sabato 23 agosto 2008

*La Lirica, l'UdC ed i Socialisti*

di Ivo Costamagna

L'intervento dei dirigenti dell'UdC, sulle colonne del Carlino di ieri, in merito alla gestione dell'Arena Sferisterio e della Stagione Lirica, ha il merito di aprire un confronto serio sulla questione. Un confronto non basato su astratte posizioni di... "principio" ma su proposte concrete che possono essere condivise o meno ma che hanno il pregio della chiarezza. Come socialisti non riteniamo, ad esempio, che il problema, pure esistente da decenni, di un maggior collegamento con la realta' socio-economica e con il territorio circostante possa essere addebitato al Comune ed all'Ente Provincia o, addirittura, alla personale "insensibilita' e poca avvedutezza" del Sindaco Meschini e del Presidente Silenzi come, invece, affermato dai due dirigenti dell'UdC. Il problema non si risolve, infatti, con una sorta di "privatizzazione" dello Sferisterio e della Stagione Lirica e con un "passo indietro della politica". Esperienze di eguale livello, nazionale ed internazionale, ROF di Pesaro e FESTIVAL di Spoleto per citare solo quelle a noi piu' vicine, ci dimostrano l'esatto contrario. Accanto allo sforzo economico dei "privati" (Banca Marche, Assoindustria e Camera di Commercio) ed a quello, non trascurabile, dei due Enti Locali, occorre tornare a porre il problema, politico ed istituzionale, di un maggiore coinvolgimento, progettuale ed economico, della Regione Marche e dei Ministeri competenti per attivare, attraverso gli stessi, i, pure esistenti, finanziamenti Comunitari. E' questo un "circuito" in cui l'Arena Sferisterio non e' quasi mai riuscita ad entrare per "logiche politiche" che hanno sempre previlegiato... "altri" avvenimenti. Occorre rompere questo che e' il vero "accerchiamento" e la "cappa" che limita le potenzialita' dello Sferisterio in generale e della Stagione Lirica in particolare. Su questo si misurera' la capacita' di compiere un "salto di qualita'" sia da parte del CdA e sia dell'intera classe politica locale, realmente in modo "bipartisan". Siamo d'accordo con l'UdC che di mecenati, per di piu' "filantropi", non ne esistono (...non solo nelle Marche) ma, comunque, non sarebbe quella la soluzione. Sono necessari, infatti, finanziamenti ma anche, finalmente, un Progetto Turistico-Culturale complessivo che solo le Istituzione Pubbliche possono garantire. Tutto questo in un rapporto di maggiore chiarezza, che deve, pero', essere reciproca, con Enti come Banca Marche, Assoindustria e Camera di Commercio (va ricordato che sono, o meglio dovrebbero essere, cosa diversa dagli eventuali Sponsor privati). In un quadro di questo tipo diviene possibile e, forse, anche utile pensare ad una revisione della struttura giuridica dell'attuale Associazione per trasformarla in una Fondazione, cosi' come propongono gli amici dell'UdC. Questo, pero', deve essere, eventualmente, un "mezzo" e non il "fine". Mi auguro, infine, che stavolta il confronto che si deve sviluppare, anche in modo serrato, non resti "esercizio oratorio" ma giunga ad un punto di sintesi e, soprattutto, di azione concreta.

Macerata, li 23/8/2008
Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PS Macerata)

1 commento:

  1. Mi permetto di intervenire con alcune note a quanto detto in questo articolo per due motivi.
    1) Letto ieri l'articolo dei due consiglieri UdC sul Resto del Carlino mi sono premurato di fare notare l'argomento a Costamagna. Con mia soddisfazione vedo il suo interessamento per l'argomento e ne condivido anche alcune note.
    2) L'anno scorso mi sono laureato in lettere portando una Tesi di Laurea proprio sullo Sferisterio di Macerata. In quel lavoro analizzavo alcune motivazioni e scelte dell'Associazione Sferisterio, ente preposto alla gestione del teatro.

    Non ve dubbio che la stagione teatrale di Macerata, pur nella sua brevità e con gli alti costi di produzione, rappresenti un buon mezzo per promuovere ed arricchire l'offerta culturale-turistica della nostra regione, offerta già ben ricca di avvenimenti di ogni genere, alcuni dei quali anche di grande qualità.

    Nella non lunga storia dello Sferisterio come teatro dedicato alla lirica - l'inizio di una programmazione stagionale continua risale all'anno 1967, preceduta da sporadiche rappresentazioni ad inizio secolo - la struttura vedeva ospitare anche rappresentazioni di prosa, rassegne di jazz o concerti di musica leggera.

    Ricordo che proprio nel 2006, anno di inizio della denominazione Macerata Opera Festival, c'era stato un dibattito sulla possibilità di dare al teatro una copertura, eliminando così il fattore maltempo, e dando agibilità più lunga alla struttura durante l'anno. Forse bisognerebbe parlarne in maniera più seria, visto che manca nella nostra regione un teatro di grande capienza. Sono anche convinto che le nuove tecnologie potrebbero risolvere alcuni problemi.
    Purtroppo la cultura italiana è in mano alla politica che non sempre è all'altezza del proprio compito.
    Mai come oggi l'Italia avrebbe bisogno dei suoi intellettuali.
    Dobbiamo infatti ad un solo giornale - cattolico per giunta - l'osservazione che siamo in un paese a rischio democratico. Mi riferisco a quanto scritto su Famiglia Cristiana. La sinistra italiana boccheggia, e questa sua difficoltà a ritrovare energie intellettuali e programmatiche, rende ancora più incerto il nostro futuro democratico.
    Speriamo che lo Sferisterio di Macerata rappresenti non solo un luogo di scontro ed interesse politico ma cominci veramente ad essere grande luogo di cultura.

    Roberto Vezzoso

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