lunedì 28 febbraio 2011

*INIZIATIVE SOCIALISTE: FIAT, SULMONA COME MIRAFIORI? DI LELLO (PSI), TREU (PD), CAMPO (UIL), SPINOSA (CONFINDUSTRIA)*


"Dopo le vicende "Mirafiori", che hanno fatto l'eco a quanto successo qualche mese prima a Pomigliano, il P.S.I. non ignora che in Abruzzo (Sulmona ed Atessa) vi sono ben due importanti insediamenti FIAT nei quali si potrebbe ripetere quanto accaduto a Torino. Con la differenza che, mentre a Torino lo stabilimento FIAT è una componente della economia locale, in Abruzzo i due stabilimenti sono l'ECONOMIA sia nella Val di Sangro che nella Valle Peligna, le sorti, in positivo o in negativo, dei due insediamenti industriali potrebbero segnare il rilancio o la morte delle economie dei due comprensori." Con queste parole del Segretario Regionale del PSI ABRUZZO Massimo Carugno si è aperto, presso il Cinema Pacifico a Sulmona, in una sala gremita di gente e con numerose persone in piedi, il Convegno Nazionale incentrato sul tema:"Sulmona come Mirafiori? Dinamiche del contratto di lavoro nelle relazioni industriali del XXI secolo".

I relatori sono stati il
Coordinatore della Segreteria Nazionale del PSI, che ha la paternità
dell'evento, Marco Di Lello, il Sen.Tiziano Treu, docente di diritto del
lavoro presso la Univ.Cattolica di Milano; Roberto Campo, Segretario
Regionale per l'Abruzzo della UIL; Fabio Spinosa Pingue, Pres. Prov.le
per l'Aquila di Confindustria, ha moderato il dibattito Carlo Correr,
già direttore dell'Avanti !

"Sia a Pomigliano che a Mirafiori" ha detto
Marco Di Lello "avrei votato si ma il testo degli accordi non mi piace.
Una brutta vittoria è meglio di una bella sconfitta ma ma la spaccatura
nel mondo del lavoro non è una bella cosa; bisogna lavorare per
ritrovare accordo e ricostruire la unità del fronte sindacale per
l'interesse dei lavoratori e del paese"

Per Roberto Campo, parlando dei
rapporti tra le forze sindacali, per la Fiom "non puo' essere un caso
che se su quattro contratti metalmeccanici , tre non vengono firmati,
non può essere un caso che quando si tratta di grandi accordi che sono
sotto i riflettori dell'opinione pubblica, prevale un atteggiamento di
antagonismo politico sociale, mentre quando non ci sono i riflettori si
fa un sindacalismo più pragmatico."

Per Treu l'Italia ha tanti problemi
"il primo che cresciamo poco e siamo poco competitivi" il caso Fiat è un
caso importante ma non è l'unico; rappresenta le difficoltà italiane,
anche la Fiat prima di Mirafiori ha perso di competitività, potremo
vedere come modello i paesi vicini che hanno tradizioni più solide sia
di unità sindacale che di riformismo come la Germania. "Ho girato
l'Italia ed ho visto decine e decine di fabbriche metalmeccaniche e non
che hanno dovuto affrontare gli stessi problemi di competitività, molte
hanno già fatto da tempo accordi con turni pause ecc, hanno dovuto
combattere l'assenteismo e magari in molti di queste la Fiom ha firmato
gli accordi."

Per Spinosa il mondo del lavoro deve prendere coscienza
che ormai, con una economia globalizzata, anche i lavoratori devono in
qualche modo contribuire, facendo anche dei sacrifici, per consentire la
competitività delle imprese.

Una cosa ha messo tutti d'accordo: la
totale assenza del Governo, nel ruolo di mediatore e garante del
rispetto degli impegni, specie della impresa, sia nella vicenda
Pomigliano che in quella Mirafiori.

LE FOTO
DELL'EVENTO:
https://picasaweb.google.com/noisocialisti/SulmonaConvegnoMirafioriDiLelloTreu?authkey=Gv1sRgCI2krp_QrvPefQ&feat=directlink
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Links:
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domenica 27 febbraio 2011

Se Bertinotti e Vendola diventassero socialisti europe

Se Bertinotti e Vendola diventassero Socialisti Europei
di Mauro Del Bue

Non è senza soddisfazione che si deve commentare, da parte di un socialista italiano ed europeo, l’affermazione di Bertinotti a Livorno. Secondo l’ex presidente della Camera sono fallite sia l’alternativa di sinistra stile 2008, sia il progetto del Partito democratico. E dunque non resterebbe che accostarsi al socialismo europeo. Noi siamo sempre stati parte della famiglia socialista europoa ma, è inutile negarlo, siamo anche stati da sempre socialisti italiani, cioè quella specie particolare di socialisti europei che ha saputo coniugare, con Craxi e poi, su scala europea, con Blair, il riformismo con il liberalismo. Dunque ancora piuttosto lontani da quell’idea di socialismo di Bertinotti, che dal Psi non a caso proviene, ma che poi lo lasciò in nome di un massimalismo sconfitto dalla storia. Conosco personalmente Bertinotti ed ho anche collaborato per due anni con lui nell’ufficio di presidenza della Camera e conosco anche la propensione dell’ ex presidente al dialogo, la sua forte curiosità intellettuale, il suo atteggiamento sempre disponibile e mai settario. Scherzando gli dissi una volta “Ma tu in realtà sei un liberale di sinistra”. Il che contrastava certo con la sua identità politica. Un comportamento e un’identità che mi apparivano inconciliabili. Non mi stupirei dunque che Bertinotti arrivasse anche a sposare il socialismo liberale, dopo aver sposato prima il socialismo massimalista, poi il comunismo più o meno libertario, l’Unione de la gauche e adesso il socialismo europeo. E lo dico senza dietrologie. E non mi stupirei neppure che questa ammissione di Bertinotti, come è stato già scritto, preludesse ad analoga e anche più diretta e significativa adesione al socialismo europeo da parte di Vendola e del suo partito. Non so cosa farebbero a quel punto coloro che finora l’hanno osteggiata, nonostante noi del Psi avessimo sempre condizionato, ma invano, quella scelta alla nostra adesione al progetto politico di Sel. Certo rimarrebbero profonde divisioni in politica interna. Penso alla politica economica e industriale, al tema di Mirafiori. Penso a molti giudizi sulla magistratura italiana, penso ad alcuni affondi in tema di politica estera (ad esempio l’Afghanistan). Non si cancellerebbero le diverse impostazioni semplicemente con l’adesione a una cornice europea. Ma sarebbe anche assurdo considerare queste adesioni ininfluenti sulle nostre scelte. In fondo la nostra pervicace resistenza, la nostra insistenza, nonostante le condizioni così sfavorevoli, sul panorama politico italiano, dipendono soprattutto dall’adesione a una identità che nessuno in Italia finora rappresenta. Se anche altri la vogliono sposare non possiamo certo continuare a fare la vita da singoli, come se nulla fosse.....

