domenica 30 gennaio 2011

PRIMARIE CAGLIARI, VINCE IL CANDIDATO DI SINISTRA E LIBERTA' (ZEDDA)! BATTUTO QUELLO DEL PD.....

PRIMARIE CAGLIARI, VINCE IL CANDIDATO DI "SINISTRA E LIBERTA'" (ZEDDA) ! BATTUTO QUELLO DEL PD.....

Disfatta del candidato Pd alle elezioni per la poltrona di sindaco di Cagliari, in Sardegna. Antonello Cabras, 61 anni, senatore, è stato sconfitto dallo sfidante di Sel, il giovane consigliere comunale e regionale Massimo Zedda con uno scarto di circa 500 voti. Quando ancora mancava un seggio, infatti, Cabras era fermo a 1750 voti contro i 2360 del candidato di Nichi Vendola.

Dunque da ieri sera è Zedda l’uomo che rappresenta tutta la coalizione di centrosinistra (l’Idv non ha partecipato alle primarie). Felice, il vincitore, su cui in pochi avrebbero scommesso, considerato il peso politico del senatore democratico. Sconcerto nella sede cittadina del partito democratico quando di fronte a quel dato, seppur parziale è diventato chiaro che Cagliari aveva doppiato Milano. Una sconfitta che brucia, inattesa eppure diventata sempre più palpabile quando è stato chiaro che l’affluenza alle urne sarebbe stata bassa: ieri mattina alle 11.30 erano andati a votare poco più di 1500 cagliaritani. Un trend che è andato avanti fino a sera.

Il calo dell’affluenza Ed è questa l’altra notizia che arriva dall’isola è il calo dell’affluenza, molto più pesante delle previsioni: il 20% in meno rispetto al 2006. 5700 votanti, su 160mila abitanti: cinque anni fa erano stati 7400; 10500 nelle consultazioni interne del 2007 quando a contendersi la segreteria erano stati proprio Cabras e Renato Soru, mentre per le primarie del 2009 quando la sfida si consumò tra Silvio Lai e Francesca Barracciu andarono a votare in 9500.

Davvero pochi i 5600 di ieri se si confrontano con gli elettori che nella stessa giornata in una città come Carbonia, che conta 40mila votanti, sono andati alle urne in 8mila, o con quelli di Capoterra dove alle otto di sera (i seggi chiudevano alle nove) avevano votato in 3mila, su 23 mila abitanti. Cosa è successo? «Il dato è tipicamente cagliaritano, in controtendenza rispetto a quello nazionale, dovuto soprattutto a questa bassa affluenza. Molto probabilmente - commenta il segretario Pd del capoluogo sardo, Iuri Marcialis - i nostri elettori sapendo che il Pd aveva un solo candidato non si sono preoccupati, hanno pensato che non fosse necessario recarsi in massa alle urne».

Eccola l’anomalia: il partito democratico è riuscito a Cagliari ad esprimere una candidatura unitaria, Antonello Cabras, tra l’altro dato per superfavorito dai sondaggi, si è seduto sugli allori. Marcialis dice che un calo dell’affluenza lo avevano messo nel conto, ma non in questa misura. E così ieri sera è stata fibrillazione nella sede cittadina del partito perché dai conti che gli addetti ai lavori si erano fatti lo sfidante più “pericoloso” Zedda, aveva un pacchetto certo di oltre duemila voti. Previsione azzeccata, stando ai fatti. Gli altri candidati, Giuseppe Andreozzi, avvocato in campo con i Rossomori, Tiziana Frongia, medico, per i Verdi e l'indipendente Filippo Petrucci, giovane studioso e freelance, le speranze di vincere erano davvero poche, come hanno dimostrato i risultati, essendosi attestati su percentuali tra il 5 e il 6%.

Cabras in America E Cabras ha saputo come è andata ieri sera in tarda serata poco dopo essere sbarcato all'aeroporto John Fitzgerald Kennedy di New York. dove è dovuto andare da vicepresidente della Commissione Difesa e sicurezza della Nato, assieme a una delegazione di parlamentari e sarà impegnato in incontri e riunioni sino al 4 febbraio. Giorno in cui Zedda scoprirà nome del candidato del Pdl quando i vertici del partito saranno a Roma proprio per parlare di Cagliari. Per il momento in campo c'è solo Massimo Fantola, Riformatori.Giustifica


sabato 29 gennaio 2011

Ma cosa è questa "Sinistra Socialista"?

«L'incipit di questo mio scritto odierno forse non piacerà ad alcuni e lascerà altri perplessi ma, nonostante ciò, esso per me è frutto di una radicata e profonda convinzione che, negli ultimi tempi, si sta persino rafforzando. Ebbene, essa è la seguente: La sinistra socialista non esiste. Cosa vuol dire infatti “sinistra socialista”? Vuol dire una “corrente” di partito che si esprime nell’ambito di un contesto in cui vi sono altre “correnti” di matrice diversa, se non opposta, e nel quadro di un soggetto politico che unitario è solo di nome e non di fatto. E ciò non tanto per mancanza di dialettica democratica, che è il sale di ogni democrazia e di qualsiasi forma di sana espressione politica, ma piuttosto perché le “correnti” di partito giungono ad una loro “composizione” solo per la stipula di “equilibri strategici”, che, tradotto in linguaggio militare, suona come “una pace armata”.

Mi pare che sia dunque questa la attuale condizione del PSI, stretto tra una cosiddetta “sinistra” su posizioni prudentemente “vendoliane”, e cioè pragmaticamente ma non fideisticamente disposta a sostenere la candidatura di Vendola alla guida della sinistra italiana, un “centro” che più centro non si può, nemmeno col “candeggio”, dato che la sua mira specifica è proprio quella di far parte di un’aggregazione “puramente” centrista con PD ed UDC, e infine una “destra” che ammicca, da non poco tempo, ai cosiddetti “fratelli in camicia azzurra”, a coloro che più che “socialisti” sono rimasti postcraxiani e che, usando e abusando ancora alquanto di tale “attributo”, continuano a militare nelle file del centrodestra e del partito padronale berlusconiano.

Allora, tornando alla mia affermazione iniziale, credo che questa convivenza alquanto “spuria” tra socialisti di tutte le “salse” e di tutti i colori, non sia né auspicabile e nemmeno fruttuosa, per la cultura, per i valori e per le prospettive del socialismo italiano. Anzi, credo che proprio questa “impossibile convivenza” abbia ridotto il Partito Socialista ad una sorta di “fantasma di se stesso”

Se infatti ripercorriamo, come abbiamo fatto numerose volte anche qui, la storia di questo partito anche con Craxi, e non lo farò di nuovo perché c’è già chi lo ha fatto meglio di me, ci accorgiamo che il Socialismo Italiano, fino all’avvento del berlusconismo e della metamorfosi centrista del postcomunismo italiano, in vena di compromesso storicamente eterno e permanente, è stato sempre indissolubilmente legato alla sinistra, è stato da sempre LA SINISTRA.

Ecco perché dico che per me l’espressione “sinistra socialista” non ha senso, non naturalmente perché ritengo che i compagni che ne fanno parte, non esprimano il meglio dei valori della cultura e della specificità del socialismo italiano, ma, anzi, per il motivo diametralmente opposto. Proprio perché considero che far parte di questa “minoranza illuminata”, anche al di là dei confini ristretti di un ristrettissimo partito, sia oggi la migliore espressione dell’appartenenza ad una tradizione e ad una storia che è “lumicino” solo in Italia, mentre nel resto del mondo continua a rischiarare validamente i foschi orizzonti del neoliberismo globalizzato a suon di totalitarismo economico a senso unico corporativo e guerrafondaio.

E’ per questo motivo che auspico in tempi rapidi, che spero non vengano penalizzati ulteriormente dall’incombenza elettorale, la ricostruzione di un soggetto politico che non abbia al suo interno più tali componenti così eterogeneamente autodistruttive, così compulsivamente protese all’autoannientamento solo per lasciare il “postarello” a qualche residuale e spasmodica “ambizione” clientelare.Quello che auspico è che non vi sia più una “sinistra socialista”, ma che i socialisti tornino ad essere indissolubilmente ed immancabilmente “la sinistra italiana”.

