giovedì 31 dicembre 2009

REAZIONI SOCIALISTE ALLE POLEMICHE SU CRAXI

ROMA 29 DIC – ”E’ veramente indecente che degli ex Pm che hanno fatto carriere con l’uso distorto e strumentale della giustizia, si permettano anche di ergersi a giudici di un politico che ha fatto dell’Italia un paese forte, moderno e progredito dedicandovi tutta la loro vita”. Lo afferma in una nota Saverio Zavettieri dei ‘Socialisti Uniti – Psi’. ”Bettino Craxi – conclude – e’ morto sofferente lontano dal suo paese senza lasciare ricchezze, a differenza invece di alcuni signori che in questi anni hanno messo in piedi aziende politiche a struttura familiare, che non producono nulla di positivo per il paese ma fruttano molto ai suoi unici titolari”.Il comportamento del Pdl e di tanti ex Psi, nel decennale della morte di Craxi, è un furto di memoria di un grande leader della sinistra, moderno e innovatore. Dal canto suo ha dichiarato Riccardo Nencini Si ergono a suoi paladini, ma solo post mortem,per far credere di essere gli interpreti autentici del riformismo craxiano. Ma Craxi, solo per fare qualche esempio, al posto di Berlusconi si sarebbe vergognato di dirsi amico di un tipo come Lukashenko e si sarebbe nascosto piuttosto che comportarsi, nel caso Englaro, come ha fatto la ‘guardia svizzera’ ad honorem, Sacconi. La verità è che gli stessi di ieri continuano anche oggi a speculare su quelle vicende. Non solo il partito di Berlusconi, ma anche Di Pietro, la Lega, i comunisti, vecchi e nuovi, tutti insieme a spacciarsi per salvatori della patria. Quanto ai guai con la giustizia, Borrelli dovrebbe spiegarci come mai dopo 15 anni la corruzione in Italia anziché diminuire è aumentata. Forse sarebbe il caso, soprattutto nel PD, di affrontare seriamente le questioni che aveva posto Craxi a cominciare dalle ‘grandi riforme’ e, finalmente, parlare di politica”.
Scriveva il grande socialista George Orwell che “la quotidiana falsificazione del passato è necessaria alla stabilità del regime.” Questo è Esattamente ciò che fa Flavio Arzarello nel suo maldestro tentativo di accodarsi al manettaro Di Pietro – così Luigi Iorio Segretario nazionale della FGS commenta l’intervento del coordinatore della FGCI- a proposito della proposta di intitolare un luogo pubblico milanese a Bettino Craxi. E -prosegue Iorio- a proposito di storia distorta e/o mal raccontata e di simboli del passato mi domando cosa aspettino gli amministratori di piccole e grandi città a rimuovere le intitolazioni a Palmiro Togliatti e all’Unione Sovietica vie di corsi, piazze e quant’altro. Quando ciò avvenisse, cosa di cui dubito, – osserva il giovane dirigente socialista – si potrebbe anche aprire una discussione sulle strumentali obiezioni che vengono poste. Ma oggi- conclude Iorio – permanendo in certa sinistra la terrificante inclinazione tardostalinista incarnata plasticamente da Di Pietro e dal fido Arzanello, non è neppure il caso di parlarne.

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