venerdì 31 ottobre 2008

*Questi fantasmi - di Pierluigi Battista*

Pubblico, su intelligente segnalazione del compagno Roberto Vezzoso, l'editoriale apparso oggi sulla prima pagina del Corriere della Sera, dal titolo "QUESTI FANTASMI", a firma di Pierluigi Battista.
Condividete le osservazioni e le preoccupazioni del giornalista?

*Questi Fantasmi*


di Pierluigi Battista
- 31 ottobre 2008
La violenza politica è una bestia che si autoalimenta, che si dilata a dismisura quanto più riesce a occupare il centro della scena, quando riesce a imporsi con prepotenza nel cuore del discorso pubblico. L’escalation violenta è una profezia che si autoavvera se riesce a trasmettere con successo la sua atmosfera impastata di angoscia e di tensione. Perciò i trecento violenti che da opposte sponde, durante una manifestazione di migliaia e migliaia di studenti, si sono affrontati con le mazze e le spranghe a Piazza Navona, riuscirebbero a riscattare la loro miserabile minorità quantitativa se si regalasse loro un supplemento di attenzione (e di apprensione) che non meritano. E raggiungerebbero un altro scopo: risvegliare i nostri fantasmi facendoci smarrire il senso della realtà e delle sue giuste proporzioni.
I violenti esistono, e di loro si devono efficacemente occupare i responsabili dell’ordine pubblico. Esistono (sempre) le frange lunatiche, gli irriducibili dell’estremismo manesco e arrogante. Si sono esibiti a piazza Navona ed è più che probabile che nel girotondo dei cortei e delle occupazioni possano trovare altri palcoscenici propizi per le loro ostentazioni di potenza para-militare. Ma quello che ci attanaglia e ci impedisce di capire è invece lo spettro della violenza, il ricordo lancinante di stagioni in cui la violenza, il terrore, il sangue, lo scontro fisico e persino i deliri di annientamento del nemico politico diventarono il tragico tono dominante di un’epoca, trascinando l’intero «movimento» di allora nei gorghi di una deriva cruenta. È il fantasma degli «anni Settanta » che ci induce ogni volta a decifrare le cose come un’eterna ripetizione del sempre uguale, come la replica e la riattualizzazione interminabile di un momento archetipico della nostra storia. A intensificare questo sentimento di perenne già visto e già sofferto contribuiscono certo le liturgie, i modi d’essere e di parlare di una generazione che anche stavolta non finisce di abbeverarsi alla mitologia di un fantastico e primigenio ’68 da far rivivere con appositi riti mimetici. E del resto il lugubre armamentario dei violenti di piazza Navona (le solite spranghe, i soliti caschi, i soliti visi coperti, le solite agili movenze che teatralizzano lo scontro fisico, i soliti camioncini zeppi di armi contundenti) appare anch’esso come il canovaccio ossessivo di chi vuole recitare il remake degli eterni anni Settanta. Ma, come in un gioco di specchi, la stessa fissazione rischia di riverberarsi nelle teste e nelle penne di chi commenta, interpreta i fatti di questi giorni, indaga la dinamica delle piazze solcate dagli studenti, appannando la capacità di distinguere e cogliere le differenze, ingigantendo allarmi, fobie, timori alimentati dai traumi del passato. E invece trecento violenti non sono la prefigurazione di ciò che dovrà necessariamente accadere in dimensioni maggiori e più drammatiche: sono trecento violenti e basta. Non un prolungamento dei cruenti anni Settanta, ma una scheggia delimitata e circoscritta cui si può ancora impedire di contaminare i tanti che con la pratica e il mito della violenza non hanno (al momento) nessuna dimestichezza, nessuna attrazione fatale. La violenza degli anni Settanta disponeva di una diffusa ideologia che forniva ai violenti legittimazione e credibilità. Si inscriveva in un contesto emotivo e morale che aveva ancora nel mito della palingenesi rivoluzionaria la sua fonte di ispirazione. Era immerso in un movimento che individuava nella figura del poliziotto il braccio armato dello «Stato borghese» da abbattere con tutti i mezzi. La guerra sanguinosa tra «fascisti» e «comunisti» era l’orizzonte esistenziale di un numero incalcolabile di giovani e meno giovani. Oggi fare il gioco della guerra tra «fascisti» e «comunisti» è solo un patetico rifacimento di una storia senz’anima e il richiamo alle identità maledette del passato, una recita in cui l’attimo dello scontro violento ne è solo il compimento rituale. La sovraesposizione mediatica di cui la scena violenta inevitabilmente gode dipende dalle qualità spettacolari che l’urto delle spranghe e dei volti coperti contiene in sé. Ma la paura che il tafferuglio di piazza Navona possa essere l’inizio di una svolta violenta destinata a coinvolgere centinaia di migliaia di persone finora immuni dal virus della violenza è piuttosto la proiezione di un incubo, l’incubo degli anni Settanta, che rischia di materializzare i fantasmi evocati, anziché allontanarli e tenerli a bada. Perché ciò non accada, molto dipenderà dagli stessi studenti se saranno in grado di arginare la tentazione della radicalizzazione violenta inopinatamente risvegliata dai fatti di piazza Navona e se sapranno sottrarsi all’incantamento politico-mediatico in cui si privilegia il gesto che fa scalpore a scapito di tutto il resto. Molto dipenderà dalla saggezza di chi nel governo ha le redini dell’ordine pubblico e vorrà muoversi per isolare e rendere innocui i pochi violenti e non per regalare generosamente loro un piedistallo martirologico. Molto dipenderà anche da chi commenta e interpreta la protesta, se riuscirà a non lasciarsi imprigionare dai fantasmi del passato e da uno schema ricalcato sugli avvenimenti di oltre tre decenni fa. La storia non è un destino già scritto in partenza e la lezione del passato non può essere un alibi, un automatismo mentale per non capire che non tutto è sempre uguale a se stesso, malgrado le apparenze.

*RIFORMISMO: NECESSARIO UN CENTROSINISTRA INNOVATIVO*

Nencini risponde a D'Alema
31/10/2008
"E' dal congresso di Montecatini che stiamo battendo il tasto della costruzione di un centrosinistra credibile come forza di governo, che allenti i suoi vincoli con la sinistra estrema e con Idv e abbia un puro cuore riformista. Termine che ormai non userei piu' perche' e' abusato. Diciamo un centrosinistra innovativo". Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista, evidenzia cosi' alcuni dei passaggi dell'intervista di Massimo D'Alema a 'Repubblica'. "Io sono d'accordo con D'Alema quando coglie un altro punto condivisibile, quello del progetto. Il centrosinistra, infatti, non e' stato sconfitto da Berlusconi, ma perche' e' piu' in ritardo rispetto al centrodestra nell'interpetare la parte maggioritaria della societa'", dice Nencini a. Nessun pericolo, tra l'altro, di riesumare l'Unione quando D'Alema parla della costruzione di una "vasta coalizione democratica" intorno al Pd: "L'asse portante di questa coalizione deve essere di quattro soggetti: Pd, Udc, Socialisti e quella parte della sinistra riformista che si ritrova in Verdi e Sd -spiega Nencini- Il collante deve essere la condivisione di un programma specifico. Piu' che un programma, lavoriamo a un progetto nuovo che si occupi di temi attuali come scuola, universita', sicurezza, integrazione".


TAGLI E UNIVERSITA': NENCINI NO AL REFERENDUM
SI AD UNA PROPOSTA RIFORMISTA


31/10/2008
“La protesta è un atto importante. Ma la politica ora faccia un passo indietro. Il referendum non ci convince. Alla piazza si deve sostituire ora, per essere credibili, la proposta seria e realizzabile”. Lo ha detto, parlando a Cosenza, il segretario socialista Riccardo Nencini. “Sappiamo che alcuni tagli per le Università sono possibili e necessari. La sinistra - ha proseguito Nencini - sa bene che tra rami secchi, facoltà con uno o due studenti per corso, lauree sfornate rapidamente e privatamente, baronìe, si può tirar su qualche soldo pesante e utile per la qualità dello studio e della ricerca. Le Regioni, per esempio, possono portare le indennità di consiglieri e assessori al livello della mia, la Toscana, cioè il più basso in Italia. E reinvestire nell’istruzione e nella ricerca universitaria i circa 110 milioni di euro risparmiati. Lo so che si può fare, lo vedo nella mia Regione che si può fare. E infatti si fa. La sinistra, per dare soluzione ai problemi, scelga nettamente la direzione della proposta riformista. E i risultati – ha concluso il segretario del Ps - arriveranno”.


