giovedì 31 luglio 2008

http://www.ilmessaggero.it - GIOVEDI' 31 LUGLIO 2008

Tolentino sotto choc/ I danni allo storico teatro superano i cinque milioni di euro. Polemica sui soccorsi: scarsa la pressione dell’acqua.
Rogo al Vaccaj, sequestro e caccia ai responsabili
Il governatore Spacca:
«Chiederemo il rifinanziamento della legge sulla ricostruzione»


di RICCARDO MORRESI


TOLENTINO: L’inchiesta sul rogo del teatro di Tolentino ha portato ieri i sigilli all’area devastata dalle fiamme. Il Pm Andrea Laurino ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di incendio colposo e ha disposto un sequestro di tipo probatorio. In questo ore il magistrato sta valutando eventuali responsabilità in capo a persone dell’impresa che stava eseguendo i lavori e a soggetti dell’amministrazione comunale che in qualche modo avrebbero dovuto tutelare il bene architettonico. Ieri il magistrato ha anche dato incarico agli esperti del Nucleo investigativo antincendi del ministero dell’Interno, dipartimento dei vigili del fuoco, di ricostruire la dinamica e accertare le cause del rogo. Sono specialisti del settore e verranno lunedì, con particolari attrezzature, per il primo sopralluogo. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, il rogo si sarebbe sviluppato a causa dei lavori di rifacimento del tetto: gli operai stavano lavorando con la fiamma ossidrica, alcuni pezzetti bollenti sarebbero colati sul solaio affrescati fatti di cannuccia e gesso. Gli operai, quando se ne sono andati alle 17,30-18, non si sono accorti che il fuoco covava. Pochi minuti dopo l’inferno e danni incalcolabili.
Le fiamme hanno rapidamente distrutto il tetto ed il timpano. Sono andati persi gli affreschi della finta volta, che nascondeva il tetto a capriate, dipinta dal Fontana come un Olimpo. La buona notizia è rappresentata dal fatto che, dopo i sopralluoghi, si è appurato che è miracolosamente scampato alle fiamme il sipario storico che rappresenta Francesco Filelfo e Niccolò Maurizi, sempre dipinto dal Fontana e dai suoi allievi. Ingenti comunque i danni anche se la furia devastatrice dell'incendio ha risparmiato il foyer, i tre ordini di palchi, la zona degli uffici e dei camerini. Oltre al tetto crollato, danneggiata la platea e tutta la zona del palcoscenico e della graticcia. Ma poteva andare decisamente peggio, viste le proporzioni dell'incendio.
Ed è stato questo anche il pensiero esternato dal sindaco Luciano Ruffini che ha sottolineato, insieme all'assessore regionale Pietro Marcolini, la volontà di reagire fin da subito. «La nostra città - ha affermato il sindaco nel corso di una conferenza stampa - è stata colpita al cuore. Attualmente il teatro è sotto sequestro e non appena gli inquirenti avranno terminato il proprio lavoro di indagine, potremmo fare una prima stima dei danni. E' nostra intenzione istituire subito una sorta di task force, che sia in grado di avviare una progettazione seria e soprattutto che ci consenta di reperire i fondi necessari per ricostruire. Vogliamo riaprire il teatro quanto prima».
Intanto nascono le prime polemiche. Pare, infatti, che nell'immediatezza dell'incendio, malgrado il prodigarsi di vigili del fuoco e carabinieri, si siano verificate situazioni problematiche per l'approvvigionamento dell'acqua. Lo stesso sindaco ha dichiarato che l'acquedotto comunale non dispone della pressione necessaria per fronteggiare situazioni simili. E di questo si potrebbe parlare già domani, quando con ogni probabilità verrà convocato un consiglio comunale straordinario, sulla base di una interrogazione del consigliere comunale del Pdl Valeria Ruiti.
Nel pomeriggio di ieri la visita del governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, e del presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi. Spacca, molto colpito, ha tra l’altro annunciato che la Regione chiederà al Governo di rifinanziare le legge n. 61 del 1998 sulla ricostruzione post terremoto, per la parte relativa ai beni culturali. È stato intanto costituito un gruppo tecnico di lavoro per decidere e gestire le prime misure dell'emergenza. Ne fanno parte Regione, Provincia di Macerata e Comune, e probabilmente parteciperanno anche i tecnici ministeriali. Per la Regione coordineranno le procedure per la messa in sicurezza dell'immobile, già avviate, il Dipartimento regionale di Protezione civile e il servizio beni culturali e programmi di recupero.
Per l'architetto Alberto Mazzoni, funzionario della Soprintendenza ai beni architettonici e ambientali, «il primo intervento da fare ora è assicurare una copertura adeguata al teatro». Si annuncia la possibilitàdi una soluzione simile a quella adottata per la Fenice di Venezia: ricostruire “dove era e come era”. Impossibile per ora quantificare i danni, ma si ipotizza una cifra intorno a cinque-sei milioni di euro per riportare il Vaccaj allo stato originario.

Dolore e tanta solidarietà,
Ma si pensa già al restauro


Ieri pomeriggio a Montecitorio l'onorevole Mario Cavallaro (Pd) ha richiesto al vicepresidente della Camera, Buttiglione, che presiedeva la seduta, di informare il Governo di quanto accaduto a Tolentino, sollecitandone le opportune iniziative di intervento. Cavallaro ha preannunciato l'assunzione di una serie ulteriore di iniziative non appena sarà certo il quadro finanziario ed organizzativo delle opere necessarie alla ricostruzione. Maurizio Costanzo, direttore artistico della Biennale dell'Umorismo nell'Arte di Tolentino, si è detto «profondamente addolorato» e ha annullato l'evento previsto per il 10 agosto, destinando i fondi alla ricostruzione del Vaccaj. «Il Comune, la Provincia di Macerata e la Regione Marche - ha affermato l'assessore regionale Pietro Marcolini - sono mobilitati per reperire risorse da tutte le fonti possibili». Il sindaco di Macerata Giorgio Meschini ha inviato un telegramma di solidarietà e vicinanza al collega Ruffini dichiarandosi disposto a ospitare al Lauro Rossi e allo Sferisterio di Macerata «eventuali future manifestazioni del Vaccaj». Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha parlato di «lutto per la cultura e di un danno inestimabile per il patrimonio architettonico della nostra regione». «Una vera sciagura che colpisce Tolentino e tutta la provincia - ha affermato il presidente della Provincia Giulio Silenzi. Quanto accaduto ci addolora tutti e comprendo che per i tolentinati la perdita del loro teatro rappresenti una ferita profonda».

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