sabato 26 febbraio 2011

CI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE, IL COMPAGNO "ANTONIO LANDOLFI"



E mancato oggi un Grande Socialista, un Grande Intellettuale, un Compagno. Con lui si e' discusso, ragionato, soprattutto negli ultimi anni, di come ricostruire una forza Socialista, Laica e Libertaria, come avrebbe detto Antonio. Landolfi e' stato capace di trasmettere le idee del Socialismo, anche fino all'ultimo, girando l'Italia nei tanti incontri e convegni promossi dai compagni di tutte le razze. Quasi mai dicendo di no. Raccomandiamo a tanti giovani un suo libro, scritto qualche anno fa. Un libro coraggioso....."Global si, global no". Antonio ci rimarra' nel cuore. Ricorderemo le sue battaglie di liberta', combattute dentro e fuori dal parlamento. Purtroppo non lo troveremo piu' a mangiare alla tipica trattoria vicino a fontana di Trevi. Ci mancheranno la sua passione, la sua coerenza e il suo essere Socialista Libertario tutto d'un pezzo. Antonio e' stato il piu' appassionato interprete della politica e delle idee di Giacomo Mancini.

I Socialisti Marchigiani ricordano il Compagno "Antonio Landolfi" con grande affetto !!!


*PARENTOPOLI: SIAMO AL... "DELIRIO DI ONNIPOTENZA" DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI DI CIVITANOVA MARCHE*


"Excusatio non petita, accusatio manifesta" questa è la prima considerazione che viene in mente leggendo le argomentazioni degli amministratori comunali interessati alla Parentopoli Civitanovese. Ho tolto la parola "presunta" perchè è proprio dalle loro affermazioni che viene la risposta affermativa alla prima domanda che i cittadini si ponevano e che io ho riproposto: è vero che PARENTI DI PRIMO GRADO di Consiglieri ed Assessori sono stati assunti in Comune? ADESSO GLI INTERESSATI STESSI (TROIANI, CARUSONE, MARZETTI) CE LO CONFERMANO COME SE FOSSE UNA COSA... NORMALISSIMA e si trincerano dietro una "REGOLARITA' FORMALE" che, sino a prova del contrario, nessuno ha messo in discussione. Motivano persino in questo modo delle querele che hanno molto di intimidatorio verso chi chiede TRASPARENZA e che dimostrano solo la loro patologica convinzione di considerarsi al di sopra di ogni controllo democratico.

*Siamo al "DELIRIO DI ONNIPOTENZA", ALL'OVERDOSE DA POTERE, dopo un "Ventennio" ininterrotto di Governo*.

Si tratta esattamente di quel "sistema degradato di potere" che i Socialisti hanno da tempo denunciato e su cui valutiamo come un primo ma positivo ed importante atto la Mozione, presenta dal PD in Consiglio Comunale, per chiedere l'istituzione dell'Anagrafe Patrimoniale Pubblica degli Eletti e dei Nominati.

A NESSUNO DEGLI AMMINISTRATORI INTERESSATI, TANTOMENO AL SINDACO ED ALLA GIUNTA, VIENE IN MENTE CHE ESISTE UN ALTRO CRITERIO, QUELLO SU CUI IO HO INSISTITO DI PIU': "L'OPPORTUNITA'", POLITICA ED AMMINISTRATIVA, DI TALI ASSUNZIONI ! E' lo stesso criterio di opportunità in base al quale l'attuale Ministro dell'Università Gelmini, senza per questo denunciare nessuno per irregolarità formali ma prendendo atto delle evidenti "parentopoli" verificatesi in molti Atenei, ha proposto, ed il Parlamento trasformato in Legge dello Stato, la norma secondo la quale *persone legate sino al IV (QUARTO) GRADO di parentela* con Professori che già lavorano presso un'Università non possono neanche partecipare ai concorsi e, quindi, essere assunte presso lo stesso Ateneo.

All'altra richesta che abbiamo posto nella Conferenza Stampa del 23 Dicembre 2010 e cioè quella di far conoscere le "modalità" di tali assunzioni, a parte fumosi discorsi su "mobilità" interne, sembrava voler dare una risposta l'ex Presidente dell'Atac Baioni, commissariato dalla Giunta Comunale per l'attuale "voragine debitoria" dell'Ente. Anche lui, però, finisce soltanto per parlare di questioni che nessuno gli ha posto (stimabilità dei Commissari, concorso dei letturisti, ecc.) e che contraddicono... solo se stesso ! Baioni è lo stesso che ha, infatti, affermato, più o meno testualmente, in aperta polemica con l'Ammistrazione Comunale, che l'Atac veniva utilizzata come serbatoio elettorale dalle varie Giunte di Centro-Destra che si sono succedute. Adesso, invece di... "urlare alla luna" ci spieghi come ciò concretamente avveniva.

Se non ci fosse di mezzo il futuro di Civitanova Marche sarebbe una situazione da... GABIBBO-STRISCIA LA NOTIZIA (vedremo in futuro, chissà...) altro che Procura della Repubblica!

Il PSI proseguirà nella sua battaglia per la "trasparenza amministrativa" e nella richiesta di una apposita COMMISSIONE D"INDAGINE CONSILIARE su questa e sulle altre questioni già sollevate (gestione Enti Partecipati, utilizzo privato di spazi pubblici, criteri appalti, consulenze esterne e premi "produzione" ai dirigenti comunali) e lo farà insieme a tutte le Forze Politiche e Movimenti che saranno disponibili.

Lo faremo con una serie d'iniziative che verranno illustrate in una Conferenza Stampa che si terrà Martedí 8 Marzo p.v. e con una prima Manifestazione Pubblica che avrà luogo Sabato 12 Marzo sul tema: *ADESSO DENUNCIATECI TUTTI !*

Civitanova Marche, li 26 Febbraio 2011

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)


venerdì 25 febbraio 2011

*PARENTOPOLI. Radicali: l’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati collante dell’opposizione ed una prima risposta alla richiesta di trasparenza posta da Ivo Costamagna* - di Andrea Granata


Radicali: l'anagrafe degli eletti e nominati sia il collante dell'opposizione.

L'anagrafe degli eletti e nominati è probabilmente la battaglia che più ha
caratterizzato l'azione dei Radicali Italiani in questi ultimi anni, per
questa ragione esprimiamo apprezzamento per l'iniziativa del consigliere
Ghio che, facendo propria la proposta "extra consiliare" già avanzata
da Radicali e Socialisti, ne ha chiesto l'istituzione per il Comune di
Civitanova Marche.

Ci sembra, in particolare, molto positivo che alle questioni poste da
Costamagna sulla trasparenza amministrativa, si offra finalmente una
risposta politica in luogo del solito ed abusato, quanto elusivo dei
problemi, ricorso alla via giudiziaria.

