venerdì 26 novembre 2010

Franco Bartolomei - Costruiamo con Vendola una forza Democratica e Socialista

Costruiamo con Vendola...
Una forza Democratica e Socialista

di Franco Bartolomei*

Avanti N.39 del 28 novembre 2010 - Il centro sinistra continua a manifestare una estrema difficoltà a ricostruire attorno a se una maggioranza di consensi elettorali, nonostante la crisi dello schieramento di centro-destra sia giunta ad un punto di non ritorno, ed il Governo manifesti la propria incapacità ad impostare una qualsiasi politica industriale in grado di restituire al nostro sistema produttivo una nuova capacità di crescita, ed a riorganizzare la spesa pubblica per reperire le risorse necessarie ad una linea organica di interventi di protezione sociale e di sostegno della domanda interna.
Abbiamo più volte individuato le cause di questa difficoltà del centro-sinistra in una sua più generale crisi di identità e di credibilità, maturata per responsabilità principale del PD nel corso degli ultimi anni, che ne ha compromesso la capacità di costruire un proprio progetto alternativo per il Governo del paese, soprattutto nel momento in cui la recessione economica in atto segna l’esaurimento di un modello di sviluppo, economico e finanziario, costruito sul trasferimento di reddito verso le classi alte della società, e sullo smantellamento progressivo delle garanzie del lavoro dipendente.
Il logoramento del tentativo del PD di concepire il Nuovo Ulivo essenzialmente come una preliminare riaggregazione attorno a se del centro sinistra, finalizzata ad un successivo rapporto politico di stretta alleanza con il nuovo centro nascente, sta progressivamente mostrando come la propria debolezza politica non può essere risolta eludendo il nodo centrale della necessità di un recupero complessivo della autonoma identità riformatrice del centro sinistra, come premessa principale della sua capacità di aggregazione prima nell’elettorato e successivamente nel sistema politico.
La motivazione dei consensi alla candidatura di Vendola risiede tutta in questa contraddizione irrisolta del Partito Democratico, ed il suo successo sta trasformando il progetto iniziale del Nuovo Ulivo in un luogo politico in cui la dialettica tra il PD e Vendola diviene il centro dello sviluppo dello scenario politico del centro-sinistra.
Al confronto con questo nuovo dato dei rapporti a sinistra la stessa segreteria Bersani, manifestando in questo una certa intelligenza di fondo, sembra ormai non volersi più sottrarre.
Vendola, da parte sua, sembra volersi muovere seguendo impostazioni politiche e culturali omogenee con il resto dello schieramento europeo della sinistra Socialista e Socialdemocratica di Governo, dando credibilità alla propria candidatura, pur continuando ancora a manifestare una certa genericità nelle articolazioni programmatiche che dovrebbero accompagnare la propria proposta di premiership del centro-sinistra.
Pertanto un rapporto politico esclusivamente privilegiato con il PD, che rifiuti la partecipazione a questo processo di ristrutturazione della sinistra logicamente insito nel confronto politico innescato dalla candidatura di Vendola, rischierebbe quindi di portare i socialisti verso una deriva politica estremamente rischiosa, in quanto emerge in modo sempre più evidente la incapacità dei “Democratici” ad esercitare una direzione politica vincente per l’intero centro-sinistra.
Allo stesso modo, accordi residuali con forze marginali, come i verdi sopravvissuti, o i radicali, ormai acquisiti ad un rapporto stretto con il PD, peraltro in un sistema orientato ad una semplificazione delle rappresentanze politiche, non costituisce una soluzione a cui ancorare la nostra prospettiva della costruzione di una nuova unitaria grande forza Socialista e Democratica, che sostituisca il Partito Democratico nella direzione della sinistra, o ne trasformi i caratteri in modo da risolverne le contraddizioni e le lacune, come premessa indispensabile per la ricostruzione di una sinistra in grado di guidare automamente il paese.
Appare quindi evidente che i Socialisti debbano giocare tutte le proprie carte politiche all’interno di questo nuovo rapporto politico nascente a sinistra, scatenato dalle contraddizioni aperte all’interno del PD dalla capacità di impatto della candidatura di Vendola a Premier del centro-sinistra, assumendo il ruolo di garanti della evoluzione di questo processo verso la realizzazione del nostro obiettivo di fondo della costruzione di una grande forza politica inclusa nello schieramento del Socialismo Europeo, ponendo evidentemente quale vera condizione del nostro appoggio alla candidatura di Vendola il suo impegno a perseguire senza alcuna esitazione questa direzione di marcia.
In questo scenario, necessariamente triangolare tra noi Socialisti, la candidatura di Vendola ed il Partito Democratico, il Partito Socialista assumerebbe grande ruolo politico trovandosi nelle condizioni di poter spendere totalmente la propria cultura politica, e la propria capacità di elaborazione programmatica, per definire i contorni culturali e politici di questo possibile processo di riaggregazione unitaria a sinistra, colmando le lacune e risolvendo le contraddizioni che inevitabilmente gruppi dirigenti non provenienti da una storia Socialista trasferiscono in un progetto di ristrutturazione profonda della sinistra italiana finalizzato ad approdare senza riserve sulla sponda del Socialismo Europeo.
Per questi motivi ritengo che il Partito Socialista Italiano debba valutare seriamente l’ipotesi di sostenere la candidatura di Vendola a premier del centro-sinistra, lavorando per trasformare il rapporto tra il PSI, SEL ed il PD, oggi limitato alla sola comune partecipazione all’alleanza del Nuovo Ulivo, in una nuova grande forza politica unitaria, Socialista e Democratica, in grado di ricostruire l’identità riformatrice della sinistra italiana, e di guidare politicamente l’alleanza di centro-sinistra.

Segreteria Nazionale PSI*


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