mercoledì 28 settembre 2011

*"SINISTRA UNITA PER CIVITANOVA" INCALZA IL PD PER LA COALIZIONE DI CENTRO SINISTRA E LE PRIMARIE*



-Al Segretario PD Civitanova Marche


-pc Agli Organi d'Informazione





Caro Giulio


alla luce della situazione di stallo (almeno "apparente") e contemporaneamente di improvvise "accellerazioni" nel centro-sinistra di Civitanova.


a nome e per conto delle seguenti forze e movimenti politici da cui ho avuto delega dopo un loro,apposito,incontro sulla questione:


Federazione della Sinistra Democratica e Legalità, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi,Partito Socialista Italiano, La Nostra Civitanova,


SONO A RICHIEDERTI,TENENDO CONTO DEGLI IMPEGNI DEL PD IN QUESTA SETTIMANA, UN INCONTRO URGENTE,ENTRO E NON OLTRE SABATO 8 OTTOBRE.




QUESTO CON LA VOLONTA',CHE ACCUMUNA TUTTI GLI SCRIVENTI,DI COSTITUIRE UNA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA *LARGA MA POLITICAMENTE COESA E CREDIBILE* MA ANCHE CON LA NECESSITA', A QUESTO PUNTO NON PIU' RINVIABILE, DI CONOSCERE "CONTENUTI,METODI ED OPZIONI POLITICHE* CON CUI IL *PD* INTENDE COSTRUIRE LA COALIZIONE ED INDIVIDUARE IL CANDIDATO SINDACO.




In attesa di urgente riscontro,ti saluto cordialmente




Ivo Costamagna.

Seminario nazionale 29/09/2011 ore 11.00 Hotel Eurostars Roma Aeterna

INCONTRO DI NENCINI CON ANGELO BONELLI ED EMMA BONINO



La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla ripresa, dopo la pausa estiva, del confronto tra socialisti, verdi e radicali sui temi all'ordine del giorno dell'agenda politica.
Nell' appuntamento di Riccardo Nencini con Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei verdi, che ha avuto luogo presso la direzione del Psi, sono stati sottolineati i punti di convergenza politica tra le due formazioni del centrosinistra.
Successivamente il segretario del Psi ha incontrato la vice presidente del Senato Emma Bonino, con la quale si è intrattenuto in un lungo e cordiale colloquio nel quale sono state riscontrate significative identità di vedute tra socialisti e radicali su molti temi dell'attualità politica.

IS. UN CORO DI NO DEI SOCIALISTI ITALIANI A MASSIMO D' ALEMA




Parlando ieri a un convegno organizzato dal Pd, Massimo D'Alema ha sostenuto che "Una nuova stagione progressista non sara’ piu’ secondo i modelli classici della social democrazia e che l’Internazionale socialista riflette un mondo che non c’e’ piu perchè le grandi forze progressiste al governo non hanno matrice socialista”.
Da New York, dove si trova per un ciclo di conferenze e di incontri con la comunità italiana, il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, risponde a D' Alema a stretto giro: "Le organizzazioni politiche alle quali aderiscono i partiti socialisti dell'Europa e del mondo non sono nè passate nè obsolete.In esse - afferma il leader socialista - trovano spazio e ragione d'essere i valori e il pensiero socialista libeale e riformista e restano il ceppo attorno a cui si possono costruire nuove esperienze di governo."
"Da sole non sono più sufficienti - commenta ancora Nencini - perché la società dell’800-900 ha subìto profonde trasformazioni, ma è la vena dalla quale partire per creare una classe politica ed una società adeguate ad affrontare questa crisi epocale."
"Peraltro- osserva Nencini- già negli anni novanta furono proprio i socialisti a proporre di cambiare nome all'Internazionale socialista in “Internazionale socialista e democratica”, per accogliere altri partiti che altrove non avrebbero trovato collocazione e ascolto".
Secondo Luca Cefisi, responsabile politiche europee del Psi: "I giudizi di Massimo D’Alema sul socialismo europeo in un momento in cui la sinistra europea è tutta alla ricerca di nuovevie, sono rispettabili e in parte sensati, per esempio quando osserva che il modello socialdemocratico del Ventesimo secolo, squisitamente nazionale, non regge alla prova della globalizzazione; però proprio per questo il Partito del Socialismo Europeo sta lavorando da anni ad una vera e propria europeizzazione dei programmi socialisti". Per Cefisi, che è anche membro italiano della presidenza del PSE (Partito del socialismo Europeo), "i valori del socialismo europeo non sono obsoleti, ma anzi ce n’è più bisogno che mai in quest'epoca di crisi del capitalismo finanziario, il problema è di trovare i programmi adeguati ai tempi, e anche i gruppi dirigenti: e qui bisogna dire francamente che il primo a doversi mettere in discussione è il gruppo dirigente del centrosinistra italiano di cui D’Alema è una delle massime espressioni, un gruppo dirigente che ha quasi sempre perso e che ad ogni sconfitta ha dichiarato la necessità di rifondare le identità politiche, cambiare nomi, cambiare tutto, tutto meno la cosa più ovvia, cambiare i dirigenti, per trovarne altri all’altezza dei valori e degliideali, che non devono essere cambiati ma interpretati adeguatamente”
Per Bobo Craxi, responsabile esteri del Psi: “Il vicepresidente dell’Internazionale socialista, Massimo D’Alema, propone un allargamento alle aree progressiste e democratiche europee e mondiali, un principio e un concetto giusto, peraltro sottolineato, a suo tempo, anche dai socialisti italiani, al fine di agevolare l’adesione di movimenti e Partiti che fuoriuscivano dall’esperienza comunista”.
“Quanto al superamento identitario del Partito socialista”
, prosegue Craxi, “questo lo considero assai difficile: in Europa, per esempio, i democratici italiani sono un’eccezione, non la regola. Lavorare riqualificando un’azione riformista e progressista in Europa, per fronteggiare la crisi economica e costruire un’alternativa fondata sull’unione delle forze riformiste, laiche, democratiche e ambientaliste, è dunque il compito comune”, conclude, “di chi si ispira alla medesima famiglia del socialismo internazionale”.
Per Gerardo Labellarte, della segreteria nazionale del Psi: "Che Massimo D'Alema parli di sciogliere una organizzazione, l'Internazionale Socialista, di cui è vicepresidente, in condizioni normali desterebbe stupore.
In realtà - osserva Labellarte - è solo l'aggiornamento della ricerca della cosiddetta "terza via" tra capitalismo e socialdemocrazia di antica belingueriana memoria.
Ricerca che viene condotta da anni nel nostro Paese con grande impegno ma senza alcun esito concreto.
Alle sue estemporanee affermazioni tra le quali spicca che "il socialismo europeo deve prendere atto che si è conclusa una storia" è sufficiente rispondere ricordandogli che i socialisti tedeschi, francesi, spagnoli e inglesi non prendono atto, bensì combattono e spesso vincono. Il PD invece prende atto - conclude Labellarte, e i risultati si vedono
.Roberto Biscardini, della segreteria nazionale del Psi, osserva che: "Può essere che per storia e per cultura non ci sia alcun legame tra Massimo D'Alema e il socialismo, ma non c'è bisogno di annunciare la fine del socialismo internazionale per offrire a Casini uno strapaesano terreno per una coalizione tra sinistra e centro.
Proprio nel momento in cui a livello internazionale -
sottolinea l'esponente socialista - c'è una grande riscoperta del socialismo e della socialdemocrazia come gli unici modelli ancora credibili in grado di affrontare la crisi economica in un quadro di giustizia sociale, dalla parte del lavoro e dei lavoratori, D'Alema "sbarella".
Peraltro, l'alternativa a Berlusconi, per un'Italia normale - conclude Biscardini - non potrà che essere un programma di rinascita nazionale sostanzialmente socialdemocratico
.

