domenica 29 giugno 2008

Auguri a tutti

Sapere che gran parte delle anime del Partito si sono riunite e unite nell’intento di dare forza, coraggio e dignità ad un’azione politica che non poteva vedersi sottrarre ulteriori forze, mi fa pensare che il PS in questa Provincia ha di fronte a sé una prospettiva, se non rossa, almeno rosea a cui volgere lo sguardo.
Per favorire questa unione, che so non essere solo di facciata, ho fatto anch’io la mia parte, dove e come ho potuto. D’altronde, ho sempre pensato che sia eticamente corretto iniziare dalle piccole cose per poter poi potersi guadagnare l’autorevolezza di progettare quelle grandi. Per inverso, invece, il rischio reale è quello di essere o diventare o dei sognatori sganciati dalla realtà dell’evidenza o peggio ancora dei presuntuosi. Venerdì scorso quindi ho visto realizzare, o più esattamente prender vita e corpo, quel tentativo riuscito di avvicinare i compagni socialisti.

La cena-riunione che mi ha visto ideatore e promotore un paio di mesi fa a San Severino ricade proprio in quest’ottica. Avere il coraggio del probabile costa fatica impegno, ma a volte, si è ripagati. Anticipare piccoli eventi per poi vederli accadere su grande scala, da un gusto unico. L’odore di officina che può assaporare chi dà vita ad un prototipo.
E’ lì che abbiamo sotterrato con cura e amore un seme che giusto qualche giorno fa ha cominciato a fiorire sotto i nostri occhi.

Il dato elettorale delle passate elezioni politiche seppur drammatico non è quello che dovrebbe farci preoccupare maggiormente, quanto invece la possibile balcanizzazione dei soggetti socialisti. Cosa non nuova per carità e che è sempre dietro l’angolo.
E non mi sento nemmeno di stilare classifiche di purezza, perché siamo tutti così adulti da sapere perfettamente la storiella dei puri più puri e degli epurati dai puri più puri.
L’appartenenza al PSE non deve altresì farci pensare che solo questo di per sé porti vantaggi chissà quali, perché altrimenti sarebbe difficile spiegarsi la disfatta elettorale.


Sì. E’ vera, quanto reale e dolorosa per questo Partito, la politica disonesta attuata sia dal PD che dalla PDL sull’utilizzo disinvolto del voto utile.
E’ vero pure, però, che il PS ha promosso una campagna elettorale che io ho già avuto modo di descrivere, facendo un parallelo con il film del compianto Dino Risi, “Il sorpasso” che vedeva i giovani Gassman e Trintignant, figli dell’Italia del boom economico, guidare uno spider Lancia B24, dove, sulla Flaminia, andavano sorpassando a destra e a sinistra. Tornando a noi, in campagna elettorale, sembravamo più Realisti del Re. I Radicali a confronto sembravano dei reazionari, degli accodati. In uno sforzo finale spazio temporale ci siamo appellati, arrancando, pure a Gesù Cristo…ma ahimè non sono di certo queste le scorciatoie che ci daranno quel consenso elettorale che ci permetterà di attuare le nostre politiche riformiste.

Il rafforzamento e un investimento massiccio in una Scuola che rimanga pubblica, ma che sia, prima di tutto, veramente e realmente formativa.
Una Scuola, una Sanità, una Pubblica Amministrazione non solo più efficienti, ma dove l’unico strumento di giudizio che agevoli l’aumento retributivo e di carriera professionale sia il merito, la professionalità, la dedizione al lavoro e il rispetto dell’altro, sia esso uno studente, un paziente o un cittadino che debba sbrigare una pratica…non più le baronie o il semplice avanzamento di carriera per anzianità di servizio.
Un approccio umano e seriamente meritocratico.

Una Giustizia giusta che sappia dare risposte certe e in tempi decisamente più brevi e che soprattutto SAPPIA essere autonoma e CONSAPEVOLE della propria libertà d’autonomia. Che sappia essere virtuosa, efficiente e non politicizzata. Che si riappropri dello strumento investigativo fondato sul saper fare le indagini e non solamente sull’ascoltare morbosamente tutto e tutti indistintamente, nani e ballerine…perché se è vero che non fa piacere sapere che un politico si preoccupa di segnalare starlette, è anche vero che il corretto metro di giudizio di un politico non è la sua vita privata, le sue debolezze, ma bensì le politiche e le riforme che egli sa mettere in campo.

Abbiamo oggigiorno un giornalismo sempre più civettuolo e sempre meno nel merito, sempre meno sul punto, sempre più lontano dalla capacità di analisi. Un giornalismo che se non è di parte, è quantomeno poco autorevole.

