venerdì 28 novembre 2008


28/11/2008 -Il segretario del Partito, Riccardo Nencini, si è rivolto all'Authority per le Comunicazioni per "il danno d'immagine arrecato al Partito Socialista nella trasmissione "Porta a Porta" andata in onda su Raiuno dalle ore 23.00 del 18 novembre 2008 dal titolo: "Ma la sinistra è sinistrata?". Per "l'intero svolgimento della trasmissione, per l'esattezza circa 2 ore, si è dibattuto in studio su temi riguardanti i risultati elettorali risalenti alle elezioni politiche della scorsa primavera ma anche e soprattutto - scrive Nencini - di presenti e future competizioni, nelle quali il Partito Socialista sarà presente con il proprio simbolo, tra le quali si segnalano le elezioni amministrative in Abruzzo, già previste per il 30 novembre (esattamente 12 giorni dopo la messa in onda della trasmissione) e solo successivamente posticipate di 15 giorni, il turno elettorale amministrativo previsto per la prossima primavera 2009 ed infine le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo che si terranno nel giugno 2009". Ai telespettatori è stato mostrato a più riprese "il vecchio simbolo elettorale del Partito Socialista, utilizzato unicamente per le elezioni politiche della scorsa primavera, simbolo che gli elettori non troveranno in nessuna delle schede elettorali nelle prossime competizioni. Appare evidente - continua il segretario socialista nella lettera scritta al Garante - il grave danno arrecato al ricorrente dai curatori della trasmissione in parola: avere infatti mostrato a più riprese un simbolo non più in uso può indurre l'elettore a cercare sulla scheda elettorale un simbolo che non esiste più, ingenerando in tal modo confusione e provocando un'oggettiva grave limitazione alla possibilità del Partito Socialista di competere con le altre forze politiche".


PSE. ''LO STRAPPO''
DELLA PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE.


GARESIO: LE OFFRIAMO LA TESSERA DEL PS
Sollazzo: il fallimento del PD è sotto gli occhi di tutti

28/11/2008 - Continua il dibattito, dentro e fuori il PD, sulla collocazione europea del partito di Veltroni e ormai non si contano le prese di posizione di dirigenti e militanti, come la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, che non accettano la scelta del leader di non firmare il manifesto di Madrid del PSE. "Finalmente un democratico che parla chiaro e dice una cosa di sinistra e di buon senso: in Europa si va con i socialisti e basta - è quanto ha dichiarato Giuseppe Garesio, Segretario del PS del Piemonte- L’autorevole e netta posizione della Bresso sulla questione della collocazione europea del PD -ha proseguito Garesio-la dice più lunga di tanti discorsi: il PD o è socialista o non è, basta con il papocchio messo insieme dalla nomenclatura post comunista e post democristiana, basta con la sgradevole doppiezza di Veltroni e Franceschini,che costringono Piero Fassino a firmare a Madrid come ex segretario dei DS .
Alla Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso chiediamo, oltre che la sua firma al manifesto PSE, di accettare la tessera del Partito Socialista, firmata da Riccardo Nencini, una tessera che le è naturale e coerente, come quando era deputato del PSE al parlamento europeo.
Angelo Sollazzo della Segreteria del Partito Socialista sostiene che "la polemica sempre più aspra all'interno del Partito Democratico sulla collocazione internazionale del PD, sta sfociando nel tragicomico. Da una parte -osserva Sollazzo-i postcomunisti che, dopo avere chiuso la casa madre, non se la sentono di rinunciare anche all'appartenenza al socialismo europeo, dall'altra parte i postdemocristiani che vedono il socialismo come il fumo negli occhi ed ogni giorno ci propinano la loro tesi di non voler morire socialisti. Nel mezzo, c'è Veltroni, che pensava di risolvere il tutto "mettendo il cappello" alla vittoria di Barack Obama in USA, Veltroni continua a menare il can per l'aia -prosegue il responsabile organizzativo socialista- fa finta di non sentire gli anatemi democristiani di Rutelli e di non vedere le manovre, non più tanto velate, di D'Alema. I nodi sono venutiti al pettine.In questi giorni è iniziata la vera resa dei conti. A pochi mesi dalle elezioni europee, i "democratici" devono assumere una decisione politica chiara. Il fallimento del PD -conclude Sollazzo- è davanti agli occhi di tutti, ed in queste ore appare ancora più chiaro l'errore della fusione fredda tra due componenti politiche inconciliabili tra loro."


CHIAREZZA.
di Felice Borgoglio*

"Mercedes Bresso" con concretezza e precisione autorevole ha colto nel segno : il PD deve uscire dal suo provincialismo e individuare nell’Europa una nuova dimensione nazionale con la necessità politica di costruire un itinerario unitario con i partiti e le famiglie storiche che l’Europa rappresentano : socialisti ,liberal-democratici e popolari hanno fatto la storia dell’Europa Unita e con questa storia occorre fare scelte coerenti per un futuro di potenziamento della democrazia e di sviluppo solidale.
Collocare il PD dentro la famiglia socialista europea costringe tutta la sinistra e il PartittoSocialista a confrontarsi in positivo per la costruzione di un partito che intende di misurarsi con sfide di successo elettorale e una visione di governo, anche dall’opposizione, per dotarsi di prospettive maggioritarie e evitare che anche nella sinistra prevalga il “cesarismo “ a danno della partecipazione democratica. La scelte di Veltroni di assumere nel contesto parlamentare europeo una posizione autonoma, non sostenibile dai regolamenti europei, denota provincialismo ,sterile tatticismo per tenere in piedi le due anime del PD, incapacità di capire che o si costruisce una forza laica ,progressista e riformista in una Europa unita o al contrario ci si avvia verso un progressivo annullamento della presenza sullo scenario internazionale delle forze, che al riformismo si richiamano e che rappresentano al meglio il nostro paese. La posizione assunta dalla presidente Bresso consente finalmente di fare chiarezza sullo scenario politico italiano e propone di definire una forza politica che abbia chiara identità e concreti riferimenti in un contesto europeo,con utile scelta socialista. Siamo concordi con quanto annunciato dalla presidente Bresso nel definire la propria collocazione nel socialismo europeo ,perché vogliamo evitare di permanere con superficiale ostinazione in un quieto bipolarismo indistinto, nel quale non si comprende bene chi e che cosa rappresentato le diversità sociali, che in questi mesi affliggono tutti i cittadini europei: occorre difendere,nel nostro paese,con l’aiuto delle forze socialiste europee, la giustizia dalle ingiustizie ,la liberta dalle censure, i diritti dalle sopraffazioni.

Presidente Comitato Regionale Partito Socialista del Piemonte*

Nessun commento:

Posta un commento