DI PIETRO. CRAXI: DICHIARAZIONI SIGNIFICATIVE





“Le dichiarazioni di Antonio Di Pietro su Bettino Craxi sono molto significative”.
E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi, del Partito socialista italiano, commentando le riflessioni espresse nei giorni scorsi dal leader dell’Idv nel corso della festa regionale del Lazio del proprio Partito.
“Si tratta”, prosegue Craxi, “di un riconoscimento politico, ma anche di una seria consapevolezza su un passato che ormai sta alle nostre spalle e che dev’essere rimeditato innanzi a un presente che non è affatto migliore, anzi…
Io penso”,
aggiunge il figlio del grande leader del Psi, “che non sia una riabilitazione strumentale, bensì un’oggettiva e meditata considerazione”, conclude, “sulla politica socialista, sugli errori e le intuizioni”.

Di Pietro si smarca e rivaluta Craxi




Tonino prova a differenziarsi dagli alleati: giuste le sue idee
FABIO MARTINI

ROMA
All'improvviso Tonino si è acceso i riflettori con questa premessa: «Adesso dirò qualcosa che vi stupirà...». Giovedì 22 settembre, alla festa laziale dell'Italia dei Valori, dirigenti e simpatizzanti Idv ovviamente hanno alzato subito le antenne, non appena Antonio Di Pietro ha scandito: «Le idee politiche di Craxi? Erano giuste! Sigonella? Fu giusto comportarsi così! Ed era giusta l'idea di combattere la Russia ma al tempo stesso dimostrare che si può stare nel capitalismo in modo critico». Naturalmente Tonino aggiunge che Craxi vanificò quel talento politico con un'attitudine criminale, ma comunque «le sue scelte politiche io le considero importanti». E doveva considerarle significative anche più di venti anni fa, perché sempre Di Pietro fa capire che negli anni Ottanta seguiva con un certo interesse il Psi di Craxi.

Quella dell'altra sera non è stata una riabilitazione del detestato «cinghialone», ma certo una rivisitazione inattesa e spiazzante del personaggio che proprio Di Pietro per 20 anni ha contribuito a trasformare nell’uomo nero della stagione di Tangentopoli. E ora, perché questa riscoperta? Si tratta di una nuova tappa nel rapporto, che è sempre stato più complesso delle apparenze, tra Antonio Di Pietro e la figura di Bettino Craxi? Oppure è un escamotage per provare ad accreditare se stesso come un giustizialista che per tutto il resto vorrebbe apparire come un moderato?

Il rapporto tra Di Pietro e Craxi, in realtà, è sempre stato più altalenante di quel che è apparso. Nella fase iniziale di Mani pulite, Di Pietro operò con grande energia per mettere alle corde giudiziarie Craxi, ma poi quando il pm invitò il leader socialista a testimoniare in un’udienza di tribunale durante il processo Cusani, eviterà di maramaldeggiare, rivolgendosi a lui con un rispetto che non aveva avuto per Arnaldo Forlani. E ancora: nell'autunno del 1993 Di Pietro incontra Craxi segretamente e fuori dalle abituali sedi processuali, con tanto di verbalizzazione delle dichiarazioni del segretario socialista. Poi, quando Craxi se ne va dall'Italia e le sue condizioni di salute si aggravano, Di Pietro liquida le lamentazioni dell'ex leader socialista in modo particolarmente sprezzante. Definendo «foruncolone» le piaghe da diabete che in realtà accelerarono la morte di Craxi.

Cinque giorni fa la sorpresa. Per rispondere alla domanda su cosa farà da grande l’Italia dei Valori, Di Pietro ha spiegato che i tre partiti del Nuovo Ulivo «hanno necessità di differenziarsi» e, quanto all’Idv, guai se dovesse restare «il partito di Di Pietro», perché a quel punto sarebbe destinato a «morire» con la scomparsa politica ancor prima che fisica del suo leader. Un incipit generoso che poi è sfociato nell’elogio (politico e non giudiziario) di Bettino Craxi. Da interpretare come? Dice Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato: «Politicamente Craxi ha rappresentato una cesura nella vicenda del socialismo italiano, ma storicamente resterà sempre un criminale e un latitante».

Ma la «riscoperta» di Craxi deve avere qualcosa a che fare con il nuovo rovello di Tonino, proprio quello di «differenziare» la sua offerta elettorale da quella di Bersani e di Vendola. Tanto è vero che ad un certo punto Di Pietro, che non è un cesellatore semantico, si è definito «liberal-progressista». Un’etichetta che è tutto un programma, o potrebbe diventarlo. E proprio la necessità di distinguersi da Pd e Sel ha portato Di Pietro a fare un’altra affermazione destinata a pesare nei prossimi mesi. Il candidato per palazzo Chigi? «Serve una figura di sintesi». Un modo per dire a Bersani che non è affatto scontato che la guida vada al leader del partito più forte. Dunque, gli è stato chiesto, serve un nuovo Prodi? «Certamente non un salvatore della patria del giorno dopo, uno che ci dice: vengo con voi il giorno che avete vinto». Una risposta che è apparsa una bocciatura al tempo stesso di Luca Cordero di Montezemolo e di Pier Ferdinando Casini. E che Di Pietro abbia intenzione di aprire il più possibile l’Idv lo conferma la simpatia con la quale ha trattato l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, indicato ad esempio perché, «pur vittima», si è dimesso dal suo incarico.

giovedì 22 settembre 2011

CENTROSINISTRA. NENCINI: E' URGENTE USCIRE DALL'AFASIA PROGETTUALE.



"Ci lasciamo alle spalle una settimana nella quale si è riproposta in tutta la sua gravità la profonda crisi del centrodestra e della maggioranza: crisi morale e progettuale che rappresenta con chiarezza la fine di un ciclo e il riemergere di mai sopite spinte destabilizzatrici del nostro sistema democratico e della nostra Italia con il rilancio secessionista del leader della Lega Nord, Umberto Bossi".





Così inizia la lettera che Riccardo Nencini ha inviato questa mattina ai leader di Idv, Sel, Verdi e Radicali
."E' mia opinione che nell' immediato futuro - prosegue il leader socialista - a causa della drammatica crisi economica e sociale che attraversa il nostro Paese, la situazione sia destinata a peggiorare, in considerazione dell' evidente stallo politico di un governo guidato da una personalità ormai screditata sul piano nazionale ed internazionale.





In un simile scenario - osserva Nencini - considero necessario e urgente che il centrosinistra esca da un lungo periodo costituito soprattutto da una dialettica legata a formule e alleanze possibili e dall'afasia progettuale che l' ha accompagnato e si applichi alla redazione del "Progetto Italia", un vero e proprio programma di governo da presentare rapidamente agli italiani.