NENCINI: E' UNA PRIMA VITTORIA SOCIALISTA

30/10/2008
“Considero la decisione di ritirare e rinviare sine die la riforma elettorale europea, da noi definita legge truffa, la prima sensata iniziativa politica della maggioranza, resa inevitabile grazie all’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. Lo ha detto commentando l’esito dell’incontro tra Berlusconi e Fini, il segretario del partito, Riccardo Nencini. “E’inoltre- ha aggiunto - una prima importante vittoria dei socialisti. Vittoria che condividiamo certamente con quanti fin da questa estate hanno voluto firmare in calce alla nostra protesta per riforme verticistiche e antidemocratiche tese all’eliminazione del pluralismo e di storie e tradizioni politiche radicate nel paese”.

giovedì 30 ottobre 2008

*ANAGRAFE PUBBLICA DEGLI ELETTI: a San Severino presentata la Proposta di Delibera*

Oggi il Consigliere Socialista e iscritto Radicale Gianluca Gelsomino ha depositato, presso l'ufficio protocollo del Comune di San Severino Marche, la Proposta di Delibera sull' "Anagrafe Pubblica degli eletti". La Proposta di Delibera verrà inserita all'odg del prossimo Consiglio Comunale utile previsto per metà Novembre.


In data odierna 31/10, la conferenza dei capigruppo, presieduta dal Prof. Tito Livio Lucarelli, ha stabilito che il prossimo Consiglio Comunale si terrà Lunedì 17 Novembre 2008.

Il saluto solidale dei "Socialisti Maceratesi"
a studenti e professori che oggi scioperano

in difesa della "Scuola Pubblica"



FACCIAMO L'IPOTESI che ci sia un partito al potere, UN PARTITO DOMINANTE, il quale non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'Aula di Montecitorio in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per IMPADRONIRSI delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'E' UNA CERTA RESISTENZA; in quelle scuole c'e' sempre, perfino sotto il fascismo c'e' stata. Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'OPERAZIONE E' ROVINARE LE SCUOLE. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serieta'. Lasciare che gli esami siano burlette. DARE ALLE SCUOLE PRIVATE DENARO PUBBLICO. Questo e' il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

PIERO CALAMANDREI
(20 Marzo 1950)


Scuola; Nencini, i partiti non strumentalizzino la protesta

«I partiti stiano lontani dalle tentazioni di strumentalizzare la protesta degli studenti».
Lo sostiene Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, nel giorno della manifestazione organizzata a Roma dai sindacati e all'indomani dell'approvazione del decreto Gelmini.
«Non è cavalcando l'onda nella speranza di accrescere il proprio consenso elettorale – dice Nencini - che ci si può accreditare come alternativa di governo; non è appendendo striscioni alle finestre del Senato ed ammiccando sempre e comunque alla piazza che un legislatore svolge il compito assegnatogli dalla Costituzione e dai cittadini che lo hanno eletto. Dobbiamo invece incalzare il Governo, proponendo un modello di pubblica istruzione alternativo e chiedendo ai ministri Gelmini e Tremonti di qualificare i tagli che attendono la scuola e l'università negli anni a venire. «E soprattutto – conclude il leader socialista - dobbiamo tenere fuori dalle aule del Parlamento la protesta degli studenti, che porta con sé rivendicazioni sacrosante ma che, se catturata dai pifferi magici dei demagoghi, non tarderà a riproporre spettacoli come quello di ieri in piazza Navona ed in breve tempo a screditarsi».

mercoledì 29 ottobre 2008

Università: tagli irricevibili, ora la vera proposta.

di Francesco Maria Gennaro

Senatore Accademico Università di Macerata


Assolutamente insostenibile il decreto-Gelmini. Non si raccontino le favole: non è stata avanzata alcuna proposta didattico-formativa in merito al sistema universitario italiano, né tanto meno si è messo mano a sprechi, baronati od inefficienze o si sono premiati i meritevoli e i virtuosi. Pare evidente, che il pacchetto di tagli, approvato stamattina in Senato, sia figlio di un'esigenza di "recupero crediti", inserito nel disegno di maquillage complessivo della finanziaria, a spese della fondamentale branca formativa ed intellettuale. Non occorre la piazza, che è legittima, ma che non suggerisce soluzioni, per decodificare la proporzione dei danni che saranno provocati al mondo Accademico nazionale, ledendo, inoltre, l'indotto essenziale della ricerca e fiaccando un'eventuale e sperata spinta propulsiva nel mondo del lavoro, già al di sotto degli standard europei. Un esempio lampante è giunto dal Senato Accademico dell'Ateneo di Macerata, che ha smentito le finalità pubblicizzate dal Ministro Gelmini, menzionando, al contrario, tale riforma, quale un agglomerato di misure che progressivamente indebolirebbero il sistema universitario, conducendolo ad uno sbocco di sostanziale inefficacia. Il clima favorito, inoltre, dall'Ateneo marchigiano, tra i pochi in Italia a vantare una gestione amministrativa virtuosa, dovrebbe fungere da modello per poi essere esportato in altre realtà del Paese. Con buona pace di tutte le rappresentanze, dal corpo docente, agli studenti, passando per i ricercatori ed il personale tecnico-amministrativo, in mattinata si è svolta, con un bilancio più che positivo, un'assemblea pubblica autorizzata informativa, con l'obiettivo di smuovere le coscienze di tutti, in modo bipartisan e "costituente", per debellare, in tal modo, faziosità, qualunquismi e populismi ideologici e non, assolutamente fuori luogo ed inefficaci. Ora, dopo tale presa d'atto, basta con le piazze e rimbocchiamoci le maniche, per elaborare una piattaforma programmatica di proposte da suggerire al ministro Gelmini, nel solco di una declinazione equa tra diritti e doveri, coniugando al meglio meriti e bisogni e puntando su eccellenze, qualità, responsabilità ed obiettivi. In questa direzione, sarà presto messa in cantiere un'iniziativa dall'autorevole risonanza: "Le primarie delle idee, verso la proposta", con personalità del mondo economico, accademico ed istituzionale.

L'università deve essere riformata, è necessario l'aggiornamento ed è fisiologica la modernizzazione, ma facciamolo realmente e non decurtando strumenti di energia intellettuale e riducendo opportunità alla classe dirigente e produttiva di domani.


Francesco Maria Gennaro

Senatore Accademico Università di Macerata

Dirzione Provinciale PS - MC

Consiglio Nazionale PS



Macerata, sospesa l'attività didattica
da www.repubblica.it del 29.10.2008


Attività didattica sospesa oggi, per l'intera giornata, all'Università di Macerata. Lo aveva deciso ieri il Senato accademico, su proposta del rettore Roberto Sani, per consentire la più ampia partecipazione di tutte le componenti universitarie alle iniziative di discussione e di confronto sulla legge 133 e sul complesso dei provvedimenti varati dal governo in materia di scuola e università. Il Senato ha anche autorizzato un'assemblea pubblica di Ateneo che si sta tenendo nell'Auditorium San Paolo. Assemblee sono previste nell'arco della giornata, o sono in corso, negli altri atenei marchigiani. A Urbino è prevista un'assemblea alle 15, a Camerino alle 18.

