venerdì 10 giugno 2011

*GIACOMO MATTEOTTI: 10 GIUGNO 1924 - 10 GIUGNO 2011 - L'ASSASSINIO DEL GRANDE SOCIALISTA*

AL Compagno "GIACOMO MATTEOTTI"
10 Giugno 1924 / 10 Giugno 2011

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, Rovigo, 1885 - Roma 1924). Deputato Socialista, nell'ottobre del 1922 fu nominato segretario del Partito Socialista Unificato. Avverso alla politica di compromessi praticata anche da molti compagni, fu tra gli oppositori più efficaci e decisi del governo Mussolini che attaccò più volte alla Camera sin...o al duro discorso del 30 maggio 1924 con cui denunciò le violenze e i brogli commessi per vincere le elezioni del 6 aprile. Assalito pochi giorni dopo (10 giugno) da una banda di sicari Fascisti.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEietfcHeZIP8jSVokTL31kY-5QjR2XBhkLrq84-MQcX_ECd3b4vUuMFjlKj46Twlf1YIO1bjLJq2tSiwb8vAhG232H-cG4koCUz36vnN3np0OaAkhqx1OPFgxM0-OxoYjtL8OJ-nvztT3JZ/s1600/immagine005_g.jpg
"ERA IL PIU' CAPACE ED IL PIU' DEGNO, DOVEVA ESSERE IL PIU' ATROCEMENTE COLPITO" (Filippo Turati)


giovedì 9 giugno 2011

*PSI: QUATTRO SI AI REFERENDUM PER CAMBIARE L'ITALIA*


QUATTRO Sì E QUATTRO FIRME PER CAMBIARE L'ITALIA.

Domenica 12 e lunedì 13 giugno le elettrici e gli elettori italiani sono
chiamati alle urne per rispondere a quattro quesiti referendari che
possono rappresentare, con il raggiungimento del quorum e la vittoria
dei Sì, un ulteriore avviso di sfratto, dopo il chiaro segnale venuto
dalle recenti elezioni amministrative, per il governo Berlusconi e la
precaria maggioranza parlamentare che ancora lo sostiene.

I socialisti invitano dunque a recarsi ai seggi e a votare quattro Sì.

I temi oggetto del referendum sono infatti da anni al centro delle
nostre battaglie.
In particolare è necessario sventare il tentativo del governo volto a
perseguire una politica energetica basata sulla costruzione di nuove
centrali nucleari, tema già sollevato nel 1987 dal Psi che fu tra i
promotori di un analogo e vittorioso referendum, garantire che la
giustizia sia davvero uguale per tutti, cancellando l'iniqua legge sul
legittimo impedimento e rendere l'acqua un bene fruibile per tutti i
cittadini pur nella consapevolezza che, su questa questione, occorrerà
adottare interventi legislativi atti ad evitare che il monopolio delle
aziende pubbliche sia assoluto pur essendoci imprese collocate sul
mercato che potrebbero, invece, favorire maggiore efficienza delle
reti idriche con un costante monitoraggio e manutenzione degli
impianti e, in virtù della concorrenza, ad un costo più basso per i
cittadini. Sarà inoltre necessario modificare l'attuale normativa che,
in tema di gestione dell'acqua, consente ai comuni di ricoprire la
doppia veste di controllori e controllati.
L'occasione data della consultazione referendaria dimostra una volta
di più quanto sia indispensabile cambiare l'Italia.

Muovendo da codesta convinzione abbiamo proposto all'attenzione dei
cittadini quattro petizioni popolari per modificare l'attuale legge
elettorale, cambiare il finanziamento pubblico ai partiti, per
istituire
una tassa equa sulle transazioni finanziarie e per innovare la
legislazione sul lavoro, allo scopo di eliminare la precarietà e dare
parità vera a uomini e donne.