Io rispondo con un appello, da nord a sud, a tutte le nostre rosse bandiere e a tutte le nostre leghe, i network, i socialisti incazzati, autonomi, dispersi e quant’altro, che abbiano conservato un minimo di dignità e di spina dorsale, A FARE QUALCOSA CHE SIA SOCIALISTA E CHE SIA IMMANCABILMENTE LA SINISTRA.

Non voglio proporre l’ennesima creatura, la versione di una “cosa fenice”, che ci sia ciascun lo sa e dove sia nessun lo dice, e non voglio nemmeno scivolare permanentemente in una superficie liquida, in cui mi si dica che tale obiettivo è in “progress”, che verrà, magari con la luminosa speranza di un futuro messianico o escatologico, dalla benevolenza e lungimiranza di qualche leader, che magari nel passato non è stato nemmeno socialista e che oggi si appella al socialismo ma senza voler “disturbare” i suoi vecchi compagni comunisti.

No, compagni, voglio qualcosa di solido e non lo voglio per gentile concessione, ma me lo voglio costruire insieme a tutti coloro che lo sanno costruire e che ci credono fermamente. Per avere come risultato non il retino con cui acchiappare le farfalle del voto in fuga astensionista (e in permanente equilibrio precario) ma per conquistare quei consensi che derivano dall’adesione ad un progetto condiviso da decine di milioni di persone nel mondo. E su precisi valori che sono quelli per la difesa di beni pubblici essenziali come la scuola e l'acqua, la tutela della salute, una libera contrattazione e non sotto la spada di Damocle del ricatto della delocalizzazione aziendale, una giustizia uguale per tutti, una informazione senza bavagli, la stabilizzazione del lavoro precario, la pace come valore supremo..

Per questo desidero condividere la prospettiva socialista rivoluzionaria dell’oggi, che fu già di Rosselli e Lombardi

E cosa diceva Rosselli?

“Vaneggiamo? No. Le utopie dell’oggi possono essere le realtà del domani. I movimenti rivoluzionari, che ancora si attardano alla politica dell’ieri, debbono osare una politica anticipatrice, la politica del domani”

E Lombardi: “Bisogna persuadersi che l’Europa si può fare soltanto se è socialista, o almeno tendenzialmente socialista. Lasciare che le cose si svolgano senza un intervento costante dei socialisti per ciò che riguarda l’Europa, significa dire che l’Europa tra dieci anni finirà più capitalista, più atlantica e meno autonoma rispetto agli USA di quanto non sia oggi”

Di anni ne sono passati 30 e abbiamo visto come è andata e sta andando, con l’ “armiamoci e partite” e tutti i morti che ne son seguiti e ne seguono ancora..

E allora “osiamo”, cari compagni, non restiamo ostaggio di vecchie logiche del passato, della politica di ieri, non attardiamoci in diatribe sulla legittimità dello “stare” in questo o in quel partito, e tanto meno sulla “primazia” di questo o quel partito, questo o quel movimento.

NOI DOBBIAMO SOLO OSARE ESSERE NOI STESSI:

SOCIALISTI, ORA E SEMPRE !

Carlo Felici


BETTINO CRAXI - di Alessandro Silvestri

BETTINO CRAXI
di Alessandro Silvestri

La figura di Craxi è stata troppo complessa per indurre non solo noi che abbiamo incrociato le nostre vite con la sua per tramite della comune fede politica, ma per tutto il paese che ancora non ha ben chiaro, l'effettivo contributo politico che egli dette (assieme al suo partito va detto) alla modernizzazione dell'Italia e dell'Europa. Lo stesso Blair (è stato finalmente testimoniato dallo Speciale di Rai1 del 23 gennaio, che comunque coglie un aspetto soltanto della intricata vicenda che portò alla cancellazione di una classe dirigente) ha affermato che gli spunti politici principali utilizzati dal New Labour, furono presi dalla politica di Craxi dei primi anni '80.

Lo si sapeva nella cerchia degli studiosi e dei militanti più attenti (e personalmente l'ho scritto in tanti miei interventi) ma adesso esiste un documento inoppugnabile.

Ma che dire della vicenda degli euromissili, che a mio avviso rimane il più importante intervento politico di Craxi e dell'italia nella storia contemporanea dell'Europa e del mondo?

Quella decisione dimostrò anche un altro aspetto, la validità dell'Internazionale socialista come rete di collegamento extra-nazionale che affronta per la prima volta concretamente, un problema politico di portata globale.

Non ho dubbi personalmente sul fatto che la figura di Bettino (del nostro compagno Bettino per sempre, nonostante le persistenti demonizzazioni di una parte reazionaria e sinistra della stessa sinistra, e i loschi tentativi di filiazione di settori berlusconiani) venga un giorno riabilitata e non già per liturgia governativo-statalistica, ma soprattutto per volontà di popolo.

Una cosa deve però essere chiara oggi e sempre, il partito socialista è nel mondo, la sinistra schematicamente detta (termine quello di sinistra che a me spiega poco, così come il termine riformismo era appena tollerato dallo stesso Turati per descrivere il suo socialismo) e il fatto che in questo momento latiti dalla scena politica nazionale, non ci induca nel prendere la facile scorciatoia che la figlia Stefania, ha preso. La comprendo profondamente sul piano umano, ma non posso che stigmatizzarla su quello politico.

Bettino Craxi fu uno dei socialisti più moderni dell'Europa e contribuì non poco all'unità europea e alla nascita del PSE. Fu anche uno statista di primaria importanza nella storia travagliata di questo paese, che ebbe solo il difetto di essere almeno 10 anni avanti rispetto all'Italia sonnacchiosa di allora, bloccata dal compromesso storico e dall'uso del terrorismo per fini eversivi, con il sostegno e gli ordini che venivano dettati dagl'interessi delle 2 principali potenze straniere.

Bisognerà rivedere complessivamente prima o poi e riannodare i fili, di Gladio, della P2, dello stragismo troppo vicino ad apparati istituzionali, delle BR....

Ebbene Craxi, dimostrando un assoluto senso dello stato e del disprezzo della subordinazione di un qualsiasi stato sovrano nei confronti di un altro (e qui c'è alla base la dottrina fortissima del socialismo libertario, oltre al carattere dell'uomo) per difendere il suo paese, non esitò a menare fendenti politici ad URSS e USA.

Tanti aspetti sarebbero da trattare, da riempire un nuovo libro sulla vita pubblica di Craxi, come ad esempio l'apertura politica dell'Europa tramite il suo esempio, di una nuova via di dialogo col mondo arabo, dopo secoli di muro culturale invalicabile e di colpevole colonialismo banditesco.

Poi arrivò l'era Bush e quella dei suoi "amici" europei, e il mondo intero fu precipitato nuovamente nei secoli dell'imperialismo guerrafondaio di cui ancora oggi paghiamo un prezzo altissimo.

Dopo lo spartiacque del 1989, solo in Italia però avvenne una fatto assai singolare, tutti quei partiti che bene o male (spesso molto male va detto) avevano contribuito comunque all'equilibrismo (di equilibrio sarebbe improprio parlare) della stabilità politica nazionale, vengono spazzati via a vantaggio delle ali estreme del panorama politico determinando così che chi aveva perso storicamente sul campo, fascismo e comunismo post o neo che fossero, fu fatto vincere a tavolino.

La parte ancor più assurda di tutto ciò, è che in realtà ne beneficiò più di altri, quella rete di personaggi senza scrupoli, torvi e interessati a tutto (in buona parte al tempo oscuri comprimari come lo stesso Berlusconi) ma non certo al progresso delll'Italia, che pochi anni prima erano stati smascherati attraverso le inchieste sulla P2.

La massima centrale eversiva d'italia cioé che si vedeva miracolosamente servita su di un piatto d'argento, la testa dei leaders politici che li avevano contrastati, e le chiavi di accesso diretto al potere.

Oggi ad undici anni dalla morte in brutale solitudine di Bettino Craxi, il signor Licio Gelli si gode tranquillamente la sua pensione dorata, il signor Silvio Berlusconi continua a trascinare nel fango l'Italia, contornato dagli antichi fratelli di loggia, e gli eredi del comunismo, non riescono ormai da 17 anni (in realtà almeno da 25) a trovare alcuna strada efficace per riporatre il paese alla normalità.

