giovedì 6 novembre 2008

06/11/2008 - "Tra un capo del governo che fa battute sulla pelle degli altri e un capo dell'opposizione che festeggia la vittoria di Obama ma fosse in parte merito suo, non sappiamo proprio chi, e cosa scegliere". Lo ha affermato il segretario dei socialisti Riccardo Nencini. "C'è solo d'augurarsi che i festeggiamenti e i commenti, a un evento sia pur di portata mondiale e rivoluzionario per il suo significato, finiscano presto. Anche perché Obama ha realizzato il sogno americano. Mentre noi dobbiamo ancora liberarci dagli incubi italiani".




Nencini a Veltroni, Cesa e Di Pietro: No a modifiche
dell'attuale legge elettorale per le europee

Craxi: Il PSE non cambierà nome.

06/11/2008 - Un ‘cambio di nome’ del Pse non è un tema all’ordine del giorno. E non si capisce per quale motivo dovrebbe esserlo”. E’ quanto ha affermato Bobo Craxi, presente a Bruxelles in rappresentanza di Riccardo Nencini, al termine dei lavori del summit dei leader socialisti europei, svoltosi in questi giorni nella capitale belga. "Ciò che invece è stato auspicato è l'apertura di un confronto, si spera positivo, con tutte quelle forze di progresso che non provengono dalla famiglia socialista”. “C’è stata e ci sarà, invece”, ha proseguito l’ex sottosegretario agli Affari esteri, “una forte spinta da parte di tutto il socialismo europeo affinché le forze politiche nazionali che aderiscono al Pse si presentino in modo uniforme, ovvero con un chiaro riferimento al Partito, alle prossime consultazioni europee”. Intanto il Segretario del partito in una lettera inviata oggi a Walter Veltroni, Lorenzo Cesa e Antonio Di Pietro scrive:" La campagna che fino dall'estate scorsa abbiamo condotto assieme perché la legge elettorale per le europee non subisse modifiche ha raggiunto un primo positivo risultato. E' mio profondo convincimento che l'iniziativa intrapresa debba continuare fino a che non sia stato scongiurato del tutto il rischio di una modifica antidemocratica della legge in questione". "Non vi nascondo che nutro una certa preoccupazione per i tentativi, ad oggi solo sussurrati, di trattare un accordo bypartisan che penalizzi i partiti non presenti in Parlamento. Se vi fosse un fondamento in queste illazioni - prosegue Nencini - si produrrebbe un vulnus gravissimo vulnus nelle relazioni tra i partiti di opposizione al governo, una ferita della quale non vi è alcun bisogno. Riteniamo che la legge elettorale non debba subire alcuna modifica e che il fronte costituitosi nell'estate debba permanere in attività".

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