Prosegue in tutta Italia la raccolta firme già avviata.
Chiediamo ai cittadini di aderire apponendo una firma su ciascuna delle
petizioni.
Lo potranno fare recandosi presso i gazebo che i socialisti
allestiscono in tutti i capoluoghi di provincia.

RICCARDO NENCINI


Roma, 9 giugno 2011


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www.partitosocialista.it
Per inviare notizie e appuntamenti, scrivere a:
redazione@partitosocialista.it

mercoledì 8 giugno 2011

"SINISTRA E SOCIALISMO NEL XXI SECOLO" JESI - 10 GIUGNO 2011 ORE 17,00 Via San Francesco, sala II° circoscrizione.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg27g26Yh-BS-yYXj5RXfFEIEO6xQzvAAQTJR-e6B3NwiucuHXRBwhxwyKJ21eGSXrGjHvs2YTOsQwGA41mWekiLol66KZfNHOiUS_EPYKjU7_x06JV_7o-wM7dxZWvrJ4gUrIdpXpx-v8/s1600/CONVEGNO1.png

*Caro Giacomo, purtroppo non riesco a venire a conoscere te ed i compagni di Corato come, invece, avrei voluto*


CARO GIACOMO,

ho atteso sino all'ultimo momento utile per rispondere al tuo
graditissimo invito.

Le cose che mi hai scritto mi hanno fatto riflettere, entusiasmare e
commuovere contemporaneamente.

Riflettere sullo stato del nostro Partito e sull'assenza di vero
"progetto" politico da parte dei dirigenti nazionali. Entusiasmare
perchè mi hai rafforzato nella consapevolezza che, nonostante ciò, ci
sono migliaia di compagni che continuano, sul territorio, a combattere
per l'affermazione degli ideali di un Socialismo Liberale che non è un
"residuato" del secolo scorso ma la strada maestra che perseguono gran
parte delle forze di Sinistra in Europa e nel mondo. Commuovere perchè
le tue parole mi hanno ricordato mio padre e la sua passione,
disinteressata e totale, per il SOCIALISMO.

Per queste ragioni sarei venuto MOLTO VOLENTIERI a Corato per
conoscere te ed i compagni oltre che per parlare dei nostri 4 SI ai
Referendum come, tra l'altro, avrai potuto leggere nel titolo che
avevo dato alla tua lettera permettendomi di pubblicarla nel Sito del
PSI della Provincia di Macerata www.partitosocialista-mc.org

Purtroppo, però, un noioso virus intestinale mi sta tenendo bloccato a
letto con la febbre.

Scusami tu con i compagni e, se vorrete, spero di avere presto
un'altra occasione per incontrarvi. Ti invio, intanto, il mio numero
di telefono per sentirci come e quando vorrai:
3470935909.

Un affettuoso abbraccio socialista.

Ivo Costamagna

domenica 5 giugno 2011

*Un INVITO molto gradito, che fa riflettere ed a cui è un dovere morale rispondere di SI*



*Un INVITO molto gradito, che fa riflettere ed a cui è un dovere
morale rispondere di SI*




CARO IVO,




ti ho incontrato errando su internet: uno dei pochi piacevoli incontri
in un periodo di carestia socialista.




Sono GIACOMO DE LILLO di CORATO (BA). Sono tra i pochi sopravvissuti
alla diaspora: qualche mese fa, l'ultimo consigliere comunale
socialista, eletto nel 2008, è passato al PD accompagnato da una
pattuglia di "dirigenti" e iscritti. Sto tentando di ricostruire un
nucleo socialista, senza la pretesa di rinnovare i "fasti" di un
Partito che ha segnato la storia di questa città.




*Sono un ultrasettantenne ma non demordo*. Vivo la fondata speranza di una
resipiscenza dell'elettorato ispirato ad una sinistra
liberalsocialista e non voglio che si disperdano le tracce di un
cammino che non ritengo giunto alla sua fine.




D'altra parte realtà come quella che tu vivi ed alimenti sono di
conforto e di stimolo.




