martedì 15 febbraio 2011

Network per il Socialismo Europeo ed iniziativa di Livorno

Network per il Socialismo Europeo ed iniziativa di Livorno

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di Giuseppe Giudice

15/02/2011 - Oggi in una conferenza stampa è stato presentato ufficialmente il "Network per il Socialismo Euroeo". Erano presenti come esterni Gennaro MIgliore del coordinamento nazionale d SeL e Vincenzo Vita che è uno dei promotori della costruzione di una area di sinistra nel PD (che dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana con una iniziativa). Erano presenti, insieme ai tre esponenti del network, i compagni Turci, Besostri e Vetrano, in rappresentanza della Lega dei socialisti di Livorno, i compagni D'Ambra ed Herbstrit. Il network insieme alla Ldsl oraginizza infatti sabato 19 una giornata di studio e riflessione politica a Livorno sulle prospettive della sinistra nel socialismo del XXI Secolo con tavola rotonda finale alla presenza di Bertinotti, Macaluso, Tamburrano e Vacca. Riporto per dovere di cronaca cose già note ai vari compagni.

Sia Migliore che Vita hanno espresso vivo apprezzamento per la iniziativa che, come più volte abbiamo spiegato, non vuole costruire un nuovo soggetto politico (meno che mai partitico) ma "mettere in rete" esperienze e militanze individuali ed associazioni politico-culturale con l'obbiettivo di favorire ed ampliare la discussione, nella frantumata sinistra di oggi, sulla esigenza di costruire una sinistra larga, popolare e di ispirazione socialista. E legata al processo di ristrutturazione a sinistra del socialismo europeo. Un soggetto politico che va creato attraverso un processo di scomposizione e ricomposizione del quadro attuale.

Il PD è nato su una esplicita rinuncia al socialismo ed anzi ha fondato la sua gracilissima identità sulla fuoriuscita da destra rispetto al socialismo europeo; il fallimento politico ed elettorale del PD è evidente a tutti ma non ai suoi dirigenti che sembrano inacapaci di fare delle scelte. Ciò ha determinato disorientamento ma negli ultimi tempi anche la voglia, in molti militanti e simpatizzanti di recuperare un rapporto con la sinistra ed il socialismo. Il Ps di Nencini è in ectoplasma che il suo segretario colloca tra il PD e l'UDC. Ma c'è un gruppo di compagni (molto minoritari) che hanno con coerenza espresso e manifestato il proprio dissenso netta rispetto al postcraxismo di quarta mano di Nencini e credono nel disegno di una sinistra unita sopra esposto. SeL è una formazione molto giovane con una identità ancora non ben definita ma che non si presenta come forza autosufficiente, anzi Vendola la qualifica come soggetto transitorio verso una sinistra più larga. In SEL vi sono molti compagni che questa sinistra larga la vogliono collocare saldamente nel socialismo (al di là delle provenienze) . C'è la Fed che si è ritagliata per ora lo spazio di una sinistra minoritaria e di pura testimonianza. Ma anche nel suo interno esistono militanti a cui questa identità minoritaria sta stretta.

Ecco: il network si rivolge a tutte queste forze sia presenti nei partiti esistenti, sia non collocate in nessun partito ma che auspicano una sinistra di governo di ispirazione socialista. Ma il network sostiene con convinzione l'opera di Vendola che individua come candidato della sinistra alle primarie.

Noi crediamo che la questione socialista non sia un problema che riguarda solo quelli che hanno militato nel PSI (storico) ma tutta la sinistra che è comunque stata profondamente mutiliata dalla dannazione della memoria operata irresponsabilmente verso la cultura politica del socialismo italiano. Una dannazione durata troppi anni (e se la sinistra è ancora alla ricerca di un suo filo è anche per questo.

Ma quale tradizione e quale cultura socialista? Non certo quella mistificata da Martelli e Pellicani negli anni 80 (su cui si basa il postcraxismo): sostanzialmente un liberalismo di risulta con poche tracce di socialismo.

No: noi vogliamo recuperare la grande tradizione del socialismo del dopoguerra di Nenni, Lombardi, Santi, Foa, Brodolini, Basso, recuperarla ed attualizzarla in una fase storica che vede la profonda crisi del modello economico e sociale neoliberale espressione più generale della crisi sistemica del capitalismo.

Crediamo che in questa cultura , come nella stessa cultura "socialista" presente nel PCI (Di Vittorio, Amendola, Trentin) esistano degli elementi che , certo, non ci forniscono ricette, ma danno indicazioni sulla direzione di marcia.

Abbiamo verificato che c'è una domanda di sinistra e di socialsimo diffusa e magari anche confusa. Riteniamo che lo strumento della rete sia quello migliore per fare incontrare tale domanda con una potenziale offerta politica.

PEPPE GIUDICE


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