*Cupra Marittima (AP). Lettera agli ex iscritti al PSI*

(di Maurizio Virgulti, coordinatore PS Cupra Marittima AP)
Come avrete potuto leggere dai vari comunicati stampa, a Cupra sto tentando di gettare le basi per ridare vita ad una forza socialista dopo che circa un anno fa si è partiti a livello nazionale con la “costituente socialista” sfociata nel congresso del luglio scorso dove ha presso ufficialmente vita il PS-Partito Socialista. Purtroppo durante questa delicata fase vi sono state le elezioni anticipate che ha trovato il PS ancora impreparato e scarsamente organizzato e, soprattutto, c’è stata la scelta scellerata del PD di Veltroni che ci ha esclusi da un naturale apparentamento, chiedendo addirittura di scioglierci e farsi assorbire da loro, offendendo la nostra dignità di forza storica con oltre 100 anni di vita ancorpiù offensiva visto il diverso trattamento riservato all’IDV di Di Pietro ed ai Radicali.Di fronte a un bipartitismo improvvisato e con uno sbarramento elettorale di mezzo, molti elettori socialisti hanno preferito concentrare i voti sui due contendenti e non siamo riusciti neanche ad ottenere l’1 per cento dei voti. Nonostante questa sconfortante situazione e spronato dai dirigenti provinciali e regionali, ho deciso di continuare a fare qualcosa forte della mia esperienza nel partito iniziata nel 1981 e dell’incoraggiamento del compagno Mario Sgariglia, fondatore della locale sezione PSI “G.Brodolini” e protagonista emerito della vita politica cuprense e provinciale. Prima che il PS scompaia definitivamente, come purtroppo molti si augurano , a partire dai sostenitori del PD, ho cercato di tamponare la situazione dando la maggiore visibilità possibile tramite una fitta campagna di stampa, contatti con esponenti politici e cittadini vari, sino ad arrivare ad un accordo di massima con l’Amministrazione uscente per la costituzione di una lista civica in vista delle prossime elezioni comunali, chiedendo dignità ed il maggiore spazio possibile di visibilità di uomini ed idee che rappresentino l’area liberalsocialista, dopo tanti anni di completa assenza (centro-sinistra DC,PSI, PSDI, PRI sino ad aprile 1995). Ho trovato una grande disponibilità e sensibilità dalla Giunta uscente, soprattutto del Sindaco Torquati, per una collaborazione con le forze socialiste, al contrario di certi personaggi locali e nazionali che si definiscono di sinistra e poi ci snobbano, ci trattano con ironia e poi ci cercano per fare gli utili idioti al momento del bisogno. In replica ad alcune persone tengo a precisare una mia convinzione: a livello comunale, soprattutto nei piccoli enti, destra-centro-sinistra sono termini molto marginali e la cittadinanza ne ha piene le tasche. La vera politica è quella che si mette in atto, le scelte e riflessi sul paese ed i cittadini. Da qui poi si può essere giudicati e collocati eventualmente in una posizione politica. Brave persone a Cupra ci sono in tutti gli schieramenti ma non con tutti si potrebbe riuscire poi ad attuare e portare a termine il proprio programma, e da qui nascono le valutazioni prettamente locali. Diverso è il discorso nazionale: per quanto mi riguarda io sono per il liberalsocialismo messo in atto da quando venne alla segreteria Bettino Craxi, approvo abbastanza la linea del segretario PS Nencini ma sono molto distante dalla politica cattocomunista messa in piedi da Veltroni, che sta franando come noi avevamo previsto: in pochi mesi hanno sfasciato il governo, la coalizione e la sinistra in generale, favorendo il centrodestra di Berlusconi ed il giustizialista Di Pietro, senza poi dimenticare che volevano il nostro scioglimento in cambio dell’elemosina di qualche posto e denaro all’interno del loro carrozzone! Del buonismo ipocrita ne abbiamo piene le tasche, se la sinistra maggioritaria deve essere questa meglio stare da soli con dignità e/o allearsi con chi rispetta il nostro pensiero e ci permette di attuare il nostro programma fondato sul vero socialismo liberale e riformista.

Giunti a questo punto, gradirei la vostra opinione in merito ed eventualmente la disponibilità al tesseramento (scade il 30 novembre ) per poter ufficialmente costituire una sezione ufficiale se ve ne sarà la possibilità, oppure per creare un gruppo di lavoro e consultazione di area liberalsocialista sempre riconosciuto dal Partito. In attesa di risentirci, ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.

martedì 28 ottobre 2008

*29 Gennaio - 28 Ottobre: in soli nove mesi il nostro Sito OGGI HA SUPERATO I 15000 CONTATTI!*

UN RINGRAZIAMENTO, UNA VOLTA DI PIU', PER LA COMPETENTE E COSTANTE ATTIVITA' DISINTERESSATA, MALGRADO I RISPETTIVI IMPEGNI DI LAVORO E PERSONALI, AI COMPAGNI MORELLI (Amministratore) E IACOPINI (Webmaster). Un ringraziamento che va esteso a tutti coloro che stanno "animando" il Sito con i loro interventi e commenti, a chi ha contribuito a farlo conoscere ed a chi ha compreso la sua importante utilita', politica ed organizzativa, per l'oggi e, soprattutto, per il futuro. UN SITO DAVVERO "APERTO" e basta un dato per confermarlo: quasi 700 Interventi pubblicati piu' centinaia di Commenti e Post informativi. Mi si consenta un confronto esplicativo: sono SEI VOLTE DI PIU' di quelli di altri siti, magari (apparentemente) piu'... blasonati ma sottoposti a... rigido controllo di parte. Tutto cio' ha prodotto il risultato che meglio sintetizza la positivita' del lavoro fin qui svolto: +33% il trend di crescita da Gennaio ad oggi! Gli altri dati ed una proposta di evoluzione futura del nostro Sito, su cui confrontarci, ce li fornira' Riccardo, giovedi in Direttivo Provinciale.

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PS - MC)
CONTRO IL RAZZISMO STRISCIANTE
RICORDIAMO LE PAROLE DI BERTOLD BRECHT


"Prima di tutto vennero a prendere gli ZINGARI e fui contento perche' rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli EBREI e stetti zitto perche' mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli OMOSESSUALI e fui sollevato perche' mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i COMUNISTI ed io non dissi niente perche' non ero comunista.
UN GIORNO VENNERO A PRENDERE *ME*
"E NON C'ERA RIMASTO NESSUNO A PROTESTARE."
(B. Brecht)