Siamo convinti che l'istituzione dell'anagrafe degli eletti e nominati
possa fornire un notevole contributo al ristabilimento di un rapporto
di fiducia tra Istituzione e cittadini, per questa ragione riteniamo
che la progettazione, attraverso la più ampia condivisione, di questo
strumento debba costituire un vero e proprio architrave programmatico
per chi si
candida ad amministrare in futuro la città.

Con l'anagrafe degli eletti e nominati oltre a rendere noto l'operato
istituzionale degli eletti e nominati, la loro situazione patrimoniale e
gli intessessi finanziari, sarebbe possibile individuare situazioni
anche di semplice "inopportunità" che possono verificarsi in capo agli
amministratori durante il loro mandato e prevederne anche una
disciplina caso per caso. Tutto questo rappresenterebbe un indubbio
vantaggio per la
politica che così potrebbe tornare, senza alcun alibi, ad avere quale
unico motivo propulsivo l'interesse di chi rappresenta piuttosto che
l'affannosa difesa di un esistente sempre meno difendibile.

Civitanova Marche, 25 febbraio 2011

ANDREA GRANATA
(Segretario dell'Associazione Radicali Marche)


Per info. 3470790694


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http://radicalimarche.it/ - Associazione Radicali Marche

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*COMUNICATO PSI: raccolte 2000 firme contro i rigassificatori di Falconara e di Porto Recanati*


COMUNICATO PSI SU RACCOLTA FIRME CONTRO RIGASSIFICATORI.
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE.
-----------------

Grande consenso all'iniziativa del PSI: raccolte 2000 firme, in un
solo fine settimana, a sostegno della Mozione di MORENO PIERONI contro
i due rigassificatori di Falconara e della Riviera del Conero - Porto
Recanati
_________________________________________________________________________

Ha ottenuto un grande consenso popolare l'iniziativa promossa dal PSI,
d'intesa con il proprio Gruppo Consiliare in Regione, di raccogliere
firme a sostegno della Mozione presentata dal Presidente del Gruppo
stesso, Moreno Pieroni contro la realizzazione dei due rigassificatori
previsti dal Governo Nazionale a Falconara Marittima e sulla Riviera
del Conero -Porto Recanati.

Una Mozione in cui si torna a ribadire la totale e convinta contrarietà
dei socialisti alla loro realizzazione. Una contrarietà basata non su
di astratte avversioni di "principio" ma su di una rigorosa analisi
dei
"costi" e dei "benefici" per l'intera collettività.

In un solo fine settimana sono state raccolte 2000 (DUEMILA) firme nei
Comuni di: Ancona, Falconara, Numana Sirolo, Camerano,
Castelfidardo, Loreto, Porto Recanati, Recanati, Potenza Picena e
Civitanova Marche.

Questo ci rafforza nell'attività che porteremo avanti per far
mantenere alla Giunta Regionale ed al Presidente Spacca l'impegno di
contrastare con ogni mezzo, amministrativo e legale, la realizzazione
dei due
rigassificatori così come, tra l'altro, li impegna a fare una Mozione
approvata dal Consiglio Regionale dell'8 Giugno 2010 ed anch'essa
presentata dal Presidente del Gruppo PSI, Moreno Pieroni.

Ancona, li 25 Febbraio 2011


Moreno Pieroni
(Presidente Gruppo PSI Regione Marche)

Ivo Costamagna
(Coordinatore Segreteria Regionale e Segretario Provinciale PSI Macerata)

mercoledì 23 febbraio 2011

*Solidarietà al compagno Ivo Costamagna. Inaccettabile la querela della Giunta Comunale di Civitanova per la sua richiesta di trasparenza amministrativa* - di Gianni Bonfili


Date: Tue, 22 Feb 2011 16:27:03 +0100 (CET)

Subject: Solidarietà al compagno Ivo Costamagna. Inaccettabile la
querela della Giunta Comunale di Civitanova per la sua richiesta di
trasparenza amministrativa.

Caro Ivo,

apprendo soltanto ora che la Giunta di Civitanova Marche ti ha
querelato per le tue "denunce" di assunzioni di parenti dei vari
Amministratori.

Io penso che se i querelanti non riusciranno a dimostrare che le tue
affermazioni sono prive di fondamento (i nomi dei parenti assunti
stanno a dimostrare che, invece, ciò che hai detto corrisponde al
vero) vanno incontro ad un "autogol" clamoroso che andrà a totale
danno della loro parte politica, dal vertice nazionale in giù. Questa
è una Destra tutta impastata nel nepotismo e nel clientelismo più
becero.

Non per citarmi, non è il caso, ma voglio ricordare che quando negli
anni '80 ero Presidente degli IRCER di Recanati, che avevano una
distesa proprietà terriera e che spesso mettevano in vendita case
coloniche con la procedura dell'asta pubblica, mia moglie,
perdutamente innammorata della campagna, voleva partecipare a qualcuna
di quelle aste ma io mi sono sempre categoricamente opposto, perchè
ritenevo la cosa inopportuna, respingendo tutte le sue argomentazioni.
Per me la *trasparenza* politica era una bandiera alla quale mai avrei
rinunciato a costo di dare un forte dispiacere a mia moglie, come, in
effetti, è stato. Questo aldilà della regolarità formale dell'asta
pubblica che sarebbe stata, comunque, garantita !

Hai tutto il mio più completo appoggio, personale e politico, in
questa circostanza dalla quale, ne sono certo, riceverai alla fine
forti vantaggi politici oltre ad aver reso un vero servizio di
necessaria trasparenza e conoscenza dei fatti a tutta la collettività
civitanovese.

Un forte abbraccio.

GIANNI BONFILI
(Direzione Regionale e Provinciale PSI)


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Le amnesie di Bertinotti ed i limiti della politica Socialista

Le amnesie di Bertinotti ed i limiti della politica Socialista

di Franco Bartolomei

E' inutile lamentarsi che Bertinotti abbia potuto affermare il proprio approdo al Socialismo Europeo eludendo il dovuto riconoscimento delle ragioni storiche e politiche dei Socialisti Italiani.

Se il PSI, invece di gloriarsi in una sciocca valorizzazione della propria autosufficenza, fosse divenuto parte attiva di un processo costituente per una nuova forza unitaria della sinistra italiana, Socialista e Democratica, in grado di dare soluzione politica alla fine dell'esperienza politica del comunismo italiano, il compagno Bertinotti non avrebbe sicuramente potuto permettersi certe amnesie.

Purtroppo il PSI continua a concepire se' stesso fuori dal proprio naturale compito storico e politico di protagonista necessario della ristrutturazione dell'intera Sinistra italiana all'interno del processo in atto di rifondazione a sinistra del Socialismo Europeo, come risposta politica inevitabile alla crisi strutturale che attraversano i i modelli sociali , economici, e finanziari, imposti dal sistema neo-liberista, da cui dipende il futuro democratico del paese e la qualita' della societa' italiana del futuro

In questa partita, tutta a sinistra, il ruolo dei socialisti ,per quanto ridotti a piccole percentuali di consenso elettorale, potrebbe essere determinante per portare a maturazione processi poltici unitari ancora troppo in ritardo rispetto alle necessita' imposte dal precipitare della crisi, e per rendere concreta una proposta di governo alternativa.

