martedì 30 novembre 2010

*ORGANISMI ELETTI DAL CONGRESSO REGIONALE PSI MARCHE*

PLATEA CONGRESSO REGIONALE PSI MARCHE
(Sabato 13 Novembre 2010 - Ancona)

100 DELEGATI, eletti nei 5 Congressi Provinciali, di cui 81 Presenti, 13 Deleghe e 6 assenti per un totale di: 94 Presenti su 100 Aventi Diritto. Partecipa il compagno On. RICCARDO NENCINI (Segretario Nazionale PSI)

PRESIDENZA CONGRESSO: GAETANO RECCHI, (Presidente) Maria Adele Berti, Enrico Paolucci.


Commissione Verifica Poteri: Carnevali Daniele, Costamagna Ivo, (Coord.) Fortuna Daniele, Morelli Riccardo, Roselli Giovanni.


Commissione per la Risoluzione Politico - Programmatica e lo Statuto: Bernetti Sergio, Catraro Lorenzo, (Coord.) Conti Dario, Darvini Aldo, Marconi Sciarroni Francesca.


Sono risultati ELETTI:

LUCIANO VITA
(Segretario Regionale PSI - Voto unanime)

LIDIO ROCCHI
(Presidente Regionale PSI - 92 favorevoli e 2 contrari)


*COMITATO DIRETTIVO REGIONALE PSI MARCHE*

MEMBRI EFFETTIVI
(Voto unanime tranne un astenuto)


1)BALEANI ANTONIO (MC) 2)BALLELLI GIANFRANCO (AN) 3)BERTI MARIA ADELE (PU) 4)BISCACCIANTI ALESSANDRO (PU) 5)BONFILI GIANNI (MC) 6)CANDELARESI CRISTIANO (AN) 7)CANONICO MARCO (AN) 8)CAPPELLINI MARIA GIOVANNA (PU) 9)CARBONI LUCA (FM) 10)CARNEVALI DANIELE (AN) 11)CATRARO LORENZO (AN) 12)CICCHINE' GIULIANO (FM) 13)CIONFRINI MAURIZIO (AN) 14)CONTI DARIO (MC) 15)COSTAMAGNA IVO (MC) 16)COSTANTINI ELIO (AP) 17)DARVINI ALDO (PU) 18)D'ISIDORO ANTONIO (AP) 19)FORTUNA DANIELE (FM) 20)GATTINI SILVANO (AN) 21)GIOMBINI LIVIANA (PU) 22)IACOPINI GIUSEPPE (MC) 23)LAVERSA GIUSEPPE (AP) 24)LOMBARDI LEONARDO (AN) 25)LOMBARDO VINCENZO (AN) 26)LUZI EMIDIO (AP) 27)MARANGONI LUIGI (FM) 28)MARONI FRANCESCO (AP) 29)MICUCCI ANTONIETTA (AN) 30)MORELLI RICCARDO (AP) 31)PAOLUCCI ENRICO (MC) 32)PASQUALI UMBERTO (AP) 33)PIERINI GIOVANNI (MC) 34)ROCCHI EMANUELE (AN) 35)ROSELLI GIOVANNI (PU) 36)SERI MASSIMO (PU) 37)SERRINI CESARE (AN) 38)SESTRI LEO (AP) 39)SIMONETTI CLAUDIO (MC) 40)SPALLACCI MASSIMO (PU) 41)SPINOZZI MASSIMO (AN) 42)TROGU GABRIELLA (PU) 43)VALORI FEDERICO (MC) 44)ZAZZETTA FRANCO (MC)

MEMBRI SUPPLENTI
(Voto unanime tranne un astenuto)

1)ARGENTATO MAURO (AN) 2)BATTAGLINI ANTONIO (MC) 3)CANICATTI' GIUSEPPE (PU) 4)CAPRIOTTI MARIO (AP) 5)CICCARELLI SILVIA (AN) 6)CRESCIMBENI FLORIANA (MC) 7)CUDINI ALBERTO (PU) 8)DICHIARA MARCELLO (MC) 9)FERRACUTI FERDINANDO (FM) 10)FERRETTI NANDO (MC) 11)FRINCONI AUGUSTO (MC) 12)GIOVAGNOLI CARLA (AN) 13)LAMBERTUCCI FABIO (MC) 14)MAINARDI SANTE (AN) 15)MAZZA GIUSEPPE (AP) 16)MAZZONI CLAUDIO (AN) 17)MILAZZO GRAZIA (MC) 18)PAOLUCCI MARCELLO (MC) 19)PATRASSI TIZIANO (MC) 20)RAMO DOMENICO (MC) 21)ROSSI STEFANO (AP) 22)SANTARELLI AUGUSTO (MC) 23)SCHIARATURA UGO (PU) 24)SEVERI RISIERO (PU) 25)TULLI PIERO (MC)

COMMISSIONE REGIONALE GARANZIA
(Voto unanime tranne un astenuto)


1)BERNETTI SEBASTIANO (FM) 2)CAPORELLI PAOLO (PU) 3)GAROFOLO GIOVANNI (MC) 4)PAESANI MASSIMO (AN) 5)RECCHI GIOCONDO (AP)

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
(Voto unanime tranne un astenuto)

1)BENCIVENGA PASQUALE (AN) 2)CAPRIOLO ALFONSO (AN) 3)PUPILLI ENRICO (MC)

INVITATI DI DIRITTO AL DIRETTIVO REGIONALE PSI CON VOTO CONSULTIVO:

- I membri del Consiglio Nazionale e della Commissione Nazionale di Garanzia che non siano già componenti degli Organismi Regionali:

1)GITTO ANTONIO (AN) 2)MANGANO MANFREDI (AN) 3)MARCONI SCIARRONI FRANCESCA (AP) 4)TEODORI DANTE (AP) 5)PIERONI MORENO (AN) Capogruppo in Consiglio Regionale.

- Gli ex Parlamentari ed ex Consiglieri Regionali del PSI:

6)RECCHI GAETANO (AP) 7)RIGHETTI GIUSEPPE (PU) 8)TRAPPOLI FRANCO (PU) 9) (Da eleggere) - Il Segretario Regionale FGS 10) (da eleggere) - La Responsabile Regionale DONNE PSI.


LE FIRME, di presa visione e di regolarità del Congresso, dei componenti della Commissione Verifica Poteri, della Commissione Politica e della Presidenza del Congresso, sono depositate agli atti.

Ancona li 29 Novembre 2010

Ivo Costamagna
(Il Coordinatore della Commissione Verifica Poteri)



sabato 27 novembre 2010

* Anche tu il 30 novembre con il co-fondatore di Wikileaks per i nuovi diritti civili ? *

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Martedì 30 novembre a Roma, all'interno dell'Internet Governance Forum, si organizza il movimento per i diritti civili di nuova generazione.


L'incontro "il Digitale è Politico: una nuova generazione di diritti di cittadinanza" si svolge a Roma, in Via di Torre Argentina 76 a partire dalle ore 9 di martedì 30 novembre.

Registrati per prenotare il tuo posto all'evento

Programma

9.00 Introduzione
* Luca Nicotra, segretario dell'Associazione Agorà Digitale

9.20 Superare i confini
Creare un movimento transnazionale, lavorando con le iniziative come l'Electronic Frontier Foundation americana, o la più recente Icelandic Modern Media Initiative, che possano permettere all'Italia di uscire dalla marginalità imposta da un dibattito pubblico e politico afflitto da un grave ritardo culturale. Immaginando iniziative di mobilitazione come quelle permesse dalla nuova iniziativa popolare europea.

