lunedì 24 novembre 2008

Sarnano: ora si deve ripartire
"Quando la crisi suona la sveglia"

di Luigi Tomassucci *

Ogni situazione di crisi ha in sé il seme della rinascita e anche la crisi dell’Amministrazione Comunale e l’arrivo del Commissario Straordinario a Sarnano, al di là delle ragioni specifiche che hanno determinato tale situazione, può segnare un punto di svolta dal quale è possibile ripartire per dar vita ad una nuova fase di sviluppo e di crescita della nostra comunità e chiudere, finalmente, con una troppo lunga stagione di veleni e con un’irragionevole personalizzazione della competizione politica.

Soprattutto i giovani, con la loro vitalità e potenzialità creativa, hanno l’occasione di mettere a frutto queste loro intrinseche ricchezze iniziando un impegno civico insieme a chi, nell’opera di rinascita, può mettere la propria esperienza.

La circostanza che questo episodio di crisi politico-ammistrativa locale coincida con una periodo di gravi difficoltà economiche e sociali non deve demoralizzare nessuno: ogni crisi, superata la comprensibile fase di pessimismo e scoramento, può liberare e sicuramente libererà, per fisiologica reazione (l’unica incertezza è sui tempi di tale reazione), energie, risorse e fiducia che apriranno nuove vie di espansione e progresso.

Sarnano è una piccola comunità con grandi potenzialità. E le piccole comunità possono valorizzare le proprie risorse solo se, al proprio interno, riescono a creare una fitta rete di collaborazioni, se sanno sviluppare una buona capacità di confronto, di elaborazione e di sintesi, se sanno valorizzare ogni talento disponibile, se sono capaci di riconoscere e contrastare le forze negative e disgregatrici ogni volta che si riaffacceranno sulla scena.

Per provare ad immettersi in questo percorso virtuoso credo sia necessario, innanzitutto, che sulla politica – quella delle fazioni, degli slogan, delle sterili contrapposizioni ideologiche e personalistiche, dei pregiudizi, dell’occupazione dei piccoli o grandi spazi di potere – riesca a prevalere la capacità e l’assunzione di responsabilità di donne e uomini, i quali, senza farsi condizionare troppo dai propri orientamenti e preconcetti politici, abbiano voglia di lavorare con serietà, onestà, professionalità ed impegno e sappiano impiegare tutte le migliori energie della comunità, coinvolgendole adeguatamente nei diversi processi decisionali ed attuativi.

Chi ha ruoli politici deve capire che questo è il momento di lasciare la casacca di partito nell’armadio ed indossare la tuta, di ripartire dalla gente, di costruire un progetto amministrativo partendo dalle esigenze reali e concrete delle persone attorno a noi, ricercando la sintesi più efficace degli interessi contrapposti, selezionando le vere priorità e non soggiacendo alle direttive dall’alto delle segreterie dei partiti i cui interessi – purtroppo – non sempre coincidono con quelli delle comunità locali.

Io credo che, a Sarnano come nel resto del Paese, la voglia di tornare a vivere in un clima più sereno di confronto, di collaborazione leale, di impegno comune sia condivisa dalla maggior parte dei cittadini; che sia forte il desiderio di lasciarsi alle spalle odi, rancori e risentimenti che non conducono da nessuna parte, creano solo danni, deteriorano la qualità delle relazioni umane, minano la serenità delle persone, delle famiglie e non fanno fare un solo passo avanti al paese che, restando fermo, in realtà arretra perché, intanto, c’è chi fa progressi.

Quando sembra che ogni cosa prenda una piega sbagliata, quando si ha la sensazione di avere toccato il fondo (o quasi), quello é il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a ricostruire, a ricucire, a progettare nuovi traguardi ambiziosi.

Certo le difficoltà saranno molte, ma per chi ha a cuore il futuro della comunità in cui vive è proprio questo il momento per dare il meglio di sé. Sarnano può farcela, i sarnanesi possono farcela e ce la faranno se accetteranno il rischio di mettersi in gioco, di dare tutti un po’ affinché questo paese possa tornare a dare molto a tutti. E questo ragionamento non vale solo per Sarnano!


Consigliere Provinciale Gruppo PS*

Eletto nel collegio di Sarnano*

1 commento:

  1. Caro Luigi, il tuo pensiero corrisponde esattamente con quel SOCIALISMO MUNICIPALE E SOLIDALE da cui siamo partiti nella seconda meta' dell'Ottocento e da cui dobbiamo tentare di ripartire nella Primavera del 2009. Allora nelle Societa' Operaie di Mutuo Soccorso, con il simbolo delle due mani che si stringono, ed oggi, magari con lo stesso simbolo, all'interno di liste ed aggregazioni che, aldila' delle appartenenze, abbiano come UNICO obiettivo l'interesse della Comunita' che si dovra' amministrare. In questo caso, tra l'altro, si tratta di una realta', quella di Sarnano, importante per il tessuto Sociale, Turistico e, quindi, Economico dell'intera Provincia. Condivido, pero', che questo "metodo" non deve valere solo per Sarnano ma bensi' per tutti i Comuni che saranno chiamati a rinnovare la loro Amministrazione. L'impegno che io, come Segretario Provinciale, posso prendere, credo con il consenso convinto di tutti i Socialisti, e' questo: OVUNQUE CI SARA' UN SOCIALISTA PRONTO A... "TOGLIERSI LA CASACCA PER INDOSSARE LA TUTA" SENZA RINUNCIARE ALLE SUE (E NOSTRE) IDEE, aldila' di rigidi steccati di schieramenti che, nelle realta' locali, hanno perso gran parte del loro "specifico aggregativo", IL PARTITO SOCIALISTA LO SOSTERRA'. Occorrono, pero', Socialisti "riconoscibili" in ogni Comunita', fin d'ora impegnati nel "percorso" da te indicato. Ivo

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