Ritengo indispensabile che, in queste ore, tutte le forze che intendono condividere questa ipotesi di lavoro, si attivino per sollecitare l'apertura di un tavolo programmatico, al fine di rendere chiara ed intelleggibile - conclude il segretario - la proposta politico programmatica del centrosinistra per la nostra Italia".

RISCHIO AUTARCHIA



La stagione politica di Berlusconi è agli sgoccioli ma la fretta non deve essere cattiva consigliera nella scelta delle alleanze.Il Nuovo Ulivo, fondato sull'asse privilegiato tra Pd, Idv e SeL, ricalca un'esperienza che si è rivelata fallimentare proprio sul terreno programmatico e di governo.


Proporre una leadership di questo genere rischia di condannarci all'autarchia politica, allontanando l'elettorato moderato e riformista senza lasciare spazio alla possibilità di un'alleanza con l'Udc.
La strada giusta insomma
per un'altra stagione di governo del centrodestra.


RICCARDO NENCINI

CODA DI PAGLIA



Hanno la coda di paglia e il fatto che per tornare in edicola siano stati costretti oltre che a nominare un nuovo direttore anche a ripristinare la testata con cui avevano registrato il giornale nel 1996, quella con la L apostrofata davanti, dimostra la giustezza, non solo politica, ma anche giuridica, della nostra reazione contro il furto di memoria operato da “L’Avanti!” di Lavitola.




Abbiamo registrato anche che sotto la testata di Lavitola non c’è più scritto “quotidiano socialista dal 1896”, ma più semplicemente “quotidiano socialista”, l’ennesima operazione di maquillage grafico che non può però cancellare il danno arrecato all’immagine e alla storia del riformismo italiano e del Partito socialista italiano.




Per ridare l’onore a l’Avanti! continueremo a percorrere tutte le strade, nessuna esclusa, mentre resta il desiderio e la speranza che questa testata che tanto ha significato nella storia del Paese, possa tornare quanto prima ad essere la bandiera e il punto di incontro del socialismo riformista, palestra di idee e strumento di proposte e progetti per un’Italia più giusta e più sana.

RICCARDO NENCINI

NUOVO ULIVO. NENCINI: LA FRETTA NON DEVE ESSERE CATTIVA CONSIGLIERA



"La stagione politica di Berlusconi è agli sgoccioli ma la fretta non deve essere cattiva consigliera nella scelta delle alleanze".




E' il commento del segretario del Psi, Riccardo Nencini, agli annunci giunti dalla festa dell'IdV a Vasto.




"Il Nuovo Ulivo, fondato sull'asse privilegiato tra Pd, Idv e SeL, - prosegue - ricalca un'esperienza che si è rivelata fallimentare proprio sul terreno programmatico e di governo. Proporre una leadership di questo genere
rischia di condannarci all'autarchia politica, allontanando l'elettorato moderato e riformista senza lasciare spazio alla possibilità di un'alleanza con l'Udc.
La strada giusta insomma - conclude il leader socialista - per un'altra stagione di governo del centrodestra".

*Documento politico PSI-Marche*

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  • Ai componenti del direttivo regionale PSI






  • Agli invitati di diritto del direttivo regionale






  • Agli amministratori degli Enti Locali del PSI






  • Ai componenti la Comm.Reg. di Garanzia




L o r o – S e d i
















Care Compagne e cari compagni,








il direttivo regionale Psi-Marche nella seduta del 16/Luglio/ u.s. ha discusso la relazione introduttiva ed il documento finale predisposto dal segretario regionale del partito. Lo stesso direttivo,sia per l’inadeguato numero dei presenti, sia per l’importanza del documento politico (il primo elaborato dopo la conferenza programmatica dell’aprile u.s.), ha unanimemente deciso di sottoporre il documento stesso alla valutazione ed all’approfondimento di un più alto numero di compagni. A tal fine si allega copia del documento politico ,con invito a tutti i destinatari della presente nota ,a far pervenire direttamente al segretario (luciano_vita@virgilio.it), o al coordinatore della segreteria regionale, Ivo Costamagna (ivocostamagna@gmail.com), entro e non oltre il 30/Settembre/2011(Venerdì). Osservazioni, proposte e/o emendamenti al documento stesso che verrà sottoposto all’approvazione del prossimo direttivo regionale, che verrà convocato entro la metà del mese di Ottobre .








Confidando nel vostro utile contributo vi porgo fraterni saluti .



Porto Sant’Elpidio, li 20/Settembre/2011






Il Segretario Regionale PSI-Marche
Luciano Vita























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*Documento politico PSI-Marche*









Il direttivo regionale Psi delle Marche riunitosi il 16 luglio 2011, sentita la relazione del segretario cui ha fatto seguito un ampio dibattito,decide di sottoporre il documento che segue a tutti i componenti il direttivo regionale ed ai segretari provinciali del partito ,per discuterlo ed approvarlo nella riunione del direttivo che verrà convocato per il 16/Settembre/2011(venerdì) in luogo da destinarsi:









- L’analisi del voto amministrativo in Italia e nelle Marche, unito all’eccezionale risultato referendario dimostrano che vi è nel Paese la voglia di cambiamento.







- Dopo quasi un ventennio da tangentopoli, i movimenti giovanili e studenteschi per una scuola diversa, le proteste per la mancanza di lavoro sempre più precarizzato, il risveglio dei movimenti femminili, “ se non ora quando”, sviluppatisi in gran parte del territorio nazionale ci dicono che si sono create le condizioni per l’ apertura di una nuova fase politica ,non più rinviabile, che veda il Psi impegnato, ad ogni livello, per collaborare al rilancio dell’idea della costruzione di un grande partito popolare di sinistra, collegato ai valori del socialismo europeo attraverso il quale riorganizzare la sinistra italiana.





- In tale ottica i socialisti delle Marche ritengono che non si possa prescindere da una valutazione critica circa l’assetto dei partiti della sinistra in Italia, la quale rende più urgente l’avvio di una politica in grado di interpretare e dare voce a quanti non si rassegnano alla insufficienza dei due poli dominanti, capace di interagire con la vasta gamma di fondazioni , associazioni, circoli culturali , anche attraverso elaborazioni originali e innovative , che consentano al movimento socialista di rinnovarsi, nella continuità ideale culturale e politica.







- Per questo serve un partito che non si rinchiuda nel suo stretto recinto,per quanto testimone e diretto artefice della gloriosa e nobile storia del movimento operaio, ma che sia aperto al confronto con la società civile,con i suoi nuovi bisogni, economici, sociali,culturali, di solidarietà e coesistenza ,tipici di una società multietnica quale sempre più stà diventando la nostra regione e l’Italia intera, a segutito del processo di globalizzazione mondiale.









- A tal fine si condivide l’impostazione voluta e perseguita dalla segreteria regionale di coinvolgimento e confronto politico con i circoli culturali socialisti, associazioni professionali, sociali ,ambientaliste ricreative e del tempo libero ,per far conoscere e sviluppare le idee dei socialisti , da estendere,dopo l’ottima iniziativa di Iesi, a cui ha partecipato tra gli altri, con un qualificato intervento il compagno Moreno Pieroni, in tutte le altre province marchigiane.