* Rappresentante dell'Electronic Frontier Foundation
* Paolo Ponzano, direttore della Task Force sul futuro dell'Unione Europea e problemi istituzionali
* Smári McCarthy, Icelandic Modern Media Initiative e Icelandic Digital Freedoms Society

10.00 Liberare i dati
Se le istituzioni non sono trasparenti, per scelta o per inerzia, è compito dei cittadini, delle imprese, delle organizzazioni non profit, dei movimenti politici farsi promotrici della "liberazione dei dati pubblici". A partire dai dati cartografici e ambientali, da quelli relativi ai bilanci pubblici, o sull'attività degli eletti. Ridiscutendo le norme sulla trasparenza e sugli "open data". E con iniziative di lotta politica.

* Rita Bernardini, deputata radicale, promotrice del progetto Open Camera
* Luciano Surace, presidente della federazione italiana delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali ed Ambientali
* Aline Pennisi, statistico e analista delle politiche pubbliche, Ministero dell’economia e delle finanze [da confermare]
* Ettore di Cesare, associazione Openpolis.it e 3e32 l'Aquila
* Matteo Brunati, animatore del progetto SpaghettiOpenData, specialista in marketing

12.00 Liberare l'informazione
È necessario al più presto opporsi alla crescente fa fragilità dei luoghi di discussione, da una parte sempre più censurati dagli stesse piattaforme, dall'altra sempre più limitati, come con le recente regolamentazioni Agcom. Da una parte servono nuove norme, dall'altra c'e' la necessità di ipotizzare la disobbedienza civile come strumento di lotta.

* Vittorio Zambardino, giornalista, blogger di Repubblica.it
* Marco Cappato, ex-parlamentare Europeo, presidente di Agorà Digitale
*Arianna Ciccone, organizzatrice del Festival Internazionale del Giornalismo

13.00 Pausa Pranzo

13.45 Presentazione del documento conclusivo dell'evento e relazione in collegamento con l'Internet Governance Forum
* Luca Nicotra, Segretario di Agorà Digitale

14.15 Liberare la legge
La società civile può essere promotrice di diritti civili, di partecipazione e di innovazione, per mezzo della conoscenza della legge. Verrà presentata la Class Action con cui per la prima volta il Codice dell'Amministrazione Digitale è stato portato in tribunale e la legge sugli Open Data per la regione Lazio che vuole dare ai cittadini un ruolo di controllo attivo sulla pubblicazione dei dati delle amministrazioni. Verrà illustrato il caso di successo di cittadini contro amministrazioni che boicottano i sistemi di democrazia diretta, e infine il caso delle problematiche che l'identità digitale pone nell'ipotizzare nuove forme di partecipazione anche tramite la rete.
* Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani
* Rocco Berardo, consigliere regione Lazio
* Massimo Penco, presidente dell'Associazione Cittadini Internet
* Marzia Paoluzzi, avvocato difensore Referendum comunali a Gorizia

15.00 Conclusioni
* John Young, co-fondatore di Wikileaks e del progetto Cryptome
* Deborah Natsios, fondatrice del progetto Cartome

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Manfredi Mangano - Noi stiamo coi "capaci e meritevoli"

Noi stiamo coi "capaci e meritevoli"

di Manfredi Mangano*

Avanti N.39 del 28 novembre 2010 “La Giornata Mondiale del Diritto allo Studio appena conclusasi ha rappresentanto un momento di mobilitazione importante per ricordare a questo Paese addormentato quanto sia importante investire sul diritto dei ragazzi a formarsi, in applicazione del famoso dettato costituzionale sui “capaci e sui meritevoli”. Colpisce la forte partecipazione di tanti ragazzi preoccupati per il proprio futuro, in un momento in cui il Fondo Monetario Internazionale certifica che il nostro Paese dal 1996 a oggi ha sempre più perso competitività con i paesi dell’Eurozona e ha visto crescere il proprio potere d’acquisto della metà rispetto ai propri vicini. Solo con un grande investimento collettivo nelle capacità dei giovani e del nostro sistema produttivo di frontiera sarà possibile invertire questo trend. Per questo, come Giovani Socialisti, abbiamo marciato e marceremo ancora a fianco degli studenti, contro un governo incapace di rispondere alle vere esigenze di scuola e università.

Consiglio Nazionale PSI*


Liberare la democrazia dal dipietrismo

Liberare la democrazia dal dipietrismo

di Giuseppe Giudice

Chi viene come me da una regione del mezzogiorno appennico (che va dal Molise all’alta Calabria includendo Irpinia e Lucania) sa probabilmente meglio di altri cosa si nasconde dietro un personaggio come Antonio Di Pietro. Tale area è abitata da gente generalmente laboriosa, tenace, leale ed onesta. Ma è anche l’area che ha prodotto veri e propri potentati di ras democristiani: Ciriaco De Mita ed Emilio Colombo (che oggi, nella mia regione, viene omaggiato con tutti gli onori da ex PCI presenti nel PD) ne sono gli esempi più tipici. Un sistema di potere forte pervasivo che ha sempre impedito la crescita civile e democratica (perlomeno fino agli inizi degli anni 70); un sistema di controllo sociale fondato sull’uso scientifico del clientelismo e sul diffondersi di una cultura della rassegnazione.

All’interno di questo sistema c’è sempre stato spazio per i furbacchioni di paese: arroganti ed ignoranti, ma dotati di un fiuto da politicante. Opportunisti e doppiogiochisti.

Il “trebbiatore di Montenero” si iscrive, a mio avviso in tale categoria del politicantismo pecoreccio che mentre nella I Repubblica era limitato ad un ruolo servente nei confronti dei ras, oggi diviene una categoria politica addirittura dominante. Del resto non abbiamo sempre detto che berlusconismo e dipietrismo sono speculari? Ed uno degli elementi che li accomuna è proprio l’elevazione del pecoreccio a tratto caratterizzante del sistema politico.

Certo il Dr Di Pietro deve spiegare molte cose agli italiani. Perché ha abbandonato la magistratura (non l’ha mai detto con chiarezza e precisione). Come ha fatto a laurearsi in giurisprudenza ed a vincere il concorso in Magistratura. Ma questi due ultimi sono francamente aspetti marginali. Più pregnanti sono i suoi rapporti mai chiariti con personaggi come l’avvocato Lucibello o il finanziere Pacini Battaglia …e tanti altri. Delle fotografie con Contrada ed esponenti della Cia. O che dire delle accuse rivoltegli dal suo ex compagno di partito Elio Veltri sulla gestione economica del partito stesso e sul particolare interesse sul mercato dei valori….immobiliari. Probabilmente in tutto questo non vi sarà nulla di rilevante penalmente (le inchieste finora condotte così hanno detto; anche se personalmente mi fido poco di inchieste giudiziarie condotte negli anni 90 nel clima dei ricatti incrociati su cui si è fondata la II Repubblica). Nulla di penale ma molto di moralmente discutibile per uno si è fatto paladino della legalità e della lotta al malaffare.

Del resto viene a galla la condizione di merda che vive il nostro paese attualmente: un personaggio incolto, pecoreccio, furbo e politicamente opportunista (e con molti lati oscuri nella sua biografia) che viene elevato sull’altare di una certa stampa falsamente progressista ma in realtà espressione di lobby economiche ben precise. Del resto nel gioco delle parti della politica italiana tra belusconismo ed antiberlusconismo Di Pietro entra perfettamente.

Ma io scrivo queste righe anche per ricordare i danni enormi fatti alla democrazia, all’idea di stato di diritto, alla cultura della sinistra, dal “dipietrismo” come degenerazione dell’uso degli strumenti giudiziari.

