giovedì 2 ottobre 2008

*Anna Germoni intervista Antonio Di Pietro: "Siamo noi l'opposizione" *

da www.imgpress.it (02/10/2008)

Mentre Silvio Berlusconi è un attore politico nato, Veltroni è sempre più spettatore annoiato. Ma il vero premier condottiero dell’opposizione è il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro che, in questo momento scala la vetta dell’audience dei delusi del Pd e della sinistra radicale frantumata e in odore di scissione tra Ferrero e Vendola. L’ex magistrato giustizialista ha capito che gli italiani in questa fase politica molto delicata, ricompensano con il telecomando dell’urna chi sa padroneggiare il palcoscenico. Così Antonio Di Pietro inizia a fare le prove di performance teatrale, in attesa delle elezioni amministrative ed europee del prossimo anno. Lo abbiamo incontrato dietro le quinte per qualche domanda, tra un microfono della Bbc e una registrazione per l’Italia dei Valori Channel.

On. Di Pietro lei ha detto: ”Il Pd + Idv è il partito del fare. Il Pdl quello delle parole”. Per questo continua a fare comizi nelle piazze?

“Il partito dell’Italia dei Valori è il partito del “fare”. Questo posso confermarglielo senza alcun dubbio. Il Pd dovrebbe indugiare di meno, agire di più e, soprattutto, non fidarsi di questo Governo che, invece di risolvere i problemi dei cittadini, pensa solo ed esclusivamente a quelli del suo Premier. Bisogna agire e farlo subito. Non possiamo permetterci pause di riflessione. E proprio in occasione del mio discorso di chiusura per il III Incontro nazionale dell’Italia dei Valori, svoltosi a Vasto dal 12 al 14 settembre, ho elencato le date in cui l’Italia dei Valori si troverà nelle piazze italiane, a partire dall’11 ottobre 2008, quando, a Piazza Navona, inizieremo la raccolta delle firme contro il Lodo Alfano”.

Lei ha parlato di “ricambio generazionale della classe politica”. Non le crea imbarazzo che i suoi “colonnelli”, per nulla giovani, abbiamo passato tutto l’arco costituzionale, prima di approdare nell’Idv? Cito Augusto di Stanislao: ex Ds, ex Sd, ex Udeur; Sergio De Gregorio, Salvatore Raiti, Giuseppe Ossario, Tancredi Cimmino, Pino Risicchio, Egidio Enrico Pedrini, Federica Rossi Gasparrini e la lista è ancora lunga.

“Vede, l’ho ribadito a Piazza Navona e proprio in occasione dell’incontro nazionale tenuto a Vasto. Il nostro partito continua a raccogliere consensi. E’ chiaro che, proprio per questo, viene visto da molti come un treno sul quale salire al volo. Lo ribadisco: nell’Italia dei Valori si entra da soldati semplici e non per prendere facili assessorati. Ed io, in qualità di Presidente del partito, non posso permettermi un altro caso De Gregorio! Se in passato ho dunque peccato d’ingenuità, questo non accadrà in futuro. E ai nostri candidati, continueremo a chiedere che presentino, oltre al certificato elettorale, quello penale, poiché a rappresentare i cittadini devono esserci persone con le facce e le mani pulite”.


“Una, cento, mille piazze” questo il suo slogan. Alla ricerca del consolidamento di voti dei grillini, della sinistra, dei girotondi. Quanto durerà questo “volemose bene” unito solo dall’antiberlusconismo?

“L’Italia dei Valori è un partito in continua crescita, e a confermarlo sono i sondaggi che vedono raddoppiato il consenso nei nostri confronti. Il fatto che ci sia convergenza da parte degli altri partiti nelle battaglie che l’Italia dei Valori ha portato e continua a portare avanti contro questo Governo ci dimostra non solo che sono giuste ma che sono condotte in nome degli interessi di tutti i cittadini. Siamo “l’alternativa possibile” e durante il III Incontro Nazionale del partito abbiamo elencato delle serie e concrete proposte poiché non vogliamo essere etichettati come il partito del “no”.

L’arresto di Del Turco del 14 luglio 2008. Mentre tutti i leader andavano cauti, lei ha esordito: ”E’ tornata Tangentopoli”. Ma fino al terzo grado di giudizio gli uomini sono innocenti. Non pensa?

“Alcuni hanno definito “Sanitopoli” la vicenda che ha visto come principale protagonista Ottaviano Del Turco. Non credo si sbaglino. Il problema centrale era e rimane la questione morale. Passano gli anni e tristemente, il binomio politica-corruzione si rinsalda. La colpa è della classe dirigente dei partiti che non ha avuto il coraggio di avviare un reale rinnovamento. In Abruzzo, l’inchiesta sulla sanità ha consentito di scoprire una situazione che rivela il senso d’impunità che domina in chi ricopre ruoli importanti e di rilievo nelle istituzioni. E che, come stiamo vedendo, presenta ben individuate responsabilità politiche oltre che penali.

On. Di Pietro, siamo nel 2008 e lei è un ex magistrato, perché continua a usare questo metodo politico da “manette facili per tutti” che evoca tanto il tribunale dell’Inquisizione?

“Mi permetta, è assurdo parlare del metodo politico utilizzato per fare opposizione e non del fatto che stiamo assistendo al nascere di una “dittatura dolce”. Quello che va fatto è denunciare a chiare lettere le azioni di un Governo che continua a “giocare” con la dignità ed il rispetto dei cittadini che dovrebbero invece essere al centro delle sue azioni politiche”.