La storia ha come sempre, troppi pochi scolari, ma noi nel nostro piccolo, non molliamo.


*29 GENNAIO 2008 - 2011. IL NOSTRO SITO OGGI "COMPIE" TRE ANNI: BILANCI E PROSPETTIVE*

di Ivo Costamagna

Tre anni fa, esattamente il 29 GENNAIO 2008, grazie, innanzitutto, all'intelligente contributo innovatore di RICCARDO MORELLI (RIC) ed al tenace e qualificato impegno quotidiano di GIUSEPPE IACOPINI (WEBMASTER), nasceva questo Blog-Sito del Partito Socialista della Provincia di Macerata. Il primo ringraziamento va, quindi, a loro ed a VINCENZO LUCCI (UNO) che, con eguale impegno disinteressato e volontario, si è unito a loro nel notevole lavoro di aggiornamento quotidiano che uno Spazio Web come questo necessita.

*GRAZIE, A NOME DI TUTTI I SOCIALISTI, A RIC, WEBMASTER E UNO !!*

Tre anni sono, però, un lasso di tempo sufficente per un bilancio dei risultati che tutto questo lavoro ha prodotto.

Il modo più serio per fare un *BILANCIO* è, aldilà delle parole, quello di far parlare i "NUMERI":

- Oltre 61.000 VISITATORI, *AD OGGI*, con una media di più di 20.000 annui;

- 103.000 PAGINE VISTE, con una media di quasi 35.000 all'anno;

- Oltre 2.100 POST, con una media di 2 ogni giorno e quasi 1.000 COMMENTI;

- CENTINAIA DI PAGINE FISSE D'INFORMAZIONE, LINK, ED ALBUM FOTOGRAFICI.

Come vedete in questo caso i NUMERI, direbbe Craxi, NON SOLO PARLANO DA SOLI MA... *CANTANO*.

Nessun trionfalismo (...solo una bottiglia di spumante italiano ;-) ma, esclusivamente, la consapevolezza che questi numeri ci danno che la COMUNITA' che si è formata, anche fuori dalla Provincia di Macerata, intorno a questo Sito ha "resistito".
Questo è avvenuto nonostante la vera e propria *ESPLOSIONE* che nel frattempo, proprio in questi ultimi tre anni, c'è stata dei Social Networks, a partire da FACEBOOK.

Ed allora non possiamo non rapportare questo importante risultato di una forte tenuta dei risultati raggiunti il primo anno, 29 GENNAIO 2008 - 2009, esattamente 20.000 VISITATORI, con il tipo di "LINEA EDITORALE" che questo Sito si è data sin dal primo giorno mantenendola sino ad oggi: *UNO SPAZIO WEB DEL PSI MA REALMENTE APERTO A TUTTA L'AREA CULTURALE E POLITICA DELLA SINISTRA LIBERALSOCIALISTA, AMBIENTALISTA, RADICALE E CIVICA*.

Un'area culturale e politica ancora oggi discriminata ed oscurata ma anche l'unica che potrà ridare al Centro - Sinistra italiano, così come avviene in tutta Europa, una concreta prospettiva di tornare al Governo del Paese.

Questa, dal CONGRESSO NAZIONALE di PERUGIA svoltosi nel Luglio 2010, è anche, finalmente, la LINEA POLITICA del PSI.

Ed allora se una *PROSPETTIVA* questo Sito può e deve avere è quella di aiutare il PSI ad essere forza promotrice e propulsiva di una forte aggregazione di TUTTA QUEST'AREA POLITICA sin dalle ormai imminenti Elezioni Provinciali di Macerata.

Avanti, cari compagni, trasformiamo la "resistenza" di questi anni in un Progetto Politico utile alla collettività maceratese.

*CI RESTANO 3 MESI DA OGGI*

Adesso andrò a dire queste stesse cose al Direttivo Provinciale del Partito che è convocato per CHIUDERE IL TESSERAMENTO.

Noi, invece, dobbiamo aprirci sempre di più, far essere il nostro sito un punto di aggregazione e di confronto anche serrato, come spesso è avvenuto in passato, ma sempre rispettoso di idee e persone.

*PROVIAMO OGNUNO A DARE IL NOSTRO CONTRIBUTO, UNITARIO E SOLIDALE, PER FAR TORNARE AD AVERE AGLI ELETTORI DELLA PROVINCIA DI MACERATA UN PUNTO DI RIFERIMENTO, ANCHE ELETTORALE, RAPPRESENTATIVO IN MODO CREDIBILE DI QUESTO VARIEGATO MONDO... "DELL'UNICA SINISTRA POSSIBILE".

*GRAZIE ANCHE A QUESTO SITO POSSIAMO FARCELA !!*


Macerata, li 29 Gennaio 2011

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)


giovedì 27 gennaio 2011

GIORNATA DELLA MEMORIA - Dai Diari del Compagno "Pietro Nenni"


Dai diari di "PIETRO NENNI"



Saragat è rientrato questa mattina dalla Polonia, assai soddisfatto per l’esito dei suoi colloqui politici a Varsavia, assai commosso per ciò che ha visto a Auschwitz. Ci siamo affettuosamente abbracciati. Un fatto che ignoravo. Alla baracca numero 11 c'è una vetrina con alcuni ricordi del campo. Vi è la fotografia segnaletica della mia Vittoria con casacca a righe delle internate e il numero di matricola: 31635 (la posseggo anch'io, e su di essa Guttuso ha fatto il suo quadro).
Vi è la frase che Vittoria pronunciò prima di morire:

« Dite a mio padre che non ho perso il coraggio fino all'ultimo. Non rimpiango nulla ».

Saragat ha deposto sulla teca un mazzo di garofani.

17 Ottobre 1965


martedì 25 gennaio 2011

PIAZZA CRAXI. NENCINI: CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA.


"Chi semima vento raccoglie tempesta.

La tempesta è quella degli elettori che a un centrosinistra forcaiolo preferiscono il centrodestra".

Così il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini a proposito della contestazione inscenata a Lissone in occasione dell'intitolazione di una piazza a Bettino Craxi.

"Per fare il paio, c'è da consigliare ai pochi cittadini scalmanati di Lissone il conferimento della cittadinanza onoraria del loro comune a Rosy Bindi, - conclude Nencini - in considerazione dei dati sbagliati che fornì sul debito pubblico in una delle sue frequenti apparizioni a Ballarò"

CRAXI: I GIANNIZZERI DI DI PIETRO E CIVATI AVRANNO LA RISPOSTA CHE MERITANO


Poco meno di un centinaio di persone hanno sabotato questa mattina l' inaugurazione della piazza intitolata a Bettino Craxi a Lissone, comune della Brianza, costringendo gli organizzatori dell'evento a trasferirsi nel vicino teatro.

I contestatori hanno replicato le sceneggiate degli anni di Tangentopoli, con tanto di lancio di monetine e urla, inalberando le bandiere dell'Italia dei Valori e cartelli contro Bettino Craxi, a firma del locale circolo del PD.

Informato dell' accaduto, Bobo Craxi, da Cagliari dove oggi alle ore 16.00 alla Fiera, presenzierà alla commemorazione del defunto leader socialista a undici anni dalla scomparsa, in una nota dichiara che " la gazzarra indegna di Lissone è stata organizzata dai giannizzeri di Di Pietro e dal consigliere regionale del Pd Civati, il cosiddetto "rinnovatore.

Essi avranno la risposta che meritano - prosegue Craxi - perchè non sono capaci di discutere di politica e di storia ma di muovere primordiali risentimenti.
La sinistra - conclude il figlio del leader socialista - piaccia o no è stata guidata dal socialismo democratico in Italia e in Europa.

Altre esperienze sono finite e fallite e questi epigoni superstiti verranno schiacciati anche in Italia."
Per Roberto Biscardini delle Segreteria nazionale del PSI presente a Lissone alla cerimonia: "Si è trattato di
una vergognosa provocazione di altri tempi. Dopo un ventennio si è ripresentato il popolo delle monetine. Quello che avevamo conosciuto davanti al Raphael e a Milano davanti alla sede di Corso Magenta. Una vergognosa manifestazione organizzata dal Italia dei Valori e sostenuta da qualche dirigente locale del PD. Mancava solo Ignazio La Russa e poi c’erano tutti.”