Un ex presidente della Repubblica che ha sempre difeso la magistratura e non è certo sospettabile di simpatie per Berlusconi (anzi!) come Oscar Luigi Scalfaro, in un discorso di fine anno parlò di “tintinnio di manette” riferendosi abbastanza chiaramente all’uso della custodia cautelare come mezzo per estorcere confessioni da parte di pezzi ben precisi di magistratura. Ora ricordo bene l’imbarazzo di quel politico geniale di Massimo D’Alema (che qualche mese prima aveva fatto eleggere Di Pietro al Mugello – ma D’Alema di danni ne ha fatti molti altri) ed Armando Cossutta che sorridendo diceva : “Scalfaro ha tratteggiato l’identikit di Antonio Di Pietro).

Io ho avuto testimonianze di diversa gente che è finita in carcere in quel periodo, è uscita completamente pulita dalle vicende giudiziarie (in diversi casi non sono neanche stati rinviati a giudizio). Ed una toccante di un compagno socialista (il nome non lo faccio neanche sotto tortura) che è stato tenuto dentro (proprio su ordine di un Gip che faceva da passacarte a Di Pietro) per costringerlo a fare il delatore. E per questo – ma sulla base di diverse testimonianze lette sui giornali questa era la prassi a Milano – era inserito in una cella invivibile con tossicodipendenti in crisi di astinenza. Poi se dice la verità (ma non la verità autentica ma quella che quella che è in testa ai magistrati) magari ti passano agli arresti domiciliari e poi fuori. Devi diventare un delatore. E certo uno per non farsi 40 giorni in condizioni subumane è disposto a questo ed altro e magari a dire il falso (basta che accontenta il magistrato). Nel caso di cui parlo non v’è stata alcuna delazione e la persona è stata assolta con formula piena ed anche risarcita per l’ingiusta detenzione. Ma è chiaro che per una persona onesta ed innocente subire una esperienza del genere (e c’è gente che ha fatto anche quattro mesi di carcere preventivo) produce una ferita interiore che è difficile da sanare.

In quegli anni si è messo sotto i piedi la dignità delle persone da soggetti che se fossero nati in Sudamerica sarebbero stati i più stretti collaboratori di Videla o Pinochet.

Io una idea di Mani Pulite me la sono fatta da tempo. E’ stata una sostanziale operazione “golpista” di destra diretta dal capitale finanziario transnazionale e con l’appoggio di quello nazionale (proprietaria dei mezzi d’informazione) che puntava a liquidare il sistema della impresa pubblica ed a svenderla sotto costo (non è un caso che l’inchiesta decapitò l’IRI e l’ENI e sfiorò solo la grande privata). E distruggere il sistema politico fondato sui partiti di massa. Non come pensano gli ultrà craxiani a “distruggere il PSI”.

Il PSI subì gli attacchi più forti perché molti suoi esponenti erano diventati invisi all’opinione pubblica (ripeto quello che ho sempre detto: accanto ai tantissimi compagni onesti ingiustamente perseguitati c’erano nel mio ex partito tanti farabutti rampanti che ostentavano con arroganza e protervia stili di vita e modi di essere che non avevano nulla di socialista – questi irresponsabilmente favoriti dalla gestione craxiana furono quelli che attirarono antipatia sul PSI distruggendolo). Ma l’attacco era generalizzato al sistema democratico uscito dalla Resistenza.

Naturalmente c’è da chiedersi perché un pezzo importante della sinistra non solo non ha reagito ma ha sostenuto ed alimentato l’ondata antipolitica che ha prodotto una II Repubblica che di fatto ha cancellato molti principi costituzionali.

Il tema del finanziamento illecito dei partiti (su cui poi sono si sono inseriti gli arricchimenti e le corruzioni individuali) andava affrontato di petto alla fine degli anni 80 insieme a quello della pervasività dei partiti che da macchine di potere dovevano tornare ad essere strumenti di organizzazione della democrazia. Indubbiamente dopo l’89 occorreva un radicale riassetto del sistema partitico. Ma non certo la sua eliminazione di fatto. I partiti della II Repubblica non possono essere considerati tali.

Ma una sinistra democratica deve porsi il problema di modificare le cause di un processo degenerativo della politica, ma con gli strumenti della democrazia e del diritto e non certo affidandosi allo stato di polizia.

E qui viene il nodo dolente e che riguarda la cultura comunista.

Io personalmente penso che nella scelta comunista vi siano due fattori che la determinano (e che sono in forte contraddizione fra loro): una nasce da una reale istanza di liberazione:un modo radicale e conseguente dell’essere socialisti per una società completamente liberata dalla merce e dallo stato – una prospettiva con elementi di utopismo evidente ma profondamente libertaria. L’altra radice infida è quella giacobina (che ha ammazzato tutte le rivoluzioni) a cui con gradi diversi si sono ispirati Lenin e Stalin.

Il giacobinismo è una variante moderna del vecchio assolutismo: non a caso nega la separazione dei poteri e concepisce la rivoluzione come conquista del potere politico da parte di una elite.

Il che ha portato al fallimento di tutte le rivoluzioni del 900 in quanto si sono caratterizzate per la sostituzione di una oppressione ad un’altra.

Ora nel PCI di fine anni 80 un pezzo di esso in modo coerente indicava nel socialismo democratico il punto di arrivo della sua evoluzione storica. Non a caso i Napolitano, i Chiaromonte i Macaluso furono garantisti convinti e convinti oppositori della deriva poliziesca ed autoritaria di “mani pulite”.

Chi non seppe prendere atto della necessità di una ridefinizione identitaria non si rese conto che le due motivazioni dell’essere comunisti (la libertaria e la giacobina) dopo l’89 erano destinate ad essere sempre più distanti ed incompatibili. Il comportamento schizofrenico della sinistra radicale tra garantismo e giustizialismo si spiega così.

La mentalità giacobina ed autoritaria separata ormai totalmente da un progetto rivoluzionario si sposava alla perfezione con il ciarpame giustizialista ed intrinsecamente qualunquista dei Di Pietro, sostenuto anche dalla Lega ,da un pezzo della destra (Feltri fu tra i più accaniti giustizialisti) e dal clericalismo inquisitorio (alla Savonarola) di Leoluca Orlando.

Poi c’è stato un giustizialismo opportunista: quello della maggioranza del PDS (Occhetto, Veltroni, D’Alema). Sostenere Mani Pulite per evitare di essere travolti anch’essi. Non dobbiamo dimenticare che probabilmente lo stesso Berlusconi stabilì qualche patto. Io con le mie televisioni sostengo le inchieste (vi ricordate l’Emilio Fede del 93?) e voi non mi rompete i coglioni. Nel 93 la Fininvest fu l’unica grande azienda a non essere mai sfiorata dalle indagini. Le altre lo furono ma subito tirate fuori: l’unica a pagare fu la impresa pubblica.

La morte culturale della sinistra italiana parte proprio da lì. Dall’incapacità di opporsi a quella deriva autoritaria ed antipolitica che ha aperto autostrade a Berlusconi, alle dottrine neoliberali dello stato minimo, all’opportunismo di D’Alema e Veltroni ad un centrosinistra sotto il ricatto di Di Pietro.

Oggi è proprio un prodotto di quella idea libertaria di comunismo, Nichi Vendola che può rappresentare una concreta speranza. Un comunismo libertario liberato dall’utopismo ottocentesco non può che confluire nel filone culturale del socialismo democratico così come definito a Bad Godesberg e da Rosselli.

Ma oggi la sinistra democratica, libertaria e socialista deve rendersi pienamente conto che Di Pietro rappresenta un elemento di contraddizione radicale nel centrosinistra. Non è una caso che la lobby giustizialista dipietrista guidata da un ex fascista come Travaglio e da un ex stalinista come Santoro trami contro Pisapia un esempio coerente di sinistra libertaria. Né si può pensare di controbilanciare Di Pietro con Casini (sommando nel centrosinistra giustizialismo e clericalismo).