Saresti in grado di partecipare ad un
incontro, presso la nostra modesta Sezione, per illustrarci le ragioni
del nostro o dei nostri "SI" al prossimo appuntamento referendario?
Sarebbe anche un modo per stabilire una sorta di gemellaggio tra la
tua e la nostra realtà organizzativa.




Ti ringrazio, quale che sia la tua risposta.


GIACOMO DE LILLO


giacomodelillo@live.it





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www.partitosocialista-mc.org
--

*Il PSI, "LA NUOVA PROVINCIA - AMBIENTALISTA - CIVICA - RIFORMISTA" ED IL CENTRO SINISTRA MACERATESE*


La Segreteria del PSI della Provincia di Macerata, riunitasi ieri alla presenza dei candidati e degli amministatori socialisti, ha unanimemente approvato la relazione del Segretario Costamagna con particolare riferimento ai seguenti punti:

- Grande soddisfazione per il successo della lista "La Nostra Provincia - Ambientalista - Civica - Riformista", ideata, promossa e voluta dai socialisti e sincere felicitazioni a MASSIMILIANO BIANCHINI nella fondata convizione che questo possa essere solo il primo passo di un percorso politico che può diventare comune;


- L'incontro positivo di diverse tradizioni RIFORMISTE è stato anche il terreno che ha favorito una forte ripresa dell'unità e del consenso dei Socialisti che, infatti, tornano ad avere una presenza significativa in tutte le realtà provinciali anche dove la lista non presentava candidati del PSI. Questo dato è testimoniato dai numeri:
ai quasi 2/3 di candidati di espressione socialista corrisponde, esattamente, i quasi 2/3 dei voti della lista con una percentuale media complessiva dei candidati PSI del 5%. UN DATO DI CUI NON SI POTRA' NON TENER CONTO A TUTTI I LIVELLI.


- Particolarmente significativo il dato di Civitanova Marche dove il centro - sinistra finalmente "sfonda" elettoralmente arrivando, complessivamente, al 60% dei consensi in quanto, i dati parlano in tal senso, la coalizione per le Comunali del prossimo anno non potrà avere preclusioni a sinistra. Un risultato che rappresenta una sorta di... "preavviso di sfratto" per la Giunta di Destra del Sindaco Mobili.
In tale contesto i civitanovesi hanno compreso e premiato la battaglia socialista per la "Trasparenza" Amministrativa e per una apposita Commissione d'Indagine ("Parentopoli") riportando, dopo tanti anni, il consenso del PSI su di un socialista riconoscibile, stimato e "storico" come Cesare Sbrascini, in un Collegio difficile e non suo (San Marone), a sfiorare il 5%.


- Sulla base di tutto ciò il PSI della Provincia di Macerata RITIENE, IN QUESTA FASE, UTILE POLITICAMENTE E NECESSARIO NUMERICAMENTE il coinvolgimento, programmatico e diretto, di SEL e delle altre forze di Sinistra a partire dal candidato Presidente Francesco Acquaroli.


Macerata, li 05 Giugno 2011


Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI Macerata)


venerdì 3 giugno 2011

Il ruolo dei socialisti nella Repubblica ed il socialismo democratico

di Giuseppe Giudice

«Per lungo tempo si è cercato di minimizzare e sottovalutare il ruolo estremamente importante che i socialisti e la loro cultura politica hanno svolto durante il periodo della democrazia repubblicana.

Questo saggio non è finalizzato a rivendicare una sorta di integralismo socialista che a sua volta sottovaluta il ruolo e le funzioni degli altri, ma solo a combattere i gravi effetti della “damnatio” memoriae” successiva all’antipolitica degli anni '90 (ed in qualche modo preceduta prima dallo sviluppo di forti antipatie culturali verso il socialismo italiano).

