lunedì 18 agosto 2008

Putin e gli amici italiani - http://www.aprileonline.info

Putin e gli amici italiani

T.M., 18 agosto 2008, 08:56

Putin e gli amici italiani Nel cessate il fuoco firmato da Russia e Georgia il ruolo del governo italiano è stato marginale rispetto allo sforzo diplomatico messo in campo da Usa ed Europa. Una circostanza che evidenzia l'amicizia sempre più scomoda tra Berlusconi e il presidente russo, soprattutto dopo le polemiche scoppiate in Italia su una presunta deriva neo fascista di Roma che troverebbe in Mosca un alleato ideale

Nella conferenza stampa a caldo dopo la firma del cessate il fuoco, a fianco di una Rice acida e glaciale, il presidente georgiano Saakashvili non ha trattenuto la rabbia contro i "barbari" russi autori di un attacco brutale e ingiustificato al suo Paese. Saakashvili ha accusato la Russia di Putin di aver lanciato bombe a grappolo e di aver usato armi di distruzione di massa anche contro obiettivi civili. Ospedali, scuole, strade, teatri, oltre che il gasdotto, sono stati gli obiettivi, cioè i simboli dei traguardi economici raggiunti dalla piccola democrazia liberale georgiana. Saakashvili ha anche ricordato l'avvelenamento del presidente ucraino filo occidentale Yushchenko come esempio del destino di chi, come lui, vuole mettersi alle spalle per sempre l'incubo sovietico.

Anche secondo gli analisti internazionali la guerra scatenata dai russi in Georgia ha poco a che fare con la causa della minoranza filo-russa. Il governo di Mosca stava pianificando l'intervento militare da tempo e l'obiettivo era tarpare le ali ad un Paese nella propria sfera d'influenza che si è permesso di sposare troppo la causa filo occidentale al punto di ambire all'adesione alla Comunità Europea e peggio ancora alla Nato. I Russi, secondo gli analisti, hanno voluto lanciare un messaggio chiaro al mondo: nel Caucaso comandano loro e sono loro a dettare le regole. Più che una ritorsione contro la vicenda del Kosovo conclusasi contro la volontà russa, un avvertimento netto a tutti gli stati-satellite dell'ex super potenza.
Sta di fatto che quando i carri armati ancora avanzavano in Ossezia gli americani non hanno esitato a rimettere in discussione i rapporti diplomatici maturati con fatica con Mosca. E per strana coincidenza hanno firmato l'accordo per l'installazione del sistema missilistico in Polonia nelle stesse ore.
L'Europa si è invece attivata col presidente di turno Sarkozy per un cessate il fuoco immediato che sembra funzionare mentre la Merkel incontrando Medvedev gli ha offerto tutta la freddezza di cui è capace un tedesco. Insomma, Stati Uniti ed Europa hanno reagito con determinazione ad una crisi che rischia di alterare gli equilibri dello scacchiere internazionale e generare nuova instabilità. Basti pensare che la Russia è un attore importante sia nella crisi mediorientale che soprattutto nelle complesse negoziazioni in corso sulla questione iraniana.

Ebbene, mentre a Bruxelles lo sforzo diplomatico e istituzionale per risolvere la crisi raggiungeva il suo apice con l'incontro tra i ministri degli affari esteri dei Paesi membri, Frattini era alle Maldive con le chiappe all'aria e non si è mosso da lì delegando il tutto al sottosegretario Scotti. Berlusconi sembra si sia invece limitato ad una telefonata a Mosca non meglio precisata, non è escluso che si trattasse di auguri visto i rapporti che intercorrono tra il primo ministro italiano e quello russo. E' del resto un fatto che pochi giorni dopo la vittoria elettorale di Berlusconi, Putin volò alla residenza estiva del Cavaliere in Sardegna e non risparmiò complimenti e soddisfazione per la sua terza vittoria elettorale.
Un'amicizia certamente intrisa dell'ipocrisia tipica della politica e di reciproci interessi economici, ma certamente il rapporto con Putin è uno dei più stretti instaurati dal Premier italiano a livello internazionale. Un rapporto sempre più scomodo soprattutto dopo le polemiche scoppiate in Italia su una presunta deriva neo fascista di Roma, una deriva che troverebbe in Mosca un alleato ideale.

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