giovedì 31 luglio 2008

Berlusconismi. Attaccare il PD paga, ma non è più serio.

Chi ha la mia età, non può dimenticare quale soddisfazione dava lo scoprire che il biliardino del bar si era inceppato e inceppandosi continuava a regalare partite su partite.
Oppure, per esempio chi non ricorda quei flippers che si incantavano e non smettevano di regalarci partite e nuove emozioni. Sapevamo quali erano i trucchi e i punti deboli. La pacchia di norma finiva quando il titolare del bar si accorgeva della falla e provvedeva a spegnere e spegnerci la gioia di giocare a “sbafo”.
Il passaparola dei più grandi con i più piccoli accreditava ai primi il ruolo di semi-dei paesani, una specie di bulli più romantici che altro.
Questa premessa, un po’ nostalgica e un po’ goliardica, ha la presunzione di introdurre un argomento che ho l’ardire di etichettare come serio.
Colpire e attaccare il PD paga sempre, ma forse comincia ad essere francamente poco serio. La mia non vuole e non può essere una difesa al Partito Democratico perché di difensori in gamba il PD ne ha in abbondanza e nonostante che in questo periodo non sta esattamente attraversando un momento di splendida forma, ridursi fino al punto da farsi difendere dal sottoscritto sarebbe anche per loro, ottimi incassatori professionisti, veramente troppo.
Mi spiego. Chi finora ha posizionato nel proprio mirino la creatura Veltroniana ha visto accrescere la sua fortuna politica. Tralasciando volutamente Berlusconi che magari avrebbe vinto comunque le elezioni politiche, ma che sicuramente ha trovato nel PD un alleato tanto impensabile quanto funzionale alla sua causa, la mia analisi e riflessione è indirizzata ai partiti comunisti e all’IDV dell’ex pm Di Pietro.
Il fu ministro Paolo Ferrero pur diventando Ministro del Governo Prodi grazie all’ottimo e lungo lavoro del subcomandante Fausto, ha creato la sua fortuna e il suo consenso all’interno di Rifondazione Comunista, grazie agli infaticabili e inesauribili attacchi balistici verso e contro il PD. Come dire: attaccare il PD paga sempre! Ferrero, infatti, viene eletto segretario del partito della Rifondazione Comunista mentre Bandiera Rossa in sottofondo sottolineava la nuova e al contempo vecchia linea politica ritrovata.
Stesso discorso vale per il compagno, stimatissimo ancorchè furbissimo, Oliviero Diliberto che è riuscito a rimanere in sella al suo Partito, il PDCI, moltissimo per merito suo, certamente, ma non di meno per le accuse che hanno, per un verso imbalsamato (nel senso di balsamo s’intende) la sua platea e base elettorale e per l’altro verso cannoneggiato nei dintorni del Nazareno. Anche in questo caso prendersela col PD ha pagato. Diliberto viene rieletto segretario con tanto di base contenta ed entusiasta di veder ri-splendere la luce accecante (nel vero senso della parola) del comunismo. Se poi sarà comunismo reale o alla matriciana col Cannonau magari lo scopriremo col tempo.
Ma veniamo verso il centro politico. Oddio, chiamare l’IDV un partito che grava nel centro è più una finzione hollywoodiana che un vero atto di linearità nei confronti dell’assetto politico nazionale. Detto questo, più per onestà verso la lingua di Dante che per onore alla seppur calpestata verità, veniamo ai fatti. Diciamo che grava. Ecco, forse questa definizione è più corretta. L’IDV è un partito che grava. E parecchio.
In campagna elettorale l’IDV del on. Di Pietro si attacca al PD come neanche l’edera repubblicana avrebbe saputo far meglio promettendo lealtà e amore eterno, alias gruppo unico. Grazie alla alleanza col PD, l’IDV scivola facilmente in Parlamento ed elegge i suoi rappresentanti pure al Senato. Oggi, invece, anche il Molisano ha capito il giochetto. Anche lui, come facevamo noi al bar, inceppa il biliardino e gioca gratis. Tradotto, bombarda il PD, gli succhia una bella fetta di elettorato e incassa percentuali che per adesso solo i sondaggi e non le urne gli possono accreditare, ma che fra un anno anche le urne gli riconosceranno. Attaccare il PD paga sempre, se lo si fa alle spalle adottando un comportamento da voltagabbana, paga ancora meglio.
