mercoledì 23 luglio 2008

Socialisti in piazza per il ripristino delle preferenze alle Europee

Il segretario Nencini ha presentato a Montecitorio la prima campagna del Partito Socialista, che si tiene domenica in 20 città italiane

Riforme. Socialisti in piazza per il ripristino delle preferenze

mercoledì 23 luglio 2008

Si intitola ‘La Repubblica senza partecipazione’ la prima campagna pubblica del Partito Socialista, che domenica 27 luglio in alcune tra le principali città-simbolo della Carta Costituzionale, (elenco: tra queste, RECANATI, N.d.R.) sarà diretta a raccogliere adesioni per rendere più forte il vincolo tra eletti e cittadini riconsegnando agli elettori la possibilità di scegliere, attraverso la preferenza, chi dovrà sedere in Parlamento.
L’iniziativa è stata presentata questo pomeriggio da Riccardo Nencini, Segretario Nazionale del Ps, in una conferenza stampa a Montecitorio. ‘La Repubblica senza partecipazione’ si svolgerà in molte città d’Italia e luoghi simbolo che richiamano i principi della Carta Costituzionale. Come Reggio Emilia, dove è nato il tricolore; Milano, al centro delle cronache per i casi di Eluana Englaro e della moschea di viale Jenner; Torino, città natale di Giuseppe Saragat e recentemente teatro della tragedia alla fabbrica ThyssenKrupp. Tra le altre città scelte dai socialisti Roma, Padova, Napoli, Perugia, Sassari. Riccardo Nencini sarà a Firenze, dove ricorderà i padri costituenti Piero Calamandrei, Giorgio La Pira e Amintore Fanfani e presenterà la petizione per chiedere il ripristino del voto di preferenza nel sistema elettorale italiano.
“Alla Costituzione – ha spiegato Riccardo Nencini - venne fatto corrispondere un sistema elettorale proporzionale con voto di preferenza. La cancellazione di ogni possibilità di scegliere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato ha allargato il solco tra istituzioni e cittadini ed ha indebolito l’autorevolezza del Parlamento. Una Assemblea di nominati prima ancora che di eletti tende infatti a manifestare un più alto tasso di obbedienza. Una delle strade da seguire per rinnovare il rapporto con gli elettori è tornare al voto di preferenza”. Il quadro attuale è, secondo il segretario socialista, preoccupante. ”Populismi di segno opposto – ha aggiunto - stanno logorando lo spirito della Costituzione e la centralità del Parlamento. Deputati e Senatori sono chiamati sempre più spesso a votare provvedimenti dichiarati urgenti quando i problemi che affliggono l’Italia attendono una risposta dall’inizio della legislatura. Tutto ciò va ad aggiungersi alla crisi che ha investito le capacità decisionali del Parlamento, con un Capo del Governo eletto ‘de facto’ direttamente dal popolo, cui è portato a rispondere anziché confrontarsi con le Assemblee elettive, ed forte processo di delegificazione con esplosione della regolamentazione governativa”. “Ci troviamo dinanzi – ha concluso il leader socialista - ad una rappresentatività ‘circoscritta’ dei parlamentari in quanto eletti in listoni bloccati decisi al di fuori da ogni relazione con gli elettori. Il bilanciamento tra potere legislativo e potere esecutivo che il costituente aveva infisso nella Carta esce stravolto da una consuetudine che sta diventando norma pur in assenza di riforme costituzionali tese a riorganizzare la forma di Stato e la forma di Governo”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato tra gli altri Roberto Biscardini, Gerardo Labellarte e Bobo Craxi. " Si sta generando – ha affermato Craxi – un riformismo elettorale che non tiene conto del pluralismo nel nostro Paese e ciò spinge le forze minori a scendere in piazza. La rappresentatività è un elemento importante della democrazia e a muoversi per questa è giusto che lo facciano le forze padrine della Costituzione. Tornare alla preferenza ha delle controindicazioni, ma evita il problema delle classi dirigenti cooptate. Il sistema italiano non ha eguali in alcun altro sistema elettorale europeo. E' un problema italiano che va preso sul serio”.

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