No; la marginalizzazione e conseguentemente l’espulsione del dipietrismo passa attraverso una crescita della cultura socialista e libertaria nel centrosinistra che consiste in una sintesi della impostazione alternativa al neoliberalismo in economia e nello sviluppo coerente di una cultura della libertà e dei diritti della persona in democrazia.

Vendola sta sottraendo molto terreno di consenso al dipietrismo. Il furbacchione prima si è fatto caricare dal Pd e poi gli ha sparato contro cercando di catalizzare non tanto il voto giustizialista ma la critica all’incapacità di fare opposizione del PD stesso. Con Vendola il trucco non è più possibile.

Ma ora si tratta di fare di più. Di combattere una organica battaglia politica e culturale contro il dipietrismo ad esempio dimostrando come esso abbia aperto la strada (con la demonizzazione della politica) all’ideologia liberista dello stato minimo.

PEPPE GIUDICE



venerdì 26 novembre 2010

*LA CRISI ED I SOCIALISTI*


TRATTO DA “l’avanti della domenica!”

L’Italia è l’unico paese nell’Europa che tocca con mano le conseguenze della crisi economica che si sta concedendo il lusso di una crisi e di una campagna elettorale perenne che è praticamente iniziata nel 2008 l’indomani della vittoria del Centro destra.

E dentro questo “lusso” s’intravedono tutti i limiti della capacità di Governo del centro-destra sommati alle difficoltà del centro sinistra che si continua a spingersi in “direzione ostinata e contraria “.

Se a metà dicembre dopo l’approvazione della Finanziaria il Governo otterrà una prorogatio insperata esso potrà cantar una vittoria ben sapendo che vittoria di pirro trattasi.

Il dado della crisi politica della maggioranza è tratto da tempo, le incompatibilità di progetto e di prospettiva del Popolo delle libertà hanno generato diverse opzioni tutte propedeutiche al posizionamento ad un supposto ‘dopo-berlusconi’ che c’è solo nelle intenzioni di coloro che ritengono di essere pronti alla successione.

Chi si è agitato nel centro-destra con un certo margine di anticipo (Fini) non ha tenuto conto non solo del peso parlamentare del Pdl , ma della solidità espressa dall’elettorato moderato che non ha dato segnali significativi di disaffezione nei confronti della leadership indebolita dai recenti scandali, e quando questi segnali sono arrivati essi si sono indirizzati verso il magmatico mondo della disaffezione alla politica che si può presto tradurre nell’aumento dell’astensione e dell’avvicinamento di una buona fetta di cittadini verso i movimenti o le personalità che esprimono un sentimento anti-politico.

La crisi annunciata ha prodotto il movimento di Centro e le inquietudini leghiste che si sono spinte sino a preconizzare la possibilità di vedere Tremonti a Palazzo Chigi. Il movimento di centro registra anche una disponibilità di casini a ritornare sui propri passi per dare vita ad un “Governo dell’armistizio”, significando così la preoccupazione che un evntuale ritorno alle urne anticipate suonerebbe come un 8 Settembre per il ceto politico italiano con il celeberrimo “tutti a casa”.

La congiura politica contro Berlusconi che si è spinta persino ad invocare un “Union sacrée” per abbattere il tiranno per ora ha partorito solo l’eventualità che in caso di elezioni anticipate il bipolarismo all’Italiana farebbe spazio ad un terzo polo e che le probabilità di “impasse” politico a causa di un possibile no contest elettorale al Senato sarebbe altissimo. Staremo a vedere.

Le destre sono protagoniste in questo momento in europa della gestione delle crisi finanziarie, incapaci di attribuire al mercato ed alla finanza le ragioni sostanziali dello shock economico esse continuano ad illudersi che solo il sostegno all’industria ed al sistema creditizio possano essere la mano santa per garantire crescita e ripresa, voltando le spalle a sostegni a redditi e famiglie per garantire una stabilizzazione dei consumi e per generare maggiore equità e giustizia sociale in un Continente in cui sembra essere scomparsa questa elementare esigenza.

L’Italia non si è sottratta a questa dottrina scellerata, non si sono messe le mani nelle tasche degli italiani , almeno a quelli più ricchi, e si è depressa la nostra capacità di investimento negli assets più importanti per la nostra capacità di ripresa : il sapere , la ricerca scientifica , la cultura in generale.

Al fine di non scontentare nessuno hanno scontentato tutti, con particolare attenzione al Mezzogiorno dove si sta annidando il rischio più enorme per la disgregazione del paese a causa della massiccia presenza di criminalità e di giovani disoccupati.

Se il mondo del progresso ed il mondo del lavoro fossero uniti , a cominciare dai partiti storici e dai Sindacati, se si esercitasse una coerente ed efficace capacità di guida riformista della Sinistra in Italia , promuovendo una suggestiva azione di garanzia nei confronti di larghe fette dell’elettorato che non tollera i miasmi di una politica che fa del pregiudizio e della demonizzazione dell’avversario la cifra della propria iniziativa politica oggi probabilmente saremmo destinati a raccogliere il testimone politico della fine del ciclo del populismo all’italiana.

I Ritardi e le carenze significative e strutturali del Partito Democratico vieppiù insidiato dall’avanzata della disubbidienza e dell’allergia del suo elettorato alle indicazioni dei candidati alle Primarie e da una volontà rigeneratrice e di cambiamento generazionale a cui viene attribuita una capacità palingenetica e salvifica, unita alla divisione dei gruppi dirigenti ed alla indeterminatezza sul sistema delle alleanze che si intendono contrarre nel prossimo venturo sfiancano l’area del centrosinistra che non è ancora pronto all’appuntamento elettorale , impreparazione ampiamente dichiarata dalla volontà di dare vita ad un Governo parlamentare fra le forze anti-berlusconiane.

I Socialisti hanno il compito di mantenere fermo ( non immobile) il proprio baricentro, sviluppando una iniziativa di sostegno all’azione generale del riformismo italiano, riguadagnando il terreno dell’iniziativa a partire dalla presenza diffusa sul territorio italiano che portano il segno distintivo del socialismo riformista.

Fare la politica Socialista e preparare il nuovo Centro-sinistra immaginandolo e pretendendolo a guida ed orientamento riformista e progressista.

E’ un compito che dobbiamo poter assolvere sapendo che c’è ancora un pezzo di strada da percorrere , ma la crisi italiana ci dice che c’è bisogno di noi socialisti.