Purtroppo il PSI non riesce ancora ad elaborare una proposta di ricostruzione unitaria della sinistra italiana attorno ad un progetto di governo che di fronte alla profondita' della crisi economica ,alle responsabilita' delle classi dirigenti finanziarie, ed al disastro sociale che abbiamo di fronte , sappia dare concretezza ad un nuovo modello di sviluppo della societa'.

Esistono purtroppo un insieme di ragioni politiche che stanno alla base di queste carenze della iniziativa politica del Partito Socialista che di fatto consentono a Bertinotti di portare a compimento un percorso autocritco di riavvicinamento alla Socialdemocrazia senza alcuna considerazione delle ragioni del Socialismo italiano, nonstante il suo riconoscimento della fine dell'esperienza storica e politica del Comunismo venga a maturazione proprio nel momento in cui la crisi del capitalismo nel mondo sviluppato avrebbe potuto, al contrario, far immaginare una rivalutazione delle sue ragioni sociali .

La mancata elaborazione dei motivi sostanziali della sconfitta del Craxismo, e la incomprensione delle ragioni strutturali di crisi del modello Neo-liberista che nel nostro paese era stato introdotto utilizzando l'involucro istituzionale della seconda repubblica, hanno infatti costituito le vere ragioni di una debolezza politica e culturale che ha afflitto i gruppi dirigenti Socialisti che si sono succeduti nello SDI e nell'attuale PSI in questo quindicennio, e che rischiano di marginalizzare definitivamente il ruolo del PSI proprio nel momento in cui il Socialismo Democratico diviene l'unico pssibile approdo di tutta la sinistra.

La stessa dispersione della grande occasione costituita dall'originario progetto di Sinistra e Liberta' altro non è che la ulteriore dimostrazione di fragilita' di un gruppo dirigente che si ostina purtroppo a proseguire la propria azione attraverso lo stesso schema interpretativo dei rapporti a sinistra usato negli anni '80, ormai assolutamente superato dalla crisi di quel modello sociale e di rapporti economici la cui affermazione nella societa' costitui la vera ragione strutturale dei successi dell'impostazione politica Craxiana, oggi assolutamente non piu' riproducibili.

Il crollo del modello sociale neoliberista, dopo un trentennio di egemonia sociale, politica e culturale, ha segnato di fatto la sconfitta storica di tutte quelle esperienze del Socialismo Democratico che avevano erroneamente ritenuto che la Questione Sociale nell'occidente sviluppato fosse stata ormai risolta da uno sviluppo repentino, ineluttabilmente destinato a superare definitivamente le antiche contraddizioni del sistema capitalista, per cui il compito dei socialisti dovesse essere ridotto ad assecondare al meglio le capacita' espansive insite nel mercato , nella logica d'impresa, e da ultimo nella stessa finanziarizzazione dell'economia.

Questa considerazione portava con se' l'idea forza che il Socialismo democratico dovesse ineluttabilmente tornare ad interpretare politicamente una visione strutturale della critica sociale e della sua azione riformatrice.

Sulla base di questa riflessione di partenza sarebbe stato necessario aprire all'interno dell'universo politico Socialista un processo critico di revisione dell'esperienza Craxiana, rileggendo la crisi di sistema che stiamo attraversando alla luce delle idee , delle analisi ,e della elaborazione culturale dell'altro grande filone di pensiero ed azione politica del Socialismo Italiano moderno , quello Lombardiano, storicamente concentrato sulla nescessita' delle trasformazioni strutturasli dei rapporti sociali come elemento chiave della politica riformatrice dei Socialisti, spazzato via dalla memoria ufficiale del PSI dopo l'82-84, e mai seriamente recuperato dai nuovi giovani gruppi dirigenti ( Boselli e Nencini) che lo hanno diretto nella esperienza politica della II Repubblica.

Questa debolezza culturale di un gruppo dirigente perennemente orfano di una precedente fase storica, definitivamente tramontata, costituisce la vera ragione di una incapacita' sostanziale di concepire il Partito socialista come forza trainante di un grande processo unitario di ricostruzione della sinistra, sulla base del superamento delle vecchie divisioni, del recupero di una forte capacita' critica dell'esistente , e sulla riappropriazione di una concezione strutturale della azione riformatrice del Socialismo.

Purtroppo questi nostri limiti indeboliscono la stessa rilevanza della novita' della scelta compiuta da Bertinotti ,suscettibile di aprire prospettive unitarie nuove a tutta la sinistra aiutando innanzitutto Vendola a collocarsi su un terreno di riferimenti poltici certi a livello europeo.

L'immobilita' del PSI rischia seriamente, in particolare, di favorire in SeL una sorta di complesso di Atlante, instillando la tentazioni di supplire , un po' goffamente, ad un ruolo non suo, attraverso l'occupazione di uno spazio che il PSI si ostina a non voler ricoprire con determinazione e coerenza.

Questa riflessione sui limiti della azione del PSI non deve tuttavia tralasciare la considerazione, tutta politica, che la scelta di Bertinotti deve trovare le sue radici, ben oltre la generica crisi finale delle ragioni di un processo di rifondazione del comunismo , in una valutazione delle vere ragioni della crisi di identita, di credibilita', e di rappresentativita' del Centro-sinistra, che conduce direttamente ad una rivalutazione del grande compromesso democratico e sociale realizzato nella I repubblica dalle grandi forze popolari costituzionali, direttamente sintetizzato nella azione di garanzia e di governo svolta per circa un trent'ennio dal PSI.

Bertinotti, infatti, non sempre ha sufficentemente collegato la sua critica da sinistra al PDS-DS-PD, alla individuazione dei legami tra i poteri forti internazionali economici - finanziari e monetari ed alla distruzione della I repubblica, ai comportamenti politici ed alle scelte di alleanza compiute dal gruppo dirigente del PDS e da Prodi.

In tal senso, pur non avendo correttamente mai sostenuto posizioni giustizialiste di esaltazione del nuovo assetto istituzionale costituito nel 92'-94' , avrebbe sicuramente dovuto marcare con piu' nitidezza la critica alla II repubblica, individuandola esplicitamente come l'involucro istituzionale all'interno del quale è avvenuta la trasformazione della costituzione materiale del paese, caratterizzata dalla introduzione di quel modello di rapporti sociali , culturali, ed economici , neo-liberista, che lo stesso Craxi, pur con tutti i suoi limiti, ha sempre rifiutato di importare , e che al contrario la classe dirigente ulivista ha integralmente fatto proprio, in adesione ai parametri di omologazione alle nuove regole economiche e finanziarie internazionali su cui ha sempre inteso misurare la propria affidabilita'.

