venerdì 29 agosto 2008

Rimpasto in Giunta - Regione Marche

Spacca presenta la 'nuova' giunta: Socialisti fuori, Solazzi e Donati ci sono.
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Donati Ancona, 29 agosto 2008 - Il rimpasto nato per accontentare i socialisti (passati da uno a due consiglieri) si chiude senza socialisti in giunta. Il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca ha atteso fino alla mattinata di ieri, ma di fronte ai veti incrociati tra partito (che voleva Seri) e Rocchi (che voleva Rocchi) alla fine ha detto stop.

Niente assessore socialista anche se ''permangono 'porte aperte' nelle diverse forme di responsabilità istituzionale — afferma la nota del presidente Spacca —; appena si raggiungeranno le necessarie intese interne, anche nella prospettiva delle prossime elezioni amministrative''.

In attesa che nel Ps qualcuno si ravveda e consenta di reinserire in giunta un capitano di lungo corso come Lidio Rocchi. Fino ad oggi, Spacca non c’è riuscito, anzi, si è trovato, non solo per sue responsabilità con il cerino in mano di un rimpasto diventato telenovela, sin dal giorno in cui Luciano Agostini ha salutato la compagnia e si è trasferito a Montecitorio.

Così, non potendo chiudere tutto con la sola sostituzione 'picena' con Sandro Donati (nella foto) assessore con delega allo specifico territorio ascolano, il presidente ha pensato bene di risolvere anche un problema tutto interno al Pd con la staffetta che prevede Vittoriano Solazzi, già presidente regionale del Pd, al posto di Luigi Minardi: ''Nel quadro di valutazioni politiche e territoriali'', specifica Spacca. Un ex-margherito al posto di un ex-diessino, ma soprattutto una ridefinizione degli equilibri interni al Pd pesarese, con l’ex-ragazzo ribelle Vittoriano Solazzi ormai alleato stabile della 'corrente del Golfo' (quella che conta) degli ex-Ds.

La defenestrazione di Luigi Minardi, arrivato all’assessorato alla Cultura solo due anni addietro, da una parte fa felice il grande burattinaio Palmiro Ucchielli, rafforza, in Regione, il ruolo di Mirco Ricci ma anche di Almerino Mezzolani, ma soprattutto lascia una serie di personaggi pesaresi senza una sponda importante: dall’onorevole Massimo Vannucci, che aveva fortemente voluto, da segretario regionale dei Ds, Minardi in giunta, al sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli. Da decifrare il ruolo del segretario provinciale Matteo Ricci e soprattutto i contraccolpi sulla sua candidatura a presidente della Provincia. Ricci aveva chiesto di inserire Solazzi al posto di Carrabs: ''Spacca non lo ha potuto fare e ha scelto diversamente...''. Basterà per evitare guai?

Tra i tanti misteri di questo rimpasto c’è anche il rinvio a domani dell’ufficiliazzazione delle nuove deleghe. Si sa che un Vittoriano Solazzi molto soddisfatto (''E’ un grande riconoscimento politico'') avrà un super-assessorato con Cultura, Turismo e Commercio. Mentre a Sandro Donati oltre alla delega al Piceno dovrebbero andare anche Protezione civile, Politiche giovanili, Enti locali e cooperazione internazionale. Invece la internazionalizzazione finirà a Gianni Giaccaglia, quasi a ribadire che non è lui l’assessore anconetano ad avere la spada di Damocle socialista sopra la testa, anche nel prossimo futuro.

Per Spacca, ''è stata ottimizzata la sinergia delle deleghe, con aggiustamenti che permettono di unificare le funzioni industria-artigianato-internazionalizzazione e turismo-cultura''. Pacificato il Pd, confermato l’asse con Pesaro e Ucchielli, rispettato l’aut aut della sinistra radicale in difesa di Carrabs, lasciati i socialisti a bagnomaria, il presidente Spacca ora dovrà vedersela con un Luigi Minardi che, in vacanza a Londra, appariva prima incredulo (''Sostituito? Ho altre notizie'') e poi decisamente infuriato.

Luigi Luminati

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