Franco Bartolomei - Costruiamo con Vendola una forza Democratica e Socialista

Costruiamo con Vendola...
Una forza Democratica e Socialista

di Franco Bartolomei*

Avanti N.39 del 28 novembre 2010 - Il centro sinistra continua a manifestare una estrema difficoltà a ricostruire attorno a se una maggioranza di consensi elettorali, nonostante la crisi dello schieramento di centro-destra sia giunta ad un punto di non ritorno, ed il Governo manifesti la propria incapacità ad impostare una qualsiasi politica industriale in grado di restituire al nostro sistema produttivo una nuova capacità di crescita, ed a riorganizzare la spesa pubblica per reperire le risorse necessarie ad una linea organica di interventi di protezione sociale e di sostegno della domanda interna.
Abbiamo più volte individuato le cause di questa difficoltà del centro-sinistra in una sua più generale crisi di identità e di credibilità, maturata per responsabilità principale del PD nel corso degli ultimi anni, che ne ha compromesso la capacità di costruire un proprio progetto alternativo per il Governo del paese, soprattutto nel momento in cui la recessione economica in atto segna l’esaurimento di un modello di sviluppo, economico e finanziario, costruito sul trasferimento di reddito verso le classi alte della società, e sullo smantellamento progressivo delle garanzie del lavoro dipendente.
Il logoramento del tentativo del PD di concepire il Nuovo Ulivo essenzialmente come una preliminare riaggregazione attorno a se del centro sinistra, finalizzata ad un successivo rapporto politico di stretta alleanza con il nuovo centro nascente, sta progressivamente mostrando come la propria debolezza politica non può essere risolta eludendo il nodo centrale della necessità di un recupero complessivo della autonoma identità riformatrice del centro sinistra, come premessa principale della sua capacità di aggregazione prima nell’elettorato e successivamente nel sistema politico.
La motivazione dei consensi alla candidatura di Vendola risiede tutta in questa contraddizione irrisolta del Partito Democratico, ed il suo successo sta trasformando il progetto iniziale del Nuovo Ulivo in un luogo politico in cui la dialettica tra il PD e Vendola diviene il centro dello sviluppo dello scenario politico del centro-sinistra.
Al confronto con questo nuovo dato dei rapporti a sinistra la stessa segreteria Bersani, manifestando in questo una certa intelligenza di fondo, sembra ormai non volersi più sottrarre.
Vendola, da parte sua, sembra volersi muovere seguendo impostazioni politiche e culturali omogenee con il resto dello schieramento europeo della sinistra Socialista e Socialdemocratica di Governo, dando credibilità alla propria candidatura, pur continuando ancora a manifestare una certa genericità nelle articolazioni programmatiche che dovrebbero accompagnare la propria proposta di premiership del centro-sinistra.
Pertanto un rapporto politico esclusivamente privilegiato con il PD, che rifiuti la partecipazione a questo processo di ristrutturazione della sinistra logicamente insito nel confronto politico innescato dalla candidatura di Vendola, rischierebbe quindi di portare i socialisti verso una deriva politica estremamente rischiosa, in quanto emerge in modo sempre più evidente la incapacità dei “Democratici” ad esercitare una direzione politica vincente per l’intero centro-sinistra.
Allo stesso modo, accordi residuali con forze marginali, come i verdi sopravvissuti, o i radicali, ormai acquisiti ad un rapporto stretto con il PD, peraltro in un sistema orientato ad una semplificazione delle rappresentanze politiche, non costituisce una soluzione a cui ancorare la nostra prospettiva della costruzione di una nuova unitaria grande forza Socialista e Democratica, che sostituisca il Partito Democratico nella direzione della sinistra, o ne trasformi i caratteri in modo da risolverne le contraddizioni e le lacune, come premessa indispensabile per la ricostruzione di una sinistra in grado di guidare automamente il paese.
Appare quindi evidente che i Socialisti debbano giocare tutte le proprie carte politiche all’interno di questo nuovo rapporto politico nascente a sinistra, scatenato dalle contraddizioni aperte all’interno del PD dalla capacità di impatto della candidatura di Vendola a Premier del centro-sinistra, assumendo il ruolo di garanti della evoluzione di questo processo verso la realizzazione del nostro obiettivo di fondo della costruzione di una grande forza politica inclusa nello schieramento del Socialismo Europeo, ponendo evidentemente quale vera condizione del nostro appoggio alla candidatura di Vendola il suo impegno a perseguire senza alcuna esitazione questa direzione di marcia.
In questo scenario, necessariamente triangolare tra noi Socialisti, la candidatura di Vendola ed il Partito Democratico, il Partito Socialista assumerebbe grande ruolo politico trovandosi nelle condizioni di poter spendere totalmente la propria cultura politica, e la propria capacità di elaborazione programmatica, per definire i contorni culturali e politici di questo possibile processo di riaggregazione unitaria a sinistra, colmando le lacune e risolvendo le contraddizioni che inevitabilmente gruppi dirigenti non provenienti da una storia Socialista trasferiscono in un progetto di ristrutturazione profonda della sinistra italiana finalizzato ad approdare senza riserve sulla sponda del Socialismo Europeo.
Per questi motivi ritengo che il Partito Socialista Italiano debba valutare seriamente l’ipotesi di sostenere la candidatura di Vendola a premier del centro-sinistra, lavorando per trasformare il rapporto tra il PSI, SEL ed il PD, oggi limitato alla sola comune partecipazione all’alleanza del Nuovo Ulivo, in una nuova grande forza politica unitaria, Socialista e Democratica, in grado di ricostruire l’identità riformatrice della sinistra italiana, e di guidare politicamente l’alleanza di centro-sinistra.

Segreteria Nazionale PSI*


*Cordiale colloquio tra Nencini e Pannella-SI RAFFORZA IL RAPPORTO TRA SOCIALISTI, RADICALI E AMBIENTALISTI*
















Si intesificano e si rafforzano i rapporti tra socialisti, radicali e verdi. E' quanto è emerso al termine dell'incontro, che ha avuto luogo questa mattina negli uffici della Direzione del Psi a cui hanno partecipato Riccardo Nencini e Marco Di Lello per il Psi, il segretario nazionale di Radicali italiani Mario Staderini e il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, nel quale sono stati definiti i temi che caratterizzaranno i futuri impegni comuni delle tre forze politiche:sobrietà e trasparenza della politica e tutela dell'ambiente.

Per i prossimi giorni sono già in agenda ulteriori incontri d'approfondimento per la definizione di modalità e strategie da adottare.

Nel pomeriggio Nencini ha avuto un cordiale colloquio nella sede radicale di via di Torre Argentina con Marco Pannella con cui sono state sottolineate le ampie convergenze tra socialisti e radicali già emerse con evidenza al recente congresso radicale di Chianciano.

“E’ il primo di una serie di incontri – ha detto Riccardo Nencini al termine – che proseguirà con l’intenzione di coinvolgere tutto il mondo laico.

*Conferenza nazionale 2010 degli Amministratori Socialisti*


Conferenza nazionale 2010

Programma provvisorio

Sabato 4 dicembre

Ore 10.30: Saluto delle autorità locali e degli esponenti delle associazioni delle autonomie locali.

Relazione di Gerardo Labellarte

Responsabile nazionale EE.LL. del Psi

Ore 11.30: I Sindaci tra crescita dei bisogni e riduzione delle risorse

Introducono:

Angelo Zubbani, Sindaco di Carrara

, Sindaco di Codigoro


Ore 15.00 Il federalismo: da grande opportunità a grande imbroglio?

Introducono:

Giovanni Crema, Presidenza Lega delle Autonomie

Enzo Maraio, Assessore Comune di Salerno


Ore 17.00 Ambiente, cultura, servizi: nuove idee, nuovi volti

Introducono:

Silvano Rometti, Assessore Ambiente Regione Umbria

Rita Moriconi, Consigliere Regionale Emilia Romagna

Ore 18.45 Province si, province no?

Introduce:

Oreste Pastorelli, Vicepresidente Prov. Rieti


Conclude le sessioni di lavoro:

Marco Di Lello, Coordinatore della segreteria nazionale del Psi

Ore 19.00 Insediamento Consulta degli amministratori

Elezione Presidente e ufficio Presidenza.

