giovedì 30 ottobre 2008


Il saluto solidale dei "Socialisti Maceratesi"
a studenti e professori che oggi scioperano

in difesa della "Scuola Pubblica"



FACCIAMO L'IPOTESI che ci sia un partito al potere, UN PARTITO DOMINANTE, il quale non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'Aula di Montecitorio in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per IMPADRONIRSI delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'E' UNA CERTA RESISTENZA; in quelle scuole c'e' sempre, perfino sotto il fascismo c'e' stata. Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'OPERAZIONE E' ROVINARE LE SCUOLE. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serieta'. Lasciare che gli esami siano burlette. DARE ALLE SCUOLE PRIVATE DENARO PUBBLICO. Questo e' il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

PIERO CALAMANDREI
(20 Marzo 1950)


Scuola; Nencini, i partiti non strumentalizzino la protesta

«I partiti stiano lontani dalle tentazioni di strumentalizzare la protesta degli studenti».
Lo sostiene Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, nel giorno della manifestazione organizzata a Roma dai sindacati e all'indomani dell'approvazione del decreto Gelmini.
«Non è cavalcando l'onda nella speranza di accrescere il proprio consenso elettorale – dice Nencini - che ci si può accreditare come alternativa di governo; non è appendendo striscioni alle finestre del Senato ed ammiccando sempre e comunque alla piazza che un legislatore svolge il compito assegnatogli dalla Costituzione e dai cittadini che lo hanno eletto. Dobbiamo invece incalzare il Governo, proponendo un modello di pubblica istruzione alternativo e chiedendo ai ministri Gelmini e Tremonti di qualificare i tagli che attendono la scuola e l'università negli anni a venire. «E soprattutto – conclude il leader socialista - dobbiamo tenere fuori dalle aule del Parlamento la protesta degli studenti, che porta con sé rivendicazioni sacrosante ma che, se catturata dai pifferi magici dei demagoghi, non tarderà a riproporre spettacoli come quello di ieri in piazza Navona ed in breve tempo a screditarsi».

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