martedì 7 ottobre 2008

*Rai; Nencini chiede un incontro a Napolitano: i partiti piccoli senza diritto di cittadinanza*

«Non essendo stato ancora provveduto né al rinnovo della Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi né al rinnovo del C.d.A della RAI, mi trovo costretto a rivolgermi a Lei, informandola innanzitutto dello sciopero della fame che ho iniziato sabato 4 ottobre, perché siano tutelati i più elementari diritti infissi nella Carta circa l'esercizio del più alto tra i poteri – l'iniziativa legislativa popolare – e la necessaria informazione pubblica che ne dovrebbe derivare». Inizia così la lettera che il segretario del Partito Socialista Riccardo Nencini ha scritto questa mattina al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per informarlo sulle azioni di protesta messe in atto dai socialisti nei confronti del servizio pubblico ed in difesa del diritto all'informazione. Nencini ha ricordato a Napolitano il fatto che nessuna rete Rai ha diffuso la notizia della presentazione da parte del Ps di quattro proposte di iniziativa popolare in tema di precariato nel lavoro, diritti civili, carovita e riforme costituzionali, escludendo così «la possibilità di rendere nota agli italiani una iniziativa che potrebbe incontrare il loro favore».
Secondo il segretario socialista un simile atteggiamento da parte del servizio televisivo pubblico è in palese violazione degli articoli 21 ('Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale') e 49 ('Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale') della Costituzione, nonché contrastante con quanto previsto dall'art. 71, che regola le procedure per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. «E' evidente – scrive ancora Nencini al Capo dello Stato - che gli articoli 49 e 71 della Carta, per poter trovare piena applicazione, devono poter confidare su una diffusa conoscenza delle attività dei partiti e, nello specifico, della iniziativa legislativa che si intende intraprendere grazie al sostegno dei cittadini».
Nencini, nel ricordare che da luglio ad oggi lo spazio concesso al Ps sulle reti pubbliche è stato dello 0,2% sul totale, ha chiesto al Presidente un incontro per illustrare la situazione. «Per i partiti che non hanno presenza parlamentare in Italia – ha concluso - non c'è più diritto di cittadinanza».


Prosegue lo sciopero della fame del leader socialista

Nencini: Grave comportamento di Petruccioli e Rai su censura partiti minori

«E' gravissimo che il presidente della Rai, Petruccioli, non risponda a chi denuncia una disinformazione palese messa in atto dal servizio pubblico. Ancor più grave se la censura investe tutti i partiti minori, fino a ipotizzare una strategia della disinformazione che non fa onore a chiunque dica di ispirarsi a principi di democrazia e pluralismo, così come prevedono gli articoli 21 e 49 della Costituzione sul diritto a manifestare il proprio pensiero e sul diritto ad associarsi per concorrere alle decisioni politiche. Da tre giorni siamo in sciopero della fame per protestare contro un comportamento stupefacente che impedisce ai cittadini di conoscere iniziative che affrontano temi scottanti come le campagne che i socialisti hanno lanciato sui diritti civili, il precariato, le riforme costituzionali e il carovita. Saremo costretti ad inasprire dalla prossima settimana la nostra forma di protesta contro una Rai che può essere qualificata in tanti modi, non certo quello di servizio pubblico a difesa del pluralismo e della conoscenza di tutte le opinioni». Lo afferma il segretario del Partito Socialista Riccardo Nencini, che venerdì scorso aveva scritto una lettera al presidente della Rai Petruccioli e al direttore generale Cappon per denunciare la situazione dell'informazione in Rai ed informarli dell'inizio dello sciopero della fame come forma di protesta.

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