Insieme a Biscardini, in piazza a Lissone c'erano Roberto Vertemati segretario della Brianza e tantissimi socialisti con le bandiere del PSI. Biscardini, è intervenuto nella sala del Comune e ha affermato: “Siamo alla fine di un ciclo, quello della Seconda repubblica, quello del berlusconismo e dell’antiberlusconismo. Questi che protestano qui fuori contro di noi non l’hanno ancora capito, ma lo capiranno. Quando questo ciclo tra breve di concluderà, anche per l’Italia ci saranno le condizioni per un grande partito socialista, unito, come avviene in tutto nel resto del mondo. Un partito, nel solco della storia del socialismo riformista e democratico, di cui Bettino Craxi è stato un grande protagonista. Dai suoi primi anni nel PSI insieme a Pietro Nenni fino agli anni della Presidenza del Consiglio.”

SONDAGGIO DIGIS PER SKYTV24 ASSEGNA AL PSI L' 1.2%

*Mozione del Presidente del Gruppo Consiliare "Alleanza Riformista/PSI" dell'Assemblea Legislativa delle Marche, Moreno Pieroni, sulla situazione economico - occupazionale dell'Officina FS di Ancona e Fabriano*


- Al Presidente dell'Assemblea Legislativa delle Marche


Oggetto: MOZIONE sulla
situazione economico - occupazionale dell'Officina FS di Ancona e Fabriano.


VISTO
il "Contratto di Servizio" per il Trasporto Pubblico Ferroviario di
interesse regionale e locale stipulato il 13 Novembre 2009 a Macerata
tra la Regione Marche e la Società Trenitalia S.p.A.;

CONSIDERATO
che in tale Contratto di Servizio con validità per gli anni 2009-2014
oltre che dei "servizi per l'utenza" si parla di "lavoro" prevedendo
un "restyling" di 150 vetture MDVE negli anni 2010-2012;

CONSIDERATO INOLTRE
che tale "restyling" sarebbe sarebbe stato realizzato dall'impianto di
manutenzione rotabili di Trenitalia (ex Officina Locomotive) di Ancona
e Fabriano e che, lo stesso impianto, offre oggi lavoro a circa 180
persone con un indotto di oltre il doppio.
Tale Officina FS è, infatti, per attività e qualificazione della
manodopera una delle quattro più importanti d'Italia;

RILEVATO
che in tutto il 2010 nessuna delle 50 vetture di cui era previsto che
venisse effettuato il "restyling" è stata realizzata e che questo
sarebbe il presupposto per un forte ridimensionamento se non per la
chiusura di tale Officina;

RILEVATO INOLTRE
che si tratterebbe di una tendenza, visti anche gli sviluppi della
crisi dei Cantieri Navali di Ancona e di molte altre aziende nelle
Marche, che si sta facendo sempre più pericolosa per l'intero sistema
produttivo marchigiano che già soffre, da tempo, di una progressiva
deindustrializzazione e destrutturazione e che tutto ciò non può non
suscitare la nostra profonda preoccupazione anche per la stasi e
l'assordante "silenzio" sulla vicenda Officina FS di Ancona e
Fabriano;

PRESO ATTO
delle, ripetute, dichiarazioni pubbliche del Sindaco di Voghera, Carlo
Barbieri, nelle quali, dopo due incontri ufficiali (a Settembre e
Novembre) con il Presidente di Trenitalia S.p.A., Marco Zanichelli,
testualmente afferma di avere ottenuto garanzie dal Presidente di
Trenitalia S.p.A. sul futuro dell'Officina ferroviaria di Via
Lomellino di Voghera e che "mi è stato garantito che gran parte delle
attività che venivano svolte nelle Marche si faranno a Voghera, a
partire dal cosiddetto "restyling" alle vetture ossia il rifacimento
delle parti interne di gran parte degli intercity viaggianti";

RITENUTO
che tutto ciò, oltre ad essere in palese contrasto ed in violazione
del Contratto di Servizio, stipulato solo pochi mesi prima, tra la
Regione Marche e Trenitalia S.p.A. con i relativi, enormi, danni che
verrebbero arrecati alla città di Ancona ed all'intero sistema
economico - occupazionale marchigiano, sarebbe una dimostrazione di
quanto siano fondate le preoccupazioni di chi teme che il Federalismo
che, effettivamente, si persegue sia quello divisivo e discriminatorio
e non, invece, quello solidale che rafforza la tenuta unitaria del
"sistema" Italia;

TUTTO CIO' PREMESSO
l'Assemblea Legislativa delle Marche

I M P E G N A

il Presidente e la Giunta Regionale ad attivare con urgenza ogni utile
iniziativa politico - istituzionale atta a:

1) ottenere, da Trenitalia S.p.A., il rispetto di quanto previsto nel
Contratto di Servizio firmato tra le parti il 13 Novembre 2009 a
Macerata;

2) richiedere l'intervento del Ministero dei Trasporti per garantire,
in ogni caso, la salvaguardia dell'Officina FS di Ancona e Fabriano a
partire dai livelli occupazionali sia dell'impianto che del relativo
indotto.

Ancona, li 25 Gennaio 2011

MORENO PIERONI
(Presidente Gruppo Alleanza Riformista/PSI)

domenica 23 gennaio 2011

Ribadire l'impegno per una nuova forza della sinistra - Documento della Sinistra Socialista approvato nell'incontro a Sassuolo.

Ribadire l'impegno per una nuova forza della Sinistra !

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJFtXGrrzwEp9a1ILLXCJx2Vc-D5xr0M2VIFjjxx6Xu1FrXZOosv2LG0PRZwN8H8Z7yyJI6pxq8ix9yUDKELYce2pAA7e-i3-bGjTYOONy4ruqs5syDXAHLYSz4he6YilhO-9GhHBlDnA/s1600/Sinistra+Socialista.jpg

Documento della "Sinistra Socialista"

(approvato nell'incontro a Sassuolo)


di Pierluigi Camagni

Le Compagne e i Compagni della "Sinistra Socialista" che si sono ritrovati oggi a Sassuolo, in rappresentanza delle realtà territoriali di Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, oltre al Compagno "Franco Bartolomei" e ad altri Compagni del Lazio, dopo un ampio dibattito a cui ha partecipato anche il Compagno "Lanfranco Turci" e portato il proprio saluto il segretario della Federazione PSI di Modena, hanno approvato il seguente documento:

Gli accadimenti di questi ultimi mesi, se non degli ultimi giorni, portano la sinistra a porsi con urgenza alcune questioni su come affrontare l’opportunità offerta per il futuro dal risultato di Mirafiori prima, e dalla crisi, personale e politica, poi, che stringe il premier e il governo di centro-desta.

Come socialisti innanzitutto, ma poi come rappresentanti della sinistra del PSI e attivisti delle Leghe socialiste che stanno sorgendo in tutta Italia, sentiamo come ineludibili alcuni punti, per altro già ribaditi nella mozione che avevamo presentato al congresso di Perugia.

