giovedì 11 settembre 2008

L'America ricorda l'11 settembre

da www.lastampa.it

La rabbia del sindaco Bloomberg:
troppo lenti lavori di ricostruzione
NEW YORK
Il settimo anniversario dell’11 settembre 2001, il giorno degli attentati terroristici contro New York e Washington che hanno cambiato l’America, è stato preceduto da una vigilia di polemiche, innescate dal un parere, durissimo, del sindaco di New York Michael Bloomberg.

La ricostruzione di Ground Zero continua a rilento al punto che il governatore dello Stato David Paterson, secondo Bloomberg, dovrebbe prendere in mano il timone, togliendo all’autorità portuale di New York e New Jersey la responsabilità sul futuro dell’area. Secondo Bloomberg le agenzie che gestiscono i lavori di sviluppo non fanno che intralciare la ricostruzione e rallentare la realizzazione dei progetti, in primo luogo lo snodo del sistema di trasporti metropolitani e il monumento alla memoria delle vittime. Era già successo con l’anniversario delle stragi di un anno fa: le lacrime e la commozione erano quasi scomparse, e anche dai familiari delle vittime il sentimento dominante era la voglia di dimenticare.

Non svanisce tuttavia lo spettro di nuovi attentati. Il segretario di Homeland Security Michael Chertoff si è detto convinto che gli estremisti di al Qaida continuano a considerare l’aviazione civile americana come un possibile bersaglio, «e anche se in questi sette anni il governo del presidente George W. Bush ha fatto molto per proteggere l’America, il rischio rimane». Osama bin Laden, lo sceicco saudita che Washington considera come il mandante delle stragi, resta in libertà e nonostante l’intelligence americana sia sulle sue tracce il suo nascondiglio resta un segreto. La portavoce di Bush, Dana Perino, prova a giustificarsi: «Non viviamo in un film - ha detto, nel consueto briefing ai reporter, non abbiamo super poteri. Quello che possiamo fare è lavorare insieme ai nostri alleati per cercare di catturarlo». Bush e la first lady Laura ricordano le stragi osservando un minuto di silenzio sul prato della Casa Bianca alle 8.46, il momento in cui il primo dei due aerie di linea dirottati si schiantò contro il Wtc di New York.

E nel settimo anniversario degli attentati i due candidati presidenziali Barack Obama e John McCain hanno deciso di deporre le armi per un giorno per commemorare le vittime di quei tragici eventi. A Ground Zero i candidati alla Casa Bianca compariranno per la prima volta insieme per commemorare le stragi. Il candidato democratico ha elogiato la compattezza che dimostrò il popolo americano e ha lanciato un messaggio di unità: «Ci alziamo e cadiamo come una sola nazione». Da Ground Zero a Washington, da San Diego fino a Denver, sono in programma marce silenziose, processioni, veglie di preghiera per una strage che ha devastato una nazione e sconvolto il mondo. Di fronte al Pentagono, colpito da uno degli aerei dirottati, sarà inaugurato il Parco del Memoriale, per ricordare le 184 vittime dell’attacco terroristico contro la sede del ministero della Difesa americano.

Delegazione di socialisti davanti ambasciata Usa a Roma
giovedì 11 settembre 2008
Una delegazione di socialisti, guidata dal segretario nazionale del PS Riccardo Nencini, si è recata stamani davanti all'ambasciata Usa a Roma per ricordare i tragici attentati dell'11 settembre 2001 e ribadire la vicinanza e la solidarietà al popolo americano.
« L'11 settembre – ha detto Nencini dopo avere osservato un minuto di raccoglimento – ha imposto alle democrazie occidentali di moltiplicare gli sforzi per garantire la sicurezza in patria di tutti i cittadini e contemporaneamente per assicurare al mondo una nuova stagione di dialogo e di pace fondata sui valori di libertà, di pacifica convivenza tra i popoli, di rispetto dei diritti umani e di uno sviluppo più equilibrato tra le nazioni più ricche e quelle più povere. Ricordare quel giorno che ha segnato una svolta ed un punto di non ritorno per la storia contemporanea – ha concluso – significa ribadire l'assoluta devozione a questi valori, da contrapporre ad ogni fondamentalismo e ad ogni forma di terrorismo da esso generato».

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