Il caso Tortora, rimane una coltellata alla civiltà del diritto e inquina in maniera ignobile le coscienze del palazzo di giustizia. Perché i magistrati che si occuparono del caso sono stati tutti promossi?

“ll caso Tortora fu un grave errore giudiziario. Questo non posso negarlo. Ricordo con stima le parole di un “vecchio saggio” del IV distretto di di Milano: mi insegnò che i pentiti vanno ascoltati la prima volta, ne vanno verificate attentamente le dichiarazioni la seconda, e la terza vanno arrestati.

Bene parliamo di pentiti. Perché i pentiti “imbeccati”, sopravvivono alla Prima, Seconda e Terza Repubblica?

“Non possiamo non ricordare che in alcuni processi delicatissimi, siamo riusciti ad ottenere degli importanti risultati grazie alla collaborazione dei pentiti. Chiaramente, è dovere dei magistrati verificare la veridicità o meno delle notizie in loro possesso”.

Cosa pensa di Angelo Giorgianni, ex sottosegretario agli Interni ed ex magistrato del pool Mani Pulite messinese, chiamato anche il “Di Pietro del Sud”, che venne licenziato nel marzo ’98, dal Governo su intervento dei commissari dell’Antimafia, all’epoca guidata da Del Turco, per collusione mafiosa?

“Vede, non ho mai svolto indagini con lui. Per il resto, ho le mie opinioni e me le tengo”.

Secondo lei, c’era un piano per eliminare Filippo Battaglia?

“No comment”.



Anna Germoni

5 commenti:

  1. "LO SCOPO DI QUESTO BLOG E' QUELLO DI FACILITARE IL DIBATTITO INTERNO AL PARTITO SOCIALISTA E DI *PROMUOVERNE* L'IMMAGINE ESTERNA....." -SONO INDIGNATO!- Subito avrei voluto scagliare un'anatema direttamente dalla... Rocca poi ho respirato profondamente e mi limito ad una richiesta (...perentoria). Ma com'e' possibile? Avete discusso di tutto quello che poteva o non poteva essere pubblicato su questo Sito, sino ad "analizzare" la fonte lessicale dei piu'... nascosti particolari anatomici, e poi, in un sol colpo, consentite il "diritto di parola" al piu' osceno, blasfemo, terrificante e devastante, per i socialisti e per l'intero Paese, "LOSCO FIGURO" oggi in circolazione: ANTONIO DI PIETRO. Sapete quanto io sia Liberale, Libertario ed anche, ...tanto tempo fa', Libertino e quanto stimi Anna come giornalista capace e libera di intervistare chi vuole nell'insindacabilita' dell'espletamento della sua professione. In questo caso, pero', non c'entrano nulla ne l'uno ne l'altro. Ricordo quando, a 15 anni, nel '77 bolognese, facendo riferimento ad Almirante, in corteo cantavamo: "...nelle fogne puo' dir cio' che vuole ma a Bologna non deve parlar, ma a Bologna non deve parlar". Forse, allora, sbagliavamo, CON DI PIETRO SONO SICURO DI NO. A Di Pietro, per rispetto dei topi, non andrebbero concesse neanche le fogne e, SICURAMENTE, NON LO SPAZIO DI UN BLOG SOCIALISTA! In base a quella sorta di "ARTICOLO UNO" che ho citato all'inizio di questo commento, CHIEDO FORMALMENTE AI COMPAGNI RESPONSABILI DEL SITO DI CENSURARE (SI PROPRIO CENSURARE), RIMUOVENDOLO, NON IL POST DI ANNA GERMONI MA IN QUANTO RIGUARDANTE, CREDETEMI NON LO CHIEDEREI PER NESSUN ALTRO, LO "SBIRRO" (RICORDATE DI CHI FU' QUESTA DEFINIZIONE?!?) ANTONIO DI PIETRO. Rocca di Radicofani, addi 2/10/2008 d.C. GdTj

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  2. Concordo, sottoscrivo in toto e faccio mia la richiesta di GdTj . Ivo Costamagna (Segretario Provinciale PS Macerata)

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  3. Bravo Ghino. E bravo chi, tempo fà mi disse che tra Ghino e Ghigno, mancava una G. Quando sapremo distinguere la tattica dalla tecnica sarà un bel giorno. Nonostante tutto lo attendo fiducioso. Gianluca Gelsomino

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  4. direi che Di Pietro non si smentisce...è qualcosa di molto, ma molto distante da me e (spero) da noi. Per come sono messe le cose, quella mediatica non è più la nostra competizione: lasciamoli agitare, e cerchiamo di fare militanza sul territorio. Non abbiamo altri strumenti per far risorgere un movimento socialista se non quello di diffonderlo sul territorio al di fuori dei circuiti mediatici.

    Avv.Lorenzo Cinquepalmi
    PS Brescia

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  5. basterebbe che nell'alternativa fra il guardarsi l'ombelico come hai scritto tu e giocare di rimpallo rispetto all' emergenza permanente voluta da berlusconi si cercasse una terza via: ascoltare il Paese, le sue reali priorità e, senza dare ascolto a nessuno, occuparsene con concreta passione e precisione.
    Trasformando l'essere all'opposizione da un "noi no" a un "noi invece".
    Questo un tempo lo chiamavano riformismo socialista.

    Diego
    giornalista del PD

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