Su questo terreno avrebbe potuto, senza particolari abiure, realizzare gia' da tempo una maggiore comprensione politica della sostanza sociale della politica Craxiana che avrebbe potuto allargare il suo stesso spazio di riferimento politico, e contemporaneamente avrebbe potuto consentire al PS-SI-SDI-PSI di aprire gia' da prima un dialogo politico con lui in funzione anti PD, cosa avvenuta successivamente troppo tardi, solo a ridosso del massacro Veltroniano della sinistra italiana realizzato nel 2008.

Qesta convergenza appare invece oggi assolutamente possibile, ed auspicabile , nell'interesse della rinascita della sinistra italiana.

Potra' avvenire se i Socialisti avranno il coraggio di investire totalmente il loro futuro politico nell'opera della ricostruzione di una nuova grande forza Socialista, in cui vadano a riconfluire tutti i grandi filoni delle culture della sinistra italiana, la cui divisione non ha ormai ragion d'essere, e se tutti coploro che approdano al Socialismo, come l'unica grande trincea della Sinistra nel mondo, considerino con onesta intellettuale l'azione di coloro che nel nostro paese hanno sempre finora rappresentato questo riferimento ideale e politico.

FRANCO BARTOLOMEI

Segreteria Nazionale del Partito Socialista Italiano


martedì 22 febbraio 2011

*QUESTA SERA, MARTEDI' 22 FEBBRAIO, ALLE ORE 19.00 ED IN REPLICA ALLE ORE 01.00, DURANTE IL TG DI TELEADRIATICA -7GOLD, INTERVISTA AD IVO COSTAMAGNA S


Nei prossimi giorni verranno comunicati, sempre su questo sito, la
data e l'orario precisi di un apposito "SPECIALE" che TELEADRIATICA -
7GOLD manderà in onda sempre sulla "PARENTOPOLI CIVITANOVESE".

Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente di questo gli amici
GIOVANNI FERMANI e DANIELE ANGELINI per la cortesia e la disponibilità
ancora una volta dimostrate.

Ivo Costamagna

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lunedì 21 febbraio 2011

*Il Giustizialismo "immorale" del Centro-Destra di Civitanova Marche contro Ivo Costamagna*


La Giunta Comunale ed Antonio Carusone (Presidente ATAC Servizi)
querelano Ivo Costamagna, già Sindaco di Civitanova, Assessore
Regionale alla Cultura ed attuale Segretario Provinciale e
Coordinatore della Segreteria Regionale del PSI, "reo", secondo "Lor
Signori", di aver
danneggiato la loro immagine nel momento in cui ha richiesto
"TRASPARENZA" e di far conoscere ai cittadini come e quando sono
avvenute una serie di assunzioni di parenti stretti di Amministratori
sia in Comune che, soprattutto, negli Enti Partecipati.

Se non fosse una grave manifestazione di arroganza, molto peggiore di
quel Giustizialismo tanto inviso a Berlusconi ed al Centro-Destra a
livello nazionale, ci sarebbe da sorridere: mentre a Roma si indaga su
come assunzioni simili a quelle di Civitanova sono avvenute e la
Giunta Alemanno si dimette, qui si denuncia chi, come Costamagna, tali
assunzioni le ha fatte conoscere ed ha richiesto chiarezza !

Se un danno d'immagine c'è stato è quello prodotto alla città di
Civitanova da chi ha consentito che si ponessero in essere atti, come
l'assunzione di parenti stretti, che, aldilà della loro "legalità",
vengono ritenuti così poco "opportuni" da suscitare lo spontaneo
"interesse" del più importante settimanale italiano, L'Espresso.
Se c'e stata una diffamazione questa è soltanto quella posta in essere
da alcuni Amministratori, a partire da Carusone ma non solo lui, con
le accuse, infondate ed offensive, che Costamagna ha dovuto subire
quale loro unica... "risposta".

Ivo Costamagna, a cui non va la nostra semplice e generica solidarietà
ma il concreto impegno a combattere insieme questa ennesima "Battaglia
di Verità", ha, sin da molto prima della Conferenza Stampa del 23
Dicembre 2010, sempre affermato di richiedere, su questa ed altre
vicende collegate *(gestione Società Partecipate, regole per utilizzo
privato di proprietà pubbliche, costo e modalita di assegnazione delle
consulenze esterne e criteri degli "incentivi" agli stipendi dei
dirigenti comunali)* una Commissione d'Indagine del Consiglio Comunale
e l'istutizione dell'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei
Nominati che facesse conoscere i fatti a tutti i cittadini per
metterli in condizione di poterne valutarne *l'opportunità* in base al
principio liberale insegnatoci dal grande Presidente della Repubblica
Luigi Einaudi: "Conoscere per deliberare (...e, quindi, votare)".

*Si tratta di quello stesso criterio di "oppurtunità" che ha indotto
il Ministro Gelmini (PDL), pur senza fare denuncie penali per i fatti
precedenti della "Parentopoli Universitaria", a stabilire, addirittura
nella legge di riforma dell'Università, il divieto di assumere persone
legate sino al IV grado di parentela con Professori in servizio nello
stesso Ateneo Pubblico. Un criterio di trasparenza che se vale per dei
funzionari dello Stato a, maggior ragione, va richiesto a degli
Amministratori della Cosa Pubblica.

Facciamo, quindi, nostra la richiesta della Commissione d'indagine, su
cui, nei prossimi giorni, avvieremo una *raccolta di firme a
Civitanova*, tornando, intanto, a sottoporla alla Giunta ma,
soprattutto, alle forze politiche e civiche di opposizione presenti in
Consiglio
Comunale a cui chiederemo un apposito, urgente, incontro, a partire dal PD.

Coerenti con la grande tradizione di tanti stimati Sindaci ed
Amministratori, i Socialisti chiamano alla mobilitazione democratica e
tornano a combattere, rischiando come sempre in prima persona, dalla
parte di chi viene escluso o peggio ricattato dal, moralmente e
politicamente degradato, "sistema di potere" istaurato dal "Ventennio"
di governo di Civitanova Marche da parte del peggior centro-destra
possibile.

"Parentopoli" è soltanto la "punta dell'iceberg".

Ringraziamo i tre Studi Legali che hanno già offerto il loro gratuito
patrocinio per difendere Ivo e far conoscere ed affermare la verità.
Era, in effetti, una grossa preoccupazione per chi, come Ivo, aveva
dovuto già pagare in passato un costo, non solo economico, molto alto
sempre per tutelare gli interessi di *tutta* la città (e non quello di
pochi) e sempre per aver avuto il coraggio di dire *scomode verità*.

