domenica 28 settembre 2008

*I socialisti a Spacca: «Non basta l’assessore»*

Il rimpasto infinito/1. Il governatore sta per annunciare Rocchi ma le affermazioni del leader del partito potrebbero metter tutto in discussione.
Il segretario Seri: «Serve un progetto di respiro». E tornano le sirene che danno il Ps verso il centrodestra. Alle amministrative del 2009 tutto è possibile nel Ps: anche un accordo col Pdl
di CLAUDIA GRANDI - www.ilmessaggero.it - 28/09/2008

ANCONA - «Non c'è in ballo solo l'assessorato. A Spacca chiediamo un progetto politico nuovo». Torna ad alzare il tiro, il segretario del Ps Massimo Seri, all'indomani dell'incontro a Palazzo Raffaello tra una delegazione socialista e il presidente Spacca. Dunque per il segretario del partito, l'ingresso in Giunta di un socialista potrebbe non essere sufficiente per contrastare quei venti di diaspora che stanno iniziando a soffiare dentro il Ps. «Non può più esserci qualcuno che detta e qualcuno che scrive», aveva detto giorni fa al Messaggero Seri. Il quale, ora, rilancia. «Se assieme al discorso dell'assessorato - dice - il presidente ci propone anche un progetto politico innovativo, allora si può fare tutto. In caso contrario no». Sibillino? Non proprio: in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (2009 amministrative e provinciali, 2010 regionali) il rischio che i socialisti scelgano alleanze alternative al centrosinistra è concreto. Per ora, si dice, nel partito c'è una maggioranza che tiene ferma la barra a sinistra, ma potrebbe non essere così per sempre. Perché non c'è solo la Regione (dove pure, si sottolinea nel Ps, ci sono voluti più di tre anni prima di aprire le porte ai socialisti). Anche in Provincia di Ancona si attende l'ingresso in Giunta. Dunque un progetto più ampio quello che il Ps attende da Spacca e non solo. La prossima settimana il governatore dovrebbe rivedere una delegazione del partito per sottoporle una proposta articolata che potrebbe non includere solo l'assessorato. Nel frattempo la palla del toto-nomi è passata alla segreteria nazionale del Ps, anche se, come anticipato ieri, alla fine potrebbe prevalere il nome dell'anconetano Rocchi. «La partita per il nome dell'assessore - conclude Seri - è ancora aperta. Dal momento che si tratta di una scelta condizionata (dall'esigenza di Spacca di inserire in Giunta un interno al Consiglio, ndr) e che in fondo manca poco più di un anno alla fine della legislatura, possiamo ragionare su tutto». Anche sul nome di Rocchi, quindi, sino a pochi giorni fa non condiviso dal partito.

Il rimpasto infinito/2. Le altre caselle da colmare.
ANCONA - Non solo Giunta. Una volta chiusa anche la seconda fase del rimpasto, ci saranno altre partite cui la Regione dovrà dedicarsi: enti e società che si avviano verso il rinnovo. E chissà che, con l'occasione, gli "scontenti" del rimpasto non possano avere una seconda chance. Giusto pochi giorni fa si è iniziato a parlare in prima commissione del rinnovo del vertice della Svim, la società di sviluppo a capitale interamente regionale. L'incarico dell'attuale amministratore unico, Roberto Tontini, scadrà a marzo. C'è poi da far nascere l'Agenzia regionale per la terza età presso l'Inrca. Per non parlare delle partite più grosse, su tutte il rinnovo dell'Autorità portuale di Ancona (i nomi al ministero andranno presentati entro il 5 novembre), la presidenza di Aerdorica (per la quale il presidente Spacca ha auspicato il passaggio di testimone dalla parte pubblica, oggi rappresentata proprio dal presidente Conti, a quella privata) e la guida di Quadrilatero (partita, però, tutta interna al centrodestra che ha chiesto un cambio della guardia al Governo centrale).


Ascoli, ma anche Giaccaglia: scatta il toto-uscita, Il primo ha il Lavoro, delega pesante. Il secondo, all’Industria, sembra blindato da mesi.
L’ingresso del dorico Rocchi imporrà un riequilibrio territoriale in Giunta La Pistelli si salva perché donna.

ANCONA - Dopo la "scossa" Minardi, il Pd è di nuovo in fibrillazione. Con l'ingresso di un socialista in Giunta, un altro assessore democratico dovrà fare le valige. Come già anticipato ieri, dopo Pesaro è ad Ancona che si guarda: se fosse confermato, così come da indiscrezioni sembra probabile, il nome del capogruppo del Ps Lidio Rocchi per l'assessorato, allora giocoforza sarebbe un anconetano a dover lasciare la Giunta. Tre gli "indiziati". In realtà solo due. Loredana Pistelli è infatti l'unico assessore "rosa": farla uscire dalla Giunta significherebbe far entrare un'altra donna e, dunque, sostituire non uno bensì due assessori. Impensabile. Restano dunque Gianni Giaccaglia, area repubblicana e Ugo Ascoli, ex Margherita. Il primo, si dice, sarebbe blindato: già durante la prima fase del rimpasto, i bene informati assicuravano che Spacca difficilmente rinuncerebbe all'assessore all'Industria ed Energia. Per di più le due deleghe sono particolarmente delicate e riassegnarle risulterebbe complicato. Resta dunque Ugo Ascoli, l'assessore al momento più "accreditato". A "favore" della sua uscita dalla Giunta gioca in particolare un elemento: con l'ingresso di Solazzi al posto di Minardi e di Donati al posto di Agostini, gli ex Margherita sono cresciuti decisamente di numero e, all'indomani del rimpasto, in molti nel Pd hanno denunciato lo sbilanciamento dell'esecutivo a favore degli ex Dl. Due, però, i contro. Il primo: l'assessore è un bindiano e la sua area di riferimento è già stata penalizzata, giusto pochi giorni fa, dal rimpasto ad Ancona. Secondo: anche le deleghe di Ascoli, formazione, scuola e lavoro, sono particolarmente delicate, soprattutto oggi, con le crisi occupazionali aperte e il riordino del sistema educativo regionale da varare.
Cl.Gr.

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