Tali antipatie erano forti nell’ala più strettamente berlingueriana del PCI, nell’area demitiana della DC (fino ad i suoi eredi, Prodi e Bindi), nel cosiddetto neo-azionismo di Scalfari e “Repubblica”. C’è da notate come tutte e tre queste posizioni abbiano (per ragioni diverse) ostacolato la evoluzione della sinistra verso il socialismo democratico.

Ma non possiamo comprendere tale ruolo e confutare certe tesi se ragioniamo con una molto discutibile ottica italo-centrica (la assurda tesi dell’Italia come ombelico del mondo per quanto concerne la sinistra). Ottica che ha portato a svalutare il ruolo storico dello stesso socialismo europeo (frutto anche di una straordinaria ignoranza – che ha colpito anche il Psi nella fase frontista).

Nel 1931 i partiti aderenti alla IOS (Internazionale Operaia e Socialista) – dati della Enciclopedia Treccani – avevano in Europa 6 milioni di iscritti e 26 milioni di voti. Si trattava della più formidabile organizzazione di massa mai vista e che quindi ha permesso una grande integrazione delle masse lavoratrici e popolari in forma democratica (al contrario della integrazione totalitaria del fascismo e dello stalinismo) nello stato e nella politica. E parliamo di un anno (il 1931) in cui era trascorso un decennio dalla scissione comunista e bolscevica del movimento socialista, la quale però ebbe scarsa presa (con qualche eccezione) nell’Europa Occidentale.

In Italia sono stati Massimo Salvadori ed Enzo Collotti gli storici della sinistra che hanno ben focalizzato la importanza del movimento socialista democratico tra le due guerre mondiali. Poiché in quel periodo si hanno delle trasformazioni importanti nella cultura politica socialista che poi avranno la loro influenza nel periodo postbellico.

Innanzi tutto si va delineando la definitiva spaccatura del movimento socialista tra socialisti democratici e comunisti, che tendono a divenire dei modi a se stanti.

Non subito, per verità. Nei primi anni dopo la rivoluzione d’Ottobre, socialisti e comunisti sono due realtà politiche conflittuali, ma restano in qualche modo intercomunicanti.

Nella IOS non c’è una condanna netta della rivoluzione bolscevica. Fino al 1926 c’è ancora in molti socialisti la speranza di poter ricomporre unitariamente il movimento operaio diviso. Otto Bauer è uno dei sostenitori di tale posizione. Egli ritiene che la esperienza russa sia il frutto di circostanze eccezionali non ripetibili e soprattutto non esportabili in Europa Occidentale (è lo stesso giudizio di Turati). Del resto allora era molto difficile poter dare un giudizio sull’esperienza russa sia per forte mancanza di informazioni, sia perché essa appariva come un qualcosa di completamente nuovo e difficile da decifrare in quel contesto. Ma allo stesso tempo Bauer sottolinea che il socialismo in Europa Occidentale doveva seguire un percorso e dei metodi totalmente differenti da quelli bolscevichi, percorsi e metodi (Bauer se ne rende conto) che configurano un modello sociale e politico radicalmente diverso da quello che si andava delineando in Russia. Bauer è il primo a parlare di “socialismo democratico” in modo sistematico per distinguerlo da quello “primitivo e dispotico” frutto della forte arretratezza della Russia.

In realtà (ma questo divenne ben visibile solo diversi anni dopo) in Russia non si stava costruendo nessun socialismo. Turati fu profetico (e Turati non condannava in blocco la rivoluzione) nel prevedere che il bolscevismo si sarebbe trasformato in uno strumento del nazionalismo e militarismo russo. Lo stalinismo (che poi ha delineato le fondamenta del “socialismo reale” in tutto il mondo) questo era. Il comunismo diventa la maschera ideologica (come lo è diventata poi in Cina) del nazionalismo forte dei grandi paesi emergenti. Ma al tempo stesso tali regimi erano la più decisa negazione delle istanze di liberazione umana e sociale del socialismo.

