mercoledì 30 giugno 2010

*PER UNA ALLEANZA RIFORMISTA ED UNA SINISTRA LIBERALSOCIALISTA: IL RUOLO DEL PSI*


Voglio iniziare questa mia nuova esperienza nella massima IstituzioneRegionale con una valutazione ed un ringraziamento assolutamente non formale.

Lo faccio attraverso il periodico del Gruppo, "Voce Socialista", che
riprende le pubblicazioni dopo la positiva esperienza dell'ultima parte della scorsa Legislatura.
Un foglio che dovrà essere di costante informazione delle attività e
delle iniziative politico - istituzionali che assumeremo ma anche
assolutamente aperto ai suggerimenti ed agli stimoli positivi di tutti
coloro che vorranno farlo aiutandoci così nel difficile ma esaltante
percorso che abbiamo davanti per i prossimi cinque anni.

La valutazione, positiva, è riferita all'aggregazione ed al risultato
ottenuto dalla lista di Alleanza Riformista.
Toccherà adesso alle forze politiche che la compongono dimostrare di
credere in un suo possibile sviluppo futuro radicandola sul territorio
regionale. Per farla vivere occorre presentare Alleanza Riformista e,
magari, allargarla nei tanti ed importanti appuntamenti elettorali,
comunali e provinciali, che ci attendono già nei prossimi mesi.

Il ringraziamento sincero, oltre a quello che rivolgo, davvero
riconoscente, ai miei 5781 elettori, va ai tanti candidati di tutte le
cinque provincie delle Marche che con il loro impegno hanno portato
Alleanza Riformista a sfiorare (sono mancati soltanto 1400 voti) il
secondo seggio in Consiglio Regionale.

Fondamentale è stato l'apporto, sono i numeri elettorali a
dimostrarlo, dei candidati socialisti e del Partito Socialista delle
Marche.

Un interrogativo sorge, però, spontaneo per chi, come me, è socialista
da sempre:
QUALE SARA', IN FUTURO, IL RUOLO DEL PSI?

Le evidenti difficoltà del Partito Democratico di costruire una
strategia davvero aggregante e vincente deve offrire al gruppo
dirigente ed a tutti i militanti del Partito Socialista Italiano, che
il 9-10 e 11 Luglio si riunisce a Perugia per celebrare il proprio II
Congresso Nazionale, l'occasione per occupare nuovi spazi che non
siano a mezzadria ideologica o ad insediamento fisso, ossia recintati
da una fedeltà
assoluta ad una presunta egemonia culturale post-comunista.

Compito principale dei
socialisti italiani è infatti quello di riuscire a esporre una nuova
strategia in grado di svincolare il Partito dalle sue "psicotiche
logomachìe" sulla propria ragion d'essere, logiche che lo hanno, in passato,
"ammanettato" in uno sterile gioco di "conventicole" interessate
esclusivamente alla conquista delle leve di comando "interno" al
Partito, per restituirlo, invece, alla lotta politica armato di idee
assai utili per il Paese.

I socialisti rappresentano una cultura e un'identità politica
assolutamente necessarie alla ricostruzione
dell'intera sinistra italiana.

A tal proposito tutto il variegato, ed oggi diviso, mondo socialista o
che a tale cultura politica dice di far riferimento dovrebbe tornare a
riflettere sulla propria e più profonda essenza politica: quella di
dover svolgere una
funzione di "presidio di
frontiera" lungo tutto il fianco del "culturame" di matrice
utopico-massimalista, nella consapevolezza che proprio la sua identità
riformista possa trasformarlo in un interlocutore avveduto e curioso,
ma non per questo dimissionario o cedevole, per tutto il
centro-sinistra italiano e marchigiano.

Si tratta di un valore "cultural - identitario" affermabile per via di negazione
– ciò che non siamo, ciò che non vogliamo –
che tuttavia è sempre stato il vero punto di forza dei socialisti e che potrebbe
riportare il Psi a svolgere quel ruolo di "cerniera" del sistema dei
Partiti che gli ha sempre assicurato un plusvalore politico dalle
proporzioni tutt'altro che modeste.

Oggi, il Partito Socialista Italiano può e deve tramutarsi in un
fervoroso laboratorio di idee per tutta la sinistra, distinguendosi
sia dal dirigismo tardo-fordista del centro-destra, sia da una visione
fortemente "borghese" di
un laicismo esasperato e di un giustizialismo chiuso in se stesso, che
si pongono
esclusivamente come
elementi di "rottura" all'interno del dibattito politico complessivo,
tipici di "certa" sinistra.

MORENO PIERONI
(Presidente Gruppo Consiliare Alleanza Riformista/PSI/MRE/DCM Regione Marche)

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www.partitosocialista-mc.org

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1 commento:

  1. Il Compagno Pieroni, dimostra esattamente(Con questa dichiarazine)la non politica del PSI Marchigiano ed ora anche Nazionale....Cioe' quel CAMPARE con i voti portati a secchio dai singoli, che hanno una grande popolarita' nel territorio....

    Infatti ringrazia affettuosamente tutti i candidati della regione che ci hanno messo la loro faccia portando acqua ad un risultato scontato, gia' studiato a tavolino dagli Anconetani (Solo Loro) Tanto valeva presentarsi con il Simbolo del PSI....

    Considerando che quell'Alleanza Riformista (triciclo) e' stato un BLUF puramente elettorale per tutte e tre le Componenti.....
    Basta leggere dai giornali che la SBARBATI E IL SUO MRE ha gia' cambiato rotta, verso un'alleanza Liberale (dice lei) con l'UDC e l'API di Rutelli. Per non parlare poi di quella specie di DC...ex UDEUR O ALTRO, che sperava solamente (resuscitando il vecchio del vecchio) di ottenere qualche posizione personale....MA NESSUNO SA PIU' DOVE STANNO!!!

    Quindi caro Pieroni, considerando che ormai lo scranno piu' alto in regione lo hai ottenuto e che sei stato(come dici)sempre Socialista..
    Perche' non cominci a parlare di Socialismo vero e di alternativa di Sinistra nel Socialismo ?

    Oppure vuoi ancora tirare a campare facendo convergere i Compagni nella solita paura dei BOLSCEVICHI (che non ci sono piu) e nella SUDDITANZA a questo PD(dove qualche bolscevico c'e') senza nessun progetto politico chiaro ?

    Saluti...Peppe

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