- La nuova forza dovrà avere una chiara identità politica, di sinistra,laica,riformista ed ambientalista , ed essere organicamente collegata al PSE,per contribuire ad accelerare il processo della costruzione politica degli “Stati uniti d’Europa”, senza la quale non si può competere con le grandi potenze economiche emergenti,come la Cina, l’India ed il Brasile.







- I socialisti non condividono la manovra economica del Governo perché ancora una volta colpisce le categorie più deboli del Paese; si riconoscono tuttavia nel senso di responsabilità, richiesto dal Presidente della Repubblica alle forze di opposizione,che ne ha consentito una rapida approvazione e si impegnano a sviluppare iniziative pubbliche per far conoscere le loro proposte di modifica.







- La crisi economica impone nuove idee, nuove articolazioni nel mondo del lavoro, un complessivo superamento in sostanza anche culturale delle teorie e delle politiche economiche, come anche suggerito dalla recente “ lettera dei 100 economisti “ che propone tesi originali e percorribili su temi essenziali quali ad esempio quello dello sviluppo non subordinato alle logiche del capitalismo finanziario e delle politiche ultraliberiste da esso ispirate.







- In tale contesto ulteriore elemento strategico dovrà essere costituito dalla difesa della laicità dello Stato e dalla tutela dei diritti civili nel rispetto della libera scelta del cittadino.







- L’ estrema ambiguità e la mancanza di chiarezza del PD su laicità dello Stato, bioetica, procreazione assistita, coppie di fatto,difesa ed affermazione dei diritti civili, sono la prova del fallimento del progetto veltroniano di superamento ed annullamento delle identità, rispetto al quale l’ esigenza di contribuire a far nascere una nuova forza politica della sinistra italiana si manifesta in tutta la sua evidenza.







- Per questo i socialisti guardano a tutte le forze che hanno per comun denominatore un qualche riferimento al socialismo europeo, a partire ovviamente dal PD, ma con pari dignità , per costruire la nuova forza politica della sinistra italiana, senza possibilità alcuna per tentazioni terzopoliste.





- Per il bene del Paese questo Governo deve andarsene ed i socialisti faranno la loro parte per accelerarne la fine, difendendo comunque l’autonomia socialista e respingendo ogni tentativo,dentro e fuori dal partito, di sciogliersi e fondersi nel PD.







- I socialisti rivendicano il diritto di rientrare nel parlamento italiano anche cambiando l’attuale sistema elettorale a partire dal loro impegno sui quesiti referendari promossi dal prof. Passigli ; sollecitano il segretario nazionale del PD a sciogliere gli equivoci all’interno del suo partito e continueranno la raccolta delle firme per una nuova legge elettorale che ridia all’elettore in diritto di sciegliersi i suoi candidati.







  • Per questo i socialisti delle Marche:






  • a) - auspicano lo sviluppo del federalismo politico e l’autodeterminazione nella scelta dei propri candidati al parlamento Italiano;






  • b) - sono contrari alle candidature al parlamento dei propri rappresentanti all’interno delle liste PD;






  • c) - rivendicano alleanze variabili, esclusivamente all’interno del centro sinistra, a partire da quelle forze laiche,socialdemocratiche, repubblicane radicali ambientaliste e socialiste.








- Infine i socialisti marchigiani rinnovano il loro pieno e convinto appoggio al governo di centro sinistra della Regione Marche e al suo Presidente Gianmario Spacca, come responsabilmente hanno sempre fatto ,ma non accettano più l’analisi del sangue con continui esami comportamentali sulle singole posizioni autonomamente assunte dal partito socialista e dal proprio rappresentante in Consiglio Regionale, al punto tale da mettere in discussione anche incarichi e nomine di secondo grado.









- A tal fine rivendicano quella pari dignità, rispetto all’IDV e all’UDC, che li collochi prima della fine del corrente anno, nell’esecutivo regionale ed in tutti quegli Enti dove il voto socialista è stato determinante per la vittoria finale del centro sinistra, a cominciare dalla Provincia di Fermo.





Porto Recanati , li 16/Luglio/2011



Il Segretario Regionale PSI-Marche



Vita Luciano











Giustifica

Onda laica


La recente bocciatura al Senato dell’emendamento radicale alla manovra finanziaria, volto ad abolire l’esenzione ICI per le attività commerciali del Vaticano, poteva anche essere scontata. Meno scontata la complicità del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori alla determinazione di questo ennesimo evento antilaico (infatti hanno votato contro tutti gli esponenti di Pdl e Lega insieme a quelli del Terzo polo, mentre l’Idv si è astenuta – che al Senato equivale a un voto contrario – e la maggioranza dei commissari Pd ha scelto di non partecipare al voto a differenza dei tre senatori che hanno votato a favore). A maggior ragione dopo le dichiarazioni di Bersani. Dichiarazioni al solito ondivaghe e “ma-anchiste” ma, purtroppo solo in apparenza, attente a quel fiume di protesta che dal web alla società civile si sta sollevando nei confronti dei privilegi fiscali ed economici del Vaticano. Protesta che ha trovato coagulo nel gruppo facebook “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria”.


Un’ iniziativa spontanea (una volta si sarebbe detto “nata dal basso”) che ha già raccolto 141.929 adesioni, tra le quali spicca quella di Don Gallo: a dimostrazione dell’esistenza di una componente cristiana sensibile alla difesa della laicità delle istituzioni e attenta ad altri valori rispetto a quelli così “materiali e terreni” di cui stiamo parlando. Il senatore Marco Perduca ha stimato nella sua dichiarazione di voto che, se l’emendamento fosse stato approvato, i bilanci dello Stato avrebbero potuto recuperare tra i 400 e i 700 milioni di euro: particolarmente preziosi in un’epoca di tagli alle amministrazioni locali, che spesso si traducono – anziché nella riduzione delle spese burocratiche e politiche – in una scure sui servizi sociali. E finiscono per colpire ancora una volte le fasce deboli: anziani, minori a rischio, disabili. E quì si tratta solo di uno degli aspetti relativi ai privilegi economici della Santa Sede: il saldo salirebbe vorticosamente se si conteggiassero 8 x mille, insegnanti di religione e tante altre cose di questo genere.

Questa volta però è accaduto qualcosa di nuovo. L’onda laica è riuscita a bucare il muro di gomma della censura mediatica e il tema è stato dibattuto su tutti i principali quotidiani, settimanali, tabloid, telegiornali. Attirando persino gli strali del quotidiano “L’Avvenire”. Non si tratta, come paventato, di un “complotto massonico”: ma dell’emergere di un fiume carsico civico e democratico, intento a proporre una riforma laica libertaria della nostra società. Società sulla quale gravano insistenti ingerenze confessionali nella vita politica, che hanno drammaticamente condizionato in questi anni legislazioni su tematiche importantissime (dalla fecondazione assistita; al fine vita; al riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, lesbiche, transessuali; alle politiche sulle droghe) in senso proibizionista e reazionario.