Del resto la teoria del “social fascismo” esprimeva la chiara intenzione di Stalin di rompere in maniera definitiva con il movimento socialista. Certo negli anni '30 poi ci furono i “fronti popolari” ma essi nascevano dall’esigenza difensiva contro il fascismo e soprattutto il nazismo. Nel 1939, dopo il patto di non aggressione tra Hitler e, Stalin la rottura tra socialismo democratico e comunismo diventa irreparabile e definitiva a livello europeo e mondiale.

Certo il comunismo di Stalin poco aveva a che vedere con il “comunismo teorico”, ma le parole vanno considerate per il significato concreto che esse assumono nella storia. Ma non c’è forse un limite strutturale nello stesso comunismo teorico? Il fatto è che pensare di costruire una società socialista tramite la dittatura e la violenza sistematica porta alla cosiddetta “eterogenesi dei fini”. Pertanto il socialismo democratico degli anni '20 e '30 inizia a delinearsi come una “terza via” virtuosa tra capitalismo e comunismo. Ed a ridefinire lo stesso concetto di socialismo proiettandolo fuori dagli schemi dell’ortodossia marxista-leninista che riduce il socialismo ad un puro modo di produzione transitorio tra capitalismo e comunismo.

In una opera che, almeno fino a Lenin , non era mai stata considerata importante, dagli studiosi di Marx stesso; un opuscolo di 50 pagine – “la critica al Programma di Gotha”, Marx intravede lo sviluppo della società socialista in due fasi distinte nel tempo ma non contrapposte. Una prima fase in cui il prodotto sociale e distribuito secondo il contributo lavorativo di ciascuno; una seconda fase in cui il prodotto viene distribuito secondo i bisogni di ognuno. Questa seconda fase di socialismo pienamente realizzato venne definita da Lenin “comunismo” – la prima fase socialismo “tout-court” (la distinzione semantica è di Lenin non di Marx). Per Marx tale società comunista resta un obbiettivo lontano nel tempo ed è subordinata al raggiungimento di uno sviluppo illimitato delle forze produttive “quando le sorgenti della ricchezza sociale scorreranno nella loro pienezza ed il lavoro diverrà il primo bisogno dell’uomo, la società potrà scrivere sulle sue bandiere – da ognuno secondo le sue capacità , ad ognuno secondo i propri bisogni” (Marx).

I socialisti marxisti democratici come Bauer ed Hilferding videro in tale posizione un residuo di socialismo utopistico (alla Saint-Simon). Infatti la società comunista così immaginata prevedeva la estinzione dello stato (o meglio dello stato politico che si trasforma in puro apparato amministrativo) , della democrazia e del diritto. E’ evidente che tale visione era condizionata da un determinismo finalistico (sintesi del positivismo di Saint Simon e dello storicismo di Hegel) mediante la ipostatizzazione di una condizione che segna di fatto la fine del processo storico e che tende a far fuoriuscire lo stesso socialismo da un contesto storico e politico concreto trasformandolo nella idea mistica di una palingenesi dell’umanità. Marxisti come Kautsky, Bauer, Hilferding si resero conto che l’evoluzione storica andava in direzione diversa rispetto all’idea di una estinzione dello stato e del diritto (e comunque di una società priva di obblighi sociali e mediazioni istituzionali). Si trattava quindi non di inseguire la mistica della estinzione dello stato ma di perseguire la profonda trasformazione dello stato da parte della democrazia sociale.

Habermas ha definito tale visione palingenetica come concezione “sostanzialista” del socialismo: il socialismo inteso come “totalmente altro” entità pienamente e totalmente trascendente rispetto alle altre formazioni storiche. Riccardo Lombardi ha messo bene in evidenza come il comunismo immagini una società omogenea che pretende di dissolvere conflitti e contraddizioni; e rileva la differenza tra una società egualitaria che però valorizzi le differenze e non pretende di sopprimere i conflitti (ma di risolverli democraticamente) – il socialismo democratico per l’appunto, dalla società compatta ed omogenea del comunismo. Inoltre Lombardi rileva l’irrealismo dello sviluppo illimitato delle forze produttive (ma al tempo di Marx non era concepibile Georgescu-Rogen e la teoria dei limiti fisici della crescita).