Faremo affiggire come PSI, nei prossimi giorni in tutta Civitanova
Marche, *manifesti che torneranno a ripetere i nomi degli
Amministratori e dei loro parenti assunti* e che, mettendo a
disposizione gli elenchi dei nostri 83 iscritti Socialisti di
Civitanova Marche, dei 305 della Provincia di Macerata e dei 1330
della Regione Marche, si concluderà con un invito alla Giunta Comunale
di Civitanova Marche ed al Presidente dell'Atac Servizi, Antonio Carusone:

*ADESSO DENUNCIATECI TUTTI !*

Civitanova Marche, li 21 Febbraio 2011

GIOVANNI GAROFOLO
(Segretario Cittadino PSI Civitanova Marche)

GIOVANNI PIERINI
(Vice Segretario Provinciale PSI Macerata)

LUCIANO VITA
(Segretario Regionale PSI Marche)


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www.partitosocialista-mc.org
--

*PARENTOPOLI CIVITANOVESE. La Giunta Comunale querela Costamagna - Solidarietà ad Ivo della Federazione della Sinistra*




GRAZIE COMPAGNI!

Combatteremo insieme, fino in fondo, la battaglia per "liberare"
Civitanova da questo "Ventennio" della Destra peggiore!

A presto.

Ivo Costamagna

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Il 19/02/11, corvatta tommaso claudio<mrxcla@gmail.com> ha scritto:

La Federazione della Sinistra civitanovese esprime piena solidarietà
nei confronti di Ivo Costamagna, oggetto, secondo il nostro parere, di
un ingiustificato attacco sul piano giudiziario (da parte della Giunta
Comunale di Civitanova) quando Ivo pone, invece, una questione grave
si, ma squisitamente politica.

Non si intende, infatti, indicare gli estremi di reati nella denuncia
da egli fatta, ma sicuramente un comportamento diffuso dell'attuale
maggioranza che non è all'altezza di quell'etica della politica da
tutti sbandierata ma dall'attuale maggioranza non praticata.

Questa maggioranza infatti dimostra costantemente di trattare la cosa
pubblica come un affare privato, senza cioè la necessaria distanza e
distinzione tra gli interessi del singolo, magari politico, e quelli
della collettività che egli rappresenta.

Costamagna non è il primo a Civitanova che denuncia questo pessimo
intreccio, ad esempio già diversi anni or sono Rifondazione Comunista
aveva operato tale denuncia, ma la risposta spropositata dell'attuale
Giunta sottolinea maggiormente la gravità dei fatti denunciati.

Civitanova Marche, li 19 Febbraio 2011


La Federazione della Sinistra di Civitanova

PATTO DI COLLABORAZIONE TRA PSI E ALLEANZA LIB-LAB


“Nella comune condivisione del manifesto per un’iniziativa laica, liberale e socialista, si è convenuto nella reciproca autonomia di dar vita ad un patto di collaborazione politica indirizzato alla costruzione e alla presenza di una più vasta area liberal-socialista nell’ambito del centrosinistra”. Lo hanno deciso Riccardo Nencini, segretario del Psi e Gim Cassano, Presidente di Alleanza Lib-Lab, nel corso di un incontro che si è tenuto a margine dei lavori della segreteria del partito. “Allo scopo ci si impegna – conclude la nota - ad avviare la costituzione tra Psi e Alleanza Lib-Lab di organi comuni di consultazione e collegamento ai livelli centrale e periferico, aperti alla partecipazione di altri soggetti individuali e collettivi che condividano tale finalità”.

domenica 20 febbraio 2011

Dalla scissione Comunista all'unione per il Socialismo nel XXI secolo. Nel 90° anniversario della scissione di Livorno - IL VIDEO INTEGRALE

*SINISTRA. DI LELLO: BERTINOTTI SI RIVOLGA AL PSI*



Quanto affermato da Fausto Bertinotti in occasione dell'anniversario della scissione di Livorno è certamente importante e va accolto positivamente. - E' quanto afferma Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del Psi - D'altra parte - osserva Di Lello - il fondatore di Rifondazione comunista iniziò la sua esperienza politica come socialista e dunque il suo si potrebbe definire un ritorno alle origini. Ciò che è francamente inaccettabile e lascia più di un dubbio sulle sue intenzioni - prosegue l'esponente del Psi - è che Bertinotti parli di socialismo europeo e non già di socialismo italiano, rispolverando la già vista parte nella ultraventennale commedia degli equivoci che gli ex comunisti italiani hanno interpretato con alterne fortune.

Se Bertinotti, riconoscendo gli errori di decenni di militanza politica, vuole interloquire con i socialisti si deve rivolgere al Psi che del Partito socialista Europeo fa parte essendone stato tra i fondatori. Così come l'ex Presidente della Camera se ne facciano finalmente una ragione coloro che si riscoprono socialisti ma che, antico vizio dei comunisti italiani - sottolinea Di Lello - pretendono di scegliersi gli interlocutori.

In ogni caso che il protagonista del tentativo di rifondare in Italia un partito comunista abbia compreso che non c'e' sinistra riformista moderna e di governo se non nell'alveo del socialismo e', per chiunque abbia a cuore la sinistra italiana, una buona notizia - conclude il dirigente del PSI.


Lettera di Nichi Vendola al Convegno di Livorno - 19/02/2011



Care compagne e cari compagni,

Vi ringrazio per l'invito alla vostra manifestazione, che ho molto gradito. L'occasione di una manifestazione della sinistra, promossa dalla rete dei socialisti, in una città tanto importante per la nostra storia come Livorno, è davvero una occasione preziosa che avrei voluto cogliere, ma impegni improrogabili me lo hanno impedito.
Pur non potendo partecipare, vi invio un caloroso incoraggiamento a proseguire nella attività di ricerca e di azione politica che avete intrapreso nel corso di questi mesi. Il vostro contributo, insieme a quello delle tante forze vive e sane che si muovono nella società italiana, è utilissimo per ricomporre, non certo nella nostalgia del passato, ma nella ricerca presente di una nuova cultura e pratica politica di progresso e di libertà, le ragioni fondanti dell'agire politico per l'uguaglianza e la libertà. La cultura politica dei socialisti è patrimonio indispensabile di questo nuovo inizio, di questa nuova fecondazione di una terra tanto inaridita qual è quella della sinistra. Il nostro cimento è e resta quello di interpretare l'ansia di cambiamento del paese, la voglia di riscatto e di giustizia dei tanti soggetti penalizzati dalle politiche dell'attuale governo di destra, ma anche da questo trentennio liberista e illiberale. Vogliamo provare ad uscire "da sinistra" dalla crisi odierna. Oggi è possibile, ma non scontato. Le spinte ad un superamento del berlusconismo per via emergenzialista, affidandosi ad una direzione moderata e conservatrice, sono presenti e minacciose. Eppure, dagli scioperi indetti dalla FIOM alle mobilitazioni studentesche, fino a giungere alla straordinaria mobilitazione delle donne domenica scorsa, c'è quell'Italia migliore che reclama spazio e futuro. Domenica prossima abbiamo indetto una manifestazione nazionale a Roma che abbiamo intitolato "Cambia l'Italia", dove saremmo lieti di invitarvi, perché pensiamo che cambiare l'Italia sia giusto, possibile e necessario. Cambiare l'italia per ritornare al centro del mediterraneo, oggi attraversato dai venti di rivolta e dalle aspirazioni alla libertà. Cambiare l'Italia per affrontare e sconfiggere la crisi, che è globale ma che in Europa è più sorda ed inquietante. Cambiare l'Italia a cominciare dalla sinistra, che dovrà legarsi sempre di più alle famiglie europee del progresso, a partire da quella socialista. Cambiare l'Italia per poter essere fedeli alla nostra costituzione, ancora oggi attualissima e largamente inapplicata nelle sue parti più lungimiranti ed innovative. Con sinistra ecologia libertà abbiamo avviato un cammino che ha l'ambizione di rispondere a queste domande di cambiamento, ma sappiamo che da soli non potremmo farlo. Cambiamo insieme, compagne e compagni! Cambiamo la sinistra e cambiamo l'Italia!

