giovedì 27 novembre 2008

*NO DI VELTRONI AL PSE.*
IL MANIFESTO DI MADRID

LO FIRMERA' FASSINO PER I DS

I commenti di Nencini,Craxi Del Bue e Biscardini

Mercoledì 26 novembre 2008 - Riccardo Nencini interpellato da Repubblica è lapidario:" Il programma per le elezioni europee del PSE lo sottoscriverà Fassino per i DS e non Veltroni per il PD. In altre parole tale programma sarà sottoscritto da un partito (i DS) estinto in Italia ma non dal partito (il PD) che farà la campagna elettorale. Come la prenderanno i compagni del PSE?" “Con la scelta di non sottoscrivere il Manifesto socialista, il Partito democratico si è chiamato fuori da questo alveo politico naturale nel quale, fra le altre cose, vi entrò grazie allo sforzo e all’impegno politico dei socialisti italiani”afferma Bobo Craxi.“Si tratta”, prosegue Craxi, “di una valutazione che consideriamo negativa, ma anche di un atto di chiarezza: certe soluzioni che leggiamo sui giornali di firme Ds ‘post mortem’ al Manifesto del Pse non stanno in piedi né per dritto, né per storto. Andranno forse bene per lo spettacolo, ma sono, in realtà, un inutile tentativo di tenere in vita un’opzione politica che il Pd, per bocca del suo leader, non contempla più”. “La doppiezza”, continua Craxi, “in questi casi non è sintomo di furbizia, bensì di confusione. Il prossimo 30 novembre, a Madrid, nella prevista riunione del Bureau, assumeremo una posizione molto netta circa l’opportunità che venga messa in scena una farsa che contraddice la realtà delle cose”. “In Europa vigono regole e comportamenti chiari ed univoci”, conclude l’esponente socialista, “la cui violazione crea solo un danno politico e d’immagine”. Sul tema interviene anche Mauro Del Bue. "Un tempo il Pci era comunista in Italia, ma vicino ai socialisti in Europa, poi il Pds si disse socialista in Europa e democratico di sinistra in Italia, adesso il nuovo Pd non sa più chi è né in Europa, né in Italia-osserva Del Bue- Ma come si fa a fondare un partito che non ha deciso dove collocarsi, cioè quale identità assumere né da noi, né nel contesto europeo? La trovata di Fassino a Madrid dove è in corso la preparazione del Manifesto dei socialisti europei per le prossime elezioni di primavera -sottolinea Del Bue- è davvero sconcertante. E anche un pò grottesca. Per evitare di firmare il documento come Pd (Veltroni non si impegnerà a firmare un bel niente) Fassino firmerà come ex segretario dell’ex Ds. Occhetto, a questo punto, potrebbe firmare anche come primo segretario dell’ex Pds e, perchè no, anche come ex segretario dell’ex Pci. E poi dicono che vogliono guardare avanti. Ma se vogliono un minino di chiarezza e sono obbligati a guardare indietro, come possono avere un futuro? Per quanto ci riguarda noi faremo la lista dei socialisti firmando il documento dei socialisti europei. Per Roberto Biscardini “La decisione del Pd di rimanere fuori dal Pse non ammette ambiguità e chiarisce definitivamente la diversità tra il nostro Partito e il Partito Democratico. Siamo due partiti diversi osserva Biscardini- con due prospettive diverse e riferimenti internazionali diversi. E diventa ormai inutile continuare a chiedere al Pd di chiarire la propria collocazione in Europa. Ormai-aggiunge l'esponente socialista- non ci sono più dubbi: la stessa dichiarazione di Piero Fassino, che conferma la volontà del Pd di rifiutare l’adesione al Pse, proponendo ai socialisti europei un accordo per la nascita di un nuovo gruppo parlamentare di tipo federativo senza più riferimento esplicito al Pse, è una conferma di una decisione presa e pesante. I socialisti, che saranno l’unico partito italiano a firmare il Manifesto di Madrid e che hanno nel proprio simbolo il riferimento al Pse -conclude Biscardini- possono affrontare la campagna elettorale per le europee con un’identità precisa, facendo valere anche presso l’elettorato italiano l’attualità del socialismo internazionale.”


IL MANIFESTO DEL PSE PER LE ELEZIONI EUROPEE

A Madrid l'1 e 2 dicembre il Consiglio generale.

26/11/2008 - Ieri sera a Bruxelles l'ufficio di presidenza del Partito del Socialismo Europeo ha approvato in via definitiva la proposta di Manifesto elettorale per le elezioni europee del 2009, che sarà poi lanciata a Madrid il prossimo 1 dicembre nel corso del Consiglio Generale dello stesso PSE, ospitato dal premier spagnolo Zapatero. I socialisti proporranno agli elettori un'unica piattaforma elettorale in tutti i 27 paesi della Unione Europea, dal titolo "Prima le persone-Una nuova direzione per l'Europa" basata su 6 punti principali: rilancio dell'economia e lotta alla crisi finanziaria, maggiore equità sociale (l'Europa "sociale"), lotta al cambiamento climatico, difendere le pari opportunità, garantire un'efficace politica di immigrazione, fare dell'Europa un soggetto politico mondiale per la pace e la sicurezza.
Luca Cefisi che ha partecipato alla riunione di ieri, nota che "in Europa c'è uno schieramento progressista e moderno che si identifica con il Partito del Socialismo Europeo. Le nostre proposte sono chiaramente diverse da quelle del centro-destra, e chiedono anche agli italiani di scegliere da che parte stare: sono centrate sulle pari opportunità, sulla laicità, sulla difesa dei cittadini dalla crisi finanziaria, su nuove politiche energetiche, su un'Europa forte e unita. Se il centro sinistra italiano si tirerà indietro, per provincialismo o per remore ideologiche, dallo schieramento europeo dei socialisti, sarà tutta l'Italia ad essere più debole. Noi del Partito Socialista -conclude Cefisi- faremo comunque la nostra parte, in Italia e in Europa, per promuovere le idee di questo Manifesto".


PSE: NENCINI A VELTRONI, CHIARIAMO SUBITO

25/11/2008 - Subito un incontro con Veltroni prima della riunione dei partiti socialisti europei a Madrid, lunedì e martedì prossimi, per la firma del manifesto per le elezioni europee. Lo ha chiesto il segretario del Partito socialista, Riccardo Nencini, che intende chiarire in sede Pse la posizione del Pd. «Il rischio è – sostiene il segretario socialista – che si chiuda una fase aperta nel '92, quando il Psi di Craxi consentì l'ingresso dell' allora Pds negli organismi internazionali socialisti, con tutte le conseguenze del caso, primo fra tutti un significativo indebolimento di tutta la sinistra italiana».


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