Ma il primo dopoguerra non sono solo gli anni dell’affermazione dello stalinismo. Sono gli anni in cui entra in crisi la civiltà liberale che ritrova il suo pieno fallimento nella I Guerra Mondiale. Ed in cui entra in crisi il primo capitalismo liberale, la cui fase suprema (qui ha ragione Lenin) quella dell’imperialismo provoca due guerre mondiali, inframmezzate, dalla grave crisi del '29. Polanyi analizza mirabilmente il passaggio dal capitalismo liberale a quello regolato e le stesse mutazioni politico-antropologiche che esso comporta. Ma Lenin sbaglia e di grosso a pensare che l’imperialismo sia la fine del capitalismo “tout-court” e non la fine di una determinata fase del capitalismo.

Comunque il socialismo europeo (e qui vi sono contributi sia di socialisti marxisti come Bauer, Hilferding ed Adler che di non marxisti come Cole, Polanyi – per dimostrare quanto sia stupida la contrapposizione dei pellikans la tra socialismo marxista e socialismo liberale) si rende conto di avere a che fare con un capitalismo che sta mutando e che questo capitalismo costringe i socialisti a fare un salto di qualità. Ma di questo ne abbiamo già parlato in altri saggi.

Ora come si collega la vicenda del socialismo italiano nel contesto storico sopra delineato. Secondo me il Psi ha avuto due fasi profondamente negative politicamente nel dopoguerra. La prima è quella del frontismo dal 1948 al 1956, in cui l’azione socialista non è stata visibile, occultata dalla egemonia comunista e dalla fedeltà al campo sovietico. La seconda in cui forse è stata fin troppo visibile (ma in senso negativo) è quella del craxismo “duro” dal 1984 al 1992.

C’è stato un lungo periodo intermedio in cui invece la azione politica socialista ha avuto effetti molto positivi per la democrazia italiana. Sappiamo che nel 1946 il Psi era più forte del Pci elettoralmente (anche se il Pci era molto più organizzato). La scissione di Saragat relega i socialisti a forza minoritaria della sinistra ed a terzo partito italiano. Il dualismo DC-PCI ed il bipartitismo imperfetto che si produce blocca la possibilità di una alternanza (i comunisti lo sapevano per primi – gli accordi di Yalta hanno il loro peso). Ma tale democrazia bloccata sarebbe comunque diventata una democrazia paralizzata e priva di capacità evolutiva senza l’azione dell’autonomismo socialista dopo il 1956. Questo è l’anno cruciale per la sinistra italiana. La invasione dell’Ungheria dimostra la piena incapacità di riformare democraticamente il comunismo anche con la destalinizzazione (del tutto formale). La rottura di Nenni dà la possibilità ai socialisti di giocare le proprie carte politiche.

Il bipartitismo imperfetto aveva costretto le forze innovatrici del PCI e progressiste della DC in una gabbia. L’autonomismo socialista fa da elemento catalizzatore delle potenzialità di entrambe queste due aree. Il primo centrosinistra è concepito, non tanto da Nenni, ma Da Lombardi, De Martino e Giolitti come un processo di liberazione delle masse popolari ed operaie cattoliche dalle ipoteche moderate. E come referente per quelle forze nel PCI (Amendola in primis) che se, certo non coincidenti. erano compatibili con il socialismo democratico.