Una politica quella del vecchio e defunto centro sinistra che ancora fa distinzioni tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. Non può avere respiro. Il centro sinistra non ha saputo produrre politiche che tolgano il gap nemmeno ai figli dei lavoratori autonomi con quelli dei lavoratori dipendenti. E parlo dei figli, non dei padri! Come se questi bambini fossero figli di un dio minore.
E siccome non si ha la capacità di entrare nel merito, allora si ragiona col falcione e si da dell’evasore a chiunque abbia una Partita Iva. Regalando intere fasce di elettorato al PDL, senza che questo faccia niente. Ringrazia e porta a casa. A gratis.
La Sinistra forse inconsapevolmente, ha lasciato la bandiera tricolore alla Destra, noi Socialisti non facciamo l’errore strategico e culturale di “regalare” la Famiglia al Centro.
In questi ultimi anni abbiamo assistito inerti ad una classe dirigente di Governo che non ha saputo riscoprire il valore Costituzionale del Lavoro. Di un dignitoso posto di lavoro. Perché di lavoro NON SI PUO’ E NON SI DEVE MORIRE !!!

Ancora troppi disoccupati e troppi occupati sottopagati, che fanno media per le statistiche e basta. Specialmente tra le donne. Datori di lavoro che negano un’assunzione a donne che sono in odore di gravidanza! Non penso di esagerare se dico che questo è un crimine contro l’umanità !!!

Ma come attuare queste politiche se siamo fuori dal Parlamento?
Il Parlamento, luogo del legiferare, oggi abitato da molti politici dalla p minuscola, qualche soubrettina, avvocati del capo, ex giornalisti di parte ed ex magistrati che di parte, forse, lo sono sempre stati.

Per fortuna che qualche socialista tiene ancora alta (e per adesso sottotraccia)la bandiera socialista al Parlamento e al Governo. Brunetta e Sacconi sono risultati in un recente sondaggio, molto per merito loro, certamente, ma molto per una concorrenza che già a chiamare così, non si fa onore alla lingua di Dante.

Dicevo, come attuare queste politiche, come dare “Un nuovo inizio per il Partito Socialista” ?

Pensando al presente non ho altre risposte se non quella di ri - partire dal territorio, veramente e senza ulteriori indugi. Si abbia la forza di investire dove esistono realtà vive che se motivate saranno la nostra salvezza e che altrimenti perderemo inevitabilmente. Dopodichè ognuno si assuma le proprie individuali e collettive responsabilità.

Tornando alla politica nazionale, non posso tralasciare il giusto rapporto che questo nascente Partito deve avere col Pianeta, con l’Ambiente circostante.
Un ambientalismo che non sappia dire solo no, ma non per questo, che sappia dire solo Si!
E mi riferisco alla giusta posizione che il segretario provinciale del Partito Socialista, Ivo Costamagna, ha prima preso contro la cementificazione della superstrada della Val Potenza e qualche settimana fa contro l’idea-progetto di edificare una diga a Fiuminata. O come ha fatto il sottoscritto facendo un intervento, depositato poi a protocollo, durante il Consiglio Provinciale aperto, tenutosi mesi fa a San Severino contro la Turbogas.
Porto sempre con me la responsabilità di essere e rappresentare i socialisti, ma ancor di più di essere un cittadino parte organica di questo pianeta sempre più globale e sempre meno solidale.

Pensando ad una politica di alleanze, perché è evidente che da soli non si va da nessuna parte, come non pensare ai nostri vicini, cugini e a volte Caini del Partito Democratico?
Non certo a quello che abbiamo conosciuto fino adesso però, perché gli attuali dirigenti, ma ancor più la attuale linea politica ci legittima nel territorio a considerare qualsiasi alleanza su base programmatica e se penso a come vengono trattati i Socialisti in queste latitudini, non ho nessun imbarazzo nel dire che prima viene la sopravvivenza del Partito e delle idee Socialiste e poi, ma poi… la logica del “recinto” del quale recinto troppe volte siamo stati costruttori per poi vederci intrappolati perché le chiavi le avevamo lasciate fuori (o agli altri) !!!

Fatemi pensare che questo nascente Partito sappia guardare avanti, sapendo però avere la dignità e la forza di affrontare gli appuntamenti che abbiamo di fronte agli occhi. Il secondo passo dopo aver fatto il primo e il terzo passo dopo aver fatto il secondo. A campana ci giocano i bambini e il tempo delle mele è passato da un pezzo.

Scrivendo avanti mi è tornato alla mente quel quotidiano, “L’Avanti” che vide nei due direttori Nenni e Pertini due direttori di non più eguagliata lucidità politico strategica che sommata ad un senso etico e ad una umanità oggi introvabili li rendono sempre più punti di riferimento altissimi.
Se poi penso ai padri, mi viene facile pensare al “figlio” . Come non fare quindi l’occhiolino da quaggiù a Bettino Craxi esempio di quell’autonomia socialista che a queste latitudini è quasi sconosciuta. Terre di steppe e manganelli dove neanche l’acqua santa è più quella di una volta. Ma a guardar bene, qualche garofano ancora si vede. Lì, solo.
Mentre le rose, sempre più rosse, si vendono e svendono a chiunque.



Viva il Socialismo, viva la Libertà !

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