domenica 18 gennaio 2009


Una questione di vita e… di morte
di
Roberto Vezzoso
La nascita di un figlio/a
Credo che pochi avvenimenti nella vita di un uomo siano più significativi di questo.
Quando ti nasce un figlio/a tutto il tuo essere è proiettato nel suo futuro.
Se prima egoisticamente non pensavi che al tuo futuro sentendotene il solo protagonista, d'un tratto ti rendi conto di non essere più da solo, e che le azioni che vai compiendo e le scelte che stai facendo si stenderanno anche sulla vita di quel tuo figlio. Che bella responsabilità, quale prova d'amore comporta una simile condizione.
La morte di un figlio/a
Credo che sia uno dei dolori più intensi che un uomo possa provare.
Una mutilazione inguaribile con la quale si può accettare di convivere e che in qualche maniera si cercherà di lenire.
La religione cattolica  dovrebbe aiutarci, per sua costituzione, ad avere un buon rapporto con la morte vissuta come rinascita a nuova vita.
Infatti coloro che credono sanno ed accettano il fatto che il Cristo dopo tre giorni dalla morte sia risorto presentandosi in carne e spirito ai suoi apostoli. Credere in una vita nuova e diversa oltre la morte dovrebbe dare alla Chiesa di Roma un diverso modo di affrontare tematiche che, così come sono poste ed affrontate attualmente,  urtano contro il  suo credo.
Perché non consentire ad Eluana Englaro di rinascere a nuova vita.
Se in un prossimo futuro le arti mediche ci dessero la possibilità di essere immortali anche se collegati come vegetali ad un potentissimo computer  quale sarebbe la posizione della Chiesa Cattolica e dello Stato italiano?
Solo queste due autorità hanno il diritto spirituale e legale di accondiscendere alla morte di qualcuno?
Chi meglio di chi ha generato questa vita e sino ad oggi con il proprio amore ne ha consentito la sopravvivenza è in grado di decidere cosa è meglio per Eluana.
Mi sembra di dire il vero se penso e dico che alla Chiesa Cattolica e allo Stato italiano di Eluana Englaro non importi un bel niente. Quello che importa è stabilire, solo, il diritto di dire come le cose vadano fatte.


2 commenti:

  1. A Lecco e' da poco terminata la "fiaccolata per la liberta' di Eluana" con la consegna al padre, dinanzi alla Clinica che la ospita, di 17 rose rosse per ricordare gli anni che sono trascorsi dal terribile incidente. Roberto, nella sua riflessione, ha centrato in pieno lo spirito con cui oltre un migliaio di persone hanno partecipato al corteo che ha attraverso il centro storico della citta'in un silenzio surreale e dove quasi in ogni finistra era stato acceso un lumino. Questo per testimoniare la rispettosa partecipazione di tutti gli abitanti di Lecco. Un bell'esempio di civilta' proprio nel "profondo" Nord leghista che rida' speranza e significato all'impegno e alle battaglie quotidiane di ognuno di noi che, invece, troppo spesso ci possono sembrare senza senso come il... parlare nel deserto. Lecco mi ha fatto capire che non e' cosi'. Magari senza scendere in Piazza ma, come diceva Nenni, da "dietro la finestra" pero' la gente ascolta ed e' sensibile. Sugli interventi che ci sono stati prima della fiaccolata, in particolare su quelli, molto belli, di Marco Cappato e del nostro Segretario Nazionale Riccardo Nencini, tornero' ad informarvi domattina durante il viaggio verso Hammamet. Sono qui con Bobo ed andro' insieme a lui da BETTINO..... Un abbraccio a tutti i compagni. Ivo

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  2. Da liberale,radicale,socialista, ma soprattutto in questo caso da credente, non posso che condividere in pieno la riflessione del mio Maestro Roberto.
    Ps: fammi uno squillo quando torni dalle nostre parti, che ci facciamo 'na birretta!

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