venerdì 20 marzo 2009

I leaders del PSE chiedono....
*Un piano di rilancio economico più forte e più audace*.

I leaders dei partiti membri del PSE, riuniti a Bruxelles (19 Marzo) in vista del Vertice UE chiedono un più forte, più audace e più coordinato piano di rilancio per l'economia europea, oltre a chiedere all'UE di farsi promotrice di un nuovo accordo globale al vertice G20 di Aprile. I leaders dei partiti europei socialisti, social-democratici e laburisti hanno adottato una dichiarazione in cui affermano: "Ci appelliamo a capi di Stato e di governo in occasione del vertice di primavera del 19-20 marzo a concordare politiche ambiziose e coordinate a livello europeo e mondiale per rispondere alle urgenti sfide che abbiamo di fronte" . I leader hanno convenuto che "Solo un più forte, più audace e meglio coordinato piano di rilancio economico europeo e mondiale ci permetterà di uscire dalla recessione". La dichiarazione del PSE avverte: "I costi della mancata adozione di ulteriori misure saranno enormi: una prolungata e profonda recessione potrebbe comportare,a lungo termine, problemi sul piano sociale, economico e di disoccupazione che ricadrebbero sulle persone di tutti gli Stati europei". I leaders del PSE hanno proposto un programma di sette punti per aggiornare il piano di rilancio economico europeo, che includono:
1. Altri investimenti: per generare una nuova crescita negli Stati membri dell'Unione europea nel 2009 e nel 2010;

2. Ulteriori agevolazioni sul credito: l'apertura di linee di credito nel sistema bancario per la spesa e gli investimenti privati;

3. Un patto per l'occupazione: per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro, il sostegno ai disoccupati affinché ritornino nel mondo del lavoro il più velocemente possibile, e la tutela degli attuali livelli occupazionali;

4. Un patto di progresso sociale: per affrontare i costi sociali della crisi, impedendo l'incremento della povertà, della disuguaglianza e dell'esclusione sociale;

5. Solidarietà economica: per rafforzare il sostegno finanziario agli Stati membri che non dispongono di mezzi sufficienti per stabilizzare il loro sistema bancario e di investire nel rilancio;
6. Migliore regolamentazione: completa regolamentazione e vigilanza di tutti gli strumenti finanziari e degli attori finanziari, compresi gli private equity e hedge fund (Fondi speculativi);
7. Un'azione globale: che comprende
- Forte coordinamento per le politiche di stimolo fiscale per tenere l'economia mondiale fuori dalla recessione e andare verso lo sviluppo sostenibile; - Il compimento del Doha Development Round (Negoziato di Doha sullo sviluppo), in modo che esso vada a beneficio di tutti i paesi; - Raggiungimento degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, perché "se non ci riusciamo, un'altra generazione soffrirà a causa di povertà e privazioni, se non peggio"; - Rafforzare le risorse del FMI e nuovi strumenti di finanziamento per invertire la rapida contrazione degli investimenti che sta colpendo i paesi in via di sviluppo; - Non a rallentare i negoziati per un nuovo accordo mondiale sul clima "al contrario, il rilancio deve portare alla trasformazione economica mondiale per un futuro a basse emissioni di carbonio"; - La riforma della governance mondiale, che "è stata progettata per altri tempi". Il presidente del PSE, Poul Nyrup Rasmussen, ha dichiarato: "Sono finiti i giorni in cui il presidente Bush poteva essere incolpato per la mancanza di una leadership mondiale costruttiva. Oggi è l'Europa che rischia di essere accusata di ciò, dal resto del mondo. Stiamo affrontando la peggiore recessione dal 1930, ma Merkel, Sarkozy e Juncker dicono che non possono fare di più per contrastarla. La Commissione europea poco realisticamente racconta che l'Europa sta investendo 3,3% del PIL nella ripresa quando la cifra reale è molto inferiore, e ben al di sotto di quello che spendono gli Stati Uniti e di quello che il Fondo Monetario Internazionale (FMI) raccomanda. Merkel e Sarkozy, stanno minando la credibilità dell'Europa agli occhi di Washington e di tutto il mondo". All'incontro hanno preso parte: Werner Faymann, José Sócrates, Ferenc Gyurcsány, Sergei Stanishev, Borut Pahor, Dan Nica, Jean Asselborn, Frans Timmermans, Diego López Garrido, Martine Aubry, Mircea Geoana, Mona Sahlin, Elio Di Rupo, Caroline Gennez , Ivari Padar, Janis Dinevics, Grzegorz Napieralski, Margot Wallstrom, Joaquin Almunia, Vladimir Spidla, Javier Solana, Poul Nyrup Rasmussen, Martin Schulz, Massimo D'Alema, Lapo Pistelli, Vittorio Craxi, Zita Gurmai, Josep Borrell, Mercedes Bresso, Giacomo Filibeck, Ruairi Quinn, Jiri Havel, Fidias Sarikas, Philip Cordery.


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