VALENTINA MORELLI, 28 ANNI
ELETTA SEGRETARIO

DEL PARTITO SOCIALISTA PER LA LOMBARDIA


http://www.politicamentecorretto.com





Il Congresso Regionale lombardo del Ps ha eletto , al termine di due giorni di dibattito gli organismi dirigenti ( 25 e 26 ottobre 2008).
La platea dei delegati ( 199 provenienti dalle 12 federazioni lombarde, in rappresentanza di circa 2000 iscritti e votanti - su circa 4500 iscritti totali) è stata trasformata in Assemblea Regionale del Ps e si riunirà nei prossimi giorni per eleggere Direzione ed altri organismi dirigenti e per la discussione sullo Statuto. Segretaria regionale è stata eletta la compagna Valentina Morelli , 28 anni, della Federazione di Monza e proveniente dalle fila della Fgs , la cui candidatura è stata presentata da sette segretari di Federazione ( su 12) , da 3 membri della Direzione Nazionale( sui 6 lombardi) e da numerosi altri compagni amministratori e dirigenti di Partito , con la presentazione di un documento politico (vedi allegato) che rimarca i caratteri di autonomia del Ps ed indica alcuni obiettivi politici di breve . Tra le firme tutti i compagni che hanno sostenuto la mozione "Prima la Politica" al Congresso nazionale del Partito , ma anche molti altri che avevano sostenuto le altre mozioni , nonchè altri ancora eletti sulla base di documenti locali. L'elezione è stata a scrutinio segreto ed ha visto in votazione anche una candidatura , presentata nell'ultimo scorcio possibile di tempo congressuale, dopo che a lungo la candidatura Morelli era sembrata essere l'unica, del segretario della Federazione di Cremona Federico Parea , presentato esclusivamente da compagni che avevano sostenuto la mozione denominata 3 all'ultimo Congresso nazionale: nell'urna, Valentina ha ottenuto 93 voti , mentre Federico ne ha avuti 67 . La segretaria eletta, confermando quanto già emerso nel dibattito , ha confermato l'intenzione di dare vita ad una gestione unitaria del Partito , coinvolgendo tutte le anime e le Federazioni del Partito , preannunciando la proposta di una segreteria unitaria all'Assemblea Regionale. Nel dibattito si è registrata la curiosa posizione di una gran parte dei delegati di Brescia che , non appena è stata presentata la candidatura di Parea (pochi minuti prima del limite di apertura della votazione finale) si sono affrettati a chiedere a gran voce il ritiro delle due candidature "contrapposte" per generare una candidatura diversa unica ed unitaria, che peraltro il documento del congresso di Brescia identificava in un "bresciano" , forse come riconoscimento per il fatto di non aver celebrato il congresso provinciale prima del Congresso nazionale e non aver inviato i delegati allo stesso , pur di evitare di far sapere con chiarezza quale fosse il convincimento dei dirigenti bresciani in quella occasione. Mentre i compagni che avevano presentato la candidatura di Parea si dichiaravano immediatamente disponibili al ritiro della stessa ( il foglio con le firme era del resto ancora fresco di inchiostro ed era appena giunto nella mani della Presidenza dell'assemblea ) non arrivava analoga disponibilità da parte di chi aveva sottoposto al dibattito con chiarezza le proprie proposte come previsto e fin dall'inizio del dibattito e non in zona Cesarini , sottoponendo la candidatura di Valentina Morelli al giudizio ed all'analisi di oltre dieci ore di interventi,non tutti improntati al fair play. Con una conoscenza insospettata del regolamento congressuale da parte di chi ha eletto , in piena coscienza, e senza particolari scrupoli procedurali il segretario provinciale di Brescia in maniera platealmente nulla per incompatibilità ( il compagno Dionigi Guindani è l'unico consigliere regionale eletto in Lombardia e pertanto l'unico iscritto , su oltre 900 a Brescia , in condizioni di incompatibilità chiara: ma, accidenti, deve essere stato impossibile individuare qualche compagno in grado di svolgere tale compito), gli stessi delegati di Brescia annunciavano l'intenzione di votare scheda bianca non per evitare la scelta,ma per impedire la validità della votazione con un incredibile cavillo : nelle pieghe del regolamento è stata scovata l'indicazione di validità dell'elezione a segretario con almeno il 50% dei voti espressi per non andare al ballottaggio tra due candidati . Come tutti capiscono , tale norma è stata introdotta per il caso di presentazione di almeno tre candidati ,per ridurre i contendenti a due e non ha alcun significato quando i candidati sono solo due fin dall'inizio : l'astuzia ,degna certamente di miglior causa, consisteva nell'impedire l'elezione di alcuno e mandare nuovamente per aria il Congresso regionale lombardo , dal momento che la maggior parte dei delegati aveva lasciato l'aula dopo aver votato e comunque la sala doveva essere lasciata perchè impegnata per altra manifestazione pubblica .
Pensiamo che il risultato finale che ha visto una chiara affermazione di Valentina Morelli , comunque con il 50% dei votanti ( che sono stati 186) , con una ordinata e tranquilla votazione ed il clima tuttaltro che di drammatica spaccatura ovvero di positivo desiderio di unità di gestione che potrà essere raggiunta già dalla prima riunione dell'Assemblea, debba essere sufficiente a spingere chiunque a guardare avanti ed ad evitare altre invenzioni di utilità per lo meno dubbia.

(nota redatta da Franco D'Alfonso)


Milano/ La neosegretaria 28enne del Psi Valentina Morelli ad Affari: "Andiamo oltre Craxi. Alle Provinciali vorrei autonomia"
Lunedí 27.10.2008 - http://www.affaritaliani.it

Valentina Morelli
di Fabio Massa

E' stata eletta dopo una due giorni non priva di qualche tensione interna. Ma alla fine Valentina Morelli, neosegretaria regionale del Partito Socialista, ce l'ha fatta. Giovanissima, appartiene a una nuova generazione di politici: quelli dalle idee chiare e dalla passione ancora intatta. Ha scelto Affari per la sua prima intervista.

Può essere soddisfatta. I suoi biografi scrivono: "Segretaria a soli 28 anni"
E sbagliano: infatti di anni ne ho 27, ma sono sicuramente soddisfatta...

Ora però arriva la vera sfida. Il suo compito è di rilanciare un partito in difficoltà. Come pensa di farlo?
Riportando in auge quelli che erano i veri valori del socialismo, e che purtroppo rischiamo di perdere. Un esempio? Il riformismo. E poi ho una speranza.


Quale?
Che la mia figura di giovane faccia un po' decadere quelli che sono i facili accostamenti che oggi si sentono quando si pronuncia la parola "socialista"...

Parliamo di Craxi?
Sì, l'accostamento è questo: socialismo uguale Craxi. Ma io sono nata nel 1981, e il 1992 non so neppure cosa sia. Bisogna assolutamente eliminare questo brutto e facile accostamento. Questo è un modo per rilanciare il partito, ma senza demonizzare Craxi, che ha dato tanto alla Lombardia e all'Italia. Poi ovviamente vorrei essere di ispirazione per molti altri giovani...

Come quelli che sono in piazza ora contro la Gelmini?
Sì. Come loro. Secondo me manifestano per cose giuste, ma in modo un po' confuso. Vorrei cercare di dare loro un orientamento politico: se le proteste, anche giuste, non vengono "incanalate" politicamente, non diventeranno mai riforme. E quindi sono inutili.

A 28 anni alla guida di un partito. Ha un po' di paura?
Sinceramente no. Avevo più timore guardando da fuori il mondo dei partiti. Invece da dentro, e faccio politica da solo tre anni, mi sono resa conto che i partiti tendono a far passare le cose come difficili, ma in effetti chi ha buoni stimoli va avanti. Sono gli stessi "vecchi saggi" che aiutano a portare avanti le istanze giuste...

Piccola digressione sul privato. Dove lavora?
In un'agenzia di Pr e comunicazione.

Parliamo del rapporto con gli altri esponenti politici della sua generazione.
Mi trovo molto bene con loro, specialmente con quelli di sinistra. Per esempio, vorrei sentire al più presto Maurizio Martina. Anche perché io ho un buon rapporto a prescindere dalla collocazione politica che hanno. Sono più che disposta a lavorare insieme ai giovani di sinistra, perché credo che i socialisti possono lavorare insieme al Pd anche senza per forza esserne "inclusi".

Il prossimo appuntamento sono le Provinciali. Ha già elaborato qualche strategia?
Dobbiamo ascoltare tutti i rappresentanti in Provincia e la base. Io spero che il partito possa avere una sua autonomia di presentazione alle prossime elezioni. Però devo anche dire che gli incontri sono ancora in corso. Quello che vorrei è un'autonomia, ma in un'ottica di vicinanza...

Qual è il suo punto di riferimento a livello nazionale.
Voglio stupirla. A me, tra tutti i politici, piace Giorgia Meloni. Intendiamoci: è opposta politicamente a me, ma il suo modo di fare politica rappresenta il cambiamento. Non condivido il suo ragionamento, ma faccio il suo nome perché siamo quasi coetanee. Mica posso citare un 70enne...

Il partito socialista è tradizionalmente molto litigioso. Con una donna si calmeranno gli animi?
Io lo spero. Ho la tendenza a coniugare le differenze: ci sono riuscita nel settore giovanile, dove si è creato un bel gruppo, spero di portare questa esperienza anche in Lombardia.