Non che il Partito Democratico non si sia meritato di essere messo sotto accusa e sotto la lente di ingrandimento dei vari Segretari. Spesso, se non sempre, si è anche meritato il trattamento che gli è stato riservato. Basti pensare il lavoretto di fino che Veltroni, Bettini e Franceschini hanno riservato a Boselli e compagni socialisti per dare la cifra di quanto il merito di questi attacchi sia tutto da addebitare alla banda del loft. Questo è evidente.
Però, detto e spiegato, quanto paghi sempre attaccare il PD, dico e scrivo pure che continuare a farlo, a gratis, non sia più serio. Anzi, è assolutamente poco serio.
Se è vero che le fortune politiche delle persone che ho prima citato si sono fortificate sparando sul PD non capisco ora cosa ci fanno insieme al PD. Come se i vari PD Regionali e Provinciali fossero diversi da quel PD che viene preso di mira neanche più a giorni alterni.
Siccome la poltrona con tutti gli accessori , piace e tanto pure a loro, adesso questi Partiti di chiaro stampo comunista, hanno coniato una nuova storiella e cioè : “valuteremo di volta in volta”.
Gli assessori e i consiglieri comunisti sia regionali che provinciali che troviamo nelle tante giunte e amministrazioni locali fanno nessuno riferimento alla Mozione 1 Ferrero – Grassi ? Quale PD c’è in Regione? No, perché delle due l’una o si è poco seri o i PD regionali sono un’altra cosa. Se fosse così Walter, il perdente di successo, si circondi di segretari regionali, forse troverà il bandolo della matassa. Ma non penso che sia così. Penso invece che attaccare il PD paga, sempre e bene, ma non è più serio.
Che differenza c’è tra il Berlusconi che imposta una campagna elettorale sulla iniqua e strangolante pressione fiscale del Governo Prodi e poi nulla ha fatto e farà su questo versante e quelli che si ingrassano ai piedi del loft?
Sarà il berlusconismo dilagante o l’antica e mai sopita tattica della menzogna e della doppia verità?
Prima o poi il barista si accorgerà e molti smetteranno di continuare a giocare a gratis. Qualcuno continuerà a giocare pagando e qualcun altro pur di non pagare smetterà persino di giocare. Quel giorno arriverà. Non sò quando, ma arriverà. E allora, per favore oste del vino. Rosso. Paga baffone! Perché di pagare non se ne parla, ne in rubli, ne in lire e ne tantomeno in euro.

1 commento:

  1. Per conto del segretario Ivo Costamagna inserisco questo commento pervenuto sotto forma di e.mail

    Caro Gianluca, il tuo scritto oltre ad essere originale e brillante,
    come sempre, pone una questione politica di prima grandezza: quale
    rapporto avere, soprattutto in periferia e negli Enti Locali, con un
    PD oggi in grave difficolta' a causa della serie incredibile di errori
    compiuti da... "Uolter". Verrebbe da essere biblicamente implacabili:
    "occhio per occhio....." ma tu ci poni una domanda a cui non ci si
    potra' sottrarre: continuare ad attaccare il PD puo' dare una
    momentanea utilita' ma per costruire cosa e con chi? Credo che, anche
    nella nostra realta', senza dare al piu' presto una risposta credibile
    a questo quesito, individuando, nel caso, interlocutori diversi, ci
    troveremo tutti in difficolta' con la... spina del "flipper"
    definitivamente staccata. Da questa riflessione politica dovremo
    ripartire a Settembre. Bravo davvero. Inviterò inoltre i compagni ad inserire una loro opinione\commento in questo dibattito che avviene solo apparentemente..."sotto l'ombrellone" Un abbracc.Ivo

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