giovedì 28 agosto 2008

Nencini: "La democrazia è al patibolo."

Riforma elettorale: i socialisti a difesa del diritto di scelta dei cittadini
28/08/2008
Oltre un centinaio tra dirigenti e militanti socialisti guidati dal Segretario Nazionale Riccardo Nencini, dal Coordinatore nazionale della Segreteria Marco Di Lello, e da Roberto Biscardini, Lello Di Gioia, Angelo Sollazzo e Lanfranco Turci si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Chigi, per protestare contro l'ipotesi di riforma elettorale che il Governo sta elaborando in queste settimane. Alla manifestazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche l'Europarlamentare Alessandro Battilocchio, il Tesoriere del partito Oreste Pastorelli e Gianfranco Schietroma, si sono aggiunte le delegazioni dei Verdi, guidata dalla Portavoce nazionale Grazia Francescato, di SD e del PRC con il Segretario Paolo Ferrero. "La legge elettorale per le europee venga lasciata cosi' com'e. La riforma della legge elettorale - ha spiegato Nencini ai numerosi giornalisti presenti in Piazza Montecitorio, dove il corteo si è successivamente spostato - mira unicamente a cancellare forze politiche radicate nella coscienza del nostro Paese dal Parlamento europeo. "Inoltre, abolendo le preferenze - ha proseguito il leader del partito - togliamo all'elettore la possibilita' di scegliere il candidato da eleggere e si delega la scelta alle sole segreterie di partito. Il Parlamento europeo rischia di diventare un Parlamento di nominati e non di eletti, come lo e' gia' quello italiano. La democrazia e' al patibolo. Anche sul tema della giustizia siamo pronti a confrontarci e l'occasione sara' il convegno in programma il 2 e il 3 settembre con l'Udc. Sara' un convegno aperto e bipartisan".
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Riccardo Nencini (Partito Socialista) ad Affaritaliani.it: dialogo per un'alleanza con Pd, Sd e Verdi. Poi se Vendola lascia Ferrero si vedrà...
Giovedí 28.08.2008

Avvicinarsi ulteriormente al Partito Democratico e costruire un'alleanza riformista con Sinistra Democratica e Verdi, in attesa di capire le mosse di Vendola
. E' quanto emerge da un'intervista di Affaritaliani.it al segretario nazionale del Partito Socialista, Riccardo Nencini. "Dal momento in cui Veltroni ha riconosciuto autonomia e dignità al simbolo e al partito socialista i rapporti sono migliorati rispetto alle elezioni politiche dell'aprile scorso. Si tratta di vedere ora come possono evolvere e ci sono due livelli di evoluzione: il primo è il fronte dell'opposizione al governo, che noi pensiamo debba essere riformista e che non si debba far trascinare nelle piazze dalle posizioni massimaliste di Di Pietro. La seconda sono le elezioni amministrative della primavera 2009; l'ipotesi di lavoro è quella di creare un'asse riformista forte su programmi innovativi per il governo delle città, scegliendo i candidati con primarie di coalizione. Se su questi due punti troviamo equilibrio, i rapporti nella sinistra riformista sono destinati a migliorare".

E con la costituente di Sinistra Democratica? "Non è ancora ben definita. Comunque escludo che possano esserci relazioni di governo con un partito come Rifondazione Comunista che ha scelto quella strada con Ferrero segretario". Ma Vendola ha una posizione diversa... "Si ragiona con i segretari dei partiti, anche se conosco bene Vendola e so che la sua posizione è diversa da quella di Ferrero. Ma è Ferrero il segretario di Rifondazione. Nencini aggiunge: "C'è un dialogo in corso con Vendola e la sua parte, ma il punto è un altro: chiuso il ciclo dello splendido isolamento veltroniano, va ricostruita una sinistra riformista che è fatta di Pd, di socialisti, di Verdi e di Sinistra Democratica. Poi è fatta da pezzi di partiti. Però è Ferrero che ha vinto il congresso quindi ad oggi la posizione massimalista di Rifondazione è esattamente quella che è uscita dal congresso".

Aderirete alla costituente di Sd? "Noi socialisti rappresentiamo storicamente il riformismo italiano e non c'è un motivo per il quale i socialisti italiani debbano essere messi in un'area di una sinistra che sul piano riformistico è ancora incerta. Però con Sd un rapporto c'è già e ci siamo appena incontrati con Grazia Francescato, quindi i Verdi. Perciò un'alleanza sì". E Rifondazione? Sperate in una scissione? "Vendola l'ha perso il congresso, poi se uscirà da Rifondazione e farà un'altra cosa, eccettera... lo vedremo. Ma a oggi c'è un partito solo con una linea con non conivido". Quindi a oggi dialogo con Pd, Sd e Verdi. Poi se Vendola uscirà dal Prc se ne parlerà... "Esattamente". E i Comunisti Italiani sono fuori? "Ho parlato apposta solo di questi quattro partiti".



28/08/2008

Una partita, quella di Alitalia, che in un paese normale dovrebbe mettere a dura prova la stessa tenuta del governo. Dopo aver perso la l’occasione Air France, la cordata italiana è sempre più con evidenza un grande pasticcio.” Lo ha dichiarato Roberto Biscardini della segreteria azionale del Partito Socialista che ha aggiunto: “Dopo questa vicenda, Alitalia non sarà più una grande compagnia aerea di livello internazionale. Da una parte la cordata italiana si è tradotta in un’operazione finanziaria che potrà far guadagnare qualche euro ai 16 azionisti privilegiati, ma che relegherà Alitalia ad un ruolo marginale nel panorama delle compagnie aeree. Dall’altra una bad company (cioè per definizione una porcata) sulla quale verranno scaricati tutti i costi della vecchia società e che alla fine saranno pagati dai cittadini italiani.” In merito ai problemi di Malpensa e Linate Biscardini ha aggiunto : “Abbiamo sempre sostenuto e ancora sosteniamo che le vicende di Alitalia non devono pesare sulle sorti degli aeroporti. Quindi ragione di più adesso. Non è il piano industriale della nuova Alitalia che deve definire il ruolo strategico del trasporto aereo, che è nelle mani delle competenze autonome dei singoli scali. Linate e Malpensa aumenteranno i loro voli anche se Alitalia non si sarà più. E aumenterà per effetto della domanda di traffico che verrà coperta da qualche altro vettore se Alitalia andrà a ridurre il suo peso.

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