Incontro regionale dei partiti del centrosinistra:
no alla soppressione delle preferenze alle Europee

da www.ilmessaggero.it del 28 ottobre 2008, pag. 35

ANCONA - Il centrosinistra marchigiano dice no alla soppressione delle preferenze nelle elezioni europee del 2009. Su iniziativa del coordinatore regionale della Rosa Bianca Aldo Tesei, ad Ancona si sono incontrati i rappresentanti regionali di Pd, Idv, Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Partito Socialista, Sinistra democratica e Liste civiche Marche. Una nota riferisce che è stata espressa all'unanimità «netta contrarietà» alla proposta di legge del Governo sulla soppressione delle preferenze per eleggere i rappresentanti al Parlamento europeo. «Ho voluto interpellare tutti i partiti del centro sinistra per difendere il diritto dell'elettore a scegliere la propria rappresentanza - ha spiegato Tesei - e agiremo di concerto perchè la legge non venga approvata». Erano presenti all'incontro Sara Giannini (Pd), David Favia (Idv), Cesare Procaccini (Pdci), Giuliano Brandoni (Prc), Ivo Costamagna (PS), Stelvio Antonini (Sinistra democratica) e Gabriele Darpetti (Liste civiche Marche). Il centrosinistra si mostra dunque in sintonia con l’Udc che ha già promosso una raccolta di firme contro la proposta di legge del governo.

*EUROPEE: NENCINI, TUTTI I DEMOCRATICI CONTRO L'EUROTRUFFA*

Difendere la democrazia e il pluralismo

28/10/2008

«Passiamo dalle parole ai fatti: dopo Napolitano tutti i democratici, di tutti gli schieramenti, dentro e fuori il Parlamento, devono mobilitarsi contro l' Eurotruffa». Lo sottolinea il segretario del Partito socialista, Riccardo Nencini, promotore del Comitato per la Democrazia, ricevuto stamani dal Capo dello Stato.
«Emendamenti, ostruzionismo, mobilitazione dei parlamentari di Camera e Senato ma anche rappresentanti delle forze politiche non presenti in Parlamento: tutto va bene per difendere la democrazia e il pluralismo. Le parole d' ordine sono quelle del Presidente: "non comprimere il pluralismo politico", "consenso ampio per la riforma"». Nencini ha poi ripetuto i tre "falsi" che hanno partorito l'"Eurotruffa": «1- si sostiene che il voto di preferenza non esiste negli Stati dell' Unione europea. Falso. Ben 18 Stati su 27 lo conservano. 2- si sostiene che ogni Stato dell' Unione ha uno sbarramento elettorale. Falso. Solo 10 Stati su 27 hanno forme di sbarramento diretto. 3- Si sostiene che non viene tradita la Costituzione. Falso. Gli articoli 56 e 58 della Carta parlano di suffragio universale e "diretto". La parola "diretto" - conclude Nencini - indica una relazione stretta fra elettore ed elezione del Parlamento».

COMITATO PER LA DEMOCRAZIA: SODDISFAZIONE DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON NAPOLITANO

Di Lello: PD e PdL ora non hanno più alibi

28/10/2008

Il “Comitato per la Democrazia”, composto da Partito socialista, Sinistra Democratica, Rifondazione comunista, Verdi, Psdi, Pli e PdA è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Comitato ha espresso grande soddisfazione per l’immediato accoglimento della richiesta d’ incontro e, soprattutto, per la forte presa di posizione (leggi) che il Presidente della Repubblica ha inteso prendere pubblicamente a seguito dell’incontro accordato”. "Siamo molto grati al presidente Napolitano per la chiarezza delle parole con cui ha voluto invitare le forze politiche ad approvare una riforma elettorale pluralista e condivisa. Ora non ci sono più alibi per Pd e Pdl." Così si è espresso Marco Di Lello, Coordinatore della Segreteria Nazionale del partito - al termine dell’incontro con il Capo dello Stato. "Siamo certi che il Parlamento - ha concluso Di Lello - saprà raccogliere un così autorevole invito, consentendo a quei milioni di elettori che oggi non sono presenti nei banchi di Camera e Senato di vedersi rappresentati al Parlamento Europeo. “Abbiamo manifestato al Capo dello Stato la grandissima preoccupazione per la grave crisi democratica che stiamo attraversando”. ha aggiunto il coordinatore del Comitato per la Democrazia Mauro Del Bue. “I punti importanti su cui ci stiamo battendo insieme alle altre forze politiche presenti nel Comitato sono principalmente quattro: 1) Non esistono in Italia partiti politici organizzati democraticamente ma solo oligarchie e leadership monocratiche; 2) L’eliminazione delle preferenze anche alle elezioni europee produrrebbe ancora una volta la nomina di rappresentanti scelti nei salotti delle segreterie dei partiti e non la loro elezione democratica; 3) Lo sbarramento al 5% eliminerebbe forze e tradizioni storiche presenti in tutt’Europa per il puro piacere della punizione di voci fuori dal coro; 4) Dopo la riforma de facto delle elezioni politiche con l’introduzione del diniego dell’apparentamento si intende introdurre un’ ulteriore forzatura verso il bipartitismo italiano, peraltro anomalo nel contesto europeo”.

Legge elettorale, Napolitano: non comprimere il pluralismo politico

da www. repubblica.it del 28 ottobre 2008
ROMA - "Ribadisco la convinzione, già espressa in precedenti occasioni, che quando si tratti di modificare regole tra le più importanti della competizione democratica quali sono quelle dei sistemi elettorali sia da ricercarsi un ampio consenso in Parlamento". Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto un appello alle forze politiche impegnate a definire la legge elettorale per le europee. Tanto più che "modifiche in questo
campo - ha osservato il capo dello Stato - sono state largamente riconosciute in questi anni come opportune e mature; ed è stata riscontrata, nel recente passato, una preoccupazione condivisa circa l'esigenza di stabilire un più diretto legame tra gli eletti e i territori rappresentati e di garantire un effettivo intervento dei cittadini-elettori nella scelta dei loro rappresentanti".

Nell'incontro con i rappresentanti di varie forze politiche riunite nel "Comitato per la Democrazia", il capo dello Stato ha sottolineato anche la necessità di "non comprimere il pluralismo politico in quelle che sono sue significative espressioni, pur introducendosi disposizioni volte ad evitare eccessi estremi di frammentazione nella rappresentanza dell'Italia all'assemblea di Strasburgo".

"C'è da augurarsi che tali esigenze - ha scritto Napolitano - formino oggetto di adeguata attenzione nel corso della discussione parlamentare sulle norme per l'elezione dei deputati italiani al parlamento europeo". "Sono convinto - ha concluso il presidente - che la discussione in Parlamento possa essere aperta, senza rigidità, ad ogni proposta costruttiva".