  • I Socialisti si devono impegnare nel cantiere della nuova sinistra italiana con DETERMINAZIONE, non può esservi spazio per alcuna idea di autosufficienza suicida. I risultati elettorali del Partito Socialista degli ultimi due anni, chiaramente negativi, rappresentano il fallimento di una presunzione di autosufficienza che conduce a perseguire , a dispetto di vuote proclamazioni identitarie, solo tattiche di sopravvivenza prive di qualsiasi valenza strategica per il socialismo Italiano, destinate inevitabilmente a concludere irreversibilmente la loro parabola nelle liste del PD. Il ricorso al tatticismo rischia di azzerare le nostre residue potenzialità politiche, allontanando il Partito dal perseguire con determinazione qualsiasi progetto finalizzato alla costruzione di una nuova forza in grado di riproporre con ben maggiore consistenza politica le ragioni del socialismo italiano ed europeo, a cui affidare la continuità del nostro patrimonio culturale e politico e su cui costruire la nostra rinascita. Il PD, in particolare, ha ribadito l’incapacità di offrire una credibile proposta politica su cui misurare le difficoltà del governo e l’incapacità di tornare a parlare al proprio blocco sociale di riferimento rappresentato dal mondo del lavoro, fino ad accettare dinamiche socio-economiche le cui conseguenze dirette sono state la flessibilizzazione e la precarizzazione dei rapporti di lavoro. Il logoramento del tentativo del PD di concepire il nuovo ulivo essenzialmente come una preliminare riaggregazione attorno a se del centro sinistra, finalizzata ad un successivo rapporto politico di stretta alleanza con il nuovo centro nascente, sta progressivamente mostrando come la propria debolezza politica non può essere risolta eludendo il nodo centrale della necessità di un recupero complessivo della autonoma identità riformista del centro sinistra, come premessa principale della sua capacità di aggregazione, prima nell’elettorato e, successivamente, nel sistema politico.
  • Occorre riportare al centro della proposta politica socialista lavoro e libertà, perché il voto di Mirafiori ha rappresentato un risultato importante per la sinistra, e su quello si giocherà la possibilità, e le scelte fatte ne saranno discrimine, per costruire la sinistra del futuro. Rappresenta un NO chiaro al tentativo di governare le conseguenze sociali della crisi, e organizzare una possibile riattivazione dei processi di crescita, riducendo le rappresentanze sociali ad esclusivo momento interno ad una gestione meramente attuativa degli equilibri esistenti, economici , finanziari, e sociali, predeterminati da processi decisionali riservati in gran parte a tecnostrutture esterne alle sedi istituzionali deputate alla espressione della sovranità popolare. Sotto questo profilo l'esito del voto rappresenta per la sinistra italiana una occasione eccezionale per avviare finalmente una riflessione critica sulla propria incapacità di proposta e sulla bassissima qualità dei propri livelli di rappresentatività sociale, premessa inevitabile per una sua necessaria rifondazione attraverso la individuazione di un progetto di governo, autenticamente alternativo alle ragioni sociali responsabili della crisi verticale di un sistema di rapporti economici e finanziari che minaccia seriamente lo sviluppo futuro della nostra società, e la tenuta sostanziale della nostra democrazia. Questo nell’interesse dei lavoratori che hanno votato sì, sotto ricatto, pur di difendere il proprio lavoro, così come di coloro che hanno votato no, mettendolo anche a rischio, pur di difendere i propri diritti e un’idea di modello di sviluppo e di relazioni industriali che non si può basare su atti d’imperio, ma deve vedere la compartecipazione e cogestione di capitale e lavoro.
  • Il quadro politico pone con sempre maggiore urgenza la necessità del superamento dell’attuale schieramento di centro-sinistra, guidato da una forza politica in piena crisi di rappresentanza, come il PD, priva di una definita identità riformatrice, incapace a dispetto delle sue affermazioni di svolgere una autentica funzione nazionale, e soprattutto incapace, per i suoi limiti strutturali e culturali, di progettare un sistema di alleanze politiche e sociali potenzialmente maggioritario in grado di riattivare una autentica democrazia dell’alternanza all’interno della quale misurare democraticamente la volontà di cambiamento e di riforma di tutto lo schieramento progressista. La situazione di crisi politica, istituzionale, economica e sociale che attraversa il paese chiama i socialisti alla assunzione di grandi responsabilità politiche nell’interesse della democrazia italiana, per la tutela del mondo del lavoro e delle classi più deboli della società e per la difesa dei valori costituzionali di libertà e giustizia sociale. Occorre una rinnovata capacità di analisi ed interpretazione della realtà, necessaria ad impostare , fuori da ogni illusione di autosufficienza, una azione politica diretta a collocare i socialisti alla guida di un processo di ricostruzione della sinistra, che porti l’insieme delle forze di progresso a recuperare una visione strutturale dei processi di riforma sociale ed economica necessari a risollevare il paese dal disastro in cui la crisi del modello neo-liberista ha gettato l’intero occidente sviluppato. In tal senso occorre un deciso impegno al sostegno, nelle prossime elezioni amministrative, di quelle coalizioni, quelle liste, quei candidati che, come Pisapia a Milano, meglio rappresentano l’indicazione di un percorso verso una nuova prospettiva per la sinistra.

Il compito dei socialisti diviene quindi la costruzione di una nuova sinistra impegnata a lavorare ad un nuovo modello di sviluppo fondato sulla riappropriazione sociale del giudizio di valore sulla qualità dei processi di crescita economica, attraverso la realizzazione di nuovi strumenti istituzionali di programmazione e di controllo delle variabili economiche orientate a garantire gli interessi generali della comunità civile dei produttori e dei consumatori, in grado di svincolare la vita delle società dal totale assorbimento nelle logiche di mercato raggiunto nell’attuale fase di finanziarizazzione integrale della economia, ed in grado di rappresentare un potenziale alternativo sistema di riferimento per gli stessi paesi emergenti e per il resto del mondo in via di sviluppo.

Diviene quindi ineludibile la costruzione di un rapporto unitario con tutte le forze politiche che si rendessero disponibili a lavorare a questo progetto di rinascita socialista della sinistra italiana.

In questo quadro di prospettiva appare quindi evidente che i socialisti debbano giocare tutte le proprie carte politiche all’interno del nuovo rapporto politico nascente a sinistra, scatenato dalle contraddizioni aperte all’interno del PD dalla capacità di impatto della candidatura di Vendola a candidato premier del centro-sinistra, assumendo il ruolo di garanti della evoluzione di questo processo verso la realizzazione del nostro obiettivo di fondo della costruzione di una grande forza politica inclusa nello schieramento del socialismo europeo.

Per questi motivi riteniamo necessario che i socialisti lavorino per trasformare il rapporto tra il PSI, SEL ed il PD, innanzitutto, oggi limitato alla sola comune partecipazione all’alleanza del nuovo ulivo, in una nuova grande forza politica unitaria, Socialista e democratica, in grado di ricostruire l'identità riformista della sinistra italiana, e di guidare politicamente l’alleanza di centro-sinistra.

www.socialismoesinistra.it


giovedì 20 gennaio 2011

Al convegno "Novant'anni di solitudine" un minuto di silenzio in memoria di Bettino Craxi-NENCINI: LA SINISTRA VINCE SOLO QUANDO E' RIFORMISTA


"La storia ci insegna che quando nella sinistra prevale il massimalismo, gli elettori non hanno dubbi e premiano la destra".

Lo ha sottolineato il segretario del Psi, Riccardo Nencini, concludendo l'incontro "1921-2011: Novant' anni di solitudine del riformismo" che si e' svolto oggi a Roma, a undici anni dalla morte di Bettino Craxi, deceduto proprio il 19 gennaio del 2000 ad Hammamet e che i partecipanti al convegno hanno ricordato al termine con un minuto di silenzio.


"Nel 1948, nel 1994 come nel 2006 il centro sinistra e' stato sconfitto perche' contrassegnato da una forte componente radicale. Nel '94 -ha ricordato Nencini- i Progressisti di Achille Occhetto hanno subito una sconfitta irreparabile aprendo il campo a Berlusconi e nel 2006 la sinistra ha conosciuto la stessa sorte alleandosi con Antonio Di Pietro.

La sinistra e' riuscita a prevalere quando si e' alleata ai cattolici democratici e grazie alla presenza di un riformista moderato come Romano Prodi".
Quindi, secondo Nencini, una formula vincente per battere Berlusconi e il centro destra esiste ed e' stata gia' collaudata con successo. "Nei casi di particolare debolezza di un Paese sul fronte politico, economico e sociale -situazione nella quale si trova in questo momento l'Italia- la risposta deve sempre essere riformista.

Di conseguenza e' evidente che la strada da seguire debba essere qualla di un'alleanza con i cattolici democratici", ha concluso il segretario socialista.
"L'illusione di poter sostituire l'ideologia rivoluzionaria con il socialgiustizialismo - ha osservato invece Bobo Craxi- e' clamorosamente fallita.

Gli eredi del Pci hanno pensato di conquistare la maggioranza e il governo del Paese ma questo massimalismo cieco, questo nuovo grumo ideologico, ha finito con il produrre una nuova divisione a sinistra. Un caso di scuola e' stata l'alleanza tra Veltroni e Di Pietro, con il primo che era convinto di poter circoscrivere e mettere sotto controllo il secondo. Non e' andata cosi' e ora il Pd si trova a inseguire l'Idv, che a sua volta a dato vita a fenomeni 'accessori' come il grillismo.

