venerdì 29 agosto 2008

*Dissenso, estremismo e demagogia*

Pier Paolo Caserta - 25 agosto 2008

www.aprileonline.info

Dissenso, estremismo e demagogia La recente notizia di un ragazzo tolto alla tutela della madre perché tesserato di Rifondazione può essere utile per riflettere sul vasto mutamento intervenuto bel senso comune, che rappresenta probabilmente la conquista più duratura della neodestra

La notizia è stata riportata dai giornali qualche giorno fa: un giudice del tribunale di Catania ha accolto come elemento di valutazione la prova della militanza del sedicenne, una fotocopia della tessera dei Giovani Comunisti prodotta dal padre per dimostrare che la madre non è in grado di occuparsi dell'educazione del ragazzo, il quale possedeva "la tessera d'iscrizione a un gruppo di estremisti".
D'accordo che si tratta di un episodio e ad agire sono sempre persone, nella loro singolarità. Ma forse questo episodio non è scisso da un clima generale, e in questo caso può essere letto come un indicatore dello stato di salute dell'opinione pubblica nel nostro paese.
È qui che la neodestra ha vinto davvero: nell'essere riuscita a relegare il dissenso nel contenitore dell'estremismo. Un risultato senza dubbio straordinario, per una coalizione che deve poco meno del 10% dei suoi consensi a un partito, come la Lega Nord, che a questo punto non si sa più bene come definire. Estremista, in realtà, sarebbe una definizione abbastanza appropriata. Connotato da chiare tinte xenofobe, altrettanto.
Il risultato, simmetrico, all'aver confinato il dissenso (e non certamente solo il comunismo) nell'angolo dell'estremismo è l'aver ricondotto espressioni come quelle rappresentate dalla Lega o dalla destra sociale nell'alveo del moderatismo. E altrettanto moderato può apparire ai più un governo che vara leggi per il suo premier, che cerca di mettere il bavaglio a giornalisti e magistratura, che manda l'esercito per le strade, che adotta politiche sull'immigrazione che allarmano mezza Europa. Quando l'estremismo viene normalizzato, il dissenso diventa estremismo.

E invece il dissenso è un ingrediente indispensabile di una democrazia sana e vitale. Soltanto la disponibilità e la possibilità di esprimere opinioni diverse può alimentare la vita democratica senza cristallizzarla. Quando viene instaurata una sinonimia tra dissenso ed estremismo, si può essere certi che l'asse della vita politica e sociale si è spostato drasticamente dalla democrazia alla demagogia.

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