Conclusione dei lavori della giornata:

Presidente Consulta

Nel corso della giornata interverranno:

Monica Ricci Assessore Comune di Sant' Arcangelo di Romagna (Rn)

Daniela Mignogna Consigliere Comunale di Pianoro (Bo)

Loretta Villa Assessore Comune di Riccione (Rn)

Roberto Perrotta Sindaco di Paola (Cs)

Ivan Puddu Consigliere Provinciale Ogliastra

Domenico D’Alessio Sindaco di Aprilia (Lt)

Domenico Tanzarella Sindaco di Ostuni (Br)

Giorgio Bonfanti Assessore Comune di Sorisole (Bg)

Luciano Bacchetta Sindaco di Città di Castello (Pg)

Carmelo Di Quattro Assessore Comunale Vittoria (Rg)

Marco Fanfani Assessore Comune L’Aquila

Antonio Annale Sindaco di Lavello (Pz)

Luciano Piluso Sindaco di Schiavi d'Abruzzo (Ch)

Salvatore Miroddi Consigliere Provinciale Enna

Antonio Gitto Assessore Provinciale Ancona

Luciano Romanzi Consigliere Regionale Lazio

Fortunato Parisi Presidente Consiglio Comunale di Caltagirone (Ct)

Gennaro Mucciolo Consigliere Regionale Campania

Orlando Orsini Vicesindaco di Introdacqua (Aq)

Nilo Arcudi Vice Sindaco di Perugia

Elisabetta Cianfanelli Assessore comunale Firenze

Maurizio Viaggi Consigliere Comunale La Spezia

Luciano Marinucci Consigliere Comunale Sulmona (Aq)

Moreno Pieroni Consigliere reg. Marche

Piero Lo Nigro Consigliere com. Gela (Cl)

Angela Siragusa Consigliera com Pantelleria (Tp)


Domenica 5 dicembre

Ore 9.30 Riunione politico-organizzativa con i segretari regionali e delle federazioni del Psi

Ore 10.30 Apertura lavori

Ore 11.00 Tavola rotonda con la partecipazione di

Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi.

Sono stati invitati i principali dirigenti dei partiti di opposizione, hanno al momento confermato la loro presenza Angelo Bonelli e Marco Staderini.


Info e prenotazioni alberghiere

La convenzione alberghiera prevede il pernottamento in di camera doppia uso singola + prima colazione in hotel quattro stelle al costo di € 63.00.

Per prenotazioni rivolgersi a Micaela Dionigi c/o segreteria del Centro Congressi SGR Tel 0541-303192 o scrivere a congressi@sgrservizi.com

mercoledì 24 novembre 2010

*Comunicazione di Riccardo Nencini*


From: Segreteria Nazionale Partito Socialista <segreteria@partitosocialista.it>

Date: Wed, 24 Nov 2010 12:44:49 +0100

Subject: Comunicazione di Riccardo Nencini


Ai segretari regionali
Ai segretari provinciali


Loro sedi

Care compagne, cari compagni,

Domenica 5 dicembre, dalle ore 9.30 alle ore 10.30, a Rimini,
nell'ambito della Conferenza degli Amministratori Socialisti, è
convocata un riunione politico - organizzativa con tutti i segretari
regionali e provinciali del Psi.

La presenza a tale riunione, che invito a garantire, deve essere
accompagnata da una breve relazione scritta sulla situazione
politico-organizzativa di ciascuna federazione.

Per info e prenotazioni alberghiere www.partitosocialista.it

Fraternamente.

On. Riccardo Nencini
(Segretario Nazionale PSI)

domenica 21 novembre 2010

Augurissimi ! Buon Compleanno Ivo !

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtNVD5dJytVHoFbgQZ5edrrm2MYN1iTdhIAwnXWNkL61x5Eqp8orPCfIJkM62M8cud_faEt7gqUTe82k000_3NzYh9BlzsfND4SP_MHGTJ89nupkP0_TuCkjzGIcESuJ5YkeR1SuiSiV4/s1600/Compleanno+Ivo-B.JPG
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXza-qvtvColuJvRK_LA3ZQZtTrUwFXwkJIH9_VAhVMuNixMUDK858IYLvTU0dDJx5HMyzj31nBpbKLo1ElgwTuRY4ExVa63KQt2niPTHCbp6spG7qePI8kfIOIZW6CmwxAHmcsB0jfrE/s1600/Compleanno+Ivo.JPG

















La Redazione dello spazio Web, Ric Uno e Webmaster, insieme a tutti i Compagni Socialisti navigatori e alla federazione provinciale del PSI della provincia di macerata, ricordano oggi Domenica 21 Novembre il Compleanno del Compagno Socialista Combattente "Ivo Costamagna"


Auguri Speciali e Buon Compleanno
Compagno Costamagna !!!

sabato 20 novembre 2010

La lunga odissea di Ivo Costamagna ! (Ripubblichiamo in coincidenza con il 50° compleanno di Ivo unitamente agli Auguri più sinceri di tutti noi)

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 "Socialista per sua stessa ammissione"
della redazione, lunedi' 2 Agosto 2010
http://www.giustiziagiusta.info

Ivo Costamagna è nato a Civitanova Marche (MC) il 21-11-1960 dove attualmente risiede. Proviene da una famiglia di modeste condizioni economiche in cui, però, l'impegno sociale e politico era la prima delle priorità.

Il nonno, Luigi Costamagna, è stato il primo Sindaco Socialista di Civitanova Marche dal 1919 al 1922, cacciato e, subito dopo, ucciso dai fascisti. Lo zio materno, Pietro Ginevri, è stato, per anni, Presidente dell'Ente Comunale Assistenza e si debbono a lui sia la trasformazione, da Infermeria ad Ospedale Generale di Zona, del nosocomio di Civitanova e sia la costruzione della nuova struttura. Scomparso a soli 36 anni, anche a causa dello stress procuratogli dal suo impegno politico ed amministrativo, gli è stato recentemente intitolato il Viale di accesso all'Ospedale stesso.

Solo due esempi di un lungo elenco di militanti e dirigenti politici ed amministrativi della sua famiglia.

Fu anche, e soprattutto, per la stima verso chi lo aveva preceduto che Ivo Costamagna, a soli 22 anni, il 21 Luglio 1983 venne eletto Sindaco di Civitanova Marche. Era il Sindaco più giovane d'Italia, almeno per Comuni con più di 40.000 abitanti come Civitanova. Rieletto Sindaco nel 1988 con una sorta di plebiscito di preferenze personali (più di 5000 voti), il 6 Maggio 1990 venne eletto, con un numero di preferenze mai ottenute da un candidato del PSI (9668 voti), prima Consigliere e, subito dopo Assessore Regionale con deleghe al Bilancio ed alla Cultura.
Insomma: giovane, rampante, socialista e, "persino", politicamente craxiano ed amico personale di Bobo Craxi, Costamagna era a 31 anni, quando iniziò il Golpe Giudiziario di Mani Pulite, il leader indiscusso del PSI della Provincia di Macerata.

Un bersaglio "grosso" da colpire ed abbattere.
Non venne mai arrestato ma... sepolto sotto una grandinata, tra il 1992 ed il 1995, di ben 13 avvisi di garanzia. Il circuito mediatico giudiziario attivato 13 volte per dare, con grande evidenza e clamore, la notizia delle imputazioni di Costamagna che equivalevano ad una preventiva condanna di piazza ed, invece, sempre silenzioso per (NON) informare sulle 13, seppur tardive, assoluzioni.
Quello sottoelencato è il "quadro riassuntivo" delle vicende giudiziarie di Costamagna che vanno dal 5 Novembre 1992 al 28 Ottobre 2006.
Può sembrare un arido "schema", conclusosi con la TOTALE ASSOLUZIONE DI IVO COSTAMAGNA DA OGNI ACCUSA ED, IN PARTICOLARE, DALL'ULTIMA, QUELLA PIU' INCREDIBILE MA, ALLO STESSO TEMPO, ESEMPLIFICATIVA DI MOLTE COSE SU CUI RIFLETTERE.
Dietro quell'arido "schema" di capi d'accusa ed assoluzioni ci sono una famiglia distrutta con la separazione dalla moglie, la morte del padre di Costamagna, militante socialista da sempre, mai ammalato ma entrato in dialisi dopo il secondo Avviso di Garanzia al figlio, la (s)vendita dell'unico patrimonio di famiglia, una casa nella Piazza centrale di Civitanova,di grande valore affettivo, venduta per pagare le spese legali necessarie per potersi difendere oltre ad una sorta di vera e propria "sospensione", di fatto, dei diritti civili, politici e lavorativi di Costamagna.