Oggi, a maggior ragione dopo la conversione (permettetemi un po’ di ironia) del Partito Democratico in “Partito Devoto” e dell’ Italia dei Valori in “Italia dei Vescovi”, si pone il problema di offrire a questo diffuso sentimento laico una sponda politica solida. Nemmeno Vendola pare essere attrezzato a questo: Travaglio recentemente in un articolo graffiante sul “Fatto Quotidiano” ha parlato di rapporti ( legittimi per carità, ma significativi) con Don Verzé sul progetto di gestione del cosiddetto “San Raffaele del Sud” invitandolo a fare chiarezza e a farlo per una volta “in prosa”. Al di là di questa vicenda il governatore della Puglia ha più volte “strizzato l’occhio” verso Oltre-Tevere (nonostante arroccamenti ideologici, appaiono assai meno ambigui e più coerentemente laici i suoi ex compagni ora nella federazione della sinistra),
smarcandosi da un certo “anticlericalismo”. Quello stesso anticlericalismo che per Ernesto Rossi rappresentava un “obbligo democratico” e non corrisponde affatto a sentimenti antireligiosi, ma alla netta opposizione verso le ingerenze di confessioni e gerarchie ecclesiastiche nella vita politica. Alla separazione netta tra le funzioni delle Istituzioni e dello Stato e i “credo” che debbono rimanere libere scelte individuali. Si pone, dicevo, il problema di fornire una “sponda politica” solida a questo movimento. I radicali hanno mostrato da sempre di “esserci” e sono la forza laica per eccellenza. Quelli del divorzio, dell’aborto, di Piergiorgio Welby e Luca Coscioni. Il segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini è subito entrato in sintonia con questo movimento. Purtroppo i radicali subiscono una storica censura mediatica ed hanno percentuali elettorali infinitamente inferiori rispetto al consenso che le loro battaglie riescono a coagulare nell’opinione pubblica. I socialisti italiani di Nencini e i Verdi di Angelo Bonelli pure incarnano sensibilità autenticamente laiche, ma hanno lo stesso problema di visibilità e “peso” elettorale. Nemmeno
vengono citate, queste forze, nei sondaggi televisivi relativi alle intenzioni di voto. Vengono classificate tra “gli altri”. E proprio questi “altri”
potrebbero essere promotori di una politica “altra”. Una politica “altra” che potrebbe incontrare un consenso diffuso, testimoniato anche dal sondaggio di “repubblica” che recentemente ha indicato Emma Bonino come la candidata premier preferita come alternativa all’attuale maggioranza di governo. I punti di incontro tra radicali, socialisti e verdi sono notevoli (ed il confronto potrebbe essere allargato ad un più vasto universo liberale, libertario, repubblicano, azionista e federalista europeo): la laicità, la difesa dei diritti civili, l’ecologismo, l’attenzione ad un moderno sistema di welfare inclusivo, ed altro ancora. C’è bisogno che queste energie si incontrino e propongano all’Italia quel soggetto laico e riformatore moderno in grado di incarnare un radicale bisogno di cambiamento democratico e nonviolento che nessuno interpreta. Che spesso viene ignorato e persino deriso. Ma come diceva il Mahatma Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci”.

Commenti
Fabio Ruta:P.S: Preciso che il “sondaggio” di “Repubblica” al quale facevo riferimento nell’articolo risale a pochi mesi fà. Apprendo dalla voce di Bordin durante “stampa e regime” di oggi che un nuovo sondaggio è stato pubblicato nel quotidiano di oggi. Emma Bonino sarebbe “sparita” dalla lista. Cosa ha combinato per perdere in così poco tempo un così diffuso consenso? assolutamente nulla. Semplicemente pare che il quotidiano abbia optato per escludere dalle opzioni leader che appartengono a forze politiche quotate al di sotto della soglia del 2%. Ecco. Appunto. E non pensate male, mi raccomando…

lunedì 19 settembre 2011

Congresso Regionale Marche - FGS

FEDERAZIONE GIOVANILE SOCIALISTA
Congresso Regionale Marche - FGS
Care compagne e cari compagni,

Nell'avvicinarsi della scadenza congressuale della nostra organizzazione, anche nelle Marche andiamo finalmente a convocare un congresso di fatto ricostitutivo della Federazione Giovanile, dopo i due anni di difficoltà che abbiamo attraversato. Il passaggio alla esclusiva militanza nel Partito di molti dei compagni e delle compagne che avevano animato le importanti e feconde stagioni di attività politica che la FGS Marche aveva portato avanti sotto la guida di Daniele Carnevali e Alessandro Bolognini, unito alla crisi attraversata a livello nazionale dal Movimento Socialista dopo la sconfitta del 2008, hanno messo a dura prova la Federazione Giovanile. Ci siamo trovati ad attraversare due anni di "reggenza" nei quali, nonostante il lavoro della nostra regione a livello di segreteria nazionale, con l'incarico su Scuola e Università riconosciutoci, e il successo di nostri militanti nella vita di Partito (su tutti basti ricordare il compagno Riccardo Morelli, attuale segretario di Federazione ad Ascoli Piceno), anche svolgere un tesseramento regolare è stato difficile. Ora, dopo due anni di intenso lavoro da parte del gruppo dirigente giovanile raccolto attorno al Segretario Nazionale Luigi Iorio, la FGS si appresta a entrare in una nuova, più snella e movimentista, fase della sua Storia, dopo aver riguadagnato le luci della ribalta con iniziative politiche coraggiose e costanti, e aver svolto un ruolo fondamentale nella sopravvivenza del PSI in tante realtà del nostro Paese. Le Marche non dovranno fare eccezione: ricostituito un piccolo gruppo di militanti, ripartiamo con fiducia nella nostra missione di servizio e di formazione.
E' notizia di questi giorni che in Ancona sarebbe nato un nuovo nucleo giovanile: è una notizia che, se confermata, potrebbe essere foriera di grandi novità per il movimento giovanile dei Socialisti marchigiani. Si sollecitano perciò i compagni di eventuale nuova iscrizione a comunicare al più presto possibile i loro nominativi alla segreteria nazionale, per convalidarne le iscrizioni, in modo da poter organizzare il più presto possibile anche nella nostra regione i congressi per la nuova segreteria regionale e l'elezione dei nostri rappresentanti al prossimo congresso nazionale FGS. I nuovi iscritti possono contattarmi, appena possano, al 338/6778088 o all'indirizzo email manfrpds@yahoo.it per poter concordare data e luogo dell'assise congressuale. Ogni iscritto potrà godere di massimo una delega.

Saluti socialisti e a presto !

Manfredi Mangano

PSI – Verdi API ----- COMUNICATO STAMPA

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COMUNICATO STAMPA


I socialisti come sempre con grande senso di responsabilità avevano concordato ed accettato che sulle nomine dei direttori delle aree vaste si rispettassero le prerogative rispettivamente del direttore generale dell’Asur e della Giunta regionale, improntate su criteri tecnico professionali e non politici.

Apprendiamo però dalla stampa che su iniziativa dell’on. Favia i partiti vogliono poter dire la loro in merito alle suddette nomine, rivendicando alla politica anche questo ruolo.

Ringraziamo il segretario regionale dell’IDV per aver voluto aprire uno squarcio di “trasparenza” sui metodi delle nomine in uso nella politica e per aver fatto luce sull’ipocrisia di quelle forze politiche cha da un lato parlano di meriti, competenze e requisiti altamente professionali, e dall’altro vogliono decidere con il classico metodo”cencelli”,in ordine alla forza politica elettoralmente rappresentata sui territori.

Ci può anche stare,non ci scandalizziamo ma il metodo deve essere partecipato, condiviso e concordato con tutte le forze politiche facenti parte della coalizione di Governo.