La realpolitik ci impone tuttavia di ragionare in termini concreti sul terreno del riformismo, dove i socialisti hanno ancora molto da dire". Secondo Emanuele Macaluso l'improrogabile necessita' della svolta, imposta dalla caduta del comunismo al Pci, "non e' stata accompagnata da un'adeguata analisi storica e da un ricollocamento del Pds nell'area riformista".

Ma anche Bettino Craxi e il gruppo dirigente socialista sbagliarono i calcoli. "Nell'89 Craxi era convinto di poter tornare a palazzo Chigi, che questo avrebbe determinato la scissione della componente riformista del Pci e che i fuoriusciti avrebbero aderito al Psi. Invece le cose sono andate in tutt'altro modo".
"Occhetto e chi lo circondava non compresero che i riformisti non avrebbero mai sposato la causa del Pds. Un errore che si e' ripetuto successivamente con la Cosa 2, con la pretesa di aggregare i socialisti e di far girare l'asse della sinistra intorno al Pds-Ds. Un obiettivo che pretesero di conseguire senza un radicale ricambio del gruppo dirigente che voleva intestarsi quel progetto e che discendeva direttamente dal Pci.

Era chiaro - ha concluso Macaluso - che i socialisti non lo avrebbero mai accettato".
La storia della lunga guerra tra i due cugini della sinistra italiana, iniziata appunto nel 1921 a Livorno, ha fatto da sottofondo, esplicito e non, di tutti gli interventi. “Il fatto è – aveva esordito lo strorico Giuseppe Tamburrano, presidente della Fondazione Nenni all’apertura del convegno – che lo scissionismo è sempre stato la tabe del Psi. L’unica utile è stata quella del ’92, tutte le altre, prima quella del ’21 poi quella saragattiana del 47, sono state nefaste”. Il Psi sarebbe stato un antemurale della resistenza contro la dittatura incipiente di Mussolini, ma i comunisti “con la scissione di Livorno invece di fare la rivoluzione bolscevica, favorirono l’avvento del fascismo”.

Tamburrano non lesina critiche ai comunisti e ricorda che credettero di vedere anche in Gorbaciov una possibile revisione del totalitarismo sovietico e che il loro rapporto con l’Urss finì veramente solo con il crollo di quel regime. Un rapporto di cui si conservano ancora le tracce fino a oggi visto che anche alla mostra organizzata per i ricordare i 70 anni del Pci dall’Istituto Gramsci si nascondono con imbarazzo anche i legami con Stalin.
Il fatto è che il comunismo all’italiana, prosegue Luigi Covatta, direttore di MondOperaio, era “irriformabile”. Anzi sarebbe meglio definirlo “l’ideologia dell’italocomunismo – ma proprio nulla ci è stato risparmiato – che era una liturgia basata su una teologia sbagliata, sopravvissuta incredibilmente pure alla fine del Pci, anche in termini angrafici”.

Era irriformabile perché era così sottile nella sua costruzione, era così “delicata che se la toccavi anche per un restauro, crollava” e così quel partito progettato a Torino nel 1919, te lo ritrovi oggi a fare “i conti con Marchionne e la Fiat di Mirafiori”, incapace oggi come allora di dare risposte utili al futuro della fabbrica, della città, dell’intero Paese.
Tocca a Marco Di Lello, che ha presieduto il convegno, prima del minuto di silenzio chiesto da Tamburrano per ricordare l’anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, fare una battuta sdrammatizzante, ma non indolore, sul ruolo dei comunisti nella storia italiana. “Ma se la scissione di Livorno nel ’21 ha favorito la nascita del fascismo, - si è chuiesto il coordinatore della segreteria socialista - non è che anche la nascita del Pds nel 1991 ha favorito l’avvento di Berlusconi?” (Il presente resoconto è stato per la prima parte tratto dai lanci dell’agenzia AdnKronos e per la parte restante da appunti redazionali).

NENCINI E BERSANI: BERLUSCONI SI DIMETTA


Il Segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini ha incontrato questa mattina il leader del Pd Pier Luigi Bersani.

Nel corso del cordiale colloquio si è registrata un' ampia identità di vedute circa la valutazione dello stato dell'economia del Paese drammaticamente in stallo, con le preoccupanti conseguenze relative alla crescita della disoccupazione, in particolare giovanile, e con la inevitabile crescita esponenziale di un diffuso disagio sociale.

Appaiono evidenti le responsabilità del governo Berlusconi che si è dimostrato e si dimostra incapace di affrontare le emergenze nazionali anche a causa dei ripetuti episodi che hanno come protagonista il Presidente del Consiglio che inoltre pongono l'Italia in un'imbarazzante condizione nell'ambito della comunità internazionale.

Nencini e Bersani hanno concordato sulla necessità delle immediate dimissioni del presidente Silvio Berlusconi che con i suoi comportamenti privati e pubblici costituisce un fattore costante di destabilizzazione e di ripetuti conflitti istituzionali che il Paese, stante la gravità della situazione, non può sopportare ulteriormente.

Nencini ha infine comunicato a Bersani, che è in stato di significativo avanzamento la costruzione, nell'ambito del centrosinistra, di un' area laica e riformista a cui il Psi sta lavorando con altre forze politiche e per la quale il segretario del Pd ha riaffermato il proprio accordo e sostegno.

*Il Sindaco mantenga almeno un impegno assunto pubblicamente: intitolare una Via di Civitanova Marche a BETTINO CRAXI*


In occassione dell'undicesimo anniversario della morte di BETTINO
CRAXI chiedo, a nome di TUTTI i socialisti civitanovesi, al Sindaco
Mobili ed alla competente Commissione, il rispetto di un impegno,
PUBBLICAMENTE E LIBERAMENTE, assunto prima delle ultime Elezioni
Comunali del 2007: *INTITOLARE UNA VIA DI CIVITANOVA MARCHE ALLO
STATISTA SOCIALISTA BETTINO CRAXI*.

Ad assumere quell'impegno, oltre al "candidato" Sindaco Mobili, fu
anche l'allora Consigliere Regionale ed attuale Presidente delle
Farmacie Comunali nonchè "plenipotenziario" PDL, Ottavio Brini.
Brini, per la verità, andò oltre indicando anche il "luogo": i
Giardini Pubblici di Civitanova Marche.

SONO PASSATI QUATTRO ANNI E NULLA E' STATO FATTO !

Quella promessa è, chiaramente, servita per mantenere i voti di
centinaia di Socialisti che, sbagliando, hanno continuato a votare lui
e Mobili e... Marinelli (che ne pensa Consigliere?)

STAVOLTA, PERO', NON SARA COSI' !

O BRINI, MOBILI (e MARINELLI) MANTEGONO ALMENO QUESTO IMPEGNO,
EVITANDO LA VERGOGNA DI UNA LORO ULTERIORE MENZOGNA CHE OFFENDE LA
MEMORIA DI CRAXI E LA DIGNITA' DI TUTTI I SOCIALISTI, OPPURE SARANNO I
SOCIALISTI, NEL NOME DI BETTINO CRAXI E CONTINUANDO NELLA BATTAGLIA
POLITICA PER UNA VERA TRASPARENZA ED UNA NUOVA MORALITA' NEL GOVERNO
DELLA CITTA', AD AVVIARE UNA *RACCOLTA DI FIRME NELLA CITTA' PER
CHIEDERE L'INTITOLAZIONE DI UNA VIA A CRAXI E LA, CONTEMPORANEA,
PRESENTAZIONE DI UNA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO*.

QUESTO RESTA L'UNICO ATTO POSSIBILE PER DARE AI CIVITANOVESI, ALDILA'
DEL RISULTATO DEL VOTO SULLA MOZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE, LA
CERTEZZA DI POTER CONTARE SU DI UNA OPPOSIZIONE DI CENTRO-SINISTRA CHE
VUOLE DAVVERO SMANTELLARE (E NON "TOLLERARE") L'ELITARIO SISTEMA DI
POTERE, ISTAURATO DA BRINI&C. IN QUESTI 15 ANNI, CHE, TRA L'ALTRO, HA
DANNEGGIATO ENORMEMENTE CIVITANOVA E, SOPRATTUTTO, TANTA POVERA GENTE
PRESA IN GIRO DA PROMESSE MAI MANTENUTE.