*PS di Potenza Picena: stabiliti gli obiettivi amministrativi e politici*

Si e' svolta nei giorni scorsi una riunione dei socialisti di Potenza Picena alla presenza del Segretario Provinciale del Partito, Ivo Costamagna. Sono state, innanzitutto, affrontate questioni di carattere organizzativo e politico quali la raccolta delle firme, anche a Potenza Picena, sulle 4 Proposte di legge ad iniziativa popolare presentate a livello nazionale (Elezione Assemblea Costituente, PACS, Diminuzione Tariffe energia elettrica e telefonia, Misure contro il Precariato) e l'avvio della Campagna di Adesione al PS. Si e' anche deciso che, essendo Potenza Picena il Comune piu' grande della Provincia di Macerata dove si votera', nella Primavera 2009, anche per le Elezioni Comunali, la Conferenza Programmatica Provinciale verra' organizzata in questa citta'. Alla stessa partecipera' anche il Segretario Nazionale del PS l'On. Riccardo Nencini. Una strategia di rilancio in una realta' dove generazioni di Amministratori, Sindaci, Assessori e Consiglieri, Socialisti hanno contributo in modo determinante alla crescita ed allo sviluppo di Potenza Picena. Non solo, quindi, una grande storia, quella del Movimento Socialista, ma anche un presente fatto di quotidiano e concreto impegno a disposizione della gente per la risoluzione dei suoi problemi e con lo sguardo rivolto al futuro. L'obiettivo, infatti, che ci si e' dati, con i nuovi Collegi Elettorali Provinciali che fanno coincidere il territorio del Comune con quello del Collegio stesso, e' stato quello di chiedere all'elettorato di premiare tale concreto impegno amministrativo e, quindi, di eleggere un socialista in Consiglio Provinciale. E' possibile, e' gia' successo e serve alla crescita di Potenza Picena. In merito alle questioni piu' strettamente attinenti l'Ammistrazione Comunale, e' stato unanimemente approvato un Documento incentrato su 4 punti essenziali:
1) il contributo estremamente positivo dell'assessore socialista nel Governo cittadino, il compagno Marcello Paolucci, non e' una valutazione dei soli iscritti al PS ma un riconoscimento che viene fatto apertamente da tanta gente anche aldila' del loro colore politico. Un contributo, quello di Marcello Paolucci, di un amministratore competente nel trovare la soluzione dei problemi, leale politicamente verso il Sindaco e la coalizione ed onesto in ogni suo atto;
2) nell'esprimere un giudizio positivo su questi 5 anni di attivita' del Sindaco Sergio Paolucci, sia in termini di opere realizzate, di iniziative attivate e sia per le sue capacita' amministrative, i socialisti ne propongono la riconferma per il secondo mandato;
3) i socialisti sono stati e saranno leali ma chiedono per se e per gli elettori una grande chiarezza. Esiste una coalizione che ha dato vita alla Lista di Centrosinistra nelle ultime Elezioni Comunali del 2004, le ha vinte, ha formato la Giunta e ha governato la citta'. Quella coalizione deve presentarsi al giudizio degli elettori, niente di piu' ne di meno. Vanno evitate divisioni personalistiche che, magari, verrebbero mascherate con "invenzioni" dell'ultim'ora che non amplierebbero la coalizione ma sarebbero solo l'espressione di difficolta' interne che la gente capirebbe e punirebbe;
4) i socialisti fanno sapere fin d'ora che qualora cio' si dovesse verificare, a danno, tra l'altro, di una concreta pari dignita' tra le forze politiche che compongono la Lista di Centrosinistra, si riterebbero liberi da ogni vincolo di coalizione e ricercherebbero convergenze differenti ma sempre nell'interesse di Potenza Picena che, per continuare a crescere, non puo', in alcun modo, sottostare al "ricatto" politico di chicchessia.

Potenza Picena, li 28/10/2008

Fabio Sampaolo
(Segretario Cittadino PS)

*Intervista a Nencini - La speranza del Psi: una sinistra riformista*

Claudio Benvenuti, 27 ottobre 2008, 11:06
Con
Riccardo Nencini, segretario nazionale del Partito socialista,abbiamodiscusso della prospettiva politica a cui guarda la sua formazione e del rapporto con i democratici. Un confronto ripartito di recente e che aveva due pregiudiziali: il rispetto dell'autonomia socialista e l'addio a Di Pietro.

Da Padova, Riccardo Nencini ha rilanciato la collaborazione programmatica con il Partito Democratico per la costruzione di una nuova sinistra riformista, basata su due condizioni principali: il rispetto dell'autonomia socialista e l'addio a Di Pietro. Nello stesso giorno della manifestazione organizzata a Roma dal Pd, il segretario del PS ha partecipato all'assemblea "I socialisti incontrano il Veneto" dove ha esposto la campagna per la raccolta delle firme per le quattro proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti l'elezione di un'assemblea costituente, il contrasto alla precarietà, la lotta al carovita e l'istituzione dei pacs. Nel suo discorso agli iscritti e simpatizzanti socialisti veneti, Nencini ha dedicato molto spazio alla scuola pubblica e all'Università del nostro Paese annunciando la necessità di un confronto politico sul sistema d'istruzione italiano con le altre forze della sinistra riformista; su questo tema ha espresso la sua preoccupazione in merito alla larga condivisione dell'opinione pubblica per l'intervento della polizia per lo sgombero delle università occupate. In conclusione, ha affermato la grande necessità di una sinistra moderna in grado di accorgersi dei veri problemi dei cittadini.

Segretario, le manifestazioni di studenti e docenti contro il decreto Gelmini
dominano le pagine dei quotidiani. Occupazioni e lezioni in piazza, una partecipazione giovanile forse inaspettata. Quali osservazioni ne può trarre?
E' una protesta giusta, fra l'altro condotta con dei metodi assolutamente democratici, apolitica. Questa mattina (sabato, ndr) sono stato a Milano, sia a Scienze Politiche che a Giurisprudenza, e non ho trovato slogan, simboli di partito: un fatto positivo e, ripeto, una protesta giusta.
Domenica 12 ottobre è incominciata -nel silenzio dei grandi mezzi d'informazione- la raccolta firme per le quattro proposte di legge di iniziative popolare. Indicativamente come sta procedendo?
Oggi abbiamo raggiunto circa 42mila firme, sta andando benissimo soprattutto nelle grandi città, a dicembre contiamo di aver incassato attorno alle 60-70mila firme.
A breve le elezioni in Abruzzo e in diverse amministrazioni. I rapporti del PS con le altre formazioni politiche della sinistra come si configurano?
Vanno migliorando con il Partito Democratico, essenzialmente per due ragioni che sono legate al soddisfacimento delle richieste che rivolgevamo ai democratici perché il confronto ripartisse: il riconoscimento dell'autonomia socialista e dall'altra parte la rottura con il partito di Di Pietro. Nel momento in cui questi due punti vengono riconosciuti come necessari e utili il dialogo può riannodarsi.
A suo parere, a che punto si è arrivati nel processo di costruzione di quella sinistra riformista a cui i socialisti si stanno impegnando?
Siamo all'inizio. La mia valutazione è che se la sinistra dovesse rimanere esattamente quella che si è presentata alle elezioni politiche scorse, non è nelle condizioni di vincere il confronto con il centrodestra. C'è infatti bisogno di superare l'isolamento del PD, ma soprattutto di una lettura nuova della società italiana che è profondamente cambiata. La sinistra attuale è ancora troppo legata alla società appagata e si dimentica, invece, delle gravissime difficoltà in cui si versano i giovani e i nuovi anziani. O mettiamo rispondiamo rapidamente alle necessità di queste parti rilevanti della società o, altrimenti, non siamo in grado di vincere una campagna elettorale nazionale.
Ci troviamo in Veneto ed appare quasi obbligata una domanda sulla proposta federalista avanzata dal centrodestra: cosa ne pensa?
Il progetto di federalismo della maggioranza ha due punti deboli. Il primo è che per essere applicata costa notevolmente, e non è tempo questo di incidere di nuovo e di più sulle tasche degli italiani. Il secondo è che non prevede il Senato delle Regioni, quindi una seconda Camera e l'abrogazione del Senato della Repubblica dove sono rappresentate le istituzioni locali, ed è una straordinaria debolezza. Vorrei ricordare a Calderoli un vecchio detto, lo slogan con il quale venne iniziata la rivoluzione americana: "il pagamento delle tasse senza rappresentanza non è giusto". Ma è esattamente quello che può succedere per l'Italia se non si crea una seconda Camera rappresentativa delle Regioni. Aggiungo che il federalismo è una delle riforme possibili, ma che molte misure si possono attuare indipendentemente da una legge di riforma; ad esempio, imprimere una maggiore efficienza nella Pubblica Amministrazione, soprattutto in quella dell'Italia meridionale, è possibile anche senza una riforma federale.

LIBRI: Un nuovo contratto per tutti - Tito Boeri, Pietro Garibaldi

da www.chiarelettere.it/post/2070239.html
IN LIBRERIA DAL 24 OTTOBRE
Il libro di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, con la collaborazione di Tonia Mastrobuoni.

