venerdì 5 settembre 2008

*Apertura all’Udc, no di Rifondazione*

Pantanetti:
«Una fuga in avanti destabilizzante per il quadro regionale»

Per il segretario del Prc la sede giusta per discutere delle prossime elezioni sono la giunta e l’attuale maggioranza.
di VALENTINA POLCI - 5 Settembre 2008 - www.ilmessaggero.it

Rifondazione comunista chiama Partito democratico. Richiama, per la precisione. In casa Prc non sono passati inosservati, infatti, i buoni propositi del segretario provinciale del Pd, Mario Cavallaro, nei confronti dell'Udc in vista delle elezioni del 2009. E se le parole di Luciano Pantanetti, neosegretario di Rifondazione, non suonano proprio alla don Abbondio ("Questo matrimonio non s'ha da fare", ndr), lanciano comunque un segnale forte e chiaro. «E' evidente che fughe in avanti senza preventiva discussione - tuona Pantanetti - potrebbero essere destabilizzanti per l'intero quadro politico regionale».
Il Prc, come si dice, vuole mettere i puntini sulle "i", dal momento che, «è cosa nota, la Provincia di Macerata è oggi governata da una maggioranza di centrosinistra, e l'Udc è all'opposizione». «La maggioranza e la giunta provinciale - continua Pantanetti - di cui fa parte anche Rifondazione comunista con l'assessore Carlo Migliorelli, il cui lavoro è conosciuto e riconosciuto da tutti, è il luogo dove cominciare a discutere delle prossime consultazioni elettorali, avendo come base il programma concordato e la sua realizzazione».
Insomma, le tappe di avvicinamento Pd-Udc, sia quelle ufficiali di Cavallaro che quelle ufficiose dello stesso presidente della Provincia, Giulio Silenzi, candidato del centrosinistra per la riconferma del suo mandato, non sarebbero "cosa buona e giusta" secondo Rifondazione. Come dire, se da qualche parte bisogna cominciare, dovrebbe essere "in casa". «Non vi sono ancora state riunioni dell'attuale maggioranza in cui si è discusso delle prossime elezioni - prosegue il Prc - tantomeno si è cominciato a discutere delle cose fatte e delle cose da fare. Per Rifondazione l'attuale maggioranza ha tutte le carte in regola per proseguire nel governo della Provincia, a partire dalle risposte immediate che abbiamo il dovere di dare rispetto al crescente problema dell'impoverimento della famiglie, l'insopportabile precarietà lavorativa e, dunque, la totale assenza di fiducia dei giovani nel futuro. Tali questioni possono e devono essere la base di un rinnovato confronto che si sviluppi prioritariamente tra le forze politiche dell'attuale coalizione».
Poi l'affondo, pesante come un macigno, e che sembra mettere dei paletti precisi sulle future alleanze. «Coalizione a cui altre forze, se vorranno, potranno eventualmente e successivamente aggiungersi», sottolinea Pantanetti.
Sulla forza del quadro politico che oggi governa la nostra come le altre Province, e la stessa Regione Marche, cioè con Prc e Pd da una parte e Udc dall'altra, Rifondazione crede ancora. E insiste anche. «Ciò che ha unito l'attuale maggioranza e, crediamo, possa unire anche la futura coalizione, è infatti il suo programma. Che non nasce dalla somma aritmetica dfi alchimie politiche o forze partitiche, ma di reali bisogni dei cittadini dell'intero territorio provinciale».
Un campanello d'allarme, lanciato per evitare che vecchi equilibri si rompano. E chissà se avrà l'effetto di rallentare processi già in atto, tavoli di confronto fra Pd e Udc poco graditi in questa fase. Proprio in queste ore, infatti, Cavallaro dovrebbe incontrare il segretario regionale dell'Udc, Antonio Pettinari, per valutare la possibilità di un'alleanza. Un'Udc corteggiata in egual misura dal centrodestra, e che ora dovrà giocare bene le sue carte. Così come, a quanto pare, dovrà fare il Pd.

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