Non si può più accettare che il PD l’IDV e l’UDC si incontrino, concordino, trattino ed impongano al Presidente della Giunta e all’intera maggioranza le loro decisioni escludendo parti rilevanti dell’attuale maggioranza di Governo.

L’Aver appreso che ,dopo le tante ipocrisie sula divisione dei ruoli dei partiti e degli organi di governo, il PD, l’UDC e l’IDV si riuniscono domani con il Governatore Spacca alle ore 12,30, dopo la riunione di Giunta per dire la loro sulle nomine dei direttori, escludendo altre forze politiche e consiliari di maggioranza, non è assolutamente accettabile.

Per questo i socialisti si sono fatti carico di concodare con l’API ed I Verdi, avendone avuto delega, di protestare energicamente con il presidente Spacca e con i segretari regionali degli altri partiti , per questo metodo irrituale, irriguardoso, politicamente discriminante e quindi inaccettabile, con il quale si decidono le sorti della sanità marchigiana.

I tre partiti PSI, API e Verdi, con i loro rispettivi gruppi Consiliari rivendicano pari dignità nelle più importanti decisioni che riguardino la salute dei cittadini, come su ogni altra questione di tipo economico , ambientale e sociale.

Rispettano le prerogative del presidente Spacca e della Giunta ma chiedono che tali prerogative le si facciano valere sempre ;in caso contrario non si scandalizzano se la politica voglia dire la sua ,dando un contributo alle scelte su materie determinanti per lo sviluppo economico e sociale delle Marche,ma rivendicano la pari dignità ed il rispetto di tutte le forze politiche e chiedono al Presidente Spacca di esserne il garante.

Per queste ragioni auspicano che nessuna decisione venga presa con il coinvolgimento di una sola parte della maggioranza , e chiedono una immediata verifica politica sulla sanita e sul piano socio sanitario regionale.

Diversamente ognuno si assumerà le proprie responsabilità ed ognuno ne trarrà le conseguenze politiche che riterrà più opportune.


Ancona - 18/Settembre 2011


Per il PSI – Verdi API

( Dr. Luciano Vita - Segretario regionale PSI )

mercoledì 14 settembre 2011

AVANTI! NENCINI SCRIVE AI DIRETTORI: RACCONTATE LA VERITA'


Una lettera, aperta e indignata, ai direttori di giornali e tv “perché raccontino la verità sulla vicenda dell'Avanti”.


A scriverla Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari che vedono al centro
Valter Lavitola.


“Paghiamo colpe che non sono di nessuno dei nostri padri – scrive Nencini - ma di un millantatore che ha pensato, mettendo
una L ed un apostrofo, di entrare nel pantheon dei direttori del più antico giornale della sinistra italiana.
Assieme a Costa, Nenni, Pertini, Lombardi. Fin dalla mia elezione a segretario del PSI, nell'estate del 2008, ho lavorato
con impegno per restituire ai socialisti un pezzo importante della loro identità, riportando in vita sia l'Avanti!
(senza articolo, come è sempre stato, ed in edizione settimanale) che Mondoperaio.
In questo difficile percorso mi sono imbattuto nel binario parallelo sul quale Lavitola e i suoi hanno scorrazzato per
quasi due decenni con scaltrezza e con una condotta da pirati abbondantemente ripagata dal finanziamento pubblico
all'editoria. Ne sono esempio gli oltre due milioni e mezzo di euro ottenuti nel 2009.
Continuerò a lottare in ogni sede - conclude Nencini - e con ogni strumento a mia disposizione perché venga resa verità e
giustizia”.

giovedì 8 settembre 2011

*PARTECIPA ANCHE TU ALLA FESTA NAZIONALE SOCIALISTA DI BOLOGNA-SABATO 10-9 UN PULMAN DALLE MARCHE*

La Federazione Prov.le Macerata ed il Comitato Reg.le PSI MARCHE organizzano:

SABATO 10/9 un Pullman per Giornata CLOU della *FESTA NAZIONALE SOCIALISTA" di Bologna.

Interventi:
On.Ugo Intini
On. Riccardo Nencini

PARTENZA ore 8.15 dal Casello A14 di ANCONA NORD

RITORNO in serata

COSTO: 15 €

Programma completo su www.partitosocialista-mc.org

ADESIONI: TEL. Al 347 0935909 ENTRO VENERDI'

Ivo Costamagna
(Coordinamento Segreteria Regionale PSI)

PROGRAMMA DELLA FESTA NAZIONALE SOCIALISTA-BOLOGNA DAL 3 AL 11 SETTEMBRE 2011






SABATO 3 SETTEMBRE.
Ore 12.00: Corteo garibaldino in Via Indipendenza
Ore 16.00: Apertura della Festa. Saluto delle Autorità e dirigenti regionali e provinciali del PSI
(Sala Turati)
Ore 17.00: Prologo: I socialisti nelle istituzioni dell’Emilia Romagna con Rita Moriconi, Loretta Villa, Francesco Castria.
Presiede Franco Benaglia
(Sala Turati)
Ore 17.30: La biblioteca del riformista presentazione di “Quasi sindaco” di G. Pasquino, con Cesare Pinelli, Paolo Franchi, Stefano Rolando
(Sala Zanardi)
Ore 18.00: Presentazione della Festa Nazionale Socialista di Angelo Sollazzo
(Sala Turati)
3
Ore 18.30: Nel nome della Rosa
In memoria dei giovani laburisti norvegesi vittime del massacro di Utoya
Dal “Peer Gynt”, poema drammatico di Henrik Ibsen, musiche di Edvard Grieg
“La morte di Aase” suite op. 46
“La canzone di Solveig” suite op. 55
Esecuzione del Quintetto d'archi delle Prime Parti dell' Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Sarà presente una delegazione dell'AUF (Giovani laburisti norvegesi).
Interverranno:
Svein Roald Hansen,Deputato laburista, Vicepresidente della Commissione esteri del Parlamento norvegese.
Thomas Maes, segretario generale dell' Ecosy (Giovani socialisti europei)
Luigi Iorio, segretario nazionale della Fgs
Luis Ayala, segretario generale dell'Internazionale socialista
Pia Locatelli, presidente dell' Internazionale socialista donne
Luca Cefisi dell'ufficio di presidenza del Pse
Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi
(Sala Turati)
4
Ore 20.30: Ricordo di Carlo M. Badini. Quando Bologna sognava con Andrea Emiliani, Carlo Fontana, Sergio Escobar, Nicola Sinisi, Rino Maenza.
Al termine proiezione di “Carmelo Bene legge Dante” (Ed. Marsilio).
La “Lectura Dantis” compie trent’anni 31/07/1981–31/07/2011
(Sala Turati)
Ore 22.00: Musica Rock e Pop (a cura della Federazione Psi di Bologna)