La disoccupazione è calata negli ultimi dieci anni, ma gli italiani sono insoddisfatti: i loro salari sono più bassi della media europea ed è sempre più difficile entrare nel mercato del lavoro dalla porta principale. Soltanto uno su dieci riesce a trasformare il contratto a tempo definito in un’assunzione a tempo indeterminato. Se poi perdi il lavoro e non appartieni a una grande impresa nessuno ti aiuta. E allora, cosa fare contro la precarietà?
I rimedi ci sono: contratto unico senza scadenza per tutti i lavoratori e con tutele gradualmente crescenti. Occorre anche un salario minimo e riformare gli ammortizzatori sociali. Sarà così possibile rilanciare il lavoro e aiutare i giovani, le donne e i disoccupati di tutte le età, smettendo di sostenere solo chi è dentro il mercato. A costo zero per il contribuente. Ma perché nessun governo finora lo ha fatto?

Pretesti

"Solo un disoccupato su cinque (anzichè quattro su cinque come avviene altrove in Europa) riceve un sussidio di disoccupazione". --> a pag. 49

"Ci vuole comunque la volontà di fare sul serio. E' da anni che si parla di riformare i nostri ammortizzatori sociali. Ma nessun governo, quale che sia il suo colore politico, lo fa". --> a pag. 107

"A parità di istruzione ed età, il gap salariale fra uomini e donne in Italia è circa del 26 per cento: gli uomini guadagnano più di un quarto più delle donne. Un'enormità". --> a pag. 25

"La vera soluzione è duplice: primo, un contratto unico per tutti i lavoratori a tempo indeterminato che sia flessibile all'inizio ma che garantisca tutele crescenti nel tempo. Secondo, bisogna introdurre un salario minimo". --> a pag. 67-68

"Per la spesa corrente lo Stato sborsa ogni anno più di 500 miliardi di euro. Una seria riforma costerebbe poco più dell'1 per cento di questa montagna di risorse. Chi si oppone non lo fa perché non ci sono i soldi, ma perché preferisce dare più risorse alle regioni che saranno decisive nella prossima tonata elettorale". --> a pag. 126

Gli autori

Tito Boeri è professore ordinario all’Università Bocconi di Milano e direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Ideatore e coordinatore del sito www.lavoce.info, è anche editorialista de “la Repubblica”. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Contro i giovani (con Vincenzo Galasso), Mondadori; Come sta cambiando l'Italia (con Richard Baldwin e Giorgio Barba Navaretti), Il Mulino.

Pietro Garibaldi è professore ordinario di Economia politica all’Università di Torino. Ha lavorato come economista al Fondo Monetario Internazionale. È direttore del Collegio Carlo Alberto, fondato dall’Università di Torino e dalla Compagnia di San Paolo. Redattore del sito www.lavoce.info, è anche editorialista de “La Stampa”.

Il libro
Un nuovo contratto per tutti
di Tito Boeri e Pietro Garibaldi
Ed. Chiarelettere
Collana: reverse
Prezzo: euro 10,00
Pagine: 131

“Motivi di efficienza e di equità richiedono che sia ridotta la segmentazione del mercato, stabilendo regole più uniformi, in base a cui il rapporto di lavoro acquisisca stabilità con il passare del tempo".
Mario Draghi, 31 maggio 2006

lunedì 27 ottobre 2008

Tommaso Ciacca - Comitato Nazionale Radicali Italiani


Cari compagni socialisti di Macerata,ho conosciuto il vostro aggiornato e ricco blog, grazie a Gianluca Gelsomino, con il quale condivido la doppia tessera radicale e socialista e la passione per le battaglie di libertà, trasparenza, legalità, nonviolenza che la Rosa nel Pugno aveva scelto di sostenere a partire dai 31 punti di Fiuggi. Ora, anche se quel soggetto laico,liberale, socialista e radicale, aperto, è stato accantonato prematuramente, le idee e le speranze di riforma non si fermano e non fermano quei militanti che ad ogni livello e in ogni formazione politica operano con quello spirito e per gli obiettivi che lo hanno caratterizzato. Nelle istituzioni o per strada si può essere cioè promotori attivi di campagne che mettano al centro il cittadino innanzitutto, il malato, lo studente, l'anziano. E' così che con l'iniziativa dell'anagrafe pubblica degli eletti, chiediamo che vengano messe in rete dai Comuni, Provincie, Regioni le attività istituzionali e non di ogni singolo consigliere, assessore, incaricato. Che ci sia controllo del cittadino su come si vota, su chi è presente in aula e in commissione, su quanto si percepisce, su quali consulenze vengono effettuate, su quali sono i redditi e i curriculum. Una risposta seria all'antipolitica grillista e dipietrista.Come radicali siamo impegnati su questo e su altri fronti nazionali e transnazionali e ne discuteremo al congresso di Radicali Italiani che avrà inizio il 30 ottobre a Chianciano. Sono tante le strade che insieme possiamo percorrere ed è per questo che rivolgo a tutti voi un invito a partecipare e a costruire insieme creativamente il nuovo possibile. Il nostro blog di regione gemella, l'Umbria, è www.radicaliperugia.org. Visitatelo come io ho fatto con il vostro, scambiamoci idee e suggerimenti, informazioni su eventi e iniziative. Un caro abbraccioTommaso Ciaccadel comitato nazionale di Radicali Italianie della segreteria di radicaliperugia.org/ass.Giovanni Nuvoli

*LEGGE ELETTORALE: NENCINI, VADEMECUM DI UNA TRUFFA ANNUNCIATA*

Lettera aperta del segretario del Partito Socialista
a Napolitano, Schifani, Fini e Bile

27/10/2008

''Tre falsi fanno una truffa; una truffa annunciata: questo è da dire della legge elettorale che arriva oggi in Parlamento''. E' uno dei passaggi di una lettera aperta che il segretario del Partito socialista, Riccardo Nencini, ha indirizzato stamani al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e ai Presidenti di Senato, Camera, e Corte Costituzionale, Renato Schifani, Gianfranco Fini e Franco Bile. Nencini ne fa un vero e proprio ''Vademecum'': 1- ''Si sostiene che il voto di preferenza non esiste negli Stati dell' Unione Europea. Falso. 18 Stati su 27 lo conservano''. 2- ''Si sostiene che ogni Stato dell' Unione Europea ha uno sbarramento elettorale. Falso. Solo 10 Stati su 27 hanno forme di sbarramento diretto''. 3- ''Si sostiene che non viene tradita la Costituzione. Falso. Gli articoli 56 e 58 della Carta parlano di suffragio universale e 'diretto'. La parola 'diretto' – sottolinea Nencini – indica una relazione stretta fra elettore ed elezione del Parlamento, una tesi di autorevoli costituzionalisti''.
''Ne basta e ne avanza – conclude Nencini – perché i vertici dello Stato possano riflettere sulla legge che sta per essere discussa e contro la quale combatteremo con tutte le nostre forze''

*Incontro dei Giovani Socialisti: tanto entusiasmo ed un percorso comune*

Folta partecipazione all’incontro di domenica 25 0ttobre presso la federazione romana del PS, riguardante il futuro dell’organizzazione giovanile socialista.
Giovani socialisti provenienti da tutta Italia hanno dato vita ad un momento di riflessione complessiva in un periodo di difficoltà globale, economica e sociale senza precedenti.
Ha concluso la prima parte dei lavori, presieduti dalla Responsabile nazionale del dipartimento per le politiche giovanili, Chiara Lucacchioni, il coordinatore della segreteria nazionale del partito, Marco Di Lello, che ha sottolineato l’esigenza per il nostro partito di avere una federazione giovanile aperta, autorevole ed autonoma, che può essere da stimolo ed avanguardia alle iniziative del partito. Nel pomeriggio, i giovani hanno affrontato le questioni connesse alla struttura ed alle prospettive dell'organizzazione giovanile del Partito Socialista. Su questo terreno è emersa l'urgente necessità di riavviare un percorso politico ed organizzativo che coinvolga tutti i giovani socialisti per rilanciare davvero una forza giovanile oggi più che mai necessaria per la democrazia e la modernizzazione del nostro Paese. Si è deciso di fissare un appuntamento a breve, per iniziare a confrontarsi su una concreta road map, finalizzata alla riorganizzazione della Federazione giovanile del PS. Nel corso dei lavori sono intervenuti l' Eurodeputato Alessandro Battilocchio e il Responsabile dell’Ufficio organizzazione del partito, Angelo Sollazzo.

