Silvia Garambois - http://www.unita.it - 08.11.08
"La Sinistra" si è presentata con un documento fondativo sotto il quale ci sono un centinaio di firme di esponenti politici ma anche del mondo dell'associazionismo (tra le altre quelle di Alberto Asor Rosa, Giovanni Berlinguer, Carlo Flamigni e Margherita Hack), e un progetto di collocazione politica («Il Pd è il nostro interlocutore principale e il nostro alleato naturale - ha spiegato tra l'altro Fava -, a partire dalla situazione in Abruzzo»).
"Socialismo 2000" ha risposto invece oggi con un documento tutto di analisi socio-politica, dedicato a "Crisi del capitalismo e attualità del socialismo", proposto da Cesare Salvi e da Giuseppe Tamburano, sotto al quale compaiono altre decine di firme di esponenti del centro-sinistra e del mondo della cultura (tra le quali Alfiero Grandi, Gianfranco Pasquino, Luciano Pellicani, Giovanni Pieraccini, Giorgio Benvenuto, Vincenzo Vita, Massimo Salvadori, Nicola Tranfaglia). E la sala delle conferenze della Fondazione Basso non bastava a contenere un pubblico che voleva tornare a ragionare di politica-politica: a partire dal declino del "mercatismo liberista e della globalizzazione americana", analizzato nel documento d'apertura; alla "portata epocale della crisi del capitalismo, che non è da meno della caduta del Muro di Berlino", richiamata da Benvenuto; alla straordinarietà del fenomeno-Obama ("e guai se la sinistra italiana non riesce a stare almeno al passo" di questi grandi mutamenti) ricodato da Vita; ai problemi dei migranti e dei "negrieri di massa" e alla "crisi del movimento operaio" speculare a quella del capitalismo, di cui ha parlato Russo Spena.
È la sinistra che non piace a Berlusconi: che non si ferma agli slogan e non ha paura di fare i conti, oggi, con la "post-modernità", di proporre una nuova analisi sociale "da sinistra" da cui ripartire con l'azione politica. Di più: una sinistra che non ha paura neppure di citare Marx, il cui nome oggi è tornato ad echeggiare in sala.
Odore di naftalina... vecchie signore in pelliccia...
RispondiEliminaAdelio
mi sa che l'odore di naftalina ce lo portiamo dietro un po' tutti.. però mi pare una notizia interessante... anche se sembra davvero dura riproporre una forza politica socialista... sicuramente meglio l'iniziativa di Socialismo 2000... la Rosa risorgerà!!!
RispondiEliminacarlo Pesaro
Adelio, le vecchie signore in pelliccia di "SOCIALISMO 2000" hanno ancora il coraggio di cercare una grande "FORZA SOCIALISTA" pur conoscendo i limiti dell'odore di "NAFTALINA"
RispondiEliminaQuelli che invece non hanno nessun odore che cosa cercano veramente ? Mi aspetto una risposta saggia alla pari del tuo saggio commento.....
Saluti.....PEPPE
Caro Peppe,
RispondiEliminaho deciso, per una volta, di uscire dal gioco della polemica che ci accomuna e, entrambi, ci intriga e di provare invece a risponderti seriamente, anche se, spero, non seriosamente.
L'argomento è vasto e dovrà essere affrontato, al nostro interno e non solo, con la necessaria complessità. Per ora voglio limitarmi ad un aspetto.
In questi ultimi tempi, ho imparato a conoscerti e so che tu conosci quanto e più di me e denunci anche, quanto e più di me, i limiti e le profonde devianze che QUESTO sistema dei partiti, di TUTTI (quasi) I PARTITI hanno al loro interno, anche quelli nuovi o nuovissimi, così come quelli vecchi o vecchissimi.
Mi chedi che cosa cerco veramente. Beh, tra l'altro, aspirerei ad un vero nuovo inizio, ad una profonda, radicale (?) trasformazione del modello associativo il cui riferimento non può in nessun modo riproporre né il modello leninista né quello giacobino.
Vedi, io credo di sapere che per cambiare davvero non basta volerlo e neanche volerlo fortissimamente. Io ti capisco quando ti lasci andare ad accorati auspici di "andare avanti! sempre avanti! Compagni, verso il Sole dell'Avvenire!!!!!" (tutto maiuscolo e venti punti esclamativi), ma non basta, Peppe, credimi.
Occorre davvero mettere mano al modello e fare uno sforzo creativo, essendo anche disposti a cedere, ad abbandonare antiche e incrollabili certezze per poter immaginare e concepire un nuovo possibile, perchè ogni vero cambiamento non può mai essere indolore.
Guarda che a me non dispiace affatto l'odore di naftalina, anzi mi ricorda un tempo in cui tutto mi sembrava più semplice. Il problema è che ora so che niente è semplice, che tutto va conquistato e che, quindi, con la naftalina non posso costruire niente, che, se necessario, devo saper anche correre il rischio di farmi rovinare i vestiti dalle tarme.
Pensaci, vedrai che, come molte volte capita da un po' di tempo, scoprirai che non siamo poi così distanti come credi.
Per quanto riguarda Marx, beh... riparliamone.
Adelio
Risposta saggia e adeguata..Bravo Adelio!
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