DOMENICA 4 SETTEMBRE.
Ore 10.00: Novantesimo anniversario dell’assassinio di Giuseppe Di Vagno.
Anteprima nazionale del cortometraggio “Lutto di civiltà” scritto e diretto da Pier Luigi Ferrandini.
Al termine interviene Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Di Vagno
Ore 11.00: I Dibattito politico. Il Municipio Riformista, introdotto da Nicola Cesare con dati della ricerca mirata a cura di DIGIS con Giuliano Pisapia, Virginio Merola, Vincenzo De Luca, Angelo Zubbani e Gerardo Labellarte.
Modera Edmondo Rho di Panorama
(Sala Turati)
Ore 16.00: Spazio FGS. Lavoro Ricerca Saperi, in Italia come in Europa! con Kasia Penny, Brando Benisei, Federica Mariotti, Luca De Zolt, Stefano Fassina, Giuliano Pennisi, Gianni Pittella, Luigi Iorio. Modera Andrea Billau di Radio Radicale
(Sala Turati)
5
Ore 17.00: La biblioteca del riformista. Presentazione della collana “Gli anni di Craxi” con Gennaro Acquaviva, Piero Craveri, Marco Gervasoni, Ugo Finetti
(Sala Zanardi)
Ore 18.00: II Dibattito politico. Aggredire il debito pubblico. Con Enrico Morando, Paolo Russo, Nello Formisano, Fabrizio Pezzani, Vito Gamberale e Lello Di Gioia
(Sala Turati)
Ore 22.00: Balera ed Orchestra di Liscio



LUNEDI’ 5 SETTEMBRE
Ore 18.00: III Dibattito politico. Un’altra Italia, una Nuova Repubblica con Enrico Letta, Benedetto Della Vedova, Riccardo Nencini.
Modera Bianca Berlinguer, Direttore del Tg3
(Sala Turati)
Ore 20.30: IV Dibattito Politico (in diretta su “In Onda” de La7 fino alle 21.10). Avanti! Una nuova Italia! Con Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Riccardo Nencini.
Moderano Luisella Costamagna e Luca Telese
(Sala Turati)
Ore 21. 15: Fabrizio Masia presenta i dati della ricerca mirata di EMG. Ne discutono Pier Ferdinando Casini e Riccardo Nencini.
Modera Andrea Garibaldi del Corriere della Sera
(Sala Turati)
Ore 22,00: Balera ed Orchestra di Liscio
6
MARTEDI’ 6 SETTEMBRE
Ore 17.00: La biblioteca del riformista. Presentazione di “Risorgimento Laico” di M. Teodori, con Fulvio Cammarano, Angelo Panebianco, Mauro Del Bue e Gianfranco Pasquino
(Sala Zanardi)
Ore 18.00: V Dibattito politico. Primavera del Maghreb ed Autunno d’Europa? Con Stefano Caldoro, Matteo Renzi, Attilio Fontana, Umberto Ranieri, Gennaro Migliore e Bobo Craxi.
Modera Luca Bonaccorsi, Direttore di Terra
(Sala Turati)
Ore 19.30: Presentazione dell’Associazione “Per la democrazia liberale e socialista ”
(Sala Zanardi)
Ore 21.00: Ricordo di Federico Mancini. I sessant’anni del Mulino. Con Arturo Parisi, Luigi Pedrazzi, Paolo Pombeni, Pio Marconi, Piero Ignazi , Stefano Rolando ed Ernesto Galli della Loggia
(Sala Zanardi)
Ore 22.00: Balera ed Orchestra di Liscio




MERCOLEDI’ 7 SETTEMBRE.
Ore 17.00: VI Dibattito politico: Dedicato a Marco Biagi: “Né con Marchionne, né con Landini” con Bruno Manghi, Raffaele Morese, Luciano Pero, Giorgio Santini, Paolo Pirani, Walter Galbusera, Agostino Megale, Maurizio Ballistreri, Mario Serpillo, Luigi Incarnato e Franco Bartolomei.
Modera Paolo Martini Direttore di Radio Radicale
(Sala Turati)
7
Ore 18.30: VII Dibattito politico. Federalismo all’italiana: Secessione e confusione con Federico Fornaro, Flavio Zanonato, Giovanni Crema, Salvo Andò, Loreto Del Cimmuto, Giuseppe Vitaletti, Silvano Rometti e Gennaro Mucciolo.
Modera Gabriele Canè Condirettore di QN
(Sala Turati)
Ore 21.30: Orchestra Casadei: Balli di Gruppo




GIOVEDI’ 8 SETTEMBRE
"WELFARE, ANNO ZERO" in collaborazione con la Fondazione BRUNO BUOZZI e Network SINISTRA RIFORMISTA
Ore 10.30: Introduce i lavori Enzo Ceremigna
Ore 11.00: Tavola Rotonda Pensioni. Difenderle riqualificando il welfare con Carla Cantone, Franco Andrini, Romano Bellissima, Giulio Del Bon e Carmine Lucciola
Ore 14.30: Tavola Rotonda Giovani e Donne. Gli orfani del welfare con Giovanna Leone,Vincenzo Campo, Clara Lazzarini, Nino Oddo e Luigi Iorio. Modera Carlo Correr dell' Avanti! della domenica
Ore 15.30: La scure di Tremonti. Fisco e Famiglie Silvano Miniati presenta "Il Codice previdenziale personale. Per cancellare ogni privilegio”
Ore 16.00 – Conclude i lavori Giorgio Benvenuto
(Sala Turati)
Ore 17.00: VIII Dibattito Politico. Pari Ambizioni, Pari Opportunità, Pari Retribuzioni con Rita Cinti Luciani, Nunzia De Girolamo, Mariangela Bastico, Claudia Bastianelli
(Sala Turati )
8
Ore 17.00 La biblioteca del riformista: Presentazione di “Socialismo, perché no?” di G.A. Cohen, con Mario Ricciardi, Corrado del Bò, Enrico Biale
(Sala Zanardi)
Ore 18.30: IX Dibattito politico. La sinistra per una giustizia giusta con Emanuele Macaluso, Claudio Martelli, Mario Ricciardi, Valerio Spigarelli, Luigi Capogrossi, Nicola Latorre, Marco Boato, Rita Bernardini e Gianfranco Schietroma.
Modera Luigi Covatta direttore di Mondoperaio
(Sala Turati)
Ore 21.30: Musica live




VENERDI’ 9 SETTEMBRE.
Ore 10.30: “Le buone Pratiche Socialiste” a cura della Consulta degli Amministratori Socialisti Presiede Rocco Vita con Donato Pellegrino, Oreste Pastorelli, Pieraldo Ciucchi e gli amministratori locali del PSI
(Sala Turati)
Ore 17.00: X Dibattito politico. Voglio scegliere! con Carlo Vizzini, Stefano Passigli, Angelo Bonelli, Maurizio Turco e Roberto Biscardini.
Modera Carlo Puca di Panorama.
(Sala Turati)
Ore 17.30 – La biblioteca del riformista. Il Futuro dell’Italia? Ogni mattina alle otto!, presentazione di “Scuola democratica”: con Fabio Matarazzo, Giliberto Capano, Andrea Cammelli, Guido Martinotti, Luciano Benadusi, Alessandro Orsini, presiede Maria Squarcione
(Sala Zanardi)
9
Ore 18.30: XI Dibattito politico “Costruire l’Alternativa. Ora!” con Andrea Orlando, Leoluca Orlando, Claudio Fava e Marco Di Lello.
Modera Fabio Martini de La Stampa.
(Sala Zanardi)
Ore 19.30: 1893-1993. Un secolo di battaglie parlamentari socialiste: 1*Assemblea degli ex parlamentari socialisti
(Sala Zanardi)
Ore 22.30 : Musica live