SCUOLA. NENCINI: LA POLITICA INTERPRETI BENE LA PROTESTA

''Una protesta da leggere e interpretare con molta attenzione e cautela da parte delle forze politiche. Diversa dal '68 e dal '77, più simile alla ''pantera'' del '91, ma con caratteri propri, lontana dai partiti, decisa a non farsi strumentalizzare''. Lo sottolinea il segretario del Partito socialista Riccardo Nencini, che stamani, a Milano, prima di intervenire al congresso regionale dei socialisti lombardi, si è recato a Scienze politiche e a Giurisprudenza a parlare con gli studenti. ''Non ho visto simboli di partito, né striscioni con slogan politici; ho parlato con studenti sereni e per niente facinorosi come dalla maggioranza di governo si sostiene; consapevoli della centralità e importanza della loro protesta. Insomma un fenomeno da guardare con molta attenzione. Lo trovo straordinariamente coincidente con le valutazioni che nel '91 faceva Bettino Craxi quando invitava l'allora ministro della Pubblica istruzione a non paragonare le agitazioni nel mondo della scuola a quelle del '68''. ''Con alcuni studenti ho parlato – conclude Nencini – della nostra proposta del voto ai sedicenni e ho trovato una assoluta condivisione. Non so nel '68 – mi ha risposto una studentessa di Scienze politiche – ma oggi, a 16 anni, credo si possa sapere abbastanza per contribuire alle scelte della politica''.
"Tra i movimenti studenteschi del '68 e quelli di oggi  ci sono differenze enormi, ma su un punto le questioni si pongono allo stesso modo. In entrambi i casi c'è voglia di cambiare e migliorare l'università, c'è volontà di difendere la scuola pubblica, c'è nei giovani preoccupazione e disagio per l'incertezza del proprio futuro."  così Roberto Biscardini della segreteria nazionale del Partito Socialista che  ha aggiunto: "Proprio per questo non si tratta di leccare il pelo alla protesta o di cavalcare il movimento, ma di cogliere la potenzialità riformatrice che i giovani stanno portando in piazza. Dopo anni di battaglie socialiste per la difesa della scuola pubblica, oggi più che mai stare dalla parte della protesta studentesca significa coniugare la difesa della scuola pubblica con l'esigenza di una nuova qualità. Ciò significa più ricerca, più formazione, meno nozionismo. Ciò significa riaprire il tema della riforma delle riforme che hanno mortificato la qualità dell'insegnamento universitario negli ultimi decenni. Corsi semestrali, lauree triennali, bienni specialistici e polverizzazione dei corsi dei laurea le prime cose da mettere sul tavolo di una discussione tra forze politiche e mondo universitario. La Gelmini dice che il suo è un semplice decreto per tagliare gli sprechi. Spetta a noi rilanciare chiedendo al governo di riaprire il tavolo della riforma vera."

sabato 25 ottobre 2008

*il compagno Veltroni e le cose non dette*

Qualche giorno fa di ritorno da Fano, dove rappresentavo il mio Comune di San Severino Marche alla manifestazione l’AFRICACHIAMA, ebbi la fortuna, non solo di conoscere tanti bravi giovani volontari, ma ebbi pure il piacere di accompagnare l’On. Jean Leonard Touadì di ritorno da Fano ad Ancona. L’On. Touadì, già assessore alla Sicurezza del Comune di Roma e braccio destro di Veltroni Sindaco, si mostrò subito molto cordiale e il suo modo di fare favorì una conversazione che sin dall’inizio fu vivace, quanto ironica. Aveva avuto sin dal primo momento una particolare attenzione a questo giovane consigliere Socialista e mi disse, senza tanti giri di parole, che auspicava una alleanza forte e stabile tra il suo PD e il nostro Partito Socialista. Disse pure, ricordo benissimo, “… tranquillo Gianluca, so benissimo che Veltroni si “parla” già da qualche giorno con il tuo Nencini ”. Questa dichiarazione , sommata al fatto che l’On. Touadì, avesse da tempo lasciato il partito di Di Pietro, mi avevano fatto vedere quel giovane onorevole di origine Congolese sotto una luce così splendente che neanche la notte adriatica riusciva a spegnere. Alle mie domande se il compagno Veltroni avesse mostrato con lui segni di ripensamento politico e mi riferisco alla scellerata scelta delle alleanze elettorali, Jean Leonard mi disse “ Walter non ha mai detto di aver sbagliato, ma non dice più corro da solo … conoscendolo, so che vuole dire Qualcosa …” Una volta arrivati in Ancona ci siamo lasciati con la consapevolezza mista a certezza che ci saremmo “rivisti” presto.
Da quel giorno niente di particolare, tranne per il fatto che il sen. Angius e il suo portaborse Nigra, erano trasmigrati dal PS al PD, più che un percorso politico, un autentico percorso da gioco dell’oca. Per carità, ognuno gioca come vuole. Basta non prendersi in giro. Se stessi prima degli altri, naturalmente. Appunto, quindi, niente di particolare. Semmai, provo compassione per quei pochi compagni socialisti, che vedevano nel Senatore Angius una stella cometa da seguire. Ma su questo avevo scritto in tempi non sospetti. L’atteggiamento messianico che suscitano certi compagni comunisti su qualche nostro amico, si avvicina di più alla sindrome di Stoccolma che ad altro.
Dopo il colloquio automobilistico con l’On. Touadì e dopo qualche “apertura” annunciata in queste settimane sia dal PD che dal nostro PS, pensavo che oggi, nel giorno del Signore 25 Ottobre 2008 in mezzo a una folle biblica il leader del PD continuasse sulla strada che sembrava tracciata e cioè di una chiusura totale con l’IDV e una apertura senza se e senza ma, col vero partito riformista e riformatore presente nel panorama politico Italiano e cioè il Partito Socialista di Riccardo Nencini. Ho ascoltato tutto il discorso e NEANCHE UNA PAROLA!
In una occasione così importante, politicamente e mediaticamente, NON SI POTEVA SORVOLARE e NON SI POTEVA NON TOCCARE LA QUESTIONE APPENA RIAPERTA COL PARTITO SOCIALISTA. Secondo il mio modesto avviso, non è stata assolutamente una dimenticanza, ma bensì la attestazione chiara, netta e indubitabile del carattere che questo PD si è voluto dare all’inizio e che testardamente continua a darsi.
Il Partito Democratico, per forza di cose, resta un partito col quale intrecciare ed imbastire (se è nel nostro interesse) colloqui strategici pre-elettorali, ma è sin troppo evidente che non è e non può essere la casa naturale dei veri Riformatori.
Una manifestazione, in sostanza quella del 25 Ottobre, più utile nel serrare le fila degli iscritti oramai in libera uscita che capace, invece, di tessere le fila come un partito come il PD dovrebbe saper fare.
A chi continua a ripetermi quanto sia importante avere un contenitore e una struttura valida , continuo a dire che ad un tetto sopra la testa preferisco una cielo terso e una stella luminosa.
“Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”. (Immanuel Kant)

"La Crisi fra Paure e Speranze" - Pesaro 24 / 10 /2008


Il tavolo dei Relatori del Convegno "La Crisi fra Paure e Speranze" che si e' svolto a Pesaro, Venerdi' 24 Ottobre, in una gremita Sala della Provincia. Si riconoscono, tra gli altri, l'On. Franco Trappoli Segretario Provinciale PS e l'On. Lanfranco Turci, Responsabile Nazionale PS, settore Economia.


E' IL MOMENTO...... CHE
"TORNINO A VOLARE GLI AQUILONI"


RICOSTITUITO NEL PARTITO SOCIALISTA DELLA PROVINCIA DI PESARO-URBINO,

IL..."BINOMIO DELLE MERAVIGLIE"

L'On. FRANCO TRAPPOLI SEGRETARIO e il Prof. GIANCARLO SCRIBONI PRESIDENTE DEL PARTITO !!!!