martedì 2 settembre 2008

*Farc e Rifondazione, è ancora polemica*

Marzia Bonacci - 01 settembre 2008

www.aprileonline.info

Farc e Rifondazione, � ancora polemica Il centrodestra annuncia un'interrogazione parlamentare per chiarire il rapporto intercorso fra il Prc e le forze rivoluzionarie colombiane, al centro della bufera dai primi di agosto in seguito all'articolo pubblicato su La Repubblica da Omero Ciai, in cui si dava notizia dell'esistenza di un dossier, confezionato dal governo di Bogotà, relativo ad una relazione fra guerriglia e comunisti italiani che è andata al di là "dei semplici contatti politici". Mentre l'ex ostaggio Betancourt ha iniziato il suo tour nel nostro paese.

Da un parte la visita di Ingrid Betancourt in Italia, dall'altra il caso sollevato ad agosto da La Repubblica, e tutt'ora al centro dello scontro politico nazionale, in merito alle relazioni intercorse fra Rifondazione comunista e le Farc, le forze armate rivoluzionarie della Colombia. Da un parte l'attacco del centrodestra, che accusa di fatto il partito di Paolo Ferrero di un'eccessiva quanto fuori luogo relazione con una formazione terroristica, arrivando ad annunciare una interrogazione parlamentare per ricevere chiarimenti, dall'altra il Prc che si difende, evidenziando come tutti fossero a conoscenza del rapporto coltivato dai comunisti italiani con la guerriglia di Bogotà e di come questa stessa non possa essere ridotta ad un manipolo di terroristi sanguinari. In questo clima è arrivata ieri sera, a Roma, l'ex ostaggio franco-colombiano liberata dopo sei anni di prigionia lo scorso luglio. Un tour, quello che vede protagonista la militante per i diritti umani e un tempo aspirante capo di stato della Colombia, che l'ha portata a visitare la Comunità di Sant'Egidio e l'ex primo cittadino, ora segretario democratico, Walter Veltroni. Mentre oggi la Betancourt ha tenuto una conferenza stampa alla Provincia di Roma e ha visitato il papa Benedetto XVI presso la residenza di Castelgandolfo. Per domani è previsto l'incontro con il sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Franco Frattini. In conclusione: un faccia a faccia con il premio Nobel Rita Levi Montalcini e un viaggio a Firenze, mercoledì, per ricevere il Giglio d'oro dal comune.

A sollevare il caso è stato, nei primi giorni di agosto, il giornalista Omero Ciai. Partendo da una notizia pubblicata da El tiempo, la storica firma del quotidiano di Eugenio Scalfari ha denunciato l'esistenza di un dossier confezionato dal governo di Bogotà. Un documento in cui si parla dei legami fra il Prc e le Farc in termini di una relazione andata al di là dei "semplici contatti politici", anche nel periodo della prigionia della leader del partito verde. Alla base di questa accusa le autorità colombiane indicano le 200 e-mail trovate nel computer del portavoce della guerriglia Raul Reyes, ucciso lo scorso marzo in un blitz nella selva ai confini fra Colombia e Ecuador. Un rapporto che non è piaciuto all'establishment del paese sudamericano visto che il movimento rivoluzionario, da sempre spina nel fianco dei governi locali, nel 2002 è stato inserito da Usa e Ue nella lista "nera" e dichiarato "organizzazione terroristica". Nel materiale informatico reperito, sostiene il governo colombiano, si indica Ramon Mantovani, ex deputato del Prc e responsabile esteri del partito, come "un appoggio speciale" delle Farc nel Vecchio continente. Insieme a lui, referente europeo della guerriglia, anche il compagno Marco Consolo, mentre il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore viene definito come "buon amico". Oltre a questo, il dossier denuncia il sostegno economico garantito da Rifondazione alle Farc: il partito di Fausto Bertinotti avrebbe infatti coperto le spese sanitarie di Lucas Gualdron, contatto delle Farc in Europa operato in Svizzera ma riconosciuto come rifugiato politico; mentre 1400 euro sarebbero stati raccolti dalla stessa Rifondazione e spediti, per mediazione di Gualdron, proprio alle forze rivoluzionarie.

Niente di nuovo sotto il sole, hanno fatto sapere i diretti interessati. Soprattutto perché tutti sapevano dell'esistenza di un contatto coltivato dal Prc oltre oceano e soprattutto perché quel contatto aspirava a centrare l'obiettivo di una pacificazione fra l'esecutivo e la formazione resistente, oltre che il rilascio della stessa Betancourt. "Pensiamo che i conflitti si risolvano con la diplomazia...Inoltre abbiamo sempre detto che non siamo d'accordo con la pratica dei sequestri", ha detto Mantovani, che fin dai primi istanti in cui montava la polemica ha tenuto a chiarire la faccenda, allontanando da sé e dal partito l'accusa di collusione occulta con il terrorismo colombiano. Primo perché le Farc sono altro, come ha spiegato lo stesso segretario Ferrero, secondo perché il lavoro che il Prc svolgeva in Colombia era di dominio pubblico. "Tutto il partito, il parlamento, i presidenti delle Camere, i vari governi che si sono succeduti, erano a conoscenza dei nostri contatti con le Farc", ha detto infatti Mantovani. Mentre Ferrero ha tenuto a precisare come le forze armate compaiono in una lista terroristica che "abbiamo sempre contestato" e che è stata dovuto "agli imput degli Stati uniti, sull'onda dell'11 settembre". Per chiarire, il segretario ha comparato le Farc al Pkk di Ocalan, rispetto a cui "abbiamo sempre contestato quell'etichetta ‘terrorista'", trattandosi invece "di organizzazioni guerrigliere". Per quanto riguarda infine il ruolo di Mantovani, il capo del Prc ha specificato come l'ex onorevole, impegnato nel tentativo di dialogo con la formazione rivoluzionaria, "ha sempre puntualmente informato il presidente della Camera. Casini prima, Bertinotti poi".

Una circostanza confermata dallo stesso leader dell'Udc ma che non basta a calmare gli animi del centrodestra che, per voce del capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, ha fatto sapere che alla prossima apertura delle Camera presenterà una interrogazione parlamentare urgente sul tema, mentre il deputato Pdl Amedeo La boccetta ha invitato la procura di Roma "ad iniziare una attività d'indagine".

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