sabato 18 ottobre 2008

* Nencini scrive alle imprese: 'Finanziamenti per non tacere' *

"Ho deciso di inviare una lettera agli imprenditori e affrontare apertamente e per la prima volta nella lunga storia dei socialisti italiani il problema del finanziamento del partito. 
Naturalmente mi rendo conto della situazione di forte crisi economica del paese. E contemporaneamente mi auguro che gli imprenditori si rendano conto della fortissima crisi politica esistente. Credere nella democrazia significa infatti concepirla come una pluralita' di voci e posizioni, e non come uno sterile scontro tra due superblocchi, come e' attualmente". E' questa la premessa con cui il segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, rompe i tradizionali schemi e apre le iniziative del suo partito abbinate alla campagna per la raccolta delle firme sulle quattro proposte di legge di iniziativa popolare.
"Una grande storia non deve finire - scrive Nencini - un nuovo futuro e' possibile. Si diceva un tempo che un italiano su due avesse votato, almeno una volta nella sua vita, per il Partito Socialista. Non e' azzardato pensarlo perche' nella sua storia ultracentenaria il Partito Socialista ha sempre occupato un posto centrale nelle vicende politiche ed istituzionali del Paese. Alla sua nascita ha rappresentato le istanze sociali dei diseredati e degli esclusi, adoperandosi nei Comuni a costruire modelli di amministrazione capaci di dare risposte alla fame di istruzione, di assistenza, di lavoro e miglioramento delle condizioni materiali dell'esistenza. Ha difeso tenacemente, anche con la vita dei suoi migliori esponenti, la fragile democrazia dal fascismo e si e' battuto poi contro ogni forma di totalitarismo e di negazione delle liberta' individuali e collettive. Ha promosso la costruzione della Repubblica ispirandosi ai valori di laicita', liberta' e giustizia sociale. Per primo, negli anni Ottanta del Novecento, ne ha visto profilarsi la crisi cercando di porre al centro dell'agenda politica la Grande riforma delle istituzioni che ne rilanciasse efficacia e legittimita'. In un'Italia immobile, ancorata a valori comunitari e ottocenteschi, ha sostenuto quei diritti civili, dal divorzio all'aborto alle pari opportunita', che l'hanno resa piu' moderna e in linea con la mentalita' e gli stili di vita dei suoi cittadini. Ha creato le condizioni perche' artigiani, piccoli e medi imprenditori, professionisti trovassero lo spazio per affermarsi. Per molto tempo quel verbo chiave per ogni societa' che vuole crescere e migliorarsi 'innovare' si e' declinato nei programmi e nell'azione del Partito Socialista".
"Una grande storia, dunque. Una storia - prosegue Nencini nella lettera agli imprenditori - nella quale non mancano errori anche gravi ma che nell'interesse del Paese non deve finire. La realta' odierna ci consegna un Partito Socialista debole, fuori dal Parlamento nazionale e in grande difficolta' a far sentire la propria voce. Parte dei dirigenti e degli intellettuali che, in un passato recente, avevano costituito l'ossatura del Partito si trovano in altre forze politiche e tentano di contaminarle con risultati complessivamente modesti. Resiste una vasta rete di sezioni, circoli, federazioni e associazioni. Persiste un insediamento elettorale forte nei territori e di conseguenza una presenza significativa e utile nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni. Eppure, oggi piu' che mai, l'Italia ha bisogno, per tornare ad essere un paese che cresce ed offre opportunita', di una cultura e di una forza politica che proponga soluzioni innovative. Una forza che liberi tutte le energie disponibili per lo sviluppo, che realizzi un sistema di distribuzione delle risorse piu' equo e legato al talento, al valore individuale, alla voglia di contribuire alla crescita di un'Italia migliore. Questa forza e' quella che intendiamo costruire a partire dalla storia e dall'esperienza socialista. Un futuro sara' possibile se troveremo i mezzi per far conoscere le nostre idee. E' per questo motivo che ci rivolgiamo a Lei. Ci aiuti in questo lavoro. Non consenta che una voce libera taccia. Taccia per sempre dopo aver contribuito a rendere il nostro Paese piu' civile e piu' giusto. Taccia perche' non gode di finanziamenti. E' un appello, questo, sottoscritto da leaders del socialismo europeo e da gente di strada, cittadini che hanno a cuore le sorti di una democrazia liberale di un'Italia piu' libera".

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