lunedì 22 settembre 2008

Appello di 300 docenti: «Non punite anche la buona università»- IlSole24Ore

Non può essere certo sospettato di parzialità l'articolo, apparso su questa pagina del sito http://www.ilsole24ore.it/, che denuncia l'attacco portato da questo Governo al sistema universitario italiano. Se queste riforme non piacciono neppure a Confindustria...
Proseguono le proteste negli atenei per i tagli ai finanziamenti contenuti nella manovra d'estate. Una denuncia contro un intervento che «spara nel mucchio», senza distinguere tra realtà efficienti e no, è stata firmata da oltre 300 accademici: 130 professori ordinari (di cui tre presidi di facoltà), 80 associati, 86 ricercatori e altri fra assegnisti di ricerca, dottorandi e laureandi. E ulteriori adesioni si vanno aggiungendo. Per i firmatari il Dl 112/08 mette a rischio la produttività o «addirittura l'esistenza stessa di molti atenei». Infatti, si legge nell'appello-denuncia, «da più parti è stato valutato che mentre quasi la metà del corpo docente si pensionerà entro cinque anni, il ricambio possibile per legge sarà pari a una nuova assunzione ogni cinque (o forse otto) pensionamenti fino al 2011, e una ogni due dopo quella data». La possibilità di trasformare gli atenei in fondazioni non sembra adeguata a sopperire «alla drammatica riduzione delle risorse». Ciò è tanto più vero dati i vincoli che la legge «prevede per le fondazioni medesime, e i cui effetti paralizzanti sono stati chiaramente illustrati da taluni in sede parlamentare». Se non ci saranno correttivi, secondo i firmatari, l'università sarà così depauperata da non poter formare le alte professionalità di cui il Paese ha bisogno.
Sulla stessa pagina trovate il testo dell'appello e la lista dei primi firmatari.

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