giovedì 25 settembre 2008

*IL COLPO DI MANO*

Paolo Nerozzi* - 24 settembre 2008, 16:48 - www.aprileon line.info

Il colpo di mano La Finanziaria di Tremonti e Brunetta, approvata ieri in Cdm cela, neppure troppo velatamente, il vero obiettivo di questo governo: nessuna risorsa al lavoro e l'esautoramento della funzione sindacale. Il tutto, condito dall'ennesimo schiaffo al Parlamento attraverso l'imposizione del voto di fiducia

Risorse insufficienti, Parlamento esautorato, sindacato estromesso. Questo in sintesi il disegno contenuto nella manovra finanziaria per il 2009, approvata ieri dal governo Berlusconi, che riguarda principalmente il rinnovo del contratto del pubblico impiego.
Siamo in presenza, ed è bene dirlo con la dovuta chiarezza, di un vero e proprio colpo di mano. Tre articoli più tabelle per sancire quello che da mesi andavamo denunciando: dietro la campagna contro i pubblici dipendenti si nascondeva semplicemente la volontà di fare cassa e di annullare le riforme degli ultimi 25 anni che consentirono la privatizzazione del contratto di lavoro.

Secondo le prime stime del sindacato le risorse inserite in finanziaria porteranno ad un "aumento" dei salari di 65 euro nel biennio (compresa l'indennità di vacanza contrattuale) di fatto neanche recuperando l'inflazione programmata (1,7%) a fronte di una inflazione reale di oltre il 4 per cento, con picchi superiori al 5 per cento per i generi alimentari. Tutto ciò in un quadro grave per la tenuta economica del nostro Paese: siamo a crescita zero e questo non succedeva da oltre quindici anni, ed il governo invece di assumere iniziative che sostengano i consumi interni, intervenendo sui salari dei lavoratori e dei pensionati, utilizza l'indice dell'inflazione programmata. Un dato accantonato perfino da Confindustria.

Inoltre, il governo introduce un grave elemento di delegittimazione delle organizzazioni sindacali prevedendo che " le somme stanziate possono essere erogate anche mediante atti unilaterali..", di fatto, quindi, cancellando la sede di contrattazione. Si tratta di un atto grave che sostanzialmente inficia la presunta volontà dell'esecutivo di innalzare i livelli di efficienza e produttività dei dipendenti pubblici, in quanto dovrebbe essere la sede di trattativa contrattuale il luogo principe per definire le linee guida di un moderno sistema di servizi. Premiare le competenze, garantire l'autonomia decisionale, far emergere un management responsabile, in sostanza contrattare efficienza in cambio di incentivi economici. Purtroppo non vi sono né gli incentivi e né la contrattazione, rimangono solamente gli echi della campagna contro i fannulloni di cui il ministro Brunetta ancora non ha dato conto dei risultati ottenuti.

Ma, probabilmente, di tutto questo il Parlamento non potrà discutere, se non molto marginalmente, visto che lo stesso consiglio dei ministri che ha approvato la manovra per il 2009 ha già autorizzato il ricorso al voto di fiducia. Esautorando deputati e senatori del diritto di intervenire su questioni che riguardano non solamente i salari dei pubblici dipendenti, ma gli stessi servizi ai cittadini: asili, scuole, ospedali, luoghi che in base alla capacità di offrire servizi determinano direttamente la qualità della vita nel nostro Paese.

Siamo in presenza, purtroppo, di mix di arroganza istituzionale e incapacità di governo. Si sviliscono le sedi parlamentari, si evita il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, si governa attraverso le conferenze stampa. Cercando si sottrarsi il più possibile dal confronto sul merito delle scelte. Merito che, nonostante le roboanti campagne medianiche, al dunque sarà compreso fino in fondo dai cittadini. Il tentativo di mettere contro maestri e genitori, infermieri e pazienti alla lunga non funzionerà, perché maestre e genitori infermieri e pazienti comprenderanno che hanno un interesse in comune: che le scuole e gli ospedali funzionino.

Le prossime mobilitazioni, sindacali e politiche, a partire dalla manifestazione promossa dal Pd per il 25 ottobre, dovranno porre al centro innanzitutto la sfida dell'unità. L'unità del mondo del lavoro, l'unità tra chi fornisce un servizio alla collettività e gli utenti di quel servizio.

*Senatore Pd, commissione lavoro
www.paolonerozzi.it

1 commento:

  1. Vorrei focalizzare l'attenzione solo su tre questioni:

    1) le attuali problematiche lavorative italiane non nascono purtroppo a causa di questa ultima finanziaria, bensì le origini sono molto più antiche.
    Quanto alle responsabilità, queste vanno attribuite non solo all'attuale classe dirigente politica, sicuramente non brillante, ma anche e soprattutto ai sindacati (come la CGIL, in cui Nerozzi ha fatto carriera), i quali da decenni e in più occasioni (basti pensare al referendum sulla scala mobile contro il governo Craxi) hanno smesso di fare gli interessi dei lavoratori e hanno incominciato a servire...altri padroni.

    2) Affermare che la lotta di Brunetta contro i fannulloni, iniziata da meno di un mese, sia destinata a non produrre frutti, sinceramente mi sembra una valutazione tecnica leggermente affrettata!

    3) Non riesco, con tutta la buona volontà, a impietosirmi per i poveri deputati del PD e per il "loro" parlamento esautorato dei poteri: questo triste andazzo era nell'aria da tempo e loro, lungi dall'intervenire in tempo, hanno cavalcato felicemente la situazione, contribuendo, anzi, ad "esautorare" i socialisti dal parlamento stesso.
    Ora possono goderselo in santa pace.

    T.F.

    RispondiElimina