venerdì 4 dicembre 2009

Lettera della Presidente del CN del PSI

Lettera della Presidente del CN del PSI

Care compagne, cari compagni, l’appuntamento del Consiglio nazionale di sabato 5 dicembre è importante perché il momento politico, per il nostro partito e per tutto il centrosinistra, richiede un’attenta e partecipata riflessione. Inutile che vi ricordi che spetta, in base allo statuto, a questa assemblea un ruolo determinante nel definire la linea politica del partito.Vi sollecito pertanto a partecipare e vi suggerisco una lettura del documento approvato nell’ultima riunione della Direzione nazionale.Voglio sottolineare in particolare che l'attuale situazione, con la sospensione delle attività di Sinistra e Libertà, ha precise responsabilità in quanti hanno cercato ad ogni costo di trasformare l'idea originaria, il rinnovamento dell’alleanza elettorale per costruire in Italia una “nuova sinistra italiana” di governo, socialista, libertaria ed ecologista in un piccolo "partito unico". “Un tentativo – come recita il testo approvato dalla Direzione mercoledì - non solo in contraddizione con l'idea della "Nuova Sinistra Italiana" cui si sono ispirati i candidati alle elezioni europee, ma destinato al fallimento per sua intrinseca natura, per l'impossibilità a costringere in una camicia di forza la pluralità delle esperienze che hanno dato vita al progetto”.Noi prendiamo atto della crisi di SeL, ma non ne vogliamo la fine: sarebbe un tradimento nei confronti dei nostri elettori, che in occasione delle elezioni europee ci hanno incoraggiato su questa strada. Il banco di prova sarà il comportamento che terranno gli altri soci fondatori di SeL il 19 dicembre, data fissata per quello che doveva essere un punto di partenza e non di arrivo. Noi non ci saremo, perché pur considerando legittima l’esigenza di alcuni di dotarsi di regole e strutture organizzative proprie di un partito, non possiamo accettare che ne nasca uno che ambisca ad assumere unilateralmente nome e simbolo di Sinistra e Libertà. Un passo di questo genere sarebbe considerato un atto di rottura politicamente irreversibile.Trasformare SeL in un partitino significa consegnarlo ad un destino insignificante, se non ci si muove in una cornice di marcata innovazione. Con queste premesse qualsiasi formazione non potrebbe svolgere la sua funzione di raccolta delle idee libere che rifiutano la "ragion di stato" del voto utile. Quindi la nostra disponibilità, anche in vista delle elezioni amministrative, a continuare il percorso di una SeL aperta e federata in tutte quelle realtà dove questo è possibile, resta massima.Identità politiche diverse hanno una naturale difficoltà a trovare un’unità programmatica, ma se vogliamo dare nuovo slancio alla sinistra italiana, quest’unità va cercata e coltivata. Purtroppo in questi mesi troppo spesso si sono cercate più le ragioni di divisione identitaria che quelle di una convergenza possibile. Con questo atteggiamento, non nuovo nella storia della sinistra e del centrosinistra, abbiamo subìto innumerevoli sconfitte e consegnato il Paese alla coppia B & B, Berlusconi-Bossi. Resto convinta che il PSI non ha e non debba avere alcuna tentazione di autosufficienza ma ben chiara la necessità per il nostro Paese di progettare e costruire una "Nuova Sinistra".

Pia Locatelli

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