Fraternamente,

Nichi Vendola

sabato 19 febbraio 2011

Bettino Craxi e il Socialismo Tricolore

Bettino Craxi e il Socialismo Tricolore

Livorno 2011 (discorso del comandante Carolus)

Livorno 2011 - Discorso del Comandante Carolus

Care compagne e cari compagni,

avrei voluto essere a Livorno circa un mese fa, a “disturbare” coloro che celebravano la loro nascita 90 anni or sono, aprendo all’Italia uno di periodi più bui della sua storia, ma non ci sono stato e nessun socialista c’è stato con me; ce ne sono invece vari, ora, che discuteranno di tale periodo, delle sue implicazioni e delle prospettive future, a “debita distanza”.

Scusate, ma sono un tipo che sa “tenere le distanze”, per cui mando oggi solo questo mio messaggio che chi vorrà, saprà intendere, avendo orecchie per farlo, e chi non vorrà, potrà tranquillamente proseguire come ha sempre fatto.

Per ricordare quel che accadde allora non ci sono parole migliori del grande Nenni che scrisse il suo libro “6 anni di guerra civile”, e lo pubblicò per la prima volta in francese in esilio in Francia. Fu stampato e tradotto una sola volta in Italia, nel 1945, poi è sparito dalla circolazione, certe verità infatti scottano e hanno continuato a scottare per decenni, vi porgo le sue parole come un sacro monito del passato verso il nostro presente e il nostro futuro:

“Livorno fu la culla della scissione

Il Partito Socialista si divideva proprio nel momento in cui aveva più bisogno della sua unità. Mosca esigeva che si accettassero senza riserva i famosi “ventun punti” che in quell’epoca fecero tanto parlare di loro. Chiedeva e soprattutto l’espulsione del partito di tutta l’ala riformista. Le sedute furono appassionate e tumultuose. Sinistra, centro e destra si accusavano reciprocamente delle difficoltà della situazione. Il congresso avendo rifiutato di espellere Turati e i riformisti, fu l’ala sinistra che si ritirò per fondare il partito comunista.

Fu un disastro. Da quel momento ogni azione nell’insieme divenne impossibile per il proletariato. Centomila compagni scoraggiati non rinnovarono la tessera, rifiutandosi di scegliere fra socialisti e comunisti,. La lotta tra i due partiti operai prese un carattere di violenza inaudita, e si vide lo spettacolo, forse unico, di una classe che si dilacera proprio nel momento in cui è attaccata da un nemico spietato e implacabile”

Ebbene, quel nemico è sempre stato l’artefice delle dittature più feroci nel mondo, con la sua potenza economica e con la spregiudicatezza della sua capacità di manovrarla per i suoi fini di profitto.

Ben prima che Hitler e Stalin si accordassero, consentendo così l’inizio della seconda guerra mondiale, quel nemico di tutti i popoli del mondo aveva già finanziato l’ascesa di entrambi i regimi.

Purtroppo la storia viene scritta sempre dai vincitori, ma ormai, per chi sa indagare, la storia non riesce più a mascherarsi come un tempo.

I bolscevichi infatti furono sostenuti dagli stessi personaggi e dalle stesse strutture finanziarie che poi, avrebbero sostenuto l’ascesa del nazismo in Germania, rendendo possibile il “miracolo” della sua rinascita economia con Hitler e soprattutto il suo prodigioso riarmo, in barba a tutte le clausole che avrebbero dovuto vietarlo.

Per la grande finanza internazionale ha sempre avuto più importanza il profitto di qualunque scelta ideologica, ed ogni ideologia è sempre stata piegata agli interessi economici.

Lo stesso Trotsky, nella sua biografia, riconosce i prestiti ricevuti da finanzieri come Alfred Milner della Chase National Bank di New York.

Nel 1915 l’American International Corporation già si predisponeva a finanziare la rivoluzione russa e i Roschild furono coinvolti direttamente in tale intento mediante Jacob Schift della Khun Leb di New York che nel 1917 depositò 50 milioni di dollari sul conto di Lenin e Trozsky presso una banca svedese. Suo nipote dichiarò al New York American Juornal il 3 febbraio del 1949 che suo nonno aveva poi versato tramite la stessa struttura finanziaria altri 20 milioni di dollari ai bolscevichi.

Senza la crisi del 1929 Hitler non sarebbe mai riuscito a conquistare il potere e non lo avrebbe nemmeno consolidato senza gli investimenti di grandi Corporation made in USA. La Ford anche dopo l’entrata in guerra degli USA, continuò a produrre materiali bellici che sarebbero stati utilizzati contro gli stessi americani, tali fabbriche americane in Germania non furono mai bombardate ed utilizzarono manodopera proveniente dai lager. La IBM fornì tramite la sua filiale tedesca chiamata Dehomag, la tecnologia necessaria per la catalogazione e l’internamento di milioni di ebrei nei lager.

Prescott Bush, nonno di George W., installò una fabbrica vicino ai campi di Auschwitz dove lavoravano prigionieri internati e fece grandi affari col regime nazista.

Matteotti quando pronunciò il suo coraggioso discorso, fu praticamente ignorato dalla stampa internazionale che liquidò poi il suo assassinio come una “questione interna” Le autorità americane e inglesi e lo stesso Churchill, che con Mussolini ebbe un imponente carteggio, allora consideravano il dittatore italiano come un “grande statista” Il Times allora addirittura acclamava il potere di Mussolini.