ORA BASTA!

Civitanova Marche, li 20 Gennaio 2011

IVO COSTAMAGNA
(Già Sindaco Socialista di Civitanova Marche)

martedì 18 gennaio 2011

*LETTERA APERTA AL SEGRETARIO DEL PD GIULIO SILENZI*

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO DEL PD GIULIO SILENZI
di Ivo Costamagna
CARO GIULIO,

visto che questo sembra l’unico strumento di “comunicazione” con te utilizzo Civitanovalive anche per questa mia
“LETTERA APERTA”. Non ho mai avuto, come ben sai, problemi a parlare davanti a tutti, in “piazza” (in questo caso “virtuale”), non avendo nulla da… nascondere. Civitanovalive, del resto, va solo ringraziata per il servizio che sta dando alla nostra città. Ne siamo tanto convinti che abbiamo inserito un link con il suo logo nel sito provinciale del PSI: http://www.partitosocialista-mc.org (faccio un pò di… pubblicità)

Resta il fatto che, però, il dialogo, il confronto, anche serrato, delle idee ed i rapporti personali siano l’unico, vero, amalgama possibile per costruire una “squadra” unita e vincente. Chi, come me, ti riconosce, insieme a PSI , VERDI e RADICALI, non da ieri, per una serie di, oggettive, valutazioni politiche e per stima personale, il ruolo di… “Capitano” di tale squadra (il Centro-Sinistra civitanovese) ha atteso e, MALGRADO TUTTO, sta ancora attendendo che tu “attivi” ciò che è necessiario per creare la “SQUADRA”.

TI FACCIO TRE ESEMPI:

1) Non puoi continuare ad avallare, TACENDO, l’idea di un’autosufficenza (Veltroniana) del PD, legittimamente sostenuta da una parte del tuo partito, ma che oltre ad aver, oggettivamente, causato danni enormi all’intera Sinistra del nostro Paese, è stata politicamente sconfitta sia fuori (Berlusconi) che dentro il PD (Bersani). La tua stessa Segreteria nasce nel segno di una discontinuità da quella esperienza e per “ricostruire” un’alleanza riformista indispensabile per tornare a vincere le elezioni comunali a Civitanova con una credibile alternativa di governo rispetto alla peggiore delle Destre possibili. Bene, il momento di farla, concretamente, è arrivato. *ALLEANZA* significa, innanzitutto, “pari dignità” ed il rispetto delle idee di tutti e non certo gli INSULTI che “qualcuno” continua ad indirizzare a chi fa una proposta che non parta dal PD o si “permette” una critica di stimolo al PD stesso. Il Sig. ROSSI (mi risulta che fa parte della Delegazione Ufficiale del PD), “INVITA” LORO, CON ME IN TESTA, AD… “ANDA’ A MORI’ AMMAZZATI”. Rossi lo fa cercando così di piegare l’intero PD e, persino, SAN FILIPPO NERI AL SUO “FONDAMENTALISMO DOSSETTIANO” e cioè ad una cultura completamente estranea SIA AL CATTOLICESIMO LIBERALE E GIOVANNEO DEL CONCILIO E SIA A QUELL’UMANESIMO SOCIALISTA che sono, invece, alla base della cultura politica e sociale mia, tua e della stragrande maggioranza della SINISTRA CIVITANOVESE. *SU QUESTO, COMPAGNO SILENZI*, NON PUOI CONTINUARE A TACERE*.

2) Tu non puoi continuare ad avallare, TACENDO, la prassi sciagurata delle… “PRIMOGENITURE”. In una “squadra” si sostiene persino chi sbaglia, figuriamoci chi riesce a… “segnare un gol” a favore del Centro-Sinistra come, oggettivamente, tra la gente, è avvenuto nel caso di “Parentopoli”. Pensi sia stato umanamente facile per me vedermi togliere il saluto da persone che, anche se, oggi, di destra, conosco da decenni?? Essere “minacciato” di querele è stato un trauma per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, ancora profondamente “segnati” dal prezzo altissimo INGIUSTAMENTE PAGATO IN PASSATO (COME RICONOSCIUTO, “IN NOME DEL POPOLO ITALIANO”, DOPO… 14 ANNI !!) SOLO PER ESSERE STATO… “SOCIALISTA PER SUA (mia) STESSA AMMISSIONE”. Sai com’è, quando si è stati scottati dall’olio bollente anche “l’acqua calda” di Troiani….! Mi è stato chiesto più volte e da tanti in questi giorni: “ANCORA SEMPRE E SOLO TU?? PERCHE’ VUOI CONTINUARE A “PAGARE” PER TUTTi ?? Eppure dopo il SILENZI(O)/RIFIUTO DI PD E LISTA CIVICA ALL’INVITO, PUBBLICO, DEL PSI DI PRENDERE LORO L’INIZIATIVA, IN CONSIGLIO COMUNALE, CON LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA, ERA L’UNICA COSA, DIFFICILE UMANAMENTE MA POLITICAMENTE NECESSARIA, CHE MI RESTAVA DA FARE SE VOLEVO ESSERE COERENTE CON LA MIA STORIA PERSONALE E POLITICA E SE NON VOLEVAMO ABBASSARE *PER SEMPRE* LA “BANDIERA” DELLA TRASPARENZA, DELL’IMPARZIALITA’ AMMINISTRATIVA E DELL’ETICA PUBBLICA DENUNCIANDO UN INACCETTABILE “SISTEMA DI POTERE” CHE, QUESTA DESTRA, IN 15 ANNI, HA CONSOLIDATO A CIVITANOVA MARCHE.
Tu sai bene che a 50 anni, mentre gli amici coetanei muoiono (GRAZIE, anche a nome della famiglia, per la tua partecipazione al funerale di OSVALDO) di tutto posso aver bisogno tranne che di… VISIBILITA’! Nel… “bene e nel male” a Civitanova mi conoscono tutti. CERTO LA STORIA E LA *VERITA’* VA FATTA ANCORA CONOSCERE A TUTTI E RIAFFERMATA MA, ANCHE QUESTO, SAREBBE COMPITO DI UNA VERA *SQUADRA* E DEL *CAPITANO*. Ed allora non puoi cavartela, sul “Dossier Parentopoli”, con un “quasi” biblico: “Ciò che è stato detto si farà”. QUANDO ?? In politica la SCELTA DEI TEMPI E’ SOSTANZIALE ! Allo stesso modo sai bene che tale vicenda non era affatto estranea ai contenuti della Conferenza Stampa del PD. E’ come dire che un’Opera Pubblica non ha nulla a che vedere con chi la realizza ! *SU QUESTO, COMPAGNO SILENZI, NON PUOI CONTINUARE A TACERE*.

3) Tu non puoi continuare ad avallare, TACENDO, gli insulti (cosa diversa dal “dissenso”) di alcuni componenti… dell’INVICIBILE ARMATA agli alleati. Loro mi conoscono poco o affatto (come il Sig. Rossi) ma tu sai bene, per conoscenza personale ed “esperienza” politica, che tra i (…pochi) pregi che ho sicuramente c’è quello della LEALTA’! Lo stesso, e sai anche questo, vale per SOCIALISTI, VERDI E RADICALI. Lealtà, però, non significa “sudditanza” e la stessa non servirebbe neanche al PD. Amiamo la “Benemerita” ma non siamo Carabinieri. Non abbiamo mai giurato a nessuno: “USI UBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR”. Siamo Laici, Riformatori e Libertari.
Che senso ha, allora, manifestare “buone intenzioni” nell’incontro bilaterale che hai avuto con loro (come sai io… non c’ero ed ancora attendo una tua telefonata…) e, subito dopo, comportarsi, tu ed il PD, come sempre, più di sempre ?!?

*SU QUESTO, CARO COMPAGNO SILENZI, NON PUOI CONTINUARE A TACERE OPPURE IL CENTRO-SINISTRA IMPLODERA’, SI DIVIDERA’, NON CERTO PER MIA VOLONTA’ MA PER L’INSOSTENIBILE… FORZA DI UNA (APPARENTE) INERZIA !*

Saluti Socialisti da…

Ivo alias *BRANCALEONE*


COMMEMORAZIONI NELL'11 ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI BETTINO CRAXI


Bobo Craxi commemorerà ufficialmente a Cagliari, il prossimo 22 gennaio, il padre Bettino assieme a tutti i socialisti della diaspora oggi schierati in diverse organizzazioni politiche.