SABATO 10 SETTEMBRE
Ore 10.30 : XII Dibattito politico. Socialisti in Europa: le risposte alla crisi. A cura di Pia Locatelli e Luca Cefisi con la partecipazione di esponenti del Psoe (Spagna), Psp (Portogallo), Pasok (Grecia), Ps (Francia)
(Sala Turati )
Ore 12.30 : Riunione del Consiglio nazionale del PSI
Conclude Riccardo Nencini
(Sala Turati )
Ore 17.00: La biblioteca del riformista Presentazione di “Liberali d’Italia” di C. Ocone e D. Antiseri, con Alberto Benzoni, Gim Cassano, Fulvio Cammarano, Massimiliano Panarari, Valerio Zanone, Luigi Covatta e Bruno Pellegrino
(Sala Zanardi)
10
Ore 18.00: XIII Dibattito politico. I costi della Democrazia e i costi della politica con Italo Bocchino, Luciano Violante e Ugo Intini.
Modera Antonio Polito, editorialista de Il Corriere della Sera
(Sala Turati)
Ore 21.30: Musica live




11 SETTEMBRE.
Ore 10.30: Workshop con gli Amministratori comunali e i segretari regionali e provinciali del PSI
“Pensare, Dire, Fare:
La comunicazione della politica, la politica della comunicazione.”
a cura del Dipartimento Comunicazione del PSI con
Fabrizio Masia, Mauro Terlizzi, Emanuele Pecheux
Presentazione ed Inaugurazione web daily e web tv
Presiede Marco Di Lello
(Sala Turati)
Ore 15.00:
ESTRAZIONE LOTTERIA
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domenica 4 settembre 2011

I Socialisti, lo sciopero della CGIL e l’incertezza politica

I Socialisti, lo sciopero della CGIL e l’incertezza politica


di Giuseppe Giudice

«Ho sinceramente apprezzato il sostegno allo sciopero della CGIL dato dal compagno Iorio segretario della FGS nazionale. L’ho apprezzato perché rappresenta un riscatto politico rispetto alla bruttissima uscita del Cameriere Toscano (apertamente allineato sull’ala destra del PD); l’ho appezzato nonostante abbia sempre considerato il PS+I – come io lo chiamo per distinguerlo del Psi storico – un soggetto inutile se non dannoso per la causa stessa dei socialisti coerenti. E’ questa una fase difficilissima ed in cui per molti è difficile orientarsi bene a sinistra. La crisi drammatica della II Repubblica si sovrappone ad una crisi sistemica e del capitalismo liberista che ha provocato gravissimi fenomeni di destrutturazione sociale e di regressione democratica e civile.

Da questa crisi, a mio avviso, non si esce con una sinistra qualsiasi, ma con la rifondazione del socialismo democratico e pertanto con una sinistra che abbia una identità ben definitiva e sappia trovare una chiara soluzione di continuità rispetto alle derive liberal-uliviste degli ani ‘90 di cui il PD è il drammatico epilogo. Diciamoci tutti la verità: oggi tutti i soggetti in campo mostrano limiti impressionanti. Il PD è un partito pesantemente condizionato da ipoteche moderate centriste e neo-uliviste (veltroniane): l’incapacità di fare scelte nette in diversi campi lo dimostra ampiamente (bloccato da veti reciproci). SeL, a cui aderisco, non si sta rivelando alla altezza delle mie aspettative. Dopo un anno dalla sua fondazione è un partito non formato e con una identità sospesa nel vuoto. Le due componenti (Sd ed Mps) che hanno dato vita ad essa rappresentano due mondi chiusi e non comunicanti fra loro. Per ora solo il carisma di Vendola riesce a tenere insieme anime che altrimenti si sarebbero divise. Ma fino a quando durerà questo carisma? E soprattutto esso può essere legato a quel linguaggio metapolitico (certo ha attratto molti giovani) che, in un certo senso, è stata l’arma vincente di Vendola, ma che ora rischia di divenirne la prigione? Soprattutto in una fase difficilissima dove il “racconto” deve necessariamente cedere il passo ad un linguaggio ed un progetto ben più rigorosi.

Insomma SeL è pronta per trasformarsi in un soggetto (al di là di certe frasi fatte come quello del “partito provocazione”) con un minimo di identità culturale e coerenza organizzativa? Anche un soggetto che pur si definisce transitorio ha comunque bisogno di definirsi in modo non aleatorio. Io credo che in SeL c’è una vasta area di compagni che vogliono una sinistra di governo collocata nel socialismo democratico ed è quindi positivo che in essa sia presente una componente socialista (che però si faccia sentire. A partire dal rifiuto di sottoscrivere il referendum ulivista-veltroniano sul ritorno al maggioritario). Ma sinceramente non credo più che solo da SeL possa partire quel processo di ricostruzione della sinistra in senso socialista.
Del PS+I ho già detto che è inutile. O meglio che è utile alla cooperativa fino a quando dureranno i soldi del residuo rimborso elettorale. Capisco pure quei compagni che, vedendo il perdurare dell’ostracismo verso la parola socialista, mantengono un legame con il PS+I. Ma si devono convincere che se il socialismo continuerà ad essere rappresentato con il logo da Nencini o Del Bue, socialismo rischia di restare un brutta parola.
In sintesi, io credo che il lavoro che abbiamo finora fatto con il Network ha prodotto frutti positivi, se non altro per le attenzioni che abbiamo avuto e per essere stati protagonisti di un dibattito in rete di alto livello. Di un livello ben più alto che c’è fra i funeral-comunisti del Manifesto. Siamo tutti consapevoli che i soggetti attuali sono completamente inadeguati, ma che nei soggetti attuali (PD, SeL, Ps+i,alcuni settori della stessa Fed) v’è una tendenza emergente verso un soggetto socialista largo. IL nostro compito è quello, per ora, di offrire un collante di dibattito, di scambio di idee, e di iniziative concrete a questa area vasta.

Non si tratta di fare un altro partitino, per carità. Si partirebbe con il piede sbagliato. Abbiamo una situazione molto, ma molto fluida e carica di incertezze. Io credo che se questa area sarà capace di mantenere il collante che ci siamo proposto di mantenere, potrà anche darsi che un fallimento pieno dei soggetti attuali (il PS è già fallito) troverà le precondizioni perché possa nascere il soggetto della sinistra popolare e socialista.
Abbiamo più volte detto che un soggetto socialista non si rivolge certo solo ai socialisti “biografici” , ma certo non li esclude (a parte quelli che hanno fatto scelte in aperto contrasto con i nostri valori). Anche perché se è vero che dobbiamo fare una costituente del socialismo europeo, è anche vero che difficilmente essa sdi farà si potrà fare se la tradizione del socialismo italiano non riacquisterà pieno diritto di cittadinanza nella sinistra. E quindi è indispensabile combattere in modo deciso tutti i fenomeni di insorgente settarismo.
Se non si farà una sinistra socialista avremo una versione peggiorata dell’ulivo. Vale a dire un falso centrosinistra in mano a tecnocrati espressione dei poteri forti del finanzcapitalismo (il ritorno di Veltroni lo lascia presagire) e del gruppo De Benedetti. Cioè qualcosa di perfettamente equivalente alla destra.