Tutto questo evidentemente ci fa capire che il Socialismo del XXI secolo esige un notevole salto di qualità, sia sul piano della “visione storica” sia su quello della capacità di contrasto globale di tale èlite finanziaria che opera tuttora per costruire una scala gerarchica rigidissima, in cui è previsto un gotha ristretto di ricchissimi padroni degli strumenti finanziari di produzione globale e di contrasto ad ogni tendenza “eversiva”, una serie abbastanza numerosa di “vassalli” che, in campo politico, ne mettono fedelmente in pratica le direttive, adattandole ad ogni singolo Stato, e infine una massa destinata alla “pollificazione” e cioè al consumo in batteria, più o meno dotata di becchime a seconda della sua posizione geostrategica; pronta a riconoscere sempre l’ “allevatore” pavlovianamente come un benefattore, anche quando entra nel pollaio per tirar loro il collo, o tagliando servizi, imponendo tasse o privatizzando beni essenziali come l’acqua, oppure spedendo i “polli” direttamente in guerra. Al disotto di tutti naturalmente c’è la massa da macello destinata ai bombardamenti e alle scorie radioattive, alla cosiddetta “selezione naturale”

Sappiamo molto bene che i crimini nel mondo non si sono esauriti con il tramonto dei grandi totalitarismi e che il totalitarismo tuttora in atto, e che si sta diffondendo e consolidando su scala globale, è quello economico del neoliberismo basato esclusivamente sull’accumulazione di profitto

Allais Maurice ne “La crise mondiale aujourd’hui” Paris 1991 scrive: “La banca crea ex nihilo..Essenzialmente, l’attuale creazione di denaro operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte dei falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto”

Gli unici presidenti americani che provarono a cambiare le cose furono assassinati. Lincoln che aveva creato le green backs e cioè le banconote prive di interessi bancari e Kennedy che approvò nel 1963 un ordine esecutivo che consentiva al Paese di stampare banconote, sottraendo potere alla FED...solo 5 mesi prima di morire.

Oggi le guerre, dopo quella del Vietnam, in cui la presenza dei media fece la differenza e costrinse l’establishment a fare marcia indietro su pressione dell’opinione pubblica, vengono condotte, recingendo prima le aree destinate al conflitto con un cordone impenetrabile ai media, e quando qualche giornalista coraggioso e quasi sempre free lance riesce a penetrare, egli viene spietatamente ucciso, persino le organizzazioni umanitarie sono nel mirino. Lo abbiamo visto con estrema evidenza nei conflitti dal Kosovo all’Irak all’Afghanistan.

Il totalitarismo dell’attuale blocco economico-finanziario si attua mediante la proprietà delle banche e degli istituti finanziari, delle Corporation e dei media e mediante essi, dei politici. Essi, sempre più spesso, sono o grandi managers oppure ex dirigenti di importanti banche o multinazionali che passano spregiudicatamente alla politica essendo ritenuti gli unici garanti della tenuta del sistema. E cioè del “pollaio”. Sono gli stessi loro “datori di lavoro”, a livello globale, a spostarli da un incarico all’altro e questo naturalmente rende i governi organi a diretto servizio del capitale, di quel gruppo ristretto che cioè possiede la maggior parte della ricchezza del mondo.

Di fronte a tutto ciò, parlare di leghe, di network, di PSI, di SEL, di PD, di “socialisti di destra” rischia davvero di apparire alquanto ridicolo, più o meno come lo starnazzare delle oche oppure come l’azzuffarsi di polli in batteria, o come l’agitarsi del cappone prima di essere destinato allo spiedo.

Noi dobbiamo capire che oggi tale configurazione globale si combatte solamente inserendosi validamente in un quadro globale di iniziative politiche e di lotte che tenda a concertare, coordinare e rafforzare gli sforzi in tutti i continenti.

Dal Sudamerica all’Europa questo sforzo che anima i popoli verso la loro liberazione si chiama Socialismo e in particolare Internazionale Socialista. Non si può minimamente pensare oggi, per qualsiasi forza politica che voglia agire validamente contro tale politica totalitaria, di estraniarsi da tale contesto. Quegli pseudo partiti o quei leader demagogici che vorrebbero piuttosto che il contesto internazionale prendesse direzioni diverse e magari atto di situazioni diverse nel nostro Paese, che esitano ad aderire a tale lotta internazionalista e socialista, sono piuttosto mascheratamente al servizio del capitale internazionale. Sono i “vassalli” obbedienti che progettano l’opera dei pollificatori.

Noi dobbiamo invece, 90 anni dopo quella rovinosa spaccatura che aprì alle forze della reazione e del capitale manganellatore le porte dell’Italia, essere consapevoli di dover costruire una grande forza politica inserita pienamente nell’Internazionale Socialista e che lotta concertando le proprie iniziative, progettandole e mettendole in atto, contemporaneamente ad altri popoli del mondo. Insieme a quei sindacati che non fanno collateralismo, che non hanno il colore giallo della acquiescente e servile sudditanza alla politica padronale, che non cercano di “pollificare” i lavoratori ricattandoli a suon di delocalizzazioni, configurando la crisi internazionale come ineluttabile fenomeno atmosferico, contro il quale nulla è possibile se non l’attesa che passi, magari prendendosi nel frattempo una bella polmonite, o ritrovandosi senza più scuole, ospedali e lavoro.

Turati in quella occasione disse queste meravigliose parole: “Il nucleo solito quindi che rimane di tutte queste lotte, che sono sempre le stesse nelle diverse forme transitorie e caduche, il nucleo solido è nell’azione. Nell’azione che non è l’illusione, che non è il miracolo, la rivoluzione in un giorno o in un anno, ma è la abilitazione progressiva, faticosa, misera, per successive graduali conquiste, obiettive e soggettive, nelle cose e nelle teste, della maturità proletaria a subentrare nella gestione sociale: sindacati, cooperative, potere comunale, parlamentare, cultura, tutta la gamma, questo è il socialismo che diviene! E non diviene per altre vie: ogni scorciatoia non fa che allungare la strada; la via lunga è la sola breve.

E l’azione è la grande pacificatrice, è la grande unificatrice; essa creerà l’unità di fatto, che noi non troviamo nelle formule, che non troveremo mai nelle parole né negli ordini del giorno, per quanto abilmente ponzati con dosature farmaceutiche di fraterno opportunismo. Azione perenne, azione fatale, prima e dopo quella tale rivoluzione che si avvera sempre, nella quale siamo dentro, perché essa stessa, questa azione è la rivoluzione.”

Oggi dunque, cari compagni, non possono esistere socialisti che non siano consacrati dall’azione rivoluzionaria, nelle fabbriche, nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi ove maggiormente la sofferenza e l’emarginazione lasciano profonde piaghe nel tessuto sociale odierno, dove le guerre fanno ancora stragi di vite civili innocenti, dove la speculazione finanziaria produce ancora schiavitù, costringe i popoli a restare senza medicine a buttare nelle discariche i prodotti agricoli che non reggono la concorrenza.

Ed è azione unitaria, graduale, decisa, implacabile, costante, coraggiosa, coerente!

Non saranno dunque le conferenze stampa che ci restituiranno quella dignità e quel valore che ci compete, ma solo la nostra azione, solo il valore di agire con le masse di lavoratori, e degli emarginati e disoccupati di tutto il mondo, in nome del Socialismo, qui e ovunque esso sia sinonimo di integrità umana, morale, politica e civile.

Hasta la victoria, siempre!

Venceremos!

Comandante Carolus


APERTA LA CAMPAGNA D'ADESIONE 2011 AL PSI


La Segreteria Nazionale del Partito, nella riunione di oggi, ha preso atto della relazione del responsabile nazionale per il tesseramento e su sua proposta ha dichiarata aperta la Campagna di adesione al Psi per il 2011, approvando le norme e le modalità di iscrizione al partito.