QUESTA LA "CRONOLOGIA" DEI CAPI DI ACCUSA E DEL RELATIVO ESITO DEGLI STESSI:


-- 1) AVVISO DI GARANZIA: 1992 - IMPUTAZIONE: Abuso in Atti d'Ufficio - PM: Fanucci (Macerata) - DiIFENSORE: Avv.Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza Giudice Udienza Preliminare - MOTIVAZIONE: Per non aver commesso il fatto -
-- 2) AVVISO DI GARANZIA: 1992 - IMPUTAZIONE: Abuso in Atti d'Ufficio - PM: Fanucci (Macerata) - DIFENSORE: Avv.Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Il fatto non sussiste -
-- 3) AVVISO DI GARANZIA: 1993 - IMPUTAZIONE: Concussione - PM: Luzi (Ancona) - DIFENSORE: Avv. Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Per non aver commesso il fatto -
-- 4) AVVISO DI GARANZIA: 1993 - IMPUTAZIONE: Abuso in Atti d'Ufficio - PM: Luzi (Ancona) DIFENSORE: Avv. Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Il fatto non sussiste
-- 5) AVVISO DI GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Corruzione - PM: Luzi (Ancona) - DIFENSORE: Avv.Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Il fatto non sussiste -
-- 6) AVVISO DI GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Disastro Colposo - PM: Luzi (Ancona) - DIFENSORE: Avv. Ranci - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Per non aver commesso il fatto -
-- 7) AVVISO DI GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Diffamazione - PM: Luzi (Ancona) - DIFENSORE: Avv.Dean - ESITO: Assoluzione con Sentenza Pretore - MOTIVAZIONE: Remissione della Querela -
-- 8) AVVISO DI GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Abuso in Atti d'Ufficio e Falso in Atto Pubblico - PM: Fanucci (Macerata) - DIFENSORE: Avv.Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Il fatto non sussiste -
-- 9) AVVISO DI GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Abuso in Atti d'Ufficio e Falso in Atto Pubblico - PM: Fanucci (Macerata) - DIFENSORE: Avv.Bianchini - ESITO: Proscioglimento con Sentenza GUP - MOTIVAZIONE: Il fatto non sussiste -
____
-- 10) AVVISO GARANZIA: 1993 - IMPUTAZIONE: Reato Contabile (Corte dei Conti) - PM: Borelli (Ancona) - DIFENSORE: Avv.Ranci - ESITO: Proscioglimento in Istruttoria -
-- 11) AVVISO GARANZIA: 1993 - IMPUTAZIONE: Reato Contabile (Corte dei Conti) - PM: Borelli (Ancona) - DIFENSORE: Avv.Ranci - ESITO: Proscioglimento in Istruttoria -
-- 12) AVVISO GARANZIA: 1994 - IMPUTAZIONE: Reato Contabile (Corte dei Conti) - PM: Borelli (Ancona) - DIFENSORE: Avv.Ranci - ESITO: Proscioglimento in Istruttoria -
____
-- 13) AVVISO DI GARANZIA: 1992 - IMPUTAZIONE: CONCORSO IN TENTATA CONCUSSIONE - PM: FANULI (MACERATA) - DIFENSORI: Avv.Bianchini ed Avv.Madia (I Grado - Macerata); Avv. Bianchini ed Avv.Scaloni (Appello - Ancona); Avv.Valori ed Avv.Gianzi (Studio Vassalli - Cassazione - Roma); Avv.Valori ed Avv.Gianzi (Processo di Rinvio in Appello - Tribunale di Perugia) -
ESITO: CONDANNA, IN I GRADO, AD UN ANNO DI RECLUSIONE (PENA SOSPESA) ED AL PAGAMENTO DI UNA PROVVISIONALE IMMEDIATA DI 40 MILIONI, PER DANNI MORALI E MATERIALI, ALLA PARTE CIVILE RAPPRESENTATA DALL'ING. ANTONIO VITALE, CON SENTENZA DEL 26/1/1996, CONDANNA CONFERMATA IN APPELLO CON SENTENZA DEL 7/2/1998, PRESENTATO RICORSO PER CASSAZIONE IN DATA 2/4/1998, RICORSO ACCOLTO E SENTENZA ANNULLATA CON RINVIO ALLA CORTE DI APPELLO DI PERUGIA CON SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE (VI SEZIONE) DEL 6/11/1998, ASSOLUZIONE CON SENTENZA DELLA CORTE D'APPELLO DI PERUGIA DEL 28/10/2005, PASSATA DEFINITIVAMENTE IN GIUDICATO IL 14 FEBBRAIO 2006, AVENTE COME MOTIVAZIONE:

---- *IL FATTO NON SUSSISTE* ----

Questa ultima vicenda giudiziaria presenta alcune "perle" su cui non ci si può non riflettere. Il progettista, Ing. Antonio Vitale di Ancona, incaricato di redigere il Progetto per la realizzione del Porto Turistico di Civitanova,presenta, il 28 Maggio 1992, il primo elaborato accompagnandolo sia con una parcella scandalosa in cui si richiedevano oltre 500 milioni di lire per quello che era, in tutta evidenza, un semplice progetto di larga massima e sia con una lettera vaga nei riferimenti ma chiaramente ricattatoria nei confronti della Pubblica Amministrazione. Tale lettera era indirizzata al Sindaco, Augusto Frinconi, ad Ivo Costamagna quale Assessore al Bilancio ed alle Finanze della Regione Marche, Ente che avrebbe cofinanziato l'opera insieme con il Comune, e, per conoscenza, ad altri componenti della Giunta Comunale di Civitanova Marche. Il Vitale era un personaggio che tutti, in Regione, conoscevano come avvezzo, da decenni, ad una totale "ossequiosità" verso il potere politico ed in particolare verso la "sinistra democristiana" che lo aveva, infatti, "proposto" per numerosi incarichi in varie realtà delle Marche, tra cui, appunto, Civitanova, ed a cui doveva le sue fortune professionali. Appena cambia il "clima", con il golpe giudiziario di Mani Pulite, l'Ing. Vitale cerca di ricliclarsi in un valente professionista, espressione della... "Società Civile". Costamagna e Frinconi inviano loro, per tentato ricatto alla Pubblica Amministrazione, la lettera di Vitale alla Procura di Macerata ed avviano anche una causa civile per far valutare, attraverso un arbitrato, il valore effettivo del progetto presentato e per il quale il Vitale richiedeva 500 milioni. Tale azione, proseguita anche dalle Amministrazioni successive, si concluse definitivamente nel 1999 stabilendo che ciò che spettava al Vitale erano 45 milioni di lire. Il Comune, e quindi i cittadini, aveva risparmiato quasi messo miliardo ! Costamagna e Frinconi ricevono loro, invece, il 5 Novembre 1992, dal Tribunale di Macerata, un Avviso di Garanzia per: CONCORSO IN TENTATA CONCUSSIONE. Costamagna, indignato per la vergognosa inversione dei ruoli chiede il GIUDIZIO IMMEDIATO, con dibattimento pubblico in Aula, sicuro della sua innocenza. Non si rende conto che, in quel momento storico, quella richesta veniva letta, da certi magistrati, come una sorta di "sfida" di un... tracotante socialista, rampante e craxiano. Era come imboccare, contromano, una corsia autostradale. Frinconi, che ha un ruolo politicamente minore, saggiamente sceglie il Rito Abbreviato e, suppur dopo 5 anni di rinvii ed attese, nel Maggio 1996, viene ASSOLTO perchè IL FATTO NON SUSSISTE. Appellata dal PM, la Sentenza viene CONFERMATA IN APPELLO e passa in giudicato nel DICEMBRE 1997. Per Costamagna, invece, il dibattimento di Primo Grado dura 13 mesi, dal Dicembre 1994 al Gennaio 1996, con un'impianto accusatorio che era, in modo evidente, un'unica, gigantesca, falla tutta basata in parte sulla sottile insinuazione della... "predisposizione a delinquere" di un politico ed amministratore socialista ed in parte su alcune, imbarazzate ed artefatte, testimonianze false, costruite ad arte per convalidare, sempre e tutte "de relato", una frase che Costamagna avrebbe pronunciato, confermata e ribadita dal Frinconi, di minaccia di revoca dell'incarico dell'Ing.Vitale, in un incontro a cui era presente, oltre lo stesso Vitale, solo il Sindaco Frinconi, unico titolare, come Amministrazione committente, del potere di una eventuale revoca. Frinconi, chiamato a deporre, smentisce tutto ma viene definito in Sentenza: "NON CREDIBILE IN QUANTO, ESSENDO IMPUTATO DI REATO CONNESSO, NON ERA NEANCHE SOTTOPOSTO AL VINCOLO DEL GIURAMENTO" e, sempre in Sentenza, ne viene affermata, in modo categorico, "L'EVIDENTE CORREITA'", prefigurandone una sorta di incredibile condanna preventiva e parallela. La motivazione della Sentenza di Condanna in Primo Grado di Ivo Costamagna, emessa dal Tribunale di Macerata il 26 Gennaio 1996, Presidente della Corte il giudice PACIARONI e giudice estensore POTETTI, liquida, invece, la dichiarazione spontanea di Costamagna, pronunciata prima che la Corte entrasse in Camera di Consiglio, come (TESTUALE ANCHE GRAFICAMENTE): *...dinanzi alle affermazioni di uno stimato professionista quale l'Ing. Antonio Vitale, le dichiarazioni del Costamagna, navigato politico, non sono credibili in quanto, tra l'altro, lo stesso Costamagna, è: "SOCIALISTA PER SUA STESSA AMMISSIONE"*
Il Sindaco Frinconi viene assolto, con sentenza passata in giudicato nel Dicembre 1997, perchè: *IL FATTO NON SUSSISTE* e, quindi, Costamagna, già nel Processo presso la Corte d'Appello di Ancona, che si svolge il 7 Febbraio 1998, si trova nella incredibile, giuridicamente, condizione di essere... IMPUTATO IN CONCORSO DI REATO CON PERSONA GIA' GIUDICATA INNOCENTE IN QUANTO IL FATTO NON SUSSISTE.
Eppure la II Sezione della Corte di Appello di Ancona (Frinconi era stato giudicato dalla I') non accoglie le richieste della difesa di Costamagna ne per una riapertura, almeno parziale, del dibattimento, magari limitata al solo Frinconi, in considerazione che la sua posizione processuale era completamente mutata, e ne per l'ammissione agli atti della Sentenza di assoluzione del Frinconi, definitivamente passata in giudicato appena 2 giorni prima ! Il Presidente della Corte d'Appello, nel rigettare tali richieste, afferma pubblicamente in Aula che (TESTUALE): "...SI TRATTEREBBE DI UNA INUTILE PERDITA DI TEMPO IN QUANTO E' DA TUTTI, UNANIMEMENTE, RICONOSCIUTA LA COMPETENZA E LA CORRETTEZZA DEL PM E DEI GIUDICI DELLA CORTE DI MACERATA". Su queste "basi", in meno di mezz'ora, la Sentenza di Condanna viene confermata, senza neanche avere... "l'accortezza" di modificare l'imputazione di Costamagna dopo la sentenza Frinconi che, semplicemente, viene... ignorata.

---- *C'E' UN GIUDICE A... PERUGIA* ----

Dopo l'accoglimento del Ricorso di Costamagna da parte della Suprema Corte di Cassazione, avvenuto il 6 Novembre 1998, esattamente 6 anni dopo l'Avviso di Garanzia, con una Sentenza "illuminante" nelle Motivazioni con cui si Annulla la Condanna e si Rinvia alla Corte di Appello di Perugia, debbono trascorrere altri 7 anni di attesa prima che il Processo di Appello si possa tenere il 28 OTTOBRE 2005. Neanche in questa occasione il dibattimento viene riaperto, malgrado fosse uno dei (tanti) motivi dell'Annullamento, da parte della Cassazione, della Sentenza di Ancona. Stavolta, però, è la difesa di Costamagna a rinunciarvi e ad uniformarsi alla RICHESTA DI ASSOLUZIONE, CON LA FORMULA PIU' AMPIA, IL FATTO NON SUSSISTE, CON CUI IL PROCURATORE GENERALE DELLA CORTE DI APPELLO DI PERUGIA AVEVA CONCLUSO LA SUA REQUISITORIA DURATA OLTRE UN'ORA. UN'ORA IN CUI COSTAMAGNA DEVE AVER COMPRESO FINO IN FONDO IL SIGNIFICATO DELLA CELEBRE FRASE: "ESISTE UN GIUDICE A BERLINO". IL PROCURATORE GENERALE, LA PUBBLICA ACCUSA, DEMOLISCE LUI IL CASTELLO ACCUSATORIO, SIA IN FATTO CHE IN DIRITTO, DEI GUIDICI DI MACERATA ED ANCONA.
Particolarmente significativi i passaggi in cui fa aperto rifermento ed afferma: "l'evidente condizionamento, dovuto al clima politico del 1992 -1998, subito dai giudici di I e II Grado"; "ai danni, comunque irreparabili dopo 14 anni, prodotti a Costamagna ed alla sua famiglia da una vicenda giudiziaria che non sarebbe neanche dovuta iniziare ed augurando allo stesso Costamagna, ancora relativamente giovane, di avere dalla vita una seconda opportunità";
"Costamagna è evidente, dai Fatti processuali, che non ha posto in essere alcun tentativo di concussione e che, comunque, in Diritto, mai la concussione, specie il concorso in tentativo, potrebbe configurarsi attraverso il "DOLO D'IMPETO" di una frase dal... "sen fuggita"; "Qualora Costamagna avesse fatto ciò che gli si imputa avrebbe FATTO IL SUO DOVERE, dinanzi al ricatto alla Pubblica Amministrazione, posto in essere dall'Ing. Vitale";
"che non accada mai più, in nessun Tribunale della Repubblica, che per cercare di motivare una Sentenza di Condanna si arrivi a scrivere, addirittura evidenziandolo, graficamente, in grassetto:


---- *SOCIALISTA PER SUA STESSA AMMISSIONE* ----

Pubblica Accusa, prima, e Difesa, poi, (la "Parte Civile" non si è presentata) chiedono entrambe la PIENA ASSOLUZIONE DI COSTAMAGNA CON LA FORMULA PIU' AMPIA:

---- *IL FATTO NON SUSSISTE* ----

LA CORTE, DOPO APPENA 13 MINUTI DI CAMERA DI CONSIGLIO, ACCOGLIE IN TOTO TALE RICHIESTA. LA SENTENZA DI ASSOLUZIONE NON VIENE APPELLATA DA ALCUNO E PASSA IN GIUDICATO IL 14 FEBBRAIO 2006.

- Sono passati 14 anni,

- (in) giustizia è fatta,
- l'Italia ed il Mondo sono completamente cambiati,
- il padre di Ivo, Mario Costamagna, è morto,
- il figlio di Ivo, Mario Costamagna, ha da poco compiuto 14 anni;

- IVO COSTAMAGNA E', INVECE, RIMASTO E LO RIMARRA' PER TUTTA LA VITA:

SOCIALISTA PER SUA STESSA AMMISSIONE !

www.giustiziagiusta.info