E’ proprio sull’asse tra socialisti e sinistra democristiana di allora (prima Fanfani e poi Donat-Cattin) che si costruisce la grande politica riformatrice degli anni '60. Nazionalizzazione dell’energia elettrica, statuto dei lavoratori, pensioni a ripartizione, eliminazione delle gabbie salariali, scuola media unica. Si inizia a parlare di programmazione ed anche se essa non verrà realizzata (per le resistenze democristiane) si costruiscono comunque gli elementi embrionali di un governo dell’economia. Naturalmente il programma di centrosinistra fu realizzato in parte. Lombardi e Nenni sopravvalutarono la forza della sinistra democristiana e sottovalutarono le resistenze conservatrici dei dorotei. I comunisti fecero una opposizione dura e le posizioni aperturiste di Amendola vennero sconfitte. De Martino a ragione rimprovera questo atteggiamento al PCI che non certo favorì la politica socialista.

Ma, pur con i suoi limiti, avendo un quadro completo della evoluzione storica della Italia repubblicana, il “vero” centrosinistra di allora rappresentò la politica più coraggiosamente riformatrice mai sperimentata in Italia.

Ed ebbe delle conseguenze politiche importanti. Il processo di liberazione delle masse cattoliche favorì l’unità sindacale (che era uno dei cavalli di battaglia di un grande sindacalista socialista come Santi) che a sua volta permise il dispiegarsi delle grandi lotte sociali a cavallo tra gli anni '60 e '70 che hanno cambiato in positivo il volto del paese. E del resto anche la politica di apertura a sinistra verso il PCI negli anni '70 è il frutto di quella stagione. Ma degli anni '70 abbiamo già discusso a lungo.

Il Psi ha svolto un ruolo altamente positivo quando appunto ha svolto il ruolo di catalizzatore politico. E’ stato velleitario quando ha preteso di voler ribaltare i rapporti di forza con il PCI. Era un obbiettivo sbagliato ed impossibile. E Craxi lo ha perseguito senza curarsi della coerenza tra fini e mezzi. Qui sono i suoi errori che poi hanno determinato degenerazioni. Ma sono errori politici non azioni criminali. Di questo ne abbiamo già discusso a lungo così come dei grandi errori fatti da Berlinguer.

La sinistra della II Repubblica è stata azzerata perché si cancellata la sua memoria storica. Sia quella socialista, sia la parte migliore di quella del PCI. Si rimuove tutto per sensi di colpa ed infatuazioni nuoviste. Ma alla sinistra che vogliamo costruire serve la lezione e l’insegnamento di quell’autonomismo socialista che tanto ha dato alla democrazia italiana.

Il mio pessimismo (inevitabile dopo questi 20 anni) mi dice che in Italia non avremo mai un partito socialista come nel resto d’Europa. C’è un accavallarsi di ignoranza, di infantilismo ,di folclore e di provincialismo nella sinistra italiana che difficilmente ci farà raggiungere standard europei (e siamo comunque in una fase di crisi dell’Europa). C’è poi una storia propria dell’Italia che non si può cancellare. Ma comunque un soggetto che quanto meno si approssimi ad una forza di ispirazione socialista europea (ed aderisca al PSE) bisogna tentare di costruirlo. Ho più volte detto che il socialismo democratico è componente essenziale di quella identità sociale europea (che il neoliberalismo vuole distruggere – e talvolta anche aiutato dalle stesse derive moderate della socialdemocrazia). La crisi che investe l’Europa non ci permette di continuare a restare provinciali. La crisi della globalizzazione neoliberale ha accentuato il conflitto economico internazionale; quello tra Usa e Cina in particolare. La storia ci insegna che le ondate di globalizzazione capitalistica si sono in genere concluse con guerre. Ora siccome nessuno auspica una guerra tra Cina ed Usa, occorre modificare profondamente il meccanismo economico internazionale (lo dice con chiarezza un dissidente cinese). L’Europa, grazie al socialismo democratico, ha rappresentato la più alta sintesi possibile tra giustizia, coesione, democrazia e tolleranza nell’ultima metà del '900 ed è tuttora un punto di riferimento per chi nel mondo combatte contro le ingiustizie e le diseguaglianze del modello neoliberale. Un rinnovato socialismo e non una indistinta ed indefinibile sinistra, potrà all’Europa far ritrovare se stessa.

Peppe Giudice