martedì 3 febbraio 2009

EUROPEE: PROTESTA ALLA CAMERA
DEL COMITATO PER LA DEMOCRAZIA.


03/02/2009 - Il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha sospeso la seduta della Camera in seguito alla protesta dei partiti del 'Comitato per la democrazia'. Riccardo Nencini, Bobo Craxi, Grazia Francescato, Loredana De Petris, Paolo Cento, Mauro Del Bue e altri ex parlamentari hanno lanciato volantini dalle tribune, gridando 'Democrazia, democrazia'. Fini ha sospeso la seduta, affermando: "Prego i commessi di provvedere allo sgombero delle tribune riservate agli ex deputati". I mini-volantini lanciati nell'aula di Montecitorio dagli esponenti del Comitato per la Democrazia rappresentano un fotomontaggio sulla bade della locandina del film "Toto' truffa". Al posto di quello dell'attore napoletano c'e' il volto del premier Berlusconi, colto nell'atto di ricevere una mazzetta di banconote. Lo slogan che si legge nel volantino del Comitato per la democrazia e': "Legge truffa '09 - Regia di Veltrusconi". Riccardo Nencini e gli altri ex parlamentari, sono arrivati nella tribuna degli ex deputati all'inizio della seduta, ed hanno iniziato a protestare, lanciando volantini che sono piovuti copiosamente letteralmente sulla testa del presidente Gianfranco Fini che ha subito ordinato la loro espulsione. Il presidente della Camera ha subito sospeso i lavori dell'Assemblea. Davanti a Montecitorio continua intanto la protesta di alcuni manifestanti del Comitato per la democrazia.
Questa mattina sit in di protesta davanti al Quirinale
Europee. Nencini: ricorreremo contro la riforma



03/02/2009 - Manifestazione dei piccoli partiti contro la riforma della legge elettorale per le europee con sbarramento al 4% davanti al Quirinale. Presenti i leader delle piccole formazioni di varie tendenze politiche tra i quali Riccardo Nencini del Partito Socialista, Clemente Mastella dell'Udeur e Paolo Ferrero di Rifondazione comunista. Sono state ribadite le richieste di intervento del presidente della Repubblica per fermare il 'vulnus' alla democrazia e alla rappresentanza politica. La manifestazione iniziata sotto l'obelisco di fronte al Quirinale e poi terminata all'esterno della piazza, sotto la progressiva pressione da parte dei rappresentanti delle forze dell'ordine che rimarcavano il divieto di manifestare troppo a ridosso dell'ingresso del Quirinale. Il Partito Socalista ha srotolato uno striscione con la scritta 'Veltroni a Berlusconi: vengo da sinistra(to), me ne vado a(d)destra(to): Il Ps e' contro lo sbarramento del 4%'. Un manifestino, distribuito davanti al Quirinale, sottolinea che sono piu' di 7 milioni gli italiani che alle europee del 2004 votarono per i partiti piu' piccoli, per un totale del 23,4%. Il manifestino conclude: "Sono tutti coglioni e fuori legge?". Riccardo Nencini ha affermato: "Se la riforma della legge elettorale verra' promulgata, ricorreremo ex articolo 700 al tribunale ordinario con lo scopo di aprire un contenzioso alla Corte Costituzionale", mentre Bobo Craxi: "Gli europei guardano increduli a questa vicenda italiana. Nessun paese in Europa si permette di cambiare la legge elettorale a pochi mesi dal voto. E' un crimine contro il quale ci opporremo. Pd, Pdl, Idv, Lega sono avventurieri perche' non hanno una famiglia in Europa. Ci aspettiamo qualcosa di piu' da chi dovra' promulgare questa legge palesemente anticostituzionale". Molti i dirigenti del Ps presenti al sit-in, tra i quali Marco Di Lello, Roberto Biscardini, Alessandro Battilocchio, Angelo Sollazzo, Gerardo Labellarte, Lanfranco Turci. Il gruppo del Partito democratico ha intanto votato la decisione di sostenere l'introduzione della soglia di sbarramento del 4% per il voto delle europee. Nella votazione ci sono stati quattro voti contrari di esponenti 'ulivisti': Arturo Parisi, Mario Barbi, Antonello La Forgia e Fausto Recchia. Si sono invece astenuti Barbara Pollastrini e Gianni Cuperlo. Non era presente Massimo D'Alema, andato via in anticipo dall'assemblea. Dirigenti e militanti del Ps si stano spostando ora a Piazza Montecitorio dove continua la mobilitazione contro la riforma elettorale.