Il figlio dello statista scomparso, dirigente del Partito socialista italiano, ha rinunciato per il momento a recarsi nella vicina Tunisia.

Mercoledì 19 gennaio a Palermo, a partire dalle ore 16,00 presso il Salone della Lega delle Cooperative di via Alfonso Borrelli n°3, si terrà un incontro organizzato dalla federazione provinciale del Partito Socialista Italiano sul tema: “Craxi, sinistra di libertà”. Prima del dibattito, che sarà moderato dal segretario provinciale Antonio Matasso, verrà proiettato il film documentario “Benedetto Craxi”, contenente una lunga intervista allo statista.

Sempre mercoledì 19 gennaio, presso il Teatro Comunale di Radicofani, alle ore 17 sarà commemorato Bettino Craxi, a undici anni dalla sua scomparsa. Alla cerimonia prenderanno parte i segretari regionale e provinciale del Psi Pier Aldo Ciucchi e Roberto Rubegni, Silvia Lazzeroni, assessore all'ambiente del Comune di Siena e segretario comunale del partito, Massimo Magrini, direttivo provinciale del Psi e sindaco di Radicofani.

Altre commemorazioni sono previste per il 22 febbraio a Roma e per il 24 dello stesso mese ad Hammamet (Tunisia).

NENCINI: BERLUSCONI SI DIMETTA MA ATTENZIONE AGLI ECCESSI INVESTIGATIVI


“Berlusconi si dimetta se davvero ha a cuore gli interessi del Paese perché più va avanti è peggio sarà, non solo per lo stillicidio di rivelazioni sui suoi vizi privati, ma per la crescente debolezza del suo governo e la radicalizzazione dello scontro con la procura di Milano”.

E’ quanto afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini.
“Purtroppo si parla molto più del caso Ruby – prosegue - che non dei fallimenti del governo e prima delle imbarazzanti rivelazioni sui festini ad Arcore, ci sono l’incapacità manifesta a governare, nonostante abbia avuto una maggioranza parlamentare senza precedenti, e l’insopportabile conflitto di interessi, che dovrebbero spingere il presidente del consiglio a fare un passo indietro.

Molto però nel bombardamento mediatico e nella straordinario volume delle investigazioni, ricorda le inchieste di tangentopoli e la demolizione sistematica della figura pubblica degli indagati. Berlusconi è indifendibile, - conclude il leader socialista - ma qualche perplessità dovrebbe emergere nell’opposizione e non solo in chi ha vissuto da vicino gli anni del pool di mani pulite”.

sabato 15 gennaio 2011

Voto Fiat : Una sconfitta di misura dal profumo di trionfo, che la sinistra attuale non ha fatto nulla per meritare.

Una sconfitta di misura dal profumo di trionfo, che la sinistra attuale non ha fatto nulla per meritare.
di Franco Bartolomei

Roma, 14/01/2011 - La percentuale altissima di No espressi dai lavoratori di Mirafiori, pur in presenza di condizioni di forte condizionamento psicologico, rappresenta , ben al di la' del merito aziendale del giudizio negativo su un piano di riorganizzazione della produzione nell'impianto, un segnale di contrarieta' fortissimo al progetto di riorganizzare, come prima risposta forte da destra alla crisi, i sistemi di governo delle dinamiche sociali .

Rappresenta un NO forte e chiaro al tentativo di governare le conseguenze sociali della crisi , e organizzare una possibile riattivazione dei processi di crescita, riducendo le rappresentanze sociali ad eclusivo momento interno ad una gestione meramente attuativa degli equilibri esistenti, economici , finanziari, e sociali, predeterminati da processi decisionali riservati in gran parte a tecnostrutture esterne alle sedi istituzionali deputate alla espressione della sovranita’ popolare.

Sotto questo profilo l'esito del voto, che purtroppo la sinistra ufficiale con pochissime eccezioni non ha minimamente cercato di favorire preferendo stare alla larga da una disfatta data per sicura, rappresenta per la Sinistra Italiana una occasione eccezionale per avviare finalmente una riflessione critica sulla propria incapacita' di proposta e sulla bassissima qualita' dei propri livelli di rappresentativita' sociale.

Una riflessione che costituisce la premessa inevitabile della rifondazione di una grande nuova forza unitaria della Sinistra, Socialista e Democratica, che possa definire , proporre, e condurre a compimento un progetto di governo autenticamente alternativo alle ragioni sociali di un sistema di rapporti economici e finanziari la cui crisi verticale compromette lo sviluppo futuro della nostra societa', e minaccia la stessa tenuta sostanziale della nostra Democrazia.

Nella analisi particolare emerge come il risultato del voto riflette in modo fedele, nella media dei voti espressi nei diversi reparti, il concreto inserimento dei singoli lavoratori all'interno dei processi produttivi della fabbrica.

Coloro che vivono in modo piu' stringente la compressione degli spazi nella riduzione forzata dei tempi di interruzione ha votato in maggioranza NO, e chi ha visto nella sostanza non alterata la natura e la qualita' delle modalita' della propria prestazione lavorativa ( come gli impiegati, o i turnisti di notte) ha votato in stragrande maggioranza SI.

La differenza ponderale del voto nelle due diverse reazioni, per cui la risposta negativa all'accordo avviene con un differenziale molto minore rispetto ai reparti, di numero minore, dove la risposta è favorevole, dipende direttamente dalla paura della chiusura della fabbrica, spudoratamente instillata dall'amministratore delegato Fiat.

Il resto sono chiacchiere.

Resta il risultato finale, assolutamente impensato prima del voto,di quasi la meta' dei dipendenti che mettono a rischio il proprio futuro per dire di no ad un accordo che comprime i loro diritti, e rende molto piu' faticose le proprie condizioni di lavoro.

Questo risultato rappresenta una sconfitta gigantesca di chi ha pensato di poter modificare le relazioni industriali con atti d'imperio, e si ritrova in mano una risicata maggioranza ottenuta sulla paura di perdere il lavoro.

L'esito finale della consultazione tra i lavoratori assume quindi un significato politico assolutamente incomparabile con quello assunto dal referendum sulla scala mobile del '84, che aveva come obiettivo quello di favorire , attraverso un decreto articolato e compensativo del governo, e non del padronato, una tutela del salario reale, come infatti accadde, attraverso un raffreddamento dell'inflazione, e non produsse alcuna alterazione in termini autoritari dei rapporti tra le parti sociali.

Per tali ragioni appare assolutamentei improprio ed ingannevole qualsiasi tentativo del governo, del padronato Fiat , o di commentatori per nulla indipendenti, di richiamare quel precedente per sostenere la fattibilita' di un disegno di revisione delle relazioni industriali fondato sulla compressione della autonomia negoziale piena ed incondizionata dei lavoratori, da imporre attraverso lo smantellamento di un sistema di rappresentanze fondato sulle libere adesioni reali dei lavoratori ai sindacati e la sua sostituzione con l' opposto criterio della preventiva adesioni di questi alle proposte aziendali come fonte di legittimazione.

Questo voto a Mirafiori, al contrario, chiude ' un ciclo storico di ritirate sociali, e di oscuramento culturale delle classi subalterne, iniziato con la marcia dei 40.000 alla fiat nell'autunno '80, che non a caso si conclude con la maturazione nella coscienza comune della consapevolezza della fine di un intero modello di sviluppo fondato sulla idea della assoluta omologazione dei comportamenti collettivi alle logiche economiche e della presunta superiorita' " etica" delle scelte d'impresa.

E' la manifestazione di un mutamento di orientamenti e di sentimenti in atto nel profondo nella coscienza della societa' che segna un mutamento epocale .

Da oggi ognuno e' piu' libero!

Cerchiamo di fare meglio il nostro dovere e di essere un po' tutti all'altezza delle nuove possibilita' che si aprono dinanzi a noi , e sopratutto cerchiamo di meritare l'aiuto che, non tanto a sorpresa , abbiamo ricevuto dagli operai di Mirafiori.

FRANCO BARTOLOMEI - Segreteria Nazionale del PSI