venerdì 5 settembre 2008

*D'Alema propone un nuovo centrosinistra*

Aldo Garzia, 04 settembre 2008, 18:16 - www.aprileonline.info

D'Alema propone un nuovo centrosinistra L'ex ministro degli esteri alla Festa democratica: "Diamoci una mossa. Occorre guardare al centro cattolico non berlusconiano ma anche a sinistra per una sfida programmatica di medio periodo". Polemiche verso Veltroni per l'alleanza elettorale con Di Pietro e la gestione del partito

E' un Massimo D'Alema determinato e come sempre ragionatore quello che ieri ha tenuto banco fino a tarda sera alla Festa democratica, in corso di svolgimento a Firenze, dove è stato accolto con affetto da un pubblico che si attendeva da lui qualche annuncio di correzione rispetto a un atteggiamento dell'opposizione ritenuto troppo timido e conciliatore.
L'ex ministro degli Esteri non ha tradito le attese e ha affrontato tutti i temi della ripresa politica. Sulla riforma della giustizia, questione calda del confronto con il governo, D'Alema, premettendo che il dialogo maggioranza-opposizione è fisiologico in una democrazia, ha proposto una linea precisa: "Non possiamo dire che le cose vanno bene così, ma partiamo da presupposti diversi rispetto a Berlusconi. Tutte le riforme della giustizia che ha fatto la destra avevano l'obiettivo di renderla più difficile e macchinosa". Poi segue un no alla suddivisione delle carriere per i magistrati. E' una posizione che prende le distanze da chi nel Pd, come Luciano Violante, si è detto già disposto ad accettare il metodo e i contenuti proposti dalla maggioranza.

Quando si parla di Alitalia, arriva una rivelazione: "Mi accusarono di aver fatto di Palazzo Chigi una merchant bank e io invece feci l'opposto: mi rifiutai di intervenire con la forza del governo per garantire i poteri forti e me l'hanno fatta pagare". Sul futuro della compagnia aerea, D'Alema ci tiene a distinguere tra un'operazione politica grave e negativa ("che lascia allibiti dal punto di vista delle regole di mercato e che scarica il costo sulla collettività") e gli imprenditori "con i quali non si deve polemizzare perché fanno il loro mestiere".
Su federalismo e politica economica, l'ex ministro annuncia che secondo lui l'opposizione non deve fare sconti alla maggioranza. Ma serve una nuova strategia, aggiunge. D'Alema si dice infatti convinto che Berlusconi vincerebbe ancora le elezioni, se si votasse in tempi rapidi: "Per noi è una sfida lunga. Dobbiamo impostare una sfida di medio periodo, politico-programmatica e anche di valori. Il premier Berlusconi si muove con abilità e fa finta di governare. Non risolve i problemi ed è circondato da una classe dirigente servile".

Arriva a questo punto la polemica con il segretario del Pd, Walter Veltroni, sul tema delle alleanze. Per D'Alema, occorre infatti costruire un "nuovo centrosinistra" per uscire dall'isolamento. Da qui, sottolinea, l'esigenza di guardare "al centro, perché c'è un pezzo del mondo cattolico e moderato che non si è fatto assorbire dal berlusconismo" ma anche a quella parte della sinistra radicale che "ha commesso errori molto gravi ma discute sulle sue prospettive".
E quando Giovanni Floris, che conduceva l'intervista, gli chiede perché nelle elezioni dello scorso aprile il Pd abbia scelto di allearsi con Antonio Di Pietro, replica: "Questa risposta la lasciamo all'interlocutore che verrà qui tra qualche giorno" (Veltroni sarà presente alla Festa democratica dopodomani). Infine, smentendo le voci che vogliono che stia costituendo una corrente dalemiana all'interno del partito, l'ex ministro ci tiene a chiarire che ha intenzione di contribuire al dibattito del Pd solo con le idee e con la Fondazione ItalianiEuropei che dirige da un decennio con Giuliano Amato.

Le parole che D'Alema utilizza per segnalare che il Pd non è radicato nel territorio e non ha una struttura organizzata capace di convogliare le sue potenzialità che hanno raccolto 12 milioni di voti non sono però benevoli con l'attuale gruppo dirigente del suo partito. E quando annuncia che è sempre disposto "ad assolvere ai ruoli che mi dovessero proporre", il pubblico lo applaude calorosamente. "Il messaggio che arriva dalla gente alle feste è diamoci una mossa", conclude.
Ieri intanto Veltroni ha incontrato il presidente Giorgio Napolitano per "uno scambio di vedute sull'attualità e l'agenda politica". Il leader del Pd ha espresso al capo dello Stato la propria preoccupazione per la situazione sociale che rischia di diventare una vera e propria emergenza. Sui temi politici, ha confermato che il Pd è pronto a contribuire a risolvere innanzitutto il problema dell'efficienza della giustizia.
Il segretario del Pd ha pure incassato il sì di Gianfranco Fini a discutere della possibilità concreta di concedere il diritto di voto agli immigrati nelle elezioni amministrative. Il presidente della Camera lo ha annunciato ieri in un dibattito pomeridiano alla Festa democratica di Firenze, proprio lì dove dopo qualche ora D'Alema avrebbe proposto forti correzioni alla strategia del Pd e dell'opposizione.

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