EUROPEE. CRAXI:
LO SBARRAMENTO ELETTORALE GENERERA'
UN CATACLISMA ALLE AMMINISTRATIVE



03/02/2009 - “Un’eventuale nefasta decisione del Pd sulla legge elettorale europea genererà un cataclisma politico, nel centro – sinistra, alle prossime elezioni amministrative”. E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi,della Segreteria del Partito. “Sarà inevitabile”, prosegue l’esponente socialista, “non solo la messa in discussione di tradizionali alleanze di centro - sinistra, ma finiranno per proliferare liste civiche di orientamento territoriale e personale che la scelta del partito ‘unico’ inevitabilmente finirà con l’agevolare. Naturalmente”, aggiunge Craxi, “profilandosi dei dissensi politici anche importanti all’interno del Partito democratico alla riunione dei gruppi, si può ritenere che la decisione sia tutt’altro che scontata: vi sono infatti argomentazioni, politiche e giuridiche, sufficienti per ritenere l’introduzione di sbarramenti o ‘soglie – capestro’ di altra natura passibili di incostituzionalità. E un partito che si dichiara democratico”, conclude il dirigente del Ps, “rischia di contraddire la natura e il fondamento della sua nascita”.



Lettera del Segretario del partito ai Capigruppo PD di Camera e Senato

EUROPEE. NENCINI: SE PASSA LO SBARRAMENTO, PROFONDE FRATTURE NELLE ISTITUZIONI LOCALI


02/02/2009 - Se la proposta sulla legge per le europee andrà in porto così come è stata formulata ''si apriranno profonde fratture nelle istituzioni locali: fratture a partire dal prossimo turno amministrativo''. Lo sottolinea, in una lettera indirizzata ai presidenti dei gruppi del Pd alla Camera e al Senato, il segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini. Questo il testo della lettera: ''Cari presidenti, domani discuterete la proposta di riforma alla legge elettorale per le Europee. Conoscete la mia opinione e conoscete nel contempo il parere espresso al tavolo del 'Comitato della Democrazia' che raccoglie i partiti assenti dal Parlamento italiano ma ben radicati sul territorio. Le ragioni del dissenso sono molteplici e tutte ben note. Ne aggiungo una conclusiva: chi condivide con il Pd il governo di città, province e regioni avrebbe dovuto essere informato sul tipo di accordo che si stava profilando nel nome di una comune responsabilità e per fronteggiare coralmente le politiche del Governo. L'opposizione, infatti, non è solo quella parlamentare, tanto più quando larga parte degli enti locali sono retti da coalizioni. Non è successo nulla di tutto questo. Trovo corretto informarvi che l'approvazione della proposta così come è stata formulata in accordo con i partiti di maggioranza rischia di aprire profonde fratture nelle istituzioni locali. Fratture a partire dal prossimo turno amministrativo. Non aggiungo l'ovvia considerazione su chi si avvantaggerebbe in questo caso''.



EUROPEE. LABELLARTE: NEGLI EELL PROSEGUE
LA MOBILITAZIONE ''SBARRAMENTO IN CORSO''


02/02/2009 - Gli eletti socialisti nelle amministrazioni locali continueranno in questi giorni, insieme agli altri partiti aderenti al Comitato per la Democrazia, le manifestazioni e le iniziative di mobilitazione in tutti i consigli comunali provinciali e regionali, per protestare contro la legge-vergogna che intende inserire lo sbarramento del 4% alle elezioni europee a pochi mesi dal voto- è quanto dichiara Gerardo Labellarte, responsabile nazionale EELL del partito-. Già nella scorsa settimana, allo slogan “sbarramento in corso”, l’attività amministrativa di molti enti è stata bloccata. Su questa iniziativa-osserva Labellarte- misureremo anche gli atteggiamenti del Partito Democratico a livello locale, ai fini della nostra permanenza nelle maggioranze attuali e in vista delle prossime elezioni amministrative. In molte realtà numerosi dirigenti democratici-sottolinea Labellarte- hanno già condiviso esplicitamente le ragioni della nostra battaglia: evidentemente ritengono nefasta l’idea di Veltroni, Franceschini e Fioroni di distruggere l’alleanza di centrosinistra nell’illusione- conclude il dirigente socialista- di ricavarne un piccolo utile per il loro partito.



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