martedì 17 febbraio 2009

VELTRONI NON È OBAMA E LA SINISTRA AFFONDA


di Anna Germoni*
Veltroni

17/02/2009 - In sedici mesi vissuti intensamente Walter Veltroni ha esaurito la sua avventura alla guida del Partito Democratico. La sua creatura: “yes we can” e il “manchismo”, la nuova forza politica di centrosinistra che avrebbe dovuto sconfiggere il ''nemico''Berlusconi e catalizzare intorno al suo leader un vasto movimento di moderati si è frantumato in mille pezzi. La crisi economica, che doveva indebolire lo schieramento di governo e incrinare le sicurezze del Cavaliere, ha paradossalmente segnato la fine del suo avversario. Veltroni rimette il mandato dopo la pesante sconfitta in Sardegna, ultimo anello di una lunga catena di batoste. Dal 14 ottobre del 2007, giorno del suo insediamento, Walter ha perso le elezioni politiche dell'aprile 2008, le regionali della scorsa estate, ha ceduto al Pdl il governo dell'Abruzzo e della Sardegna. Ha perso forza, smalto e credibilità, passando da un atteggiamento di annunciata collaborazione con il governo del Cavaliere (tanto da far nascere il nomignolo Veltrusconi) a una dichiarata ostilità verso il governo, proprio mentre il Paese imboccava, con l'Europa intera, il tunnel della crisi economica. Costretto al ring dalla faida interna dei dalemiani (come lo scandalo della vigilanza Rai, con l'elezione di Villari), Veltroni si ritrovato solo alla guida di un gigantesco pachicherma con mille teste e una costellazione di correnti satelliti (Sinistra repubblicana, Cristiano-sociali, Comunisti unitari, Laburisti). Incapace di una leadership urlata, ha cercato solo con slogan ad effetto di far vincere le ragioni della cultura, della moderazione. Ha tentato di aggrapparsi al carro vincente di Obama. Ma Veltroni non è Obama e anche questa operazione è fallita. Ora il vertice del Pd è al lavoro per nominare un segretario traghettatore fino alle europee. Il piddì cambierà solo la faccia o si avventurerà per un’altra strada? Il Cavaliere sta preparando un bel piattino. La sinistra non è ancora consapevole di quello che la destra non solo sa ma sta anche facendo. La cultura e la politica devono distinguere subito quello che è reazionario da quello che è logico e necessario. La politica d’opposizione deve cambiare strada. Il Pd se cammina ancora sulla vecchia, non solo ha perso ma regala altri Carnevali all’opposizione. E alla sinistra non rimane che la Quaresima perenne.

IMG PRESS*


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